CRITICA  LOCALE

LA  LETTERA  DI  RALPH  NADER

( nostra esclusiva la versione italiana )

 [03 Novembre 2009]

Distribuitela, grazie.

Contro la guerra in Afganistan*

Di Ralph Nader

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Matthew P. Hoh ex capitano della marina USA, ed ex civile del Department of Defense in Iraq ad iniziare dal 2004 e fino a Settembre un funzionario politico nel Foreign Service dislocato in Afganistan ha mandato qualche costernazione ai consiglieri del Presidente Obama che da Commander in Chief pensa di mandare altri soldati in quel paese lacerato dalla guerra vicino al Pakistan.

Mr Hoh scrisse una lettera di dimissione al Dipartimento di Stato in Settembre.

La sua lettera di 4 pagine sviluppa i suoi dubbi su quello che definisce il "perché e il fine" nascosti dietro "gli scopi strategici della presenza degli USA in Afganistan".

Egli nota che come nell'occupazione sovietica di 9 anni: "Noi continuiamo a garantire e ad appoggiare uno stato debole e incoraggiamo un'ideologia e un sistema di governo sconosciuto e non voluto da quella gente".

Mr. Hoh si concentra sulla grande società Pashtun composta da 42 milioni di persone e arriva alle sue conclusioni.

Leggete le sue parole:

"La rivolta Pashtun che è controllata da tanti, in apparenza infiniti, gruppi locali, è alimentata da ciò che è percepito dai Pashtun come un assalto continuato e prolungato, attraverso i secoli, alla terra Pashtun, alla sua cultura, tradizioni e religione da nemici interni ed esterni. La presenza NATO e USA e le operazioni nelle valli e nei villaggi Pashtun (così come l'esercito Afgano e le unità di polizia che sono guidate e composte da soldati e poliziotti non Pashtun) costituiscono una forza di occupazione contro la quale la rivolta è giustificata. Sia nello RC dell'Est e del Sud ho osservato che la gran parte della rivolta non combatte per il bianco vessillo dei Talebani, ma piuttosto contro la presenza di soldati stranieri e contro le tasse imposte da un governo non rappresentativo di Kabul".

"La presenza militare USA in Afganistan contribuisce in modo forte al principio strategico e di legittimità della rivolta Pashtun. Alla stessa maniera il nostro sostegno del governo Afgano nella sua forma corrente continua a distanziare l'amministrazione dalla sua gente. I difetti del governo Afgano, in modo particolare quando producono il sacrificio di vite e soldi americani, sembrano una moltitudine e tumorali:

- Corruzione palese e malversazione impassibile;

- Un Presidente con i confidenti e i primi consiglieri scelti tra i signori della droga e i malvagi criminali di guerra che irride la nostra forza di legge e i nostri impegni contro la droga;

- Un sistema di capi provinciali e zonali costituiti da mediatori del potere locale, opportunisti e uomini forti alleati degli USA solo per guadagnare, e limitatamente a, il valore dei nostri contratti USAID e CERP e decisi a tutelare i loro interessi politici ed economici contro ogni tentativo positivo e genuino di riconciliazione; e

- Le elezioni recenti dominate dagli imbrogli e screditate dalla bassa partecipazione al voto che sono una vittoria enorme per i nostri nemici che reclamano ora un boicottaggio popolare e che contesteranno nel mondo il nostro supporto militare, economico e diplomatico ad un governo Afgano nullo e illegittimo".

"Il nostro sostegno per tale tipo di governo, unito ad un malinteso sulla vera natura della rivolta, mi porta alla mente in modo orribile il nostro coinvolgimento nel Vietnam del Sud; un governo corrotto e impopolare che sostenemmo a spese della pace interna della nostra Nazione, contro una rivolta, il cui nazionalismo fraintendemmo con arroganza e ignoranza come un rivale per la nostra ideologia della Guerra Fredda".

