"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°51 del 2011

Aggiornamento della settimana

- dal 17 al 23 dicembre 2011 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 30 dicembre 2011          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

--------------------------------------------------------
Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
       di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)

*La Lectio di fr. Egidio Palumbo è temporaneamente sospesa per motivi di famiglia

Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
 una o più notizie

*******************

Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale

"QUELLI DELLA VIA"


*******************

Siamo anche in Twitter con
la pagina


"QUELLI DELLA VIA"



*******************

 



NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 



Possa il Signore Gesù
toccare i nostri occhi
per renderci capaci di guardare
non ciò che si vede
ma quello che non si vede.
Possa aprirli,
questi occhi,
perché contemplino
non il presente, ma l'avvenire
e possa donarci
gli occhi del cuore
con cui possiamo vedere Dio
attraverso lo Spirito. (Origene)

Buon Natale!


(in continuo aggiornamento)









I NOSTRI TEMPI




(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


... Siamo un popo­lo, o solo milioni di persone che vivono negli stessi confini? È diverso, come in u­na casa è diverso essere una famiglia o quattro o cinque uomini e donne che si incrociano frettolosamente, la sera. 
È perché siamo cresciuti nell’individuali­smo, nel mito dell’autonomia e della rea­lizzazione di sé, che davanti alla crisi ci ri­troviamo così frammentati?...

    Tempo di ritrovarsi

---------------------------------------------------------------



  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Nord e Sud più lontani... soppressi i treni di collegamento e 800 licenziamenti


Cinque notti fa è partito l’ultimo convoglio Torino-Palermo. Dopo mezzo secolo di onorato servizio, è stato soppresso, come tutti i convogli dell’asse Nord/Sud. Un gesto assurdo, persino volgare, che in nome della riduzione dei costi non solo ha tolto un servizio essenziale all'utenza, ma ha dato uno schiaffo alla “coesione sociale”, a vegliare sulla quale ora addirittura abbiamo un ministero. 
Hanno cancellato, soprattutto per i ceti meno abbienti, la possibilità, per di più nell'imminenza delle festività di fine anno (una vera crudeltà) di “tornare al paese”, di andare a fare scorta di caciocavalli e salumi, della tanica d’olio (di quei pochi ulivi sopravvissuti al forzato abbandono della terra), di vino “genuino” della vigna, di pane fatto in casa, dei giocattoli ricevuti in dono per il Natale dai bambini. 

  L’ultimo treno che viene dal Sud

I lavoratori licenziati dalla Rti Servirail-Wastel proseguono il loro presidio alla Stazione e affidano il proprio destino alla classe politica e alla deputazione nazionale e regionale messinese. Delusi, stanchi, indignati per il silenzio della grande stampa e per l'arroganza delle risposte fornite dall'amministratore delegato delle Fs Moretti, gli ormai ex cuccettisti – che alla mezzanotte dell'11 dicembre hanno dovuto riconsegnare le proprie divise di ordinanza – ieri mattina hanno avuto un lungo confronto con i parlamentari nazionale Vincenzo Garofalo (Pdl) e Francantonio Genovese (Pd), che hanno assicurato una mobilitazione "trasversale" e interventi di pressione nei confronti del governo Monti. Ma nella stessa giornata il Gruppo Ferrovie (dello Stato... lo lasciamo scrivere ad altri, torneremo a chiamarle così solo quando sarà ripristinata la continuità territoriale clamorosamente violata) smentisce su tutta la linea e annuncia come «in via di risoluzione il problema degli esuberi».

  Fs annuncia soluzioni ma nessuno ci crede

Due materassi appoggiati alla meno peggio, due stufe elettriche e tanti striscioni. Così occupano il piccolo ufficio che era loro e non lo è più. Così passeranno il Natale. Sono i cuccettisti di Servi Rail, la società che in appalto gestiva per Trenitalia il servizio su quei treni notturni che non esistono più. Lillo Rizzo per 12 anni viaggiava giù e su per l’Italia, da Messina a Venezia – questa la tratta che ricopriva – accompagnava i passeggeri italiani e non che sceglievano il trasposrto su rotaie per attraversare il bel Paese. Oggi era sul tetto della stazione messinese, mentre veniva giù la grandine. Per un lunghissimo momento ha pensato di accompagnarla, perché “la lucidità viene a mancare”, e la sua mente ha trovato un solo orizzonte: il marciapiede.

  Messina, addio al "Treno del sole" cuccettista tenta il suicidio, salvato

Di seguito la nota diffusa dal sindacato Or.S.A: La disperazione che oggi ha indotto il collega Lillo Rizzo (licenziato dalla Servirail) a tentare il gesto insano, è frutto del cinismo che Governo e Ferrovie dimostrano nei confronti della Sicilia allontanando l’isola dal resto del continente attraverso l’indegno taglio del trasporto ferroviario che oltre a calpestare il diritto costituzionale alla mobilità dei siciliani sta causando una perdita di posti di lavoro senza precedenti.

  Messina, sindacato Or.S.A: "Operai Servirail hanno dignità da vendere"

Non solo sulle torri della Stazione Centrale di Milano e della Stazione di Roma. La protesta dei lavoratori della Servirail Italia ex-Wagon Lits sale sul grattacielo Intesa San Paolo di Torino di corso Inghilterra. 

  Treni notturni sud-nord: sul grattacielo San Paolo i lavoratori torinesi. (testo+video)

... Egregio ingegnere Moretti, le famiglie degli 85 licenziati siciliani della Servirail rivendicano il diritto al lavoro e tutta la comunità Siciliana li sostiene reclamando pari dignità in tema di trasporto, al punto in cui siamo ridotti non le sarà facile portare a termine il suo progetto discriminatorio, nonostante la scarsa considerazione che usa riservare ai siciliani lei non ha idea di cosa sia capace questo popolo quando si compatta in nome della dignità…
Riteniamo corretto anticiparle che in assenza di immediati interventi per la positiva risoluzione del dramma causato ai lavoratori dell’accompagnamento notte e di un serio piano di produzione che garantisca un trasporto ferroviario meridionale di livello pari a quello presente in altri territori, ci faremo promotori di iniziative di massa volte a chiedere le sue dimissioni.

  LETTERA APERTA ALL’A.D. DELLE FERROVIE DELLO STATO

  Licenziamenti Servirail, l'Or.S.A. scrive all'Onorevole Garofolo

  video

Ecco, per andare da Nord a Sud d’Italia e viceversa non ci rimane che affidarci all'alta velocità del nostro pensiero. La soppressione di 21 treni a lunga percorrenza operata da Trenitalia colpirà in particolar modo Calabria e Sicilia, isolandole ulteriormente dal resto del Paese. La filosofia spicciola di Richard David Bach non basta a consolarci per la perdita dei nostri treni a bassa velocità. Sporchi, angusti, maleodoranti e logorati dal tempo eppure ci mancheranno, eccome. 

