QUELLI DELLA VIA
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 AVVENTO - NATALE 2011

Pagina in continuo aggiornamento


 
ULTIMI INSERIMENTI


10 Gennaio 2012


Battesimo del Signore

mons. Antonio Riboldi
Vescovo emerito da Acerra
Col Battesimo diventiamo Figli di Dio

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P. Luciano Manicardi
Comunità di Bose

Riflessioni sulle letture

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P. Gregorio Battaglia
Fraternità Carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto
omelia (audio)

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"Il Battesimo nelle mani" (video)

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Epifania del Signore

mons. Antonio Riboldi
Vescovo emerito da Acerra
Solennità dell'Epifania: Dio Padre di tutti

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P. Luciano Manicardi
Comunità di Bose

Riflessioni sulle letture

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P. Alberto Maggi
O.S.M. Biblista
Aspettando alcuni maghi dall'Oriente...

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"Epifania il Dio di tutti: i nostri doni" (video)

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5 Gennaio 2012



Maria Santissima Madre di Dio

mons. Antonio Riboldi
Vescovo emerito da Acerra
Auguri per il nuovo anno, che sia di santità

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mons. Gianfranco Poma
Biblista della diocesi di Pavia
Maria conservava tutte queste parole meditandole nel suo cuore

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P. Aurelio Antista
Fraternità Carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto
omelia (audio)

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"Il sorriso di Dio in Maria SS.Madre di Dio" (video)

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Auguri

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26 dicembre 2011

Riflessioni

Torniamo sulla strada di Betlemme
di P. Enzo Bianchi
Fondatore e priore Comunità di Bose

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Natale: la nascita del "Figlio amato"
di Giovaniemissione


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Natale
Messa del Giorno

mons. Antonio Riboldi
Vescovo emerito da Acerra
La gioia di sapere che Dio è tornato tra noi

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mons. Gianfranco Poma
Biblista della diocesi di Pavia
Vi annuncio una grande gioia: oggi è nato per voi un Salvatore,
Cristo Signore

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Natale
Messa della Notte


P. Aurelio Antista
Fraternità Carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto
omelia (audio)

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mons. Dionigi Tettamanzi
vescovo emerito di Milano
L'umiltà di Betlemme (audio)

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P. Enzo Bianchi
Fondatore e priore comunità di Bose
omelia (testo+audio)

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Auguri

Mons. Francesco Montenegro
Arcivescovo di Agrigento

Per un Natale vero e un futuro colorato (video)

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Mons. Domenico Mogavero
Arcivescovo di Mazara del Vallo

(video)

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25 dicembre 2011

Auguri

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24 dicembre 2011

Riflessioni

Il Natale in tempo di crisi
di mons. Vittorio Nozza
Direttore Caritas Italia

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Il Natale in tempo di crisi:
come una comunità può recuperare il senso della festa

di don Vittorio Cristelli
giornalista

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23 dicembre 2011

Riflessioni

Natale del Signore - Una speranza per tutti
di P. Enzo Bianchi
Fondatore e priore Comunità di Bose

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21 dicembre 2011

Video

La casa di Dio non ha pareti (IV dom)
Rallegratevi: il Signore è vicino
(III dom)
Per cantare con Maria (III dom)
Maria è la strada diritta (Immacolata)
Preparate
(II dom)
Vigilando in attesa della Vita (I dom)

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19 dicembre 2011

Video

Maranatha
Natale viene... Signore, vieni!


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Riflessioni

Un momento per ritrovare fiducia
di Vito Mancuso
Teologo

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IV domenica di Avvento

P. Gregorio Battaglia
Fraternità Carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto
omelia (audio)

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P. Silvano Fausti
Biblista e scrittore
La vera maternità è nell'ascolto che accoglie l'altro

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18 dicembre 2011

IV domenica di Avvento

P. Alberto Maggi
O.S.M. Biblista
Proposta sacrilega

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mons. Antonio Riboldi
Vescovo emerito da Acerra
L'angelo del Signore portò l'annunzio a Maria

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mons. Gianfranco Poma
Biblista della diocesi di Pavia
Non temere, Maria: hai trovato grazia presso Dio

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P. Luciano Manicardi
Comunità di Bose

riflessioni sulle letture

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12 dicembre 2011

III domenica di Avvento

P. Aurelio Antista
Fraternità Carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto
omelia (audio)

11 dicembre 2011

III domenica di Avvento

Domenica "GAUDETE"

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P. Silvano Fausti
Biblista e scrittore
Il potere tende a difendere se stesso e non la verità

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mons. Antonio Riboldi
Vescovo emerito da Acerra
Rallegratevi il Signore è vicino

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mons. Gianfranco Poma
Biblista della diocesi di Pavia
Venne un uomo mandato da Dio: egli venne come testimone

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P. Luciano Manicardi
Comunità di Bose

riflessioni sulle letture

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9 dicembre 2011

Immacolata Concezione di Maria

 Mons. Francesco Montenegro
Arcivescovo di Agrigento

Omelia

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Mimì Caruso
Parole in libertà per una Donna libera

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P. Alberto Maggi
O.S.M. Biblista

L'ottimismo di Maria

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5 dicembre 2011

II domenica di Avvento

P. Alberto Neglia
Fraternità Carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto
omelia (audio)

4 dicembre 2011

II domenica di Avvento

mons. Antonio Riboldi
Vescovo emerito da Acerra
Giovanni Battista prepara la strada

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mons. Gianfranco Poma
Biblista della diocesi di Pavia
Egli vi battezzerà nello Spirito Santo

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P. Luciano Manicardi
Comunità di Bose

riflessioni sulle letture

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I domenica di Avvento
mons. Cesare Nosiglia
Arcivescovo della diocesi di Torino
Commento al Vangelo (video)

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3 dicembre 2011

Riflessioni

«Svegliati, uomo, poiché per te Dio si è fatto uomo»
di mons. Francesco Montenegro
Arcivescovo della diocesi di Agrigento

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2 dicembre 2011

Omelia don Tonino Bello per l'inizio dell'Avvento (video)


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Siamo, Padre, davanti a te 
all'inizio di questo Avvento. 
E siamo davanti a te insieme,
in rappresentanza anche 
di tutti i nostri fratelli e sorelle 
di ogni parte del mondo.
In particolare delle persone che conosciamo; 
per loro e con loro, Signore, 
noi ti preghiamo.
Noi sappiamo che ogni anno si ricomincia 
e questo ricominciare 
per alcuni è facile, è bello, è entusiasmante, 
per altri è difficile,
è pieno di paure, di terrore.
Pensiamo a come si inizia questo Avvento
nei luoghi della grande povertà, 
della grande miseria; 
con quanta paura la gente guarda 
al tempo che viene. 
O Signore, noi ci uniamo a tutti loro;
ti offriamo la gioia che tu ci dai di incominciarlo,
ti offriamo anche la fatica,
il peso che possiamo sentire nel cominciarlo. 
Questo tempo che inizia nel tuo nome santo, 
vissuto sotto la potenza dello Spirito, 
sia accoglienza della tua Parola. 
Te lo chiediamo per Gesù Cristo, 
tua Parola vivente che viene in me zzo a noi 
e viva qui,
insieme con Maria, Madre del tuo Figlio, 
che con lo Spirito Santo e con te 
vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.

