¤  MONDO PICCINO  ¤

Vecchi e nuovi continenti

Ecco il lato oscuro della crescita cinese: siete sicuri che si possa parlare di terza rivoluzione industriale?

Ora il Cancro Guida le Cause di Morte in Cina

www.earth-policy.org/plan_b_updates/2011/update96

By Janet Larsen

Earth Policy Release

Plan B Update

25 Maggio, 2011

Ora il cancro è la principale causa di morte in Cina.

I dati del Ministro Cinese della Salute implicano che il cancro sia quasi pari a un quarto di tutte le morti nel paese.

Come è comune in molte nazioni quando si industrializzano, le solite piaghe della povertà -- malattie infette e alta mortalità infantile -- si trasformano in malattie spesso associate con la ricchezza, come la malattia del cuore, l’ictus e il cancro. Mentre questo potrebbe essere atteso nelle città più ricche della Cina, dove le biciclette sono state mutate velocemente in auto e il consumo di carne è decollato, questo accade anche nelle aree rurali.

Infatti, i rapporti dalla campagna rivelano un’epidemia pericolosa di “cancro nei villaggi” legato all’inquinamento di alcune delle molte industrie che spingono l’economia esplosiva della Cina.

Perseguendo la crescita economia prima di tutto, la Cina sacrifica la salute del suo popolo, rischiando ultimamente la prosperità futura.

Il cancro al polmone è il cancro più comune in Cina.

Le morti da questa malattia tipicamente fatale sono salite di quasi 5 volte dagli anni settanta del secolo scorso.

Le città della Cina cresciute rapidamente, come Shanghai e Pechino, dove i particolati nell’aria sono spesso 4 volte più alti che a New York City, quasi il 30% delle morti per cancro sono da cancro al polmone.

(Vedi i dati su www.earth-policy.org.)

L’aria cattiva è associata non solo con molti tipi di tumore, ma anche con la malattia del cuore, l’ictus, e la malattia respiratoria, i quali insieme sommano oltre l’80% delle morti nel paese.

Secondo il Chinese Centre for Disease Control and Prevention, il bruciare il carbone è responsabile del 70% delle emissioni di fuliggine che oscura i sole in gran parte della Cina; del 85% del diossido di zolfo il quale causa la pioggia acida e l smog; e del 67% dell’ossido di azoto, un precursore per danneggiare il livello di base dell’ozono.

Il bruciare carbone è anche il principale emittente di carcinogeni e di mercurio, una neurotossina potente.

La cenere di carbone, la quale contiene materiale radioattivo e metalli pesanti, incluso il cromo, l’arsenico, il piombo, il cadmio e il mercurio è la fonte numero uno del rifiuto industriale solido della Cina.

La cenere tossica che del resto non è usabile nell’infrastruttura o nei manufatti è immagazzinata in zone chiuse, dove può essere presa dalle correnti d’aria o percolare contaminando l’acqua nel terreno.

L’inquinamento da carbone unito con le emissioni delle nuove industrie cinesi e con il vapore della flotta di auto che cresce veloce sono tanto abbondanti da danneggiare il respiro e da mettere a repentaglio la salute.

Ma questo non ferma oltre la metà dei cinesi dal fumare il tabacco.

Il fumare è molto meno comune tra le donne; meno del 3% lo fa.

Ancora, quasi 1 su 10 del milione stimato di cinesi che muore ogni anno per malattie legate al fumo è esposto ai carcinogeni del fumo di seconda mano ma non fuma lui stesso.

Nelle aree rurali, i cancri al fegato, polmone e stomaco contano ciascuno per quasi il 20% della mortalità del cancro.

Il cancro al fegato ha una probabilità 3 volte più alta di uccidere un contadino cinese rispetto alla media cittadina globale; per quello allo stomaco, i Cinesi rurali hanno un tasso doppio rispetto al dato mondiale.

Questi tumori sono legati all’acqua inquinata dalla chimica e dalle fognature unite ai contaminanti ambientali.

