CRITICA  LOCALE

LA  LETTERA  DI  RALPH  NADER

( nostra esclusiva la versione italiana )

 [18 giugno 2008]

Distribuitela, grazie.

La soddisfazione corporativa

di Ralph Nader

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Ecco una storia contro - intuitiva per voi. Perché gli interessi corporativi organizzati non corrono rischi ne temono i danni per i loro chiari interessi economici?

Pensate ai prezzi del petrolio per i grandi consumatori, non per il vostro portafoglio.

Le linee aeree stanno gemendo, limitano i voli e licenziano gli impiegati a causa del prezzo altissimo del carburante da aerei.

I dirigenti di quelle industrie dicono che i costi del carburante sono il 40% del costo per farvi volare alla vostra destinazione.

La potente industria chimica è sotto pressione a causa dei prezzi che pagano il petrolio - la loro materia prima principale probabilmente.

La potente industria dell'autotrasporto è fuori di sé a causa del diesel che costa $5 al gallone.

Potete aggiungere i vostri esempi - compagnie di tassisti, industrie turistiche e automobilistiche ecc.

Perché queste lobbies molto influenti non stanno usando il loro peso a Washington per contrastare gli speculatori di Wall Street che determinano quanto si paga per la benzina e gli altri prodotti petroliferi?

Sarebbe nel loro interesse economico.

Cosa fare? Bene, per iniziare, spingete il Congresso a legiferare sulle prescrizioni più severe per gli speculatori del New York Mercantile Exchange - gli stessi individui che, da indiscrezioni, fecero salire il prezzo di un barile di petrolio di $10 in un giorno.

I margini di copertura severi (e le leggi sulla trasparenza) scoraggiano la speculazione riducendo l'ammontare del denaro prestato che tali venditori usano nel loro gigantesco casinò delle merci.

Un vecchio membro del New York Stock Exchange, M. Robbins - un analista astuto e leale - dice che i regolamenti sulle coperture sono stati usati in passato per scoraggiare le speculazioni sui mercati azionari.

Ricordò quella volta, anni fa, quando la Federal Reserve alzò la copertura degli investimenti al 90% - significa che i commercianti devono avere il 90% dei soldi che spendono.

Ci sono altre mosse che possono essere fatte da Washington per alleviare le crisi del prezzo del petrolio che alimentano l'inflazione attraverso l'economia e turbano i consumatori.

Basta dire che ExxonMobile testimoniò all'inizio di questo mese al Congresso che senza gli speculatori, il prezzo di un barile di grezzo sarebbe la metà di quello che è oggi.

Questo significherebbe circa $65 al barile invece di $130 al barile. Di che altro necessitano i grandi acquirenti corporativi del petrolio?

L'altra area dove le grandi imprese non fanno il loro interesse riguarda la proposta di legge (HR 676) per introdurre un sistema assicurativo sanitario per il singolo pagatore.

Questo comporterebbe assicurazione sanitaria governativa, trattamento privato della cura sanitaria, libera scelta di medico e ospedale e un risparmio annuo di mezzo miliardo di dollari per spese amministrative e per documenti computerizzati per le compagnie assicurative.

Oggi, decine di milioni di operai hanno la loro assicurazione sanitaria fissata dai principali.

Per anni, gli amministratori si sono lamentati che questo costo creava loro uno svantaggio competitivo con i loro avversari corporativi stranieri e canadesi dove c'è un'assicurazione sanitaria governativa ed universale.

L'ex CEO di General Motors, Jack Smith, approvò pubblicamente il sistema di assistenza sanitaria canadese, che ha conosciuto quando era il capo di GM in Canada.

Con l'assistenza sanitaria piena, tali imprese pagherebbero meno anche in caso di tassazione.

Quindi che cosa c'è sotto?

Noi non vediamo le pesanti lobbies corporative di Capitol Hill che supportano i 91 deputati che hanno approvato la legge HR 676. Qui c'è la piccola lobby d'affari apparentemente rappresentata dalla grande National Federation of Independent Business (NFIB).

Il piccolo affare è sempre soggetto alle politiche governative e alle discriminazioni del mercato che creano svantaggi verso i grandi concorrenti.

