CRITICA  LOCALE

LA  LETTERA  DI  RALPH  NADER

( nostra esclusiva la versione italiana )

 [04 novembre 2008]

Distribuitela, grazie.

Nel pubblico interesse

Lettera aperta al Senatore Obama

Tra Speranza e Realtà

di Ralph Nader

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Caro Senatore Obama:

Negli ultimi due anni di campagna presidenziale, le parole "speranza e cambiamento", "cambiamento e speranza" sono state le vostre dichiarazioni tipiche.

Tuttavia c'è un'asimmetria tra tali obiettivi e il vostro carattere politico che soccombe ai centri di potere opposti che non vogliono "speranza e ricambio" ma la continuazione del potere che fortifichi lo status quo.

Avete ricevuto contributi enormi, senza precedenti, dagli interessi corporativi, da Wall Street e, più interessante, dagli avvocati delle grandi ditte corporative legali, molti di più di McCain.

Mai in passato un Democratico nominato Presidente ottenne questa supremazia sulla sua controparte Repubblicana.

Perché, a parte il vostro voto incondizionato per i 700 miliardi per salvare Wall Street, questi grandi interessi corporativi investono così tanto nel Senatore Obama?

Potrebbe essere per il vostro record al Senato statale, a quello USA e per il vostro record alla campagna presidenziale (nel favorire il nucleare, le centrali a carbone, le trivellazioni petrolifere offshore, i sussidi corporativi come la 1872 Mining Act e schivare ogni programma contro il movimento criminale corporativo e il bilancio militare tronfio e dispendioso, per esempio) che avete fatto per essere il loro uomo?

Per realizzare cambiamento e speranza, al presidente serve carattere, coraggio, integrità -- non convenienza, accomodamento e opportunismo di bassa lega.

Prendete, per esempio, la vostra trasformazione da difensore dei diritti palestinesi a Chicago prima della corsa al Senato USA ad accolito, uno "yesman" della linea dura AIPAC, che sostiene da anni l'oppressione militaristica, l 'occupazione, il blocco, la colonizzazione e i sequestri di terra - acqua dei popoli palestinesi e dei loro territori rimpiccioliti nel West Bank e a Gaza.

Eric Alterman riassunse vari sondaggi del dicembre 2007 pubblicati su The Nation che mostrano come l'AIPAC non rappresenta la maggioranza degli ebrei americani.

Voi sapete abbastanza bene che solo quando il governo USA sostiene i movimenti per la pace israeliano e palestinese, che anni fa proposero una dettagliata soluzione a 2 stati (sostenuta dalla maggioranza degli israeliani e palestinesi), c'è una possibilità per la fine pacifica di un conflitto che dura da più di 60 anni.

Vi schierate ancora con i fautori della linea dura, così tanto che nel vostro discorso infame e umiliante alla convenzione AIPAC proprio dopo che otteneste la nomina Democratica, voi supportaste una "Gerusalemme indivisa", e vi opponeste ai negoziati con Hamas -- il governo eletto di Gaza.

Voi ignoraste ancora la volontà degli israeliani che, in un sondaggio del 1° marzo 2008 fatto dal rispettabile Haaretz, mostrava che il 64% di loro erano a favore di "negoziati diretti con Hamas".

Parteggiare per la linea dura di AIPAC è ciò che uno dei molti palestinesi preminenti a favore del dialogo e della pace con il popolo israeliano stava descrivendo quando scrisse "L'anti - semitismo oggi è la persecuzione della società palestinese fatta dallo stato israeliano".

Durante la vostra visita in Israele questa estate, voi programmaste solo 45 minuti del vostro tempo per i Palestinesi senza conferenza stampa, e senza visitare i campi profughi palestinesi per non far focalizzare i media sulla sofferenze inflitte ai Palestinesi.

Il vostro viaggio supportò il blocco illegale e crudele di Gaza in spregio della legge internazionale e dello statuto dell'ONU.

Vi concentraste sulle disgrazie del meridione di Israele che durante l'anno passato hanno totalizzato una disgrazia civile mentre quelle palestinesi nella zona di Gaza sono state 400.

Invece di mostrare una capacità di governo che condannasse tutta la violenza per accettare la proposta della Lega Araba del 2002 e creare uno stato palestinese fattibile entro i confini del 1967 e tornare a relazioni economiche e diplomatiche piene fra Israele e stati arabi, voi giocaste il ruolo del politico modesto, lasciando l'area e i palestinesi con il sentimento di tanta sorpresa e poca paura.