"Io considero speciose le ragioni che cerchiamo per il massacro e il sacrificio dei nostri giovani uomini e donne in Afganistan. Onestamente, la nostra strategia di ricostruire il paese e prevenire la rinascita e l'organizzazione di Al-Qaeda ci chiederebbe di invadere e occupare Pakistan orientale, Somalia, Sudan, Yemen, ecc. La nostra presenza in Afganistan ha solo incrementato la crisi e la rivolta in Pakistan dove temiamo giustamente che il governo locale vacillante e debole perda il controllo del suo arsenal e nucleare. Tuttavia, ancora, per seguire la logica dei nostri scopi statali si dovrebbe presidiare il Pakistan, non l'Afganistan. Inoltre, gli attacchi del 11 Settembre, come gli attentati di Madrid e Londra, furono ideati e organizzati in Europa Occidentale; un punto che mette in luce il fatto che la minaccia non è ai confini politici o geografici tradizionali. Infine, se il nostro interesse è per uno stato fallito e mutilato da corruzione e da povertà e sotto l'assalto di criminali e signori della droga, quando porteremo via i nostri aiuti militari e finanziari da quel paese dovremo rivalutare e incrementare l'impegno in Messico".

"Otto anni di guerra, nessuna nazione ha mai conosciuto un esercito più dedicato, ben preparato, esperto e disciplinato come le Forze Armate USA. Non credo che qualche forza militare si sia mai misurata con una missione di Sisifo così complessa e opaca come quella che l'esercito USA ha ricevuto in Afganistan ....".

"'Ci consumiamo nell'oblio' un capo di talento e intelligente, tra i migliori dell'America, riassume ad ogni visitatore, delegazione dello stato maggiore e ufficiale superiore. Ipotechiamo l'economia della nostra Nazione in una guerra, che, persino con un impegno maggiore, resterà un pareggio negli anni a venire. Il successo e la vittoria, qualunque possa essere, non saranno realizzati in anni, dopo i miliardi spesi, ma in decenni e generazioni. Gli USA non devono impegnare un tesoro nazionale per tale successo e vittoria ...".

"Migliaia dei nostri uomini e donne sono tornati a casa con ferite fisiche e mentali, alcune non si cicatrizzeranno mai o peggioreranno con il tempo. Il ritorno del morto solo nella forma corporea è ricevuto dalle famiglie rassicurate che il loro caro si è sacrificato per uno scopo degno dei futuri perduti, amore svanito e sogni promessi non mantenuti. Ho perso la certezza che tali assicurazioni possano essere date in ogni caso. Così propongo le mie dimissioni".

L'esperienza di grande riguardo, la sensibilità e il giudizio di Mr. Hoh raggiungeranno l'attenzione di milioni di Americani?

Questo dipenderà dal suo incontro con il Presidente Obama, se le commissioni del Congresso gli procureranno un'audizione e altri tipi di persuasione simile e se i mass media sospenderanno i loro soliti titoli e banalità per arrivare a riferire queste opinioni, in modo che noi la gente si possa deliberare meglio sul come evitare un pantano devastante, in peggioramento e pieno di tragedie seriali laggiù che producono lo stesso effetto qui.

*Il titolo è una nostra idea, la mail non l'aveva.

Tradotto da F. Allegri il 30/12/2009

[November 03 2009]

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(senza titolo)

By Ralph Nader

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Matthew P. Hoh, a former U.S. combat marine captain and Department of Defense civilian in Iraq starting in 2004 and until September a political officer in the Foreign Service stationed in Afghanistan is giving some consternation to President Obama's advisors as the Commander in Chief considers sending more soldiers to that war-torn country next to Pakistan.

Mr. Hoh wrote a letter of resignation to the State Department in September.

His four page letter frames his doubts about what he said is the "why and to what end" behind "the strategic purposes of the United States' presence in Afghanistan".

He notes that like the Soviets' nine year occupation, "we continue to secure and bolster a failing state, while encouraging an ideology and system of government unknown and unwanted by its people".

Mr. Hoh focuses on the giant Pashtun society composed of 42 million people and moves to his conclusions.

Read his words:

"The Pashtun insurgency, which is composed of multiple, seemingly infinite, local groups, is fed by what is perceived by the Pashtun people as a continued and sustained assault, going back centuries, on Pashtun land, culture, traditions and religion by internal and external enemies. The U.S. and NATO presence and operations in Pashtun valleys and villages, as well as Afghan army and police units that are led and composed of non-Pashtun soldiers and police, provide an occupation force against which the insurgency is justified. In both RC East and South, I have observe d that the bulk of the insurgency fights not for the white banner of the Taliban, but rather against the presence of foreign soldiers and taxes imposed by an unrepresentative government in Kabul".

