CRITICA  LOCALE

LA  LETTERA  DI  RALPH  NADER

( nostra esclusiva la versione italiana )

 [26 agosto 2008]

Distribuitela, grazie.

Politica da evitare

di Ralph Nader

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La "politica da evitare"ha un grande trattamento dai media in questo periodo delle convenzioni politiche nazionali.

Sfortunatamente, i giornali e i programmi televisivi non usano la frase: "la politica da evitare".

Insieme a John McCain e Barack Obama, i membri della stampa sono divenuti abili nell'uso della "politica da evitare" quotidiana sia non chiedendo, parlando o scrivendo del centro essenziale che riguarda le politiche - il potere!

Il Potere! Chi l'ha? Chi non lo ha?

Chi potrebbe averne meno e chi potrebbe averne di più?

Che cosa fa il potere concentrato alla vita quotidiana della gente, lavoratori, pazienti, consumatori, contribuenti, elettori, azionisti e cittadini?

Usa proprio questi ed altri metri di paragone e guarda come diviene sottile e superficiale la cronaca politica quotidiana, persino quella della stampa migliore.

Nell'edizione del 25 agosto del The New York Times, una lunga analizi di Michael powell è intitolata "Tracing the Disparate Threads (fili) in Obama's Political Philosophy".

Non menziona il comportamento scorretto e corporativo - ossia il crimine corporativo, la corruzione e il dominio corporativo, la responsabilità corporativa, o il giro di vite sugli abusi corporativi dai fornitori in Iraq agli speculatori di Wall Street.

Tenete in mente, The New York Times e altri giornali spesso scrivono del crimine corporativo e dei misfatti.

Talvolta i giornalisti fanno un lavoro tanto buono che gli fa vincere il Pultzer e altri premi.

Ancora, stranamente, questi giornalisti, non riportano le inchieste dei loro giornali nei questionari da porre ai candidati presidenziali.

Perciò non c'è sfida ai candidati da parte della stampa su cosa loro faranno contro l'onda continua del crimine corporativo e per i minuscoli bilanci dell'accusa, o per un qualche rafforzamento degli sforzi di regolamentare, i candidati possono restare zitti, molto zitti.

Nel pezzo di Powell l'economia di Obama è descritta come "un liberalismo redistribuzionista ma egli è anche scettico di molte riparazioni governative.

La gran parte dei suoi consiglieri influenti viene dall'Università di Chicago, un bastione del libero - mercato".

Questo è il modo di Obama per dire alle corporazioni che lui è una scommessa sicura e non per turbarli con la sua recente esperienza nelle comunità nelle periferie che sono contro i tanti predatori corporativi, incluse le banche esclusive e le assicurazioni, i supermercati che scaricano alimenti contaminati, i proprietari che affittano appartamenti con amianto e contaminati da piombo e stabiliscono i pagamenti quotidiani o prestiti usurari.

Lo stesso giorno - il 25 agosto 2008, il Wall Street Journal aveva un'intera sezione speciale dedicata al "Dibattito sui temi" descritti come 'Cura della salute', 'Energia & sviluppo', 'L'economia e il commercio'.

Il tema sanitario è sotto titolato: "How Involved (complesso) Should the government be?"

Ancora una volta lo stesso paradosso.

Il Journal stampa alcune delle migliori descrizioni del potere e dell'avidità corporativa di tutto il giornalismo dominante.

Ancora si cerca di scoprire qualche analisi del potere quando ha la copertura politica sui giornali o caratterizza la campagna.

Il giornalismo politico convenzionale da solo descrizioni palliative, la questione dell'impegno governativo in primo luogo come un distributore di dollari per i recipienti delle necessità presunte.

Guarda i sintomi, raramente le cause, e anche meno spesso del necessario per frenare o rimuovere il controllo corporativo.

Quasi il 75% del popolo americano pensa che le corporazioni abbiamo troppo controllo sulle loro vite. Tuttavia la riduzione di tale controllo o il ritenerle responsabili non fa parte di un discorso politico od elettorale.

Una maggioranza di americani, e il 59% dei medici secondo un sondaggio di aprile, sono a favore della piena assicurazione sanitaria governativa (assistenza sanitaria per tutti) con libera scelta d'ospedale e dottore, compito privato della cura, e meno spese amministrative e frodi sulle fatture. Le compagnie d'assicurazione sanitaria vanno rimosse.