Attualmente, ad esempio, un rapporto dello Small Business Administration conclude così:

"Le piccole imprese commerciali fronteggiano un 30% di rialzo del prezzo per l'elettricità e un 20% di aumento di prezzo per il gas naturale. Nel settore manifatturiero, le piccole imprese affrontano un 28% di differenziale di prezzo per i derivati del petrolio, un 27% di rialzo di prezzo per il gas naturale e un 14% di differenziale di prezzo per ilcarbone".

Sono tutti giusti questi sconti in serie per le Grandi Imprese?

Hai qualche dubbio.

Non contare sul NFIB per protestare.

Più spesso che no, il NFIB parla al piccolo affare ma cammina a fianco della National Chamber of Commerce, la quale prima di tutto difende gli interessi delle grandi imprese.

Quindi, perché c'è una totale reticenza a combattere per i propri interessi economici?

Primo, le corporazioni non amano combattersi perché potrebbero necessitare degli altri per affrontare vari problemi.

Secondo, hanno anche loro gli scheletri esposti nei loro armadietti.

Terzo, non devono fare una guerra affaristica per rappresaglia.

Quarto, non vogliono dare a loro lavoratori tradizionali e agli antagonisti storici e ambientali motivo per rinforzare il loro potere sedendosi con questi gruppi di protesta tradizionali. Se gli investitori americani hanno un potere sulle imprese possono avviare - come individui, o attraverso fondi comuni e cartelli di pensionati - un processo d'informazione su questa questione affascinante.

Ma come R. Monks (un importante azionista, attivista e scrittore) ha detto molte volte, gli stessi CEO hanno i loro interessi economici propri (pensate al compenso del CEO) per mantenere gli investitori senza potere.

Fine

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Tradotto da F. Allegri il 05/10/2008}}

[June 18 2008]

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Corporate Complacency

by Ralph Nader

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Here is a counter - intuitive story for you. Why don't organized corporate interests challenge damage or risks to their clear economic interests?

Think about oil prices for big consumers, not just your pocketbook.

Airlines are groaning, limiting flights, and laying off employees because of the skyrocketing price for aviation fuel.

Executives in that industry say that fuel costs are close to 40 percent of the cost of flying you to your destination.

The powerful chemical industry is under pressure from the prices they're paying for petroleum - probably their main raw material.

The powerful trucking industry is beside itself with diesel fuel going to $5 per gallon.

You can add your own examples - cab companies, tourist industry, auto companies, etc.

Why aren't these very influential lobbies throwing their weight around Washington to get something done about the speculators on Wall Street determining what is paid for gasoline and related petroleum products?

It is in their own economic interests.

To do what? Well, for starters, push Congress to legislate higher m argin requirements for the speculators at the New York Mercantile Exchange - the same fellows who, based on rumors, took the price of a barrel of oil up another $10 in one day.

Higher margin requirements (and wider disclosure rules) result in dampening speculation by reducing the amount of borrowed money these traders can use in their gigantic commodities casino.

Long-time member of the New York Stock Exchange, Michael Robbins - an astute and fair analyst - says margin rules have historically been used to dampen speculation on stock exchanges.

He mentioned a time years ago when the Federal Reserve raised the margin requirement to ninety percent - meaning the traders had to put up 90% of their own money on trades.

There are other moves that can be made by Washington to ease the oil price crisis that is fueling inflation throughout the economy and shocking consumers.

Suffice it to say that ExxonMobile testified earlier this month in Congress that absent the speculators, the price of a barrel of crude oil would be half what it is today.

That would mean about $65 a barrel instead of $130 a barrel. What else do these big corporate buyers of oil need?

Another area of major business firms not acting in their own interests involves the proposal in Congress (HR 676) to establish a single-payer health insurance system.

That would mean government health insurance, private delivery of health care, free choice of doctor and hospital and saving about half a trillion dollars in insurance company administrative expenses and computerized billing overcharges a year.

Presently, tens of millions of workers have employer-based health insurance.

For years, CEOs have complained that this cost puts them at a competitive disadvantage with their corporate competitors abroad and in Canada where there is universal government health insurance.

