PECUNIA POWER

(diario della crisi: 2009 - TREDICESIMO mese di SESSANTA)

P.S. qualcuno vocifera di un ventennio critico

La recessione: dilagherà nel 2009

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02/03/2009 Crollano le borse: è l'aggravamento della crisi

di F. Allegri

Come avevo scritto più volte nelle scorse settimane il mese di marzo sarebbe stato un mese duro, durante il quale le borse mondiali avrebbero ripreso la loro corsa verso il basso.

Il grosso crollo c'è stato subito, oggi, e in tutto il mondo. Le cause sono disparate in parte note e in parte andrebbero approfondite.

In questo scritto non rifarò l'elenco dei cali e delle quotazioni preferisco fare un punto della situazione e qualche riflessione. Certamente nel corso del mese la borsa di Milano può andare anche sotto quota 14000 e anche più giù. Il mio limite è quota 13000, ma dovrei rifare le mie considerazioni nei prossimi giorni.

Io sono convinto che la crisi dilagherà nel corso di questo mese e anche in aprile e avrà una recrudescenza in giugno, altri esperti hanno opinioni diverse. C'è chi parla di tracollo estivo e anche qualcuno che prevede tracolli a novembre. Tra questi prenderò in considerazione solo il LEAP/2020, mentre nei prossimi scritti darò risalto alle opinioni di Ralph Nader.

Lo scorso ottobre il LEAP/E2020 pubblicò il suo bollettino numero 28 nel quale si annunciò la previsione della crisi finale americana per l'estate di quest'anno. Nel corso della prossima estate, secondo il centro studi marxista francese, il governo USA non sarà in grado di effettuare i rimborsi ai suoi creditori che hanno acquistato tanti titoli spazzatura americani. Si trattò di una previsione tetra e speriamo esagerata. Fino ad oggi il LEAP ha sempre esagerato le sue previsioni, ma ha sempre delineato con chiarezza le tendenze negative.

La bancarotta americana sarebbe una tragedia per chi possiede attivi in dollari. Per uscire da quel disastro gli USA potrebbero solo coniare una nuova moneta che bloccherebbe i pagamenti e le fughe di capitali da quel paese. Le cause di tale tracollo sarebbero varie e conosciute, ma qui vorrei ricordare il debito pubblico americano crescente, il crollo dell'economia reale americana e la forte inflazione.

In pratica il LEAP/2020 avrebbe previsto per gli USA e anche per il Regno di Inghilterra lo stesso destino dell'Islanda che in quel periodo su travolta dalle manifestazioni popolari che portarono al crollo del governo di quel paese. D'altronde il terremoto finanziario mondiale ha il suo epicentro nella city di Londra e alla borsa di New York.

La crisi è stata un fenomeno globale per tutto il 2008, nonostante le disinformazioni, i giochi olimpici e le rassicurazioni di maniera di governi ed esperti. Non si può negare a lungo l'evidenza!

Come ho detto i prossimi mesi saranno quelli decisivi, quelli che ci faranno capire quale tipo di crisi viviamo e quanto potrà durare. Come alcuni voi sanno la mia previsione è di altri 5 anni di crisi, ma nei prossimi mesi sarò più preciso e forse più tragico.

In questi mesi capiremo anche le dimensioni della crisi, quali saranno i paesi più coinvolti e quanta gente sarà impoverita e anche quali ceti salveranno le penne. La crisi sarà grave quando aumenteranno i confronti con la crisi del 1929: ad oggi si dice che la recessione attuale sarà triennale, ovvero media/breve.

Sappiamo che tutto ciò non è vero e che accanto a queste leggerezze c'è l'impotenza dei governanti grandi e piccoli. Certe mistificazioni non meritano che si perda altro tempo, del resto dietro tale impotenza c'è anche tanta ignoranza.

Questa crisi sarà più grande e più grave di quella del 1929!

Se non altro a livello psicologico, ma c'è anche il problema dell'urbanizzazione e degli approvvigionamenti in un mondo globalizzato. Soprattutto si dovrebbe temere il dilagare della fame del mondo.

Si può ancora sperare che il tracollo resti circoscritto agli USA, ma ora si deve contenere questa fase mondiale della crisi e nei prossimi mesi l'Europa, la Russia, la Cina e il Giappone dovranno fare scelte dure e responsabili per evitare la catastrofe mondiale.

I nuovi tracolli in USA non sono inevitabili e nemmeno facili da misurare in una previsione; certamente per evitare quelli mondiali serve indipendenza politica. Nei mesi scorsi sono spuntati i primi provvedimenti protezionistici e molti governi hanno frenato o contrastato i processi migratori. Leggi timide e in parte camuffate che daranno scarsi effetti.

Ora dobbiamo continuare a monitorare le borse e tenere presente l'affermazione del LEAP, anche solo come spauracchio da agitare per sollecitare governanti ed amministratori ad un maggiore impegno che prenda finalmente il toro della recessione per le corna.

Ognuno può dare il suo contributo e certe realtà politiche (vedi la nostra) devono fare di più perché in certe località la crisi potrebbe essere più dura.

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