Mentre le fattorie, gli impianti e le miniere scaricano inquinanti, i fiumi e i laghi assumono dei colori malati.

Pure le fonti d’acqua sotterranee vengono contaminate.

I dati del governo indicano che metà dei fiumi della Cina e più dei tre quarti dei tutti i laghi e dei bacini idrici sono troppo inquinati per bere sicuro pure dopo un trattamento.

Tuttavia, esse restano la fonte primaria di acqua per molta gente.

Più di 450 “villaggi cancro” sono emersi in Cina negli anni recenti, secondo un’analisi del geografo Lee Liu pubblicata sulla rivista Environment nel 2010. Queste comunità -- dove un numero insolitamente alto di residenti è colpito dagli stessi tipi di cancro -- tendono a raggrupparsi nelle aree più povere con le vie d’acqua inquinate o a valle dei parchi industriali.

Mentre gran parte dello sviluppo industriale della Cina si collocava lungo la costa, più recentemente le fabbriche sono state collocate dove il lavoro è meno caro e la sorveglianza ambientale meno stretta, spingendo la cosiddetta “cintura del cancro” all’interno. L’avvelenamento della loro acqua e del suolo è devastante per quei villaggi che una volta erano largamente auto-sufficienti.

Il giovane e il capace spesso se ne vanno a cercare altrove un reddito.

Quelli troppo vecchi, troppo poveri o troppo malati per andarsene restano, combattendo per lavorare la terra avvelenata.

Liu nota che in alcuni casi estremi, come nel Villaggio di Huangmengying nella Provincia di Henan, “il saggio dei morti è più alto del tasso delle nascite e cresce rapidamente”, e non a causa dell’età della popolazione.

In questo particolare villaggio, che riceve l’acqua annerita di un affluente del fiume Huai notoriamente inquinato, quasi l’80% della gente giovane è cronicamente malata.

Pure i neonati di un anno ricevono diagnosi di cancro.

Quasi metà di tutti i morti del villaggi tra il 1994 e il 2004 fu causata da tumori al fegato, al retto e allo stomaco.

I dati più recenti sono meno disponibili perché il dirigente del governo che all’inizio rese pubblici i numeri fu accusato di “far trapelare dei segreti di stato” e fu destituito dal suo lavoro di segretario del Partito del villaggio e ora è riluttante a parlare, secondo gli scritti di Global Times.

A causa del tempo di latenza prima della diagnosi o della morte, più la mancanza di tutela sanitaria in molte delle aree più povere e più inquinate, la forza dell’epidemia di cancro cinese potrebbe essere molto più grande di quanto s’immagini. E non tutto il peso ambientale è sostenuto in loco.

La contaminazione s’espande geograficamente -- mentre le tossine in prodotti e raccolti sono diffuse nei mercati e con il commercio o sono portate di fatto attraverso gli oceani dalle correnti d’aria globale – e tra le generazioni. I giovani della Cina, cioè il futuro del paese, sono a rischio.

I tassi delle nascite malate sono salite rapidamente negli anni recenti nelle principali città e in tutto il paese.

I funzionari della pianificazione familiare cinese legano questa “crescita allarmante” alla contaminazione ambientale.

Le aree delle miniere e del lavoro del carbone della Provincia di Shanxi sono la casa del più alto tasso del mondo di nascite difettose: oltre l’8,4%. Del milione o quasi di bambini malati che nascono ogni anno in Cina, dal 20 al 30% potrebbero essere curati, ma il 40% avrà delle disabilità permanenti.

Il resto muore velocemente dopo la nascita.

Negli ultimi anni, migliaia di bambini che vivono vicino alle miniere principali, le fonderie e gli impianti di allevamento sono stati avvelenati. Mortale a livelli alti, il piombo nel sangue è considerato insicuro per ogni quantità.

L’esposizione può danneggiare lo sviluppo del sistema cognitivo e di quello nervoso, arresta la crescita, impedisce l’erudizione e deprime l’IQ.

