"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°39 del 2011

Aggiornamento della settimana

- dal 24 al 30 settembre 2011 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 7 ottobre 2011          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 
LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo


N. B. La Lectio viene sospesa per il periodo estivo



OMELIA 

di P. Gregorio Battaglia
  di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
 una o più notizie

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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale


"QUELLI DELLA VIA"





 




NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 





EMERGENZA
CORNO D'AFRICA





Molti lettori di Nigrizia, di Nigrizia.it, e amici dei comboniani non hanno dimenticato. Al 21 settembre 2011, sono arrivate offerte per 961.523,00 euro. Sono già stati avviati progetti di emergenza, dei quali daremo regolare conto sia sul mensile che sul sito. Intanto, pubblichiamo un breve rapporto su un progetto in Etiopia, sostenuto da Fondazione Nigrizia Onlus. 

  NIGRIZIA:   Quasi un milione di euro per il Corno d'Africa


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Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite 
C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: “Carestia Corno d’Africa 2011”.
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
ƒ UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119  
ƒ Banca Prossima, via Aurelia 796, Roma - Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
ƒ Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma – Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384 
ƒ Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113 
ƒ CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d’ufficio)

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AFRICA


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BUONGIORNO, AFRICA (VIDEO)


BUONGIORNO, AFRICA
"C'era una volta"
programma RAI di Silvestro Montanaro che analizza i cambiamenti globali, i mutamenti sociali, gli scenari politici e racconta le storie di coloro che di tali trasformazioni sono testimoni o vittime.
Puntata del 22.09.2011

E’ un’Africa profondamente diversa quella che raccontano le telecamere di “C’era una volta”. Artisti, economisti, politici, la parte migliore del continente dimenticato, fanno il punto su passato e presente e guardano al futuro del loro mondo.
E se su passato e presente pesano le ombre del razzismo, del colonialismo e della rapina delle grandi risorse di questa straordinaria terra, per il futuro l’Africa vuol far da sola, stanca di false promesse ed aiuti interessati.

  GUARDA IL VIDEO:
"BUONGIORNO, AFRICA"


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Il paese africano cambia governo dopo vent'anni. La presidenza tocca a Michael Sata, carismatico leader che ha denunciato lo strapotere di Pechino. Sarà cambiamento vero?

   Giulio Morello: Zambia, il Cobra sale al trono

Dalla messa al bando della tortura alla riforma del sistema giudiziario. Dall’abolizione della pena di morte alla libertà d’informazione. Promemoria dell’organizzazione umanitaria ai candidati all’assemblea costituente, chiamati a redigere la nuova costituzione.

   NIGRIZIA: Tunisia e diritti: il decalogo di Amnesty


Il nuovo presidente, leader del maggior partito di opposizione, è chiamato a risollevare l’economia, a tenere a bada le imprese cinesi e ridistribuire i proventi dell’industria mineraria. 

  
NIGRIZIA: Zambia, Sata alla prova





I NOSTRI TEMPI



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‎50 anni di Marcia Perugia-Assisi. 50 buone ragioni per partecipare


Il presidente del Movimento Nonviolento Mao Valpiana invita a partecipare alla Marcia per la pace e la fratellanza dei popoli...

  50 anni di Marcia Perugia-Assisi. 50 buone ragioni per partecipare


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Bastia Umbra: giovani che non aspettano la pace, la fanno

A 50 anni dalla prima Marcia organizzata da Aldo Capitini il 24 settembre 1961, domenica 25 settembre prenderà il via la XIX edizione della “Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli”. Sei ore di cammino per 24 chilometri di strade attraversate da esponenti laici e religiosi da ogni parte del globo, dai tantissimi rappresentanti di Comuni e Province italiane, da enti ed organizzazioni nazionali ed internazionali, ma anche da cittadini qualsiasi, per chiedere maggior impegno nella lotta alla povertà, per la giustizia sociale, contro le discriminazioni di sesso, religione e razza, per l'uguaglianza dei diritti e soprattutto per la pace.
Ma quest’anno la Marcia è “iniziata” in anticipo e rispondendo all’appello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che nel messaggio di capodanno aveva invitato tutti ad “Investire sui giovani, scommettere sui giovani, chiamarli a fare la propria parte e dare loro adeguate opportunità”, la Tavola della pace e il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani hanno deciso di creare, da oggi fino al 25 settembre, un grande spazio d’incontro, confronto e progettazione dedicato ai giovani attorno ad un ricco programma con tre parole chiave: pace, lavoro e futuro.

  Bastia Umbra: giovani che non aspettano la pace, la fanno

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Meeting dei 1000 Giovani per la Pace!


Migliaia di giovani si sono riuniti oggi a Bastia Umbra per partecipare al Meeting dei 1000 Giovani per la Pace. Un'occasione per contrastare l'odierna crisi culturale, parlando di presente e di futuro.

  Pronti, via: ha inizio il Meeting dei 1000 Giovani per la Pace!

4000 giovani da tutta Italia sono arrivati a Bastia Umbra per partecipare al meeting dei giovani per la pace. Al centro del primo incontro anche il tema dell’ informazione e le storie giunte dalle “piazze arabe delle rivoluzioni”.

  La pace vista dai ragazzi: ha inizio il Meeting

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, augura pieno successo alla realizzazione del Meeting dei Giovani e alla Marcia Perugia-Assisi 2011, per costruire un futuro fondato sui principi di libertà, tolleranza e giustizia sociale in grado di garantire la pacifica coesistenza tra i popoli.

  Il messaggio del Presidente Napolitano alla Marcia per la Pace

Il Meeting per la Pace è un’occasione per confrontarsi e riflettere. Una giovane racconta le sue impressioni sul laboratorio “Io, la cultura e l’informazione”, nel quale Roberto Natale ha intervistato Paolo Ruffini, direttore di Rai3.

  La voce dei partecipanti: io, la cultura e l'informazione


Sono intervenuti in 4000, dividendosi fra le varie attività in un programma intenso, che li ha tenuti impegnati fino al tardo pomeriggio. A sera, c'è chi va in albergo e chi a dormire nei sacchi a pelo all'interno dell'Umbriafiere.

  Giovani a confronto: da tutta Italia, per parlare e vivere di Pace

"Facciamo pace in Medio Oriente", "L'acqua e i beni comuni:che ne facciamo?", "La forza delle donne dell'Africa", "Facciamo pace in Afghanistan". Realtà diverse, ma lo stesso desiderio di pace nei seminari che i ragazzi hanno seguito nella seconda mattinata del Meeting dei Giovani.

  2° giornata del Meeting: il mondo raccontato attraverso i seminari

I ragazzi si confrontano sui temi dei diritti dei lavoratori, degli immigrati e sul proprio futuro. Lo studio come diritto ad un futuro migliore, che deve essere accessibile a tutti.

  Preoccupazione per il domani e voglia di cambiamento

Si conclude la 2 giorni di seminari, laboratori e lezioni di pace per i 4000 giovani giunti a Bastia Umbra per il Meeting dei 1000 giovani per la Pace. E domani la Marcia Perugia-Assisi.