(Cfr Carlo Maria Martini in: Quotidianità luogo di Dio, Paoline 2006)


 











Andiamo fino a Betlemme. Il viaggio è lungo, lo so.
Molto più lungo di quanto non sia stato per i pastori. Ai quali bastò abbassarsi sulle orecchie avvampate dalla brace il copricapo di lana, allacciarsi alle gambe i velli di pecora, impugnare il bastone, e scendere giù per le gole di Giudea, lungo i sentieri profumati di menta. 

Per noi ci vuole molto di più che una mezz’ora di strada. Dobbiamo valicare il pendio di una civiltà che, pur qualificandosi cristiana, stenta a trovare l'antico sentiero che la congiunge alla sua ricchissima sorgente: la capanna povera di Gesù. 

Andiamo fino a Betlemme. Il viaggio è faticoso, lo so. 
Molto più faticoso di quanto sia stato per i pastori. I quali, in fondo, non dovettero lasciare altro che le ceneri del bivacco, le pecore ruminanti tra i dirupi dei monti, e la sonnolenza delle nenie accordate sui rozzi flauti d'Oriente. 
Noi, invece, dobbiamo abbandonare i recinti di cento sicurezze, i calcoli smaliziati della nostra sufficienza, le lusinghe di raffinatissimi patrimoni culturali, la superbia delle nostre conquiste... per andare a trovare che? «Un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia».

Andiamo fino a Betlemme. Il viaggio è difficile, lo so. 
Molto più difficile di quanto sia stato per i pastori. Ai quali, perché si mettessero in cammino, bastarono il canto delle schiere celesti e la luce da cui furono avvolti. 
Per noi, disperatamente in cerca di pace, ma disorientati da sussurri e grida che annunziano salvatori da tutte le parti, e costretti ad avanzare a tentoni dentro infiniti egoismi, ogni passo verso Betlemme sembra un salto nel buio. 


Andiamo fino a Betlemme. È un viaggio lungo, faticoso, difficile, lo so. 
Ma questo, che dobbiamo compiere “all'indietro”, è l'unico viaggio che può farci andare “avanti” sulla strada della felicità. Quella felicità che stiamo inseguendo da una vita, e che cerchiamo di tradurre col linguaggio dei presepi, in cui la limpidezza dei ruscelli, o il verde intenso del muschio, o i fiocchi di neve sugli abeti sono divenuti frammenti simbolici che imprigionano non si sa bene se le nostre nostalgie di trasparenze perdute, o i sogni di un futuro riscattato dall'ipoteca della morte. 

Andiamo fino a Betlemme, come i pastori. L'importante è muoversi. 
Per Gesù Cristo vale la pena lasciare tutto: ve lo assicuro. E se, invece di un Dio glorioso, ci imbattiamo nella fragilità di un bambino, con tutte le connotazioni della miseria, non ci venga il dubbio di aver sbagliato percorso. Perché, da quella notte, le fasce della debolezza e la mangiatoia della povertà sono divenuti i simboli nuovi della onnipotenza di Dio. 
Anzi, da quel Natale, il volto spaurito degli oppressi, le membra dei sofferenti, la solitudine degli infelici, l'amarezza di tutti gli ultimi della terra, sono divenuti il luogo dove Egli continua a vivere in clandestinità. A noi il compito di cercarlo. E saremo beati se sapremo riconoscere il tempo della sua visita. 

Mettiamoci in cammino, senza paura. 
Il Natale di quest'anno ci farà trovare Gesù e, con Lui, il bandolo della nostra esistenza redenta, la festa di vivere, il gusto dell'essenziale, il sapore delle cose semplici, la fontana della pace, la gioia del dialogo, il piacere della collaborazione, la voglia dell'impegno storico, lo stupore della vera libertà, la tenerezza della preghiera. 
Allora, finalmente, non solo il cielo dei nostri presepi, ma anche quello della nostra anima sarà libero di smog, privo di segni di morte e illuminato di stelle. 
E dal nostro cuore, non più pietrificato dalle delusioni, strariperà la speranza.

don Tonino Bello


 






   

Sussidio Liturgico Pastorale Avvento Natale 2011 a cura dell'ULN della CEI  (pdf)






L’Anno liturgico inizia con il Tempo di Avvento: tempo stupendo in cui si risveglia nei cuori l’attesa del ritorno di Cristo e la memoria della sua prima venuta, quando si spogliò della sua gloria divina per assumere la nostra carne mortale. (Benedetto XVI Angelus 27-11-2011)




DELLA VERGINE DEL SEGNO E DELLA NATIVITÀ DEL SIGNORE

a cura di Fr. Egidio Palumbo

      della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto







Avvento, tempo favorevole per ascoltare, per pregare, per sintonizzarci con Dio.
Non troviamo il tempo? Metti la Parola di Dio nel tuo lettore Mp3 o Ipod o ascolta direttamente dal tuo PC.


La Parola di Dio sul lettore Mp3


Sono sufficienti 8-10 minuti ogni giorno. Li potrai trascorrerai in questo modo:


- Ascolto di un brano musicale
per entrare pian piano in una dimensione più riflessiva;

- Ascolto del brano del vangelo del giorno,
Parola di Dio, non di uomo, quindi imbevuta di Spirito Santo;

- Ascolto di alcune frasi significative del vangelo.
Ne potrai trattenere una come “un nocciolo d’oliva da rigirare in bocca” durante il giorno (direbbe lo scrittore Erri De Luca).

- Riascolto del brano del vangelo
affinché divenga davvero tuo e irrori la tua mente, il tuo cuore e la tua volontà.

- Si conclude con una preghiera e con il Gloria.




 Omelia don Tonino Bello per l'inizio dell'Avvento (video)






RIFLESSIONI







Svegliati, uomo, per te Dio si è fatto uomo
S.E. Rev.ma Mons. Francesco Montenegro Arcivescovo di Agrigento

“E, allora, ecco la gioia del mio Natale: non siamo venuti a ricordare una memoria, non siamo venuti a trovare lo statuto delle nostre grandezze e della nostra dignità umana. Se il mondo vorrà avere anco­ra degli uomini  liberi, se vorrà avere degli uomini giusti, se vorrà avere degli uomini che sentano la fraternità, bisognerà che noi non dimentichiamo le stra­de del presepio” (Mazzolari)
Mi piace rivolgermi a voi offrendo come parole augurali per il santo Natale quelle di Mazzolari: “Bisognerà che noi non dimentichiamo le strade del presepio”. Le ritengo importanti e necessarie perché - preoccupati di realizzare presepi, piccoli o grandi, viventi o artistici, o molte volte ridotti a raffigurazioni di arti e mestieri in cui il Bambino sembra trovarsi lì per caso e non più come personaggio principale - dimentichiamo che, assieme a Lui, i protagonisti del Natale siamo noi...




