$  PECUNIA POWER  $

Giri di vite e giri di soldi

(diario della crisi: 2010 - Ventitreesimo mese di SESSANTA minimo)

P.S. qualcuno vocifera di un ventennio critico

Il 2010 sarà un anno difficile, ma meno duro (lo spero)

$$$

La crisi nell'anno della tigre (oroscopo cinese)

30/01/2010

Di F. Allegri

Torno a scrivere d’economia per fare il punto della situazione e per valutare i timori che erano legati alle scadenze fiscali del mese di gennaio. La situazione resta difficile, ma si può tirare un sospiro di sollievo, un primo pericolo è stato superato.

Voglio riflettere ancora sul 2010 e su quello che ci possiamo attendere ovvero ancora crisi, in aumento! Abbiamo scampato un pericolo grazie allo scudo fiscale, non ad altro e devo rammentare che questo viene dalle decisioni del G 8 e dalla finanza americana che vuole ordinare e indirizzare le finanze alternative. Restano solo i paradisi fiscali graditi agli Stati Uniti: come dire si muta il corso della speculazione, per quelli che volessero uscire dai propri confini nazionali.

Questo va detto senza omettere che tornano in Italia anche i soldi della criminalità, ma non troppo visto che la moneta si muove sempre. Lo scudo è in sostanza un passaggio obbligato, occasionale, un diritto di passaggio su un ponte statale medioevale virtuale, nulla di più!

Oggi tornerò a riflettere su quale 2010 ci attende e m’ispirerò ad uno scritto di dicembre di Roger Wiegand tradotto e pubblicato il 1 dicembre 2009 sul sito kitco.com e tradotto dal sito www.comedonchishotte.

Wiegand si attende un nuovo 1930 o un nuovo 1937, il suo timore è l’inflazione che sta distruggendo tante economie e non vede vie d’uscita. Egli si attende una caduta in serie di tanti regimi, anche della Cina e parla di collasso sistemico.

Io non sono così preoccupato e capisco che dobbiamo tenere d’occhio l’inflazione che in questi mesi passati non si è scatenata e c’era chi l’aveva preannunciato. Sento parlare d’inflazione e di iper –inflazione e sarebbe attesa nei prossimi tre anni, io al contrario mi attendo inflazione ferma, logorio dei mercati e disoccupazione crescente: in pratica il contrario. Non ho il dato dell’inflazione attuale in USA e posso credere al 7% detto da Wiegand.

Talvolta l’inflazione è stata il motore di false crescite e presunte riprese, ma non credo che tale prospetto si possa applicare ai contesti attuali, nel corso dei prossimi mesi dovremo capire come gli USA e le altre nazioni conterranno il loro debito e quali politiche attueranno.

Per Wiegand il 2010 sarà uno degli anni peggiori della “Seconda grande depressione” e credo che abbia fatto bene a dare questo nome a questi anni! Per lui quest’anno partirà la seconda fase della crisi e considera la prima legata al fallimento Lehman e sue conseguenze. Concordo ed uso come spartiacque lo scudo fiscale!

Poi Wiegand ci regala questa frase: “Non ci sarà ripresa fintanto che non avverrà un importante crollo”. Questo crollo cancellerebbe molti debiti e ci dice che i crolli verrebbero per gradi. Qui devo intervenire io perché un conto è dire che crollerà AIG e un caso diverso sono le altre crisi possibili.

Il primo sarebbe un fatto memorabile, in caso contrario si tratterà sempre di problemi risolvibili e contenibili. Wiegand si dedica ai debiti statali e ai problemi legati al dollaro, ma qui mi pare meno interessante ed io ho già scritto sul tema delle nuove monete internazionali: il dollaro resta e al massimo darà qualche spazio alle forze emergenti! Gli eserciti e la diplomazia contano ancora qualcosa.

C’è una nuova scadenza per la crisi in USA e su questo concordo, si parla di MAGGIO e LUGLIO 2010 e si citano 5 aree di crisi che danneggeranno l’economia e i mercati. Questo vale anche per l’Italia, con le dovute proporzioni e con legittime speranze di ripresa.

La prima è quella delle carte di credito (c’è sempre e non accade mai nulla di grave, anche questo l’ho spiegato); avremo nuove diminuzioni nei prezzi delle case con relativa crisi nei mutui. Problema già visto e valutato! La terza crisi sarà quella delle auto e qui vi regalo un dato che ho io: nel 2009 sono state rottamate in USA 14 milioni di auto mentre le nuove vendite sono state di 10 milioni. Questo dato dice molte cose e Wiegand attende nuovi cali, prevede le vendite per il 2010 a quota 7 milioni GM ha parlato di ripresa e previsto 11 milioni. Vedremo!