  Treni, da Nord a Sud Italia con l'alta velocità

  On line la petizione: Ripristino treni con cuccette verso il Sud e verso il Nord


--------------------------------------------

Treno del sole, Trinacria, Treno dell’Etna, Freccia della Laguna. I nomi degli Intercity notte che per decenni hanno tenuto assieme l’Italia da Nord a Sud evocano immagini di migrazioni, viaggi, speranze, ritorni. Da oggi (12/12/2011 n.d.r.)questi treni resteranno parcheggiati su un binario morto, perché con l’entrata in vigore del nuovo orario di Trenitalia non sarà più possibile salire in carrozza a Milano, Torino o Venezia e scendere in Sicilia. Bisognerà fare cambio a Roma o a Bologna, in piena notte.
Finisce così l’epoca romantica del viaggio in treno, con i suoi pro e contro.

    ZERONEGATIVO:  Nord e Sud sono più lontani

 Il 21 gennaio sindacati, partiti e società civilein piazza. Lettera degli ex cuccettisti al vescovo

    Francesco Celi:  Sul tetto della stazione con il cappio al collo E chiamata alle "armi": grande mobilitazione

Trenitalia sopprime gli ultimi treni a lunga percorrenza che per decenni sono stati simbolo dell'emigrazione. Il Treno del sole (Palermo-Torino), la Freccia della laguna (Siracusa-Venezia) e il Treno dell'Etna (Catania-Milano), resteranno solo un ricordo. - Gruppo aperto -

    FACEBOOK:  NO ALLA SOPPRESSIONE DEI TRENI NOTTURNI. BOICOTTIAMO TRENITALIA


---------------------------------------------------------------

  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)



Ricordando Mor Diop e Modou Samb Firenze con un corteo affollato e pacifico dice NO AL RAZZISMO



Tantissime persone si stanno preparando a sfilare nella città teatro della strage di settimana scorsa. La comunità senegalese: “Siamo ospiti dei fiorentini, chi è venuto per manifestare il proprio odio non è bene accetto”

  Firenze, partito il corteo anti-razzista

  Appello Coordinamento Regionale dei Senegalesi in Toscana per la Manifestazione di Sabato 17 Dicembre

"No alla xenofobia", "fermiamo il razzismo", "stessi diritti per tutti", "basta odio". Sono solo alcuni degli appelli disseminati lungo il percorso del corteo che sta attraversando la città. In testa le foto delle vittime.
E' partito alle 15 il corteo nazionale antirazzista organizzato dalla comunita' dei senegalesi fiorentini per ricordare le cinque vittime, due morti e tre feriti, causate da Gianluca Casseri.
In prima fila gli amici di Modou Samb e Mor Diop che reggono le foto dei due senegalesi morti. Su un cartello oltre la foto di Modou ci sono le foto delle moglie e della figlia di 13 anni.

  Firenze, corteo per dire no al razzismo

Un corteo per ricordare Mor Diop, 54 anni e Modou Samb, 40 i due ambulanti senegalesi uccisi fra le bancarelle del mercato in piazza Dalmazia a Firenze, martedì scorso. Nel tragico giorno della caccia al nero che il ragioniere neonazista Gianluca Casseri, 50 anni, pistoiese. Il bilancio stato di due morti e tre feriti fra i senegalesi, la terza vittima è lo stesso killer che si è suicidato braccato dalla polizia. Una città sotto shock. La rabbia e le lacrime, i fiori, i centinaia di bigliettini. Le polemiche sull'estrema destra (Casseri era un simpatizzante di Casa Pound, ma Casa Pound ne ha preso le distanze). La comunità senegalese oggi organizza a Firenze una manifestazione pacifica contro i razzismi. La cronaca...

  Al via il corteo anti-razzista fiocco rosso in segno di lutto

Guarda il nostro precedente post:
  Riscoperta dei valori e libera scelta del bene per sconfiggere l'ODIO e ritrovare la vera UMANITÀ



--------------------------------------------

 L’Infedele ha deciso di prendere sul serio il pensiero e l’opera di Gianluca Casseri, l’ideologo di destra con la 357 magnum che martedì 13 dicembre ha assassinato in piazza Dalmazia a Firenze due senegalesi, Diop Mor e Samb Mudou, ferendo gravemente altri loro connazionali. Casseri è davvero solo un pazzoide isolato?...

  Gad Lerner: L’Infedele: un Natale che piacerebbe a Hitler?

Tra gli ospiti di Gad Lerner:  Luigi Zingales, Vittorio Emanuele Parsi, Adriana Cerrettelli, Fabrizio Unida, Salvatore Bragantini

  L'INFEDELE: Il Natale che piace ai razzisti (video puntata integrale)


---------------------------------------------------------------


  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


18 dicembre 2011: Giornata di Azione Globale contro il razzismo e per i diritti dei migranti, rifugiati e sfollati.


18 dicembre 2011: una Giornata di Azione Globale contro il razzismo e per i diritti dei migranti, rifugiati e sfollati. Questa azione cerca di contribuire alla costruzione di un reale movimento internazionale per i diritti dei migranti, perché uniti possiamo vincere!

  Visita il sito web dedicato al 18 dicembre 2011

"I nostri fratelli Mor Diop e Samb Modou sono stati assassinati e Moustapha Dieng, Sougou Mor e Mbenghe Cheike gravemente feriti da una mano armata dall’odio xenofobo, lucido e determinato. Tutti sono vittime della manifestazione estrema di un razzismo quotidiano che umilia sistematicamente la nostra dignità". Con questo accorato appello del coordinamento senegalese, ieri in corteo a Firenze, si celebra oggi, 18 dicembre, in tutto il mondo la “Giornata internazionale dei imigranti” istituita dalle Nazioni Unite per richiamare l’attenzione sui diritti di tutti i lavoratori migranti e i membri delle loro famiglie.

  Giornata internazionale dei migranti: “contro il razzismo e per i diritti”



--------------------------------------------


In cento lungo le coste salentine. Nuovo sbarco nella mattinata
«Non vorremmo che in questa crisi nascessero tensioni e si scaricassero sui più deboli», ha detto a Torino il ministro per l'Integrazione: «Vedo però una grossa reazione del Paese».