Un momento per ritrovare fiducia
Vito Mancuso
Teologo

Natale vuol dire nascita, quindi celebrare il Natale significa celebrare la nascita. Di Gesù, certamente, ma non solo. Il compleanno del Gesù storico infatti (per quanto sia noto che il 25 dicembre è solo una convenzione) ha il potere di richiamare ogni essere umano a interrogarsi sul senso del venire al mondo, su quale sia questo senso, se poi si deve morire. Perché nasciamo? Perché mettiamo al mondo dei figli?
La celebrazione di questo eterno mistero dell´esistenza cade oggi in Italia in un momento particolarmente difficile. In questo scenario il Natale può, in chi vuole, risvegliare la riflessione sul senso della nascita, perché esso gioca tutto il suo senso sull'essere un grande sì al venire al mondo, alla bellezza e alla sensatezza dell'esistere...





Natale del Signore - Una speranza per tutti
P. Enzo Bianchi
Fondatore e Priore Comunita di Bose

L’evento che i cristiani celebrano a Natale non è una “apparizione” di Dio tra gli uomini, ma la nascita di un bambino che soltanto Dio poteva dare all'umanità, un “nato da donna” che però veniva da Dio e di Dio doveva essere racconto e spiegazione. La nascita di colui che è il Signore e Dio non va presa in senso metaforico, ma in tutto il suo senso reale, storico che l'Evangelo mette in evidenza quale “segno”. Infatti, per ben tre volte, nella narrazione della nascita di Gesù, l’evangelista Luca ripete con le stesse parole l’immagine da guardare senza distrazioni: “un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia” (Lc 2,7.12.16)! Sì, c’è anche la luce che risplende e avvolge i pastori, c’è la gloria divina che incute timore, c’è il coro degli angeli che canta la pace per gli uomini amati da Dio, ma tutto questo è solo la cornice che mette in risalto il quadro e cerca di svelarci il senso che esso racchiude...





Pochi giorni al 25 dicembre 2011. È il tempo dell’attesa, dei preparativi per lasciare che Qualcuno entri nella nostra vita. Come succede in una casa che aspetta la nascita di un figlio: c’è da fare spazio, un letto da preparare, del tempo da dedicare alla nuova vita: non a caso il mistero dell’incarnazione ci viene raccontato dalla culla di Betlemme. Anche l’attesa di un figlio può sembrare un avvenimento impossibile. Soprattutto può creare scompiglio in casa, mandare all'aria i progetti e le idee di una giovane coppia. Come ogni grande sorpresa che ci investe, non ci sentiremmo mai pronti, mai adeguati: è quasi naturale parlare di turbamento e paura. Nessuno ci ha mai preparato all'imprevedibile: attendere un figlio è una scommessa sul futuro, confidare in un dono, dare credito a qualcuno, mettersi a servizio della vita...





Il Natale in tempo di crisi
don Vittorio Cristelli
giornalista

La tentazione ricorrente nelle solennità come il Natale è quella di farne una parentesi, come avviene per i week-end e per le ferie che ci prendiamo per lasciare a casa i problemi, le preoccupazioni e la stessa politica. Un modo per rifiatare. Succede anche nell'ambito della spiritualità che veniamo addirittura invitati a lasciare fuori dalla porta della chiesa i problemi di tutti i giorni, il rumore dei mass media, le preoccupazioni materiali per concentrarci sul rapporto intimo con Dio e sul senso mistico della festa. Il rischio però è che perdiamo il messaggio che quella festa può rappresentare per quelle stesse preoccupazioni o problematiche e che finiamo per non incontrare neanche più Dio ma solo noi stessi. Sì, come avviene quando fuggiamo in montagna per sentirci finalmente soli con noi stessi...




Torniamo sulla strada di Betlemme
P. Enzo Bianchi
Fondatore e Priore Comunita di Bose

“Non dimenticate l’ospitalità: alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo”. 
Questa esortazione della Lettera agli Ebrei – che fa riferimento alla vicenda di Abramo che a Mamre accolse tre pellegrini stranieri rivelatisi poi messaggeri di Dio – ci offre una chiave di lettura del Natale e del suo senso nella nostra società oggi...
Quest’anno molti vivono un Natale più difficile del solito, non solo in quei luoghi dove la vita è sempre faticosa o dove testimoniare la propria fede è sovente a rischio fino alla persecuzione, ma anche nel nostro paese, con sempre più persone in ristrettezze economiche. Questo dato si interseca con una sorta di ambivalenza legata alle festività natalizie: da un lato siamo quasi naturalmente più disposti ad atteggiamenti di benevolenza verso il prossimo, di bontà, di riconciliazione; d’altro canto tendiamo a vivere questi sentimenti “tra noi”, all’interno della ristretta cerchia degli intimi...





Raccontano che il famoso filosofo greco Diogene, camminando per Atene, accese in pieno giorno una lanterna; quando gli domandarono il perché, rispose: “Sto cercando esseri umani”. E quando la gente gli si avvicinava, spaventava tutti con un bastone e diceva: “Ho chiamato esseri umani, non spazzatura”. E tutti ridevano. “Gesù, invece,” commenta l’economista Hinkelammert, “è più ottimista: va in cerca di esseri umani senza lanterna, e li trova dappertutto. Sembra che non lo siano, però Gesù scopre che sì sono esseri umani, e chiama le persone ad esserlo”.
In realtà anche Gesù, che fu crocifisso sullo strumento di tortura riservato ai delinquenti e ai ribelli, agli occhi dell’Impero era ‘spazzatura’, un omuncolo senza alcuna importanza. Ma ciò che l’Impero considerava ‘spazzatura’, agli occhi di Dio era invece un “Figlio Diletto” (Mc1,11). Possiamo dunque affermare che col Natale appare sullo scenario della storia un personaggio nuovo: il Figlio Amato. Nel momento in cui nacque Gesù sul palcoscenico della vita politica c’erano solo schiavi, servi, Re e Imperatori. Adesso, l’apparizione sulla scena mondiale dell’essere umano come Figlio Amato cambia completamente il senso della storia. Ecco, dunque, il messaggio del Natale: qualsiasi essere umano che nasce, anche l’ ‘omuncolo’ più povero, Dio lo considera un Figlio Amato, e questo gli conferisce una dignità che nessuno potrà cancellare...




 

MESSAGGI DALLE DIOCESI

 


  Avvento  (pdf)
S.E. Rev.ma Mons. Bruno Forte Arcivescovo di Chieti-Vasto


L’avvento è il tempo della speranza: proprio così è la scuola di cui abbiamo tutti bisogno, di fronte alla tentazione della sfiducia e della resa, che l’angoscia di questi tempi di crisi, della precarietà del lavoro e dell’incertezza del futuro, potrebbe insinuare nei nostri cuori. Se il rischio dei tempi di relativa sicurezza è quello della presunzione, legata all’illusione di poter cambiare facilmente il mondo e la vita, il rischio opposto, caratteristico dei tempi di prova, è quello di vivere la paura del domani in maniera più forte della volontà e dell’impegno di prepararlo. In realtà, “l’ansietà, il timore dell’avvenire, sono già delle malattie... La speranza entra nella situazione più profonda dell’uomo. Accettarla o rifiutarla è accettare o rifiutare di essere uomo” (Emmanuel Mounier). Vivere l’avvento vuol dire accogliere la sfida della speranza, in particolare della speranza del Dio, che non solo non è stanco degli uomini, ma ha il coraggio dicominciare sempre di nuovo con loro e per loro nell’amore
...