David Levy un ex negoziatore di pace israeliano, descrisse il vostro viaggio succintamente: "Ci fu quasi un'ostentazione ostinata di indifferenza per il fatto che qui ci sono due storie. Questo potrebbe servire a un candidato no ad un Presidente".

Il cronista palestinese americano, Ali Abunimah notò che Obama non fece una sola critica a Israele per "gli insediamenti, la costruzione del muro e per le chiusure che rendono la vita invivibile per milioni di palestinesi .... Persino l'amministrazione Bush criticò l'uso israeliano delle bombe a grappolo contro i civili libanesi [vedete www.atfl.org http://nader.org/www.atfl.org per sviluppo].

Ma Obama difese l'assalto israeliano in Libano come esercizio del suo 'legittimo diritto di difendere se stesso'".

In molti editoriali Gideon Levy, scrivendo su Haaretz, criticò duramente l'assalto del governo israeliano ai civili di Gaza, includendo gli attacchi a "il cuore del campo pieno di rifugiati .... con un orribile massacro" all'inizio del 2008.

Lo scrittore israeliano pacifista - Uri Avnery - descrisse il discorso di Obama all'AIPAC come quello di chi "batte tutti i record di servilismo e adulazione", aggiungendo che Obama "è preparato a sacrificare anche gli interessi americani basilari. Dopo tutto, gli USA hanno un interesse vitale per la pace fra israeliani e palestinesi per trovare le strade p er i cuori delle masse arabe dall'Iraq al Marocco. Obama ha danneggiato la sua immagine nel mondo Musulmano e ipotecato il suo futuro -- se e qualora fosse eletto presidente.," egli disse anche "Di una cosa sono certo: le dichiarazioni di Obama alla conferenza AIPAC sono molto, molto cattive per la pace. E questo \'e8 cattivo per Israele, per il mondo e per il popolo palestinese".

Un ulteriore illustrazione della vostra deficienza di carattere è il modo in cui voi girate le spalle ai musulmani americani di questa nazione.

Voi rifiutaste di mandare delegati a parlare agli elettori ai loro eventi. Avendo visitato numerose chiese e sinagoghe, voi rifiutaste di visitare una singola Moschea in America.

Persino George W. Bush visitò la Grande Moschea di Washington D.C. dopo 11/9 per esprimere i giusti sentimenti di tolleranza davanti al più grande gruppo religioso di innocenti spaventati.

Anche il New York Times pubblicò un articolo importante il 24 giugno 2008 titolato "Muslin Voters Detect a Snub from Obama" (di A. Elliott), citando esempi della vostra avversione per questi americani che vengono da tutte le classi sociale, che fanno il servizio militare e lavorano per vivere il sogno americano.

Tre giorni dopo l'International Herald Tribune pubblicò un articolo di Roger Cohen titolato "Why Obama Should Visit a Mosque".

I commenti e gli editoriali non cambiano la vostra intolleranza per i musulmani americani - anche se vostro padre era un musulmano del Kenya.

Forse nulla illustrò meglio la vostra mancanza assoluta di coraggio politico o anche la versione più mite di questo tratto della vostra resa davanti alle domande dei duri di proibire all'ex presidente Jimmy Carter di parlare alla Convenzione Nazionale Democratica.

E' una tradizione per gli ex presidenti e infatti questo anno fu concessa l'apertura a Bill Clinton.

Qui c'era un Presidente che negoziò la pace fra Israele e Egitto, ma il suo libro recente per spingere la super potenza dominante di Israele ad evitare l'Apartheid dei palestinesi e fare la pace fu quello che lo mise in panchina.

Al posto di un importante discorso alla nazione di Jimmy Carter su un problema internazionale grave, egli fu degradato a una passeggiata sulla scena con un "applauso tumultuoso", mentre era proiettato un film sul lavoro dopo Katrina del Carter center.

Vergognati, Barack Obama!

Ma del resto il vostro comportamento vergognoso si estende a tante altre aree della vita americana.

(vedete le analisi reali del mio compagno di corsa, Matt Gonzalez su www.votenader.org e http://nader.org/www.votenader.org).

Voi avete girato le spalle a cento milioni di poveri americani composti di poveri bianchi, africani - americani e latini. Voi ricordate sempre di aiutare la "classe media", ma omettete, ripetutamente, di ricordare il "povero" in America.

Se voi sarete eletto Presidente, deve essere un di più di un avanzamento di carriera verso l'alto senza precedenti che segue una campagna brillante senza principi che disse "cambiamento" ma dimostrò l'attuale obbedienza alla concentrazione di potere dei "potentati corporativi".

