CRITICA LOCALE
LA LETTERA DI RALPH NADER ( nostra esclusiva la versione italiana ) |
[05 ottobre 2009] Distribuitela, grazie. Tutto sulle carte di credito in USA* Di Ralph Nader --- Consumatori rallegratevi. F. Norris ha appena scritto un pezzo per il New York Times titolato: "Ricchi e Poveri Dovranno Pagare lo Stesso Prezzo". Mr. Norris ha detto, sembra "assurdo avere un sistema che chiede alla gente che non usa il credito di sussidiare chi lo fa. Sapete che c'è qualche sbaglio se un membro della classe media ottiene che una parte dei suoi acquisti sia rimborsata dalla banca, o può raccogliere miglia buone per biglietti aerei gratuiti pagando la stessa cifra di un povero senza tali benefici". Mr. Norris ha detto qualcosa di importante. Mi ha ricordato un articolo che scrissi nel Dicembre del 1985. Chiesi ai lettori del mio articolo settimanale di considerare alcuni tranelli del comprare la carta di credito. Notai che le grandi banche diffondevano con forza l'uso della carta di credito senza presentare adeguatamente lo svantaggio del debito da carta di credito. Chiesi ai lettori di immaginare di guardare un programma televisivo fatto da un'organizzazione nota come la "Cash Payment Fans of America". La produzione fatta per la TV sponsorizzata dall'organizzazione immaginaria chiederebbe agli spettatori di considerare qualche consiglio contro quel mercato che dichiara loro: "Carte di Credito: Forse Volete Uscire di Casa senza di Loro". Il Professore di legge A. J. Levitin, in un articolo del 2008 sul Harvard Journal on Legislation dice: "In media, le transazioni della carta di credito costano ai commercianti 6 volte di più di quelle di cassa e il doppio rispetto agli assegni o a quelle della carta di debito basata sul PIN". Il Professor Levitin nota pure che nel 2006 "i mercanti USA pagarono quasi $57 miliardi per accettare gli affari con carta di pagamento, ciò rende tale parte dei pagamenti un'industria più grande di quella biotech, o della musica, dei micro processori, dei giochi elettronici, delle vendite di Hollywood al box office e di tutto il mondo degli investimenti nel capitale di rischio". Queste sono osservazioni sbalorditive. Ahimé, la nostra immaginazione collettiva non può ancora evolvere fino al punto in cui pensare a un giorno senza VISA e MasterCard. Il compra ora, paga poi con l'intrigo della carta di credito conosce pochi limiti. I venditori di carta di credito vogliono che dimentichiate che l'usarla significa che prendete in prestito del denaro e che ripagherete il ricevuto con l'interesse. E, i saggi d'interesse possono essere sbalorditivi. Fino a ieri le imprese della carta di credito potevano caricare un tasso percentuale annuale (APR) fino al 36 per cento. E, le clausole del vostro accordo sulla carta di credito permettono ai "mercanti del credito" di caricare i salari dei dirigenti - come "spese di partecipazione", "mantenimento", o "attivazione" - sopra agli onorari per interesse. E non dimenticate le "spese di transazione", per avere soldi con la vostra carta, le spese per eccedere il vostro limite di credito o per fare un pagamento in ritardo. Ed Mierzwinski di USPIRG, un ente di difesa del consumatore, controlla il racket della carta di credito e le pratiche infide di banche che feriscono consumatori con una varietà di spese. USPIRG nota che gli emettitori della carta di credito hanno truffato i consumatori con: 1. spostando all'improvviso le date regolari di pagamento di 5 giorni o più per truffare i consumatori e farli pagare più tardi; 2. sistemando le date dei saldi ad arte nei fine settimana per imporre che i soldi pagati dopo le 12 o 1 pm siano in ritardo; 3. imponendo altre spese sia se i conti hanno un ritardo di 30 giorni, ma anche con un minuti o un giorno di ritardo; e, 4. alzando il tasso di interesse se il vostro debito declina. Fortunatamente, alcuni degli abusi più singolari della carta di credito saranno eliminati dalla legge approvata il 22 Maggio 2009. La Credit Card Accountability, Responsibility and Disclosure (CARD) Act del 2009, che non è perfetta, prescriverà 45 giorni di preavviso per ogni aumento di tasso o per ogni altro cambiamento significativo nei termini del conto, (è di più