LA  LETTERA  DI  RALPH  NADER

( nostra esclusiva la versione italiana )

 [05 gennaio 2009]*

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San Francisco Chronicle

Lunedì 5 gennaio 2009

Bush-Cheney meritano la censura per aver dichiarato guerra alla Costituzione

di Bruce Fein e Ralph Nader

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Prima dell'Inaugurazione, il 111° Congresso dovrebbe passare una risoluzione lungimirante che censuri il Presidente Bush e il Vice Cheney per gli ingrandimenti dell'esecutivo o per gli abusi che ridussero il Congresso in servitù e stracciato la forza della legge.

La risoluzione dovrebbe esprimere l'intento del congresso di prevenire ripetizioni fatte dal Presidente eletto Obama o dai suoi successori.

L'obiettivo non è colpire Bush-Cheney, ma il ristabilire una forma repubblicana di governo nel quale "Noi la gente" siamo i sovrani e il presidente è controllato ed esaminato pubblicamente dal Congresso e dalle corti.

Il duumvirato Bush-Cheney vinse una guerra non dichiarata contro la Costituzione.

Più molesto, essi catturarono il potere di avviare la guerra da un Congresso debole. I Padri Fondatori furono unanimi nel negare al presidente quella autorità costituzionale. Sapevano che i presidenti avrebbero ingannato cronicamente il Congresso e creato le scuse per la guerra, controllare l'informazione, beneficiare gli amici con contratti del governo, reprimere il dissenso, dichiarare i poteri di emergenza e gioire del brivido che intossica, "Venni, vidi, conquistai".

Con il maneggiamento della minaccia del terrorismo internazionale, il team Bush-Cheney mise la nazione in una posizione di guerra permanente - la prima volta nella storia che la guerra viene dichiarata contro una tattica.

Essi sostennero che l'intero mondo dopo l'11/9 fosse un campo di battaglia attivo dove la forza militare USA potrebbe essere usata per uccidere i membri sospetti di al Qaeda senza curarsi dei confini internazionali.

Pretesero un privilegio e i segreti di stato per dirigere un governo segreto - così ingannarono la responsabilità legale e politica. Ciò include le direttive degli ex ministri della Casa Bianca Karl Rove e Harriet Miers di disprezzare i mandati di comparizione del congresso per testimoniare.

Essi tennero agli arresti centinaia di persone (inclusi cittadini americani) come nemici combattenti senza accusa o processo.

Essi autorizzarono la tortura (oltre i confini e l'interpretazione straordinaria), i rapimenti, le prigioni secrete e la sorveglianza illegale di cittadini americani.

Come i suoi immediati predecessori, il 110° Congresso cedette con ardore le sue autorità - persino il potere di spesa - al presidente.

La Iraqi War Resolution, il Troubled Asset Relief Act da $ 700 miliardi, gli emendamenti al Foreign Intelligence Surveillance Act, e la declinazione a trattenere l'oltraggio di Rove al Congresso sono emblematici.

Se lasciate impunite, le usurpazioni di potere di Bush-Cheney diverranno parte del firmamento costituzionale e rischieranno di creare un rifugio sicuro per gli abusi presidenziali futuri.

Inoltre i congressisti devono prestare un giuramento di "sostenere (la) Costituzione" secondo l'articolo VI.

Non c'è un giuramento corrispondente di sostenere i partiti Repubblicano o Democratico o di subordinare la Costituzione nel nome dell'armonia politica.

La censura non sarebbe una novità.

Il Senato votò per biasimare il Presidente A. Jackson per illegalità costituzionale nel 1834:

"Decisero che il Presidente, nei recenti atti esecutivi in relazione al reddito pubblico, ha assunto su di se un'autorità e un potere non previsto dalla Costituzione e dalle leggi, ma in deroga di entrambe".

La risoluzione di censura che proponiamo enumererà la serie di violazioni costituzionali di Bush-Cheney; li censurerebbe per complicità nella demolizione della bilancia dei poteri regolata bene dalla costituzione.

In due sessioni congressuali precedenti, il Sen. Russ Feingold, D-Wis., introdusse le risoluzioni di censura contro il presidente e il suo vice per aver ingannato il Congresso sulla guerra in Iraq e spiato senza garanzia i cittadini americani contravvenendo alla FISA.

La risoluzione appoggerebbe anche un'agenda legislativa riparatrice e obbligatoria per tutti i futuri presidenti, incluso il presidente eletto.

Essa includerebbe una proibizione criminale al travisamento intenzionale del Congresso per ottenere l'autorizzazione alla guerra; o, l'avvio di una guerra del presidente senza un mandato congressuale espresso.

Il trattenimento presidenziale di informazioni richieste dal Congresso sarebbe allo stesso modo proibito.

Un accusatore indipendente sarebbe creato per perseguire i crimini perpetrati secondo l'accusa dai pubblici ufficiali di alto livello nel corso dell'esecuzione delle direttive presidenziali o difendendo le prerogative del capo di stato.

La FISA sarebbe migliorata per ripristinare le garanzie individualizzate basate sulla causa verosimile per spiare gli americani per raccogliere informazioni straniere.

La censura non rimedierà da sé alla crisi costituzionale provocata da Bush e Cheney.

Ma se i congressisti trascureranno anche quel passo modesto, la repubblica e la democrazia saranno danneggiate in modo irreparabile.

Bruce Fein, un deputy attorney general dell'amministrazione Reagan, è presidente della American Freedom Agenda e autore del "Constitutional Peril: The Life and Death Struggle for our Constitution and Democracy" (Palgrave Macmillan, 2008).

R. Nader è un avvocato della gente e autore.

Questo articolo apparse a pagina B - 5 del San Francisco Chronicle

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Tradotto da F. Allegri il 06/03/2009

[January 05 2009]*

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San Francisco Chronicle

Monday, January 5, 2009

Bush-Cheney deserve censure for declaring war against the Constitution

by Bruce Fein and Ralph Nader

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Before Inauguration Day, the 111th Congress should pass a forward-looking resolution censuring President Bush and Vice President Dick Cheney for executive aggrandizements or abuses that have reduced Congress to vassalage and shredded the rule of law.

The resolution should express a congressional intent to prevent repetitions by the President-elect Barack Obama or his successors.

The objective is not Bush-Cheney bashing, but to restore a republican form of government in which "We the People" are sovereign, and the president is checked and publicly scrutinized by Congress and the courts.

The Bush-Cheney duumvirate won an undeclared war against the Constitution.

Most troublesome, they captured the power to initiate war from a spineless Congress. The Founding Fathers were unanimous in denying the president that constitutional authority. They knew that presidents would chronically deceive Congress and concoct excuses for war to control public information, benefit political friends through government contracts, quell dissent, assert emergency powers and enjoy the intoxicating thrill of, "I came, I saw, I conquered".

By wielding the threat of international terrorism, the Bush-Cheney team put the nation on a permanent war footing - the first time in history that war has been undertaken against a tactic.

They maintained that the entire post-9/11 world is an active battlefield where United States military force may be used to kill suspected members of al Qaeda irrespective of international boundaries.

They claimed executive privilege and state secrets to conduct secret government - thereby circumventing political and legal accountability. This included directives to former White House officials Karl Rove and Harriet Miers to flout congressional subpoenas for testimony.

They detained hundreds of people (including American citizens) as enemy combatants without accusation or trial.

They authorized torture (water-boarding and extraordinary rendition), abductions, secret prisons and illegal surveillance of American citizens.

Like its immediate predecessors, the 110th Congress eagerly yielded its authorities - even the power of the purse - to the president.

The Iraqi War Resolution, the $700 billion Troubled Asset Relief Act, the Foreign Intelligence Surveillance Act amendments, and the declination to hold Rove in contempt of Congress were emblematic.

If left unrebuked, the Bush-Cheney usurpations of power will become part of the constitutional firmament and risk creating a safe harbor for future presidential abuses.

Every member of Congress, moreover, is required to take an oath to "support (the) Constitution" pursuant to Article VI.

There is no corresponding oath to support the Republican or Democratic parties or to subordinate the Constitution in the name of political harmony.

Censure would be no novelty.

The Senate voted to rebuke President Andrew Jackson for constitutional lawlessness in 1834:

"Resolved, that the President, in the late executive proceedings in relation to the public revenue, has assumed upon himself authority and power not conferred by the Constitution and laws, but in derogation of both".

The censure resolution we contemplate would enumerate the serial Bush-Cheney constitutional violations; and, censure them for complicity in wrecking the Constitution's finely tuned balance of powers.

In two previous congressional sessions, Sen. Russ Feingold, D-Wis., introduced censure resolutions against the president and vice president for deceiving Congress about the war in Iraq and warrantless spying on American citizens in contravention of FISA.

The resolution should also endorse a remedial legislative agenda that would be binding on all future presidents, including the president-elect.

It should include a criminal prohibition on intentional misrepresentations to Congress to obtain authorization for war; or, the president's initiation of war without an express congressional mandate.

The president's withholding of information demanded by Congress should likewise be prohibited.

An independent prosecutor should be created to prosecute crimes allegedly perpetrated by high-level executive-branch officials in the course of executing presidential directives or defending presidential prerogatives.

FISA should be amended to restore individualized warrants based on probable cause to spy on Americans in order to gather foreign intelligence.

Censure will not, by itself, remedy the Bush-Cheney vandalizing of the Constitution.

But if members of Congress neglect even that modest step, our republic and democracy will have been irreparably harmed.

Bruce Fein, a deputy attorney general in the Reagan administration, is chairman of the American Freedom Agenda and author of "Constitutional Peril: The Life and Death Struggle for our Constitution and Democracy" (Palgrave Macmillan, 2008).

Ralph Nader is a citizen advocate and author.

This article appeared on page B - 5 of the San Francisco Chronicle

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