"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°4 del 2011

Aggiornamento della settimana

- dal 22 al 28 gennaio 2011 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 4 febbraio 2011          


 
 


IL VANGELO DELLA DOMENICA 
LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo



OMELIA 

di P. Gregorio Battaglia 
  di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia


 

N. B. La Lectio e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
 una o più notizie

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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale


"QUELLI DELLA VIA"





 




NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 





"AVVENTO/NATALE 2010"

Pagina speciale di TEMPO PERSO






DIRITTI




Libertà religiosa
 
La manifestazione davanti a Montecitorio

  SIR: Libertà per Asia Bibi

Cresce la preoccupazione per il ministro degli Affari religiosi, Shahbaz Bhatti

  Paul De Maeyer: Iniziative a favore di Asia Bibi





PACE
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"Non arruoliamo anche i sogni" di Renato Sacco


“Il futuro, credetemi, è un gran simpaticone, regala sogni facili a tutte le persone... Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà? Che ognuno avrà il futuro che si conquisterà”.
Iniziare l’anno con una filastrocca di Gianni Rodari, può aiutare ad essere un po’ più bambini, a non prendersi troppo sul serio, a non sentirsi i padroni del mondo e, al di là delle facili promesse, a vedere il futuro con realismo, con la voglia di fare la propria parte, senza delegare.
Mentre è sempre più incalzante una rinnovata retorica della guerra, e l’Italia, pur in tempo di crisi, investe 15 miliardi per i nuovi aerei caccia F35, noi rilanciamo con forza e convinzione l’appello della Tavola della Pace: “L’Italia che amo, che festeggio e che voglio costruire ripudia la guerra, lotta contro la povertà, taglia le spese militari, investe sull’educazione, rispetta i diritti umani, cura la Terra”.

   l'editoriale di Mosaico di Pace: Non arruoliamo anche i sogni

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... «Certo - ha detto il vescovo Mattiazzo - sono dispiaciuto per la morte di questo ragazzo. Ma non sono d'accordo con una certa esaltazione retorica, non facciamone degli eroi. Magari poi si scopre che un soldato è morto per una mina fabbricata in Italia...»...
«Ma quelle non sono missioni di pace - ha dichiarato l'altro giorno il vescovo Mattiazzo -. I nostri soldati vanno lì con le armi...».

 
Fabrizio Caccia:
Il vescovo: quel soldato morto in Afghanistan non è un eroe

La "Tavola della pace" invita ad appendere sui balconi e alle finestre la bandiera arcobaleno simbolo dei pacifisti. Flavio Lotti: «l'Italia è un paese fondato sul ripudio della guerra»


 
Roberto Zichittella:
  Pace, sventola la tua indignazione





ACQUA

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“Fiumi battete le mani!” di Alex Zanotelli


"I fiumi battano le mani". Sono le parole del Salmo 98 che mi sono improvvisamente affiorate alla mente quando mi è stato comunicato che la Corte Costituzionale aveva dato il via al referendum sull'acqua. Dopo anni di impegno, un sussulto di gioia e di grazie al Signore che riesce ancora a operare meraviglie, e un grazie allo straordinario "popolo dell'acqua" che ci ha regalato in due mesi un milione e mezzo di firme. La Corte ha approvato due dei tre quesiti referendari: il primo, che afferma che l'acqua è un bene di non rilevanza economica, e il terzo che toglie il profitto dall'acqua.

   Referendum acqua “Fiumi battete le mani!” di Alex Zanotelli

Leonardo Boff lo ha definito “uno dei migliori documenti che ho letto negli ultimi anni”, “un testo che farà storia”. Di sicuro, la Lettera pastorale del vicario apostolico di Aysén, in Patagonia, mons. Luís Infanti, dal titolo “Dacci oggi la nostra acqua quotidiana”, è destinata a lasciare il segno.

  “DACCI OGGI LA NOSTRA ACQUA QUOTIDIANA”. LETTERA PASTORALE DI UN VESCOVO DELLA PATAGONIA

la traduzione dallo spagnolo dell’introduzione della Lettera pastorale di mons. Infanti.

