CRITICA  LOCALE

LA  LETTERA  DI  RALPH  NADER

( nostra esclusiva la versione italiana )

 [novembre 2007]

I SOLDI POSSONO COMPRARE I MIGLIORI EDITORIALI

di Ralph Nader

 

Il 26 settembre 2007, la potente associazione nazionale dei fornitori (NAM) ha comprato due pagine sul Wall Street Journal per procacciare clienti a un gruppo di aziende prosperose e in espansione che producono merci varie.

Mentre ho iniziato la trascrizione mi sono ricordato che il NAM raramente ha comprato uno spazio costoso come questo sul giornale.

Allora dopo aver letto l'introduzione del NAM, mi sono reso conto del perché hanno comprato l'annuncio. Mese dopo mese in centinaia di editoriali leali, i proprietari del giornale già avevano comunicato le voglie e le richieste di questa associazione commerciale.

Contemporaneamente il reddito prodotto dalla diffusione delle due pagine e gli editoriali del giornale, contrastano con le principali pagine di cronaca, sono la sostanza dello stato corporativo.

Gli editoriali propongono il carbone più "pulito" e l'energia nucleare ed enfatizzano l'espansione della produzione del petrolio USA e del gas naturale con un cenno simbolico alle rinnovabili (con grandi sovvenzioni del contribuente).

Così fa il NAM.

NAM desidera di più dei cosiddetti "accordi di libero commercio" senza riconoscere, per lo meno, che non ci può essere "libero scambio" con le dittature come la Cina.

I regimi dittatoriali e oligarchici decidono gli stipendi, proibiscono i sindacati liberi e dall'altro lato attraverso la corruzione e nessun accesso alla giustizia o sovranità della legge, ostruiscono i costi di basi del mercato e i listini.

Così fanno gli scrittori dell'editoriale del giornale.

In numerosi editoriali deliranti, il Giornale assale la legge illecita, gli avvocati illeciti e "i premi irragionevoli."

Avendo letto solo su tutte queste pubblicità - polemiche amichevoli, ho ancora da capire tutti i dati per sostenere la loro pletora di declamazioni circa la controversia "frivola" ed i premi "selvaggi".

Nessuno afferma che il NAM non produce alcuna prova circa "l'abuso di causa" a causa dei punti di prova che spiegano i difetti dei prodotti e le cause per disonestà, nonostante che il 90% di questa gente danneggiata soffra senza alcuna difesa legale e con cause  archiviati a loro favore.

(veda: http://www.centerjd.org/

e http://www.citizen.org/)

I rigidi ideologi del Giornale richiedono meno regolamentazione (si legga meno legge ed ordine per le corporazioni) e l'indebolimento della legge di Sarbanes - Oxley che contrasta minimamente la diffusione del crimine corporativo dal decennio passato. Così fa il NAM.

Il NAM vuole un ulteriore riduzione del già ridotto tasso di imposta corporativa e un maggiore aiuto di stato a società quali le molto avvantaggiate come Intel, GE, Cisco e Pfizer.

 

Queste fortune ulteriori sono denominate crediti di imposta per sviluppo e ricerca.

Quanti Americani sanno che stanno pagando a queste ed altre aziende molto ricche altri soldi per fare ancora più profitti?

Cisco neppure paga i dividendi.

Perciò richiede pure il sostegno al grande commercio sulle pagine editoriali del Giornale.

Il Giornale fa da anni una campagna per abolire quella tassa patrimoniale talmente attenuata che meno del 2 per cento di tutti i patrimoni devono pagare qualche cosa allo zio Sam.

L'ideologo Repubblicano Conservatore F. Luntz, in un momento di abbandono, chiamò lobbying uno sforzo di abolire "la tassa dei miliardari."

Il NAM vuole la fine della tassa patrimoniale, sebbene nessuno dei suoi membri corporativi debba pagare mai una tale tassa.

Per equità, NAM desidera mantenere i massimi tassi di imposta su redditi da investimento e sui guadagni da capitale ad un livello dimezzato rispetto alle imposte massime di un operaio.

Un ulteriore riduzioni delle tasse su capitale e non sul lavoro va bene al NAM, 3 cents va bene.

Il Giornale ha la mentalità di chi vuole dissanguare il terzo mondo.

Convoglia quei medici critici, infermiere, scienziati, ingegneri, innovatori ed imprenditori dall'Asia, dall'Africa e dal Sud America.

Da loro visti permanenti e poi si domanda perché quei paesi stanno avendo difficoltà a selezionare i capi esperti necessari per sviluppare le loro economie.

È più facile che selezionare quei pochi giovani di talento nella nostra nazione.

L'annuncio del NAM richiede "la riforma del sistema dei visti per ghermire il talento globale."

E così va.

E' proprio un rapporto simbiotico!

I grandi affaristi del NAM versano milioni per annunci quotidiani sul Wall Street Journal.

In cambio, gli editorialisti obbedienti e allegri compongono scritti lunghi e noiosi che lusingano gli intellettuali ed allargano le tasche dei C.E.O.

C'è un altro messaggio ricorrente nelle materie insistenti del NAM e del suo avido compagno, la camera di commercio degli USA.

Abbastanza non è mai abbastanza.

Per più di un quarto di secolo, c'è stata sempre più de-regulation (l'elettricità, gli autoveicoli, il carbone, le droghe, il nucleare, la sicurezza professionale, l'inquinamento, l'aeronautica, la ferrovia, scambi, antitrust e più) a detrimento della salute, della sicurezza e del benessere economico della gente americana.