dei 15 giorni), e gli emettitori di carta dovranno informare i consumatori del loro diritto a cancellare la loro carta prima di aumentare il tasso o che il cambio di conto abbia effetto. I rendiconti della carta di credito devono anche essere spediti 21 giorni prima di essere pagabili. La nuova legge limita anche qualche tasso d'interesse alzato per pagamenti ritardati. Per sfortuna, i problemi associati con lo smascheramento della pratica opprimente della carta di credito sono ancora enormi. Nonostante la modesta riforma legislativa, tanti emettitori della carta di credito sono ancora dei predatori in attesa del balzo. Il Rappresentante Peter Welch (Vt.) e tredici membri della House hanno proposto la "Credit Card Interchange Fees Act nel 2009". Questo progetto di legge si propone di limitare alcune delle spese caricate dalle imprese della carta di credito sui dettaglianti e rendere coscienti dei costi delle transazioni della carta di credito sia i consumatori che i mercanti. I consumatori possono fare qualche mossa addizionale da soli fingendo di unirsi al "Cash Payment Fans of America" e pagare in contanti per una settimana sia le merci che i servizi. I risultati potrebbero essere illuminanti. Tradotto da F. Allegri il 12/11/2009 *Il titolo è una nostra scelta, l'originale ne era privo. |
Please share with others. (senza titolo) By Ralph Nader --- Consumers rejoice. Floyd Norris has just penned a piece for the New York Times titled: "Rich and Poor Should Pay Same Price". Mr. Norris said, it seems "absurd to have a system that requires people who do not use credit to subsidize those who do. You know there is something wrong when a middle-class person can get a part of his purchases refunded by the bank, or can collect miles good for free airline tickets, while paying the same price as a poor person who can get none of those benefits". Mr. Norris is on to something important. He reminded me of an article I wrote in December 1985. I asked readers of my weekly column to consider some of the pitfalls of credit card purchasing. I noted that the big banks relentlessly promote credit card usage without adequately presenting the downside of credit card debt. I asked readers to imagine seeing a television presentation by an organization known as the "Cash Payment Fans of America". The made-for-television production sponsored by this imaginary organization would ask viewers to consider some counter-marketing advice with the following declaration: "Credit Cards: Maybe You DO Want to Leave Home Without Them". Law Professor Adam J. Levitin, in a 2008 article in the Harvard Journal on Legislation reports: "On average, credit card transactions cost merchants six times as much as cash transactions and twice as much as checks or PIN-based debit card transactions". Professor Levitin also notes that in 2006 "U.S. merchants paid nearl y $57 billion to accept payment card transactions, which makes this component of the payments industry larger than the entire biotech industry, the music industry, the microprocessor industry, the electronic game industry, Hollywood box office sales, and worldwide venture capital investments". These are stunning observations. Alas, our collective imagination may not yet have evolved to the point where we can consider a day without VISA and MasterCard. The buy now, pay later credit card cabal knows few bounds. The credit card vendors want you to forget that using a credit card means you are borrowing money and that you must repay what you borrowed with interest. And, the interest rates can be staggering. Until recently credit card companies could charge annual percentage (APR) rates of up to 36 percent. And, the fine print in your credit card agreement might allow the "merchants of credit" to charge membership fees - described as "participation fees", "maintenance fees", or "activation fees" - on top of the interest fees. And don't forget the "transaction fees", for getting cash with your card, the fees for exceeding your credit limit or for making a late payment. Ed Mierzwinski of USPIRG, a consumer watchdog organization, monitors the credit card racket and the slippery practices of banks that gouge consumers with a