  LA PATAGONIA ALZA LA VOCE

  Parte la fase finale della campagna referendaria

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AFRICA


Dal suicidio di Mohammed Buoazizi, che si è dato fuoco per protesta in Tunisia e da cui tutto è cominciato, fino ai cortei egiziani contro Mubarak: questi gli eventi principali

  Alberto Tundo: Food-riots, reazione a catena - la cronologia

La corruzione dei governi, il ruolo dei militari, il rischio di un effetto domino. Peacereporter ha sentito uno dei massimi studiosi dei regimi mediorientali
Intervista a Henry Clement Moore 

  Alberto Tundo: L'Egitto non è la Tunisia


EGITTO


Ore di ansia per la nuova, grande, manifestazione nella capitale egiziana

 
Silvia Mollicchi:
  Il giorno più lungo

La più grande manifestazione popolare dal 1981. Da ieri, migliaia di persone protestano in Egitto contro il presidente Hosni Mubarak, sull’onda di quanto avvenuto in Tunisia. Sono quattro i morti negli scontri di ieri, mentre almeno 1000 persone sono state arrestate da martedì.

 
Ismail Ali Farah:
  Egitto, trema Mubarak



SUD SUDAN



In attesa di conoscere i dati del referendum per l’autodeterminazione del Sud diamo spazio alle riflessioni di due missionari comboniani – Salvatore Pacifico, già provinciale a Khartoum, e Daniele Moschetti, provinciale a Juba – testimoni di quanto sta accadendo e conoscitori delle dinamiche sociali e politiche del paese. Intanto torna libero Mudawi Ibrahim Adam, attivista per i diritti umani.

  NIGRIZIA:  Sudan, tra realismo ed entusiasmo


SOMALIA


Milizie private, esplorazioni petrolifere e dichiarazioni di fuoco contro il governo somalo. Lo staterello semiautonomo ormai guarda altrove

  Alberto Tundo:  Puntland, venti di secessione



GABON

Il leader dell’opposizione, André Mba Obame, si è autoproclamato capo dello stato e ha formato un altro governo. Poi si è recato nella sede Onu di Libreville con una lettera per Ban Ki-moon. Situazione incerta.

  NIGRIZIA : Gabon: due presidenti



 


LIBANO


Secondo molti l'attuale primo ministro sarebbe appoggiato dal movimento sciita Hezbollah e dall'Iran di Ahmadinejad che vede nel paese dei cedri un possibile in funzione anti-Israele

  
Erminia Calabrese
: Perché Tripoli non è più la città di Miqati?




ISRAELE/PALESTINA



Rivelazioni scottanti, ma evidenti per tanti da molto tempo. La Palestina esisterà solo rinunciando a se stessa

  Christian Elia:  Palestina, la bandiera a brandelli


I NOSTRI TEMPI /

  Interventi ed opinioni


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Roberto Saviano Laurea honoris causa... con dedica


Durante la tradizionale cerimonia di inaugurazione, che potrà essere seguita in diretta su un mega schermo nella piazza antistante la Biblioteca universitaria (via Balbi), l'Ateneo conferirà la laurea honoris causa in Giurisprudenza a Roberto Saviano per, come si legge nella motivazione della Facoltà, l'importante contributo prestato, attraverso la sua coraggiosa attività di giornalista e di scrittore, alla lotta contro la criminalità organizzata e alla difesa nel nostro Paese del principio di legalità, asse portante dello Stato costituzionale e democratico di diritto...

  Inaugurazione anno accademico: a Saviano la laurea honoris causa in Giurisprudenza

«Mi fa letteralmente orrore che una persona come lui, che ha sempre dichiarato di voler dedicare ogni sua energia alla battaglia per il rispetto della libertà, della dignità delle persone e della legalità, sia arrivata a calpestare e di conseguenza a rinnegare tutto quello per cui ha sempre proclamato di battersi».
È una sconfessione in piena regola, quella di Marina. Una scomunica. Quasi un addio. E probabilmente lo è sul piano umano.

  Saviano dedica la laurea al pool E Marina s’indigna: «Fa orrore»

Ho ricevuto la laurea honoris causa in Giurisprudenza, mi è stata conferita dall'Università di Genova; è stata una giornata per me indimenticabile. Credevo fosse fondamentale impostare la lezione, che viene chiesta ad ogni laureato, partendo proprio dall'importanza che il racconto della realtà ha nell'affermazione del diritto...
Mi avrebbe fatto piacere ascoltare nelle parole di un editore l'espressione "orrore" non verso di me, per una dedica di una laurea in Legge fatta ai magistrati. Mi avrebbe fatto piacere che la parola "orrore" fosse stata spesa per tutti quegli episodi di corruzione e di criminalità che da anni avvengono in questo paese, dalla strage di Castelvolturno sino alla conquista della 'ndrine di molti affari in Lombardia. Ma verso questi episodi è stato scelto invece il silenzio...

