PECUNIA POWER

(diario della crisi: 2009 - Quattordicesimo mese di SESSANTA)

P.S. qualcuno vocifera di un ventennio critico

La recessione: dilagherà nel 2009

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15/04/2009 IL MASTODONTE FINANZIARIO E LA TREGUA PRIMAVERILE

di F. Allegri

Lo scorso dicembre (forse anche prima) on line ha cominciato a circolare la voce di un possibile fallimento degli hedge funds. Da un lato si diceva che questi valgono 20 volte il PI L mondiale e dall'altra che sono carta straccia. Per fortuna le cose non stanno proprio così.

Intanto quello del valore della finanza speculativa è un concetto dinamico, non lo si può considerare come un prezzo fisso, ma va visto nel suo continuo crescere e scendere sempre invitando la gente comune a non rischiare se non possono permetterselo.

In secondo luogo bisogna ricordare che i debiti hanno due caratteristiche, una è l'ammontare ma l'altro è la scadenza: è vero che le speculazioni vivono nell'ottica di un minuto, un'ora e un giorno, ma i titoli scadono a pochi mesi, un anno, molti anni. Sono queste ultime le scadenze che vanno considerate e invece qualcuno le confonde con quelle sopra!

Ho fatto questa premessa per dire che in giro c'è anche troppa paura e questa fa il paio e forse è anche causata da un'impotenza irresponsabile dei politici, nazionali e locali. Da una parte è certa la sopravvalutazione di questi titoli, ma dall'altra tale problema si "spalma" nel lungo periodo.

Quindi è un problema da affrontare un po' alla volta, man mano che la crisi evolve.

In questo periodo, in realtà, è in atto un rimbalzetto, una ripresina pasquale e niente di più!

Da un lato la maggioranza degli italiani può permettersi un week end festivo, dall'altro il nostro paese è in gran parte estraneo ai processi attuali di questa recessione. Questo varrà anche per le prossime fasi e in generale il nostro male specifico si chiama deficit pubblico (l'ho scritto altre volte). Il nostro eventuale turno potrebbe arrivare nel 2010 o anche successivamente oppure, perché no, mai.

Rischia molto invece la piccola industria che produce merci per mercati in crisi, è in corso la decimazione. E' un dramma privato che pochi notano e nessuno denuncia.

Per loro fino a settembre non ci sarà tregua, solo allora coloro che avranno ancora un lavoro potranno sperare. I prossimi 5 mesi saranno decisivi!

Ho scritto che c'è un rimbalzino e lo confermo, ma è poca cosa e sarà breve.

Presto nuovi scogli si porranno davanti alla difficile navigazione di questa economia internazionale insostenibile.

Fino a LUNEDI' PRIMO GIUGNO NON DOVREBBE ACCADERE NULLA, ma l'inizio di giugno è un mese da segnare di rosso sul calendario.

Solo allora avremo altri piccoli chiarimenti.

In generale si deve parlare di estate calda o difficile e bisogna continuare a sorvegliare le aste dei debiti pubblici. Un'asta deserta significherà default e rischiano soprattutto vari paesi dell'est, ma rischiano davvero coloro che detenessero hedge in fallimento e qualcuno potrebbe esserci vicino.

Il primo problema non è questo, da una lato bisogna guardare ancora Londra e a giugno vedremo se il G20 sia servito a qualcosa. Bisogna anche guardare agli USA, sì ancora laggiù, dove la crisi non si ferma e nemmeno rallenta. Si lavora su GM che non è salvabile: è in corso uno spezzatino aziendale che in Italia conosciamo bene.

Questo renderà permanente il ridimensionamento del mercato mondiale dell'automobile.

Se in Italia c'è una ripresina, questa non si vede in regioni come Toscana e Veneto. Il problema è sia politico che economico: da un lato le varie differenze politiche perdono importanza davanti alle evidenti incapacità dei politici ad ideare le giuste politiche dall'altra certe produzioni non sembrano destinate a recuperare le posizioni perdute.

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