   Gabriele Einaudi:  Riccardi tra i resti del campo rom



Potrebbe interessarti:http://www.lecceprima.it/cronaca/sbarco-gallipoli-9-dicembre-2011.html
Seguici su Facebook:http://www.facebook.com/pages/LeccePrimait/112352998793334

---------------------------------------------------------------




FEDE E
SPIRITUALITA'



“NON ABBIATE PAURA” - HOREB N. 59 – 2/2011

TRACCE DI SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI

Credevamo che lo sviluppo scientifico, sociale, economico, un certo benessere diffuso ci avesse emancipati dalla paura, e invece si constata quotidianamente che essa, anche se facciamo fatica a dircelo, condiziona la vita. Rimane al fondo, come  realtà strisciante, dissimulata, ma, quanto meno ce l’aspettiamo, essa affiora e condiziona l’orientamento della vita e le scelte concrete. Essa è connessa all’intimo dell’uomo, ognuno porta in se stesso la paura radicale della contingenza e della morte. Sì, si ha paura di morire e quindi della malattia, della stessa vecchiaia e delle rughe. Si ha paura del futuro per la precarietà del lavoro e per il rischio di rimanere disoccupati. Si ha paura nel mondo degli affetti per la fragilità umana che accompagna le scelte. Si ha paura dell’altro perché potrebbe intaccare i nostri orizzonti, i nostri interessi, i nostri privilegi...

Questo l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma e valorizzi il quotidiano.

  Editoriale (Pdf)

  Sommario (Pdf)


---------------------------------------------------------------

(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


La più dura battaglia per l'uomo è quella spirituale, la lotta contro il male che lo abita e che incontra nel mondo.

    Enzo Bianchi: resisti al nemico (video)

---------------------------------------------------------------


  La Bibbia in un frammento



"Lo vedo,
ma non ora;
lo contemplo,
ma da lontano:
una stella spunta
da Giacobbe,
uno scettro sorge
da Israele".
(Numeri 24,17)

  Gianfranco Ravasi: La stella e lo scettro



---------------------------------------------------------------


Uomini e profeti

Fedi e Mondo

slcontent

Verso Natale. Maria nello sguardo del mondo
con Yahya Pallavicini e José Tolentino Mendonça
sabato 17 dicembre 2011


Nell’avvicinarci al Natale, torniamo a guardare alle figure della natività, ma incrociando anche prospettive diverse da quelle tracciate nei Vangeli: non perché non siano sufficienti a raccontarci la storia di una umanizzazione del divino, ma perché è di grande interesse raccogliere anche le interpretazioni che di questo “fatto” sono state date da altre culture, che lo hanno voluto riprendere. Perciò oggi accosteremo la figura di Maria, così come ci viene raccontata  nel Corano, che le dedica la Sura 19: “E ricorda nel libro Maryam, quando si ritirò  dalla sua gente in un luogo a Oriente…”. Sarà con noi Yahya Pallavicini. Vedremo in seguito, con padre José Tolentino Mendonça, quanto sia essenziale che ogni messaggio di fede continui a incarnarsi nella vita quotidiana degli esseri umani e anche in coloro che sembrano distanti da ogni credo.

 

    Ascolta


Leggere la Bibbia

slcontent

Secondo Isaia. Il libro della consolazione
con  Stefano Levi Della Torre
domenica 18 dicembre 2011


Siamo dunque al Secondo Isaia, o Deuteroisaia (capitoli 40.55). Se il primo Isaia è vissuto prima dell’esilio, intorno alla fine dell’VIII secolo, durante il dominio assiro della Palestina e di Giuda, e mentre si annunciava il nuovo oppressore, Babilonia, che porterà all’ assedio di Gerusalemme e alla distruzione del tempio (nel 587), il secondo Isaia vive l’esilio e la deportazione, circa due secoli dopo il primo, e vede sorgere la potenza di Ciro che sconfiggerà l’impero babilonese e ricondurrà i deportati in patria.  Dando luogo a una rinascita di Israele. Il famoso editto di Ciro è del 538. E dunque intorno a questa data si deve collocare la predicazione del Deuteroisaia, che verte intorno alla consolazione del popolo e alla promessa di un capovolgimento radicale della situazione. Con Stefano Levi Della Torre vedremo oggi i capitoli dal 40 al 45.

 

    Ascolta


---------------------------------------------------------------


  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


‎"La vera maternità è nell’ascolto che accoglie l’altro" di Silvano Fausti


La maternità della vergine Maria, dicevano gli antichi, sta nell'orecchio prima che nel ventre. Proponiamo il famoso brano evangelico dell’Annunciazione nella lettura del biblista gesuita Silvano Fausti, che si sforza di riscattarlo dallo scontato per farne emergere il significato profondo e attuale. «La sterilità, la non fecondità rappresenta il dramma dell’uomo che non ha futuro. Maria ha già capito: il futuro non riesco a farmelo io, il mio futuro è l’altro e l’altro non posso farlo, posso solo accoglierlo».

La vera maternità è ascoltare. È ascoltando che concepisci l’altro, ti entra e poi vivi di lui. È la vera concezione l’ascolto. La maternità della vergine Maria, dicevano gli antichi, sta nell'orecchio prima che nel ventre. 
Siamo abituati a considerare Maria come un caso strano, unico. Di lei si dice che è “Madre della Chiesa”: perché i figli hanno in comune con la madre il fatto di essere uguali alla madre, altrimenti non sono figli. Quindi, ciò che si dice di Maria è ciò che capita a ciascuno di noi.
Il brano evangelico dell’Annunciazione è molto noto, e in qualche modo bisogna riscattarlo dallo scontato, in modo da avere occhi e orecchi e cuore nuovo per lasciarsi sorprendere dal suo significato profondo e attuale. Il racconto di Maria ci dice anche come ci si accosta alla Parola: l’autore lo pone all'inizio del Vangelo per dire come la Parola si realizza in ognuno.

   La vera maternità è nell’ascolto che accoglie l’altro di Silvano Fausti 

Il testo è una sintesi redazionale della lectio divina tenuta nella Chiesa di San Fedele in Milano. 

   Ascolta l'audio originale.


---------------------------------------


‎"Le Frontiere dello Spirito" puntata del 18 dicembre 2011


Domenica 18 dicembre 2011 "Le Frontiere dello Spirito" la rubrica religiosa scritta e condotta da Maria Cecilia Sangiorgi e dal cardinale Gianfranco Ravasi.

Nella prima parte, il cardinale Ravasi approfondisce le letture tratte dal secondo libro di Samuele (7,1-5.8b-12.14a.16) e un frammento del salmo 88 (89) (2-5.27-29).

A seguire la rubrica di Maria Cecilia Sangiorgi dal titolo "Cuamm 60 anni di miracolo" dedicata all'organizzazione Cuamm con testimonianze raccolte nella sede principale che è a Padova.

