CRITICA LOCALE
LA LETTERA DI RALPH NADER ( nostra esclusiva la versione italiana ) |
[20 luglio 2008]Distribuitela, grazie. La sostanza non il suono dei bytes 15/04/2008 di Ralph Nader Nella campagna presidenziale di quest'anno, i media principali voglio evidenziare le gaffe dei candidati, le loro tattiche riguardo a quelle dell'altro, i flussi di gossip politici e 4 bytes del suono secondario. Ancora una volta questo è il modello noioso. Obama è un elitista per quello che dice sulle piccole città della Pennsylvania? Perché Hillary e Bill esagerano? L'eloquenza di Bill trascinerà giù Hillary? Il parroco di Barack lo trascinerà giù? Che dire del fattore del genere? Del fattore della razza? Funzioneranno? Chi ha più esperienza il 1° giorno? Quale è la stregoneria di McCain sui reporter che seguono la sua campagna? Egli può progettare un calore umano? Quali stati deve vincere Hillary e con che margine per continuare la corsa? Alle discussioni domenicali partecipano gli stessi membri dell'oligopolio dell'opinione. C'è Bill Kristol che porta a casa la pancetta neocom con una frequenza desolante. C'è lo spettacolo della sposa di James Carville/Mary Matalin che mostra il loro litigio oltre l'ideologia. Contemporaneamente la lotta quotidiana degli americani che assorbe i risultati degli abusi del potere di ricchi, potenti e dei corporativi, continua al di fuori di questo campo di forza innato alla trattazione e alla cronaca insipida. La gente non sa nulla su ciò che McCain, Obama e Clinton faranno contro la droga, sull'aumento dei prezzi di petrolio e gasolio, per non dire quello che essi non fecero in queste aree della protesta pubblica. La disintegrazione è dappertutto. I lavori pubblici crollano - le scuole, le cliniche, i trasporti pubblici, le librerie, l'acqua potabile e i depuratori. I dollari delle tasse furono usati per distruggere l'Iraq e per sussidiare o promuovere le imprese mal amministrate da CEOs strapagati. I deficit pubblici lievitano. I criminali corporativi ridono sempre alle spalle del banco. L'80% del lavoratori sono vicini al fallimento mentre la crescita dell'economia, fino allo scorso Ottobre, arricchiva i ricchi e i super ricchi uscivano dalle statistiche. Un lavoratore su tre vive con un salario uguale a quello di Wal-Mart. Quasi 50 milioni di americani non hanno l'assicurazione sanitaria. 18.000 americani muoiono ogni anno perché non possono pagare le spese mediche, secondo l'Istituto di Medicina. La recessione s'aggrava. I giganti corporativi abbandonano milioni di lavoratori americani quando spostano le industrie nei regimi dittatoriali stranieri dove le elites politiche impongono i salari, vietano le unioni sindacali indipendenti, e se ben oliati, riducono gli altri costi di queste imprese. Soltanto i CEOs americano sono esclusi da questo precipizio folle dell'avidità e dei profitti. Tutte le nostre istituzioni democratiche - corti, agenzie, parlamenti - sono sottomessi dai trattati commerciali autocratici "distruttivi" come il WTO e il NAFTA. Gli operatori di Wall Street s'agitano per i rischi sconsiderati e aspettano che Washington li soccorra. Certo, perché no? Esso è pressato dai dirigenti di Wall Street che vogliono una nomina per un'alta posizione governativa. Le grandi corporazioni sono il governo. I consumatori affrontano il rapido incremento dei prezzi del cibo, perdono il diritto alla casa, e aumentano gli affitti. Hanno perso il controllo sulla loro moneta, come dimostra il logorio quotidiano degli istituti delle carte di credito, degli operatori telefonici e delle migliaia di onorari, penalità e spese, ben descritte nel nuovo libro /Capitalismo Gotcha/ del reporter del MSNBC Bob Sullivan. La povertà cresce. Ogni anno, quasi 58.000 americani muoiono a causa dell'inquinamento dell'aria (fonte EPA), e 100.000 pazienti perdono la vita a causa della negligenza medica e molti altri dalle infezioni contratte in ospedale. Avete udito qualche grande compagnia che denuncia i gravi livelli del disastro? I lavoratori si sentono esclusi - sono umiliati, i reclami negati, licenziati arbitrariamente e abbandonati senza un aiuto nelle sabbie mobili e nei mari della globalizzazione corporativa. L'81% pensa che la nazione stia andando nelle direzioni sbagliate. Molti ritengono che le corporazioni abbiano troppo controllo sulle loro vite. E il 61% degli intervistati dice che i grandi partiti stanno fallendo. Adesso tornate alla copertura radio e televisiva della campagna presidenziale. Quanto di quello che ho detto si riflette nelle distrazioni incessanti delle tattiche, gaffe e nella corsa fervida a raccogliere fondi? Possono la stampa e gli esperti essere seri una volta se la gente non sostiene i politici e li vorrebbe attenti verso le loro richieste, le loro condizioni e le loro reazioni? Se gli elettori vogliono un rendiconto conciso, leggano il preambolo della Costituzione che inizia "Noi il Popolo..." non "Noi le Corporazioni..." C'è una responsabilità attaccata a quelle parole. FINE Tradotto il 20/07/2008 |