 


«Vieni Signore Gesù»
S.E. Rev.ma Mons. Cesare Nosiglia Arcivescovo di Torino


... L’Avvento è tempo opportuno per contemplare il mistero del Signore, nella sua triplice venuta: quella nella storia del suo tempo, oltre duemila anni fa, di cui facciamo memoria nel Natale; quella della sua presenza di Vivente e risorto, oggi, nella vita della Chiesa e nella storia; quella della sua seconda venuta che dobbiamo attendere con vigilanza operosa e che è certa perché fondata sulla sua promessa. Questa seconda venuta ci fa comprendere che siamo pellegrini su questa terra e che camminiamo verso la meta della nostra speranza, che è la piena comunione con il Signore. Per questo, in Avvento cantiamo Maranathà, «vieni Signore Gesù», vieni e rinnova la tua presenza divina e umana tra noi, donaci occhi di fede per riconoscerti e speranza certa per attenderti, quando giudicherai l’umanità intera nel tuo ritorno glorioso...


 
Un Avvento vero, per un Natale santo  (pdf)
S.E. Rev.ma Mons. Antonio Staglianò Arcivescovo di Noto


L’Avvento è un “tempo della nostra vita”, meglio è un “tempo per la nostra vera vita”. E’ comunque “un tempo”. Ricordo cosa Sant’Agostino rispose agli scettici, i quali affermavano che il tempo non esiste. “Il passato non c’è più, il presente fugge e passa all’istante e il futuro non è ancora”, dicevano; e allora, cosa è il tempo? Risposta del sapiente Padre della Chiesa: “se me lo chiedi non lo so, se non me lo chiedi lo so”. Strana risposta, eppure profonda. C’è una ignoranza effettiva sul tempo, semplicemente perché il tempo non si lascia definire in un concetto, ma è disponibile a essere vissuto. Se lo vuoi definire non sai cosa è il tempo, se lo vivi lo sai: è l’ignoranza del concetto, è l’inadeguatezza della definizione...




Alzatevi e guardate in alto
S.E. Rev.ma Mons. Antonio Mattiazzo Arcivescovo di Padova


... Il tempo di Avvento che viviamo è segnato, da un lato dalla grave crisi economica e finanziaria che impone rinunce e sobrietà, dall’altro dalle aperture commerciali anche la domenica per soddisfare e incentivare i consumi.

S’impone un saggio discernimento per evitare spese esorbitanti, praticare la solidarietà e non trascurare il senso della Domenica.
Non prepareremo il Natale di Cristo se dimenticheremo i poveri, dato che Gesù è nato in una povera grotta. Non celebriamo il Natale cristiano se mettiamo fuori chi è bisognoso...


 

Attendere
S.E. Rev.ma Mons. Giuseppe Giudice Arcivescovo di Nocera Inferiore - Sarno


... Pregare con le lampade accese e, di tanto in tanto, soffiare sul fuoco per ravvivare la fiamma.
Attendere il Veniente.
Attendere pregando. Attendere soffrendo.
Attendere sognando. Attendere cantando. Attendere amando.
Verrà, perché è già venuto.
Allora tornerà. Si, ritornerà!
Ecco, sto alla porta e busso… (Ap 3,20)



COMMENTI AL VANGELO


I domenica di AVVENTO anno B
27-11-2011
Is 63,16-17.19; 64,2-7          Salmo 79          1Cor 1,3-9          Mc 13,33-37





P. Gregorio Battaglia
Fraternità Carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto
omelia (audio)

Questo tempo di Avvento si apre con questo invito che è soprattutto un comando che il Signore ci fa, questo comando di vegliare, di essere attenti, di avere quello sguardo non solo di curiosità, ma uno sguardo rivolto a prendersi cura delle cose, delle persone, dei luoghi. Ripeto un comando e allo stesso tempo anche una parola che vuole svegliare tutti noi dal nostro stato di addormentamento. "Fate in modo - dice Gesù - che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi lo dico a tutti, Vegliate". Vegliare perché? e cosa vuol dire per noi vegliare?..

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P. Luciano Manicardi

Comunità di Bose
riflessioni sulle letture

La venuta escatologica del Signore: questo il centro dell’annuncio che proviene dalla pagina evangelica. In Isaia troviamo l’implorazione che il Signore intervenga e porti la salvezza a un popolo che vive nell’angoscia e nelle tenebre; nel vangelo Gesù chiede di vigilare in vista della venuta finale del Figlio dell’uomo che avverrà nella notte del mondo; Paolo, rivolgendosi a una comunità lacerata da divisioni, ribadisce che il nome dei cristiani è “quelli che attendono la manifestazione di Gesù Cristo” (1Cor 1,7)...

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mons. Antonio Riboldi

Vescovo emerito da Acerra
Tu, Signore, sei nostro Padre

Per la Chiesa l'Avvento è Dio che vuole come riprendere il dialogo e l'offerta che ci ha fatto nella creazione, ossia ridiventare pienamente figli Suoi, tramite la venuta tra di noi del Suo Figlio Gesù. Ha atteso per tutto il Vecchio Testamento: un tempo molto lungo, proprio in preparazione di questo riprendere il dialogo con noi e la voglia di vederci ritornare a casa con Lui, dopo il rifiuto di Adamo ed Eva. 
La storia del Vecchio Testamento racconta i tanti tentativi del Padre per riportare gli uomini a Lui. Ed è davvero un segno incredibile di amore del Padre, offeso dai nostri progenitori, questo ricreare la nostra storia di amore con Lui. Vi è una domanda che dobbiamo porci, se siamo sinceri: 'E' possibile che un uomo, creatura di Dio, possa vivere lontano da 'casa' e, quello che è peggio, senza godere dell'amore del Padre?'
...

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mons. Gianfranco Poma
Biblista della diocesi di Pavia
State attenti, vegliate!

Iniziamo un nuovo anno liturgico nel quale la Liturgia ci invita a leggere il Vangelo secondo Marco, il più antico dei quattro Vangeli canonici, il più breve, scritto da questo autore, nel quale la tradizione della Chiesa, dal sec.II, ha riconosciuto un discepolo di Pietro, del quale ha raccolto la testimonianza. Si tratta del "lieto annuncio di Gesù, Cristo, Figlio di Dio" rivolto ad una comunità di cristiani di origine pagana, probabilmente Roma, che vive in condizioni difficili, di persecuzione. Questo contribuisce a fare di Marco un Vangelo "essenziale", a "forte concentrazione Cristologia", nel senso che "tutto si riassume nella chiamata a seguire Gesù"...

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mons. Cesare Nosiglia
Arcivescovo della diocesi di Torino
Commento al Vangelo (video)

Siamo nella prima domenica dell'Avvento. Inizia dunque l'anno liturgico... che è segnato dal percorso di un nuovo Vangelo... quest'anno la Chiesa ci propone il Vangelo di Marco che è un Vangelo così detto dei catecumeni perchè pone in forte evidenza un cammino di scoperta di chi è Gesù, di accoglienza del suo mistero, della sua persona, riconosciuto prima come Messia, poi come Figlio di Dio sotto la croce e poi come Signore Risorto...