"The United States military presence in Afghanistan greatly contributes to the legitimacy and strategic message of the Pashtun insurgency. In a like manner our backing of the Afghan government in its current form continues to distance the government from the people. The Afghan government's failings, particularly when weighed against the sacrifice of American lives and dollars, appear legion and metastatic:

- Glaring corruption and unabashed graft;

- A President whose confidants and chief advisers comprise drug lords and war crimes villains, who mock our own rule of law and counter narcotics efforts;

- A system of provincial and district leaders constituted of local power brokers, opportunists and strongmen allied to the United States solely for, and limited by, the value of our USAID and CERP contracts and whose own political and economic interests stand nothing to gain from any positive or genuine attempts at reconciliation; and

- The recent election process dominated by fraud and discredited by low voter turnout, which has created an enormous victory for our enemy who now claims a popular boycott and will call into question worldwide our government's military, economic and diplomatic support for an invalid and illegitimate Afghan government".

"Our support for this kind of government, coupled with a misunderstanding o f the insurgency's true nature, reminds me horribly of our involvement with South Vietnam; an unpopular and corrupt government we backed at the expense of our Nation's own internal peace, against an insurgency whose nationalism we arrogantly and ignorantly mistook as a rival to our own Cold War ideology".

"I find specious the reasons we ask for bloodshed and sacrifice from our young men and women in Afghanistan. If honest, our stated strategy of securing Afghanistan to prevent al-Qaeda resurgence or regrouping would require us to additionally invade and occupy western Pakistan, Somalia, Sudan, Yemen, etc. Our presence in Afghanistan has only increased destabilization and insurgency in Pakistan where we rightly fear a toppled or weakened Pakistani government may lose control of its nuclear weapons. However, again, to follow the logic of our stated goals we should garrison Pakistan, not Afghanistan. More so, the September 11th attacks, as well as the Madrid and London bombings, were primarily planned and organized in Western Europe; a point that highlights the threat is not one tied to traditional geographic or political boundaries. Finally, if our concern is for a failed state crippled by corruption and poverty and under assault from criminal and drug lords, then if we bear our military and financial contributions to Afghanistan, we must reevaluate and increase our commitment to and involvement in Mexico".

"Eight years into war, no nation has ever known a more dedicated, well trained, experienced and disciplined military as the U.S. Armed Forces. I do not believe any military force has ever been tasked with such a complex, opaque and Sisyphean mission as the U.S. military has received in Afghanistan ....".

"'We are spending ourselves into oblivion' a very talented and intelligent commander, one of America's best, briefs every visitor, staff delegation and senior officer. We are mortgaging our Nation's economy on a war, which, even with increased commitment, will remain a draw for years to come. Success and victory, whatever they may be, will be realized not in years, after billions more spent, but in decades and generations. The United States does not enjoy a national treasury for such success and victory ...".

"Thousands of our men and women have returned home with physical and mental wounds, some that will never heal or will only worsen with time. The dead return only in bodily form to be received by families who must be reassured their dead have sacrificed for a purpose worthy of futures lost, love vanished, and promised dreams unkept. I have lost confidence such assurances can anymore be made. As such, I submit my resignation".

Will Mr. Hoh's highly regarded experience, sensitivity and judgment reach the attention of millions of Americans?

That will depend on whether President Obama meets with him, whether Congressional committees will provide a hearing for him and others of similar persuasion, and whether the mass media will suspend their ditto heading and trivia long enough to report these views, so that we the people can deliberate better about avoiding a devastating, worsening quagmire replete with serial tragedies over there and boomerangs back here.

La nostra associazione ha ripreso a far parte della redazione allargata della trasmissione "Anno Zero" e fa parte dei 100 siti resistenti selezionati dal movimento contro il conformismo televisivo.

Le lettere di Nader sono pubblicate anche su Empolitica e spedite alle agenzie di stampa e culturali che possono richiedercele, a titolo gratuito, con una semplice email.

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