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N. B. La Lectio e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale
"QUELLI DELLA VIA"
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
|
La Resurrezione apre orizzonti nuovi: l'annuncio che il Cristo Risorto non ci
lascia soli ed è, malgrado le tante situazione difficili, sempre con noi in
ogni momento, doni a tutti speranza e forza.
Buona Pasqua!
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Pagina speciale di TEMPO PERSO in continuo aggiornamento
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
La crisi economica e finanziaria, che si è tradotta in una grave crisi
occupazionale, ha portato “ad un aumento dei rischi di discriminazione contro
determinate categorie di persone, tra cui le donne e i lavoratori migranti”. E’
quanto emerge dal terzo Rapporto globale dell’ILO (Organizzazione Internazionale
del Lavoro) sulla discriminazione dal titolo “Equality at work: The continuing
challenge” (in .pdf) (Uguaglianza nel lavoro: una sfida continua) presentato
ieri a Ginevra. Nonostante i passi in avanti delle legislazioni, il rapporto
segnala inoltre che stanno emergendo “nuove forme di discriminazione nel lavoro”
– come quelle collegate al razzismo, agli stili di vita e alle tendenze sessuali
– “mentre problemi più antichi hanno finora ricevuto solo una risposta
parziale”.
Rapporto ILO: la crisi ha
aumentato e creato nuove discriminazioni sul lavoro
Donne e migranti sono i più discriminati
nel lavoro: in tutto il mondo guadagnano meno e godono di minori tutele. Una
situazione che rischia di peggiorare, secondo il terzo rapporto globale sulla
discriminazione redatto dall'Ilo, l'International Labour Organization delle
Nazioni Unite. In «Uguaglianza nel lavoro: una sfida continua», l'agenzia
sostiene che la crisi economica e finanziaria mondiale, «come previsto, si è
tradotta in una grave crisi dell'occupazione». E insieme alla «crisi sociale
globale», nonostante «i passi in avanti della legislazione» ha portato «ad un
aumento dei rischi di discriminazione contro determinate categorie di persone»
tra cui le donne e i lavoratori migranti.
Donne e migranti, con la crisi
più discriminazioni sul lavoro
Una discriminazione dai volti nuovi, sempre
più diversificata, diventata la regola anziché l’eccezione. Il luogo è il posto
di lavoro e il risultato, sufficientemente documentato, proviene dal terzo
rapporto dell’Organizzazione mondiale del Lavoro intitolato “Uguaglianza nel
lavoro: una sfida continua”. La pubblicazione lega il fattore della crisi
economica e finanziaria alle rafforzate tendenze di esclusione diretta e
indiretta di alcune categorie di lavoratori; i più vessati nel corso del 2010
sono stati, in piena continuità, le donne e i migranti. A seguire, minoranze
anche religiose, persone con disabilità, neolaureati, lavoratori in età
avanzata.
Discriminazioni sul lavoro,
colpiti donne e migranti
La crisi economica e finanziaria mondiale,
che come previsto si è tradotta in una grave crisi dell'occupazione, fa da
sfondo a questo terzo Rapporto Globale sulla discriminazione. Scopo del rapporto
è quello di fornire un quadro dinamico delle tendenze degli ultimi quattro anni
e di presentare risultati, conclusioni e raccomandazioni per l'azione futura
dell’ILO e dei suoi costituenti.
Sintesi del rapporto
Uguaglianza nel lavoro: una sfida continua (pdf)
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Giuseppe Ciulla,
giornalista, ha percorso 5 mila chilometri nell'Europa che non conosciamo e che,
spesso, non vogliamo vedere. Ne è nato un reportage straordinario.
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Libertà religiosa
I cristiani non
devono avere paura, ha detto il Papa parlando alle Pontificie Opere Missionarie.
Non devono avere paura di proclamare il Vangelo, anche se «sono attualmente il
gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni», ha ricordato. E
basta pensare alle cronache dall’Iraq all’Egitto, al Pakistan, all’Orissa, al
Sudan, e avere anche una vaga memoria della ferocia subita, per domandarsi
istintivamente: non aver paura? E come si fa, in certi posti, a non avere paura?
Perfino lontano dagli scenari sanguinosi, nel civile sicuro orizzonte
occidentale, non ci vuole un po’ di coraggio forse semplicemente per palesarsi
cristiani in un mondo secolarizzato?
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Disabilità
Con la Colombia,
arrivano a cento gli Stati che hanno ratificato il primo trattato sui diritti
umani del terzo millennio, facendolo entrare in vigore. Le firme, finora, sono
148.