  "50 anni non bastano", Assemblea plenaria conclusiva del Meeting dei Giovani


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Da Perugia ad Assisi di Tonio Dell'Olio


Da Perugia ad Assisi
Camminare. Un passo dopo l’altro. 
Per costruire la pace è necessario camminare. Come per vivere è indispensabile respirare. Con un punto di partenza e una meta. Pronti ad ascoltare la vita che ci sorprende con i cambiamenti di rotta senza distrarci dal senso, ovvero dal significato e dalla direzione. 
Quel maestro profondo che fu Aldo Capitini generò la Perugia Assisi come una figlia. 
Non un’esercitazione ma un percorso festoso e sofferto. Non solo uno sforzo ma il fascino del camminare insieme. 
Perché la pace non è sfida per eroi solitari e vive nei mille e mille volti di chi ama la vita. Si nutre dei respiri di chi non si è fermato. Danza nella fantasia di chi si sente corresponsabile del tutto. 
Camminare come un esodo. Innanzitutto da se stessi e dalle proprie certezze per incontrare l’altro, la sua vita, le sue ragioni, il suo grido. 
Da Perugia ad Assisi è troppo poco. Per questo il sentiero si inerpica ancora silenzioso fino al cuore dei giorni. Di tutti i giorni. 
Tonio Dell'Olio
(Fonte : Mosaico dei giorni)


A cinquant’anni dalla prima edizione voluta da Aldo Capitini e riprendendone lo slogan, domani si svolgerà per la diciannovesima volta la Marcia Perugia-Assisi.

  Domani la Marcia Perugia-Assisi “per la pace e la fratellanza dei popoli”


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In questo video viene raccolto l'intervento dal palco conclusivo della Marcia della Pace Perugia-Assisi 2011 (a 50 anni dalla prima Marcia ispirata da Aldo Capitini) di don Renato Sacco, parroco a Cesara nel novarese terra in cui dovrebbero essere assemblati i cacciabombardieri F-F35 Joint Strike Fighter.

    Renato Sacco: Diciamo no agli F35

Erano tutti padri e madri di famiglia, ragazzi, bambini delle scuole e pensionati cheformavano una coda lunga venti chilometri tra Perugia e Assisi.  Non ho sentito parolacce o gente che gridava,qualcuno suonava la chitarra o un tamburello e la musica era rasserenante, quasi sommessa e intonata con i colori e con l’atmosfera del posto, erano gli striscioni e le bandiere ad essere intransigenti, quasi aggressive, quando sventolavano per pretendere di essere intese con il loro vero significato : Pace come sistema di vita  e come mezzo per  vivere meglio.

    Ernesto Celestini: Una coda colorata lunga venti chilometri

“Un reale e concreto manifesto politico che sottoporremo alle rappresentanze politiche del nostro paese”. Così il coordinatore della Tavola della Pace, Flavio Lotti ha presentato ieri dal palco della Rocca di Assisi la mozione finale della “Marcia per la pace e la fratellanza dei popoli Perugia-Assisi”. Oltre oltre 200mila personeprovenienti da tutta Italia e dall'estero hanno partecipato alla diciannovesima edizione della Marcia della Pace Perugia-Assisi, che quest'anno celebrava il 50esimo anniversario della prima edizione, quella del 1961 ideata e organizzata dal filosofo della nonviolenza Aldo Capitini

    UNIMONDO: Marcia Perugia-Assisi: in 200mila per una nuova politica e un'Italia di pace

Il sasso lanciato nello stagno del mondo cattolico dal mio intervento “Marcia Perugia-Assisi. E i cattolici dove sono?” ha provocato diverse reazioni ed alcune precisazioni. Un piccolo moto ondoso.

    Fabio Pipinato: I cattolici indigati tra flambeau e bombardieri

È il messaggio della Marcia Perugia-Assisi. Che ha coinvolto decine di migliaia di persone – molti i giovani, anche dall’Africa – e indicato dieci obiettivi prioritari.

    NIGRIZIA: Costruire la pace ogni giorno

Non è stata ancora rifinanziata la missione italiana. Ed è in corso una campagna di pressione sui parlamentari e il governo. Perché quei soldi non vanno ad esempio alle famiglie che non sanno come arrivare a fine mese?

    Giacomo Alessandroni: Due buone ragioni per non rifinanziare la missione di guerra in Libia

Risposta a Corradino Mineo che sostiene le ragioni di questa guerra

    Giacomo Alessandroni: Il lato oscuro della guerra in Libia


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L'Italia che non sta alla finestra - Primopiano di Famiglia Cristiana

Anticipiamo il Primopiano di Famiglia Cristiana: le campagne e le iniziative popolari contro l’ignavia delle “caste” arroccate a difesa dei privilegi e sorde agli appelli del Paese.
Nonostante i venti gelidi della crisi, che congelano non solo i sogni, ma anche le “normali” speranze di vita delle famiglie italiane; nonostante la totale immobilità della politica, preda anch'essa di una crisi, soprattutto di valori, idee e onestà; nonostante la valanga di volgarità, furberie e impunità, che sta travolgendo le istituzioni... ciononostante, c’è ancora un’Italia sana, che non si arrende. Un’Italia “buona”, non “buonista”, che non si perde in parole, proclami e false promesse. Ma si rimbocca le maniche per salvare il Paese. A cominciare dalla difesa dei diritti dei più deboli.
È l’Italia solidale della “società civile”. A fronte dell’“inciviltà” dei politici e delle “caste”, arroccati a difesa dei propri privilegi, da non condividere con nessuno. È l’Italia delle famiglie con figli. Degli uomini e delle donne di “buona volontà”, che vogliono più giustizia, equità e condivisione. È l’Italia degli onesti, non delle escort e dei faccendieri. Il rispetto della legalità, in vista del bene comune, è nell'interesse di tutti.
Forse, mai come oggi, è necessario il risveglio delle coscienze.

  L'Italia che non sta alla finestra

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ActionAid: L'ITALIA E LA LOTTA ALLA POVERTA' NEL MONDO

Martedì 27 settembre ActionAid ha presentato l’ultima edizione dell’annuario della cooperazione italiana “L’Italia e la lotta alla povertà nel mondo”, un’analisi indipendente sull’operato dell’Italia a favore dei Paesi in via di sviluppo.
La cooperazione italiana nella valutazione di ActionAid è definita “fuori classe”: l’Italia infatti è ormai certificata “fuori” dai criteri europei della “buona cooperazione” allo sviluppo, classificandosi tra le economie avanzate come il Paese che ha maggiormente ridotto gli aiuti, più di Grecia e Irlanda. Inoltre detiene la principale responsabilità del fallimento dell’Unione Europea nel raggiungere gli obiettivi finanziari stabiliti per il 2010.

  L'ITALIA E LA LOTTA ALLA POVERTA' NEL MONDO: quinta edizione dell’annuario sulla cooperazione italiana allo sviluppo

... Nel triennio 2008-2011 dell'attuale governo Berlusconi, la cooperazione allo sviluppo gestita dal ministero degli Esteri ha subito un calo del 78%, con il minimo storico di 158 milioni di euro. "Per effetto dei tagli del giugno 2011, il bilancio della cooperazione del Ministero Affari Esteri potrebbe contrarsi per altri 100 milioni di euro nei prossimi tre anni", praticamente azzerando i fondi per la lotta alla povertà nel mondo...