Le storie che spezzano il cuore narrano della perdita potenziale di bambini che perdono l’opportunità di andare a scuola o non riescono a sviluppare in generale a causa dell’esposizione ad alti livello di piombo.

In un paese da un bambino a famiglia, non stupisce il vedere “mass incidents” più frequenti (il termine del governo per le proteste) esplosi per i litigi sanitari dovuti all’inquinamento.

In alcuni casi, le operazioni delle industrie che trasgrediscono sono state chiuse dopo le proteste, in altre, il governo ha ricollocato comunità intere per permettere agli inquinatori di continuare le operazioni.

Ancora in molte situazioni, la contaminazione continua implacabile.

E’ facile puntare un dito sulle industrie senza scrupoli e sui funzionari di governo che vogliono guardare dall’altra parte, ma alcune responsabilità per l’ambiente insano della Cina originano fuori dei confini del paese.

Frequentemente i rifiuti sono caricati in navi container oltremare e spediti direttamente in Cina.

Più insidioso, i consumatori occidentali incastrati dai componenti e dai prodotti artificialmente convenienti del “made in China” hanno importato l’inquinamento di questa impresa in tutto il mondo.

All’inizio di questo anno vicino all’uscita dell’ultimo piano quinquennale della Cina, il New York Times riportò il proclama del Primo Ministro Cinese Wen Jaobao che “noi non dobbiamo più sacrificare l’ambiente per l’amore della crescita rapida e dell’avanzamento senza fine”.

Ancora mentre la retorica ufficiale riconosce l’importanza di preservare l’ambiente e la salute della sua gente, il governo Cinese ha ancora una lunga strada da fare per sostenere la trasparenza e rafforzare i regolamenti ambientali già esistenti, per non menzionare la protezione da rafforzare.

Se non si fa così, il gravame tossico del paese minaccia di arrestare o pure di invertire i guadagni salutari sensazionali degli ultimi 60 anni, che alzarono l’aspettativa di vita media da 45 a 74 anni e ridussero la mortalità infantile da 122 morti ogni 1.000 nati fino a 20.

I guadagni economici potrebbero essere persi se i declini di produttività e i conti sanitari enormi si verificheranno.

Infine, un paese malato può prosperare soltanto se longevo.

 

Principali Cause di Morte nella Cina Urbana e Rurale, 2009

                                                                                                              Urbana    Rurale

Morti ogni 100.000

Tumore Maligno                                                                                   167,6       159,1

Malattie Cardiache                                                                               128,8       112,9

Malattia Cerebro – vascolare                                                                1263        152,1

Malattie del Sistema Respiratorio                                                        65,4         98,2

Cause Esterne di Lesione e Avvelenamento                                         34,7         54,1

Malattie Endocrine, Nutrizionali & Metaboliche                                 20,3         11,3

Malattie del Sistema Digestivo                                                            16,6         14,6

Altre Malattie                                                                                      10,7         7,7

Malattie del Sistema Genitale Urinario                                                 7,3           7,2

Malattie del Sistema Nervoso                                                              6,9           5,1

Malattia infettiva (non inclusa la Tubercolosi Respiratoria                 4,4           5,0

Malattie Non Diagnosticate                                                                  4,1           2,8

Disordini Mentali                                                                                  3,6           3,1

Malformazioni Congenite, Deformazioni e Anormalità                       2,3           2,2

Tubercolosi Respiratoria                                                                      1,9           2,3

Malattie del Sistema muscolo scheletrico e del Tessuto Connettivo   1,8           1,3

Malattie del sangue                                                                               1,6           1,0

Malattie Perinatali                                                                                1,5           2,5

Malattia parassitica                                                                              0,5           0,1

Gravidanza, nascita del bambino e puerperato                                     0,1           0,2

     

 

Fonte: Earth Policy Institute dal National Bureau of Statistics of China

# # #

Janet Larsen è il Director of Research dell’Earth Policy Institute.