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Il confine tra Libano e Israele, il massacro dei
profughi palestinesi
La manifestazione pacifica del 15 maggio finisce
in tragedia per la reazione dell'esercito israeliano
Il massacro del giorno della nakba riproprone il
dibattito sul senso israeliano del limite
Inizia il raccolto del grano. E al confine con
Israele si ripete la stessa scena: i contadini sotto il fuoco dei cecchini
Due candidati per affermare il proprio ruolo
internazionale
Cronaca dalle piazze di Barcellona. Gli
'indignati'a due giorni dal voto amministrativo spagnolo
Niente a che vedere con le rivolte arabe che pure sono state evocate o con le
abituali e gigantesche manifestazioni di protesta spagnole. Gli «indignati» che
protestano a Madrid contro la politica assomigliano piuttosto ai «grillini»,
senza un leader.
Migliaia di esercizi chiudono a causa del racket
delle estorsioni. A Ciudad Juarez è pericoloso anche andare a lavorare
Si chiama "Policia Embrion" il progetto in
partenza nello Stato del Chihuahua. 2100 gli studenti convocati: saranno
addestrati per combattere il crimine. Così il Messico pensa al futuro dei suoi
figli
Bin Laden, come il presidente Usa, elogia le
rivoluzioni della 'primavera araba' dettando la nuova linea della jihad: non più
combattere gli Stati Uniti, ma rovesciare i regimi che, guarda caso, sono invisi
anche a loro
Omaggio alla primavera araba, orgoglio per l'uccisione Osama, che non è stato un
omicidio e avvertimenti a Siria e Iran. Annunciata la svolta: "Non più aiuti ma
commercio"
I
NOSTRI TEMPI /
Interventi ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Il Festival della Cittadinanza è l’evento
dedicato al volontariato e al terzo settore che da tre anni anima il centro
storico di Padova, un’ occasione di un confronto propositivo fra cittadini nei
luoghi centrali, simbolici, istituzionali e sociali della città
Festival della Cittadinanza
2011 a Padova
Venerdì 13 Maggio 2011 ore 10,30, Don Luigi
Ciotti (fondatore del "Gruppo Abele" e dell'Associazione "Libera") nello
splendido scenario del Palazzo della Ragione di Padova ha tenuto una Lectio
Magistralis di fronte ad una sala gremita da 500 persone, per lo più giovani
delle scuole secondarie cittadine. Ad essi, in particolare, si è rivolto con la
solita e autentica passione interiore, ai tanti ragazzi in cerca di senso e di
ideali ai quali improntare il proprio impegno civile.
Don Luigi Ciotti a Padova
parla ai giovani di responsabilità e comunità
Riportiamo di seguito le parole di don
Ciotti sulla legalità.
Che cos'è per "noi"
legalità
Visita il sito Festival della cittadinanza
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Vedere oltre quattromila ragazzi, dai 13 ai
18 anni, seduti per terra nell'immenso salone del centro congressi di Arezzo,
che ascoltano per un'ora e mezzo in religioso silenzio la testimonianza di
Liliana Segre, ebrea sopravvissuta agli orrori di Auschwitz, fa bene al
cuore.
Memoria è
vita
Video «Ai ragazzi dico: seguite la vostra
coscienza»
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Ci sono quattro referendum per cui andare a votare il 12 e 13 giugno. Due
sono per rivendicare la libertà dell’acqua. La libertà dell’acqua consiste nel
fatto che essa non sia di proprietà di nessuno; è un dono di Dio, e come tale è
celebrata in tutti i modi nella veglia della notte di Pasqua; in ogni caso,
anche per coloro che non si fanno emozionare da Dio, essa è una pertinenza della
terra, e come tale è un bene comune, il che vuol dire che appartiene di diritto
all’intera umanità, e perciò a ciascun uomo e a ciascuna donna, e anzi ad ogni
vivente, perché è la condizione della vita.
Di conseguenza non si può privatizzare,
cioè dare in proprietà a nessuno, e nessuno se la può vendere, per il semplice
fatto che non è una merce. I due referendum abrogativi tendono ad eliminare, con
la vittoria del “sì”, le norme che col pretesto di regolare la distribuzione
dell’acqua (che dalle mani pubbliche si intende sia trasferita a mani private)
di fatto attribuiscono l’esclusività della gestione dell’acqua alle imprese
private, pur senza attribuirne loro la proprietà; e perciò i privatizzatori, che
ci sono in tutti i partiti, anche a sinistra, gridano che la proprietà
dell’acqua non è in discussione e che pertanto i referendum sarebbero
pretestuosi e andrebbero disertati. Ma l’esclusività è precisamente un connotato
della proprietà, e perciò chi ha l’esclusività della distribuzione, di fatto ha
la proprietà di ciò che distribuisce e commercia, e perciò sfrutta come privato
un bene pubblico, un bene comune.
Referendum: per salvare
l’acqua della nostra vita, per favore non andate al mare di
Raniero La Valle
Video: ACQUA LIBERA TUTTI - Ragioni per cominciare "a
contare" in attesa del referendum.
Ospite Riccardo Petrella, professore ed
economista, tra i massimi esperti sulle tematiche dell'acqua e per la difesa dei
beni comuni; istituisce il comitato per il contratto dell'acqua; nel 2001
pubblica il "manifesto sull'acqua". Conduce la serata il giornalista Stefano
Morselli
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A pochi giorni dal plebiscito antinucleare
in Sardegna e mentre la Camera dei deputati discute del decreto Omnibus che
vuole cancellare il referendum sull’atomo del 12 e 13 giugno, in Italia si terrà
una delle più grandi manifestazioni antinucleari dai tempi del referendum del
1987. Sabato 21 maggio dieci catene umane, organizzate dal Comitato ‘Vota Sì per
fermare il nucleare’, cingeranno altrettanti siti nucleari o in lizza per
diventarlo: Saluggia (Vercelli), Caorso (Piacenza), Chioggia (Venezia),
Monfalcone (Gorizia), Montalto (Viterbo, il 22 maggio), Termoli (Campobasso),
Nardò (Lecce), Scanzano Jonico (Matera), la foce del fiume Sele (Salerno) e
Palma di Montechiaro (Agrigento).“Per dire no all’assurdo ritorno italiano
all’energia atomica proprio mentre il mondo guarda sgomento il dramma di
Fukushima e si interroga sul futuro dell’atomo. Non vogliamo – affermano le
oltre 80 associazioni del Comitato – che il nostro Paese faccia una scelta
antistorica, antieconomica e soprattutto pericolosa”.
21 maggio – 10 catene umane per chiudere il
nucleare
Le strategie energetiche del futuro
dovranno e potranno fare riferimento alle nuove vie esplorate dalla scienza,
potranno contare sull'innovazione dei processi produttivi sostenibili, sulla
nuova economia e sul rilancio di una nuova socialità. Il nucleare, malgrado
venga ancora considerato il futuro, in realtà è già il passato... un passato
tragico che purtroppo non si esaurisce nella dismissione delle centrali, ma che
ci perseguiterà nel futuro.
Video incontro
con Mario Tozzi "Fermiamo l'incubo nucleare"
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DISARMO
Anche l'Italia ha ratificato finalmente la Convenzione di Oslo sulle cluster
bomb, che vieta l'uso, la produzione, lo stoccaggio e il
trasferimento delle munizioni a grappolo
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Saldare il cielo con la terra, il Vangelo e
la Costituzione, la condivisione con il popolo della strada, con le famiglie
delle vittime di mafia, le battaglie per la confisca e il riutilizzo sociale dei
beni della criminalità, per le testimonianze di legalità, per i diritti degli
ultimi, un viaggio sulle strade del Gruppo Abele e di Libera, accompagnati dal
loro fondatore Don Luigi Ciotti.
La pedata di Dio
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TRACCE DI
SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI
Ci racconta S.
Atanasio che dopo i primi passi nella vita spirituale, Antonio, padre dei monaci
del deserto, è sconvolto da una tempesta di pensieri. È il «diavolo, nemico di
ogni bene e invidioso», che non sopporta che un giovane si decida a vivere
sedotto dallo sguardo di Dio e dal suo abbraccio e lo sollecita in tanti modi
perché torni a vivere secondo le abitudini più normali: «Dapprima cercò di
allontanarlo dalla vita ascetica, ispirandogli il ricordo delle sue proprietà,
la cura per la sorella, l’affetto per i congiunti, l’amore per il danaro e la
famiglia [...]. Insomma, gli suscitò nella mente una tempesta di pensieri per
distrarlo dalla via del bene sulla quale si era incamminato». In altri termini,
sottolinea il primo biografo di Antonio, l'esperienza cristiana, pur avendo
origine nel dono di Dio, coinvolge, poi, la nostra responsabilità ad accogliere
il dono e a consentirgli di maturare ed esprimersi nel nostro vissuto.
L’esistenza
nuova, quindi, non va da sé, c’è un “io” che sotto vari pretesti vuole
riprendersi i suoi spazi e vuole organizzare la vita secondo una sua logica di
banalità, di indifferenza o di potere, per cui, nel momento in cui ci si decide
per Dio inizia la lotta. Paolo lo aveva già evidenziato: «Non quello che voglio
io faccio, ma quello che detesto» (Rm 7,15)...
Questo l'incipit dell'Editoriale di Horeb,
Quaderni di riflessione e formazione per quanti desiderano coltivare una
spiritualità che assuma e valorizzi il quotidiano.
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RAI RADIOTRE - "UOMINI E PROFETI":
Proseguendo in
questa lettura del Primo Libro dei Re, continueremo a trovare dei veri tesori di
sapienza della vita umana, perché proprio nel momento in cui si mostra
l’opulenza, la saggezza, la magnificenza di Salomone, si intuisce anche come
ogni grandezza umana posi su basi fragilissime. Ma troveremo anche arditezze
teologiche, come quella di un Dio che abita in una nube, e dunque nell’oscurità;
un Dio che sceglie una dimora per il suo nome; e troveremo, ancora, la domanda
se è possibile che Dio abiti o no tra gli esseri umani. L’altra volta avevamo
lasciato Salomone che, dopo aver sgominato i suoi oppositori e dopo aver chiesto
docilmente al Signore di avere soltanto “un cuore che ascolta”, si ritrova
potente, ricco, saggio; il suo regno è unito, la sua fama cresce di giorno in
giorno. Ma a un certo punto inizia anche inizia la parabola discendente. A
descriverci la parabola di re Salomone abbiamo invitato Sabino
Chialà, monaco e studioso di ebraico e siriaco della comunità di Bose.
A che punto ci troviamo della riflessione teologica dell’antico Israele?
Gerusalemme viene sancita come luogo di elezione: che cosa resta oggi di questa
“elezione” che si è fatta però segno di contraddizione? Qual è il senso del
peccato e della responsabilità individuale? Come possiamo guardare oggi a quella
sorta di “determinismo” tra colpa e punizione divina che qua e là sembra
serpeggiare nel testo biblico?
Primo Libro dei Re cap. 5-11 Il tempio costruito per il
Signore con Sabino Chialà Domenica 15 maggio 2011
Ascolta la puntata (audio)
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RAI RADIOTRE - "FEDI E MONDO":
Tutto ciò che è
“umano” ha a che fare con la dimensione religiosa. E dunque anche l’economia: la
gestione dello spazio comune, della casa comune. Ma, appunto, è su quel termine
“comune” che l’umanità raramente si è messa d’accordo. Ed è qui che entra in
gioco la necessità, urgente, di un’etica condivisa, di una “onestà” che non è
altro che lo specchio in cui ciascuno mette alla prova il suo “essere per
l’altro”, il suo considerare che l’altro è “come lui stesso”, e dunque all’altro
è dovuta verità, responsabilità, azione buona. Pura utopia? Obiettivo
irraggiungibile? Ne parliamo con Hans Küng, in questi giorni a
Torino al salone del Libro, lo studioso di Tubinga che, dopo essere stato
consulente teologico al Concilio Vaticano II, era stato privato della “missio
canonica” di teologo cattolico. Ne parleremo anche con Giovanni
Cereti, teologo sostenitore del movimento ecumenico, che a sua volta
si è orientato recentemente sui temi dell’economia.
Onestà: virtù praticabile? con Hans Küng, Giovanni
Cereti Sabato 14
maggio 2011
Ascolta la puntata (audio)
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La Bibbia in un
frammento
"Io sono la via, la verità, la vita. Nessuno viene al Padre se non per
mezzo di me." (Giovanni 14,6)
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Il teologo risponde
Per giustificare la legge sul testamento biologico c’è chi sostiene che, non
avendo deciso io di venire al mondo, non sono io il padrone della mia vita. Ma
perché dovrebbe esserlo lo Stato, che addirittura si identifica con Dio?
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Conobbi Adriana Zarri all'inizio degli anni
Settanta a una conferenza su alcuni temi fondamentali espressi dal Concilio
vaticano II. Era stata invitata da miei amici e in quell'occasione stringemmo
amicizia con questa straordinaria donna monaco, destinata, attraverso gli anni,
a diventare un punto di luce per tutti coloro che aspiravano a un rinnovamento
interiore della Chiesa cattolica. Come è stato giustamente ricordato dopo la sua
morte, è sempre stata una donna inflessibilmente libera nei confronti di ogni
potere, sia politico che religioso. Nei nostri incontri ci raccontava del suo
lavoro nell'orto e del suo amore profondo verso le galline, i conigli, le anatre
e i gatti. Ha amato in maniera appassionata tutti gli animali: il suo volto,
quando parlava di loro, si illuminava... Ciò che maggiormente ci colpiva in lei
erano la sua serenità e unificazione interiore. Questa mia intervista vuole
onorare una donna di straordinaria intelligenza e umanità.
"Tutto è grazia - L'ultima intervista con
Budaci Domenico (Storie e personaggi)" - di Zarri Adriana, Budaci
Domenico Anticipiamo di seguito il capitolo intitolato "Il
peccato"
"Mai una predica
contro gli evasori" (pdf)
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CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Con Sobrietà, Giustizia e Pietà. Riflessione
svolta da don Tonino Bello nel corso dell'incontro di spiritualità per gli
Operatori della politica, Molfetta 16 dicembre 1988.
«Coraggio. Possiate trovare nel vostro duro
lavoro il sostegno dei cittadini, la solidarietà dei collaboratori, il rispetto
degli avversari, il consenso degli ultimi, la benedizione di Dio! + don Tonino»
Ascolta: I parte:
Sobrietà
«La solidarietà non è un sentimento di vaga
compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone, vicine
o lontane. Al contrario, è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi
per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno, perché tutti siamo
veramente responsabili di tutti. Tale determinazione è fondata sulla salda
convinzione che le cause che frenano il pieno sviluppo siano la brama del
profitto e la sete del potere. Questi atteggiamenti e strutture di peccato si
vincono solo (presupposto l'aiuto della grazia divina) con un atteggiamento
diametralmente opposto: l'impegno per il bene del prossimo con la disponibilità,
in senso evangelico, a perdersi a favore dell'altro invece di sfruttarlo, e a
servirlo invece di opprimerlo per il proprio tornaconto.» (Paragrafo 38
"Sollicitudo rei socialis" Giovanni Paolo II)
Ascolta: II parte:
Giustizia
«…Ricostruire l’uomo vale infinitamente di
più che costruirgli la casa. Adoperatevi, vi supplico, perché migliori la
qualità della vita nelle vostre città. Mettete più spirito di sacrificio per
arginare i guasti di tanta disoccupazione giovanile: non con palliativi
demagogici e superficiali, ma con investimenti seri di tempo più che di soldi,
di cervello più che di espedienti, di passione più che di calcolo.» (don Tonino
Bello)
Ascolta: III parte:
Pietà
"... La Vergine Maria vi preservi
dal pianto, ma vi conceda il privilegio di intenerirvi davanti alle sofferenze
dei poveri fino alle lacrime!"
Fonte: DTB
Channel & www.dontoninobello.it
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«L’Italia ripudia la guerra», dice la nostra Costituzione del 1948
all’articolo 11. Ma non la ripudiano gli italiani, per lo meno quelli che
contano sul piano economico e politico. E per questo si continuano a costruire
armi, anche dispendiose (come i cacciabombardieri da 16 miliardi di euro), che
fanno lavorare e guadagnare molte imprese, e così si va a bombardare in Libia
(come già in Iraq ed in Afghanistan), perché ci si copre con l’ombrello dell’Onu
o della Nato.
Non è che il ripudio della guerra della
Costituzione corrispondesse al disinteresse per la pace. Anzi ripudiare la
guerra era un’espressione di amore alla pace, se è vero quanto scriveva nel 1963
papa Giovanni XXIII, nella Pacem in terris, che è follia (alienum a
ratione...fuori dalla ragione) pensare che la guerra possa portare alla
giustizia e alla pace.
RIPUDIARE LA GUERRA.
DAVVERO
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“Building Bridges of Freedom”, “Costruire ponti di libertà”: è il titolo di una
conferenza internazionale sulla lotta al traffico di persone, svoltasi al
Palazzo vaticano della Cancelleria a Roma, per iniziativa dell’ambasciata degli
Stati Uniti presso la Santa Sede e dell’Università cattolica St. Thomas di
Miami. L’evento è stato aperto dagli interventi dell’arcivescovo Antonio Maria
Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti e
dell’ambasciatore statunitense presso la Santa Sede, Miguel H. Diaz.
Ascolta il servizio di Alessandro
Gisotti di Radio Vaticana (mp3)
Sulle strategie per “costruire ponti
di libertà” volte a contrastare il fenomeno della tratta di essere umani,
Alessandro Gisotti ha intervistato l’arcivescovo Antonio Maria Vegliò,
presidente del dicastero vaticano per i Migranti
Ascolta l'intervista a mons. Antonio Maria
Vegliò (mp3)
Alla conferenza è intervenuta anche
suor Estrella Castalone, coordinatrice di “Talitha Kum”, la rete internazionale
di vita consacrata contro la tratta di essere umani. Una realtà promossa
dall’Unione internazionale delle superiori generali. Al microfono di Alessandro
Gisotti, suor Estrella Castalone si sofferma sull’impegno delle Congregazioni
religiose contro le nuove forme di schiavitù
Ascolta l'intervista a suor Estrella
Castalone (mp3)
Luis
CdeBaca, nominato da Barack Obama responsabile del Dipartimento di Stato per
la lotta al traffico di esseri umani ha portato la sua testimonianza alla
conferenza intitolata Costruire ponti di libertà: la collaborazione fra
pubblico e privato per porre fine alla schiavitù dei nostri
giorni.
13 milioni di nuovi
schiavi. Liberiamoli
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... In questo fervore di scrittura
femminile molto terrena, che chiama in causa i poteri contemporanei, la
politica, la televisione, la pubblicità, le escort e le ministre col tacco a
spillo, appare finalmente il personaggio più inaspettato, umano e celestiale,
antico ed eterno, celebre e sconosciuto, mitico ed universale, da imitare e
inimitabile: la Madonna, Maria di Nazareth, per Michela Murgia semplicemente
Mary: Ave Mary, come si intitola il suo nuovo libro, sottotitolo "E la chiesa
inventò la donna"...
Madre nostra dove sei nei
cieli? "Eva e Maria, così la Chiesa ha sacrificato la
donna"
... Con sguardo critico ma non
impietosamente giudicante, evidenzia deficit e ritardi nella valorizzazione
femminile in "casa cattolica", raccontando di aver «patito spesso
rappresentazioni limitate e fuorvianti di me come donna, il più delle volte
contrabbandate attraverso altrettante povere interpretazioni della complessa
figura di Maria di Nazareth. Ho sofferto quando le ho riconosciute nel magistero
dei papi, ma ancora di più quando le ho viste passare sotto traccia nella
pastorale comune, nella preghiera popolare, nell’arte visiva e nella musica
religiosa»...
Ave Maria per la donna da
ritrovare
Promette bene l’ultimo libro di Michela
Murgia, Ave Mary, che rilegge la figura di Maria nella tradizione cattolica
rovesciando molti luoghi comuni che ne hanno pietrificato l’icona secondo
un’immaginario molto più maschile (e clericale) di quanto fosse plausibile.
Risvegli (nell'articolo anche il link
al video con l'intervista di Fabio Fazio a Michela
Murgia a "Che tempo che fa" dell'8 maggio e quello all'articolo
«Le donne della "spazzadora"» di Vittorio
Cristelli)
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L'amico Lebra, impegnato da lungo tempo contro la tratta delle
donne, ci segnala questo suo articolo che volentieri pubblichiamo. Ci presenta
con toni forse un po' trasfiguranti, la figura delle "sorelle" (nella realtà ci
sono anche volti più feriali). Qualche perplessità sul modo in cui è affrontato
il non riconoscimento del loro ruolo nella chiesa. E' assolutamente
condivisibile l'auspicio ad un maggior riconoscimento, (diacona o parroca), ma
questo dovrebbe valere per tutte le donne: non solo per le "sorelle" ma anche
per mogli e madri. Avere associato necessariamente, nella chiesa cattolica di
rito latino, la funzione o carisma di governo con il carisma del celibato oggi
fa sempre più problema.E corresponsabilità, pari dignità, riguarda tutti i
battezzati
Sono molti a dire, infatti, che ai cattolici toccherebbe oggi un compito
importante per «riabilitare la politica»; tanto più adesso che il tramonto del
berlusconismo è cominciato e bisogna decidere quale alternativa costruire
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OMOFOBIA
Anche quest’anno da Palermo ad Aosta, passando per Milano, Padova, Bologna,
Genova, Catania, Roma e in tante altre città, in occasione della giornata
mondiale contro l’omofobia (17 maggio), cattolici ed evangelici insieme ai
gruppi di cristiani omosessuali veglieranno in preghiera per ricordare le
vittime dell’omofobia dal 12 al 29 maggio 2011.
Veglieranno insieme per infrangere, con la loro preghiera e la loro
testimonianza, il muro di silenzio e d'imbarazzo che spesso troviamo nelle
nostre chiese e nella nostra società su questo tema.
... L’omofobia, come ogni razzismo, è un fiume carsico che con impeto scorre sotto
terra e muove correnti profonde, per poi riemergere agli antipodi di questo
poroso mondo, quando improvvisi canali glielo permettono...
MARTEDÌ scorso il Parlamento ha celebrato la giornata contro l' omofobia. Il
giorno dopo la maggioranza della Commissione giustizia della Camera dei deputati
ha bocciato la proposta di legge unificata che avrebbe introdotto l' omofobia
come aggravante nei casi di violenza e aggressione. Èla seconda volta che il
tentativo di far riconoscere come reato specifico la violenza omofobica viene
fermato da un Parlamento disposto a chiudere mille occhi sulle trasgressioni
sessuali del potente di turno se corrispondono ai più vieti stereotipi del
machismo eterosessuale, ma del tutto indifferente alla sopraffazione nei
confronti di chi è considerato deviante solo perché omosessuale.
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Chiesa e pedofilia
Attenzione
prioritaria alle vittime, prevenzione, cura nella formazione dei seminaristi,
cooperazione con le autorità civili. E la responsabilità primaria del vescovo
diocesano in tutto questo. Sono i punti qualificanti delle Linee guida
nell’affrontare gli abusi nei confronti di minori da parte di chierici che,
secondo gli auspici della Santa Sede, da qui ad un anno dovranno essere emanati
dalle Conferenze episcopali
Anche in queste linee date sull’urto di un frangente drammatico, la Chiesa si
conferma fedele alla sua vocazione. Che è alla verità, ma alla verità
nell’amore. E perciò non cede, come certa umana 'giustizia', ad ansie di
annientamento dei colpevoli; e perciò va oltre la condanna, e pensa a come fare,
a come educare, perché non accada più. In fin dei conti è semplicemente
l’attitudine di una madre: che, comunque, spera che il figlio viva, e ritorni;
che riflette su dove ha sbagliato, ed è tesa a non ripetere i suoi errori.
Materna antica attitudine, nelle città degli uomini così strana, e
straniera.
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POLITICA
L'INFEDELE racconta
in diretta risultati e proiezioni della sfida nelle città che
Berlusconi ha voluto trasformare in verdetto sul suo futuro. Milano
sarà ancora la capitale della destra? La Lega resta patner affidabile o
inaugura una stagione di autonomia? Sinistra e terzo polo sono in grado
di orientare un'Italia diversa?
Gad Lerner con Giuliano Pisapia, Roberto D'Alimonte, Lucia Annunziata, Carlo Galli, Gianluigi Paragone, Marco Revelli, Giorgio Stracquadanio e i politici protagonisti di uno scontro incandescente.
Adesso che si sa chi ha vinto e chi ha perso cosa succede? E qual è il prezzo che il Paese paga dopo una campagna elettorale così dura e così ideologica?
Tra gli ospiti di Giovanni Floris il leadre di Sinistra e Libertà Nichi Vendola, il presidente dei deputati del PdL Fabrizio Cicchitto, la presidente dei senatori del PD Anna Finocchiaro, il leader dell'UdC Pierferdinando Casini, il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota della Lega Nord, il direttore della Stampa Mario Calabresi, il presidente della Ipsos Nando Paglioncelli.. In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza
I risultati delle amministrative segnano l’inizio del declino di Silvio
Berlusconi? Quanto ha pesato sul voto l’inasprirsi dei toni e delle
contrapposizioni? Se i ballottaggi confermassero questo orientamento, quali
sarebbero le ripercussioni sulla politica nazionale? Ospiti di Michele Santoro:
il fondatore e il direttore di Libero Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro, il
direttore del Tg La7 Enrico Mentana, il presidente di Rcs Libri Paolo Mieli, il
corrispondente de La Repubblica Vittorio Zucconi e come ospite speciale sarà
presente in studio il Premio Nobel per la pace 2007, ex Vicepresidente degli
Usa, Al Gore
ANNO ZERO: Fosse che fosse (video puntata intera)
Intervista a don Virginio Colmegna
...
