PECUNIA POWER

(diario della crisi: 2009 - Quindicesimo mese di SESSANTA)

P.S. qualcuno vocifera di un ventennio critico

La recessione: dilagherà nel 2009

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26/05/2009 Il terremoto della recessione

Di F. Allegri

Fra le tante disinformazioni che riceviamo in questi giorni la peggiore è quella che la recessione è passata.

Ho già scritto varie volte che la recessione non è reversibile nel breve - medio periodo e con questo articolo mi soffermerò sulle nuove fasi facili da prevedere ovvero sulle reazioni a catena delle due crisi, quella finanziaria e quella di sovra - produzione.

Intanto constato che il ciclone recessivo è in queste settimane sul Giappone dove la borsa non recupera e lo yen perde valore.

E' passato sotto silenzio la svalutazione del dollaro di 10 cents in pochi giorni e quello che solo Nader ha denunciato in "Gli incapaci delle valutazioni (CPA's MIA)" ovvero che la piccola ripresa di Wall Street è frutto di vari giochetti contabili e legislativi. In Europa nessuno segnala il superamento del super vincolo UE del 3% del deficit sul bilancio. Si parla di un deficit al 4,5% allegro quanto salutare nel breve!

Se tutto questo non l'avete saputo, perché mi meraviglio che nessuno sappia cosa accadrà domani e dopodomani?

Non sono sicuro che i nostri politici mentano sempre sapendo di mentire perché sono cosciente del fatto che la recessione è veloce e loro sono lenti, tanto lenti e spesso arcaici. Non dovrebbero dire che la recessione è passata, ma forse lo fanno solo per farsi coraggio visto che ogni giorno perdono consensi. Forse non sanno che fare e forse nessuno gli dice quello che accadrà, ma allora vivono sotto campane di vetro!

Tutte le fasi della crisi sono dure per chi le subisce, ma quella che partirà da giugno avrà la durezza della riscoperta della disoccupazione.

Sta per arrivare il terremoto della recessione ovvero quello che porterà alla chiusura o al ridimensionamento molte imprese.

La recessione non riguarderà i mutuatari, gli affittuari, ma fronteggerà i lavoratori, si proprio loro e in numero notevole. E non dimenticate che spesso si tratta di gente che quando lavorava viveva in povertà.

Se il G 20 ha raggiunto il suo scopo non avremo a giugno il tracollo della city di Londra, ma in USA la situazione continua a peggiorare, sia per GM che per AIG e per tante banche medie e piccole. A luglio ci sarà il giro di boa. Vedremo i primi effetti delle politiche di Obama, ma io sono pessimista.

Forse la recessione mondiale interessa meno e la sentiamo lontana perciò riparlerò del caso italiano.

Le regioni più a rischio saranno Toscana e Veneto, l'ho già scritto. Due modi di fare politica opposti, ma in un sistema economico simile.

Serve una nuova politica contro le due scosse della recessione.

Delle cose da fare ho parlato spesso ma oggi le rilancio:

patrimoniale sulle transazioni di borsa;

sistema di dazi europei anti cinesi per proteggere le nostre manifatture;

infine sostanziale riforma della legge sul lavoro precario.

Una patrimoniale sulle transazioni di borsa con tassi variabili tra lo 0,1% per le obbligazioni e lo 0,9% per i derivati più oscuro servirebbe a rallentare le speculazioni di borsa che producono le famose bolle. I soldi raccolti andrebbero investiti per rilanciare le produzioni e per migliorare la distribuzione dei redditi. Ho già dettagliato in altri scritti, si tratta di generalizzare la Tobin tax!

I dazi doganali (meglio definito protezionismo) sono un vero e proprio tabù anche se nessuno ha criticato quello del 700% che gli USA hanno messo all'acciaio cinese. Io penso di dazi dal 10% al 30% per tutta una serie di manifatture da mettere a difesa della fortezza europea.

A questi due progetti aggiungo la riforma della legge sul lavoro precario da limitare e regolamentare con limiti precisi, con tra le altre l'abolizione delle assunzioni giornaliere. Il minimo deve essere almeno la settimana e poi devono esserci professioni limitate, quelle poco qualificate. Io credo che le agenzie interinali siano in contrasto con quell'articolo della costituzione che dice: L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro! E non si intende il lavoro precario o quello sfruttato!

Queste sono tre rimedi forti alla crisi, possibili e facili da realizzare. Sono anche gli elementi per un sistema economico migliore.

Purtroppo queste idee non hanno gambe per camminare da sole e i nostri politici sono legati alla logica del tirare a campare.

E allora?

Beh la recessione dilagherà. E allora sì che potremo dire NO alla PDL e al PD!

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