CRITICA LOCALE
LA LETTERA DI RALPH NADER ( nostra esclusiva la versione italiana ) |
[9 gennaio 2010] Distribuitela, grazie L’abbandono di Dodd e Dorgan Di Ralph Nader --- Il ritiro dei Senatori Democratici veterani, C. Dodd, 65 anni, del Connecticut e Byron Dorgan, 67 anni, del Nord Dakota hanno alcune conseguenze sia a breve che a lungo termine per il Partito Democratico e i suoi membri. L’annuncio del ritiro del Senatore Dodd non mi ha sorpreso. Egli ha passato momenti difficili con questa sanità, con la perdita del quasi fratello e suo grande amico al Senato -- Ted Kennedy -- e non sarebbe incline a combattere una guerra in salita per la rielezione. Il 2010 è, di fatto, l’anno legislativo più importante della sua carriera per le riforme dell’assicurazione sanitaria e finanziaria. Mr. Dodd potrebbe rassicurarsi perché è molto probabile che egli sarà sostituito dal Procuratore Generale del Connecticut R. Blumenthal che guida i sondaggi ed è pronto a vincere facile. Mr. Blumenthal troverà una grande opportunità per usare la sua esperienza pratica come un importante avvocato dei consumatori al Senato contro le infrazioni aziendali. Il Senatore J. Lieberman -- l’ermafrodita politico della politica nazionale -- probabilmente è eccitato. Blumenthal detesta le politiche di Lieberman e la sua auto-rettitudine untuosa ed era pronto a batterlo nel 2012. Ancora una volta, Lieberman trova trifogli a 4 foglie -- la prima quando fu il 50esimo voto democratico al Senato, poi il 60esimo voto -- con il fine di spingere il Partito Democratico verso la destra, e ora ha perso un avversario formidabile per il 2012. Per il Senatore Dodd, la questione è se (ora che è liberato dai finanziamenti di Wall Street) può divenire un avvocato legislativo tenace di consumatori e investitori nella principale legge di regolazione di Wall Street che ora è alla Senate Banking Committee dove lui è il Presidente e la forza più potente. Come un’anatra zoppa, tutte le sue competenze e decisione vanno usate per evitare che i suoi colleghi s'avvantaggino dal suo ritiro annunciato. --- Il populista della prateria del Nord Dakota, il Senatore Byron Dorgan lascia dopo 30 anni passati alla House e al Senato. Egli lascerà un grande buco che sarà più grande se sarà sostituito dal Governatore Repubblicano incombente John Hoeven. Dorgan fu un autentico “American populist”. Da bambino, i suoi parenti l’avrebbero portato ai comizi dei duri agricoltori contro le grandi ditte che difendevano la tradizione della Non-Partisan League del grande populismo agricolo. Come commissario fiscale del Nord Dakota, indicò la strada per sfidare le grandi imprese multinazionali che stavano usando tattiche evasive per sfuggire alla tassazione statale. Al Senato, undici anni fa, guidò un manipolo di Senatori profetici in una battaglia perdente per preservare la prospera Glass-Steagall Act che teneva separate le banche commerciali da quelle di investimento. Clinton, i grandi banchieri e il Tresury Secretary Robert Rubin presero la loro via e l’economia continuò a perdere la sua in un’orgia di disastrosa speculazione alimentata con il denaro dell’altra gente. Sempre con i piedi per terra, dalla parte di chi lavora, Dorgan non fece mai sua la teoria empiricamente infame del “libero commercio” usata per esportare lavori e industrie in nazioni guidate da dittatori fascisti e Comunisti che sanno come tenere i loro lavoratori al loro posto. La sua critica della Federal Riserve era informata e inflessibile, come lo erano i suoi moniti sulla crescita del monopolio dei media in sempre meno mani. Se è così bravo, perché ha deciso di lasciare? Nelle sue parole, vuole scrivere 2 libri, insegnare un pochino e fare qualche lavoro sul terreno dell’energia “nel settore privato”. L’ultima suscita alcuni fastidi tra i suoi amici più vicini. Come uno che ha conosciuto il Senatore Dorgan per anni, sospetto che ci sia un’altra ragione nel miscuglio. Vuole ottenere cambiamenti reali che lui ritiene sostenuti dalla maggioranza degli americani. Ha atteso