variety of fees. USPIRG notes that credit card issuers have tricked consumers by: 1. suddenly advancing long-standing regular due dates by five days or more to trick consumers into paying late; 2. arranging for due dates to fall on weekends and then claiming that bills received after 12 noon or 1 pm were late; 3. imposing late fees not only when bills were 30 days late, but as little as one minute or one day late; and, 4. raising the interest rate if your credit score declines. Fortunately, some of the most egregious credit card abuses will be eliminated by legislation signed into law on May 22, 2009. The Credit Card Accountability, Responsibility and Disclosure (CARD) Act of 2009, while not perfect, will generally require 45-days advance notice of any rate increase or any other significant changes in account terms, up from 15 days, and card issuers will have to inform consumers of their right to cancel their card before rate increases or account chan ges take effect. Credit card statements must also be mailed out 21 days before they are due. The new law also limits some interest rate hikes for late payments. Unfortunately, the problems associated with getting on the credit card treadmill are still overwhelming. Despite some modest legislative reforms, too many credit card issuers are still predators waiting to pounce. Representative Peter Welch (Vt.) and thirteen House co-sponsors have introduced the "Credit Card Interchange Fees Act of 2009". This piece of legislation is designed to limit some of the fees credit card companies charge retailers and shed some light on the costs of credit card transactions to consumers and merchants. Consumers can make some additional waves themselves by pretending they have joined "Cash Payment Fans of America" and for one week paying with cash for goods and services. The results could be illuminating. |
La nostra associazione ha ripreso a far parte della redazione allargata della trasmissione "Anno Zero" e fa parte dei 100 siti resistenti selezionati dal movimento contro il conformismo televisivo.
Le lettere di Nader sono pubblicate anche su Empolitica e spedite alle agenzie di stampa e culturali.
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Sommario delle ultime lettere
114 - E' ora che i cittadini si riuniscano
113 - Un'idea nuova (sul nuovo libro di Nader)
112 - Tirare ancora i dadi (tassare le transazioni di borsa)
111 - Il significato delle parole (fra stampa e libri)
110 - Lotte per il single payer e alle frodi
109 - Tra la retorica e la realtà (su Obama, i democratici e la riforma sanitaria)
108 - Affarismi sanitari in USA
107 - I premi di analisti e operatori di borsa
106 - Le privatizzazioni in USA (dalle autostrade alle sedi dei parlamenti statali)
105 - La riforma sanitaria in USA
104 - Ritorno in USA (contro la globalizzazione e la Cina)
103 - Praticamente è in discussione (le battaglie politiche estive di Nader)
102 - Le profezie di Ross Perot
101 - La sindrome del tradimento di Obama
100 - Riforma finanziaria, parole e fatti
99 - Una grande illusione (la riforma sanitaria democratica)
98 - Contro la TV digitale e non solo
97 - lavorare con le proprie mani
96 - Andare alla cieca verso la bancarotta (su GM e Chrysler)
95 - Storia del dominio multinazionale
94 - Il tempo dell'energia rinnovabile (e del risparmio)
93 - Per la riforma sanitaria in USA
92 - Lo scompiglio del congresso (sull'iter della riforma sanitaria)
91 - Il virus dell'apatia (origini del rischio di pandemia)
90 - Obama e i 100 giorni di luci e ombre
89 - Test sul barometro dell'ingiustizia
88 - Gli incapaci delle valutazioni (le agenzie di rating e i contabili)
87 - Quelli che l'avevano capito bene (la crisi)
86 - Pagare il deficit
85 - Cosa può insegnarci Bush?
84 - Sette linee guida contro la crisi (Se fallisse AIG)
83 - Bottomless bailout (il salvataggio senza fondo)
82 - Un Oscar per "l'attivismo"
81 - L'attività bancaria delle "Credit Unions"
80 - Dare la scossa al Congresso (sul primo mese della presidenza Obama)
79 - Tassate gli speculatori
78 - Inaridire Wall Street
77 - Lettera aperta a Obama sulla protezione del consumatore
76 - Punendo i palestinesi
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