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II domenica di AVVENTO anno B
4-12-2011
Is 40,1-5.9-11
          Salmo 84          2Pt 3,8-14          Mc 1,1-8





P. Alberto Neglia

Fraternità Carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto
omelia (audio)

... La liturgia di questa seconda domenica di Avvento proprio a chi ha gli occhi aperti, a chi è sveglio rivolge una parola di speranza, è bellissima, tutta la liturgia è un invito a sperare, a guardare Colui che viene e a sperare...

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P. Luciano Manicardi

Comunità di Bose
riflessioni sulle letture

Il tema che unisce le tre letture è quello dellapreparazione della venuta del Signore. Occorre preparare la via per il nuovo esodo che il Signore guiderà (Isaia); occorre convertirsi, prima della venuta gloriosa del Signore, nel tempo di vita che il Signore concede a ciascuno (2Pt); il vangelo presenta Giovanni che nel deserto prepara la strada al Messia con la sua stessa vita, con la sua predicazione e il suo ministero.
Il vangelo interpella il credente su come accogliere nella propria esistenza il Signore che viene. Anzitutto conl’ascolto della parola di Dio contenuta nella Scrittura...

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mons. Gianfranco Poma

Biblista della diocesi di Pavia
Egli vi battezzerà nello Spirito Santo

... L' Avvento è il tempo della ricerca, dell'esperienza di Dio, dell'ascolto della sua parola: Dio parla al cuore del suo popolo, parla agli uomini "come ad amici". Oggi Dio parla a noi: l'Avvento è il tempo nel quale risuona la voce dei profeti che in suo nome ci parlano di salvezza, di gioia, di consolazione. Se dal profondo delle nostre delusioni, chiusure, durezze, impariamo di nuovo l'umiltà che ci fa aprire a Lui, per invocarlo, ritroviamo la gioia e la speranza: dobbiamo imparare a rimanere immersi nella nostra storia quotidiana, a partecipare alla vita complessa dei nostri giorni, ascoltando la parola di Dio che ci illumina e ci aiuta a vedere la sua presenza, che è sempre presenza di amore e di salvezza...

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mons. Antonio Riboldi

Vescovo emerito da Acerra
Giovanni Battista prepara la strada

... Viviamo un tempo che è un mistero di iniquità e di nostalgia di Dio nello stesso tempo. 
Credo ci siamo posti tutti la stessa domanda di fronte ad un certo modo di pensare e di vivere. Da una parte si fa una grande professione di onestà, giustizia e amore, dall'altra siamo come circondati ed immersi in idee ed atteggiamenti, che contrastano con quanto professiamo. Al punto che non di rado si irride a ciò che è onesto, come se l'onestà, la trasparenza, la sincerità, la legalità, in ogni aspetto della vita, fossero caratteristiche di una civiltà superata, sostituita da un'altra che ha regole contrarie. Si fanno elogi alla fedeltà nell'amore, come un principio irrinunciabile, poi se ne accetta la fine, come una normale necessità, oppure si ricorre alla infedeltà e, quel che è peggio, giustificandola come segno di libel1à o di 'vero amore' e non come palese segno di ingiustizia... o, di fatto, incapacità di vero amore...

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Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
8-12-2011
Gn 3,9-15.20
          Salmo 97          Ef 1,3-6.11-12          Lc 1,26-38





S.E. Rev.ma Mons. Francesco Montenegro Arcivescovo di Agrigento

Omelia

Oggi è festa dell’Immacolata, il nostro cuore è rivolto a Maria, la graziosa, la bella, la splendente. Maria, dopo Gesù, è il capolavoro della creazione perché, più di qualsiasi altra creatura, reca in sé l’impronta e l’immagine del Creatore. Oggi è la festa di Maria, ma è anche la festa dell’amore. Dell’amore vincente di Dio, che raggiunge l’uomo e lo riscatta dalla schiavitù del peccato. L’Immacolata è la prova che Dio non si arrende nonostante le distanze che spesso mettiamo tra noi e Lui. Anzi, non solo non si arrende, ma ci viene a cercare. Tocca il cuore quel: 'Dove sei?' pronunciato da Lui. È il richiamo avvilito di chi non trova più il suo amico e non può più fare la sua passeggiata quotidiana. Le sue non sono parole di giudizio o di rimprovero. Infatti non rinfaccia: ‘ingrato che hai combinato. Non dovevi farmelo!’. Apparentemente questa pagina sembra la sconfitta dell’amore, invece in essa emerge quanto sia forte l’amore che Dio nutre per l’uomo. La conseguenza è Maria, la graziosa, la tutta bella, l’Immacolata. Bernardette, la veggente di Lourdes, quando si trovò dinanzi alla statua della Madonna da collocare nella grotta, scolpita tenendo conto delle sue indicazioni, profondamente delusa esclamò: 'Non è fatta come doveva essere. Maria è molto più bella!'...

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Oggi la Chiesa ricorda il dogma della Immacolata Concezione di Maria (proclamato l’8 dicembre 1854) ed invita tutti i credenti a meditare sulla “Piena di Grazia” e quindi anch’io sento il dovere di farlo…
Le mie non sono autorevoli riflessioni di una teologa o biblista, ma solo semplici parole in libertà di una donna qualunque, con tanti dubbi, lacune ed incertezze, parole che mi piace condividere con chi vorrà leggerle, parole su una Donna veramente libera.
Proprio così io sento Maria: Donna libera!... ...

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P. Alberto Maggi

O.S.M. Biblista
L'ottimismo di Maria

... Per “Immacolata” la Chiesa intende che quel groviglio di colpe che impedisce la piena comunicazione di vita tra Dio e l'umanità non pesa su Maria. Questa condizione non è statica, data una volta per sempre, bensì dinamica: la creatura è invitata a collaborare attivamente al dono del Creatore, sintonizzando il suo amore sulla stessa lunghezza d'onda di quello di Dio, “che ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi ed immacolati per mezzo della carità” (Ef 1,4).
Maria viene presentata dagli evangelisti come il segno tangibile di quel che Dio può realizzare con ogni creatura che non metta ostacoli alla potenza del suo amore e si lasci colmare dal suo Spirito. L’Immacolata è il sigillo dell'ottimismo di Dio sull'umanità, il segno di quanto stimi l'uomo, di come abbia bisogno di ogni persona per portare a compimento la sua creazione ed essere Padre per tutti gli uomini (2 Cor 6,18)...

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III domenica di AVVENTO anno B
11-12-2011
Is 61,1-2a.10-11          Lc 1          1Ts 5,16-24          Gv 1,6-8.19-28


         
Da PIETRE VIVE:

Domenica "GAUDETE"

e

P. Silvano Fausti
Biblista e scrittore

"Il potere tende a difendere se stesso non la verità"



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P. Aurelio Antista
Fraternità Carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto
omelia (audio)

La tradizione della Chiesa qualifica questa terza domenica di Avvento come "domenica gaudete" cioè con un invito alla gioia, al gaudio, alla letizia.
Perchè questo invito e questa denominazione, questa caratterizzazione di questa terza tappa del nostro cammino verso il Natale?...

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P. Luciano Manicardi

Comunità di Bose
riflessioni sulle letture

Soprattutto la prima e la seconda lettura sottolineano il tema della gioia, tipico della terza domenica di Avvento (domenica Gaudete). La pagina evangelica si incentra sullatestimonianza che Giovanni Battista ha reso a Gesù, testimonianza che il prosieguo del quarto vangelo dirà essere avvenuta nella gioia anche se al prezzo della diminuzione dello stesso Giovanni (Gv 3,29-30).