[July 20 2008]Please share with others. Substance Not Sound Bytes 15/04/2008 By Ralph Nader In this year's presidential campaign, the major media want you to focus on the candidates' gaffes, their tactics toward one another's gaffes, the flows of political gossip and four second sound bytes. Over and over again this is the humdrum pattern. Is Obama an elitist because of what he said about small towns in Pennsylvania? Why do Hillary and Bill exaggerate? Will Bill's mouth drag Hillary down? Will Barack's pastor drag him down? What about the gender factor? The race factor? Will they figure? Who has more experience on Day One? What is McCain's wizardry over the reporters on the campaign trail? Can McCain project any human warmth? Which state must Hillary win and by what margin to continue in the race? On the Sunday talk shows, it is the same couple dozen members of the opinion oligopoly. There is Bill Kristol bringing home the neocon bacon with dreary frequency. There is the James Carville/Mary Matalin spouse show featuring their squabbling over ideology. Meanwhile the daily struggle of the American people, absorbing the results of the power abuses by the rich, powerful and corporate, continues outside this inbred force field of insipid coverage and commentary. The people hear nothing regarding what McCain, Obama and Clinton will do about runaway drug, gasoline, and heating oil prices, not to mention what these Senators have already not done in these areas of public outcry. Disintegration is everywh ere. Public works are crumbling - schools, clinics, public transit, libraries, drinking water and sewage-treatment plants. Tax dollars are being used to destroy more of Iraq and to subsidize or bail out companies recklessly run by obscenely overpaid CEOs. Public deficits are soaring. Corporate criminals laugh all the way to the bank and back. Eighty percent of the workers have been falling behind while the growth of the economy, until last October, made the rich richer and the hyper-rich go off the charts. One of three workers lives on Wal-Mart wage levels. Nearly fifty million Americans are without health insurance. Eighteen thousand of these Americans die each year because they cannot afford health care, according to the Institute of Medicine. The recession deepens. The corporate giants are abandoning millions of American workers as they move whole industries to dictatorial regimes abroad where political elites dictate wages, ban independent trade unions, and given sufficient grease, reduce other costs for these companies. Only American CEOs are not outsourced in this mad dash for greed and profits. All our democratic institutions - courts, agencies, legislatures - are bypassed by "pull-down" autocratic trade treaties like the secretive World Trade Organization and NAFTA. Wall Street operators seethe with reckless risks and then expect Washington to bail them out. Sure, why not? Washington is run by Wall Street executives on temporary job assignment in high government positions. The big corporations are big government. Consumers are facing rapidly rising food prices, more home foreclosures, and rising rents. They have lost control over their money, as shown by the daily gouging by credit card companies, cell phone operators and the thousands of imposed fees, penalties, and charges, so well described in the new book /Gotcha Capitalism/ by MSNBC reporter Bob Sullivan. Poverty increases. Each year, about 58,000 Americans die from air pollution (EPA figures), and 100,000 patients lose their lives from medical negligence in hospitals and many more from hospital-induced infections. Have you heard any of the major campaigns pay any attention to these grim casualty levels? Anxious workers feel shut out - they are disrespected, denied claims, arbitrarily laid off and just plain helpless on the shifting sands and seas of corporate globalization. Fully 81 percent believe the country is going in the wrong directions. Almost as many believe corporations have too much control over their lives. And 61 percent polled say the major parties are failing. Now turn on the television and radio coverage of the presidential campaign. How much of the above is reflected in the incessant distractions about tactics, gaffes and the fervid money-raising race? Can the press and pundits ever be serious if the people do not grab hold of politics and make them become serious about their pleas, their plight and their revulsions? If voters want a concise mission statement, read the preamble to the Constitution, which starts "We the People..." /not/ "We the Corporations..." There is a responsibility attached to those words. END |
LA SUA CAMPAGNA PRESIDENZIALE: breve selezione degli interventi del suo team elettorale.
