PECUNIA POWER

(diario della crisi: 2009 - Quindicesimo mese di SESSANTA)

P.S. qualcuno vocifera di un ventennio critico

La recessione: dilagherà nel 2009

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21/05/2009 RECESSIONE E NUOVE POVERTA'

Di F. Allegri

Nei mesi passati si diceva che la nostra industria aveva perso il 24% della produzione, ora è uscito l'ultimo dato che sostiene che abbiamo perso il 22,5%.

Solo un folle può pensare che abbiamo recuperato un punto e mezzo. Un atteggiamento corrette dovrebbe limitarsi a constatare l'arresto dell'emorragia e cercare di prevedere le tendenze.

Io ho parlato, nei giorni scorsi e con ironia, di ripresotta ovvero di condizioni quasi stazionarie che non permettono di recuperare posti di lavoro a rischio.

Si stanno diffondendo le nuove povertà, si sono stimate in 100 milioni le persone che, per colpa della recessione, scivoleranno sotto la soglia di sussistenza.

Sia chiaro che tale numero ha una dimensione mondiale e che 20 milioni di loro vivono in Cina e un numero variabile fra i 5 e i 10 (in crescita) in USA. In Europa ci sono 5 milioni di nuovi poveri, stessa cifra in Giappone e almeno doppia in Asia, il resto tocca all'Africa come sempre!

Non ho dati per l'Italia e visto che siamo sotto retorica elettorale si perde solo tempo a cercarli!

La fame del mondo ha sempre trovato la sua causa principale nelle guerre e nelle guerriglie unite ad alcuni processi di desertificazione facili da localizzare.

C'è anche una causa economica della fame, penso alle povertà urbane alle baraccopoli che sono però cresciute soprattutto prima della crisi.

Queste in questi mesi rischiano di diventare bombe ad orologeria.

Le statistiche parlano di raddoppio dei poveri, io mi fido poco di loro, ma stavolta hanno ammesso che il numero delle persone alla fame è pari a 100 milioni di persone.

L'ho detto tante volte e non può essere considerato un piccolo numero.

Voglio ritornare su Lehman Brothers perché recentemente ho scoperto che 20.000 toscani possiedono ancora i titoli di quella banca e rischiano di perdere tutto.

Il rischio c'è e serve per ammonire tutti a non rischiare se si ostinano a giocare con i titoli di debito.

Il crollo di Lehman è difficile da stimare, ho letto cifre diverse che vanno dai 300 ai 700 miliardi, solo quelle delle ditte troppo grandi per fallire che qualche volta falliscono.

Anche da qui, dalla borsa e dalla economia internazionale rischiano di partire nuove povertà e ricordo questo ora che la nostra borsa è tornata a quota 20500 e se l'euro resta stabile andrà ancora sopra, si potrà vedere quota 22.000 prima delle nuove tempeste di giugno e luglio previste sui cieli inglesi e americani e non solo!

In caso contrario sarà l'euro a crescere e potrà arrivare a 1,40.

Questa è l'ipotesi peggiore perché assottiglia i recuperi delle nostre imprese che avranno qualche problema in più sui mercati internazionali.

Che cosa si può fare di fronte ad una crisi simile, attesa da mesi?

Sicuramente si poteva fare di più e meglio perché i nostri politici hanno parlato di tutto eccetto la crisi.

Solo Franceschini l'ha scoperta due mesi fa, ma ad oggi non ha brillato per proposte praticabili che del resto non toccavano a lui. Comunque vuote retoriche e denunce fuori tempo massimo!

Del resto è sbagliato anche il contesto, ovvero il parlamento europeo che sarà destinato ad occuparsi di altre questioni spesso molto meno interessanti.

Qui la questione sarebbe quella della commissione che in gran parte obbedirà a logiche diverse.

E' anche per questo che io annullerò la mia scheda elettorale per le europee.

So di perdere un potere modestissimo e non capisco certe candidature di pregio fatte da Beppe Grillo per alcuni coraggiosi che ambiscono a un seggio in un parlamento simile.

O mi sono perso qualcosa o loro non sanno cosa si va a votare.

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