PECUNIA POWER

(diario della crisi: 2008 - DECIMO mese di SESSANTA)

La recessione: dilagherà nel 2009

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24/12/2008 INFORMAZIONE E CRISI: MENO MALE CHE C'E' FRATE INDOVINO.

di F. Allegri

I nostri mezzi di informazione fingono di parlare della crisi in ogni momento: purtroppo la disinformazione e gli interessi inconfessabili prevalgono sulla correttezza.

Nei giorni scorsi tutti parlavano della crisi e dell'impossibilità di fare il pranzo di Natale; pareva che fosse impossibile comprare due pescetti. Tutto questo lamentarsi serve a preparare il trionfo del 25 e accredita l'idea che a gennaio: anno nuovo, vita nuova.

In realtà tutti, tranne i disperati, possono fare il pasto di Natale magari spendendo dieci euro meno, ma il dato della crisi è chiaro: quest'anno un milione di persone non farà le vacanze di Natale. Siamo scesi da 8 milioni a 7 ovvero un -12,5%. Questa è la notizia non la tecnica per togliere la lisca al branzino.

Questa specie di influenza continua a perseguitarmi e per farmi del male ieri sera ho visto degli spezzoni del polpettone televisivo natalizio trasmesso da B. Vespa. Era una puntata incentrata sui bambini bravi e su quelli malati. Un polpettone non digeribile per chiunque eccetto le nonne. Nel corso del programma è arrivato Frate Indovino che ha presentato il calendario del 2009. Questo calendario (ben illustrato) cerca di prevedere il clima dell'anno prossimo sulla base delle annotazioni tenute dal loro convento nel corso dei secoli. Quando l'Italia era un paese contadino questo calendario si trovava in tutte le case.

Nel corso dell'intervista a Vespa è scappata una domanda: forse ha voluto approfittare del santo che aveva davanti a se.

Vespa ha chiesto: "Ce la facciamo ad uscire dalla crisi nel 2009?"

Il monaco non voleva rispondere e si è difeso ridendo che l'economia non era il suo settore di competenza, ma poi tirato per la tonaca da Vespa ha detto che nel 2009 non ce la faremo.

Questo santo che cammina ha ragione e Vespa lo sa altrimenti avrebbe tagliato il pezzo della trasmissione che in generale era montata proprio male.

Non solo avremo la crisi nel 2009, ma questa sarà molto grave anche perché se ne parla poco e in modo distorto. Se poi mettiamo che molti politici non ne capiscono o difendono interessi di parte siamo a posto.

La crisi sarà grave anche nel 2009 e si espanderà. Ce lo dice anche un'informazione segretata di recente: nei giorni scorsi sono andate maluccio le aste sui titoli italiani a lungo termine, non sono stati coperti completamente.

Forse aumenterà il rendimento dei BOT. Il mancato acquisto è un chiaro segno di sfiducia.

Del resto sappiamo che gennaio sarà un mese critico per i fondi pensione americani che dovrebbero pagare le prime pensioni a tanti neo pensionati, nessuno sa come faranno e soprattutto nessuno ne parla.

E di regola prima si analizzano i problemi poi si propongono le soluzioni: qui si nasconde tanta sabbia sotto i tappeti.

PS Porgo gli auguri a tutti i lettori e scrivo due righe per spiegare come si calcola il prezzo del petrolio dato che me l'avevano chiesto alcuni amici. Il prezzo che dice la TV è quello dei derivati sul petrolio. Tale cifra dice quanto potrebbe costare il petrolio tra 6 mesi. Quindi i 40 euro dovrebbero essere i soldi da spendere in quel momento. Il prezzo attuale è un altro anche se anche questo è in calo: Futuroieri riceve ogni giorni i dati dal Venezuela e loro vendono il petrolio ancora ad un prezzo superiore ai 100 dollari, ma il trend è chiaro: il prezzo calerà insieme all'aggravarsi della crisi. Il prezzo alla pompa rispecchia questa realtà ed è solo per disinformazione che una certa casta della notizia tratta i benzinai come usurai. Prima viene l'alta finanza.

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