  Lotta alla povertà nel mondo: l’Italia è “fuori classe”

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Il recente impegno per 350 milioni di dollari da parte dei leader africani e della comunità internazionale per aiutare oltre 13 milioni di persone a fronteggiare la fame nel Corno d’Africa, sottolinea la necessità di continua attenzione e sovvenzioni per fare sì che questa tragedia non costi altre vite. Ma, mentre c’è ancora molto da fare per soddisfare le esigenze immediate delle vittime di questa carestia, dovremmo anche pensare ora a soluzioni a lungo termine per impedire, in primo luogo, che crisi alimentari di questa portata si ripetano.
Molti ritengono le carestie espressione di forze naturali del tutto fuori dal nostro controllo. Ma non sono solo le condizioni meteorologiche a scatenare le carestie. Si tratta di eventi complessi collegati e interdipendenti dalla governance, dalla sicurezza, dai mercati, dall’educazione e dalle infrastrutture.

    Sam Dryden: Fame in Africa, incentivare gli aiuti all'agricoltura


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“Vogliamo zero” Campagna Unicef contro la mortalità infantile

'Vogliamo Zero'
Unicef: ogni secondo muoiono 14 bambini nel mondo. Otto milioni all'anno

“Ogni anno muoiono 8 milioni di bambini e noi vogliamo arrivare a zero”. E' lo slogan usato da Younicef, la rete dei giovani dell'Unicef, nella campagna contro la mortalità infantile: “Vogliamo Zero”.
Oltre 1000 volontari di Younicef in 40 piazze italiane per creare la scritta ZERO con i propri corpi. La manifestazione si svolgerà da Milano a Firenze fino a Cosenza, da nord a sud.

  VOLONTARI IN PIAZZA CONTRO MORTALITÀ INFANTILE

“Vogliamo zero”, il motto della nuova Campagna dell’Unicef contro la mortalità infantile, lanciata stamane a Roma dal direttore generale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, Anthony Lake. A supportare la campagna in Italia sarà Alberto Angela, noto conduttore televisivo di popolari trasmissioni scientifiche della Rai, nominato oggi nuovo ambasciatore dell’Unicef. Il servizio di Roberta Gisotti.

  L’Unicef lancia la Campagna “Vogliamo zero” contro la mortalità infantile (audio)

VOGLIAMO ZERO

  La campagna dell'UNICEF di lotta alla mortalità infantile


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Ogni giorno, nel mondo, muoiono 22.000 bambini sotto i 5 anni. Fame, malaria, polmonite, Aids: vincere le cause di questa tragedia è possibile. La Campagna "Vogliamo zero".

    Alberto Chiara: Contro la strage degli innocenti (testo+video)


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De Luca, Saviano e Camilleri in campo per Save The Children: «Ragazzi ce la potete fare»

    Paola Caruso: Bambini poveri, vergogna italiana. Nel Mezzogiorno sono 410 mila (pdf)




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“Tourism - Linking Cultures” (“Il turismo, ponte tra le culture”) è il tema della ‘Giornata mondiale del turismo’ che si celebra oggi, 27 settembre.

  Giornata mondiale del turismo: più responsabilità per un fenomeno globale

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Un passo avanti verso la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari



Il 27 settembre 2011 il Senato della Repubblica italiana ha approvato all'unanimità il testo licenziato dalla Commissione d'inchiesta sul sistema sanitario, presieduto dal senatore Ignazio Marino del Partito Democratico. 
Un testo davvero storico.
La Commissione, infatti, ha chiesto e ottenuto l'impegno del Governo a realizzare una riforma profonda del sistema di detenzione psichiatrica negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (Opg), arrivando a una loro definitiva chiusura.
''Con il voto del Senato si fa un passo storico verso la chiusura degli Opg'', ha dichiarato visibilmente soddisfatto Marino. ''Il testo dice un no netto ai manicomi criminali che vanno estirpati dal territorio in favore di un sistema di cure davvero degno di questo nome per i 1500 internati nei sei Opg italiani''. Si tratta delle strutture di Aversa (istituto Filippo Saporito), Barcellona Pozzo di Gotto, Castiglione dello Stiviere, Montelupo Fiorentino (Villa Ambrogiana),Napoli (Sant'Efremo) e Reggio Emilia.

  Svolta in Italia: verso la chiusura gli ospedali psichiatrici giudiziari

La risoluzione approvata dal Senato sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari è una nuova tappa del faticoso percorso per abolire definitivamente gli OPG, ma il traguardo non è stato certo raggiunto. 
La risoluzione impegna il Governo a compiere alcuni atti verso gli OPG, che sono però dichiaratamente “transitori”, in attesa della loro chiusura definitiva. L’impegno a migliorare la vita interna negli OPG è certo auspicabile viste le vergognose condizioni, ma non risolve la drammatica situazione di 1.500 nostri concittadini, internati negli ultimi residui manicomiali.

  Dopo la risoluzione del Senato sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, continua la mobilitazione del Comitato STOP OPG (pdf)

Il presente video, distribuito ai giornalisti nel corso della conferenza stampa svoltasi presso il Senato della Repubblica il 16 marzo 2011, è estratto da un documentario prodotto dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, nell'ambito e ai fini del proprio mandato istituzionale. La Commissione ha ritenuto doveroso renderlo pubblico.

  Guarda anche il nostro precedente post:
Ospedali Psichiatrici Giudiziari: "estremo orrore inconcepibile in qualsiasi Paese appena civile"



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Sono 1.500 i detenuti-pazienti italiani che vivono in un cono d’ombra chiamato Opg. L’acronimo sta per Ospedale psichiatrico giudiziario e già il nome la dice lunga su queste strutture a metà tra il carcere e l’ospedale.

    Eloisa Covelli: Chiudere gli Opg. un passo in avanti

Dopo una lunga battaglia si avviano alla chiusura gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Merito di una Commissione d'inchiesta del Senato, presieduta da Ignazio Marino, che ha portato alla luce l'inferno cui sono sottoposti gli internati.

    Paolo Minucci: Lager di stato



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La norma ammazzablog - vietato criticare


«Bendare tutti per salvarne uno. Questo sembra essere ormai l'unico criterio che guida la maggioranza nella riproposizione della legge bavaglio, perché di bavaglio si tratta, come confermano le critiche dei magistrati e dei cronisti, i veri destinatari della legge, quelli che dovranno essere "ammanettati" per impedire loro l'accertamento degli illeciti e soprattutto per oscurare il diritto ad essere informata della pubblica opinione». Questa la posizione di Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21. «Una legge che non vuole colpire il marcio, ma soltanto renderlo invisibile». Nel mirino delle polemiche la norma sulla rettifica in rete, detta ammazza-blog

  Intercettazioni, cresce la protesta contro la norma ammazza blog

Il governo ha nuovamente scongelato il testo del disegno di legge Mastella, passato alle cronache come “legge bavaglio” e contenente il “comma ammazza blog”. La rete, e gran parte delle testate giornalistiche, sono nuovamente in fermento per cercare di manifestare, assieme ai lettori, il loro dissenso e spiegare perché questo disegno di legge non fa bene alla democrazia, al paese e ai cittadini.

  Cos’è la legge bavaglio?

Grande clamore, sui quotidiani “politicamente impegnati” sta suscitando la reintroduzione della norma ammazzablog all’interno del ddl sulle intercettazioni. Fa figo dire ammazzablog, vero? Legge bavaglio. Privazione della libertà di espressione. Regime. Dittatura. Alieni, mostri, vampiri e dinosauri.
Ma in realtà che cosa prevede questa norma dal nome così pittoresco che, a voler pensar male, sembra esserle stato appiccicato ad arte non tanto per conoscenza della norma in sé quanto più per sterile volontà di portare acqua al proprio mulino politico?