Deve essere un trasferimento di potere dai pochi ai molti.

Deve esistere una Casa Bianca presieduta da un uomo nero che non gira le spalle agli oppressi qui e all'estero ma sfida le forze dell'avarizia, del controllo dittatoriale del lavoro, dei consumatori e dei contribuenti, e la militarizzazione della politica estera.

Deve esistere una Casa Bianca che trasforma le politiche americane -- aprendosi al finanziamento pubblico delle elezioni (con modalità volontarie) -- e permettendo ai candidati più piccoli di avere una possibilità di essere sentiti ai dibattiti e nella pienezza delle loro libertà civili ad oggi limitate.

Chiamatela democrazia competitiva.

La vostra campagna presidenziale ha dimostrato più volte le posizioni di vigliaccheria.

"Speranza" alcuni dicono "fonte eterna". Ma non quando "la realtà" la consuma quotidianamente.

Sinceramente,

Ralph Nader

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Tradotto da F. Allegri il 16/01/2009

[November 04 2008]

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In the Public Interest

Open letter to Senator Obama

Between Hope and Reality

by Ralph Nader

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Dear Senator Obama:

In your nearly two-year presidential campaign, the words "hope and change", "change and hope" have been your trademark declarations.

Yet there is an asymmetry between those objectives and your political character that succumbs to contrary centers of power that want not "hope and change" but the continuation of the power-entrenched status quo.

Far more than Senator McCain, you have received enormous, unprecedented contributions from corporate interests, Wall Street interests and, most interestingly, big corporate law firm attorneys.

Never before has a Democratic nominee for President achieved this supremacy over his Republican counterpart.

Why, apart from your unconditional vote for the $700 billion Wall Street bailout, are these large corporate interests investing so much in Senator Obama?

Could it be that in your state Senate record, your U.S. Senate record and your presidential campaign record (favoring nuclear power, coal plants, offshore oil drilling, corporate subsidies including the 1872 Mining Act and avoiding any comprehensive program to crack down on the corporate crime wave and the bloated, wasteful military budget, for example) you have shown that you are their man?

To advance change and hope, the presidential persona requires character, courage, integrity -- not expediency, accommodation and short-range opportunism.

Take, for example, your transformation from an articulate defender of Palestinian rights in Chicago before your run for the U.S. Senate to an acolyte, a dittoman for the hard-line AIPAC lobby, which bolsters the militaristic oppression, occupation, blockage, colonization and land - water seizures over the years of the Palestinian peoples and their shrunken territories in the West Bank and Gaza.

Eric Alterman summarized numerous polls in a December 2007 issue of The Nation magazine showing that AIPAC policies are opposed by a majority of Jewish-Americans.

You know quite well that only when the U.S. Government supports the Israeli and Palestinian peace movements, that years ago worked out a detailed two-state solution (which is supported by a majority of Israelis and Palestinians), will there be a chance for a peaceful resolution of this 60-year plus conflict.

Yet you align yourself with the hard-liners, so much so that in your infamous, demeaning speech to the AIPAC convention right after you gained the nomination of the Democratic Party, you supported an "undivided Jerusalem," and opposed negotiations with Hamas -- the elected government in Gaza.

Once again, you ignored the will of the Israeli people who, in a March 1, 2008 poll by the respected newspaper Haaretz, showed that 64% of Israelis favored "direct negotiations with Hamas".

Siding with the AIPAC hard-liners is what one of the many leading Palestinians advocating dialogue and peace with the Israeli people was describing when he wrote "Anti - semitism today is the persecution of Palestinian society by the Israeli state".

During your visit to Israel this summer, you scheduled a mere 45 minutes of your time for Palestinians with no news conference, and no visit to Palestinian refugee camps that would have focused the media on the brutalization of the Palestinians.

Your trip supported the illegal, cruel blockade of Gaza in defiance of international law and the United Nations charter.

You focused on southern Israeli casualties which during the past year have totaled one civilian casualty to every 400 Palestinian casualties on the Gaza side.

Instead of a statesmanship that decried all violence and its replacement with acceptance of the Arab League's 2002 proposal to permit a viable Palestinian state within the 1967 borders in return for full economic and diplomatic relations between Arab countries and Israel, you played the role of a cheap politician, leaving the area and Palestinians with the feeling of much shock and little awe.

David Levy, a former Israeli peace negotiator, described your trip succinctly: "There was almost a willful display of indifference to the fact that there are two narratives here. This could serve him well as a candidate, but not as a President".

