PECUNIA POWER

(diario della crisi: 2008 - SETTIMO mese di SESSANTA)

La recessione è evidente

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17/10/2008 Mala finanza e timide speranze

di Futuroieri

 

Le borse continuano a calare e caleranno ancora. Per ora l'emorragia monetaria non si ferma e non si sa quando si fermerà. In questi mesi abbiamo visto fallire 15 banche ma molte altre stanno male, ieri la Svizzera ha acquistato una parte delle azioni UBS. Da un lato dobbiamo ricordare che 50 grandi banche controllano un terzo di tutti gli attivi del mondo, dall'altro molte hanno prestato troppo e male per acquistare cartacce che non sono riuscite a rifilare al primo risparmiatore che si trovava in zona.

Dal 1999 (presidenza Clinton) il mercato finanziario americano è stato liberalizzato e aperto a tutte le banche d'affari.

Quel che decise l'America valeva per il mondo dove non c'erano più protezionismi di alcun tipo. Le finanziarie americane (e non solo) hanno potuto acquistare quello che volevano e spesso hanno deciso i prezzi secondo le loro convenienze.

La finanza internazionale ha vissuto per nove anni senza regole ed è degenerata in modo tale da non essere più recuperabile!

Contemporaneamente sono stati ridotti gli stati sociali e gli istituti previdenziali; anzi questi ultimi sono il terreno da conquistare nei prossimi anni. Quello italiano in particolare fa gola a tanti e non solo ai governicchi di destra e sinistra!

Già a primavera il sistema finanziario internazionale ha avuto le sue critiche pubbliche, hanno parlato i politici e gli editorialisti, ma era già tardi. Si continua a nasconde robaccia sotto il tappeto e ci si meraviglia che il cumulo stia crescendo.

Questa crisi rovinerà tanti piccoli risparmiatori, tanti lavoratori che hanno fondi pensione e sono vicini al congedo dal lavoro, le famiglie con un mutuo variabile.

La liberalizzazione finanziaria è la sorgente di tutte le iniquità che abbiamo sotto gli occhi: 1100 mega ricchi possiedono una ricchezza doppia rispetto ai 2,5 miliardi di poveri del mondo secondo una statistica pubblicata dal Financial Times a metà maggio.

Questa disparità favorisce lo spreco immenso di risorse, la depressione economica e le speculazioni. Si parla da tanti anni di benessere diffuso, ma questo dato mostra un accumulo di ricchezze senza precedenti.

Poche banche sono potenti come e forse più di tanti stati: dobbiamo vedere anche il soccorso agli stramiliardari che invece di venir arrestati per bancarotta divengono consulenti dei governi e ricevono milioni e milioni di contributi statali. Siamo ai sussidi ai troppo grandi per fallire!

L'economista conservatore Paul Krugman che ha appena vinto il nobel ha sempre contrastato questo mercato finanziario e criticato la speculazione finanziaria che (come ultima carta) si è buttata sul mercato dei derivati petroliferi. Tante volte io l'ho scritto: il prezzo del petrolio era speculativo, forse dovevo dire che era mega speculativo. All'inizio la mia era un'intuizione poi ho avuto delle fortune culturali. Ma come è difficile far capire la prepotenza degli speculatori. Quanta ottusità!

Le borse da 9 anni non fanno commerci di titoli, gli operatori giocano come alla roulette e fanno guadagnare ai loro capi grossi salari, milioni di dollari al mese in America!

La vera economia nel frattempo volava verso la Cina e le delocalizzazioni. Sperava di fuggire allo strangolamento. Vano proposito, al limite del folle.

Bastava un guadagno immediato; che importa se presto molti avrebbero perso tutto.

Fino all'anno scorso le banche, le assicurazioni e i colossi pubblici/privati (ENI ENEL) dichiaravano redditi crescenti ora vedremo le loro carte.

Sul piano politico c'è solo Ralph Nader già a luglio aveva criticato gli incredibili guadagni dei CEO. (Troverete il pezzo nella nostra apposita rubrica).

Bertinotti, per dire uno, proprio ora si è ritirato a vita privata. Ora che la crisi è vera e seria, che tanta gente rischia di perdere anche la casa.

Meno male che gli studenti occupano le scuole, ma soprattutto è partito dal basso l'idea di un referendum sulla legge Gelmini, bene senza nuovi strumenti di battaglia non c'è futuro. Non si può delegare, serve un vero protagonismo, non vecchie formule logorate!

Si potrebbero tagliare tante cose prima di tagliare il futuro dei giovani.

Qualcuno diceva che i periodi di crisi fanno emergere le qualità nascoste delle persone. Se emergeranno le vedremo!

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