  Norma ammazzablog, basta con le scuse

Approda alla Camera il ddl che impone l’obbligo di rettifica per qualsiasi sito internet sulla base di una semplice richiesta. Il 29 la protesta del Popolo della Rete a Roma.

  Norma “ammazza blog”. Giovedì tutti in piazza

... Sarebbe davvero una sciagura per la libertà di parola sul web se, preoccupato di assecondare l’urgenza della maggioranza nell'approvazione del ddl, il Parlamento licenziasse il testo nella sua attuale formulazione.
Inutile ripetere che le conseguenze dell’entrata in vigore della norma sarebbero gravissime: ogni contenuto, informazione o opinione non gradita ai potenti dell’economia o della politica sarebbe destinata a vita breve sul web e ad essere rimossa – lecita o illecita che ne sia la sua pubblicazione – a seguito dell’invio di una semplice mail contenente una richiesta di rettifica.

  Censurare Internet per salvare il premier


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Ciclicamente, e da un po' di tempo, ormai, il governo Berlusconi minaccia di mettere le mani sul web. Lo fa quando è in difficoltà – quando, cioè, capisce che qualcosa sta sfuggendo al controllo pressoché totale della sua immagine sui media. Succede in genere quando escono intercettazioni che dipingono il grande capo non più come (parole sue) il più grande statista che l'Italia abbia mai avuto, ma piuttosto come “un premier a tempo perso” (ipse dixit). 

    Giuseppe Rizzo: Civati:  "La norma ammazzablog  è liberticida" (testo+video)

Torna il disegno di legge sulle intercettazioni e torna con la contestata norma "ammazza blog". In sintesi, ogni gestore di "sito informatico" (dai quotidiani online, ai blog quindi) ha l'obbligo di rettificare ogni contenuto pubblicato sulla base di una semplice richiesta di soggetti che si ritengano lesi dal contenuto in questione. Senza possibilità di replicare quindi, bisogna semplicemente pubblicare la rettifica, che sia fondata o meno. Altrimenti si rischiano fino a 12 mila euro di sanzione.

    Pierluigi Zanata: No al bavaglio alla stampa e no alla norma "ammazzablog"

Lo speciale di Repubblica

    REPUBBLICA: La legge sulle intercettazioni

A Roma, cento tra giornalisti e blogger manifestano contro la legge bavaglio che impedisce di pubblicare le intercettazioni. Preoccupazioni anche per i blog, con un'estensione del dovere di rettifica automatica.

    FANPAGE: Legge bavaglio: giornalisti e blogger protestano a Roma (testo+video)


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Nella preparazione alla cresima si insegna ai ragazzi il rispetto del proprio corpo... Proprio la scorsa settimana un catechista mi ha invitato a spiegare ai suoi ragazzi come proteggere la loro identità digitale su Facebook. Complimenti, innanzitutto, a questo giovane formatore che ha compreso come i ragazzi che sta accompagnando a ricevere il sacramento vivano la loro presenza in rete come una estensione della loro personalità e ha pensato di affrontare l’argomento. Interessante anche la lettura antropologica che ha dato del fenomeno: oggi il corpo è anche quello mediato dall’elettronica, quello di cui è più difficile prendersi cura perché ancora troppo nuovo e lontano dal controllo degli adulti. E i social media non sembrano più essere soltanto un moda.

    Marco Sanavio:

Ragazzi, proteggete il profilo su Facebook (testo+video)



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La battaglia per la parità dei sessi passa anche attraverso la lingua. Il caso francese e i riflessi su quello italiano

    Barbara Gianessi: Signorina a chi?

A due giorni dall’annuncio di Re Abdallah sul riconoscimento del diritto di voto alle donne, nulla sembra cambiato in Arabia Saudita.
Una ragazza è stata condannata a subire dieci frustate per essersi messa al volante, sfidando il divietoin vigore nel paese.

    FRONTIERE: Arabia Saudita, donna frustata 10 volte per aver guidato

Undici anni di carcere per aver lavorato per la premio nobel per la pace Shirin Ebadi. Su Narges Mohammadi (a sinistra nella foto insieme a Ebadi), 38 anni, instancabile e coraggiosa attivista umanitaria, martedì scorso si è abbattuta la mannaia del regime. Neanche le sue gravi condizioni di salute hanno fermato le autorità di Teheran

    Monica Ricci Sargentini: Iran, 11 anni di carcere alla voce della nobel Ebadi


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Mentre aspettiamo e speriamo che il prossimo Nobel per la pace - che verrà reso noto tra qualche giorno, il 7 ottobre - venga assegnato alle donne africane, la notizia della scomparsa, domenica 25 settembre, di Wangari Maathai, 71 anni, mi ha particolarmente colpito e commosso, come donna e come missionaria della Consolata. Prima donna africana premio Nobel per la pace nel 2004, Wangari Maathai era un’autentica figlia dell’Africa.

    Eugenia Bonetti: In ricordo di Wangari Maathai

E’ scomparsa a Nairobi la professoressa Wangari Maathai, ambientalista ed attivista per i diritti civili e delle donne, all’età di 71 anni. Leader del movimento ‘Green Belt’ che ha piantato 40 milioni di alberi nel continente africano contro la desertificazione. Fu la prima donna africana a ricevere il Premio Nobel per la Pace. Anno domini 2004.

    Fabio Pipinato: Addio a Wangari Maathai. Orgoglio afro

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Le vittime della tratta spesso temono di denunciare i loro aguzzini. Alcune associazioni toscane lavorano al recupero di queste persone

    Alessandro Grandi: La tratta e il lavoro sommerso

Il parroco della comunità di Santo Stefano di Cadore, in provincia di Belluno, stringe la mano ai profughi arrivati nel paese e una madre corre a protestare dal sindaco. 

    FRONTIERE: "Non dia l'ostia se ha dato la mano ai profughi: portano le malattie"

Queste navi sarebbero vere e proprie carceri galleggianti illegali.

    Paola Totaro: Migranti segregati nelle navi. Veri e propri centri di identificazione ed espulsione

L''intervento di Sonia Alfano in plenaria a Strasburgo sull’emergenza immigrazione e sulla terribile situazione che affligge i rifugiati tunisini.

    Sonia Alfano: Emergenza immigrazione: l'Ue aiuti la Tunisia ed i rifugiati (testo+video)

Il ministero degli Interni vuole un nuovo centro in provincia di Brindisi, ma non avvisa la Regione Puglia del progetto. La notizia filtra dalla polizia che dovrebbe gestire la struttura. Ma non ha mezzi

    Lorenzo Bagnoli: Puglia, il Cie della discordia

Lo hanno deciso le autorità italiane. Ma questo indebolisce l’intero sistema di soccorso in mare di migranti e richiedenti asilo. Lo sostengono Unhcr, Oim e Save the Children, che sono preoccupate anche per la prassi del trattenimento dei migranti su navi.

    NIGRIZIA: Lampedusa "porto non sicuro" (per i migranti)





LOTTA ALLA MAFIA





Sacro e padrini insieme nella sfilata dei Gigli. Il quartiere risponde: cosa c'è di male. Tra i pochi coraggiosi c'è don Tanino Palmese che si ribella alla mafia e dice: "Via la camorra dalle feste religiose"

  Enrico Fierro: Barra, dove la camorra si fa Stato (testo + video)

Ricordate le manovre di Olindo Canali e del suo network per sfuggire alla giustizia disciplinare?