Palestinian American commentator, Ali Abunimah, noted that Obama did not utter a single criticism of Israel, "of its relentless settlement and wall construction, of the closures that make life unlivable for millions of Palestinians .... Even the Bush administration recently criticized Israeli's use of cluster bombs against Lebanese civilians [see www.atfl.org http://nader.org/www.atfl.org for elaboration].

But Obama defended Israeli's assault on Lebanon as an exercise of its 'legitimate right to defend itself'".

In numerous columns Gideon Levy, writing in Haaretz, strongly criticized the Israeli government's assault on civilians in Gaza, including attacks on "the heart of a crowded refugee camp ... with horrible bloodshed" in early 2008.

Israeli writer and peace advocate-- Uri Avnery -- described Obama's appearance before AIPAC as one that "broke all records for obsequiousness and fawning", adding that Obama "is prepared to sacrifice the most basic American interests. After all, the US has a vital interest in achieving an Israeli-Palestinian peace that will allow it to find ways to the hearts of the Arab masses from Iraq to Morocco. Obama has harmed his image in the Muslim world and mortgag ed his future -- if and when he is elected president., " he said, adding, "Of one thing I am certain: Obama's declarations at the AIPAC conference are very, very bad for peace. And what is bad for peace is bad for Israel, bad for the world and bad for the Palestinian people".

A further illustration of your deficiency of character is the way you turned your back on the Muslim-Americans in this country.

You refused to send surrogates to speak to voters at their events. Having visited numerous churches and synagogues, you refused to visit a single Mosque in America.

Even George W. Bush visited the Grand Mosque in Washington D.C. after 9/11 to express proper sentiments of tolerance before a frightened major religious group of innocents.

Although the New York Times published a major article on June 24, 2008 titled "Muslim Voters Detect a Snub from Obama" (by Andrea Elliott), citing examples of your aversion to these Americans who come from all walks of life, who serve in the armed forces and who work to live the American dream.

Three days earlier the International Herald Tribune published an article by Roger Cohen titled "Why Obama Should Visit a Mosque".

None of these comments and reports change your political bigotry against Muslim-Americans - even though your father was a Muslim from Kenya.

Perhaps nothing illustrated your utter lack of political courage or even the mildest version of this trait than your surrendering to demands of the hard-liners to prohibit former president Jimmy Carter from speaking at the Democratic National Convention.

This is a tradition for former presidents and one accorded in prime time to Bill Clinton this year.

Here was a President who negotiated peace between Israel and Egypt, but his recent book pressing the dominant Israeli superpower to avoid Apartheid of the Palestinians and make peace was all that it took to sideline him.

Instead of an important address to the nation by Jimmy Carter on this critical international problem, he was relegated to a stroll across the stage to "tumultuous applause," following a showing of a film about the Carter Center's post-Katrina work.

Shame on you, Barack Obama!

But then your shameful behavior has extended to many other areas of American life.

(See the factual analysis by my running mate, Matt Gonzalez, on http://www.votenader.org and http://nader.org/www.votenader.org).

You have turned your back on the 100-million poor Americans composed of poor whites, African - Americans, and Latinos. You always mention helping the "middle class" but you omit, repeatedly, mention of the "poor" in America.

Should you be elected President, it must be more than an unprecedented upward career move following a brilliantly unprincipled campaign that spoke "change" yet demonstrated actual obeisance to the concentration power of the "corporate supremacists".

It must be about shifting the power from the few to the many.

It must be a White House presided over by a black man who does not turn his back on the downtrodden here and abroad but challenges the forces of greed, dictatorial control of labor, consumers and taxpayers, and the militarization of foreign policy.

It must be a White House that is transforming of American politics -- opening it up to the public funding of elections (through voluntary approaches) -- and allowing smaller candidates to have a chance to be heard on debates and in the fullness of their now restricted civil liberties.

Call it a competitive democracy.

Your presidential campaign again and again has demonstrated cowardly stands.

"Hope" some say "springs eternal". But not when "reality" consumes it daily.