Premessa
L'Italia è un Paese strano che a volte ci riserva sorprese bellissime. Quanti sanno ad esempio che esistono giovani medici, o medici con una carriera avviata, che lasciano tutto per andare a svolgere il loro servizio in Paesi disagiati, in Africa, Paesi dove spesso l'ospedale è un sogno, le cure mediche sono pochissime e che esiste un'organizzazione come il Cuamm (Centro Universitario Aspiranti e Medici Missionari). Nato nel 1960, sede a Padova e da allora ha mandato migliaia di medici, tecnici e infermieri nei posti più disagiati dell'Africa...

   il video della puntata intera sul sito Mediaset


---------------------------------------

‎"Finalmente il risveglio dall'accidia" - Eugenio Scalfari parla del cardinale Carlo Maria Martini


Come disse il cardinal Martini 12 anni fa "il livello di allarme si raggiunge quando lo scadimento etico della politica non è neppure più percepito come dannoso". Ce n'è voluto di tempo...

Per sfuggire da un'attualità che mi obbligherebbe a parlare ancora una volta di Berlusconi, di Mario Monti e delle risse interne di questo o quel partito, dedico questa pagina al cardinale Carlo Maria Martini.
Potrà sembrare una stranezza o se volete una fuga dalla realtà, ma non lo è. Martini è un prete, un gesuita, è stato per molti anni prefetto della Congregazione della Fede, poi rettore dell'Università Gregoriana, poi arcivescovo di Milano. Insomma ha percorso tutti i gradi della gerarchia ecclesiastica, ma non è certo questo che lo raccomanda alla nostra attenzione e in particolare alla mia. E' stato ed è un uomo di grandissimo coraggio intellettuale e spirituale. Ha cercato la verità senza mai esorcizzare il dubbio e gli è accaduto talvolta che il dubbio facesse parte della sua ricerca di verità...

   Finalmente il risveglio dall'accidia di Eugenio Scalfari

Per approfondire guarda i nostri precedenti post:
   "Storia di un uomo . Ritratto di Carlo Maria Martini" di Aldo Maria Valli
   Il cardinal Martini: un vescovo del post-concilio - audio della tavola rotonda - Roma – Civiltà Cattolica, 12/11/2011
   Le ragioni del credere: il nuovo libro del card. Martini


---------------------------------------

"Ama il prossimo tuo" di Enzo Bianchi e Massimo Cacciari



La parabola del Samaritano buono è la più sconcertante del Nuovo Testamento, accanto a quella dell'adultera. Appare solo in Luca (10,25-37) e come tutte le parabole dà a un pensiero etico - ama il tuo prossimo come te stesso - la forma di un racconto. È come se la morale, dai cieli di astratte bellezze, scendesse per strada, e indicasse il punto preciso in cui i sentieri si biforcano e la via giusta s'annebbia

   Ci serve compassione senza commozione (pdf)

Esce l' ultimo volume, undicesimo della serie dedicata a «I Comandamenti», dell' editrice il Mulino. Il titolo Ama il prossimo tuo ricorda il supremo comandamento cristiano. Firmano il libro Enzo Bianchi e Massimo Cacciari. Il primo tratta nel suo saggio «Farsi prossimo con amore», il secondo analizza la «Drammatica della prossimità».

   Così fu aggiunta al Decalogo una regola in più

La svolta del Vangelo: anche il nemico va amato Valori universali Il Dio del Vecchio Testamento stringe un patto esclusivo con il suo popolo, quello cristiano si rivolge pure a chi è lontano

   Perché il «prossimo tuo» ha rivoluzionato la fede di Massimo Cacciari

   La scheda del libro Ama il prossimo tuo


---------------------------------------

‎"Un momento per ritrovare fiducia" di Vito Mancuso


Natale vuol dire nascita, quindi celebrare il Natale significa celebrare la nascita. Di Gesù, certamente, ma non solo. Il compleanno del Gesù storico infatti (per quanto sia noto che il 25 dicembre è solo una convenzione) ha il potere di richiamare ogni essere umano a interrogarsi sul senso del venire al mondo, su quale sia questo senso, se poi si deve morire. Perché nasciamo? Perché mettiamo al mondo dei figli?
La celebrazione di questo eterno mistero dell´esistenza cade oggi in Italia in un momento particolarmente difficile. In questo scenario il Natale può, in chi vuole, risvegliare la riflessione sul senso della nascita, perché esso gioca tutto il suo senso sull'essere un grande sì al venire al mondo, alla bellezza e alla sensatezza dell'esistere...
 


---------------------------------------

Natale del Signore - Una speranza per tutti di Enzo Bianchi



L’evento che i cristiani celebrano a Natale non è una “apparizione” di Dio tra gli uomini, ma la nascita di un bambino che soltanto Dio poteva dare all'umanità, un “nato da donna” che però veniva da Dio e di Dio doveva essere racconto e spiegazione. La nascita di colui che è il Signore e Dio non va presa in senso metaforico, ma in tutto il suo senso reale, storico che l'Evangelo mette in evidenza quale “segno”. Infatti, per ben tre volte, nella narrazione della nascita di Gesù, l’evangelista Luca ripete con le stesse parole l’immagine da guardare senza distrazioni: “un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia” (Lc 2,7.12.16)! Sì, c’è anche la luce che risplende e avvolge i pastori, c’è la gloria divina che incute timore, c’è il coro degli angeli che canta la pace per gli uomini amati da Dio, ma tutto questo è solo la cornice che mette in risalto il quadro e cerca di svelarci il senso che esso racchiude.
Il segno che i pastori ricevono dall'annuncio degli angeli è di una semplicità estrema, un segno povero, un segno appartenente all'umanità povera: nasce un bambino ma nella povertà di una stalla, nasce un bambino, figlio di una povera coppia di sposi, nasce un bambino cui è stata negata l’ospitalità. Il segno del Natale è tutto qui! Eppure, il bambino è proclamato Messia: Salvatore e Signore è un povero bambino, figlio di poveri, nato nella povertà!
Se i cristiani nella loro fede non mantenessero vivo il legame tra il bambino e il Signore, tra la povertà e la gloria, non capirebbero la verità del Natale.

   Natale del Signore - Una speranza per tutti


---------------------------------------

"Lettera di Natale 2011": "La Chiesa del Vangelo e del Concilio Vaticano II con le porte sempre aperte".