  Sonia Alfano: LE INTERCETTAZIONI DEL MAGISTRATO OLINDO CANALI: LO “ZIO” CHE LO PROTEGGE E L’USO PRIVATO DEGLI UFFICI

Torna a parlare e far parlare di sé Salvatore Riina, il boss della cupola detenuto al 41bis. E intorno alle sue parole, che la Procura di Milano definisce minacce avendone chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio, potrebbe scoppiare il caso del direttore del carcere di Opera dove il boss è detenuto, Giacinto Siciliano, attualmente sotto processo per una brutta storia di rapporti illegali con un camorrista. Un caso giudiziario su cui la Presidenza del consiglio ha opposto il segreto di Stato.

  Nicola Biondo: Riina minaccia

A fronte dei numerosi e accorati messaggi che ho ricevuto fin da ieri mattina, sento la necessità di chiarire la vicenda raccontata dall’articolo, a firma di Nicola Biondo, intitolato “Riina minaccia” e pubblicato ieri dall’Unità.

  Sonia Alfano: Vi spiego la presunta minaccia ricevuta da Totò Riina

La criminalità organizzata al Nord scuote l'attualità. E i ragazzi dell'Università di Pavia, dal 3 al 6 ottobre, chiamano in cattedra Ilda Boccassini e Raffaele Cantone.

  FAMIGLIA CRISTIANA: Mafie 2011, s'impegnano gli studenti

Il boss (è accusato dalla Dda di essere il «capolocale» di Bollate, e un dei più influenti uomini della ’ndrangheta al Nord per il quale il pm Ilda Boccassini ha chiesto 16 anni di carcere) ha deciso di scrivere una lettera al direttore del «Notiziario» di Bollate, Piero Ublodi, che ha pubblicato il documento in prima pagina sul nuovo numero del settimanale. Una lettera di due pagine, scritta a mano, e firmata dallo stesso Mandalari uscita direttamente dal penitenziario di Ancona, nella quale il boss lancia anche alcuni messaggi inquietanti all’amministrazione del comune dell’hinterland milanese e a Frediano Manzi, storico leader di Sos racket e usura e più volte minacciato dalla malavita (il suo nome è stato omesso nella versione pubblicata sul Notiziario per decisione del direttore).

  Cesare Giuzzi: Il boss di Bollate scrive dal carcere e minaccia il leader di «Sos racket»






FEDE E
SPIRITUALITA'



“NON ABBIATE PAURA” - HOREB N. 59 – 2/2011

TRACCE DI SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI

Credevamo che lo sviluppo scientifico, sociale, economico, un certo benessere diffuso ci avesse emancipati dalla paura, e invece si constata quotidianamente che essa, anche se facciamo fatica a dircelo, condiziona la vita. Rimane al fondo, come  realtà strisciante, dissimulata, ma, quanto meno ce l’aspettiamo, essa affiora e condiziona l’orientamento della vita e le scelte concrete. Essa è connessa all’intimo dell’uomo, ognuno porta in se stesso la paura radicale della contingenza e della morte. Sì, si ha paura di morire e quindi della malattia, della stessa vecchiaia e delle rughe. Si ha paura del futuro per la precarietà del lavoro e per il rischio di rimanere disoccupati. Si ha paura nel mondo degli affetti per la fragilità umana che accompagna le scelte. Si ha paura dell’altro perché potrebbe intaccare i nostri orizzonti, i nostri interessi, i nostri privilegi...

Questo l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma e valorizzi il quotidiano.

  Editoriale (Pdf)

  Sommario (Pdf)


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‎"Guardare il mondo con occhi profetici - Tito Brandsma, uomo di speranza" di Egidio Palumbo - Frammenti di spiritualità n° 9



Estratto della relazione "Tito Brandsma, uomo di speranza” di Egidio Palumbo tenuta il 5 agosto 2011 nell'ambito della SETTIMANA DI SPIRITUALITÀ - ESTATE 2011 - “IL CORAGGIO DI SPERARE OGGI” promossa dalla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)

Anticipazione in attesa del video integrale.


  Video


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  La Bibbia in un frammento

“ La superbia 
del tuo cuore
ti ha sedotto...
Anche se,
come aquila,
riesci a porre in 
alto il tuo nido,
anche se lo
collocassi tra
le stelle,
di lassù io ti farò
precipitare." 
(Abdia 3-4)

  Gianfranco Ravasi: Il nido tra le stelle


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"Eucaristia, pane del cammino, fonte e culmine della vita consacrata" di mons. Bruno Forte


Eucaristia, pane del cammino, fonte e culmine della vita consacrata (Congresso Eucaristico Nazionale, Ancona, Ai Consacrati, Giovedì 8 Settembre 2011)
di + Bruno Forte Arcivescovo di Chieti-Vasto

“Da oltre mezzo secolo, ogni giorno, da quel 2 novembre 1946 in cui celebrai la mia prima Messa nella cripta di San Leonardo nella cattedrale del Wawel a Cracovia, i miei occhi si sono raccolti sull'ostia e sul calice in cui il tempo e lo spazio si sono in qualche modo ‘contratti’ e il dramma del Golgota si è ripresentato al vivo, svelando la sua misteriosa ‘contemporaneità’. Ogni giorno la mia fede ha potuto riconoscere nel pane e nel vino consacrati il divino Viandante che un giorno si mise a fianco dei due discepoli di Emmaus per aprire loro gli occhi alla luce e il cuore alla speranza” (Ecclesia de Eucharistia, n. 59). Queste parole, nutrite da una fede
innamorata, sono la testimonianza personalissima che il beato Giovanni Paolo II volle consegnare a uno dei Suoi ultimi testi (l’Enciclica è del 2003): esse ci indicano come e dove egli abbia imparato a usare i suoi occhi per vedere l’invisibile, a far battere il suo cuore all’unisono con quello dell’amore divino, a fare della sua bocca veicolo di verità, a usare le sue mani per compiere opere di pace e a muovere i suoi piedi per portare dovunque la buona notizia, fino agli estremi confini della terra. In queste poche parole, la celebrazione eucaristica è insomma presentata come la fonte e il culmine dell’intera esistenza di un uomo totalmente consacrato a Dio, capace di fare della sua stessa vita la liturgia di una continua consacrazione del mondo all’Eterno e alla Sua bellezza.
Che nell’eucaristia sia in gioco la bellezza di Dio e della vita a Lui donata ci aiuta a comprenderlo San Tommaso d’Aquino, che nella Summa Theologica (I q. 39 a. 8 c) presenta in maniera speculativa il significato propriamente teologico della bellezza. Parlando del Figlio eterno Tommaso coglie nel bello l’offrirsi del Tutto nel frammento.

