PECUNIA POWER

(diario della crisi: 2009 - Quindicesimo mese di SESSANTA)

P.S. qualcuno vocifera di un ventennio critico

La recessione: dilagherà nel 2009

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15/05/2009 Come si esce dalla crisi? Se si esce!

Di F. Allegri

Ho deciso di pormi questa domanda sapendo che si tratta di una bella questione.

I nostri politicanti ben posizionati sulle loro sedie fatte di privilegi di ogni tipo sono sereni. Ieri la crisi non c'era e oggi è passata, secondo loro. Il PD ha posizioni diverse, a Roma affronterebbe la crisi con spese e spese qui invece abbiamo il basso profilo e il minimizzare.

Di conseguenza e complessivamente loro penseranno che io parli di una piccola questione che non li riguarda e non può disturbarli.

Dunque siamo allo stallo economico dopo un disastro tra il 4 e il 6% del PIL mondiale.

Siamo anche al delirio teorico che deriva dalla scoperta che anche "La ricchezza delle nazioni" di Smith, dopo Il Capitale" di Marx, è un libro truffa scritto per raggirare i gonzi e favorire certi potenti facili da individuare. In termini moderni si chiamerebbero FORMULE POLITICHE o con un tocco leggermente volgare, ma più efficace, PROPAGANDE.

Tra i pochi che si sono interessati della questione alcuni hanno dato una risposta paradossale. Hanno detto: "ben venga il default sul debito pubblico italiano"! Hanno parlato di annullare il deficit sul debito pubblico con tanti saluti a tutti i nostri creditori.

Mi sembra eccessivo e devo ricordare a tutti che prima o poi la crisi colpirà ancora l'Italia e le sue imprese e lo farà a causa del suo deficit, ma questa crisi, per fortuna, è ancora distante.

Credo che chi ha fatto quel deficit andrebbe messo in carcere e poi si dovrebbe buttare via la chiave, ma chi invoca il default lo fa per evitare in modo clamoroso la risposta a una domanda difficile. Forse non doveva farsela!

E' vero che il debito pubblico pesa sulle spalle dei bambini italiani e sulle generazioni future, è vero che qualcuno ha mangiato le loro merendine.

Il debito poi l'hanno fatto certi politici votati da gente disposta a ridare gli stessi voti per questo dico che il deficit è di tanta gente, anzi molta, ma non mio. Il deficit è del PD e del PDL e dei loro elettorati fedeli. Loro lo hanno fatto, loro lo paghino o meglio lo riportino sotto una percentuale del 70% del debito come deve essere nei paesi normali.

Io non chiederò l'azzeramento del deficit, ma chiedo di riscoprire i fondamentali del diritto pubblico e dell'economia che sono quelli dello stato di diritto. E chiedo scusa se qualcuno non ha capito alcuni passaggi chiave.

Uno stato è tale (parlo dell'Italia e degli USA) se tiene fede ai suoi doveri e certi stati non l'hanno fatto. Ogni stato deve imporre gli obblighi fiscali e come sappiamo l'Italia non l'ha fatto. In realtà chi legge l'ultima mia traduzione di uno scritto di Nader (vedi Pagare il Deficit) anche gli USA non l'hanno fatto. Vogliono salvare le banche e le multinazionali con i soldi dei poveri!

Siamo al rovescio delle democrazie e del principio dell'uguaglianza sostanziale.

Quindi si esce dalla crisi stabilendo dei veri sistemi fiscali e tutti sanno quello che va fatto, in Italia ci sono 4 regioni che non pagano le tasse e 3 che ne pagano poche. Sia chiaro che alle tasse devono seguire i giusti servizi ben forniti.

Ogni stato deve avere un suo esercito e un suo diritto di guerra. Gli USA hanno fatto due guerre di invasione senza dichiarare la guerra e senza rispettare le leggi che regolano questa tragedia. Su questo prima poi qualcuno incriminerà chi va incriminato, ma dobbiamo aspettare. L'Italia invece ha bisogno di un esercito migliore, abbiamo fatto tanti passi avanti, ma ancora oggi ci sono troppi impiegati e pochi reparti efficienti. Ed io parlo di eserciti di pace, sia chiaro! Credo anche che un solo reggimento di San Marco sia troppo poco. Qualcuno proponga il raddoppio!

Infine c'è un problema giuridico, troppe ingiustizie si assommano e i principi del diritto sono sempre più dei propositi filosofici senza riscontri nella realtà.

In quello che scrivo si può trovare una critica al parlamento europeo e all'unione?

Si la possiamo trovare e c'è! La burocrazia UE è un altro fattore della crisi perché non si possono affrontare malattie specifiche con trattamenti igienici generali. Ogni malato ha bisogno del suo medico e a qualcuno (vedi l'Irlanda) serve uno specialista. Per affrontare la crisi servono stati sovrani e non un ente che registri i disaccordi fra gli stati e si inceppi ogni tre passi!

In Europa si confida troppo su una macchina burocratica che non è intelligente e nemmeno efficiente e non dimentichiamo che troppo spesso lavorano per le multinazionali.

Purtroppo mi sa che nessun paese eviterà le crisi che l'attendono quindi allacciarsi le cinture prima dell'impatto, almeno noi abbiamo il vantaggio che ci cozzeremo in un secondo momento e forse l'impatto sarà meno duro.

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