Una Chiesa che paghi le tasse. Una chiesa che chieda scusa alle vittime di pedofilia, che rinunci a titoli come “santità, eminenza, eccellenza” e che permetta a donne e uomini sposati di celebrare la messa. Una chiesa che ripensi all'ora di religione nelle scuole e alla figura dei cappellani militari. Sono le richieste contenute nella tradizionale Lettera di Natale, firmata da 10 sacerdoti, che da 9 anni scrivono alcune riflessioni non solo sulla religione, ma anche sull'attualità, per poi distribuirle e recapitarle nella cassetta delle lettere di credenti e non.
Quest’anno la lettera è intitolata alla “Chiesa del Vangelo e del Concilio Vaticano II con le porte sempre aperte”. «Crediamo la chiesa povera, umile, sobria, essenziale, libera da ogni avidità riguardo al possesso dei beni – si legge nella lettera –. La Chiesa quindi paghi doverosamente le tasse riguardo a quei beni che non sono in modo chiaro ed evidente finalizzati alla solidarietà, alla promozione sociale, al bene comune». Questo è uno dei tanti inviti lanciati dai preti firmatari, tra cui anche don Pierluigi Di Piazza, responsabile del Centro Balducci, dove è stata presentata ieri mattina la lettera. «È un sostegno alle famiglie per affrontare situazioni difficili – ha spiegato – e vuole essere un documento per comunicare e stimolare il dialogo».

   L’appello dei preti di frontiera: Anche la Chiesa paghi le tasse

Com'è tradizione da alcuni anni, un gruppo di preti cosiddetti "di frontiera" che operano nel Nord-est, dopo la lettera di Natale 2009 su “Il Dio in cui crediamo e il Dio in cui non crediamo” e quella del 2010 “Chi dite che io sia?” su Gesù di Nazaret, ha pubblicato la "Lettera di Natale 2011", intitolata "La Chiesa del Vangelo e del Concilio Vaticano II con le porte sempre aperte".
I temi in essa trattati riguardano le dimensioni più profonde e coinvolgenti dell’appartenenza alla Chiesa e le questioni più difficili e discusse: la Chiesa di Gesù di Nazaret, segno di salvezza, profondamente umana, senza ricchezze, privilegi, titoli onorifici; la Chiesa dei diversi ministeri e carismi, partecipata e democratica con preti celibi, sposati e donne preti; la Chiesa povera e che sceglie i poveri, i deboli, gli esclusi; la Chiesa che può ispirare l’impegno politico, ma mai compromessa con il potere; la Chiesa dell’accoglienza di tutte le persone, della condivisione e della festa. Si tratta di una riflessione come sempre coraggiosa intorno a temi controversi quali il sacerdozio femminile, l'ammissione dei preti sposati, l'ora di religione nelle scuole, la presenza dei preti nelle forze armate. I firmatari chiedono che la Chiesa di cui fanno parte paghi le tasse per quelle attività non collegate ad iniziative di solidarietà e chieda perdono alle vittime della pedofilia. «Quando la Chiesa, si legge nella lettera, riceve dal potere - economico, politico e militare - finanziamenti, vantaggi, privilegi e onori perde la forza profetica di denunciare con libertà la corruzione, l’illegalità, l’ingiustizia, l’immoralità, le guerre, il razzismo, nella nostra Regione (Friuli Venezia Giulia e Veneto, ndr) manifestato anche a livello politico e legislativo. Così è avvenuto e continua ad avvenire in ogni parte del mondo, con la drammatica conseguenza che il potere si sente in questo modo legittimato, difeso, compiaciuto, incoraggiato e sostenuto»
Questi i firmatari della lettera: Pierluigi Di Piazza (Centro Balducci), Franco Saccavini (Udine, San Domenico), Mario Vatta (Comunità San Martino al campo, Trieste); Giacomo Tolot (Vallenoncello, Pordenone), Piergiorgio Rigolo(cappellano del carcere di Pordenone), Alberto De Nadai(Comunità Arcobaleno, Gorizia), Andrea Bellavite (ex parroco ed ex direttore della Voce Isontina, Gorizia), Luigi Fontanot (Fiumicello, Gorizia), Albino Bizzotto (Beati i costruttori di pace, Padova), Antonio Santini (Vicenza)

   il testo integrale della Lettera di Natale 2011 "La Chiesa del Vangelo e del Concilio Vaticano II con le porte sempre aperte" (pdf)


---------------------------------------

‎"IL NATALE IN TEMPO DI CRISI: COME UNA COMUNITÀ PUÒ RECUPERARE IL SENSO DELLA FESTA" di mons. Vittorio Nozza – direttore Caritas Italiana


Pochi giorni al 25 dicembre 2011. È il tempo dell’attesa, dei preparativi per lasciare che Qualcuno entri nella nostra vita. Come succede in una casa che aspetta la nascita di un figlio: c’è da fare spazio, un letto da preparare, del tempo da dedicare alla nuova vita: non a caso il mistero dell’incarnazione ci viene raccontato dalla culla di Betlemme. Anche l’attesa di un figlio può sembrare un avvenimento impossibile. Soprattutto può creare scompiglio in casa, mandare all'aria i progetti e le idee di una giovane coppia. Come ogni grande sorpresa che ci investe, non ci sentiremmo mai pronti, mai adeguati: è quasi naturale parlare di turbamento e paura. Nessuno ci ha mai preparato all'imprevedibile: attendere un figlio è una scommessa sul futuro, confidare in un dono, dare credito a qualcuno, mettersi a servizio della vita. 
Il tempo della vita, poi, è alternanza di gioie e dolori, fatiche e speranze. A volte i nostri occhi si spalancano nello stupore di fronte alle meraviglie della vita, ma possono riempirci anche del grigio della noia o del nero della disperazione. Ogni angolo della terra ha un popolo che grida, una donna che sperimenta la minaccia, un figlio che ha paura: tutti aspettiamo un tempo di riposo e un po’ di pace. Anche angoscia ed ansia fanno parte dei nostri tempi, fatti di attesa e di domande. C’è una speranza che interroga le nostre paure: che ne sarà della vita? Chi ci dirà qualcosa di futuro? Ha senso che cerchiamo di prenderci cura della storia per “crescere e abbondare nell'amore vicendevole e verso tutti”, come dice l’apostolo?
Il tempo dell’attesa per educarci ad accogliere non è un tempo vuoto di azione. C’è da fare un grande lavoro di costruzione di una nuova umanità, dentro e attorno a noi. Una domanda per tutte: che cosa dobbiamo fare? Cambiare vita in modo radicale oppure occuparci umilmente del nostro quotidiano? Ci dicono: urge una svolta. Sì, ma perché o per chi dovremmo cambiare? 