Dati e risorse aggiuntive sono disponibili on line a www.earth-policy.org.

Sentitevi liberi di passare questa informazione agli amici, ai familiari e ai colleghi!

Media Contact:

Reah Janise Kauffman

Research Contact:

Janet Larsen

Earth Policy Institute

1350 Connecticut Avenue NW, Suite 403

Washington, DC 20036

Tradotto da F. Allegri il 12 ottobre 2011.

Cancer Now Leading Cause of Death in China

www.earth-policy.org/plan_b_updates/2011/update96

By Janet Larsen

Earth Policy Release

Plan B Update

May 25, 2011

Cancer is now the leading cause of death in China.

Chinese Ministry of Health data implicate cancer in close to a quarter of all deaths countrywide.

As is common with many countries as they industrialize, the usual plagues of poverty -- infectious diseases and high infant mortality -- have given way to diseases more often associated with affluence, such as heart disease, stroke, and cancer. While this might be expected in China’s richer cities, where bicycles are fast being traded in for cars and meat consumption is climbing, it also holds true in rural areas.

In fact, reports from the countryside reveal a dangerous epidemic of “cancer villages” linked to pollution from some of the very industries propelling China’s explosive economy.

By pursuing economic growth above all else, China is sacrificing the health of its people, ultimately risking future prosperity.

Lung cancer is the most common cancer in China.

Deaths from this typically fatal disease have shot up nearly fivefold since the 1970s.

In China’s rapidly growing cities, like Shanghai and Beijing, where particulates in the air are often four times higher than in New York City, nearly 30 percent of cancer deaths are from lung cancer.

(See data at www.earth-policy.org.)

Dirty air is associated with not only a number of cancers, but also heart disease, stroke, and respiratory disease, which together account for over 80 percent of deaths countrywide.

According to the Chinese Centre for Disease Control and Prevention, the burning of coal is responsible for 70 percent of the emissions of soot that clouds out the sun in so much of China; 85 percent of sulfur dioxide, which causes acid rain and smog; and 67 percent of nitrogen oxide, a precursor to harmful ground level ozone.

Coal burning is also a major emitter of carcinogens and mercury, a potent neurotoxin.

Coal ash, which contains radioactive material and heavy metals, including chromium, arsenic, lead, cadmium, and mercury, is China’s number one source of solid industrial waste.

The toxic ash that is not otherwise used in infrastructure or manufacturing is stored in impoundments, where it can be caught by air currents or leach contaminants into the groundwater.

Coal pollution combined with emissions from China’s burgeoning industries and the exhaust of a fast-growing national vehicle fleet are plenty enough to impair breathing and jeopardize health.

But that does not stop over half the men in China from smoking tobacco.

Smoking is far less common among women; less than 3 percent light up.

Still, about 1 in 10 of the estimated 1 million Chinese who die from smoking-related diseases each year are exposed to carcinogenic second hand smoke but do not smoke themselves.

In rural areas, liver, lung, and stomach cancers each accounts for close to 20 percent of cancer mortality.

Liver cancer is more than three times as likely to kill a Chinese farmer as the average global citizen; for stomach cancer, rural Chinese have double the world death rate.

These cancers are linked to water polluted by chemicals and sewage, along with other environmental contaminants.

As factories, plants, and mines discharge pollutants, rivers and lakes take on sickly hues.

Even underground water sources become contaminated.

Government data indicate that half of China’s rivers and more than three out of every four lakes and reservoirs are too polluted for safe drinking, even after treatment.

Nevertheless, they remain a primary source of water for many people.

More than 450 “cancer villages” have emerged across China in recent years, according to an analysis by geographer Lee Liu published in Environment magazine in 2010. These communities -- where an unusually high number of residents are struck by the same types of cancer -- tend to cluster in poorer areas along polluted waterways or downstream from industrial parks.

Whereas much of China’s early industrial development took place along the coast, factories more recently have been locating where labor is cheaper and environmental oversight is less strict, pushing the so-called “cancer belt” inland. For villages once largely self-sufficient, the poisoning of their water and soil is devastating.