J. McCain e B. Obama non hanno mai dovuto dibattere questa preferenza maggioritaria insieme ai loro piani sanitari concessivi e saltuari che favoriscono queste solite compagnie assicurative.

I sondaggisti incorporano, sono saturati e anche riflettono queste politiche da evitare.

Essi non fanno sondaggi sui vari impatti del potere corporativo concentrato sui vari ruoli che la gente gioca sul posto di lavoro, sul mercato e nelle loro comunità.

Il sondaggio informativo del New York Times/CBS fra i delegati alla Convenzione Democratica chiese della condizione dell'economia, sanità, missione in Iraq, energia, aborto e matrimonio gay.

Nessuna domanda fu fatta sul potere che predomina sul governo, le elezioni, le politiche, il bilancio operativo federale, e sulla nostra economia politica.

Chiunque faccia le domande, chiunque controlli la pietra di paragone controlla l'agenda del dialogo pubblico.

La politica da evitare è destinata ad evitare la politica del potere corporativo.

I presidenti, Jefferson, Lincoln, T. Roosevelt, e Franklin D. Roosevelt e i grandi della Supreme Court Justices, L. Brandeis e W. Douglas compresero e dettero l'allarme contro la minaccia di una dominazione corporativa sfrenata.

Oggi le corporazioni multinazionale sono più potenti che mai, specialmente nei confronti dei lavoratori e sul governo.

E la politica sta evitando questo tema centrale in modo maggiore rispetto al passato.

Le discussioni sul potere corporativo sono fuori dal tavolo.

Forse troppo per il Preambolo della nostra Costituzione che recita, "Noi il popolo ..."

FINE

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Tradotto da F. Allegri il 27/11/2008}}

[August 26 2008]

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Politics of avoidance

by Ralph Nader

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The "politics of avoidance" is receiving a great deal of media attention during this period of national political conventions.

Unfortunately, the newspapers and television programs do not use the phrase: "the politics of avoidance".

Together with J. McCain and B. Obama, members of the press have become used to living the "politics of avoidance" every day by not asking, talking or reporting about the essential core of what politics should be about - power!

Power! Who has it? Who doesn't have it?

Who should have less of it and who should have more of it?

What does concentrated power do to the everyday life of the people as workers, patients, consumers, taxpayers, voters, shareholders and citizens?

Just use these and other power yardsticks and watch how thin and how superficial daily political reporting, even by the best of the press, can become.

In the August 25th edition of The New York Times, a long analysis by Michael Powell is titled "Tracing the Disparate Threads in Obama's Political Philosophy".

There was no mention of corporate misbehavior - as in corporate crime, corporate corruption, corporate governance, corporate accountability, or cracking down on corporate abuses from the contractors in Iraq to the speculators on Wall Street.

Bear in mind, The New York Times and other newspapers often report about corporate crime and misdeeds.

Sometimes reporters do such a good job that they win the Pulitzer and other prizes.

Yet, strangely, these reporters do not carry over the reporting of their own paper to their questioning of the Presidential candidates.

Since there is no challenging of the candidates by the reporters about what the candidates would do about this continual corporate crime wave and the miniscule prosecution budgets, or the limited enforcement and regulatory efforts, the candidates can remain mum, very mum.

In Powell's article, Obama's economics are described as "a redistributionist liberalism but [he] is skeptical of too much government tinkering.

His most influential advisors hail from the University of Chicago, a bastion of free - marketers".

This is Obama's way of saying to corporations that he is a safe bet not to trouble them with his earlier experience as a community organizer in neighborhoods that were up against a variety of corporate predators, including redlining banks and insurance companies, supermarkets that dumped contaminated food products, landlords who rented apartments with asbestos and lead contaminations and established pa y-day lending sharks.

The same day - August 25, 2008, the Wall Street Journal had an entire special section devoted to "Debating the Issues" described as 'Health Care', 'Energy & the Environment', 'The Economy and Trade'.

The Health Care headline is sub-titled: "How Involved Should the Government Be?"

Once again the same paradox.

The Journal prints some of the best exposes of corporate greed and power in all of mainstream journalism.

Yet one strains to detect any of this power analysis when it comes to the paper's political coverage or campaign features.

Conventional political journalism is all about palliative descriptions, the question of governmental involvement primarily as an issuer of dollars to the recipients in presumed need.

