PECUNIA POWER

(diario della crisi: 2009 - Diciottesimo mese di SESSANTA minimo)

P.S. qualcuno vocifera di un ventennio critico

La recessione: dilagherà nel 2009 alla faccia delle ripresine

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12/08/2009 I rischi della piccola industria e le gabbie salariali

Di F. Allegri

Siamo nella settimana di ferragosto, un momento ideale per fare il punto della situazione e per capire quanto la crisi abbia contaminato la nostra economia.

A mio avviso siamo ancora il paziente meno grave, ma il problema resta la mancanza di un medico.

Se mi guardo indietro e presto ascolto ad alcune ricerche analitiche trovo conferma di quella ripresotta che vi avevo descritto. Dopo giugno abbiamo toccato l' inflazione zero e un piccolo calo del deficit con un forte calo delle entrate fiscali da inizio anno, a luglio poi hanno lavorato tutti (ci mancherebbe altro), ma bisogna ricordare che in quel periodo si cerca di soddisfare anche le esigenze di agosto.

Il grande malato americano non sta bene, qualche buon risultato ma anche venerdì scorso sono fallite altre tre banchette.

Nader ci ha spiegato meglio di altri i problemi e i contenuti delle riforme fatte e ho iniziato la traduzione di una lettera che farà discutere. E' senza titolo e io penso ad un titolo come "Le profezie di Ross Perot". Pazientate altri due o tre giorni perché lo scritto è lungo e in parte complicato.

Il 2009 sarà l'anno della grande crisi, ormai è evidente e io sono tra i pochi che lo dice da quasi un anno, ma io vedo anche un 2010 critico: non so trovare i motivi per una nuova partenza e in ogni caso non vedo crescite nei prossimi mesi.

Alcuni internauti hanno annunciato lo scoppio di una nuova bolla, credo che pensi a questo anche Grillo e alcuni suoi collaboratori. Per ora non ho dati da Nader, ma ripeto che la discriminante resta AIG e il suo possibile fallimento. Non temo il collasso delle carte di credito, anche se si tratta di rischi credibili. Solo il fallimento di AIG sarebbe difficile da gestire!

Comunque sappiate che Nader ha denunciato i bilanci gonfiati di molte banche (grandi e medie) grazie ai trucchi contabili di vario tipo, ma ha preferito spostare la sua lotta sul single payer ovvero sulla riforma sanitaria perché in questo momento molte persone hanno capito che quando si vuole i soldi per fare le cose si trovano. Secondo molti certe lotte politiche devono passare per la tutela di un interesse materiale di base, in questo caso la salute. Vedremo e valuteremo!

Si diffondono i timori per le piccole imprese italiane e come è chiaro la situazione è estremamente variegata.

Ho già fatto notare che quando si parla di piccola industria si guarda anche alla Toscana e al Veneto. Due economie simile per due sistemi politici opposti e un destino di decadenza che pare comune.

Nel sud la crisi è dura, ho notizie di difficoltà croniche nei pagamenti, di salari dimezzati e simili e forse è questa realtà che spinge certi politicanti senza arte o parte a proporre le gabbie salariali.

Un rimedio peggiore del male visto che tale realtà va oltre il politicamente possibile.

Sui salari non si può agire, il discorso varia riguardo alle tassazioni, ma anche qui la prospettiva è di medio e lungo periodo. A livello finanziario la situazione è grigia: la politica prova ad aiutare ma gli speculatori vogliono fare selezione in molti settori per realizzare le loro speculazioni.

Insomma gli esperti si aspettano altri tagli produttivi e chiusure nei prossimi mesi, io sarei per anticipare tale problema al ritorno dalle ferie perché so che anche la piccola industria fa programmazione e credo che molti prenderanno le loro decisioni nei prossimi giorni.

Io posso solo aggiungere un invito a resistere, resistere, resistere. Anche contro una politica europea che proprio non riesce a proteggersi. Perché protezionismo è la parola chiave laddove questo è praticato in Asia e in USA. Non penso all'autarchia ma a piccoli dazi mirati laddove già gli stati stranieri concorrenti si sono attivati.

Se la politica è sorda e cieca (purtroppo non è muta) bisognerà fare da noi e allora le uniche risposte saranno il risparmio e il comprare italiano o meglio ancora il prodotto vicino a noi!

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