The young and able-bodied often leave to seek income elsewhere.

Those too old, too poor, or too sick to leave remain, struggling to work the poisoned land.

Liu notes that in some extreme cases, like in Huangmengying Village in Henan Province, “the death rate is higher than the birth rate and is rising rapidly”, and not because of population aging.

In this particular village, which gets blackened water from a tributary of the notoriously polluted Huai River, some 80 percent of the village’s young people are chronically ill.

Even one-year-olds are receiving cancer diagnoses.

About half of all the village deaths between 1994 and 2004 were caused by liver, rectum, and stomach cancers.

More recent data is not readily available because the government official who initially made the numbers public was accused of “leaking state secrets”, was fired from his job as the village’s Party secretary, and now is reluctant to speak out, according to reporting for the Global Times.

Because of the lag time before diagnosis or death, plus the lack of health care in many of the poorest, most polluted areas, the magnitude of China’s cancer epidemic could be far greater than imagined. And not all the environmental burden is borne locally.

The contamination spans geography -- as toxins in products and crops are spread through markets and trade or are literally carried across oceans by global air currents -- as well as generations. China’s youth, and therefore the country’s future, are at risk.

Birth defect rates have been climbing rapidly in recent years in the major cities and countrywide.

Chinese family planning officials link this “alarming rise” to environmental contamination.

The coal mining and processing areas of Shanxi Province are home to the world’s highest birth defect rate: over 8.4 percent. Of the 1 million or so affected babies born each year in China, some 20 to 30 percent may be treated, but 40 percent will have permanent disabilities.

The rest die shortly after birth.

Over the last several years, thousands of children living near lead mines, smelters, and battery plants have been poisoned. Deadly at excessive levels, lead in the blood is considered unsafe in any amount.

Exposure can impair cognitive and nervous system development, stunt growth, hamper learning, and depress IQ.

Heartbreaking news stories tell of the lost potential of children who lose their chance to go on to school or fail to thrive more generally due to their exposure to high environmental levels of lead.

For a country of one child families, it is no wonder to see more frequent “mass incidents” (the government’s term for protests) sparked by the health fallout from pollution.

In some cases, operations of the offending industries have been closed following protest; in others, the government has relocated entire communities to allow the polluters to continue operations.

Yet in many situations, the contamination continues unabated.

It is easy to point a finger at unscrupulous industries and government officials willing to look the other way, but some responsibility for China’s unhealthy environment originates outside the country’s borders.

Waste is frequently loaded up in container ships overseas and delivered directly to China.

More insidiously, Western consumers lapping up artificially cheap “made in China” components and products have outsourced pollution to this factory for the world.

Earlier this year near the release of China’s latest 5-year plan, the New York Times quoted Chinese Prime Minister Wen Jiabao’s proclamation that “We must not any longer sacrifice the environment for the sake of rapid growth and reckless roll-outs”.

Yet while official rhetoric recognizes the importance of preserving the environment and the health of its people, the Chinese government still has a long way to go in bolstering transparency and enforcement of even the existing environmental regulations, not to mention strengthening protection.

If it does not do so, the country’s toxic burden threatens to stall or even reverse the dramatic health gains of the last 60 years, which raised average life expectancy from 45 to 74 years and slashed infant mortality from 122 deaths per 1,000 births down to 20.

Economic gains could be lost as productivity wanes and massive health bills come due.

Ultimately, a sick country can prosper only so long.

 

Leading Causes of Death in Urban and Rural China, 2009

                                                                                                               Urban     Rural

Deaths Per 100,000

Malignant Tumor                                                                                  167.6       159.1

Heart Diseases                                                                                      128.8       112.9

Cerebrovascular Disease                                                                       126.3       152.1

Diseases of the Respiratory System                                                     65.4         98.2

External Causes of Injury and Poison                                                   34.7         54.1

Endocrine, Nutritional & Metabolic Diseases                                      20.3         11.3

Diseases of the Digestive System                                                         16.6         14.6

Other Diseases                                                                                      10.7         7.7

Diseases of the Genitourinary System                                                 7.3           7.2

Diseases of the Nervous System                                                          6.9           5.1

Infectious Disease (not including Respiratory Tuberculosis)              4.4           5.0

Undiagnosed Diseases                                                                          4.1           2.8

Mental Disorders                                                                                  3.6           3.1

Congenital Malformations, Deformations and Abnormalities             2.3           2.2

Respiratory Tuberculosis                                                                     1.9           2.3

Diseases of the Musculoskeletal System and Connective Tissue        1.8           1.3

Diseases of the Blood                                                                           1.6           1.0

Perinatal Diseases                                                                                 1.5           2.5

Parasitic Disease                                                                                   0.5           0.1

Pregnancy, Childbirth and the Puerperium                                           0.1           0.2

     

 

Source: Earth Policy Institute from National Bureau of Statistics of China

# # #

Janet Larsen is the Director of Research for the Earth Policy Institute.

Data and additional resources available online at www.earth-policy.org.

Feel free to pass this information along to friends, family members, and colleagues!

Media Contact:

Reah Janise Kauffman

Research Contact:

Janet Larsen

Earth Policy Institute

1350 Connecticut Avenue NW, Suite 403

Washington, DC 20036

› Per leggere l'archivio: 175 - 176 - 177 - 178 - 179 - 180 - 181 - 182 - 183 - 184 - 185 - 186 - 187 - 188 - 189 - 190 - 191 - 192 - 193

SOMMARIO DEGLI ULTIMI ARTICOLI:

193 - Alcuni Pensieri finali sulla Morte di Osama bin Laden … di Michael Moore

192 - LE NUOVE GEOPOLITICHE DEL CIBO di Lester R. Brown (fra grano, riso e carestie prossime venture)

191 - “NON DICIAMO CHE NON SI PUO’ FARE” di Lester R. Brown (sulla riconversione industriale)

190 - Questo Giorno della Tassa Farà Pagare LORO … una lettera sul 18 aprile di Michael Moore

189 - IL MOMENTO DI RIPENSARE IL FUTURO ENERGETICO DEL GIAPPONE di J. Matthew Roney

188 - GLI USA POSSONO NUTRIRE LA CINA?* di Lester R. Brown

187 - Il Vento: il Centro dell’Economia Energetica del Piano B di Lester R. Brown

186 - Lettera ai Miei Compagni del Michigan … (Michael Moore)

185 - Come Arrivai a Madison, Wisconsin … una lettera di Michael Moore

184 - L’America NON è in Rovina … il discorso di Madison di Michael Moore

183 - Vieni al Mio Giornale della Scuola Superiore … una nota per gli studenti (Michael Moore)

182 - Il Mondo a un Raccolto Povero dal Caos* di Lester R. Brown

181 - Le Forze Ambientali e Demografiche Minacciano il Fallimento Statale di Lester R. Brown

180 - WIKILEAKS E L'ITALIA - La politica estera verso Iran e Corno d’Africa (Ultima divulgazione)

179 - LA MAPPA DEL CALDO DEL 2010 di Alexandra Giese di Earth Policy

178 - WIKILEAKS E L'ITALIA - Italia e USA si confrontano sull'Afganistan (parte finale)

177 - LA GRANDE CRISI DEL CIBO DEL 2011* Di Lester R. Brown

176 - TRADUZIONE E SAGGIO BREVE - Naomi Klein contro BP e le sue piattaforme petrolifere! Un disastro in fondo all’oceano

175 - WIKILEAKS E L'ITALIA - Italia e USA si confrontano sull'Afganistan

› Per leggere la periodica Lettera di Ralph Nader clicca QUI

›  PAGINA PRINCIPALE

›  GREPPIA ITALIA

›  CRITICA LOCALE

›  PECUNIA POWER

›  PENSIERIDEE

12.10.11 12.59