PECUNIA POWER
(diario della crisi: 2009 - Sedicesimo mese di SESSANTA minimo)
P.S. qualcuno vocifera di un ventennio critico
La recessione: dilagherà nel 2009
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02/06/2009 La crisi USA vista in profondità
Di F. Allegri
In questo momento la crisi imperversa sul Giappone, ma tutti ci fanno sapere che la recessione è pronta ad attaccare il Regno Unito e Gli USA.
Come scrissi qualche settimana fa, il G 20 fu convocato per scongiurare questa crisi inglese: in questi giorni vedremo i risultati a breve. La crisi politica esplosa nei giorni scorsi dovrebbe essere il preambolo di quella economica, ma bisogna aspettare qualche giorno per approfondire questo aspetto.
Anche la crisi USA è evidente! In questo momento il dollaro è arrivato a quota 1,422 nonostante che il petrolio ieri sia tornato ai 68 dollari (prezzo assolutamente speculativo!).
Siamo ai massimi di disoccupazione tollerabile e l'emorragia non sembra bloccata.
La disoccupazione unita alla crisi di borsa mette a repentaglio il sistema pensionistico americano che è basato su vari tipi di fondo pensione. Non si sa se ci saranno i soldi per pagare le pensioni quest'anno!
Potrebbero servire nuovi debiti, ma il deficit è già mastodontico.
Un grande problema, da qualunque parte lo si guardi.
La borsa USA ha perso (ha trasferito a qualcuno) più di venti cinque anni di guadagni consolidati e quest'anno aumenteranno le pensioni da pagare.
Un milione di americani rischierà quest'anno la povertà nera, dopo aver lavorato una vita.
Gli USA sono l'indebitato del mondo, ma sono anche un impero militare che non può dichiarare bancarotta.
Di sicuro nei prossimi anni non ripartirà il consumismo americano, nessuno si illuda, anzi gli americani vanno verso il semestre più difficile della loro storia e in generale ad anni molto duri.
Gli USA hanno tanti problemi gravi e l'unico che sembra avviato a soluzione è quello della Crysler che da due mesi si è alleata con la nostra FIAT. E' un matrimonio di interesse che può funzionare, non andrebbe definito "verde" (la Uno degli anni ottanta risponde ai criteri richiesti), ma risponde alle esigenze di un paese che deve abbassare i suoi consumi e gli sprechi.
Questo accordo si basa sugli aiuti ingenti del governo USA, ma pare destinato a funzionare.
Sempre che non ci siano altri crolli delle vendite di auto e che gli americani comprino le piccole auto italo americane.
Per vedere questo dobbiamo aspettare qualche anno.
Ma ora torniamo ai nostri giorni, sarà una triste estate fatta di licenziamenti e scandali politici: una miscela esplosiva.
Sulla crisi devo ridare la parola a Ralph Nader e lo farò nei prossimi giorni traducendo una sua mail che si occuperà anche di politica. La diffonderò nel prossimo fine settimana.
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