Anche nei dibattiti televisivi una delle deficienze che il
centro-destra imputa al centrosinistra è quella di non avere un leader
unico e indiscutibile.
Bisogna verificare però se questo bisogno di un leader è il sintomo di una malattia o è la malattia stessa...
Al popolo italiano, e perfino a quello delle libertà, non è dato sapere che cosa
pensi il premier su un risultato elettorale che ha già provocato un mezzo
terremoto.
È un silenzio molto strano. Berlusconi è, per definizione, il
Grande Comunicatore: o, secondo il professor Alberoni, quantomeno un Grande
Seduttore. In ogni caso, un uomo che ha fatto del proprio rapporto diretto con
il popolo il suo principale punto di forza
Per Silvio Berlusconi le ultime dichiarazioni di Umberto Bossi sono solo
parzialmente rassicuranti. Gli avrà fatto piacere apprendere che il leader
della Lega non intende approfittare dei mediocri risultati di Milano e Bologna
per mettere in discussione la sorte del governo. Ma avrà notato che certe parole
(«abbiamo sbagliato campagna elettorale... non ci faremo trascinare a fondo»)
esprimono amarezza e, implicitamente, un giudizio negativo sullo stile del
presidente del Consiglio
Ecco perché nei prossimi giorni vedremo Berlusconi e Bossi uniti e impegnati
insieme a cercare di ribaltare in extremis, malgrado il pessimismo che li
affligge, un risultato considerato da molti come l’inizio della fine.
Regina Cæli - 15 maggio 2011
Udienza
- 18 maggio 2011
Discorso ai
partecipanti all'Incontro promosso dal Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per
studi su matrimonio e famiglia (13 maggio 2011)
Discorso ai partecipanti
all'Assemblea Generale delle Pontificie Opere Missionarie (14 maggio
2011)
Discorso ai partecipanti
all'Incontro promosso dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, nel
50° anniversario dell'Enciclica "Mater et Magistra" (16 maggio 2011)
Discorso alla Comunità
della Pontificia Facoltà Teologica "Teresianum" di Roma (19 maggio
2011)
Lettera
Circolare per aiutare le Conferenze Episcopali nel preparare Linee guida per il
trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di
chierici (3 maggio 2011)
OPINIONI E COMMENTI
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Un congresso internazionale sul tema “Giustizia e globalizzazione, dalla
Mater et Magistra alla Caritas in Veritate” si svolgerà a Roma dal 16 al 18
maggio, organizzato dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace in occasione del
50° anniversario dell'Enciclica Mater et Magistra.
Il congresso intende considerare le
disparità odierne nonché le varie questioni connesse all’attuale contesto di
globalizzazione, prospettare soluzioni progettuali alla luce della destinazione
universale dei beni e della giustizia sociale e approfondire il compito di
studiare, diffondere e sperimentare la dottrina sociale della Chiesa, partendo
dall’Enciclica di Giovanni XXIII e attingendo all’approfondimento dell'Enciclica
Caritas in Veritate di Benedetto XVI.
Dalla Mater et Magistra alla
Caritas in Veritate
il programma
Sono passati 50 anni dall’Enciclica di
Giovanni XXIII Mater et Magistra, del 1961, dedicata alla questione sociale:
un’occasione per ripercorrere la storia della Dottrina sociale della Chiesa nel
secolo scorso, che affonda le sue radici nell’Enciclica Rerum Novarum del 1891
di Leone XIII sulla questione operaia, ed arrivare quindi alla recente Enciclica
del 2009 di Benedetto XVI, Caritas in Veritate sullo sviluppo umano integrale.
Non sarà però un Congresso solo celebrativo - ha sottolineato mons. Mario Toso,
segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace - ma piuttosto
si tratterà di riprendere gli aspetti vitali del passato per dare risposta alle
problematiche sociali attuali, in un contesto di globalizzazione. Ma cosa
caratterizza e unisce le tre Encicliche?
il servizio di Radio Vaticana
(mp3)
il testo del discorso di Benedetto
XVI ai partecipanti al Congresso internazionale promosso dal
Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace nel 50° anniversario della
MATER ET MAGISTRA
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Papa Ratzinger decide di pianificare la lotta contro gli abusi sessuali. Una
circolare della Congregazione per la dottrina della fede impone agli episcopati
di tutto il mondo di dotarsi di Linee guida entro un anno, in modo da affrontare
con sistematicità il contrasto alla pedofilia nelle strutture ecclesiastiche
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Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella
carità e nella verità
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