PECUNIA POWER

(diario della crisi: 2009 - UNDICESIMO mese di SESSANTA)

La recessione: dilagherà nel 2009

$$$

20/01/2009 Crisi dei Mutui e del lavoro

di F. Allegri

E' arrivato Obama, con il suo discorso, la sua folla oceanica e il gran ballo serale. C'è stato anche il saluto della borsa di New York che ha perso un 5,78% e del dollaro che resta sotto quota 1,30 sull'euro. La borsa italiana è scesa fino a 17500 poi ha recuperato qualcosa. Come ho già scritto stanno trascorrendo le due settimane della piccola crisi del 2009. La grande è attesa per primavera. Colgo l'occasione per cercare le cause prime di un simile disastro.

C'è qualcosa che lega il precariato diffuso fra i giovani lavoratori e l'avventatezza lucrosa delle grandi banche internazionali e finanziarie. E' l'avidità?

La crisi dei mutui è facilmente collegabile con la nuova forma di relazione fra proprietari e lavoratori . Non solo: anche la nuova disoccupazione e la cassa integrazione fanno parte integrante di questo ragionamento; si possono considerare come il lavoro precario e come quello mal retribuito.

Il lavoro precario è nato all'estero, tali lavoratori sono chiamat i "contrattisti" e i loro lavori possono durare dai 2 ai 5 anni. Anche molti lavoratori di questo tipo contrassero dei mutui. Penso sia chiaro l'automatismo che fa considerare i loro mutui come "subprime" o meglio rischiosi! Anzi molto rischiosi; infatti le banche li cedettero subito trasformandoli in titoli spazzatura. Crearono delle vere e proprie "patate bollenti", la forma finanziaria del gioco del cerino acceso.

Non credo di essere il solo a sostenere che il precariato del lavoro è una delle due cause principali (insieme all'avarizia bancaria) dello scoppio della bolla speculativa sui mutui. Da un lato c'erano tassi troppo alti dall'altra una politica sbagliata del lavoro, nel mezzo la persona e, perché no, una fabbrica senza innovazioni e creatività.

Sei nei due anni passati la crisi poteva essere affrontata e battuta rinegoziando i tassi ora non bastano più leggi rigide in campo finanziario. Quali effetti avrebbero leggi simili per quei lavoratori con mutuo che non hanno certezze sul loro lavoro? E' il caso di cominciare a chiederselo, forse è tardi, speriamo di no!

Il problema si ripropone ogni giorno. E' il nodo per uscire dalla crisi: quale rapporto fra lavoratori precari e banche che offrono mutui casa? Chi rischierà di più?

Molti banchieri non lo sanno e nemmeno i lavoratori, ma entrambi galleggiano sulla stessa barca.

Non a caso si parla di settimana corta per cercare di far restare tutti gli operai nelle grandi industrie chimiche o metalmeccaniche. Questo va bene se si rispettano certe condizioni e si limita la famosa legge 30.

Il precariato del lavoro colpisce anche le finanziarie se la flessibilità diviene il principale cliente delle banche. La flessibilità serve alle imprese consumistiche, ma interrompe il circuito con le banche che per prime hanno strangolato la sua gallina dalle uova d'oro e fatto partire la caduta (che ad oggi non si è arrestata) dei tasselli di un domino.

I precari (i licenziati) non avranno soldi per finire di pagare automobili, lavatrici o qualunque altro oggetto. Nuovi debiti inesigibili sono all'orizzonte! Da qui si potrebbe arrivare anche allo scoppio della bolla sulla carta di credito che io spesso trascuro, perché la considero secondaria.

Per fortuna in Italia i contratti a termini sono stati minoritari fino ad oggi, ma qualche esperto bancarottieri ci vede ancora delle virtù taumaturgiche.

Fossi nei nostri politici e/o imprenditori non espanderei di più tale progetto che è come la strada che porta al dirupo: al precario senza soldi e con grossi debiti!

Auspico che i lavori precari restino una minoranza, in diminuzione e che banche facciano attenzione nel dare mutui e credito a chi non può permettersi certe spese. Intorno a noi non vedo questo, ma sono appena nati i modelli finanziari che crollano nel mondo e c'è la mentalità che ognuno deve fare i suoi errori. La legge 30 stessa e il pacchetto Treu vanno rivisti e contenuti perché favoriscono la diffusione del precariato che porta ai tracolli finanziari e produttivi. Si comincia dal lavoro precario e si finisce con la finanza e l'industria precaria. E l'industria è precaria in questi giorni.

