PECUNIA POWER

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06/03/2008 IL PRIMO NEMICO IN TEMPI DI CRISI: LA BANCA LUMACA!

di Franco Allegri

 

Marzo è arrivato e subito lunedì la borsa di Tokio è andata giù (- 4.49%) poi due giorni di tregua con indici quasi fermi, ovvero nessun rimbalzo tecnico. Apparentemente è risalita un poco oggi ma con lo yen che ha perso tre punti nei confronti dell'euro. Anche laggiù si svaluta la moneta e questo calo è reale non speculativo.

Cosa accadrà nei prossimi giorni?

Tutti dicono che ci saranno altri cali e qualcuno annuncia la catastrofe. Io posso fare previsioni a 2 mesi e penso ad un altro calo del 5 -7% poi la palla passerà all'Europa e alla BCE. Il dollaro resterà nel solco 1. 50 - 1.60 mentre il petrolio potrebbe tornare sotto i 100 ma non credo sotto i novanta, quota 105 è arrivata. Ora basta perché questi sarebbero discorsi da promotori finanziari incalliti ed onesti che non possono esistere.

Quello che a me interessa è il futuro della gente che affida i suoi risparmi a personaggi che si spacciano per promotori finanziari e invece sono solo procacciatori di finanziamenti a costo zero.

Questi apparenti professionisti dovrebbero fornire mille servizi, ma non sono in grado di farlo perché le banche stesse non forniscono (non hanno interesse a farlo) le informazioni necessarie. Un povero promotore onesto ha con se solo le quotazioni e poche (illeggibili) tendenze standard sugli andamenti delle borse che non valgono la carta su cui sono scritte. E in fin dei conti per ogni investitore che guadagna ce n'è uno che perde, magari nella stessa grande banca internazionale. Tutti e due pagano le provvigioni.

Molti rimpiangeranno le piccole banche locali di un tempo, i loro direttori che si occupavano di finanziare artigiani, piccole imprese e negozi, talvolta andavano sui cantieri: anche noi avevamo il micro - credito, non si inneggiava alle fusioni bancarie. Il monopolio era qualcosa di cattivo. Oggi tutte le banche pensano a crescere ed inglobare e lo fanno con gli uffici finanziari per vendere ai malcapitati (amici o conoscenti dei promotori finanziari) titoli di incerto valore e di dubbia consistenza.

Questo non è tutto, può capire che per avere un servizio ti venga offerto uno swap o un hedge fund. Fregatura sicura! E non é finito perché ora ci sono le sinergie, le banche fanno assicurazioni e queste ultime raccolgono fondi da investire, le chiamano unit link o simili, sono raccolte di soldi a lungo termine, quasi eterne dove al posto di un tasso vincolato elevato si da una polizza del ramo vita (morte) sai che sfiga: ti va bene solo se muori!

Queste sono le banche lumaca inutili e viscide.

Se crescessero diverrebbero come gli sciacalli, ma di queste la stampa e anche "Report" hanno detto abbastanza! Io vi dico che tante piccole banche aspirano a crescere e in questi giorni di crisi qualche nanetto fa progetti.

Il problema più grave è quello che le banche hanno perso il loro ruolo di aiuto all'economia reale.

Molte sono divenute dei parassiti capaci di rovinare imprese sane con le loro cartacce senza valore. Questo l'hanno capito in pochi ed è rimasto poco tempo per capirlo, forse è tardi. Serve una svolta culturale veloce, bisogna salvare le nostre piccole imprese, una per una. E' questa la priorità. Difenderemmo i nostri lavori e i nostri prodotti, si può fare, ma ogni giornoè più difficile.

Serve una rivoluzione copernicana in economia a partire dalla valorizzazione dell'agricoltura.

Bisogna rivalutare l'agricoltura, va preservata dall'attacco speculativo. L'autarchia (che brutta parola) sta tornando conveniente. Dovremo dire addio alla frutta esotica e alle grosse ciocche d'uva a Natale, ma mangeremmo prodotti più sani e sicuri. Un tempo si fecero le flotte per trasportare il grano e le granaglie invece quando inizierà l'era dei bio carburanti (dell'olio di colza per i motori diesel) dovremo pensare a risparmiare, perché 500 milioni di cinesi vogliono la loro fetta di ricchezza mondiale. O ci riorganizziamo o sarà penuria certa. Gli speculatori scommettono su questa! E lo fanno in tutto il mondo.

P. S. Non penso e non propongo il transgenico, quel settore sarebbe solo un modo diverso di agevole i grandi speculatori e la via più breve verso la penuria.

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