PECUNIA POWER

(diario della crisi: 2008 - fine terzo mese in Europa)

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02/07/2008 La crisi si aggraverà: i fondi pensione americani!

di Futuroieri

Ieri la borsa italiana ha sceso un altro gradino arrivando a 28786 mentre l'euro ha raggiunto oggi quota 1.58.

All'orizzonte c'è un altro pericolo grave e quasi nessuno ne parla. Si tratta del rischio di rottura dei fondi pensione americani. Per anni hanno raccolto i contributi dei lavoratori americani i quali si illudevano di concretizzare una pensione decente. Gliela avevano promessa e garantita ma questo non accadrà.

Per pagare le pensioni occorre che i pacchetti azionari sui quali i fondi investono i loro capitali siano beneficiati da un rialzo continuo e regolare. Di sicuro questo non accadrà nei prossimi mesi!

Le borse scenderanno ancora e staranno basse per anni. Io credo che la nostra si stabilizzerà fra luglio e agosto su quota 25000 mentre le altre potranno perdere una percentuale superiore al 10% da calcolarsi sull'attuale.

C'è anche un'altra complicazione legata al fatto che nei prossimi anni dovrebbero andare in pensione i lavoratori che nacquero subito dopo la guerra mondiale. Sono tanti, all'epoca si parlò di baby boom. Che accadrà?

I PROFITTI DEI TITOLI VERRANNO A MANCARE NEL MOMENTO IN CUI SERVIREBBE CHE ESSI FOSSERO INCREMENTATI.

Questo sarà l'aggravio della crisi nel 2009 e nel 2010 e forse anche in seguito. Vale anche per Europa e Giappone. In Italia, i soliti politici proporranno un'altra riforma delle pensioni. Credo che sarà la quarta.

Molti sistemi pensionistici rischieranno di crollare addosso agli ultra sessantenni e per gli americani non vedo speranze, sono tutti all'oscuro di tutto.

Queste persone dovranno trovarsi un lavoro nella terza età. Facile da dirsi, ma non dimentichiamo che dovranno aumentare anche i disoccupati.

I giornali non ne parlano, ma in USA si stanno diffondendo le tendopoli mentre abbiamo visto i servizi sulle "tessere per il pane". Le introdurranno anche in Italia e i nostri politicanti ritengono che ne servirà almeno un milione.