Dall'industria precaria c'è da aspettarsi solo nuovi danni.

Il mondo finanziario resto un malato grave, lo sfascio è sempre dietro l'angolo, soprattutto se si guarda alla finanza internazionale e alle quasi banche che prendono prestiti a breve e investono a lungo. Per ora sono state scongiurate molte corse agli sportelli, ma la paura resta diffusa. Da settembre chi compra i BOT USA compra il debito di Freddie e Fannie, serve una buona dose di ottimismo. Compra anche i capannoni svuotati dalla globalizzazione. Compra anche le case di chi è andato a vivere nelle tendopoli. Per comprare quei BOT serve tanta fiducia in Barack Obama che da oggi comincia il suo difficile quadriennio che può solo sperare nel credito dei cinesi o avviare un protezionismo che non si vede da un secolo.

Un tracollo finanziario può portare ad altre decine di milioni di disoccupati e a fallimenti a catena. Questa crisi è più grave di quella degli anni trenta e può ripercorrere le sue orme che condussero ad una guerra sanguinosa! E' bene essere preoccupati! Cominciamo a controllare gli eccessi del liberalismo e difendiamo i nostri lavori e le nostre imprese tenendo presente che gli USA per salvare la loro parlano di spendere 800 miliardi di dollari. Che l'Europa intenda!

APPROFONDIMENTI SUGGERITI

Da alcune settimane riceviamo la newsletter di Eugenio Benetazzo un esperto di finanza che stimiamo. Ecco i suoi prossimi impegni.

MASTER TRADING a VICENZA il 4 Febbraio 2009

SESSIONE DI FORMAZIONE AL TRADING ONLINE www.eugeniobenetazzo.com/master_trading.htm

LE NUOVE DATE DEL TOUR

SONDRIO, PORDENONE, CESENA, BARI, MILANO, VICENZA www.eugeniobenetazzo.com/tour.htm

Fate girare Grazie a tutti, EugenioBenetazzo.com

Per leggere le edizioni precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 39 - 40 - 41 - 42 - 43 - 44 - 45 - 46 - 47 - 48 - 49 - 50 - 51 - 52 - 53 - 54 - 55 - 56 - 57 - 58

ULTIMI ARTICOLI POSTATI

58 - 16/01/2009 La crisi ieri e oggi

57 - 13/01/2009 La crisi riparte dall'oriente

56 - 09/01/2009 Ristagna la politica e l'economia

55 - 29/12/2008 Finisce l'anno con l'euro alle stelle e ci sono timori per stato sociale e pensioni

54 - 24/12/2008 INFORMAZIONE E CRISI: meno male che c'è frate indovino.

53 - 15/12/2008 Crisi, disinformazione e la recessione in Valdelsa.

52 - 10/12/2008 Qualcosa sta peggiorando

51 - 29/11/2008 I paladini della speculazione

50 - 20/11/2008 La crisi in Inghilterra

49 - 17/11/2008 Quando la padrona era la speculazione: ieri, oggi e domani

48 - 10/11/2008 Le onde dei prezzi

47 - 05/11/2008 Quattro mesi di crisi nera: riflessioni.

46 - 30/10/2008 I primi tre passi nella crisi (CDS o carte di credito)

45 - 26/10/2008 Quanto vale la borsa di Milano?

44 - 17/10/2008 Mala finanza e timide speranze

43 - 12/10/2008 Contro la crisi la banca cooperativa JAK

42 - 02/10/2008 Depressione e inflazione

41 - 21/09/2008 La situazione e lo sviluppo della crisi

40 - 15/09/2008 Gli speculatori dichiarano morta Lehman Brothers. Come vi dissi!

39 - 11/09/2008 Sceso un altro gradino

38 - Un approfondimento sulla recessione

37 - LO STATO: un amico fedele delle banche

36 - LE GRANDI MANOVRE SPECULATIVE

35 - La prepotenza politica delle banche.

34 - UNO SCENARIO PER LA DEPRESSIONE: TRA CRISI E GUERRA

33 - LA CRISI CHE ARRIVERA': Il crollo finanziario americano ci raggiungerà e non sarà una crisi di tre mesi.

32 - La crisi s'aggraverà: i fondi pensione americani!

> PAGINA PRINCIPALE > GREPPIA ITALIA > MONDO PICCINO > CRITICA LOCALE > PENSIERIDEE

22-01-09 01.10