PECUNIA POWER

(diario della crisi: 2008 - SESTO mese in Europa)

Da metà settembre si entrerà nella fase recessiva

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02/09/2008 UN APPROFONDIMENTO SULLA RECESSIONE!

Fame nera, FMI in crisi e BCE fra finanza e nazionalismi

di Futuroieri

Come ho già anticipato fra tre settimane il mondo entrerà in recessione; forse sui libri di scuola leggeremo la data del 19 settembre e si faranno i paragoni con il 1929. Con questo pezzo offro un contributo per capire come il mondo è finito in questo buco. Parto dalla parte più drammatica: la falsa carenza di cibo e l'aumento speculativo dei prezzi dei beni di prima necessità.

La FAO denunciò a dicembre 2007 che c'era stato un aumento vertiginoso dei prezzi alimentari in tutto il mondo e che questo era unito ad una drastica diminuzione delle derrate alimentari. Si parlò di deficit alimentare. Nel corso del 2008 abbiamo avuto le dimostrazioni per il pane in varie zone del mondo ed altri aumenti dei prezzi delle materie prime. Solo per il petrolio abbiamo avuto un'inversione di tendenza (probabilmente momentanea), i generi alimentari restano costosissimi. L'inflazione si è scatenata in tutto il mercato alimentare e alcuni beni sono saliti del 40%.

QUALI SONO LE CAUSE?

Dico subito che Cina ed India hanno una responsabilità minima, anzi l'India è di fatto ininfluente.

Il ruolo chiave è giocato dalle speculazioni generalizzate dei mercati e hanno un ruolo importante, ma secondario le coltivazioni assistite politicamente negli Stati Uniti.

Queste ultime incidono perché si preferisce sottrarre del grano all'alimentazione per coltivare granturco da far macerare per produrre etile. Gli USA sono i maggiori esportatori di quel grano che viene destinato ai paesi poveri e sono anche i maggiori produttori di mangimi per animali.

Spesso si parla degli stessi grani!

Il cambiamento del clima invece più che una causa è una variabile, esso segue logiche che esulano dai disastri umani e dalle analisi di scienziati interessati o precipitosi.

L'aggravamento della situazione è dietro l'angolo, l'alimenterà l'inflazione.

LE CONSEGUENZE

Le riserve mondiali di cereali stanno gradualmente diminuendo. Nel 2006 le riserve di grano sono scese: meno11%. Il calo è preoccupante, siamo ai minimi! La denutrizione dilaga: oltre 850 milioni di persone soffrono di denutrizione cronica e di altre carenze associate, dovute alle condizioni di estrema povertà. Essi vivono in 37 paesi, 20 sono africani e 6 asiatici. Tutto il loro povero sostentamento è legato al grano o ai suoi derivati. Rischieranno la vita nei prossimi mesi! Continueranno le sommosse! Alcuni paesi hanno limitato le esportazioni per accumulare riserve supplementari.

In Iraq e in Afganistan la situazione è peggiore a causa dell'occupazione militare americana.

Bene a questo va aggiunto solo un dato, la produzione di cereali l'anno scorso ha stabilito il nuovo record mondiale assoluto con un incremento mitico del 5%.

Bene questo dato spiega meglio di tanti altri quanto pesa la speculazione.

Nei prossimi mesi avremo inflazione crescente e recessione.

Dopo il collasso del mercato immobiliare americano, la speculazione perseguita i mercati dei beni di prima necessità e le materie prime, in primis il petrolio soprattutto attraverso quei titoli che si occupano dei loro prezzi futuri. Infine non vanno dimenticati i costi di spedizione, anche questi sono in continuo aumento, direi vertiginoso se alcuni paesi hanno trovato i loro rifornimenti in paesi più vicini.

Il mondo è controllato da una finanza internazionale che potremmo chiamare piratesca.

Questo si lega alla mancanza e alla degenerazione di ogni autorità internazionale. Il FMI è in crisi, in aprile ha venduto 400 tonnellate d'oro per fare cassa e sta diminuendo i suoi dipendenti. E' una crisi che viene da lontano. Il FMI è una banca senza clienti, nessuno vuole più i suoi finanziamenti. Lo dico subito: era ora! Ma dietro di lui resta solo la pirateria e nuovi usurai ancor più avari. La crisi del FMI si lega alla crisi del dollaro (si parla di vendere il petrolio in euro, forse dopo il 19 settembre), ma se la crisi non fosse dirompente forse questo potrebbe accadere in seguito.

Dalle 400 tonnellate d'oro il FMI ha ricavato almeno 11 miliardi di dollari, si è comprata un ruolo nel mondo delle speculazioni, potrà regolare e soprattutto manovrare.

Neo liberismo e globalizzazione s'avvicinano al loro esame più importante, questa recessione potrebbe cambiare molte cose.

Wall Street sarà la sede di questo esame decisivo, mancano pochi giorni intanto la borsa italiana è scesa più volte sotto quota 28000 e continua a galleggiare su questi livelli, nel complesso resiste. Intanto ha rotto gli argini di quota 13000 quella giapponese: il nuovo minimo di oggi è 12609.