   IL NATALE IN TEMPO DI CRISI: COME UNA COMUNITÀ PUÒ RECUPERARE IL SENSO DELLA FESTA (pdf)



---------------------------------------


CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni


  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

‎"La speranza non è in vendita" di Luigi Ciotti



In un mondo d'ingiustizie sempre più intollerabili, la speranza rischia di diventare quasi un lusso, un bene alla portata di pochi. Ma una speranza "d'elite", una speranza che esclude, in realtà è una speranza falsa. E per fermare questa compravendita di speranze di seconda mano bisogna trasformare la denuncia dell'ingiustizia in impegno per costruire giustizia. Queste le premesse da cui nasce "La speranza non è in vendita", l'ultimo libro di don Luigi Ciotti, un lavoro costruito attraverso quarantacinque anni di faccia a faccia con le persone, di incontri, di strada fatta a fianco degli ultimi. Un testo "per non cedere alla rassegnazione, al cinismo e all'indifferenza. E per ricordarci che la strada dell'impegno è scandita da tre parole: corresponsabilità, continuità, condivisione".
Pubblichiamo l'introduzione al libro appena uscito per i tipi di Giunti-Edizioni Gruppo Abele 

  La speranza non è in vendita

Nella puntata de L'Infedele, andata in onda il 28 novembre 2011, Gad Lerner segnala, in chiusura, il libro di don Luigi Ciotti, "La speranza non è in vendita"

 
video

Don Luigi Ciotti è maestro e testimone. Per questo lo si ascolta con attenzione. Perché, come disse Paolo VI, l'uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni". Così il vescovo di Cesena-Sarsina, Douglas Regattieri, ha accolto lunedì scorso il sacerdote fondatore del Gruppo Abele in una chiesa di Sant’Agostino gremita in ogni ordine di posti per l’apertura della settima Settimana sociale diocesana.

  "Don Ciotti? Un maestro e un testimone"

La Casa editrice del Gruppo Abele era in difficoltà economiche, l'ha salvata un decano dell'editoria italiana per il quale "Il Prete degli ultimi" Esce ora in libreria, con un manuale di resistenza civile.
Questa è una storia da Libro Cuore con tutti i sentimenti. E anche le coordinate logistiche, perché si svolge nei pressi del palazzo torinese dove Edmondo De Amicis visse gli ultimi anni e dove oggi c'è La torre di Abele, storica libreria del Gruppo Abele. Protagonisti: uno dei primi editori italiani, Sergio Giunti, e il prete degli ultimi, Luigi Ciotti.
Il fiorentino Giunti non è un baciapile, e lo dichiara: "Non sono un assiduo praticante e chi mi conosce sa che non sono tanto legato agli ambienti clericali". Ma quando viene a sapere che, a Torino, La torre di Abele è in cattive acque, si presta a dare una mano...

  Don Ciotti e Sergio Giunti, una storia di libri (buoni)


--------------------------------------------

Una tonaca rossa in mezzo ai dimostranti di Occupy Wall Street.


Una tonaca rossa in mezzo ai dimostranti di Occupy Wall Street. Gli indignati di New York cacciati da Zuccotti park cercano di occupare un lotto di proprietà della Trinity Church, sempre a Wall Street. Fra loro un Vescovo episcopale in pensione, veterano del Vietnam.

  Guarda il servizio del TG3

Il vescovo George Packard, a New York, ha scelto di stare dalla parte degli indignati, e per questo è stato arrestato dalla polizia assieme agli altri 55 dimostranti che volevano occupare Zuccotti Park.
Una scelta precisa: stare dalla parte dei più deboli.
«Il Gesù dei poveri e bisognosi che io amo oggi sarebbe tra i dimostranti di Occupy Wall Street. O in prigione» ha commentato così il suo gesto.
Ognuno è libero di scegliere da che parte stare. Dalle parti delle cricche e dei salotti della politica o da chi protesta. Nel primo caso si sta molto più comodi.

  Video: Dalla parte dei più deboli

Il vescovo Packard arrestato con i manifestanti In manette Il reverendo ha scavalcato una recinzione per occupare un lotto di proprietà della Trinity Church. «Ci hanno tenuti per nove ore in cella»

    Sulle barricate in tonaca «Gesù contro Wall Street»

Da New York a Londra i preti si stringono attorno al movimento di protesta perché, dice il reverendo George E. Packard della Trinity Church di New York, «il Gesù dei poveri e bisognosi che io amo, oggi sarebbe tra i dimostranti di Occupy Wall Street».
E così i dimostranti sloggiano da Via da Zuccotti Park e trovano un porto sicuro nelle proprietà della Chiesa mentre la police dà loro la caccia.

    Occupy Wall Street anche i preti scendono in piazza: in manette vescovo indignato (i video inseriti nel servizio sono in inglese)


--------------------------------------------


Un Paese in cerca di equità - Una ricerca esclusiva Demòpolis/Famiglia Cristiana


Una ricerca esclusiva Demòpolis - Famiglia Cristiana: ecco che cosa Monti dovrebbe fare per rendere giustizia agli italiani onesti.

Una medicina amara. Molto amara. L’ennesima. Col rischio che porti a effetti collaterali. Come quello di scivolare nella povertà. E con un retrogusto rabbioso verso chi le tasse non le paga e sfrutta allegramente i servizi della collettività, seduto in groppa ai contribuenti onesti che vanno avanti con fatica crescente e che pagano le tasse anche per loro. Quanto alla parola d’ordine del Governo Monti (“equità”), solo una minoranza ne ritrova traccia nella stangata da 25 miliardi che ci attende per il 2012 e che va ad aggiungersi a quelle precedenti, per un totale in tre anni di 200 miliardi di euro. Oltre la metà degli italiani ritiene la Manovra iniqua e il 31 per cento considera le scelte di Monti “sbagliate”.
Lo conferma la ricerca esclusiva condotta dall'istituto di sondaggi Demòpolis per conto di Famiglia Cristiana.

  Un Paese in cerca di equità

  "Una lettera di Natale per cambiare davvero l'Italia"



--------------------------------------------

Giurano che non è il seguito del seminario di Todi, dove, a metà ottobre, si riunirono le associazioni aderenti al Forum delle persone e delle associazioni cattoliche nel mondo del lavoro insieme al card. Angelo Bagnasco per gettare le basi di un non ben precisato “soggetto cattolico” impegnato in politica (v. Adista n. 78/11). Eppure l’incontro riservato che si è svolto lo scorso 13 dicembre in un istituto religioso a Roma sembra essere proprio il secondo passo dopo Todi...

