PECUNIA POWER

(diario della crisi: 2009 - Diciassettesimo mese di SESSANTA minimo)

P.S. qualcuno vocifera di un ventennio critico

La recessione: dilagherà nel 2009 alla faccia delle ripresine

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05/07/2009 La crisi nei giorni del G 8

Di F. Allegri

L'altro ieri mettendo a posto il mio archivio nel computer mi sono accorto che da tre settimane non scrivo nulla sulla crisi! Forse perché non é successo nulla? No, non è questo il motivo.

Da un lato attendevo lo svolgersi degli eventi e soprattutto mi aspettavo impegni politici e sollecitazioni giornalistiche, culturali o anche confindustriali o sindacali, perché no? Invece nulla, di nulla.

Uno sprovveduto potrebbe pensare che non accade nulla visto che le nostre TV sono ancora piene di nani e ballerine e di ore e ore di pubblicità consumistiche. Invece a ben vedere cambia tutto.

Il mio discorso parte dalla nuova bufala europea: mesi fa certi politici dispersi fra il PD e rifondazione comunista iniziarono a denunciare il grave pericolo della settimana lavorativa a 65 ore.

Non so da dove origini una simile leggende, ma se n'è riparlato anche in campagna elettorale.

Dicevo della nuova bufala europea che vale quella appena ricordata: la bufala è che la UE vuole la riforma delle pensioni delle impiegate pubbliche!

Secondo una voce che non trova bocca l'attuale normativa pensionistica discriminerebbe gli impiegati maschi. Non mi inoltrerò nella questione (se lo volete dovrete sollecitarmi), ma vi dirò chi vuole questa riforma.

Capirlo è facile, basta constatare che il deficit attuale nei primi tre mesi del 2009 è oltre il 9% leggete nove e no so se capite. Qualcuno si è mangiato il triplo del lecito e credo di sapere chi. Non io, non i cittadini, non i piccoli imprenditori e nemmeno gli operai. Chi ha mangiato, ha mangiato, di certo il conto a settembre andrà alle impiegate pubbliche!

Il 9.3% di deficit ci dice che le spese sono eccessive e le entrate al minimo: in una parola la crisi è in corso e si nasconde sotto il tappeto.

Ecco perché non la vedevo e di certo si può dire addio ai mesi della ripresotta.

Devo dire altre due cose, una riguarda la Lettonia. E dico che la Lettonia non ci riguarda, pensate solo che questo povero paese sommerso dalla mareggiata della crisi avrebbe il suo consolato a Firenze. Se la sua crisi non arriva qui, non arriverà nemmeno nelle altre regioni d'Italia.

Poi devo dire qualcosa su un intrigo internazionale in apparenza giapponese e svizzero. Vorrei chiedermi e chiedervi cosa ci facessero due giapponesi fermati alla frontiera italo - svizzera con oltre 130.000 milioni di dollari in titoli di mega taglio, 500 milioni cadauno. Sono certo però che essi abbiano risposto alla domanda: "Cosa dichiara?" Forse hanno usato il giapponese, di certo hanno detto nulla! Non potevano dire abbiamo l'intero deficit italiano, li avrebbero portati al manicomio invece credo che siano in carcere.

Di questa enormità parlano in pochi, ma certamente qualcuno ne parlerà all'Aquila al G 8. Credo che sarà uno dei temi segreti, di quelli che esulano dai comunicati stampa.

Qual'è l'importanza del G 8? Alcuni amici di Futuroieri definirono (sbagliando) il G 20 la sagra della parrucca, non vorrei che considerassero questa manifestazione come una vacanza di quelle alternativa che portano i ricchi annoiati sul tetto del mondo o fra cannibali del mondo perduto.

Io credo che questo G 8 segnerà lo scorrere degli anni della storia, e credo che si dirà che dopo il G 8 il dirupo perché dopo questa cerimonia anche da noi potranno dilagare licenziamenti e sfratti.

Non credo che avremo un G 8 del fare, ma del disfare e tutti i nodi si avvicinano al petto, tra questi voglio porre una questione nuova.

Se è vero che la Fiat è forte e moderna chi salverà la Fininvest e quel suo mondo consumista che appare superato ogni giorno di più?

Forse è per questo che il Milan ha venduto Kaka e forse anche Pato, ma io di questi dettagli non mi curo e a questa questione non ha ancora pensato nessuno!

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