Pellegrino in bicicletta


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Melide – Santiago de Compostela km 58

2004 Santiago de Compostela (E)

02-06-2004 – XIII Tappa - mercoledi
Melide – Monte Gozo – Santiago de Compostela km 58

Eccomi qua!! Nella grande Piazza della Cattedrale di San Giacomo “il maggiore”, l’ Apostolo della Reconquista.
L'ultima tappa del cammino che porta a Santiago si svolge ancora tra i boschi di alti ed onnipresenti eucalipti. Si passa
San Anton, Amenal, Cimadevila e San Paio, alla cui sinistra s'intravede il modernissimo aeroporto. Si raggiunge Labacolla, un tempo i Pellegrini si lavavano nelle acque del Rio Labacolla per poi presentarsi alla tomba dell'Apostolo nel migliore stato possibile, era un rito di purificazione. Si attraversa un'ampia area verde fino al Monte do Gozo o Mon Xoi in galego, Monte della Gioia, in italiano. Si passa San Pedro, la Puerta del Camino, ed ecco, finalmente, Plaza del Obradoiro .... la Cattedrale .... solo 33 gradini ci separano dal Portico della Gloria.


foto: Santiago de Compostela, la Cattedrale...la mèta !!!




La facciata è veramente imponente, mentre l’interno è austero con tante cappelle sulle navate laterali dedicate ai vari santi.
Gli spagnoli sono particolarmente devoti alla figura di questo santo; tutti in fila per entrare dalla “Porta Santa” che viene aperta ai fedeli solamente negli anni Jacobei (come questo del 2.004 – perché il 25 luglio, San Giacomo cade di domenica - ).
Naturalmente oltre ai pellegrini che come me hanno compiuto un lungo pellegrinaggio, a piedi, a cavallo o in bicicletta, ci sono fedeli che raggiungono la città di Santiago de Compostela con ogni mezzo personale, o magari con viaggi organizzati.




Superata l’apertura giubilare una lunga colonna di fedeli rende omaggio ed abbraccia la figura del Santo: un busto di argento impreziosito da gemme e pietre preziose.
Sotto all’Altare maggiore c’è la cripta dove sono conservate le spoglie dell’Apostolo, dentro un sarcofago sempre in argento.
Tanti sono i pellegrini che sostano oggi sulla piazza, ma quando arrivano pellegrini a piedi o in bici, la gente batte loro le mani.
Si mescolano stanchezza e felicità, gioia e pianto, sorrisi e abbracci.
Poi dentro la Cattedrale si vive il proprio personale incontro con San Giacomo.
Chi sta in silenzio, chi piange, chi abbraccia qualche compagno di cammino, chi fa festa, canta, balla.quasi tutti entrano in chiesa e pregano.
Si compiono i riti tradizionali.
E poi, per tutti, la Santa Messa, la liturgia delle 18,00 dedicata ai pellegrini, dove vengono detti i nomi dei pellegrini che sono arrivati a Santiago in quel giorno, e si sono registrati con la loro
credencial, ritirando la “Compostela” (una sorta di diploma dell’avvenuto pellegrinaggio).






foto: Cattedrale, il Portico della Gloria




foto: l'urna con le spoglie dell'Apostolo Giacomo il Maggiore




In ognuno di noi c'è la gioia di avercela fatta, la consapevolezza di aver compiuto un'esperienza importante per la vita.
Sono in piazza e mi godo questi attimi di gioia e di riposo guardando le persone che passano dalla piazza, magari dopo una giornata di lavoro in ufficio di un giorno di giugno qualunque mentre mi accorgo che arrivano i due baschi della “Euskadi”, i due compagni di viaggio di San Sebastiàn. Li ho ritrovati!!
Questa notte sono ospite presso il
Seminario Menor de Belvis, situato appena fuori dal centro in un enorme palazzo in Rua de Belvis, con 150 posti in letti singoli, in grandi camerate su diversi piani.
E’ qui che ritrovo anche i quattro tedeschi, due coppie di giovani pellegrini in bicicletta che mi riconoscono mentre mi appresto ad entrare nel Seminario.
Li saluto e li abbraccio, loro non si fermano qui questa notte, si premiano e vanno in un vero albergo. Chissà, forse un giorno ci ritroveremo !!.
Sistemo la bicicletta in un luogo sicuro, prendo possesso della mia brandina per la notte e ritorno alla Cattedrale per la Messa delle ore 18,00.
La chiesa è gremita dai pellegrini che depositano
lo zaino, pardon la mochila, sul pavimento insieme al bastone e alla concha (la conchiglia simbolo del pellegrinaggio Jacobeo).
La funzione è toccante e partecipata come la benedizione ai pellegrini accompagnata dallo spettacolo del “
botafumeiro” (un enorme turibolo che incensa tutti i presenti; viene fatto dondolare dai sacrestani che, tirando una corda gigante, lo fanno passare paurosamente da una navata all’altra).




foto: è ora di appendere la bici al chiodo....
... per loro forse, ma non per me !!


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