Andranno male anche le società immobiliari e anche le compagnie d’assicurazione, qui aggiungo solo un magari e un Dio volesse! Scusate se non mi preoccupo e se non ci credo, almeno ad oggi!

Non negherò la povertà in USA, anche nella mia ultima traduzione di uno scritto di M. Moore ho avuto vari riscontri, ma credo che quel grande paese si possa rialzare. Io scommetterei sugli Stati Uniti, un gatto con cento vite! Dipende da loro e come si vede Wiegand non è uno dei miei autori preferiti anche se in caso di tracollo potrà dire: “Ve l’avevo detto!”. Vi farò avere presto altri pareri sul tema e come sapete i miei discorsi sul passato valgono per il futuro.

Faccio un discorso a parte sul Wiegand che ha riflettuto anche sul prezzo del petrolio, a suo avviso il prezzo è destinato a scendere fino a 50 e poi a risalire a 100 dopo la chiusura di varie raffinerie. Il percorso mi pare tortuoso, ma credo che le raffinerie chiuderanno e magari avremo prezzi costanti! Il picco del petrolio è ormai un lontano ricordo ed io l’ho sempre considerato un delirio!

E se crollassero gli USA rammentate che la Cina cadrebbe con loro, questo è più sicuro del primo crollo e in non vedo nascere il fantomatico mercato consumistico cinese, non lo credo possibile, a livello culturale, sociale e politico!

Un che fare finale ci vuole!

Non si può pensare a trasferire ricchezza, anche se Obama ci ha fatto un pensierino. La prima priorità è l’occupazione, bisogna tornare a produrre in casa, insomma invertire la globalizzazione e il giro folle delle merce! Sembra facile, non lo è perché qualcuno guadagna anche con la crisi!

____________________________________________________________________

leggi i pezzi precedenti: 40 - 41 - 42 - 43 - 44 - 45 - 46 - 47 - 48 - 49 - 50 - 51 - 52 - 53 - 54 - 55 - 56 - 57 - 58 - 59 - 60 - 61 - 62 - 63 - 64 - 65 - 66 - 67 - 68 - 69 - 70 - 71 - 72 - 73 - 74 - 75 - 76 - 77 - 78 - 79 - 80 - 81 - 82 - 83 - 84 - 85 - 86 - 87 - 88 - 89 - 90 - 91 - 92 - 93 - 94 - 95 - 96 - 97 - 98 - 99 - 100 - 101 - 102 - 103 - 104 - 105 - 106 - 107 - 108 - 109 - 110

ULTIMI ARTICOLI POSTATI

110 - 09/01/2010 La Tobin Tax contro la crisi dei ceti medi e bassi

109 - 08/01/2010 La crisi continua in USA e di conseguenza nel mondo

108 - 01/01/2010 Il fiscalismo negli anni della crisi

107 - 24/12/2009 La vera crisi italiana: forse nel 2010

106 - 19/12/2009 Un breve intervallo nella crisi degli altri

105 - 11/12/2009 B. Clinton e la nascita della precarietà del lavoro

104 - 07/12/2009 Crisi e diritto al lavoro di una vita

103 - 13/11/2009 Su Robert Fisk e la morte del dollaro

102 - 28/10/2009 La stampa empolese scopre la crisi mentre avanza la riforma finanziaria di Obama

101 - 22/10/2009 Posto fisso: Precisazione su un diritto poco difeso

100 - 07/10/2009 Nasce il coordinamento delle liste civiche: IL PROGRAMMA ECONOMICO

99 - 03/10/2009 Da qualche giorno è scomparsa la profezia sulla ripresa del 2010

98 - 26/09/2009 L'ultimo progetto e la debolezza della lega "delle riforme" del Nord

97 - 25/09/2009 Contro le gabbie salariali: lo spettro che manderà in disgrazia la Lega

96 - 22/09/2009 Elogio delle banche pubbliche e cooperative se non prestano ad interessi esosi!

95 - 16/09/2009 La crisi! Quale crisi? Che, per caso il mondo è in crisi?

94 - 24/08/2009 Tutte le crisi in corso e timide speranze americane

93 - 20/08/2009 La crisi e la fantomatica locomotiva cinese

92 - 17/08/2009 Crisi a giorni alterni e in fronte alla lega

91 - 12/08/2009 I rischi della piccola industria e le gabbie salariali

90 - 30/07/2009 La nuova ondata di crisi doppia è attesa per settembre e ottobre

89 - 17/07/2009 La crisi fra i solleoni di luglio

88 - 06/07/2009 Crisi oltre ogni jella

87 - 05/07/2009 La crisi nei giorni del G 8

> PAGINA PRINCIPALE > GREPPIA ITALIA > MONDO PICCINO > CRITICA LOCALE > PENSIERIDEE