PECUNIA POWER

(diario della crisi: 2009 - TREDICESIMO mese di SESSANTA)

P.S. qualcuno vocifera di un ventennio critico

La recessione: dilagherà nel 2009

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14/03/2009 La previsione decisiva

di F. Allegri

Nella grande sfida dell'informazione fra il computer e i vecchi mezzi non c'è stata gara, il primo ha anticipato tutto mentre i secondi sono arrivati fuori tempo massimo.

C'è un'ultima occasione per TV e compagnia bella: da un lato leggo sui PC che a luglio crollerà tutta la finanza USA, finisce un'epoca storica iniziata nel 1945 e si cambia epoca mentre dall'altra la TV continua a dire che nel 2010 avremo la ripresa.

Le due cose non si conciliano e la TV non avrà la forza ed eventualmente la credibilità per smentire una catastrofe simile. Tra tre mesi e mezzo sapremo.

Intanto è finita un'altra settimana di borsa e almeno in Italia abbiamo suturato varie ferite e l'indice di Milano è tornato vicino a quota 14000. Si spera che tale quota venga superata la prossima settimana visto che il tesoro è riuscito a piazzare a prezzi di favore la sua dose periodica di BOT. Non si può gioire, ma abbiamo almeno un altro mese di relativa tregua. Abbiamo anche la possibilità di digerire qualche cattiva notizia.

Io che ho fatto le predizioni più precise di tutti credo di potermi permettere un momento di riflessione sulle predizioni di altri e talvolta mie che non si sono verificate.

Le mie si sono verificate quasi tutte, fa eccezione il tracollo dei fondi pensioni. Da un lato sono contento di aver sbagliato e spero di sbagliare ancora anche se mi risulta che molti fondi stiano boccheggiando. Insomma la mia previsione vale come un allarme permanente.

Fra le tante previsioni sbagliate da altri, fino ad oggi troviamo quella che preannunciava, sia l'estate scorsa che a fine 2008, il tracollo di Deutsche Bank e in genere del sistema bancario svizzero.

Altri continuano a temere anche per l'Austria e le sue banche che si sono esposte nei paesi dell'est. Per ora in questi paesi non ci sono stati disastri. La vita è dura per tutti, ma questo non è una novità.

Certamente non aprirei un conto in una banca a rischio o chiacchierata, ma non ci sono certezze, allora meglio un investimento sicuro e mirato al futuro: un orto in campagna, magari senza le vigne che ad oggi non rendono.

Diverso il discorso sulla Svizzera che solo gli ingenui possono confrontare con un piccolo paese come l'Islanda che è effettivamente crollato sotto i colpi della crisi. I paesi che stanno peggio, insieme all'USA, sono l'Irlanda, le repubbliche baltiche e quelle balcaniche.

Per inizio aprile si possono prevedere nuove preoccupazione. Queste si ripeteranno a giugno per l'Inghilterra, ma è presto per parlare di ecatombe o terremoti. Certo la famosa ripresa del 2010 non trova ad oggi alcun fondamento.

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