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2011 Santuario di Fatima (P)
5-7 giugno 2011 Pellegrini a Fatima
Scendono dal bus i pellegrini comaschi che si sono aggiunti a noi e nei loro volti non si nota la stanchezza inevitabile del viaggio dovuta al volo e al lungo trasferimento da Lisbona a Fatima. I loro occhi sono curiosi e desiderosi di vivere una bella avventura di preghiera; oserei dire che sono consapevoli di essere giunti in un luogo speciale e che ritorneranno a Como ricaricati.
Franco ed io li accompagnamo per la cena e il pernottamento presso : "Missionarios da Consolata Rua Francisco Marto,52 Apartado 5 2496-908 Fatima.
Foto: il gruppo al completo
I nomi del gruppo al completo sono: Lino, Diana, Franca, Sileno, Rita, Franco, Rosina, Concetta, Mario, Nunzia, Domenico, Pino, Anna, Lina, Loreta, Katia, Gina, Gioacchino.
Siamo venuti a Fatima ciascuno con le proprie speranze, ma tutti siamo consapevoli che, fare un pellegrinaggio mariano, equivale al desiderio di penetrare il "Mistero", giungere là dove abbiamo sentito che "lo Spirito soffia" e Dio si rende visibile.
Si viene a Fatima, e negli altri santuari mariani, per confermare le nostre certezze di fede, e toccare con mano che il Divino esiste e lì si è fatto vedere.
Come una madre ha il compito di richiamare i figli alle cose più importanti, che magari già sanno, ma di cui facilmente si dimenticano, così la Madonna nelle apparizioni ci richiama sempre alla preghiera e alla conversione.
Ecco che l'andare in pellegrinaggio in un santuario come Fatima non è una cosa casuale. Sono questi i luoghi degli appuntamenti speciali di Dio con il mondo e con ogni uomo che lì si reca. Ogni pellegrino che giunge al santuario è il risultato di una trama intessuta da Dio per farlo giungere proprio lì e sperimentare l'amore della Madre Celeste.
Ecco perchè un pellegrinaggio è una grazia di Dio, ecco perchè dobbiamo tenere un atteggiamento rispettoso, aperto e gioioso.
Mi domando allora quale sia il messaggio di Fatima per l'uomo d'oggi.
In concreto: che cosa ci si deve aspettare da un pellegrinaggio a Fatima ?
La risposta la ritroviamo nelle parole della Madonna. Sono insistenti ed accorate ad ogni apparizione: "...pregate con il Santo Rosario", e "riparate i peccati del mondo perchè fanno soffrire il cuore di Gesù e di Maria".
Non dobbiamo aspettarci altro da Fatima.
L'ambiente è rimasto molto modesto, soprattutto ad Aljustrel, con le case dei veggenti; in questo semplice ambiente di paese abbiamo avuto il privilegio di partecipare attivamente ad una speciale "Via Crucis" che difficilmente dimenticheremo. E' stato per me uno degli atti più belli ed intensi vissuti a Fatima, passando da Valinhos fino a giungere al Cabeço, il posto dell'Angelo.
Foto: la "Via Crucis"
Quì a Fatima il Signore si presenta come bontà, perdono, compassione e attraverso la mediazione e la sensibilità di un cuore di Madre, ci ricorda che anche al figlio più indegno e peccatore non osa negare fiducia e perdono. La Madonna, più di ogni altra persona esprime, di Dio, l'assoluta gratuità e misericordia.
Abbiamo partecipato anche alle funzioni nella Cappellina delle Apparizioni, il vero cuore del Santuario. Fu la prima costruzione fatta alla Cova da Iria sul posto delle apparizioni della Madonna. Il luogo esatto è indicato da una colonna sulla quale è posta la statua della Vergine. Questo è lo spazio più visitato dai circa quattro milioni di pellegrini che ogni anno vengono a Fatima.
Da vistare a Fatima c'è sicuramente il Santuario. La Basilica fu costruita seguendo il progetto di Gerard van Kriechen (Olanda) che fu realizzato dall'architetto portoghese di nome João Antunes. Era il 1928 quando fu posta e consacrata la prima pietra della costruzione, ma passarono 26 anni prima di arrivare alla sua consacrazione come Basilica. Era l'anno 1954 quando iniziò la sua attività ed il Papa Pio XII ne dette il beneplacito al titolo di Basilica.
Di stile semplice, allineato ai canoni architettonici portoghesi la Basilica è caratterizzata da una formale semplicità. Nell'interno troviamo 14 altari laterali che sono dedicati ai vari misteri del Rosario. L'artista João de Sousa Araújo realizzò nel 1967 le vetrate e i dipinti situati nel corpo centrale della chiesa, dove vengono raffigurate le scene relative alla vita della Vergine, al Messaggio di Fátima e alle Apparizioni ai 3 pastorelli. Sul lato destro del transetto, detto del Vangelo, è situata la tomba di Francisco, che morì nel 1919. la tomba di Giacinta (Jacinta), morta invece nel 1920 si trova invece sul lato sinistro, detto dell'Epistola. A fianco, riposa la terza pastorella, Lucia, morta nel 2005.
Oltre alla Basilica di Nossa Senhora de Fátima, abbiamo visitato anche le modeste case in cui abitarono i pastorelli, nel vicino villaggio di Aljustrel.
Imponente si presenta la nuova chiesa della Santissima Trinità: un'opera destinata a ricevere i molti fedeli di Dio.
Nel giorno in cui la Chiesa universale ha celebrato la Solennità della Santissima Trinità, il 6 giugno 2004, fu posata la prima pietra della Chiesa che rimarrà, per sempre, come simbolo di unità tra Fatima e la Cattedra di Pietro.
La prima pietra fu benedetta ed offerta dal Santo Padre nel 2004; si tratta di un frammento di marmo estratto dal sepolcro dell'Apostolo S. Pietro, sul quale é edificata la Basilica Vaticana a Roma.
La chiesa ha un totale di 8633 posti a sedere, inclusi 76 per persone con difficoltà motorie.
Presenta un piano leggermente inclinato, permettendo una buona visibilità dell'altare a partire da tutti gli angoli.
La zona del presbiterio ha una capacità di circa 100 concelebranti.
Foto: la grande croce del Santuario della Santissima Trinità
Naturalmente abbiamo trascorso anche ore di allegria, soprattutto durante i pasti nel grande refettorio della struttura di accoglienza.
Lì abbiamo consolidato la nostra amicizia e avuto modo di confrontarci a vicenda. Un'esperienza tutta positiva e, terminando questo diario di viaggio desidero ringraziare tutti loro.
Smontate le bici siamo rientrati serenamente nelle nostre case, certi di aver ricevuto non solo una carezza dalla Vergine Maria, ma che a Lei possiamo ricorrere, pieni di fiducia confidando nel suo "Cuore Immacolato".