  Il vero "orrore" è isolare i magistrati

  Saviano, lezione di legalità all'università (video)

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"Come un dopoguerra" di Fabio Pipinato

Per anni. Anzi. Scusate. Per decenni la TV di Stato e le Tv private hanno violato l’immaginario di un’intera generazione facendo passare il messaggio: “se non appari non esisti”. Punto.
Uno degli artefici di questa intera programmazione ne è rimasto, suo malgrado, intrappolato. Succede anche agli spacciatori di divenire dipendenti. Dal testare al provare la droga sino alla dipendenza e la conseguente schiavitù. Pietà.
Ma altrettanta pietà va nei confronti dei genitori che inducono le giovani figlie ad infilarsi tra le lenzuola dei potenti...

  Come un dopoguerra

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OPINIONI da NIGRIZIA/Gennaio


Scelte politiche sbagliate tagliano le risorse ai servizi sociali e progettano di privatizzarli. Condannando con ciò all’emarginazione tanti cittadini impoveriti. Bisogna reagire, come sta avvenendo a Napoli.

  Privatizzare il welfare? Follia! di Alex  Zanotelli

WikiLeaks ha reso pubbliche le bugie, le ipocrisie, i doppi giochi delle grandi potenze. Ed è stato un gran servizio all’opinione pubblica stampare quei dispacci sui principali giornali liberi del mondo, selezionati e presentati con un metodo giornalistico che dà maggior affidamento.

   Le nuove frontiere dell’informazione di Gad Lerner

Riflettiamo su come un cristiano deve incontrare ogni altro uomo. Specie se bisognoso.

  Fratelli, non mendicanti di Giampietro Baresi

Il 2010 è stato positivo e le previsioni dicono che l’economia crescerà ancora quest’anno. E c’è chi si attrezza per il nucleare.

   L’Africa accelera di Riccardo Barlaam 

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Il giorno della memoria

GIORNO DELLA MEMORIA


Capita di domandarsi, assistendo al moltiplicarsi delle iniziative in occasione del 27 gennaio, che cosa avrebbe detto Primo Levi di fronte a quest'ipertrofia della memoria, lui che fin dai primi anni tanto ne aveva orientato i percorsi. Perché nel suo ultimo libro, I sommersi e i salvati, egli ci appare consapevole della necessità di un ripensamento, o meglio di un approfondimento, non certo sulla necessità o meno di ricordare, ma sul senso da dare a questa memoria. Un punto su cui sempre più negli ultimi anni ci si interroga, ebrei e non ebrei: cosa ricordare e perché?

    Giorno della memoria. Che cosa ricordare e perché farlo

  Informazioni sulle iniziative correlate con il "Giorno della Memoria" Eventi nazionali

    il dossier del sito del Governo

   la pagina del sito dell'Ufficio Nazionale per la pastorale dei Rom e dei Sinti

   Giornata della Memoria 2011 - Tutti i programmi tv in ricordo dell'Olocausto


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... «Quello che avete visto è solo un piccolo spiraglio – ricorda Martini ai ragazzi - erano 1632 campi di eliminazione nazisti e se oggi, giorno della memoria, si celebra l’anniversario della liberazione di Auschwitz, non dobbiamo dimenticare che in questi stessi giorni, fino al 5 maggio a Mathausen erano ancora in funzione camere a gas e crematori». Tutto nell’indifferenza generale.

  Eleonora Della Ratta: Un treno per non dimenticare

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Riparte il treno della memoria, il settimo, un convoglio speciale che dal 24 al 28 gennaio 2011 porterà  al campo di Auschwitz e Birkenau in Polonia, pure quest’anno, 500 studenti delle scuole superiori toscane di una novantina di istituti diversi, ma anche 54 studenti universitari e un centinaio di insegnanti. Con loro ci saranno il presidente della Toscana Enrico Rossi,  l’assessore alla cultura Cristina Scaletti, ex deportati, rappresentanti delle istituzioni, delle  comunità ebraiche, di Rom e Sinti e di associazioni gay e lesbische.

  Walter Fortini: Treno della Memoria, cinquemila studenti in sei anni, dal 2002 ad oggi

  FAMIGLIA CRISTIANA: La memoria contro l'indifferenza (video)

  REPUBBLICA: Speciale Giornata della Memoria


Il 27 gennaio si celebra il Giorno della memoria, in commemorazione delle vittime del nazismo e del fascismo e per ricordare anche coloro che hanno protetto i perseguitati. In Italia la Shoah colpì gli ebrei con le leggi razziali del 1938. “Tale volontà liberticida e antidemocratica – scrive Renzo Gattegna, presidente delle Comunità ebraiche italiane sul portale dell’ebraismo italiano (www.moked.it) – rappresentò un passo indietro rispetto alle conquiste e alle idee di libertà e democrazia che nel secolo precedente portarono all’unità d’Italia”. Del Giorno il SIR ha parlato con Michele Sarfatti, direttore del Centro di documentazione ebraica contemporanea (Cdec). 

  SIR: Conoscere per capire



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Marco Paolini e LA7, portano ancora una volta il teatro civile in televisione con una serata dedicata alla terribile vicenda legata alle teorie dell'eugenetica che fra il '34 e il '45 ha portato il nazismo alla sterilizzazione prima e all'eliminazione poi dei disabili e dei malati di mente, con la sperimentazione di tecniche di eliminazione di massa poi applicate anche nella "soluzione finale" contro gli ebrei e gli altri "impuri".
Il 26 gennaio 2011 alle 21.10, alla vigilia del Giorno della Memoria, l'artista veneto racconterà dall'ex ospedale psichiatrico "Paolo Pini" di Milano "AUSMERZEN - Vite indegne di essere vissute", una narrazione pensata per approfondire il valore del ricordo, il dolore dell'esperienza, il senso della responsabilità storica e individuale, il concetto di diversità e di accoglienza, l'importanza del messaggio legato al lavoro che Paolini e LA7 porteranno nelle case di milioni di italiani nella serata che precede il Giorno della Memoria.

   AUSMERZEN - Vite indegne di essere vissute

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   AUSMERZEN - Vite indegne di essere vissute (video)


“Non è un’operazione di archeologia storica, né volevo celebrare la Giornata della memoria. Sono sempre stato allergico agli anniversari, questi santi laici in calendario che servono solo per liberarsi del pensiero il giorno dopo. Questa vicenda, lungi dall’essere soltanto una storia complessa e poco nota, ormai lontana nel tempo, ha molto a che fare con noi e con il nostro lato oscuro, noi e il nostro rapporto con la malattia mentale, noi e parametri della cosiddetta normalità, noi e coloro che non riusciamo a guardare in faccia una seconda volta”.

  Alberto Laggia: Paolini: che faremmo noi?

Martin Buber nel 1938 scriveva: «Noi siamo una comunità basata sul ricordo. Il comune ricordo ci ha tenuti uniti e ci ha permesso di sopravvivere». Il filosofo austriaco si riferiva agli ebrei, uniti nel corso dei secoli nonostante la diaspora e l’ostilità che li circondava. Ma la sua affermazione è forse valida per l’umanità nel suo complesso, perché non c’è futuro senza memoria. La celebrazione della Giornata della Memoria non è una commemorazione di circostanza, che rischia di logorarsi con il passare degli anni.

  Marco Impagliazzo: Ricordiamo e vigiliamo È elementare bisogno di civiltà




INTERNET
 

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Per comprendere la reale portata della rivoluzione tecnologica in atto occorre partire dalle cifre. Secondo alcuni dati forniti dall’interessante trasmissione radiofonica “media e dintorni” per esempio, nel corso del 2010 sono stati spediti a livello globale circa 294 miliardi di mail al giorno ma di esse l’89% sono spam, posta indesiderata, virus…

  
Internet: le cifre di una rivoluzione


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E’ stato reso noto stamattina, nella memoria liturgica di San Francesco di Sales Patrono dei giornalisti, il Messaggio di Benedetto XVI per la XLV Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che sarà celebrata domenica 5 giugno 2011. Tema della giornata, come era già stato comunicato lo scorso 29 settembre, sarà: “Verità, annuncio e autenticità di vita nell’era digitale”.
Il testo del Messaggio, che trovate in allegato, è stato presentato stamattina nella Sala Stampa della Santa Sede da S.E. Mons. Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, dal Segretario Mons. Paul Tighe, dal Segretario aggiunto  Mons. Giuseppe Antonio Scotti e dal Sotto-Segretario Dott. Angelo Scelzo.