per tanto tempo che i Democratici prendessero il controllo del Congresso e della Casa bianca. Questo è accaduto e poco è cambiato. Alla fine del 2009, al dibattito al Senato sull’assicurazione sanitaria, Dorgan propose e spiegò con eloquenza un emendamento per ridurre i prezzi dei farmaci -- i più alti del mondo – permettendo la reimportazione da paesi come il Canada soggetti a protezioni normative. Si attendeva il sostegno forte del presidente dato che Obama aveva promesso di sostenere questa lotta nella campagna presidenziale. Dorgan si sbagliava. La Casa Bianca non usò nessuno dei suoi capitali per avere i pochi voti extra necessari. Per Mr. Obama era già fatto un accordo privato con i capi delle imprese del farmaco. Questa potrebbe essere stata l’ultima goccia per il Senatore Dorgan. Egli non è l’unico Democratico progressista al Congresso che sta dicendo: “Da che parte sta il Presidente Obama, per davvero?” Amerei vedere una petizione firmata da dozzine di gruppi civici, di operai, e agricoltori USA per spingere il Sen. Dorgan a rivedere la sua scelta e correre per un altro mandato di 6 anni. In caso contrario un altro presidio della gente al Congresso sarà distrutto. Quella voce interna della giustizia va considerata un valore da salvare e per questo si possono rinviare i 2 libri e l’insegnamento. ------ Tradotto da F. Allegri il 13/04/2010 |
Please share with others. Dodd and Dorgan Depart By Ralph Nader --- The retiring of veteran Democratic Senators, Christopher Dodd, age 65, of Connecticut and Byron Dorgan, age 67, of North Dakota, have some short and long term consequences for the Democratic Party and its members. Senator Dodd's announcement that he was finished did not surprise me. He was going through difficult times with this health, the loss of his closest sibling, and his closest friend in the Senate -- Ted Kennedy -- and was not inclined to battle through an uphill fight for re-election. 2010 is, arguably, the most important legislative year of his career for financial and health insurance reforms. Mr. Dodd should be comforted because it is very likely he will be succeeded by Connecticut Attorney General Richard Blumenthal, who leads the polls and is expected to win handily. Mr. Blumenthal will find a great opportunity to use his enforcement experience as a leading consumer advocate in the Senate against corporate wrongdoing. Senator Joseph Lieberman -- the political hermaphrodite of national politics -- is probably elated. Blumenthal detests Lieberman's politics and unctuous self-righteousness and was ready to unseat him in 2012. Once again, Lieberman finds four leaf clovers -- first when he was the 50th Democratic vote in the Senate, then the 60th vote in the Senate -- in order to push the Democratic Party to the right, and now having lost a formidable contender in 2012. For Senator Dodd, the question is whether, now freed from his Wall Street fundraising, he can blossom as a tough legislative advocate for consumers and investors in the major bill to regulate Wall Street that is now in the Senate Banking Committee where he is the Chairman and the most powerful force. As a lame duck, all his expertise and determination will have to be used to avoid his colleagues taking advantage of his announced retirement. --- The prairie populist from North Dakota, Senator Byron Dorgan leaves after 30 years in the House and Senate. He will leave a big hole that will be all the larger with his replacement expected to be the incumbent Republican Governor John Hoeven. Dorgan was an authentic American populist. As a child, his parents would take him to the rallies of the tough anti-corporate farmers who remembered the Non-Partisan League tradition of fundamental landed populism. As North Dakota's tax commissioner, he blazed the way to challenge multinational corporations what were using evasive tactics to escape state taxation. In the Senate, eleven years ago, he led a handful of prophetic Senators in a losing battle to preserve the successful Glass-Steagall