PECUNIA POWER

(diario della crisi: 2008 - QUINTO mese in Europa)

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18/08/2008 LO STATO: un amico fedele delle banche

di Futuroieri

Oggi le borse hanno riaperto bene e Milano resta vicino a quota 29000 mentre l'euro è in calo a 1,47 basso. Qualcuno ha monetizzato i guadagni dei mesi scorsi poi il resto lo fanno il vortice speculativo e le ferie estive. Il petrolio per ora non risale oggi quotava sui 113 dollari.

Dalla borsa americana arriva solo una cattiva previsione: secondo gli esperti Lehman B. avrebbe perso 1,8 miliardi di dollari nell'ultimo trimestre. Molti analisti si aspettano una nuova capitalizzazione di Freddie e Fannie. Insomma la tendenza è al peggioramento.

Il grande calo della borsa di New York è previsto per venerdì 19 settembre come vi ho anticipato in altri scritti, ma adesso posso aggiungere un altro dettaglio: LA CRISI DELLA GENERAL MOTORS.

Questa multinazionale simbolo dell'imperialismo e dell'opulenza americana è in crisi da un anno e gli ultimi bilanci trimestrali si sono chiusi con delle forti perdite. GM è famosa perché produce i SUV e le auto di grossa cilindrata. Si direbbe che è uno status symbol del passato. Non c'è più mercato per i suoi prodotti e non è in grado di diversificare. L'alternativa è tra fallire o ridimensionare, ma la seconda opzione forse non è facile da praticabile.

Che farà il governo americano davanti ad un ipotesi di fallimento?

Ancora non si può dire, si può solo ricordare cosa hanno fatto i governanti in occasione delle varie crisi del sistema finanziario. Quando ci fu la crisi della Bear Stearns le autorità monetarie e politiche non permisero il fallimento ed usarono 29 miliardi di dollari. Per chi non l'avesse capito si tratta di soldi pubblici, del contribuente americano. Per banche più piccole si sarebbero comportati diversamente! C'era anche da scongiurare un effetto domino.

Il sistema bancario attendeva di essere ricapitalizzato con i soldi della collettività e questo fu fatto. Attualmente si spera anche nel FMI che da alcuni anni cerca un nuovo ruolo nell'economia internazionale.

Di sicuro il sistema bancario finanziario internazionale necessita di una ricapitalizzazione.

Le banche sono a corto di capitali e hanno pochi mezzi propri per ammortizzare ulteriori perdite. La UBS continua a denunciare perdite che superano gli aumenti di capitale che ha dovuto lanciare per superare l'emergenza del momento e sono aumenti coperti da nuovi prestiti onerosi.

L'indebitamento delle grandi banche finanziarie è immenso il "Wall Street Journal" ha parlato di 30 volte superiore ai mezzi finanziari. Possiedono il 3% dei loro beni sul resto c'è "un ipoteca".

La realtà peggiora se si guardano gli investimenti perché i fondi bancari si sono gettate in operazioni finanziarie ad alto rischio. Queste grandi banche valgono poco più dei fondi derivati.

Il soccorso statale ha scongiurato tanti fallimenti, ma i politici e le banche centrali non potranno continuare con queste politiche perché hanno già stravolto tutte le regole di finanziamento del sistema bancario. Il sistema finanziario è stato nazionalizzato e lo hanno fatto in gran segreto: Le istituzioni economiche americane hanno rastrellato più di 300 miliardi di dollari di titoli spazzatura. Altrettanto è stato fatto per i titoli legati al mercato immobiliare americano. Anche per questa ragione Freddie Mac e Fannie Mae hanno rischiato di fallire.

Molti crack bancari sono stati evitati e lo hanno fatto senza far sapere alla gente che lo stato si è addossato i cattivi rischi bancari.

Nei prossimi mesi si dovrà affrontare la recessione: aumenteranno i crediti inesigibile e avremo altre crisi del sistema bancario. Ne vedremo delle belle (delle brutte ops) e speriamo almeno che cambi il sistema finanziario internazionale e finisca quel gioco assurdo basato sul commercio di miliardi di miliardi di debiti che resta la causa principale della crisi internazionale.

Di sicuro gli aiuti statali aumenteranno; non aveva torto chi parlava di socializzazione delle perdite anche se non si riferiva alle perdite bancarie, ma a quelle industriali.

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