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mons. Gianfranco Poma

Biblista della diocesi di Pavia
Venne un uomo mandato da Dio: Egli venne come testimone

Nella terza domenica di Avvento la Liturgia ci fa leggere un brano del Vangelo di Giovanni (Gv.1,6-8.19-28), composto di due parti: la prima, alcuni versetti del "Prologo"; la seconda, gli inizi del racconto evangelico. L'intenzione della Liturgia è di presentarci ancora la figura di Giovanni il Battista, come icona tipica dell'Avvento, il tempo dell'attesa, del desiderio di Dio: Dio è Colui che risponde all'attesa dell'uomo. Ma l'uomo (che siamo noi) attende Dio? Ma l'uomo (che siamo noi) sa che cosa significa attendere Dio? Lascia che da ogni sua cellula, esca l'invocazione rivolta a chi può rispondere al suo bisogno di senso?...

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mons. Antonio Riboldi

Vescovo emerito da Acerra
Rallegratevi, il Signore è vicino

Si sente e si vive, anche se meno chiassosa, quest'anno, per la crisi economica, la gioia nel sapere che Dio si fa vicino a ciascuno di noi nella solennità del S. Natale. 
Il Natale di Gesù ha un fascino particolare in tutti,... come se, nascendo Gesù, Dio tra noi, si entrasse in una vita di speranza, quasi presagendo che, quel canto degli Angeli sulla capanna di Betlemme, 'Pace in terra agli uomini che Egli ama', possa davvero far rifiorire la speranza, in questo nostro tempo che ha davvero bisogno di nutrirsi di consolazione, di sicurezza, di gioia vera e profonda ritrovata...

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IV domenica di AVVENTO anno B
18-12-2011
2Sam 7,1-5.8-12.14.16          Sal 88          Rm 16,25-27          Lc 1,26-38





P. Gregorio Battaglia
Fraternità Carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto
omelia (audio)

... La parola che l'angelo rivolge a Maria, a lei e a tutta l'umanità è come se giungesse a noi, oltre che il suono di una voce, la forza di un respiro.
Quest'angelo porta con sé non solo un suono di parole, ma porta con sé la forza dello Spirito di Dio, la potenza di questo Spirito che rinnova, che ricrea... 
Quest'angelo si chiama Gabriele... un nome ebraico, tradotto in italiano... Dio è forte, è la forza di Dio... la voce è un tutt'uno con questo soffio, questo soffio è la potenza di Dio e ci raggiunge; è potenza che ci rinnova...

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P. Luciano Manicardi

Comunità di Bose
riflessioni sulle letture


Le tre letture convergono nel presentare la fedeltà di Dio che stipula un’alleanza con David assicurando al discendente regale la stabilità del regno (2Sam 7) e che adempie tale promessa stringendo un’alleanza con Maria e costituendola madre del Messia (Lc 1). Questo è il disegno sapiente di Dio, il mistero a lungo taciuto, ma che trova nel Cristo il suo svelamento (Rm 16). L’insieme delle letture invita a volgere ormai lo sguardo verso l’incarnazione, evento in cui sfocia la fedeltà di Dio all’umanità. Le tre letture formano una dinamica di questo tipo: alla promessadi Dio che si rivolge all’uomo e che instaura un’attesa verso il futuro (2Sam 7), segue la narrazione della ricezione personale della promessa, mediante la quale la parola di Dio trova un interlocutore umano che la accoglie e le dà carne (Lc 1); infine abbiamo la celebrazione della Parola, la dossologia che canta il compimento della promessa (Rm 16).

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mons. Antonio Riboldi
Vescovo emerito da Acerra
L'angelo del Signore portò l'annunzio a Maria

... Sembra quasi impossibile che la grandezza di Dio, pur offeso, abbia conservato e conservi la fedeltà all'amore verso di noi. Ma è così. Eppure tante volte continuo a chiedermi come sia possibile che Dio ci voglia tanto bene, nonostante il nostro continuo rinnegarLo o ignorarLo platealmente o per superficialità. Davvero Dio è Dio nella Sua incredibile fedeltà all'amore: è Amore assoluto ed eterno! Non è certamente del cuore di Dio il poter accettare una situazione di sue creature disorientate, disperse, angosciate, sofferenti, come non fossero suoi figli. E' proprio da qui che ci si spiega il ritorno di Dio tra noi per conquistarci e riaprirci la Sua Casa e il Suo cuore di Padre, dopo avere preparato la Sua dimora, in una donna, concepita senza peccato originale, Maria SS. ma...

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mons. Gianfranco Poma
Biblista della diocesi di Pavia
Non temere, Maria: hai trovato grazia presso Dio

Il racconto dell' "Annunciazione" dell'Angelo a Maria, che leggiamo nella quarta domenica di Avvento (Lc.1,26-38) è certamente uno dei brani evangelici più noti, dei più letti nella Liturgia, dei più studiati e commentati dagli antichi Padri della Chiesa e dagli esegeti moderni eppure la sua ricchezza rimane inesauribile. Si tratta dell'evento centrale della storia: l'incontro personale di Dio con una persona umana. E non si tratta più semplicemente di sperimentare Dio "per" noi e neppure, come è per tutto il cammino della storia del popolo di Israele, Dio "con "noi: è l'esperienza di Dio "in" noi. E' l'incontro di Dio con una donna: e non si tratta di un mito, ma di una storia vera che incontrata da Dio diventa un mistero. Cielo e terra si incontrano, non si confondono: si amano, si trasformano...

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P. Alberto Maggi
O.S.M. Biblista
Proposta sacrilega

Nel Vangelo di Luca, il personaggio principale nella nascita di Gesù non è Giuseppe, come in quello di Matteo, bensì Maria. Questo cambiamento è dovuto al fatto che, a mano a mano che nelle primitive comunità cristiane si approfondiva il significato di Gesù e del suo messaggio, emergeva sempre più la figura della madre, quale discepola perfetta del Cristo. E Luca è indubbiamente l’evangelista che più degli altri le ha riservato un ruolo importante.
Questi presenta Maria, la ragazza di Nazaret, contrapponendola a Zaccaria, il sacerdote di Gerusalemme. Entrambi sono oggetto di proposte da parte del Signore, ma le risposte saranno differenti...

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P. Silvano Fausti
Biblista e scrittore
La vera maternità è nell'ascolto che accoglie l'altro

La vera maternità è ascoltare. È ascoltando che concepisci l’altro, ti entra e poi vivi di lui. È la vera concezione l’ascolto. La maternità della vergine Maria, dicevano gli antichi, sta nell'orecchio prima che nel ventre. 
Siamo abituati a considerare Maria come un caso strano, unico. Di lei si dice che è “Madre della Chiesa”: perché i figli hanno in comune con la madre il fatto di essere uguali alla madre, altrimenti non sono figli. Quindi, ciò che si dice di Maria è ciò che capita a ciascuno di noi...

