LA  LETTERA  DI  RALPH  NADER

( nostra esclusiva la versione italiana )

 [22 luglio 2008]

Distribuitela, grazie.

La TV per i cani

di Ralph Nader

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Il nuovo reality show della CBS è "Il grande cane americano" e lo zoologo degli animali domestici Jarod Miller è l'ospite.

Dodici squadre di uomini e cani gareggiano per vincere un super premio di 250.000 dollari.

Queste squadre si allenano intensamente "corrono, saltano, cercano di attrarre e sembrare adorabili" scrive il Washington Post.

Il produttore dirigente dello show, R. J. Cutler chiede a tutte le squadre di vivere insieme durante la competizione settimanale in "un'accademia canina" dove esse saranno osservate con cura mentre agiscono e interagiscono.

C'è Andrew un Maltese di 5 anni il cui proprietario Laurie è un proprietario di un "dog day-care" a Stafford Virginia.

Poi c'è Beacon di 1 anno, uno Schnauzer di piccola taglia posseduto da un disegnatore di moda di Los Angeles.

Beacon dovrà andare d'accordo con Kenji, uno Schnauzer di 1 anno di grossa taglia di Elan che è descritto come aspirante proprietario di un salone per cani a Portland, Oregon.

Tra gli altri cani troviamo un Pomeranian, un Bulldog inglese, un Border Collie, un Boxer e un Boston Terrier chiamato Ezzie di Michael che è un giovane comico di Los Angeles.

"Sebbene i cani siano belli, questo non è un contesto di bellezza", Cutler ammonisce e aggiunge che "la relazione fra cane e padrone è centrale nello show".

Nessun proprietario di cani, soprattutto chi ama i gatti è indifferente ai dettagli fastidiosi ed ai dolori presunti dei cani.

Nel programma sono dei modelli per giudicare i cani, al di là degli inganni aerei e dei comandi per vedere l'obbedienza.

Il Post scrive che "Ogni episodio testa una qualità specifica, come lealtà, coraggio o l'intelligenza, ed è organizzato per mostrare come gli umani e gli animali cooperano".

Ah, come sarebbe bello se i network televisivi creassero dei reality per dare rilievo al coraggio e all'intelligenza degli uomini che lavorano per migliorare la nostra società a tutti i livelli.

Pensiamo a "Il Grande Organizzatore di Comunità" oppure a "Il Grande Consumatore" per verificare l'astuzia del risparmio o "Il Grande Contribuente" inteso come capace di chiedere o avere servizi governativi efficienti, o "L'elettore migliore".

Poi ci sarebbe "La Grande Madre, Padre, Madre Adottiva e Padre Adottivo, La Grande Nonna e Nonno", "Il Grande Narratore, L'Autostoppista, La Babysitter, Il Giardiniere, L'istruttore del fai da te, Il Pacificatore, Il Mito del Vicinato, Il Lamentino, Il Combattente contro le ingiustizie", o anche "Il Grande Vicino?"

"Bah", dicono i promotori dei reality. Questi "Il Grande ..." non sono abbastanza bassi sulla scala della sensualità. I reality devono evocare avidità, pericolo, egoismo, avventura, sesso, manipolazione e coinvolgimento. Sentimenti grezzi!

Qualcuno di voi ricorderà che Hollywood aveva una formula per i film popolari.

Le celebrità, i romanzi del ricco e potente, le stravaganze o i polizieschi, ma soprattutto non mostrare la gente comune di Dullsville.

Ma, dopo la Seconda Guerra mondiale, i film diversi arrivarono sugli schermi.

Lontano dal dramma bellico in Italia ci fu "Ladri di Biciclette" e "Riso Amaro" sulla gente comune e il lavoro quotidiano.

Presto gli schermi cinematografici si riempirono in vari modi e un panorama di stili di vita più grande entrò nei cinematografi.