  Luca Kocci: Manovre di cattolici alla ricerca di un "centro". E dopo Todi spunta "Iniziativa per l'Italia"



POLITICA



Gli italiani si chiedono: il Natale che arriva sarà il peggiore degli ultimi dieci anni o il migliore dei prossimi dieci? O si sta esagerando, e in fin dei conti sarà un 25 dicembre come tutti gli altri? Tra lo spread che non si riduce, le tasse che crescono, i prezzi che volano la manovra Monti continua a far discutere. Se ne parla a Ballarò nella puntata in onda martedì 20 dicembre alla quale è intervenuto il capo economista dell’OCSE Pier Carlo Padoan.
Tra gli ospiti di Giovanni Floris il sottosegretario allo Sviluppo e alle Infrastrutture Claudio De Vincenti, Mariastella Gelmini del Pdl, il presidente dell’Istituto Bruno Trentin Guglielmo Epifani, il direttore generale del Conad Francesco Pugliese, l’economista Chiara Saraceno, il direttore di Libero Maurizio Belpietro, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli.

In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza (video)

  BALLARO': BALLARÒ, A NATALE TUTTI IN CRISI? (video puntata integrale)

---------------------------------------------------------------

Le misure di austerità presentate dal neo premier Monti mi lasciano sgomento ed interdetto, ma non impreparato. 
Non sono un economista, sono un prete che però ha sempre considerato con attenzione l’andamento del destino dei poveri in mano alla finanza. Come tanti italiani, posso ammettere che queste misure “lacrime e sangue” erano inderogabili. Solo che mi riesce difficile ingoiare questa socializzazione capillare delle “lacrime” a danno dei ceti “rapinati”, e questi buffetti sulle tasche dei “rapinatori”. Prevale ancora una logica inaccettabile: togliere ai poveri per dare ai ricchi. E questa continuità, purtroppo, l’ha indicata con chiarezza, come un segnale inequivocabile a chi voleva capire, la presenza di Monti al “salotto” di Bruno Vespa.
Monti ed il suo governo sono l’epifania di un “sistema” prima occulto, ora palese anche agli sprovveduti.

  Felice Scalia: Politica serva della finanza

A voler parafrasare uno slogan pubblicitario che, alcuni anni fa, reclamizzava un prodotto in scatola, potremmo dire, con buona approssimazione, che la manovra economica proposta dal governo Monti ed ora all’esame del Parlamento, contiene molto rigore, poca equità, niente sviluppo. Questa valutazione, che può apparire eccessivamente severa, non coincide con la vulgata governativa che, oltre a sostenere l’urgenza e l’entità della manovra, ritiene impossibile spostare il prelievo fiscale su voci diverse da quelle considerate. 

    Lino Prenna:  Il filo che unisce Monti a Berlusconi

Il Forum delle Associazioni Familiari esprime pesanti critiche alla "mannaia" fiscale calata sulle famiglie. Salvo per l'Imu, più "tagliata" a misura di famiglia.

  Stefano Stimamiglio: Dalle famiglie "no" alla manovra

Non è sospesa «la democrazia», come si dice a sproposito. È una politica impotente che da tempo si è autosospesa, e tuttora fatica oltremodo a ritrovare la propria funzione nazionale e, per l’appunto, democratica.

  Paolo Franchi: La transizione verso la nuova politica

Il voto finale del Senato alla manovra Monti permette di fare un primo bilancio del cammino governativo. Si possono fissare tre punti.

  Stefano Folli: "Fase due" e partiti senza alternative




---------------------------------------------------------------





 BENEDETTO XVI
 




      Angelus - 18 dicembre 2011

      Udienza - 21 dicembre 2011, Il Santo Natale

      DiscorsoVisita Pastorale alla Casa Circondariale Nuovo Complesso di Rebibbia - Roma (18 dicembre 2011)


   
     DiscorsoPresentazione degli auguri natalizi da parte degli Em.mi Signori Cardinali, della Curia Romana e della Famiglia Pontificia (22 dicembre 2011)




---------------------------------------------------------------

  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


"EDUCARE I GIOVANI ALLA GIUSTIZIA E ALLA PACE" - Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace 2012


Va come sempre alla radice delle questioni Papa Benedetto. Mantenendo, con mite e ferma chiarezza, uno sguardo di fiducia realista. È questo infatti il tono generale del messaggio per la giornata mondiale della pace, reso noto poche ore dopo la celebrazione dei vespri con gli studenti universitari romani ai quali ha parlato dell’attesa di Dio con altrettanto fiducioso realismo.
Benedetto XVI non poteva trascurare la crisi globale che grava su molte società e che viene descritta con singolare efficacia: «Sembra quasi che una coltre di oscurità sia scesa sul nostro tempo — si legge all'inizio del messaggio — e non permetta di vedere con chiarezza la luce del giorno». A esserne angosciati sono soprattutto i giovani, e non vi è bisogno di troppe analisi per constatare questa realtà inquietante, emersa nell'anno che si conclude anche con manifestazioni e sintomi visibili in diversi Paesi.

  La fiducia realista di Papa Benedetto di Giovanni Maria Vian

I giovani d'oggi (come quelli di ieri) 
conosco nottate di veglia ma si confondono troppo spesso con l'agitazione, il chiasso, il rumore.
Papa Benedetto, nel messaggio per la Giornata mondiale della pace 2012, si rivolge a tutti i giovani perché nelle loro mani è il nostro oggi e il nostro domani. Chiede una movida notturna inedita, diversa, che non sprechi il vigore giovanile nel passare da un locale ad un altro, da un'anonima folla che si agita dimenandosi ad un'altra folla che fagocita le ore e porta al mattino sfatti, senza energie.
La movida di Benedetto è esigente, chiara e indiscutibilmente fondata. L'unica che, calata un'altra volta la notte, non deluderà e porterà a sonni lieti e non a incubi pesanti. 

  Una "movida" esigente - Un Papa che trasmette ai giovani la gioia di vivere di Cristiana Dobner - carmelitana scalza

Leggi il testo integrale del messaggio per la quarantacinquesima Giornata mondiale della pace:

  EDUCARE I GIOVANI ALLA GIUSTIZIA E ALLA PACE

  CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI PER LA XLV GIORNATA MONDIALE DELLA PACE (1° GENNAIO 2012)


--------------------------------------------

Benedetto XVI in visita al carcere di Rebibbia



Entrare in un carcere e non vedere l’ora di uscirne è un tutt’uno. Dietro quelle mura grigie, dietro il clangore di quei cancelli, perfino l’aria che si respira sembra più pesante. Un senso di oppressione invincibile, che le chiacchiere facilone, più da bar che politiche, sul 'buttar via le chiavi', ignorano. Il mondo diviso in chi ha sbagliato e chi no (o l’ha fatta franca). Punto. La sesta opera di misericordia corporale, «Visitare i carcerati», quasi scomparsa dall’orizzonte cristiano benpensante (si può definire così?), e lasciata ai parenti dei detenuti. A quelli, ancora, che lo fanno. In un carcere, per la seconda volta in sei anni, Benedetto XVI c’è entrato. E mentre attraversava il corridoio centrale della cappella intitolata al «Padre nostro», quello spazio riempito di applausi e mani tese, di grida di «viva il Papa» e di gente che si accalcava verso il centro, per farglisi più vicino, non sembrava tanto diverso dall’aula delle udienze, in Vaticano. 
Detenuti, invece di pellegrini.