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NATALE DEL SIGNORE
Messa della Notte

24/25-12-2011
Is 9,1-6          Sal 95          Tt 2,11-14          Lc 2,1-14

P. Aurelio Antista

Fraternità Carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto
omelia (audio)

"Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce" 
Così iniziava il brano del profeta Isaia che abbiamo ascoltato nella prima lettura, ed è proprio vero, l'evento che celebriamo in questa notte santa è un evento di luce, una luce che squarcia le nostre tenebre, una luce che vince le nostre paure, illumina di gioia il nostro cammino, una luce che dà speranza ai piccoli della storia. Questo evento di luce così singolare è la nascita al mondo del Figlio di Dio...

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mons. Dionigi Tettamanzi
Vescovo emerito da Milano
L'umiltà di Betlemme

L’attesa è “compiuta”! Il cammino d’Avvento si conclude con la celebrazione della nascita di Gesù, il figlio di Dio fattosi uomo nel grembo di Maria. Sin dalle prime righe del suo racconto, l’evangelista Luca ci fa respirare un clima di universalità: è “tutta la terra”, infatti, a ricevere l’ordine di Cesare Augusto di sottoporsi al censimento, un ordine che coinvolge anche la famigliola di Giuseppe e Maria con il bambino prossimo a venire alla luce.
Proprio su questo bambino si concentra ora il nostro sguardo. Ma questa è una concentrazione originale, perché ha in sé la forza, lo slancio di dilatarsi all’intera umanità,
vedendola inserita nell’avventura che sta accadendo nella storia e nei cuori umani. Ma quale avventura?...

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P. Enzo Bianchi
Fonndatore e priore Comunità di Bose
omelia (testo+audio)

Cari amici,
voi siete certamente consapevoli che i grandi misteri della nostra fede – innanzitutto la resurrezione di Gesù, quindi la sua natività e anche la sua trasfigurazione gloriosa – sono celebrati da noi cristiani nella notte: la veglia pasquale, la santa notte di Natale, la gloriosa notte della trasfigurazione.
Perché in quest’ora in cui gli uomini abitualmente si riposano o addirittura dormono, noi invece celebriamo i nostri santi misteri? Perché noi cristiani amiamo tanto le ore della notte per celebrare la nostra comunione con il Signore? Certamente perché nella notte abbiamo più capacità di concentrazione, siamo meno distratti. Ma io credo che noi cristiani ci esercitiamo nella notte ad attendere – attendere la salvezza, attendere qualcuno che amiamo –, e dunque vegliamo nella notte, per restare vigilanti, per essere pronti ad accogliere il Veniente...

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AUGURI



Possa il Signore Gesù
toccare i nostri occhi
per renderci capaci di guardare
non ciò che si vede
ma quello che non si vede.
Possa aprirli,
questi occhi,
perché contemplino
non il presente, ma l'avvenire
e possa donarci
gli occhi del cuore
con cui possiamo vedere Dio
attraverso lo Spirito. (Origene)

Buon Natale!



S.E. Rev.ma Mons. Francesco Montenegro Arcivescovo di Agrigento




S.E. Rev.ma Mons. Domenico Mogavero Arcivescovo di Mazara del Vallo



NATALE DEL SIGNORE
Messa del Giorno
25-12-2011
Is 62,11-12          Sal 96          Tt 3,4-7          Lc 2,15-20
mons. Antonio Riboldi
Vescovo emerito da Acerra
La gioia di sapere che Dio è tornato tra noi

 Il Natale riempie sempre il mondo di aria di serenità. Non se ne capisce forse la ragione, ma di fatto il Natale è sempre, per tutti, 'la festa dell'amore'. 
E' un fatto che a Natale il cuore si allarga, come avessimo trovato la gioia di stare insieme, come ragione del cuore. Natale ci insegna che l'uomo non è solo, ma ha bisogno di qualcuno che veramente lo ami e lui possa amare. 
Possiamo, come è nello stile del consumismo, fare della solennità del Natale, solo un motivo di festa terrena, una festa che dura poco, ma il NATALE ha il suo fascino, per un Evento, grazie al quale, anche se non ci crediamo, Dio fa pace con noi e ci riapre la Sua Casa...

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mons. Gianfranco Poma
Biblista della diocesi di Pavia
Vi annuncio una grande gioia: oggi è nato per voi un Salvatore, Cristo Signore

Nell'Avvento abbiamo risvegliato in noi il desiderio, l'attesa di Dio: il Natale è la risposta di Dio che viene incontro alla nostra sete, al nostro bisogno di lui. Vivere il Natale significa percorrere, con il Vangelo, tutto il cammino interiore dell'uomo in ricerca di senso, incrociare gli idoli che gli si offrono, sperimentarne la radicale insufficienza e poi d'improvviso incontrare la luce: il Vangelo di Luca è quello più coinvolgente, con la sua bellezza che irrompe nelle zone più oscure, la gioia dentro l'angoscia, la forza dentro la debolezza, la ricchezza dentro la povertà, perché Dio è con gli ultimi, perché dal cielo è venuta una luce che ha rischiarato la notte oscura della solitudine umana e un angelo ha parlato ai pastori...

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"Diventate vela del mondo che trascina il genere umano dalle secche al largo"
(don Tonino Bello)




Maria Santissima Madre di Dio
1-1-2012
Nm 6,22-27          Sal 66          Gl 4,4-7          Lc 2,16-21



P. Aurelio Antista
Fraternità Carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto
omelia (audio)

Sono diversi gli elementi che confluiscono nella celebrazione di questo giorno.
Intanto è domenica e, come ogni domenica, facciamo memoria della Pasqua di morte e resurrezione del Signore e della vita nuova che anche noi abbiamo ricevuto nel Battesimo, ma oggi è anche il primo giorno dell'anno nuovo, l'anno che si apre davanti a noi. E ancora oggi, primo giorno dell'anno è caratterizzato dalla giornata di riflessione di preghiera per la pace...

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mons. Gianfranco Poma
Biblista della diocesi di Pavia
Maria conservava tutte queste parole meditandole nel suo cuore

L'inizio del nuovo anno è collocato dalla Liturgia nel segno di Maria Ss. Madre di Dio: Maria la donna, la madre, la Chiesa e noi siamo invitati ad entrare nell'esperienza nuova, tipicamente cristiana, del tempo, dello spazio, della vita, per la quale la Parola per la potenza di Dio che la dice diventa realtà, e la realtà è manifestazione della Parola; la Parola di Dio accolta da Maria diventa carne e la carne del Figlio di Maria rivela lo splendore della gloria di Dio e l'umanità che in Maria è diventata accogliente della Parola di Dio vive nel tempo e nello spazio, la meraviglia continua di percepirsi come l'incarnazione della Parola. Così, ogni esperienza concreta, anche la più piccola, si apre e diventa simbolica dell'infinita bellezza e ricchezza di Dio: se Dio si è incarnato, questa nostra carne, fragile e umile, per chi ha gli occhi della fede, si apre e sempre più si illumina dell'infinito di Dio...