It is about symptoms, rarely about causes, and even less often about the need to curb or displace corporate control.

About 75 percent of the American people believe corporations have too much control over their lives. Yet reducing such control or holding it accountable is not part of electoral or political discourse.

A majority of the American people, and fifty-nine percent of physicians in an April poll, favor single payer or full government health insurance (as in full Medicare for all) with free choice of hospital and doctor, private delivery of care, and far less administrative costs and billing fraud. The health insurance companies would be displaced.

John McCain and Barack Obama have never had to debate this majoritarian preference along with their piecemeal, concessionary healthcare plans that please these same insurance companies.

The pollsters also reflect, embody and are saturated with this politics of avoidance.

They do not poll the various impacts of concentrated corporate power on the various roles people play in the workplace, marketplace, and their communities.

The New York Times/CBS News Poll of delegates to the Democratic Convention asked about the condition of the economy, health care, going into Iraq, energy, abortion and gay marriage.

Not one question was asked about the most dominant power over government, elections, politics, the federal operating budget, and our political economy.

Whoever asks the questions, whoever controls the yardsticks controls the agenda of public dialogue.

The politics of avoidance is designed to avoid the politics of corporate power.

Presidents Jefferson, Lincoln, Theodore Roosevelt, and Franklin Delano Roosevelt and leading Supreme Court Justices, Louis Brandeis and William Douglas understood and warned about the menace of unbridled corporate domination.

Today multinational corporations are more powerful then ever, especially over workers and the government.

And politics is more about avoiding this central topic than ever before.

Discussions about corporate power are off the table.

So much for the Preamble to our Constitution which reads, "We the People ..."

END

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LA CAMPAGNA PRESIDENZIALE: selezione degli interventi del team elettorale

13 settembre: in memoria di Peter Camejo

Peter Miguel Camejo, un capo del movimento per i diritti civili, un pioniere dell'investimento socialmente responsabile e magnanimo cavaliere del terzo partito politico in USA è morto pacificamente Sabato mattina a casa sua a Folsom, California con sua moglie Morella al suo fianco. Il sessantottenne vecchio combattente per la giustizia stava affrontando un linfoma e la sua condizione si è rapidamente deteriorata negli ultimi giorni. Peter fu un capo studentesco, un avvocato per i diritti civili, un imprenditore, usò la sua eloquenza, l'intelligenza tagliente e il suo coraggio inesauribile per diffondere l'idea del terzo partito in USA. Si candidò alle elezioni statali e federali, partecipò tre volte alle elezioni per la carica di governatore, nel 2002 ottenne il 5,3% dei voti. Nel 2003 affrontò Arnold Schwarzenegger e Gray Davis. Peter Camejo vivrà grazie a sua moglie Morella, suo padre Daniel, sua figlia Alexandra, suo figlio Victor, i tre fratelli Antonio, Daniel e Danny e i tre nipoti Andrew, Daniel e Oliver. Quando la sua autobiografia ( titolata "Northstar") sarà pubblicata, noi tutti capiremo la grandezza di Peter, una sentinella dei diritti e delle libertà civili.

26 settembre: Primo sondaggio nazionale per Nader Un nuovo sondaggio ha finalmente rilevato il sostegno che gli USA danno a Ralph Nader a livello nazionale. E' il 5% un dato che un candidato indipendente è riuscito ad ottenere solo nel 1980. Nader ha raccolto 3 milioni di finanziamento.

29 ottobre 2008 Ralph Nader Presidente

E' il dibattito della settimana. Ralph Nader apparirà domani (Giovedì 30 ottobre 2008 alle 16:30) ad un dibattito sul terzo partito al City Club di Cleveland. Il candidato Libertarian Bob Barr e il candidato del constitution Party Chuck Baldwin parteciperanno al dibattito.Gli altri tre candidati alla presidenza attivi sono stati invitati. Inoltre Domenica 2 novembre 2008 Matt Gonzalez apparirà al dibattito tra i candidati della terza via alla vice presidenza: tale dibattito si terrà a Las Vegas e parteciperanno i candidati del Constitution e del Libertarian Party. Quel dibattito sarà sponsorizzata da "Free & Equal".