  Visitare i carcerati L'esempio del Papa

"E' importante che le istituzioni promuovano un'attenta analisi della situazione carceraria", caratterizzata da sovraffollamento e da degrado, "in modo che i detenuti non scontino mai una 'doppia pena'; ed è importante promuovere uno sviluppo del sistema carcerario, che pur nel rispetto della giustizia, sia sempre più adeguato alle esigenze della persona umana". Così oggi Benedetto XVI, durante la visita pastorale al carcere di Rebibbia. Il Papa ha auspicato che presto possa colmarsi quell'abisso tra la realtà carceraria reale e quella pensata dalla legge, che deve "da un lato tutelare la società da eventuali minacce" e dall'altro "reintegrare chi ha sbagliato"; e ha chiarito quanto la logica di Dio ...

  video: Benedetto XVI: "Dio vi ama di un amore infinito"

Proclamare la giustizia con forza, ma nel contempo curare le ferite con il balsamo della misericordia. Alla luce del Vangelo, Benedetto XVI ha riassunto in questo binomio l’appello lanciato durante la visita nel penitenziario romano di Rebibbia, per chiedere maggiore attenzione verso il mondo carcerario affinché «sia sempre più adeguato alle esigenze della persona umana, con il ricorso anche alle pene non detentive o a modalità diverse di detenzione». La «realizzazione di un sogno» ha definito questa circostanza il cappellano don Sandro Spriano, che due anni fa aveva scritto una lettera pubblica nella quale esprimeva la speranza che un giorno il Pontefice potesse recarsi a Rebibbia per rendersi personalmente conto della situazione e per offrire una parola di incoraggiamento e di speranza. 

  Il Papa a Rebibbia, "cuore a cuore"

A ricevere Benedetto XVI il ministro della Giustizia Severino: «Nelle nostre prigioni un mondo di sofferenza»


  Il Papa in visita al carcere di Rebibbia «Il sovraffollamento è una doppia pena»

Video del Papa in visita al carcere di Rebibbia:
  Accoglienza
  Le parole del Pontefice
  Il Papa risponde alle domande dei detenuti. 1a parte
  Il Papa risponde alle domande dei detenuti. 2a parte



--------------------------------------------




OPINIONI E COMMENTI

Dai giovani viene oggi «una nuova speranza» di fronte al «senso di frustrazione per la crisi» che colpisce la società, l’economia e il lavoro. La convinzione del Papa fa da sfondo al messaggio per la quarantacinquesima Giornata mondiale della pace — che si celebra il 1° gennaio 2012 — presentato la mattina di venerdì 16 dicembre, nella Sala Stampa della Santa Sede.

  OSSERVATORE ROMANO: È urgente educare i giovani alla giustizia e alla pace

"La pace è frutto della giustizia"
Fiducia, autentica libertà, impegno. E i giovani. Il Messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace, che si celebra il 1° gennaio. Il testo integrale e i commenti.

  Annachiara Valle: Giornata della pace 2012, i giovani bene prezioso

 Annachiara Valle: Le reazioni: «Raccogliamo l’appello del Papa»

  Annachiara Valle: Affinché prevalgono il dialogo, il diritto e la solidarietà

---------------------------------------------------------------

E’ stato il teologo Paul Zulehner, docente di Teologia pastorale all’Università di Vienna e amico del cardinale Christoph Schönborn, a tornare all’interno della prestigiosa rivista cattolica nordamericana U.S. Catholic sulla questione del divieto per i divorziati risposati di accedere alla comunione.

  Paolo Rodari: Comunione ai divorziati? C’è un documento segreto






---------------------------------------------------------------






 Sei interessato a ricevere la nostra newsletter
 ma non sei iscritto ?
 
Iscriversi è facile e gratuito.  

               ISCRIZIONE ALLA NEWSLETTER

 riceverai la newsletter di "TEMPO  PERSO", ogni settimana, direttamente nella casella di posta elettronica.






L’elenco delle precedenti newsletter:  

 




 2011

  n. 1  del 7 gennaio 2011
 
  n. 4  del 28 gennaio 2011

  n. 7  dell'18 febbraio 2011

  n. 10  dell'11 marzo 2011

  n. 13  del 1° aprile 2011

  n. 16  del 21 aprile 2011

  n. 19  del 13 maggio 2011

  n. 22  del 3 giugno 2011
 
  n. 24  del 17 giugno 2011

  n. 27  dell'8 luglio 2011

  n. 30  del 29 luglio 2011

  n. 33  del 19 agosto 2011

  n. 36  del 9 settembre 2011

  n. 39  del 30 settembre 2011

  n. 42  del 21 ottobre 2011

  n. 45  dell' 11 novembre 2011

  n. 48  del 2 dicembre 2011

  n. 50  del 16 dicembre 2011

  n. 2  del 14 gennaio 2011

  n. 5  del 6 febbraio 2011

  n. 8  del 25 febbraio 2011

  n. 11  del 18 marzo 2011

  n. 14  dell'8 aprile 2011

  n. 17  del 28 aprile 2011

  n. 20  del 20 maggio 2011

    n. 25  del 24 giugno 2011

    n. 28  del 15 luglio 2011

    n. 31  del 5 agosto 2011

     n. 34  del 26 agosto 2011

     n. 37  del 16 settembre 2011

     n. 40  del 7 ottobre 2011

    n. 43  del 28 ottobre 2011

   n. 46  dell' 18 novembre 2011




 
 n. 3  del 21 gennaio 2011

  n. 6  dell'11 febbraio 2011

  n. 9  del 4 marzo 2011

  n. 12  del 25 marzo 2011

   n. 15  del 15 aprile 2011

  n. 18  del 6 maggio 2011

  n. 21  del 27 maggio 2011

  n. 23  del 10 giugno 2011

  n. 26  del 1° luglio 2011

   n. 29  del 22 luglio 2011

   n. 32  del 12 agosto 2011

   n. 35  del 2 settembre 2011

   n. 38  del 23 settembre 2011

   n. 41  del 14 ottobre 2011

   n. 44  del 3 novembre 2011

   n. 47  del 25 novembre 2011

   n. 49  del 9 dicembre 2011




newsletter degli anni precedenti

  2010

  2009

  2008

 

   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm