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Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale
"QUELLI DELLA VIA"
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
LA TRAGEDIA NEL CORNO D'AFRICA -
Dadaab: terra promessa
In una impeccabile divisa blu
l’hostess recita: «Welcome on board on Unhas flight, destination Dadaab
Airstrip». L’aereo del programma umanitario delle Nazioni Unite decolla
e dopo un’ora appare Dadaab. Non é cambiato niente, la solita terra
rossa, poche chiazze verdi - non piove molto da queste parti - e tante
forme circolari bianche. Una, due, tre… centinaia. Sono le tende dei
nuovi arrivati, da gennaio ad oggi un flusso costante di quasi 20mila
persone al mese. Una colonna umana che dalla Somalia attraversa il
confine e raggiunge il Kenya. Da Liboi, cittá keniota al confine
meridionale della Somalia, ci sono quasi 80 chilometri d’inferno per
arrivare a Dadaab.
Dadaab è la destinazione, la loro terra promessa.
Sulla terra rossa di Dadaab La tendopoli degli affamati è la terza città del Kenya
Nel campo di Dadaab, in Kenya, cresce di ora in ora il numero di
profughi somali che scappano dal loro paese in cerca di cibo e aiuti.
La carestia nel Corno d’Africa e il campo profughi di Dadaab (testo+video)
Ormai da alcuni giorni, ben
oltre le questioni europee dei mercati finanziari, tutto il mondo è
stato sconvolto dalla grande carestia che sta attraversando il Corno
d'Africa. Sicuramente non è facile confrontarsi con una tragedia umana
di così vasta portata, specialmente in un contesto culturale come il
nostro. Eppure, sebbene non si tratti purtroppo di una novità, è quanto
mai fondamentale arrestarsi un momento a osservare cosa stia accadendo
laggiù.
La strage di innocenti nel Corno d'Africa
Ogni giorno continua il flusso
di profughi somali nei campi sovraffollati di Dadaab, nel Nord-Est del
Kenya, per fuggire dal violento conflitto in Somalia e dagli effetti
devastanti della siccità e della carestia.
video
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Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite
C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: “Carestia Corno d’Africa 2011”.
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
ƒ UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
ƒ Banca Prossima, via Aurelia 796, Roma - Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
ƒ Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma – Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384
ƒ Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113
ƒ CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d’ufficio)
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Informazione
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Silenzio, stampa"
Chi rischia la vita per una notizia - Inchiesta di REPUBBLICA
Questa inchiesta nasce da
un'idea di Attilio Bolzoni e dal suo desiderio di raccontare le storie
dei cronisti "minori", quelli di piccoli centri, di piccoli giornali,
di piccole emittenti locali che, da anni hanno ingaggiato impari
battaglie contro poteri criminali grandi, forti e spietati. Sono i
giornalisti (spesso molto giovani, spesso con pochissime coperture,
spesso poco pagati) che vivono o hanno vissuto ore di autentico
terrore, davanti a un'automobile bruciata, un telefono che vomita
insulti e minacce, una testa di animale trovata al mattino davanti alla
porta di casa, una busta con un proiettile. Sono 143, secondo
l'Osservatorio "Ossigeno per l'informazione", un sito in cui Alberto
Spampinato raccoglie, cataloga, sottolinea le loro storie impedendo che
cadano nel dimenticatoio o nel silenzio degli altri organi
d'informazione: quelli grandi e nazionali. Alcuni di loro hanno visto
anche di peggio: le botte, gli insulti faccia a faccia col
rappresentante della cosca locale che, si sa, è anche in grado di farti
ammazzare. Così, Bolzoni, accompagnato dalla telecamera di Giulio La
Monica, è andato in Calabria, in Sicilia, nel Lazio (a Viterbo) a
cercarli e a intervistarli, perché la loro voce esca dall'ambito
locale, perché si sappia cosa può succedere a chi cerca di fare libera
informazione nel nostro Paese. E, magari, ci si scandalizzi.
Le loro facce non si
vedono mai. Sono la parte sommersa dell'iceberg rappresentato da
Roberto Saviano, Lirio Abbate, Rosaria Capacchione. Sono giornalisti
che lavorano in terre di mafie, col vizio di scrivere la verità. Nel
2011, in 143 hanno subito intimidazioni, minacce, attentati. Ecco le
loro storie...
Consulta l'inchiesta di REPUBBLICA (testi e video): SILENZIO STAMPA
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Anticipiamo il
"Primopiano" del n. 33 di Famiglia Cristiana. Dopo aver strangolato la
stampa, soprattutto cattolica, ora il Governo riprova con le Tv libere. L’Italia
va indietro come i gamberi. Non c’è classifica che non ci veda
perdenti. Nel 2010, dalla categoria di “Paesi con la stampa libera”
siamo retrocessi a quelli dove la libertà di stampa è “parziale”. Ci
siamo allontanati dalle migliori posizioni dei Paesi del Nord Europa
per fare compagnia a Corea del Nord, Turkmenistan, Birmania, Eritrea e
Cuba. In fondo alla classifica. E un motivo ci sarà. Così risulta dalle
analisi di Freedom House, l’organizzazione indipendente e non profit
fondata nel 1941 negli Stati Uniti per la difesa della democrazia e la
libertà nel mondo.
Siamo stati declassati, tra le
altre ragioni, per l’eccessiva concentrazione dei mezzi di
comunicazione (pubblici e privati) sotto una sola guida. Situazione
anomala a livello mondiale, che solo politici cortigiani” hanno
avallato e continuano a giustificare. Con il risultato di una
democrazia in sofferenza (qualche studioso, in
merito all'Italia parla già di regime di “semidemocrazia”).
E un’opinione pubblica silente e narcotizzata.
Così strozzano le voci libere
Vedi anche: Nuovo delitto mediatico
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Immigrati
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A Lampedusa arriva Chideria, simbolo della vita che vince
Sulla carretta dove, affamati e assetati, sono morti tanti migranti
giovani e forti, una donna incinta e pure un bambino di un anno hanno
resistito e ce l' ha fatta un esserino di appena 90 giorni, Chideria,
due occhi neri e vispi, diventata da ieri la mascotte del Centro
accoglienza, simbolo della vita che vince anche quando l' orrore del
mondo prova ad annientarla.
Chideria, nata tra i profughi «L' ho salvata con il mio latte»
Una parola di vita ci può venire da una piccola mamma che approda per
miracolo a Lampedusa. Si chiama Faith Omorelugie e la sua bambina
Chideria, di tre mesi, è la creatura più piccola che sia sopravvissuta
a sei giorni di deriva su una barca che rischiava a ogni momento di
affondare sotto il peso di 370 persone, delle quali ne sono morte una
trentina. Un fatto che ci ridice che cosa possa il coraggio di una
madre ripiegata su se stessa a proteggere una figlia dalle onde.
La tenevo stretta a me
"Per ciò che Dio ha scritto è scritto"
questo è il significato del nome Chideria!
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La testimonianza inedita di Renato Brucoli, che ricorda l’incontro di don Tonino Bello con quell’umanità disperata
"... Di barconi pieni di umanità alla deriva, continuano ad arrivarne.
Non più a Bari, ma a Lampedusa sì. Sono passati vent’anni. Il ricordo
s’impone d’attualità"
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Tunisini,
marocchini e egiziani: sarebbero 30 i detenuti fuggiti ieri dal
Centro di identificazione e espulsione (Cie) di Ponte Galeria a Roma.
La prefettura di Roma non ne ha finora dato notizia, ma due testimoni
oculari hanno confermato la notizia a Fortress Europe. “Si tratta
della più importante evasione registrata quest'anno al Cie di Ponte
Galeria” – commenta Gabriele Del Grande.
“E non è un caso che sia avvenuta due giorni dopo la pubblicazione
in Gazzetta ufficiale della nuova legge sui
rimpatri che porta da 6 a 18 mesi il limite della detenzione nei
centri di identificazione e espulsione.
Il
2 agosto il Senato ha convertito in legge il “decreto rimpatri”
che allunga da 6 a 18 mesi il limite massimo della detenzione nei
Centri di identificazione e espulsione (Cie).
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Con l’Africa nel cuore - Appello comboniano a favore dell'Africa
I vescovi missionari
comboniani, il Padre Generale e la Madre Generale dei due Istituti
Comboniani, riuniti a Gerusalemme dal 21 al 30 luglio, mossi dalla
situazione drammatica in cui vivono la maggior parte delle popolazioni
africane, hanno deciso al termine della riunione di preparare un
comunicato a favore di questo Continente africano flagellato e
indebolito da carestie, guerre, violenze, povertà, malattie, prepotenze
e altre ingiustizie.
Pubblichiamo qui di seguito l’appello dei missionari.
Con l’Africa nel cuore
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Li chiamano bloody diamonds (diamanti insanguinati) perché per estrarli molte persone vengono sfruttate, uccise, torturate...
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“Le attività della
compagnia petrolifera Shell in Nigeria hanno un impatto disastroso sui
diritti umani delle persone che vivono nel Delta del Niger”. Lo afferma Amnesty International, commentando il rapporto dell’Unep,
il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, sulle conseguenze
dell’inquinamento da petrolio nel territorio dell’Ogoniland, situato
nella regione del Delta
Unimondo aveva parlato della guerra
civile in Costa D’avorio negli scorsi mesi, quando durante il conflitto
tra i “due presidenti”, Alassane Ouattara e Laurent Gbagbo, molti
ivoriani sono stati vittime di una “catastrofe umanitaria” con centinaia di morti e migliaia di rifugiati cancellati
mediaticamente dalle rivolte del Maghreb. Ora la storia si ripete,
perché mentre le crisi di Libia, Siria e Somalia concentrano le veline
dal Sud del Mondo, nonostante l'inaugurazione della presidenza di
Alassane Ouattara e l’arresto di Gbagbo la situazione rimane instabile.
Un rapporto dell'Onu svela i
meccanismi di finanziamento dei miliziani somali e il loro ruolo in un
gioco più grande e destabilizzante
Il giorno del mio arrivo in
Siria, durante il tragitto che conduce dall’aeroporto di Damasco al
centro della città, conobbi il Presidente Bashar el Asad. Non di
persona, naturalmente. Imparai a riconoscerne il volto, presente
praticamente ovunque nei luoghi pubblici della capitale siriana. Dalle
piazze, ai bar, agli uffici governativi, l’immagine a mezzobusto del
Presidente è una costante.
Le forze sicurezza del regime
hanno aperto il fuoco sulla folla a Homs e Daraa. Nuove Sanzioni da
Washington. Erdogan: Damasco faccia subito le riforme.
La gente racconta che la
maggior parte dei negozi di generi alimentari ad Hama sono stati
svaligiati dalle forze di sicurezza e che il cibo oramai comincia a
scarseggiare cosi come le medicine
Può sembrare strano
ma anche in Cina ci sono elezioni. Ogni tre o cinque anni, dipende dal
luogo, si vota per le assemblee popolari delle unità
amministrative di base, formate da piccoli villaggi nelle campagne e da
distretti urbani che possono contare anche centinaia di migliaia di
abitanti. È l’unico momento che in teoria dovrebbe coinvolgere il
popolo:
gli altri livelli di governo sono formati attraverso il metodo della
cooptazione dall’alto senza passare per nessun tipo di voto popolare.
Una lunga intervista all'artista-dissidente da poco liberato compare su Global Times: Pechino guarda avanti
Non ha credo né colore questa grottesca English Summer che segue il sangue e la gioia dell’Arab Spring
I giovani provocavano la
polizia, che reagiva con molto autocontrollo. Adolescenti
saccheggiavano un negozio, sotto gli sguardi silenziosi della gente del
quartiere
Intervista al professor Rodney
Barker. 'Le violenze colpiscono i quartieri popolari, distruggendo
quelle stesse strutture dalle quali i più indigenti dipendono'
Video, editoriali, filmati, fotogallery
Crisi degli alloggi? Il governo approva la costruzione di migliaia di nuovi insediamenti illegali nei Territori Occupati
I
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Interventi ed opinioni |
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A tavola con i comandamenti
Prima è stata la koshermania,
con la moltiplicazione di locali «ebraicamente corretti». Poi il boom
dell'alimentazione halal, rispettosa dei precetti islamici. Sarà moda,
sarà l'aumento dei fedeli non cristiani: fatto sta che anche in Italia
cresce il numero di luoghi in cui si mangia seguendo strettamente le
norme dettate dalla Torah e dal Corano. E questo cambia anche il nostro
modo di concepire il posto di Dio in cucina.
A tavola con i comandamenti
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Ricorderete
di certo che dall’anno scorso è entrata in vigore una normativa del
Ministero dell’istruzione che prevedeva un tetto massimo del 30% di
studenti stranieri per ogni classe a partire dalle scuole materne. A
poche settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico questo limite già
sembra non poter essere rispettato da diversi istituti.
Altro che tetto del 30%.
In Veneto alla materna di Zanella di Alte Ceccato, frazione di
Montecchio Maggiore (Vicenza), c'è una scuola materna con una classe
tutta di bambini stranieri
E’ incredibile la disinvoltura
con la quale in questo paese si riesce a far passare per obbligatorio
ciò che è del tutto facoltativo.
Pagano sempre
più la scuola e i suoi insegnanti. Negli uffici scolastici regionali e
provinciali sono stati precettati dirigenti e impiegati per dare un
posto fisso ai precari entro la fine del mese, ma con uno stipendio che resterà immutato per 9 anni. Un giochino che consentirà un risparmio per lo Stato di un miliardo di euro.
A fine giugno, l’OCSE ha rilasciato l’ approfondimento sui
dati PISA 2009 relativo alle competenze digitali dei quindicenni,
ovvero ciò che OCSE chiama digital reading. Hanno aderito alla
ricerca 16 paesi, tra i quali non è presente l’Italia (torneremo in conclusione sul nostro paese)
“LA
LOTTA SPIRITUALE” - HOREB N. 58 – 1/2011
TRACCE DI
SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI
Ci racconta S.
Atanasio che dopo i primi passi nella vita spirituale, Antonio, padre dei monaci
del deserto, è sconvolto da una tempesta di pensieri. È il «diavolo, nemico di
ogni bene e invidioso», che non sopporta che un giovane si decida a vivere
sedotto dallo sguardo di Dio e dal suo abbraccio e lo sollecita in tanti modi
perché torni a vivere secondo le abitudini più normali: «Dapprima cercò di
allontanarlo dalla vita ascetica, ispirandogli il ricordo delle sue proprietà,
la cura per la sorella, l’affetto per i congiunti, l’amore per il danaro e la
famiglia [...]. Insomma, gli suscitò nella mente una tempesta di pensieri per
distrarlo dalla via del bene sulla quale si era incamminato». In altri termini,
sottolinea il primo biografo di Antonio, l'esperienza cristiana, pur avendo
origine nel dono di Dio, coinvolge, poi, la nostra responsabilità ad accogliere
il dono e a consentirgli di maturare ed esprimersi nel nostro vissuto.
L’esistenza
nuova, quindi, non va da sé, c’è un “io” che sotto vari pretesti vuole
riprendersi i suoi spazi e vuole organizzare la vita secondo una sua logica di
banalità, di indifferenza o di potere, per cui, nel momento in cui ci si decide
per Dio inizia la lotta. Paolo lo aveva già evidenziato: «Non quello che voglio
io faccio, ma quello che detesto» (Rm 7,15)...
Questo l'incipit dell'Editoriale di Horeb,
Quaderni di riflessione e formazione per quanti desiderano coltivare una
spiritualità che assuma e valorizzi il quotidiano.
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La Bibbia in un frammento
"Dio nostro salvatore vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità. (1 Timoteo 2,3-4)."
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L'11 agosto, giorno di santa
Chiara, è l'occasione per ripercorrere le sue strade e le tappe del suo
viaggio interiore. Ma anche le montagne di Frassati e le rotte dei
Fenici.
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Lectio divina:
LETTURA DEL VANGELO DI MATTEO
a cura di p. Pino Stancari sj
Lectio tenute nell'ambito degli
incontri per l'estate 2011 promossi dalla Fraternità Carmelitana
di Pozzo di Gotto (Provincia di Messina).
Ascolta l'audio integrale del primo intervento (19 luglio 2011 mattina)
Ascolta l'audio integrale del secondo intervento (19 luglio 2011 pomeriggio)
Ascolta l'audio integrale del terzo intervento (20 luglio 2011 mattino)
Ascolta l'audio integrale del quarto intervento (20 luglio 2011 pomeriggio)
Ascolta l'audio integrale del quinto intervento (21 luglio 2011 mattino)
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La Trasfigurazione di Gesù è promessa per l'umanità sfigurata
Tutte le chiese d'oriente e d'occidente celebrano il 6 di agosto la festa della Trasfigurazione del Signore.
Trasfigurazione di Gesù
“Ho visto una grande luce!”.
Così, rientrando di corsa in casa la mattina del 6 agosto 1945, una
giovane madre giapponese che abitava a un centinaio di chilometri da
Hiroshima aveva esclamato abbracciando il suo figlioletto di dieci
anni, Kenzaburo Oe, futuro premio Nobel per la letteratura. Aveva fatto
la sua tragica comparsa all'orizzonte dell’umanità la bomba
atomica. Luce di morte e di devastazione. Eppure il cristiano non può
non collegare quella data (il 6 agosto)
e quell'esperienza (“una grande luce”) alla festa della
Trasfigurazione del Signore che proprio in quella data si celebra a
partire dal IV secolo in Oriente e dall’XI in Occidente.
Così il Vangelo secondo Matteo
descrive quell'evento indescrivibile: “Gesù fu trasfigurato
(letteralmente: “cambiò d’aspetto”) davanti a Pietro, Giacomo e
Giovanni: il suo volto risplendette come il sole e le sue vesti
divennero candide come la luce” (Mt 17,2). In questa festa, quasi
ignorata o celebrata distrattamente nell'euforia vacanziera
che contagia anche molti cristiani, si contempla il volto del “Figlio
dell’uomo” radioso di una luce destinata a tutto
l’universo, all'umanità intera, perché è la luce della vita
divina che in Cristo vuole raggiungere ogni creatura: una luce di vita
e di comunione.
Promessa per l'umanità sfigurata
Per approfondire: Monte Tabor
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Salisburgo - Premio di Teologia all'Arcivescovo mons. Bruno Forte - lectio magistralis "La sicurezza che non ci deluderà mai".
Il 3 Agosto a Salisburgo è stato conferito il Premio di Teologia all'Arcivescovo, Bruno Forte.
Dopo la "laudatio" tenuta
dal Prof. P. Elmar Salman OSB, che ha presentato la riflessione
teologica dell'Arcivescovo collegandola ai luoghi della sua formazione
e della sua vita di teologo e poi di vescovo - Napoli, Tubinga, Parigi,
Chieti-Vasto -, mons. Bruno Forte ha tenuto una lezione magistrale sul
tema "La sicurezza che non ci deluderà mai". Ne riportiamo il testo in italiano che però è stato pronunciato in tedesco.
La sicurezza, che non ci deluderà mai (pdf)
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CHIESA
E SOCIETA'
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interventi
ed opinioni |
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POLITICA
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
In un momento affatto facile
per il nostro paese dobbiamo porre mano alla ghigliottina al fine
di dimezzare i costi eccessivi degli apparati e non certo per
fungere alla funzione per la quale è stata inventata.
La nave, alla cui guida sembra
non esserci più un capitano ma un animatore post party un po' alticcio
sta imbarcando acqua e deve essere alleggerita. Cosa buttiamo a mare?
Dopo aver tagliato indiscriminatamente sulla scuola pubblica, azzerata
la cooperazione internazionale, ridotto a brandelli il servizio civile
dei giovani, stoppato le tariffe postali agevolate del nonprofit,
passati al setaccio tutti i disabili è tempo di alleggerire la stiva di
ben altri carichi pesanti. Il costo delle caste: politica e militare.
La nave affonda; cosa buttiamo a mare?
Per anticipare il pareggio di
bilancio al 2013, il governo italiano deve recuperare subito 17
miliardi di euro. Dove trovarli? La risposta che arriva dai palazzi
della politica è tristemente scontata: tagliando le pensioni. Come se
non vi fossero alternative.
Ne ricordiamo, come facciamo da
tempo, una che basterebbe da sola: annullare il programma pluriennale
di spesa militare da 16 miliardi di euro per l'acquisizione
duecentotrentuno cacciabombardieri F-35.
Italia, servono miliardi? Risparmiamo sugli armamenti
Mentre le armi italiane vengono
usate per la repressione in Siria il Parlamento approva il Decreto
Missioni, ormai parte fondamentale delle nostre spese militari
Rete Disarmo e Tavola della
Pace: i soldi per le missioni all'estero si confermano ancora una volta
come una vera e propria “stampella” per il bilancio della Difesa
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In un momento affatto facile per il nostro paese dobbiamo porre mano alla ghigliottina al fine di dimezzare i costi eccessivi degli apparati e non certo per fungere alla funzione per la quale è stata inventata.
La nave, alla cui guida sembra non esserci più un capitano ma un
animatore post party un po' alticcio sta imbarcando acqua e deve essere
alleggerita. Cosa buttiamo a mare? Dopo aver tagliato
indiscriminatamente sulla scuola pubblica, azzerata la cooperazione
internazionale, ridotto a brandelli il servizio civile dei giovani,
stoppato le tariffe postali agevolate del nonprofit, passati al
setaccio tutti i disabili è tempo di alleggerire la stiva di ben altri
carichi pesanti. Il costo delle caste: politica e militare.
La ricetta del Governo per
risanare il debito: vaga, fumosa, fuori luogo. A cominciare dalla
libertà di lasciare sulla strada i lavoratori.
Oltre a confermare la gravità
e l’eccezionalità del momento, il rientro anticipato del presidente
Napolitano a Roma e l’intervento diretto ed esplicito del governatore
di Bankitalia, e futuro presidente della Bce, Draghi nella crisi, hanno
sancito, se ancora ve ne fosse il dubbio, qual è il senso della
giornata a cui abbiamo assistito e dell’anomala vigilia di Ferragosto
che si prepara, con la probabile convocazione per oggi del Consiglio
dei ministri che dovrebbe varare per decreto la manovra-bis.
Non
ha affatto torto Berlusconi, quando dice che non riesce a fare tutto
quel che desidera, imbrigliato com'è da poteri che sfuggono al suo
controllo: il potere della giustizia e dei giornali, della Costituzione
nazionale e di quella europea, dei mercati finanziari e delle agenzie
di rating. Tutto gli sta stretto, l'intralcia: la democrazia con le sue
istituzioni plurali, i mercati finanziari e l'Europa che d'un tratto
gli strappano la corona e lo scettro che immaginava di possedere. Il
presidente del Consiglio non ha torto ma non sa la storia che vive:
così come non comprende quel che significhi democrazia - al di là del
momento magico in cui il popolo elegge governi e parlamenti - oggi non
comprende l'enorme mutazione economica cui viene dato il nome,
eufemistico, di crisi.
L'intervento
del ministro dell'economia sulla crisi economica analizzato
dall'editorialista di Repubblica, Massimo Riva. ''TRemonti non ha dato
alcuna risposta ed è stato reticente su quello che la Bce impone
all'Italia''
“Prima
di abbassare a noi gli stipendi, prima di aumentare le tasse perché lo
chiede l’Europa, perché non dimezzate le vostre entrate visto che
nell’Ue nessuno guadagna come voi?”.
Inchiesta
dell'ESPRESSO - Il deputato Carlo Monai racconta la vita del Palazzo.
Si lavora pochissimo e si viaggia a "scrocco". Si entra gratis a teatro
e allo stadio. Si mangia con soli 7 euro
Le
Borse europee, nel loro catastrofico precipitare, non possono attendere
il 18 agosto. E se i riti della politica sono lunghi e farraginosi, i
mercati, invece, sono brutalmente impazienti. Perciò l'annuncio che
solo dopo Ferragosto verrà convocato un Consiglio dei ministri
straordinario per varare le misure anticrisi (sia pur con l'eventuale
concessione di un improbabile anticipo di qualche ora) può
impressionare solo chi è assuefatto ai ritmi elefantiaci della nostra
politica. Ma i giorni del vuoto e della non decisione condannano
all'incertezza e al panico chi investe, chi compra, chi vende, chi
risparmia. Un disastro nel disastro.
Andare per monasteri e
abbandoniarsi al silenzio e alla contemplazione della natura - per
il Papa, sono fondamentali per comprendere la «bellezza del
creato». Sono le condizioni che «rimandano alla meditazione e a Dio» e
«anche l’anima, grazie a Dio, ha le sue esigenze».
Lettera della Congregazione per
il Clero ai rettori: “Qui si trova uno spazio fecondo dove potersi
raccogliere e riacquistare vigore spirituale”
Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella
carità e nella verità
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servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
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3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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