    Eucaristia, pane del cammino, fonte e culmine della vita consacrata (pdf)

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CONCILIO VATICANO II. I SUOI PRIMI 50 ANNI - il numero di settembre di Confronti

... Quando papa Giovanni XXIII aprì il Concilio – «Pentecoste del nostro tempo», secondo la felice definizione di uno dei suoi testimoni ancora pienamente sulla breccia, il vescovo emerito di Ivrea Luigi Bettazzi – era l’11 ottobre 1962. Nel 2012 si celebrerà dunque il mezzo secolo dal suo inizio. Esso ha influenzato largamente non solo la vita della Chiesa cattolica (al suo interno e all'esterno), ma anche gli altri mondi religiosi, cristiani e non. Con le sue intuizioni, i suoi passi coraggiosi, le sue contraddizioni, le questioni irrisolte. Da tempo è in atto un dibattito sul senso da dare al Concilio, se si sia trattato di una vera e propria rottura rispetto al passato o se piuttosto sia da considerare un’ipotesi di riforma, ma in continuità rispetto al passato di quella Chiesa. Inoltre, a cinque decenni di distanza, è lecito interrogarsi su quanto sia vivo e quanto sia morto, di esso; su quanto ne conoscono i giovani, e quanto essi ne percepiscano la portata, in ogni caso straordinaria. Mentre qualcuno, non solo Panikkar ma anche il cardinal Martini, ha da tempo cominciato a chiedersi se non sia il caso di cominciare a immaginare un Vaticano III, che faccia sue le nuove sfide in una stagione di rapidissime trasformazioni da ogni punto di vista (non solo ecclesiale). Ecco dunque la necessità di una riflessione a tutto campo sul Vaticano II. Dando voce a punti di vista diversi. E guardando soprattutto al futuro! Letta nella storia lunga delle Chiese cristiane, la ricezione del Vaticano II è appena cominciata, più che finita: è nelle mani di Dio, certo, ma anche in ciò che il Concilio stesso chiamò, con una bella immagine, «il popolo di Dio in cammino nella storia».

    Tra Gerusalemme II e Vaticano III l'editoriale di Brunetto Salvarani

Come ogni anno, il numero di settembre di Confronti è monografico. Questa volta ci occupiamo del cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II che verrà celebrato nel 2012.

  
CONCILIO VATICANO II. I SUOI PRIMI 50 ANNI

    Sommario Settembre 201

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‎"Io e Dio. Una guida dei perplessi" di Vito Mancuso


E' un libro che farà discutere il nuovo saggio di Vito Mancuso, "Io e Dio" (Garzanti), dove lo studioso sostiene la libertà del credente verso i dogmi. Il passo decisivo è il rifiuto di un Dio che comanda, giudica, condanna esercitando un potere esterno.

Su questo libro non mancheranno discussioni e polemiche. Che sia ignorato è impossibile, se non altro perché esprime intelligenza e sensibilità che è di molti nel mondo cattolico, più di quanti si palesino. Le sue tesi si sviluppano dall'interno del messaggio cristiano, della "buona novella". Vito Mancuso, che tenacemente si professa cattolico, cerca il confronto, un confronto non facile. Lui si considera "dentro"; ma l'ortodossia lo colloca "fuori". Tutto si svolge con rispetto, ma l'accusa mossa al discorso ch'egli va svolgendo da tempo è radicale. La sua sarebbe, negli esiti, una teologia confortevole e consolatoria, segno di tempi permissivi, relativisti e ostili alle durezze della verità cristiana; nelle premesse, sarebbe la riproposizione di un, nella storia del cristianesimo, mai sopito spirito gnostico. Uno "gnostico à la page"?
Il motivo conduttore del libro Io e Dio (Garzanti) è il primato della coscienza e dell'autenticità sulla gerarchia e sulla tradizione, nei discorsi sul "divino". Siamo nel campo della "teologia fondamentale", cioè dell'atteggiamento verso a ciò che chiamiamo Dio e delle "vie" e dei mezzi per conoscerlo: in breve, delle ragioni a priori della fede religiosa. Ma, la teologia fondamentale è la base di ogni altra teologia... 

    Mancuso: il primato della coscienza contro la chiesa dell’obbedienza di Gustavo Zagrebelsky

Nel nuovo saggio lo studioso tenta anche il recupero di classici come Kant 
Ma non c’è traccia del riconoscimento dell’autonomia del pensiero laico.
... In questo contesto da alcuni anni si muove polemicamente con grande verve Vito Mancuso, «il teologo fuori le mura», come volentieri si lascia chiamare. Il suo ultimo libro - dal titolo impressionante Io e Dio (Garzanti, 488 pp., 18.60 euro) - è un ambizioso, denso, appassionato tentativo di proporre nientemeno che una nuova «teologia fondamentale». L’impianto del lavoro è dato da un lato dal rifiuto della dottrina dogmatica tradizionale, la cui forza starebbe esclusivamente nell'autoritarismo della Chiesa, e dall’altro dalla proposta di una teologia fondata sulla libertà. «Questo libro difende la libertà contro la duplice minaccia dell'autoritarismo religioso e dello scientismo negatore del libero arbitrio». 
Il libro si presenta quindi con una «pars destruens» e una «pars construens»... 

    Vito Mancuso e Dio, un corto circuito teologico di Gian Enrico Rusconi

    Guarda il video dell'intervista a Vito Mancuso a "Che tempo che fa" del 25/9/2011

    Video presentazione di Vito Mancuso del libro "Io e Dio"


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Nel nuovo saggio di Vito Mancuso «Io e Dio» (Garzanti, 496 pagine, 18,90 euro) c’è uno strano impasto di hybris e di umiltà, di fraternità rivendicata fino negli anfratti più «bassi» della realtà, lì dove domina il deforme, il dolore sordo, le nuove identità, il collasso della speranza e della fede.
Pur riconoscendo il principio di autorità, Mancuso sta cercando – con coraggio, e con qualche compiacimento ribellistico – di spronare la Chiesa ad aprirsi a una moltitudine di uomini che cerca e trova Dio in una miriade di esperienze inedite.

  Andrea Consoli: Mancuso e la fede individuale (pdf)





CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni


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"Bisogna purificare l'aria" il severo monito del cardinale Bagnasco nella prolusione al Consiglio permanente della Cei


Durissima analisi del presidente della Cei. L'Italia in mano a comitati d'affari. Pansessualismo, relativismo amorale e comportamenti licenziosi.
Il cardinale Bagnasco dice basta e che è ora di “purificare l’aria”. Nella prolusione al Consiglio permanente della Cei Bagnasco ha pronunciato parole severissime anche sui comportamenti personali del premier Silvio Berlusconi e sulle vicende emerse nelle scorse settimana dalle intercettazioni: 
“Si rincorrono con mesta sollecitudine racconti che, se comprovati, a livelli diversi rilevano stili di vita difficilmente compatibili con la dignità delle persone e il decoro delle istituzioni e delle vita pubblica”. 
Bagnasco ha denunciato il “pansessualismo” e il “relativismo amorale”. L’analisi è chiarissima e rigorosa. Mai prima d’ora il presidente dei vescovi aveva detto parole così dure: 
“Colpisce la riluttanza a riconoscere l’esatta serietà della situazione al di là di strumentalizzazioni e partigianerie; amareggia il metodo scombinato con cui a tratti si procede, dando l’impressione che il regolamento dei conti personali sia prevalente rispetto ai compiti istituzionali e al portamento richiesto dalla scena pubblica, specialmente in tempi di austerità. Rattrista il deterioramento del costume e del linguaggio pubblico, nonché la reciproca, sistematica denigrazione, poiché così è il senso civico a corrompersi, complicando ogni ipotesi di rinascimento anche politico. Mortifica soprattutto dover prendere atto di comportamenti non solo contrari al pubblico decoro ma intrinsecamente tristi e vacui”. 