Lo scopo di questi reality possibili sarebbe quello di aiutare a riconoscere o rinforzare i modelli in una società che passa, evolve, cambia in modo veloce e che macchia, disprezza e scarica i modelli che connettono e uniscono le generazioni che vivevano sulle piccole scale, nelle piccole comunità o nel vicinato.

Certo, tali show richiederebbero delle idee di rottura a loro creatori.

I pregiudizi dei babbei non possono ammettere il beneficio del dubbio.

Tutti gli stili di vita quotidiana potrebbero aprirsi agli spettatori abituali ed essere trattati come campioni Pavloviani - che erano, infatti, dei cani.

Fine.

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Tradotto da F. Allegri il 02/11/2008}}

[July 22 2008]

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TV for the Dogs

by Ralph Nader

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CBS's new reality show is called "Greatest American Dog", with pet expert-zoologist Jarod Miller as the host.

Twelve dog-and-human teams are vying for the grand prize of $250,000.

These teams are in intense training "by running, jumping, fetching and just looking adorable," reports the Washington Post.

The show's executive producer, R.J. Cutler requires the teams to all live together during the weekly competition at a "canine academy" where they will be carefully observed acting and interacting.

There is 5 year old Andrew, a Maltese, whose owner Laurie is a dog day-care owner in Stafford, Virginia.

Then there is 1 year old Beacon, a miniature Schnauzer owned by a Los Angeles fashion designer.

Beacon will have to get along with Kenji, also a 1 year old, a giant Schnauzer owned by Elan, described as an aspiring dog-salon owner in Portland, Oregon.

Other dogs include a Pomeranian, an English bulldog, a Border Collie, a Boxer and a Boston Terrier named Ezzie whose owner, Michael, is an aspiring comic in Los Angeles.

"Although the dogs are beautiful, this is not a beauty contest", Cutler cautions, adding that "the dog-owner relationship is the central part of the show".

Non-dog owners, especially cat-lovers, may be snickering at the fastidious details and the presumed smarts of dogs.

But behind this contest are standards for judging these dogs, beyond aerial tricks and obedience commands.

The Post writes that "Each episode tests a specific quality, such as loyalty, courage or intelligence, and is developed to show how humans and animals cooperate".

Ah, would that the television networks create reality shows highlighting the courage and intelligence of humans working to improve our society at all levels.

What about "Greatest Community Organizer" or "Greatest Consumer" which would include astute non-consumption or "Greatest Taxpayer" in terms of demanding and receiving efficient government services, or "Smartest Voter".

Or, what about "Greatest Mother, Father, Mother-in-Law a nd Father-in-Law, Grandmother and Grandparent", "Greatest Storyteller, Hitch-Hiker, Babysitter, Gardener, Youth-Hobby-Instructor, Temper-Tantrum-Reducer, Neighborhood Myth-Buster, Complainer, Injustice Fighter", or just plain "Greatest Neighbor?"

"Bah", say the reality-show promoters. These "greatest" are not low enough on the sensuality ladder. Reality shows have to evoke greed, danger, ego, adventure, sex, manipulation and self-absorption. Raw cravings!

Some of you may remember that Hollywood had a formula for popular films.

Celebrities, romances of the rich and powerful, extravaganzas or thrillers, but above all don't show the common folk for they live in Dullsville.

But, then after World War II, different films began to come to the screens.

Out of war-torn Italy came "The Bicycle Thief" and "Bitter Rice" about ordinary people negotiating the travails of life.

Presto, the movie screens became wider in more ways than one and a larger panorama of life entered the cinemas.

The point about these possible reality shows is that they help recognize or reinforce standards in a fast-changing, evolving, devolving society which blurs, depreciates, and jettisons standards that form the connectedness and meaning of inter - generational life lived on small-scales in small communities or neighborhoods.

Sure, such shows would require breakthrough imaginations by their creators.

Knee-jerk prejudgments would not be given the benefit of the doubt.

Whole worlds of daily life would open up for audiences accustomed to being treated as Pavlovian specimens - who were, after all, dogs.

End.

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