31 ottobre Ralph Nader Presidente

Ralph Nader raccoglie il quattro per cento fra i votanti iscritti secondo l'ultimo sondaggio della CNN negli stati più incerti. Il 4% in Arizona. 4% in Nevada. 4% in Ohio. 4% in Pennsylvania. Se la predizione fosse giusta e votassero 130 milioni di americani accadrebbe che 5 milioni di persone voterebbero per Nader/Gonzalez e rifiuterebbero la proposta del corporativismo. Questo danneggerebbe lo stato corporativo perché nascerebbe un'opposizione in USA.

4 novembre I risultati delle elezioni presidenziali

Barack Obama 53% 64,043,290

John McCain 46% 56,497,501

Ralph Nader 1% 660,661

Bob Barr 0% 490,659

Chuck Baldwin 0% 175,720

Cynthia McKinney 0% 143,612

Alan Keyes 0% 35,108

Ron Paul 0% 19,852

Gloria La Riva 0% 7,583

Roger Calero 0% 7,184

Brian Moore 0% 6,393

None Of These Candidates 0% 6,251

5 novembre Ralph Nader Presidente: RINGRAZIAMENTI

Contro tutte le ingiustizie. Noi prevalemmo.

Con 4 milioni di dollari in tutto -- quello che Obama raccolse in un giorno. Nader/Gonzalez superarono gli ostacoli per accedere al ballottaggio. Noi portammo la nostra agenda politica in 45 ballottaggi statali.

Noi stabilimmo il record mondiale di comizi tenuti in un giorno parlando in 21 fra metropoli e città in un giorno durante la nostra maratona del Massachusetts. Noi presentammo Obama e Biden come quei politici corporativi che sono.

(E oggi, ABC News ha sostenuto che Obama vuole il militarista reazionario Rahm Emanuel come capo del suo staff.)

Noi indicammo la linea. E insieme scegliemmo di fare una scelta insieme ad alcune centinaia di migliaia di Americani.

Contro la macchina militarista e corporativa.

Le nostre coscienze sono chiare. Le nostre mani sono pulite. Facemmo una scelta morale. La storia guarderà indietro e dirà - Quegli Americani del 2008 che sostennero Nader/Gonzalez - avevano ragione.

Perciò grazie ai compagni di viaggio. Grazie per le vostre donazioni. E il vostro lavoro duro. E' stata una gioia - lottare insieme a voi. Combattere per la giustizia. Avanti.

Questi sono i siti ufficiali. Si può aggiungere Nader/Gonzalez ai nostri amici visitandoli:

http://myspace.com/votenader08

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http://facebook.com/votenader

Ogni Giovedì alle 21,00 su Rai2 Michele Santoro (e Marco Travaglio) in "ANNOZERO", eccezionale!

Ogni Domenica alle 21,30 su Rai 3 Milena Gabanelli presenta "REPORT", da non perdere!

Per leggere le edizioni precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 -26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 39 - 40 - 41 - 42 - 43 - 44 - 45 - 46 - 47 - 48 - 49 - 50

Sommario delle ultime lettere

50 - L'attività bancaria al congresso

49 -politiche sanitarie pubbliche

48 - Volare in economia (elogio della Southwest)

47 - Rosa Parks un'acclamazione per te (elogio di movimenti e leaders)

46 - La TV per i cani

45 - Socialismo per speculatori (banche Fannie Mae e Freddie Mac)

44 - La legge sulle comunicazioni

43 - Il giorno dell'indipendenza

42 - Amministratori strapagati

41 - La campagna di Obama (tre domande)

40 - Promoviamo le ferrovie (AMTRAK)

39 - Soddisfazione corporativa (sulla diffusione della crisi)

38 - Bische a Wall Street (la crisi Lehman nel mese di giugno 2008)

37 - Gli uomini politici del mentolo (scritto dal team di Nader)

36 - "Il trucco" dei politici corporativi (scritto dal team di Nader)

35 - Nader propone il voto a 16 anni

34 - No Nukes (scritto dai sostenitori di Nader)

33 - Fermiamo gli speculatori sul petrolio ... che è abbondante

32 - "Sapere e non fare è non sapere". Su Google e la libertà politica

31 - NHTSA Muri di pietra e gente che muore

30 - La tragedia della sanità in USA

29 - Combattere la scarsità di cibo (no all'etanolo di granturco)

28 Lottare per i diritti dei lavoratori (i sindacati in USA)

27 La sostanza non il suono dei bytes (politica e informazione)

26 Liberare Bonanza (una critica alle speculazioni assistite in USA)

25 baseball, librerie e contribuenti

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