Sincerely,

Ralph Nader

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LA CAMPAGNA PRESIDENZIALE: Ultimi articoli

4 novembre I risultati delle elezioni presidenziali

Barack Obama 53% 64,043,290

John McCain 46% 56,497,501

Ralph Nader 1% 660,661

Bob Barr 0% 490,659

Chuck Baldwin 0% 175,720

5 novembre Ralph Nader Presidente: RINGRAZIAMENTI

Contro tutte le ingiustizie. Noi prevalemmo.Con 4 milioni di dollari -- quello che Obama raccolse in un giorno. Nader/Gonzalez superarono gli ostacoli per accedere al ballottaggio. Noi portammo la nostra agenda politica in 45 ballottaggi statali. Noi stabilimmo il record mondiale di comizi tenuti in un giorno parlando in 21 fra metropoli e città in un giorno durante la nostra maratona del Massachusetts. Noi presentammo Obama e Biden come quei politici corporativi che sono. (E oggi, ABC News ha sostenuto che Obama vuole il militarista reazionario Rahm Emanuel come capo del suo staff). Noi indicammo la linea. E insieme scegliemmo di fare una scelta insieme ad alcune centinaia di migliaia di Americani. Contro la macchina militarista e corporativa. Le nostre coscienze sono chiare. Le nostre mani sono pulite. Facemmo una scelta morale. La storia guarderà indietro e dirà - Quegli Americani del 2008 che sostennero Nader/Gonzalez - avevano ragione. Perciò grazie ai compagni di viaggio. Grazie per le vostre donazioni. E il vostro lavoro duro. E' stata una gioia - lottare insieme a voi. Combattere per la giustizia. Avanti.

Questi sono i siti ufficiali. Si può aggiungere Nader/Gonzalez ai nostri amici visitandoli:

http://myspace.com/votenader08

http://youtube.com/votenader08

http://facebook.com/votenader

Ogni Giovedì alle 21,00 su Rai2 Michele Santoro (e Marco Travaglio) in "ANNOZERO", eccezionale!

Da quest'anno Futuroieri contribuisce al programma proponendo le questioni più interessanti da approfondire e votando di volta in volta i temi selezionati per essere trattati in trasmissione.

Dalla trasmissione del 15/01/2008 possiamo dirci parte della loro redaziale allargata "idealmente".

Ogni Domenica alle 21,30 su Rai 3 Milena Gabanelli presenta "REPORT", da non perdere!

Per leggere le edizioni precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 -26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 39 - 40 - 41 - 42 - 43 - 44 - 45 - 46 - 47 - 48 - 49 - 50 - 51 - 52 - 53 - 54 - 55 - 56 - 57 - 58 - 59 - 60 - 61 - 62 -

Sommario delle ultime lettere

62 - Equivalenza polica (democrazia della pace e dello stato sociale)

61 - Dibattiti (presidenziali) discutibili

60 - Chiudendo la porta del tribunale

59 - I mercati dei derivati liberalizzati

58 - Dietro la cortina anti regolamentazione (le cause della crisi finanziaria)

57 - Servono le "spine dorsali" del Congresso (sul rapporto fra crisi e istituzioni)

56 - Apriamo i dibattiti (scritto dal Team di Nader)

55 - Le grandi banche falliscono: riformiamo Wall Street (Di Dean Baker)

54 - Relazione sul salvataggio dell'industria dell'auto

53 - Il salvataggio di Fannie e Freddie

52 - Lottare per i diritti dei lavoratori (La legge da riformare assolutamente)

51 - Politica da evitare (tra stampa e politica e sotto il corporativismo)

50 - L'attività bancaria al congresso

49 -politiche sanitarie pubbliche

48 - Volare in economia (elogio della Southwest)

47 - Rosa Parks un'acclamazione per te (elogio di movimenti e leaders)

46 - La TV per i cani

45 - Socialismo per speculatori (banche Fannie Mae e Freddie Mac)

44 - La legge sulle comunicazioni

43 - Il giorno dell'indipendenza

42 - Amministratori strapagati

41 - La campagna di Obama (tre domande)

40 - Promoviamo le ferrovie (AMTRAK)

39 - Soddisfazione corporativa (sulla diffusione della crisi)

38 - Bische a Wall Street (la crisi Lehman nel mese di giugno 2008)

37 - Gli uomini politici del mentolo (scritto dal team di Nader)

36 - "Il trucco" dei politici corporativi (scritto dal team di Nader)

35 - Nader propone il voto a 16 anni

34 - No Nukes (scritto dai sostenitori di Nader)

33 - Fermiamo gli speculatori sul petrolio ... che è abbondante

32 - "Sapere e non fare è non sapere". Su Google e la libertà politica

31 - NHTSA Muri di pietra e gente che muore

30 - La tragedia della sanità in USA

29 - Combattere la scarsità di cibo (no all'etanolo di granturco)

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17-01-09 02.11