PECUNIA POWER

(diario della crisi: 2008 - secondo mese in Europa)

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08/05/2008: LE FESTE SONO FINITE, ARRIVA NUOVA INFLAZIONE!

di Futuroieri

Piano piano le borse riprendono a lavorare, ma si tratta di sedute interlocutorie e la tendenza è quella del calo leggero, super petrolio a parte che ha superato quota 120 dollari e non si ferma. L'Euro non cresce più, ad oggi non ha recuperato le perdite delle ultime due settimane, e per ora continua lentamente a diminuire.

La grande stampa guarda indietro: ci racconta che l'economia italiana è calata dello 0.7 nel primo trimestre e che vanno male tutti i settori. Sapevano già che l'economia non andava e anche che le cose peggioreranno nei prossimi mesi. C'è poco da fare. Bisognerebbe scongiurare l'attacco USA all'Iran: il rischio c'è! Sempre in marzo Bush licenziò l'ammiraglio Fallon che era contrario al blitz e che non fu appoggiato dai soliti democratici, corporativi, burocratici e guerrafondai! Parlano di guerra all'Iran anche i candidati principali alla casa bianca, solo Nader fa eccezione.

Chi vuole i bombardamenti e il caos in medio oriente?

La risposta è facile. Le banche! Esse vogliono portare il petrolio oltre i 125 -130 e tengono alta la tensione. La minaccia di un conflitto significa che non tutto è perduto. Tutto dipende dal calo dei consumi, anche la richiesta di petrolio è in calo. La BCE prevede che il petrolio inizierà la discesa alla fine dell'anno, ma le banche finanziarie non vogliono il calo del petrolio! Solo un evento potrebbe far balzare il greggio a 200 dollari il barile, come prevede e vorrebbe Goldman Sachs: un attacco preventivo all'Iran. Anche questo clima di allerta guerra favorisce le speculazioni.

Un attacco all'Iran destabilizzerebbe l'intera regione, per tale ragione questa opzione spaventa anche gli alleati di Washington. Non sembra spaventare Bush nonostante il collasso economico americano e gli impegni militari in Iraq e in Afganistan. Occorre chiarire che gli USA non progettano un'invasione ma un attacco aereo alle presunte installazioni nucleari iraniani, forse con bombe atomiche tattiche. Bush vorrebbe una vittoria apparente e poco costosa, tanto il seguito della crisi non sarebbe un suo problema! Il suo scopo primario sarebbe quello di far vincere ai repubblicani le elezioni di novembre.

Dopo il blitz veloce verrebbe un lungo periodo di crisi diplomatica e questa porterebbe con se i rincari del greggio come causa dei cali dell'offerta. Goldman Sachs ha scommesso da mesi sulla guerra e sulle sue speculazioni. Se non ci fosse per lei sarebbero problemi, in caso contrario avremo difficoltà peggiori e crisi grave noi. E non mi sono soffermato in questa pagina sui morti e sulle contaminazioni.

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