Il dollaro è destinato a perdere ancora: molto dipenderà dalla crisi di Lehman e molto di più dal nuovo ruolo che i cinesi reciteranno nello scenario economico internazionale. Anche loro avranno la loro crisi: da produzione eccessiva.

Anche i militaristi americani non se la passano bene: sono in crisi i gruppi Blackstone e Carlyle. Quest'ultimo soffre da tempo di una carenza super cronica di capitali e già l'anno scorso è stato salvato dai petro - dollari di Abu Dhabi. Gli arabi coprirono solo il 5% dei suoi rischi, restarono da pagare 16 miliardi di debiti con quelle banche che conosciamo bene, (una l'ho citata poco sopra).

Il motivo è semplice, la guerra in medio oriente non va bene e le spese crescono in continuazione, ci sono anche i danni collaterali. La crisi con la Russia complica la situazione.

L'unica istituzione europea che ha un potere reale è la BCE mentre la UE è degenerata fino a divenire un marchingegno burocratico, dissipatore e corporativo senza limiti per non parlare della sua completa subalternità alla NATO. Al suo interno si sviluppano solo i contrasti nazionalistici e le diatribe su questioni da cronaca scandalistica. Siamo alla parvenza di unione e ai separati in casa (quando si notano i contrasti franco prussiani).

Chiaramente il Parlamento di Strasburgo rappresenta il più grande vuoto di potere che si sia mai visto nella storia delle istituzioni politiche!

Non si può tacere in merito al tema della politica di difesa europea: il progetto è impantanato se non definitivamente tramontato. Si sta perdendo anche la coscienza della necessità di uno strumento militare autonomo. Nessuno parla della razionalizzazione dei vari eserciti nazionali esistenti. Se ci fosse un coordinamento permanente si potrebbe ipotizzare anche una politica estera comune!

Il gigante economico resta un nano politico, diplomatico e militare e almeno io parlo di difesa e non di offesa.

Esiste sono la UE dei banchieri e dei manager e il suo centro di potere si chiama BCE: per il resto siamo al rimorchio delle decisioni di Washington e spesso senza riflettere sui problemi reali.

Il primo pensiero della BCE è stato semplice: salvare Wall Strett e a tal fine la nostra banca ha più volte erogato liquidità ai bucanieri della finanza internazionale.

Tutto questo ha prodotto anche il super euro quello che attualmente oscilla fra 1,45 e1,50 dollari. Questa quotazione danneggia alcuni paesi europei in modo maggiore rispetto ad altri. L'Irlanda è il paese che rischia di più. Non ha alcun mezzo per uscire dalla crisi se non esce dalla UE! Non può tagliare i tassi d'interesse, non può svalutare la moneta, non ha i fondi per finanziare i tagli fiscali. Molte banche irlandesi non se la passano bene, la loro nazionalizzazione è dietro l'angolo. Stanno come l'Alitalia delle caste.

Dopo la crisi colpirà la Spagna e poi l'Italia e la city di Londra. L'Italia per alleviare la recessione deve contrastare la politica dell'euro forte. Il suo alleato europeo naturale è la Francia che ha lo stesso progetto, ma problemi (il deficit) minori.

La super valutazione dell'euro conduce al disastro economico e i nostri governanti ne hanno coscienza, ma sono quasi impotenti. La BCE è l'unica istituzione Europea che ha l'arroganza di definirsi indipendente, ma che non danneggia, di fatto, gli interessi tedeschi. La Germania recupera le perdite derivanti dall'Euro forte a spese di Italia, Francia, Spagna e Grecia. In questo momento esistono due realtà europee ben distinte! Noi facciamo parte di quella che non può accettare il tasso d'interesse scelto dalla BCE e dovremmo contrastarlo usando i poteri che il trattato di Nizza conferisce ai nostri governanti. E' possibile obbligare la BCE a tagliare i tassi e questo governuccio italiano rischia di perdere il sostegno delle piccole imprese strangolate dall'euro forte.

Francia e Italia hanno un alleato natura le contro la BCE: la Spagna che nei prossimi mesi si schiererà al loro fianco e di fronte alla recessione e allo scoppio della bolla speculativa edile spariranno le differenti sfumature politiche.

Davanti all'immensa crisi mondiale non si potrà applicare una sola politica monetarie e soprattutto non va bene quella che è stata applicata fino ad oggi. Per contrastare la crisi finanziaria internazionale non si deve ascoltare il canto da sirene di certe banche. Il dato reale consiste in circa 10 mila miliardi di dollari in titoli che sono fittizi: cartaccia da smerciare fra i risparmiatori! Essi non hanno alcun valore e sono le nuove perdite da registrare, prima o poi, nei bilanci. Tante altre banche falliranno anche se i grandi banchieri cercheranno di salvarle. Potranno far poco. E non credo che avremo (a breve) politici migliori e coraggiosi.

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