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Giri di vite e giri di soldi

(diario della crisi: 2010 - Ventiquattresimo mese di SESSANTA minimo)

P.S. qualcuno vocifera di un ventennio critico

Il 2010 sarà un anno difficile e duro (speravo di no)

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Difendere il lavoro: far ripartire lo sviluppo.
Punti salienti.
Gramolati – fatto un accordo sulla Answers
In regione arriva l’anticipo sugli ordinativi
24/02/2010
Di F. Allegri

Martedì sera è iniziata la campagna elettorale del PD empolese che sosterrà Vittorio Bugli per il consiglio regionale e forse per un assessorato prestigioso. La discussione di ieri sera si basava su un tema di grande interesse, almeno per me che seguo gli sviluppi di questa crisi da 2 anni. Dico subito che sul tema dei nuovi sviluppi sono realista, non ci saranno! Mi accontenterei del blocco dell’emorragia.
L’incontro è stato coordinato da
Silvia Vannelli che ha ricordato il fatto che in 2 anni di governo la destra ha tagliato la formazione e l’istruzione. L’Italia ha perso tanti posti di lavoro, ma la Toscana ripartirà meglio perché qui l’innovazione si basa sull’integrazione sociale.
Interessante il dato sulla crisi a Empoli: su 10.000 cassintegrati toscani 900 sono empolesi.
Il primo relatore è stato Stefano Fassina della direzione nazionale del partito che ha iniziato il suo intervento chiedendo di mettere il tema del lavoro al centro della campagna elettorale.
Fassina ci ha informato che si prevedono nuovi aumenti di disoccupazione, anche in un contesto di “ripresa statistica” (mi pare una definizione intelligente).
Egli ha chiaro il punto chiave: “E’ IN CRISI IL CONSUMO A DEBITO DEL CONSUMATORE AMERICANO!”
I redditi da lavoro in USA sono in caduta da molti anni o sono rimasti fermi. Fassina confida sulla Cina, spera che sia lei a prendere il traino dell’economia. Questo mi pare il punto debole della sua riflessione!
In seguito ha chiesto interventi sugli ammortizzatori sociali e a questo proposito ha ricordato i 250.000 disoccupati con meno di 40 anni che sono passati da poco a zero.
Il fallimento dei provvedimenti del governo si possono constatare con il fatto che solo 1800 persone hanno avuto l’indennità del 20% che al massimo arriva a 4000 euro all’anno.
MANCA IL SOSTEGNO AL REDDITO! (non ci sarà nei prossimi 3 anni)

Fassina ha ricordato che sono vicine alla scadenza le varie forme di cassa integrazione e per questo serve una riforma strutturale,bisogna riformare il contratto di lavoro d’ingresso.
Il mercato preferisce il precario allo standard, non si può continuare con certi contratti che costano la metà. Questo va collegato con la riforma degli ammortizzatori sociali.
Fassina ha parlato di indennità unica di assicurazione per tutti i tipi di contratto sociale.
Non si potrà andare avanti all’infinito e non si potrà nemmeno attendere che passi la nottata: c’è da evitare la chiusura delle piccole imprese e rammentando che nel 2009 abbiamo avuto 1 miliardo di ore di cassa integrazione ha concluso che bisognerà parlare di lavoro e di impresa in tutta la campagna elettorale.