    Bagnasco: «Purificare l'aria»

Le prime reazioni alle prolusione del cardinale Bagnasco all'apertura del Consiglio permanente della Cei 
  • Movimenti e associazionismo sulle parole di Bagnasco
  • L’appello di Bagnasco, le reazioni
La prolusione pronunciata questo pomeriggio dal cardinale Angelo Bagnasco può a pieno titolo essere definita dirompente sulla scena politica italiana per il richiamo alla questione morale – o meglio immorale – che riguarda il presidente del Consiglio Berlusconi e che da mesi tiene sotto scacco il Paese e ne mina la credibilità internazionale.
Questo rischia però di far passare in secondo piano altri importanti passaggi del discorso del presidente della Conferenza episcopale italiana, che riguardano la presenza dei cattolici sulla scena politica. Da tempo ormai Benedetto XVI e i vescovi auspicano che sorga in Italia una nuova generazione di cattolici in politica.

  Cattolici, aria nuova in politica

La “spallata”, o meglio, la “scomunica” ad personam ovviamente non c’è. Ma il discorso pronunciato dal cardinale Angelo Bagnasco in apertura dei lavori del Consiglio permanente della Cei non si può certo definire accomodante nei confronti del premier. Silvio Berlusconi non viene mai citato direttamente, eppure l'affondo non lascia spazio a dubbi.

  E Bagnasco “striglia” il premier

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PARLANDO in nome della Chiesa italiana, il cardinale Bagnasco ha usato parole molto chiare, ieri, davanti al Consiglio permanente dei vescovi. Il nome del presidente del Consiglio non viene fatto, ma è di Berlusconi che parla: quando denuncia "i comportamenti licenziosi e le relazioni improprie", quando ricorda il "danno sociale (che essi producono) a prescindere dalla loro notorietà".

  Barbara Spinelli: Non possumus

La Chiesa molla Berlusconi. Dopo la Confindustria anche la gerarchia ecclesiastica si accorge che il Paese non può andare avanti così.

  Marco Politi: Chiesa, perché due anni per dire basta?

 Il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero: «Niente diktat o integralismi»

  Eleonora Martini: «No a una nuova Dc, la crisi è morale»


La croce ridotta a oggetto erotico, la pressione fiscale, l’angoscia delle famiglie, l’impennata della crisi, il futuro dei cattolici nel centrodestra... Nella relazione del cardinale Bagnasco, che rappresenta il colpo più duro mai inferto alla figura di Berlusconi e i suoi vantati legami con la gerarchia cattolica, sono confluiti – come in un precipitato chimico – un insieme di elementi esplosivi rispetto ai quali la massa dei vescovi ha ritenuto dannoso per il proprio ruolo e il legame con il popolo delle parrocchie continuare a parlare con mezze parole

  Marco Politi: L’ultima goccia: non si gioca col Crocifisso (pdf)

Anticipiamo l'editoriale di Famiglia Cristiana. Per uscire dalla crisi all'Italia serve un sistema di governo più saldo. E il mondo dei cattolici rappresenta una risorsa di energie.

  Andrea Riccardi: Un collante tra politica e Paese

«Vediamo un Paese disamorato e rassegnato», affernaa nome dei vescovi italiani il segretario della Cei, monsignor Mariano Crociata, assicurando che «c'è condivisione tra i vescovi del Consiglio Episcopale Permanente su questa consapevolezza che invoglia a un approfondimento della responsabilità della Chiesa, ma prima di tutto come ascolto, aperto alla speranza»

  Giacomo Galeazzi: Crociata:"Cei non fa governi"


«Infine il giudizio della Cei è arrivato. Equilibrato, caritatevole...ma doveroso e chiarissimo». Non è la condanna di una persona; ma dei comportamenti, di uno stile, di una “cultura di governo”. I cattolici, laici e preti, hanno tirato un sospiro di sollievo. Erano imbarazzati dal silenzio dei Vescovi e dalle gesta di un ceto politico che si dichiara paladino dei valori cattolici. Si chiedevano le ragioni del silenzio; e si sentivano ridicolizzati dalle “contestualizzazioni”.

  Angelo Bertani: L’imbarazzo degli altri cattolici




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"Io, cristiano come voi" di don Gino Rigoldi - Messa e amore, le regole di don Gino


Dice don Gino Rigoldi che un cristiano deve essere strabico, con un occhio rivolto a Gesù e l'altro alle persone, alle condizioni dell'uomo di oggi». E va da sé che per un prete che ogni mattina legge il Vangelo e poi (come se il libro sacro fosse una sostanziosa colazione) si tuffa con energia ed entusiasmo sul marciapiede, cioè nei problemi dei carcerati, dei tossicodipendenti, degli immigrati, dei bambini negli orfanotrofi, la raccomandazione è rivolta non solo ai fedeli, ma anche e soprattutto ai suoi colleghi di Chiesa.
Superati i settant'anni e dopo una vita di militanza nella vita vera della gente, don Gino, cappellano da 40 anni nel carcere minorile Beccaria di Milano e fondatore di «comunità nuova», ha voluto riunire in un libro dal titolo emblematico Io, cristiano come voi (cioè con tutte le risorse, i difetti e i dubbi) le sue opinioni sulle cose che non vanno nel modo in cui si mettono in atto i principi della fede e del vivere civile.

  Messa e amore, le regole di don Gino (pdf)

Un libro per chi cerca nuove motivazioni più che ricette e non ha timore di porsi interrogativi forti in ordine alla sua scelta di vita e di fede.
  • la scheda del libro


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‎"IL PRETE EDUCATORE" - "L'UMANITÀ DEL PRETE" - "IL PRETE GIUSTO"


IL PRETE EDUCATORE
Aspetto pedagogico e antropologico del prof. Daniele Loro, Università di Verona
Incontro promosso dalla Diocesi di Verona e tenuto il 14.06.2011

"... Dalla comprensione alla scelta di educare, cioè di farsi “compagno” di strada.
La comprensione dell’altro, delle sue potenzialità, bisogni e desideri, non è ancora sufficiente per dire di essere educatore. Si diventa educatore non solo perché si sente di poter (e di voler) essere in grado di fare qualcosa perché l’altro colmi i suoi bisogni, potenzi le sue qualità, realizzi i suoi desideri, ma anche perché si sceglie di farlo facendosi “compagni di strada” dell’altro, decidendo così di percorrere un tratto di cammino esistenziale assieme, condividendone le esperienze. .."

  IL PRETE EDUCATORE (pdf)


L'UMANITÀ DEL PRETE
Pubblicazione della Diocesi di Verona

“... Nel contatto quotidiano con gli uomini, nella condivisione della loro vita di ogni giorno, il sacerdote deve crescere e approfondire quella sensibilità umana che gli permette di comprendere i bisogni ed accogliere le richieste, di intuire le domande inespresse, di spartire le speranze e le attese, le gioie e le fatiche del vivere comune; di essere capace di incontrare tutti e di dialogare con tutti”. (Pastores Dabo Vobis, 72)
Non va dimenticato poi, ricordano poi i nostri vescovi, che l’umanità del prete è la via normale attraverso cui noi comunichiamo il messaggio di salvezza del Vangelo. (cfr. La formazione permanente  dei presbiteri…, n. 23). ...

  L'UMANITA' DEL PRETE (pdf)

"Il prete giusto" -
La storia di Don Raimondo Viale -  nel racconto di Nuto Revelli

La storia di Don Raimondo Viale nel racconto di Nuto Revelli, uno dei grandi scrittori dimenticati del nostro novecento letterario. La puntata di "Cultbook" (trasmissione di Rai Educational dedicata ai grandi libri di ieri e di oggi) contiene interviste a Enzo Bianchi e Gianfranco Bettin e materiale di repertorio dell'autore.