Former General Motors CEO, Jack Smith, publicly approved of the Canadian medicare system, which he had experienced when he was head of GM Canada.

Under full medicare, these companies will pay less even with an assessment.

So, what's up here?

We don't see these weighty corporate lobbies on Capitol Hill supporting the 91 House members who have endorsed HR 676. Then there is the small business lobby ostensibly represented by the large National Federation of Independent Business (NFIB).

Small business is regularly subject to government policies and market discriminations that put them at a disadvantage with their large competitors.

Presently, for example, a Small Business Administration report concludes the following:

"Small businesses in their commercial sector faced a 30 percent price differential for electricity and a 20 percent price differential for natural gas. In the manufacturing sector, small businesses faced a 28 percent price differential for distillate fuel oil, a 27 percent price differential for natural gas, and a 14 percent price differential for coal".

Are these volume discounts all fair for the Big Boys?

Doubtful.

Don't count on the NFIB to protest.

More often than not, the NFIB talks small business but walks the walk of the National Chamber of Commerce, which primarily lobbies for the interests of large companies.

So, why the overall reticence to fight for their own economic interests?

First, corporations do not like to fight each other because they may need each other on other matters.

Second, they also have exposable skeletons in their own closets.

Third, they do not have to initiate a business war of retaliation.

Fourth, they do not want to give their traditional labor, environmental and consumer adversaries cause to strengthen their own power by, in effect, siding with these groups' traditional causes. If investors in this country had any power over the companies they own - as individuals, or through mutual funds and pension trusts - an inquiring process could open up on this fascinating question.

But as Robert Monks - a leading shareholder activist and writer - has said many times, those same CEOs have their own economic interests - think CEO compensation - in keeping investors powerless.

End

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# LA SUA CAMPAGNA PRESIDENZIALE: breve selezione degli interventi del suo team elettorale #

22 Maggio 2008 Ralph Nader Presidente: INFORMAZIONE E LOTTA ALLA PEDOFILIA

Molte delle persone che lavorarono per Ralph Nader negli anni sessanta e settanta - i Guastatori di Nader - volevano fare grandi cose. Una di questi fu Robert Fellmeth. Egli fondò il Children's Advocacy Institute all'Università di San Diego Facoltà di Legge. Il mese scorso l'Istituto ha diffuso un rapporto sorprendente intitolato "Segretezza statale e mortalità infantile negli Stati Uniti". Il rapporto ha scoperto che i bambini abusati stanno morendo sotto un velo di segretezza statale. Esso classifica tutti i 50 stati da A ad F - e dieci stati ottengono un F. Il rapporto ha scoperto che la maggioranza degli stati americani non riescono a diffondere informazioni adeguate sui casi di abuso sui bambini pericolosi per la vita o fatali e in questo modo collocano la riservatezza sopra al benessere dei bambini (...). La squadra di Nader

11 Giugno 2008 Ralph Nader Presidente 2008 Volete sostenere un candidato presidenziale che chiama le cose come le vede, senza paura o favoritismi? Allora sostenete Ralph Nader. Guardate i giornali di oggi e vedrete che Nader era il sistema d'allarme più vicino. Dalla sicurezza del cibo (i pomodori cattivi), al crollo dei crimini corporativi (crollo finanziario dei sub-prime), all'industria petrolifera ($4 al gallone), all'assicurazione sanitaria (42% degli Americani adulti sono oggi sotto assicurati o senza assistenza), al controllo corporativo dei due maggiori partiti politici (vedi i contributi corporativi alla convenzione del partito democratico che si terrà a Denver), alla guerra in Iraq e ai playoff del NBA.