A mio avviso l’intervento più interessante è stato quello di Gramolati della CGIL Toscana.
Silvia Vannelli l’ha spronato a parlare di Brunetta, Gelmini e Sacconi e lui ha iniziato dicendo che la destra sta minando la società solidaristica. Il paese è inerme e inerte, da 80 anni non c’era una crisi di questo tipo! A mio avviso, gli inizi di questa sono stati peggiori di quella. Purtroppo la nostra classe di governo ha superato la crisi senza averla mai incontrata. A suo tempo feci anche io questa constatazione e rammento che dedicai lo scritto sul tema a frate indovino.
E’ caduta l’autorità della politica e aumentano le disuguaglianze.
Mi è piaciuto Gramolati quando ha detto che i soldi non si fanno con i soldi, ma con il lavoro, i talenti, la ricerca e l’imprenditorialità e bisogna riflettere su una sua frase, questa: “Abbiamo una capacità produttiva SUPERIORE ai redditi che sono DISPONIBILI e SPENDIBILI”.
A suo avviso il governo affronta la crisi togliendo spazio alla solidarietà. I giovani affrontano in media 7 anni di precarietà e alla fine sono i primi ad uscire dal mondo del lavoro.
La disuguaglianza sociale italiana ha i seguenti numeri: il 10% degli italiani controlla il 48% della nostra ricchezza.
Subito dopo Gramolati ha cominciato a parlare della Toscana e ha ricordato che proprio ieri è stato firmato l’accordo che permette alle piccole imprese di avere la garanzia di un credito per pagare gli stipendi basando il fido sugli ordinativi da realizzare. Il massimale è di 500.000. Anche in questo modo si previene la cassa integrazione e molte imprese potranno pagare gli stipendi.
In pratica è un’operazione di realizzo sugli ordinativi ed è a livello regionale.
Subito dopo Gramolati ha raccontato il caso Answers, finalmente 100 lavoratori sono tornati al lavoro da ieri e gli altri 500 saranno reinseriti nei prossimi mesi. Essi hanno fatto 101 giorni di occupazione.
Gramolati ha concluso dicendo: “Non rassegniamoci all’idea che la sfida alla crisi sia una scommessa persa”.
Subito dopo è stato il turno di Vittorio Bugli che ha parlato di innovazione economica in Toscana. Le sue parole d’ordine sono innovazione, rinnovamento e unità del partito.
Egli desidera crescita e produzione di eguaglianza. A suo avviso la Toscana ha la migliore sanità e i migliori servizi sociali!
Oggi il nostro sistema economico è debole e in difficoltà: da 10 anni non c’è crescita e ora servono 4/5 innovazioni possibili. Si parte dalla riorganizzazione della promozione all’estero (troppi soggetti la fanno, 64) con un processo di riduzione degli enti. Bisogna innovare nei settori basilari e sviluppare la ricerca. C’è da riorganizzare i servizi pubblici e da contenere i costi e poi la pubblica amministrazione va considerata come una media impresa. Serve anche un confronto a livello regionale con le grandi imprese del credito. Nel secondo intervento Bugli riparlerà di come intende riprogettare l’eguaglianza.

Il giro è ripartito da Fassina, lui ci ha ricordato che abbiamo perso un anno a dire che la crisi non c’era. A luglio 2008 si fecero gli incentivi agli straordinari e non si guardò in faccia la realtà. Subito dopo venne il salvataggio momentaneo di Alitalia e non si pensò alle piccole imprese. Dall’altra parte i comuni sono stati bloccati dal patto di stabilità e infine si è pensato al ponte che, forse, aprirà i cantieri tra 5 anni! Concordo e mi sembra il Fassina più efficace.
Dopo i nostri destini si separano, lui ha parlato di evasione e di scudo fiscale, di nano tecnologie e di energie alternative. Chi mi legge conosce le mie idee, qui chiudo con la sua frase finale: “L’uguaglianza riparte dal diritto al lavoro, non basta la ridistribuzione del reddito e allora l’Italia si riscatterà come fece nel 1946”. Soprattutto se si faranno quelle riforme che ho chiesto io, in tanti scritti.
Gramolati nel secondo intervento ha dettagliato l’accordo fatto ieri e poi ha parlato della penalizzazione delle donne che lavorano: hanno salari più bassi (-18%) e meno posti di lavoro ( meno 10%). Altri penalizzati sono i migranti (-37,5% di salario) e i precari (-38%).
Le statististiche sono interessanti, magari non del tutto pertinenti.

Alla fine dell’intervento ci ha ricordato che abbiamo attraversato la crisi con il PDF del 2007. Merita di essere ascoltata la storia di alcuni lavoratori agricoli nella zona del Brunello di Montalcino.
Non ho tratto spunti dal secondo intervento di Bugli, ha trattato questioni interne al partito che non ho capito e non mi hanno interessato. Come chiudere: ho visto un Gramolati combattivo, la CGIL c’è e il PD è sulla strada giusta, quella che porta lontano dagli Ichino e da certi avvocati del lavoro degli anni novanta.

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