7 aprile 2008 Ralph Nader for President 2008 APPELLO AI GRANDI LIBERALI - UN FATTO VERGOGNOSO
E' proprio vergognoso che i grandi liberali americani continuino a supportare il Partito Democratico corrotto. Mi riferisco a Eric Alterman, Medea Benjamin, David Corn, Ariana Huffington, Robert Kuttner, Victor Navasky, Harold Meyerson, Morton Mintz, Wes Boyd, John Nichols, Katha Pollitt, Jesse Jackson, Matthew Rothschild, Bernie Sanders, Micah Sifry, Robert McChesney, James Fallows, Markos Moulitsas and Katrina vanden Heuvel. Questi Americani - come la maggioranza degli Americani - sostengono il programma di Nader/Gonzalez. Essi sono d'accordo con noi sulla necessità di un sistema d'assicurazione sulla salute pubblica, fornita dai privati, sul modello canadese per ogni singolo contribuente. Essi sono d'accordo con noi sui tagli all'enorme bilancio militare e sui tagli ai re del benessere corporativo - e ad usare i fondi per ricostruire le infrastrutture della nazione. Essi sono d'accordo con noi sulla necessità di trattare severamente il crimine corporativo. Essi sono d'accordo con noi sul rovesciamento della politica americana in Medio Oriente e sulla fine dell'occupazione corporativa e militare in Iraq. Tuttavia essi continuano a fiancheggiare il Partito Democratico corrotto. Da un punto di vista politico questo è vergognoso e vigliacco. E fino a quando non sarà rovesciato, il Partito Democratico li prenderà per il naso e continuerà a gettarli nell'abisso attraverso uno scivolamento che non rallenterà. Fortunatamente per la nazione c'è una nuova generazione emergente di Americani che non hanno illusioni sul corrotto Partito Democratico - e oggi stanno lavorando - sul terreno, in tutta questa nazione - per portare Nader/Gonzalez al ballottaggio..
9 giugno 2008 Ralph Nader for President 2008
Un sondaggio dell'Associated Press di venerdì 6 giugno sostiene: Barack Obama 47% John McCain 43% Ralph Nader 6%. Nader ottiene il 6% senza che la stampa nazionale abbia divulgato la notizia della sua candidatura. Inoltre non ha ancora fatto la raccolta delle firme in molti stati. Il 6 luglio avrà completato la raccolta in dieci stati e durante l'Estate le raccoglierà in altri trentacinque. Perché è importante il dato del 6%? Quest'anno potremmo avere dei dibattiti presidenziali aperti. Google è disponibile per ospitare alcuni dibattiti. McCain ha proposto di fare 10 dibattiti pubblici in 10 città diverse. Per partecipare a questi dibattiti è importante che Ralph mostri un certo supporto e che riesca a partecipare a tanti ballottaggi statali.
18 giugno 2008 Il voto in Michigan Laggiù ci sarebbe oggi un testa a testa tra: McCain 42% Obama 41% Nader 10% Gli indecisi sono al 7%. E Ralph non ha alcun appoggio pubblicitario dei mezzi di informazione. A novembre Nader saà presente in almeno 45 stati. Il suo consenso cresce ogni giorno: 10 BALLOTTAGGI sono sicuri!
15 luglio 2008 Ralph Nader for President.Questi sono i nuovi obiettivi
Entro il 20 luglio vuole raccogliere altri 60.000 dollari e chiudere la raccolta delle firme in altri 5 stati, intanto ha raccolto 30.000 dollari. In Missouri ha raccolto 14000 firme e vuole arrivare a 20000, in Massachusetts ne ha raccolte 17.000 mentre in South Carolina ne ha raccolte 18000. E' iniziata la raccolta in Arkansas dove servono solo 2000 firme e in Rhode Island dove ha trovato in un giorno le duemila firme necessarie. Perché fa tutto questo? Non abbiamo alternative. McCain è il candidato della guerra perpetua. Obama è un democratico corporativo e un eterno indeciso a tutto.
Questi sono i siti ufficiali. Si può aggiungere Nader/Gonzalez ai nostri amici visitandoli:
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Ogni Giovedì alle 21,00 su Rai2 Michele Santoro (e Marco Travaglio) in "ANNOZERO", eccezionale!
Ogni Domenica alle 21,30 su Rai 3 Milena Gabanelli presenta "REPORT", da non perdere!
Per leggere le edizioni precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26
Sommario delle ultime lettere
26 Liberare Bonanza
25 baseball, librerie e contribuenti
24 il paese del diritto (i casi di Spitzer e Bush)
23 Gaza sotto assedio + suo programma presidenziale per il medio oriente
22 IL DOPPIO BINARIO (I privilegi dei dominanti in USA)
21 facciamo chiarezza sui contratti (appalti internet e trasparenza)
20 Nessun dibattito. (Il rapporto fra la stampa e i candidati presidenziali)
19 altri otto anni (sulla presidenza Clinton)
18 Quello che i candidati evitano
17 Breve dialogo su Barak Obama
16 Non faranno un passo in più
15 Il prezzo del petrolio
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