I playoff del NBA? Si anche quando Ralph denunciò i playoff del NBA aveva ragione. Era il 2002, Ralph stava seduto a casa e guardava gara 6 della sfida tra la grande amica del mercato televisivo Los Angeles lakers e la piccola squadra del mercato televisivo Sacramento Kings. I Kings vincevano 3 gare a 2. Una vittoria e i Kings avrebbero passato il turno. Shaq e Kobe e i Lakers sarebbero stati eliminati. In quella cruciale gara sei di Los Angeles, gli arbitri fischiarono un fallo dietro l'altro contro i Kings. Ma quando Kobe Bryant colpì con un gomito il naso di Mike Bibby, costringendo il giocatore ad uscire dal campo sanguinante, nessun fallo fu fischiato. Fu il fallo peggiore. Michael Wilbon del Washington Post commentò: "Non ho mai visto arbitrare una partita così male come in quella gara 6". I Lakers tirarono 40 tiri liberi in quella gara 6 - 27 nell'ultimo quarto - "vinsero" la gara 106 - 102 e poi eliminarono i Kings, e andarono a battere i Nets per vincere il loro terzo campionato NBA.

Ralph Nader vide l'ingiustizia e il 4 giugno 2002 scrisse al Commissario del NBA David Stern chiedendo un'investigazione. Ralph parlò personalmente con lui. Ma questi freddò Ralph. Non prese nessuna iniziativa. Ieri l'ex arbitro del NBA Tom Donaghy, già condannato per aver cospirato con gli speculatori, è stato messo all'indice dai suoi colleghi. L'avvocato di Donaghy, John Lauro dice che i dirigenti del NBA dirigono gli arbitri "nella manipolazione delle partite" per favorire "l'incremento delle vendite di biglietti e le richieste delle televisioni". Secondo Lauro , nella partita cruciale del 2002 Lakers vs Kings che Ralph denunciò a Stern - "Tim apprese dall'arbitro A che l'arbitro A e F vollero allungare la serie fino alla settima gara. Tim conosceva gli arbitri A e F come "uomini associati" che spesso attuavano gli interessi del NBA, e quella notte, fu nell'interesse del NBA che aggiunsero un'altra partita alla serie". Noi diciamo ai nostri figli che quello sport insegna delle lezioni per la vita. La lezione che abbiamo appreso dai playoff NBA del 2002 fu che Ralph aveva ragione.

27 agosto SONDAGGI

I suoi collaboratori hanno avuto buone notizie. I sondaggi preannunciano che Nader avrà una percentuale del 8% in New Mexico. Non è stata fatta una campagna pubblicitaria. Time/CNN sostiene che Nader sarà determinante in tre stati. Questi sono i dati: New Mexico, Nader è dato al 8% --- Pennsylvania, Nader è dato al 7% --- Colorado, Nader è dato al 7% Secondo i sondaggi Nader otterrebbe anche il 6% in Nevada. Un sondaggio del giorno 11 settembre attribuisce il 6% a Nader anche in Michigan.

4 Settembre Oggi Nader è a Minneapolis all'Orchestra Hall insieme a Matt Gonzalez, Jesse Ventura ed altri. Jesse Ventura è il governatore indipendente del Minnesota. Il dibattito è intitolato: "la bella e la bestia repubblicana". Ralph attaccherà i corporativi e difenderà il popolo americano. Attaccherà i candidati della guerra perpetua e proporrà di togliere il potere al Golia corporativo per rimetterlo nelle mani del popolo americano.

9 settembre 2008 Ralph Nader Presidente

All'inizio di questa campagna facemmo una promessa: Nader e Gonzalez avrebbero trovate le firme per partecipare ai ballottaggi in 45 stati entrò il 20 settembre. Oggi -- Martedì 9 settembre 2008 -- undici giorni prima del previsto -- noi dichiariamo vittoria. Abbiamo completato la raccolta delle firme e parteciperemo al voto in 45 stati. Sono più stati rispetto al 2000 quando furono 43. Sono più stati rispetto al 2004 quando furono 34. Da oggi il popolo americano avrà una scelta. Potrà votare per una campagna elettorale liberata dall'influenza corporativa. Oggi siamo fieri di annunciare il lancio delle nostre otto settimane di tour elettorale per il voto a Nader/Gonzalez. Abbiamo pianificato di impiegare sul terreno 30 collaboratori a tempo pieno. Volete assistenza sanitaria per tutti? Vi serve un salario di sussistenza? Volete trasformare il paese in un'economia ad energia solare? Volete cambiare le cose in Medio Oriente? Votate Nader/Gonzalez.

13 settembre: in memoria di Peter Camejo

Peter Miguel Camejo, un capo del movimento per i diritti civili, un pioniere dell'investimento socialmente responsabile e magnanimo cavaliere del terzo partito politico in USA è morto pacificamente Sabato mattina a casa sua a Folsom, California con sua moglie Morella al suo fianco -- da alcuni giorni aveva completato la sua autobiografia. Il sessantottenne vecchio combattente per la giustizia stava affrontando un linfoma e la sua condizione si è rapidamente deteriorata negli ultimi giorni. Peter fu un capo studentesco, un avvocato per i diritti civili, un imprenditore dell'investimento socialmente responsabile (la sua impresa era la Progressive Asset Management, Inc.).

Peter usò la sua eloquenza, l'intelligenza tagliente e il suo coraggio inesauribile per diffondere l'idea nel 21° secolo del terzo partito in USA. Fu un candidato del terzo partito alle elezioni statali e federali, partecipò tre volte alle elezioni per la carica di governatore nei Verdi, nel 2002 ottenne il 5,3% dei voti. Nel 2003 affrontò Arnold Schwarzenegger e Gray Davis, e nel 2004 alle Presidenziali fu il mio vice nella nostra proposta indipendente. Tra i tanti ecco alcuni temi che Peter promosse con forza: il salario di sussistenza, l'assistenza sanitaria per tutti e trasformare gli USA nel leader mondiale dell'energia rinnovabile. Fu anche un avvocato appassionato della riforma elettorale, pressò per la rappresentanza proporzionale e per il voto ad eliminazione istantanea. Peter era un amico, un collega e un campione politicamente coraggioso dell'intero emisfero occidentale oppresso e maltrattato. Tutti quelli che hanno incontrato Peter, parlato, lavorato o discusso con lui non dimenticheranno la passione del grande Americano. Peter Camejo vivrà grazie a sua moglie Morella, suo padre Daniel, sua figlia Alexandra, suo figlio Victor, i tre fratelli Antonio, Daniel e Danny e i tre nipoti Andrew, Daniel e Oliver. Quando la sua autobiografia ( titolata "Northstar") sarà pubblicata, noi tutti saremo in grado di capire la grandezza di Peter Camejo, una sentinella dei diritti e delle libertà civile, un divulgatore della democrazia. La sua opera ispirerà la politica e il futuro economico per molto tempo.

26 settembre: Primo sondaggio nazionale per Nader

Un nuovo sondaggio ha finalmente rilevato il sostegno che gli USA danno a Ralph Nader a livello nazionale. E' il 5% un dato che un candidato indipendente è riuscito ad ottenere solo nel 1980. Nader ha raccolto 3 milioni di finanziamento.

 

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Sommario delle ultime lettere

38 - Bische a Wall Street (la crisi Lehman nel mese di giugno 2008)

37 - Gli uomini politici del mentolo (scritto dai sostenitori di Nader)

36 - "il trucco" dei politici corporativi (scritto dai sostenitori di Nader)

35 - Nader propone il voto a 16 anni

34 - No Nukes (scritto dai sostenitori di Nader)

33 - Fermiamo gli speculatori sul petrolio ... che è abbondante

32 - "Sapere e non fare è non sapere". Su Google e la libertà politica

31 - NHTSA Muri di pietra e gente che muore

30 - La tragedia della sanità in USA

29 - Combattere la scarsità di cibo (no all'etanolo di granturco)

28 Lottare per i diritti dei lavoratori (i sindacati in USA)

27 La sostanza non il suono dei bytes (politica e informazione)

26 Liberare Bonanza (una critica alle speculazioni assistite in USA)

25 baseball, librerie e contribuenti

24 il paese del diritto (i casi di Spitzer e Bush)

23 Gaza sotto assedio + suo programma presidenziale per il medio oriente

22 IL DOPPIO BINARIO (I privilegi dei dominanti in USA)

21 facciamo chiarezza sui contratti (appalti internet e trasparenza)

20 Nessun dibattito. (Il rapporto fra la stampa e i candidati presidenziali)

19 altri otto anni (sulla presidenza Clinton)

18 Quello che i candidati evitano

17 Breve dialogo su Barak Obama

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