  VIDEO

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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


Sono due i preti che dall’inizio del mese in Colombia hanno pagato con la vita il loro impegno a fianco dei più poveri. Siccome mi pare improbabile che ne avrete letto altrove, diventa importante ricordarli per nome e cognome...

  Preti uccisi in Colombia

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POLITICA



L’Infedele ospita Mario Monti, ex Commissario europeo, presidente dell’Università Bocconi, e soprattutto candidato da più parti alla guida di un eventuale governo tecnico d’emergenza e unità nazionale. Insieme a Mario Monti e a Flavio Tosi, in studio ospiteremo stasera il direttore di “Limes”, Lucio Caracciolo, che già nel 1997 si esprimeva contro l’introduzione dell’euro in assenza di unione politica europea. E inoltre l’ex banchiere Roberto Mazzotta, oggi direttore dell’Istituto Don Sturzo; il giornalista televisivo greco Pavlos Nerantzis della rete Et3; l’attore argentino Manuel Ferreira (dieci anni or sono fu l’Argentina a vivere un default, vale la pena di ricordare come andò); il nostro prezioso Massimo Mucchetti del “Corriere della Sera” e, con lui, altri due esperti giornalisti: Marco D’Eramo de “Il Manifesto” e Marco Alfieri de “La Stampa”. Nel pubblico esponenti della comunità greca e della comunità argentina residenti in Italia; e le lavoratrici della Jabil di Cassina de’ Pecchi, in provincia di Milano. Direttamente dal festival “Tramedafrica” ospiteremo un omaggio musicale a Miriam Makeba con la voce di Betty Gilmore accompagnata con il banjo da Paolo Botti.

  Gad Lerner: L’Infedele: all'Italia serve un podestà forestiero?


  L'INFEDELE: Ci sarà un podestà forestiero? (video)


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Debito pubblico, mercati, mondo politico sotto il tiro di Confindustria e sindacati. Persino i vescovi denunciano il declino della classe dirigente italiana.
Tra gli ospiti di Giovanni Floris il ministro della Difesa Ignazio La Russa, la presidente dei senatori del PD Anna Finocchiaro, il vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei, il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, l’economista Paolo Leon, il presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà, il direttore del TgLa7 Enrico Mentana, il presidente di Rcs libri Paolo Mieli..

In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza

  BALLARO': LA RUSSA E FINOCCHIARO  (video)

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Le parole pronunciate dal cardinal Bagnasco al Consiglio permanente della Cei hanno sancito una condanna aspra verso lo stile di vita e "i comportamenti licenziosi" di Silvio Berlusconi. Bersaglio esplicito, anche se innominato. Tanto da suscitare le reazioni irritate del Centrodestra. Preoccupato degli effetti politici di una condanna tanto netta, visto che i cattolici costituiscono un segmento incerto e decisivo del mercato elettorale.

  Ilvo Diamanti: Il mondo cattolico sogna un nuovo movimento politico

... La sensazione infatti è che per questa strada la Chiesa proponga per la guida del prossimo governo un cattolico, e chieda ai partiti che si preparano a fare le primarie di tenerne conto quando si tratterà di designare i candidati.

  Marcello Sorgi: Il documento di Bagnasco e la mossa del Pd

Ha vinto soprattutto la delusione degli elettori di centrodestra per l'attuale legge elettorale e per come è stata "puntellata" la maggioranza. Intervista con il politologo Pasquino.

  Roberto Zichittella: Referendum, i delusi del Porcellum

... Eppure la crisi è la migliore, forse la sola, occasione per proporsi seriamente una conversione del modo di produrre e di consumare, e dei modi di vivere... La chiamo conversione, perché di questo si tratta, di un cambiamento di vita, e non della sola riconversione da una produzione e una merce a un´altra produzione e un´altra merce. Che la conversione abbia un senso religioso non nuoce affatto, perché la posta è qualcosa di sacro, come il rapporto fra gli umani, le altre creature, e il pianeta... Il Bagnasco che insiste sulla necessità di "correggere abitudini e stili di vita" sta parlando di Berlusconi, il cui peculiare consumismo è un caso clinico. Ma si tratta anche del consumismo, sessuale e no, di tutti, della universale patologia...

   Adriano Sofri:  L'occasione della crisi (pdf)

La bancarotta morale dei nostri governanti accompagna sinistramente il rischio di bancarotta, o default che dir si voglia, dell’economia nazionale. Potrebbe infatti rivelarsi insopportabile, già in un prossimo futuro, l’obbligo di pagare interessi crescenti sul nostro enorme debito pubblico che ha superato la cifra astronomica di 1900 miliardi di euro.

    Gad Lerner:  Possiamo con un default pilotato?

  Progetto delle imprese per l'Italia: il testo integrale (pdf)

  Ultimatum delle imprese al governo (video)









 BENEDETTO XVI
 


      Angelus - 25 settembre 2011 (Aeroporto turistico di Freiburg im Breisgau)

      Udienza - 28 settembre 2011, Viaggio Apostolico in Germania



     Viaggio Apostolico in Germania (22-25 settembre 2011) 


OPINIONI E COMMENTI



Benedetto XVI spiega come deve essere la Chiesa: libera da strutture, politica, potere, soldi e privilegi. Conta solo il Vangelo. L'effetto positivo della secolarizzazione.

  Alberto Bobbio: Il Papa in Germania: la mia Chiesa

Mai prima del suo terzo viaggio in patria Benedetto XVI aveva dato così forte risalto all'ideale di una Chiesa povera di strutture, di ricchezze, di potere. Nello stesso tempo, però, ha insistito anche sul dovere di una vigorosa "presenza pubblica" di questa stessa Chiesa. Sono possibili le due cose insieme?

  Sandro Magister: Nella ricca Germania la Chiesa si faccia povera!

Per la prima volta da quando è papa, Benedetto XVI ha citato e criticato in pubblico il movimento di opposizione ecclesiale più diffuso e attivo nei paesi di lingua tedesca. L'ha fatto in un discorso a braccio ai seminaristi di Friburgo. Ecco le sue parole 

  Sandro Magister: "Noi siamo Chiesa", firmato Ratzinger








 
   Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità  

         

 


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    n. 28  del 15 luglio 2011

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n.14 del 4 aprile 2010

n.17 del 25 aprile 2010

n.20 del 17 maggio 2010 

n.23 del 6 giugno 2010

n.26 del 4 luglio 2010

n.29 del 25 luglio 2010

n.32 del 15 agosto 2010

n.35 del 19 settembre 2010

n.38 del 10 ottobre 2010

n.41 del 7 novembre 2010

n.44 del 26 novembre 2010

n.47 del 17 dicembre 2010




n. 3  del  16 gennaio 2010

n. 6  del  6 febbraio 2010

n. 9  del  28 febbraio 2010

n.12 del 21 marzo 2010

n.15 dell'11 aprile 2010

n.18 del 2 maggio 2010

n.21 del 23 maggio 2010

n.24 del 13 giugno 2010

n.27 dell'11 luglio 2010

n.30 del 1° agosto 2010

n.33 del 29 agosto 2010

n.36 del 26 settembre 2010

n.39 del 17 ottobre 2010

n.42 del 14 novembre 2010

n.45 del 3 dicembre 2010

n.48 del 24 dicembre 2010

 

 

   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm