PECUNIA POWER

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09/03/2008 Il Giappone e la prima settimana di crisi delle borse

di Franco Allegri

In questa prima settimana di crisi annunciata la borsa giapponese ha perso 820 punti ovvero un 6%. Inoltre lo yen ha perso altri 2 centesimi sull'euro. Si può parlare di settimana nera, ma non nerissima visto che le ripercussioni in Europa non ci sono state. Il mondo finanziario non è tranquillo e l'euro a 1.53 con il petrolio sui 104 dollari aggravano la situazione. Insomma la situazione è grave e molti stanno trascorrendo questo fine settimana con il fiato sospeso.

I segni di tracollo non ci sono, è crisi certa ma ben pilotata e diluita!

In un momento di scarsa lucidità Europe 2020 aveva previsto un domino bancario per il mese di febbraio che non si è semplicemente verificato anche se girano pettegolezzi su una grave crisi del colosso City bank: per ora il fronte della crisi resta in Giappone, ma qualcosa si muoverà.

Il famoso "Buco nero finanziario non si è aperto, non ci sono segnali di panico, semmai povertà crescente, anche perché sono calate le riserve alimentari mondiali soprattutto il grano che è anche oggetto di molte speculazioni vergognose.

E' molto probabile un aggravamento della piaga della fame nel mondo!

In questo contesto tetro può entrare una variante terrificante: la guerra. Sia il contrasto Iraniano americano che le scaramucce in Sud America fanno il gioco degli speculatori.

L'unico ostacolo a queste tragedie (forse basso) e l'anno elettorale americano, ma che nessuno scordi che questa crisi avrà uno strascico poliennale ed è destinata ad estendersi a tutti i paesi occidentali e non.

Resta solo la consolazione che per ora è governabile e governata, anche se i governanti favoriscono ancora gli speculatori più spudorati.

 

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