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mons. Antonio Riboldi
Vescovo emerito da Acerra
La gioia di sapere che Dio è tornato tra noi

Ogni inizio di un nuovo anno è il momento di dare uno sguardo a quello che abbiamo vissuto nell'arco di tempo, l'anno appena trascorso, dono di Dio: un momento per 'valutare' quanto abbiamo scritto nel libro della vita. Ricordi che possono generare, anzi debbono generare, con un esame di coscienza serio e sincero, propositi, che non siano solo costernazione per gli atti sbagliati, ma desiderio e impegno per creare progetti di cose nuove in Cristo. 
La Chiesa termina l'anno ricordandoci che onestamente non ci resta che affidarci alla misericordia del Padre, perché perdoni quanto è stato vissuto lontani forse da quello che Lui aveva progettato per noi e che forse, tante volte, sono state scelte, le nostre, senza, se non addirittura contro di Lui...

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Epifania del Signore
6-1-2012
Is 60,1-6         Sal 71          Ef 3,2-3a.5-6          Mt 2,1-12



P. Luciano Manicardi
Comunità di Bose
riflessioni sulle letture

La celebrazione della manifestazione del Signore alle genti sottolinea il carattere universale dell’incarnazione: essa avviene nel seno di Israele, ma eccede Israele; è confessata dalla chiesa, ma non riguarda la sola chiesa. Così il pellegrinaggio delle genti verso Gerusalemme (Is 60) e l’arrivo dei Magi a Gerusalemme e poi a Betlemme (Mt 2) appaiono due momenti costitutivi dello stesso aspetto universalistico del “mistero” divino (Ef 3).
“Con l’incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo a ogni uomo” (GS 22). Nella particolarità dell’uomo Gesù di Nazaret – l’ebreo Gesù – Dio incontra l’universalità dell’umanità. Il testo evangelico dice che Gesù non è solo il Messia destinato a Israele (“il re dei Giudei”), ma anche il cercato dalle genti. Ma per incontrarlo i Magi, figura delle genti in ricerca, devono passare per Gerusalemme e incontrare le Scritture ebraiche, che orientano la loro ricerca. La Scrittura è luce per il cammino dell’uomo e via che conduce a Cristo. E Cristo, fin dalla nascita, è spazio di incontro tra ebrei e pagani...

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mons. Antonio Riboldi
Vescovo emerito da Acerra
Solennità dell'Epifania: "Dio Padre di tutti"

Sappiamo che la Chiesa sottolinea in modo solenne i giorni che raccontano il cammino che Dio ha fatto e fa per la salvezza di tutti gli uomini, anche e soprattutto dopo il peccato originale. 
Subito, dopo la Sua nascita, attraverso il racconto della incredibile ricerca dei Magi, Gesù volle manifestare che se Lui era tra noi, non lo era per alcuni privilegiati, come il popolo ebraico, ma per tutta l'umanità, senza distinzione: un amore universale. 
Ogni uomo o donna diventa, con l'Epifania, un chiamato a fare parte del Regno di Dio. 
Con questa solennità, la Chiesa ci ricorda che Dio chiama tutti e rende possibile che tutti, ma proprio tutti, siano Suoi figli, cui è preparata la vera Casa, il Suo Regno. 
Per questo l'Epifania è Festa solenne...

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P. Alberto Maggi
O.S.M. Biblista
Aspettando alcuni maghi dall'Oriente...

I primi due capitoli dei vangeli di Matteo e di Luca sono chiamati i “vangeli dell’infanzia”, denominazione che molti intendono come vangeli per l’infanzia. Infatti, trattando della nascita e dei primi anni di vita di Gesù, sembrano una raccolta di fatti fantastici, scritti per meravigliare i piccoli: Gesù bambino, i magi, i pastori, gli angeli, la stella, Erode nel ruolo dell’orco cattivo… personaggi adatti più per un presepio che per la fede.In realtà questi vangeli non sono il ricordo dei primi passi di Gesù, ma un compendio teologico col quale gli evangelisti anticipano al lettore l’intera esistenza di Gesù, con particolare riferimento alla sua morte e risurrezione.È questa l’ottica con la quale va letto il secondo capitolo del vangelo di Matteo, che si apre con la nascita di Gesù e l’improvvisa comparsa di “alcuni maghi”.La sorpresa di quest’apparizione è sottolineata dall'evangelista con l’interiezione ecco: “Nato Gesù a Betlemme di Giudea, ai tempi del re Erode, ecco giunsero alcuni maghi dall'Oriente” (Mt 2,1).Che c’entrano i maghi con il Figlio di Dio?...

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Battesimo del Signore
8-1-2012
Is 55,1-11         Cant. Is 12,2.4-5          1Gv 5,1-9          Mc 1,7-11



P. Gregorio Battaglia
Fraternità Carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto
omelia (audio)

Oggi la Chiesa celebra il mistero del Battesimo di Gesù. Abbiamo ascoltato la pagina iniziale del Vangelo di Marco...

"Inizio del Vangelo di Gesù, Figlio di Dio" ed abbiamo dedicato abbastanza giorni per accogliere l'annunzio di un inizio perché il Natale di fatto è un inizio, ogni nascita è un inizio e noi abbiamo potuto ascoltare insieme ai pastori l'annunzio degli angeli che dicono "è nato per voi un bambino"; un bambino nasce per noi, andando a ritroso anche la festa dell'Immacolata Concezione è l'annuncio di un inizio... e nella festa dell'Epifania ci viene detto che quel Bambino è un re, è il Re... e la pagina che abbiamo ascoltato questa sera è ancora un altro inizio, per l'evangelista Marco è l'inizio del ministero di Gesù...


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P. Luciano Manicardi
Comunità di Bose
riflessioni sulle letture

Dopo la manifestazione di Gesù quale Signore alle genti nell’Epifania, questa festa celebra la manifestazione del Signore a Israele. Le tre letture, attraversate dallasimbologia dell’acqua, presentano il tema della rinascita e dell’esperienza di Dio come Padre: il vangelo mostra Gesù quale nuovo Mosè che dà inizio all’esodo escatologico attraverso un’immersione nelle acque del Giordano che lo conferma Figlio obbediente al Padre; la seconda lettura rievoca il ministero terreno di Gesù attraverso i due poli dell’acqua e del sangue, cioè del battesimo e della croce, e pone la fede in Gesù, Cristo e Figlio di Dio, come radice dell’esperienza cristiana della paternità di Dio; la prima lettura ricorda ai figli d’Israele esuli a Babilonia che l’esodo dalla cattività sarà autentico se accompagnato da un movimento di conversione e ritorno al Signore che è il Padre misericordioso...

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mons. Antonio Riboldi
Vescovo emerito da Acerra
Col Battesimo diventiamo Figli di Dio

 Con la festa del Battesimo di Gesù, ricordiamo il grande dono del nostro Battesimo: un giorno che segnò la nostra vita e che dovrebbe farci infinitamente felici. 
Così descrive l'evangelista Matteo il Battesimo di Gesù: 
"In quel tempo. Giovanni predicava: "Dopo di me viene uno che è più forte di me ed al quale non sono degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo". In quei giorni Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di Lui come una colomba. E sentì una voce dal cielo: 'Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto". (Mt. 1,7-11) 
La Chiesa oggi ci offre da meditare e chiedere: "Come mai il Battesimo veniva amministrato da Giovanni Battista, prima di Gesù? Che cosa voleva dire essere battezzati dal Precursore? Che significato ha allora il 'mio' Battesimo?" ...

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