Act, which kept commercial banking separate from investment banking. Clinton, the big bankers and Treasury Secretary Robert Rubin got their way and the economy proceeded to lose its way in an orgy of disastrous speculation fueled with other peoples’ money. With his feet always on the ground, with the working people, Dorgan never bought into the empirically starved theory of “free trade” used to export jobs and industries to countries run by fascist and Communist dictators who know how to keep their workers in their place. His criticism of the Federal Reserve was informed and relentless, as were his warnings of the growing media monopoly in fewer and fewer hands. So needed, why did he decide to quit? In his words, he wanted to write a couple of books, teach a little and do some work in the energy field “in the private sector.” The latter raises some worries among his closest friends.As one who has known Senator Dorgan for years, I suspect there was another reason in the mix. He wants to get changes made, which he believes are supported by most Americans. He has waited a long time for the Democrats to take control of the Congress and the White House. That has happened and little has changed. Late last year, during the Senate debate on health insurance, Dorgan proposed and eloquently explained an amendment to reduce drug prices -- the highest in the world -- by allowing so-call drug reimportation from countries such as Canada under regulatory safeguards. He expected Obama's active support since Mr. Obama promised to press for this needed competition in his presidential campaign. He figured wrong. The White House used none of its capital to get the few extra votes needed. For Mr. Obama had already cut a deal privately with the drug company chieftains. That may have been the last straw for Senator Dorgan. He is not the only progressive Democrat in the Congress who is saying, “What does President Obama really stand for?” I would like to see a petition signed by dozens of national civic, labor and farm groups urging Senator Dorgan to reconsider his decision and go for one more six-year term. Otherwise another lifeline for the people in Congress is snapped. That inside voice of justice has got to be worth saving, even if two books and a little teaching are deferred. |
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Sommario delle ultime lettere
130 - Sui liberali americani in crisi con Obama (per la guerra in Afganistan)
129 - Essi ci stanno dileggiando (no ai CEO di Wall Street)
128 - Rabbia popolare (su Wall Street e la sua riforma)
127 - Essi non conoscono la vergogna (su Wall Street)
126 - Libri del 2009 da leggere in vacanza
125 - L'Agente del cambiamento
124 - Su Obama: tra Nobel e guerra
123 - Gli USA e la guerra in Afganistan
122 - B. Obama in Cina
121 - Lettera aperta al Presidente Obama sull'Afganistan
120 - Critica alla sanità di Obama
119 - Contro la guerra in Afganistan
118 - Critiche a Barack Obama
117 - Barney Frank e il Pianeta delle Banche
116 - Rapporto CBO sull'errore sanitario illecito
115 - Tutto sulle carte di credito in USA
114 - E' ora che i cittadini si riuniscano
113 - Un'idea nuova (sul nuovo libro di Nader)
112 - Tirare ancora i dadi (tassare le transazioni di borsa)
111 - Il significato delle parole (fra stampa e libri)
110 - Lotte per il single payer e alle frodi
109 - Tra la retorica e la realtà (su Obama, i democratici e la riforma sanitaria)
108 - Affarismi sanitari in USA
107 - I premi di analisti e operatori di borsa
106 - Le privatizzazioni in USA (dalle autostrade alle sedi dei parlamenti statali)
105 - La riforma sanitaria in USA
104 - Ritorno in USA (contro la globalizzazione e la Cina)
103 - Praticamente è in discussione (le battaglie politiche estive di Nader)
102 - Le profezie di Ross Perot
101 - La sindrome del tradimento di Obama
100 - Riforma finanziaria, parole e fatti
99 - Una grande illusione (la riforma sanitaria democratica)
98 - Contro la TV digitale e non solo
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