Ancora non è abbastanza, dicono!

Nello stesso periodo, voi i contribuenti siete stati costretti a vedere i vostri dollari di imposta versarsi da Washington ai forzieri del grande commercio in una miriade di modi.

Centinaia di miliardi dei vostri dollari.

Non è abbastanza, dicono!

Ruggiscono per un vizio maggiore.

Desiderate il capitolo e verso, prova e dati?

Preparatevi a leggere Il Pranzo Gratis, un libro nuovo e preciso dell'esperto fiscale del New York Times che ha vinto il Pulitzer, David Cay Johnston.

Sarà pubblicato tra due mesi circa.

Appena in tempo per il vostro regalo natalizio.

 

 [november 2007]

THE BEST EDITORIALS MONEY CAN BUY

By Ralph Nader

 

On September 26, 2007, the powerful National Association of Manufacturers (NAM) bought two pages in the Wall Street Journal to tout a prosperous, expanding group of member-companies producing products.

It occurred to me as I began the copy, that the NAM rarely bought expensive space like this in the Journal.

 

Then after going through NAM’s introductory message, I realized why they purchased the ad. Month after month in hundreds of loyal editorials, the Journal’s editorial writers already have been conveying the cravings and demands of this trade association.

The parallels between this revenue - producing two page spread and the Journal’s opinion scribes, in contrast to its often sterling news pages, are the stuff of the corporate state.

The editorials argue for more “clean” coal and nuclear power and emphasize expanding production of U.S. oil and natural gas with a token tip to renewables (with plenty of taxpayer subsidies).

So does the NAM.

NAM wants more so - called “free trade” agreements without recognizing, at the very least, that there can be no “free trade” with dictatorships like China.

Dictatorial, oligarchic regimes determine wages, prevent free trade unions, and otherwise through grease and no - rule - of - law or access to justice, obstruct market-based costs and pricing.

So do the Journal’s editorial writers.

In scores of frenzied editorials, the Journal assails tort law, tort attorneys and “unreasonable awards.”

Having read just about all these advertiser - friendly diatribes, I have yet to discern any data to back up their flood of declamations about “frivolous” litigation and “wild” awards.

Neither did the NAM produce any evidence about “lawsuit abuse” because the evidence points to declining product defect and malpractice suits, notwithstanding that 90% of these injured people suffer without any legal claims filed on their behalf.

(See: http://www.centerjd.org/

and http://www.citizen.org/)

The Journal’s rigid ideologues demand less regulation (read less law and order for corporations) and the weakening of the Sarbanes - Oxley law enacted to modestly deal with part of the corporate crime wave of the past decade. So does the NAM.

The NAM wants further reduction of the already reduced corporate tax rate and more taxpayer pay-out to corporations, including super-profitable ones like Intel, GE, Cisco and Pfizer.

These latter windfalls are called research and development tax credits.

How many Americans know that they are paying these and other super-profitable companies more money to make still more profits?

Cisco does not even pay dividends.

So also demands the big business echo chamber on the Journal’s editorial pages.

The Journal has been campaigning for years to end the estate tax which is so diluted that less than 2 percent of all estates have to pay anything to Uncle Sam.

Conservative Republican wordsmith, Frank Luntz, in a moment of abandon, called lobbying an effort to end “the billionaires tax.”

The NAM wants an end to the estate tax, even though none of its corporate - members ever has to pay an estate tax.

 

For good measure, NAM wants to keep the maximum tax rates on investment income and capital gains at a level half of a worker’s maximum tax rate.

Far lower taxes on capital than on labor suits the NAM three-piece-suits just fine.

The Journal is for brain draining the Third World.

 

Drain those critical doctors, nurses, scientists, engineers, innovators and entrepreneurs from Asia, Africa and South America.

Give them permanent visas and then wonder why those countries are having trouble fielding the skilled leaders needed to develop their own economies.

It is easier than training talented minority youths in our country.

The NAM ad calls for “reform of the visa system to attract and retain global talent.”

And so it goes.

Such a symbiotic relationship!

Big business members of NAM pour millions of dollars in ads daily into the Wall Street Journal.

In return, the dutiful and gleeful editorial writers deliver the screeds that caress the brows and deepen the pockets of the CEOs.

There is another recurrent message in the insistent materials of NAM and its comrade-in-greed, the U.S. Chamber of Commerce.

Enough is never enough.

For over a quarter century, there has been more and more de-regulation (electricity, motor vehicles, coal, drugs, nuclear, occupational safety, pollution, aviation, rail, truck, antitrust and more) with detriment to the health, safety and economic well-being of the American people.

 

Still not enough, they say!

In the same period, you the taxpayer have been forced to have your tax dollars pour out of Washington and into the coffers of Big Business in a myriad of ways.

Hundreds of billions of your dollars.

Not enough, they say!

They roar for more coddling.

You want chapter and verse, evidence and data?

Get ready to read Free Lunch, a riveting new book by the Pulitzer-prize winning tax reporter for The New York Times, David Cay Johnston.

It will be out in about two months.

Just in time for your gift - giving season.

 

 

Ogni Giovedì alle 21,00 su Rai2 Michele Santoro (e Marco Travaglio) in "ANNOZERO", eccezionale!

Ogni Domenica alle 21,30 su Rai 3 Milena Gabanelli presenta "REPORT", da non perdere!

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