  
Messaggio del Santo Padre per la XLV Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

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Tutti in attesa del pronunciamento (eventuale) dei vescovi sull’affaire Berlusconi, giornalisti, politici e comunicatori di professione sono stati sorpresi stamane dal tradizionale messaggio del Papa in occasione della Giornata delle comunicazioni sociali che quest’anno si occupa di reti sociali digitali. La prima lettura sommaria sulla base dei riassunti d’agenzia ha dato la stura a comprensibili ironie e boutade nella conversazione sugli stessi siti di social networking. Una lettura del testo integrale, tuttavia, rivela un’analisi tutt’altro che banale sul web e la sua evoluzione. Un’analisi che mi piacerebbe sentir echeggiare qualche volta in ambito politico e giornalistico.

  Mario Tedeschini Lalla: Dal Papa fotografia realistica dell’universo digitale

Trascrizione della intervista rilasciata da Antonio Spadaro a Fabio Colagrande per la Radio Vaticana sul Messaggio del Papa per la 45a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.

  Antonio Spadaro: Commento al Messaggio per la 45a Giornata della Comunicazioni (testo+audio)


Il sacerdote pioniere di Internet: «Il Papa ha invertito la tendenza adesso la Rete è uno strumento» Le statistiche: navigano il 92% dei preti, per il 61% è d'obbligo

  Giuseppe Bottero: Don Diego, tonaca e Facebook "Ma all'inizio ero un marziano"

Nel momento in cui l’economia si interroga sul valore monetario dei social media e alcuni governi pensano a pericolose quanto inapplicabili censure alla rete Internet, la Chiesa individua proprio nelle nuove tecnologie della comunicazione un modo nuovo di stabilire relazioni, in cui convivono rischi e opportunità

  Michele Sorice: Perché stare nella rete?





FEDE E
SPIRITUALITA'




Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto

I MERCOLEDì DELLA BIBBIA – 2011

Dal 26 Gennaio al 30 Marzo

  DAL TESORO DELLO SCRIBA

    Lettura del Vangelo di Matteo  


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"CELEBRARE DIO CON LA VITA" HOREB n. 57 – 2010

TRACCE DI SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI

   Editoriale (Pdf)

   Sommario (Pdf)


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"Le Frontiere dello Spirito" puntata del 23 gennaio 2011

Domenica 23 gennaio 2011 "Le Frontiere dello Spirito", la rubrica religiosa scritta e condotta da Maria Cecilia Sangiorgi e monsignor Gianfranco Ravasi.
Nella prima parte, monsignor Ravasi ha approfondito le letture tratte dal libro del profeta Isaia (8,23b-9,3)
A seguire - come sempre - la poesia di padre Turoldo, letta dall'attrice Paola Morales.
Nella seconda parte del programma "Volti e storie", curata da Maria Cecilia Sangiorgi, i servizi:
  • Zachor ricorda!
  • S.O.S. per Asia Bibi e per i cristiani im Pakistan

   la puntata integrale del 23 Gennaio (video)

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 RAI RADIOTRE - "UOMINI E PROFETI":

La Bibbia è anche, e soprattutto, un libro di grandi enigmi. Uno dei più inquietanti è quello relativo alla morte di Mosè, nell’ultimo capitolo del libro del Deuteronomio. Mosè, l’uomo che per tutta la sua vita ha guidato il suo popolo verso la terra promessa, che ha sempre interceduto presso il Signore perché perdonasse le infedeltà dei figli di Israele, l’uomo che è stato chiamato l’ “amico di Dio”, colui che parlava con il Signore “faccia a faccia” non entrerà nella terra promessa, e morrà sul monte Nebo, di fronte a Gerico, senza raggiungere il compimento della sua vita. Innumerevoli, nella tradizione esegetica, rabbinica, e letteraria sono state le interpretazioni di questa che appare come una punizione ingiusta nei confronti del “più grande di tutti i profeti”. Paolo De Benedetti, nostro ospite oggi, afferma che dalla morte di Mosè “impariamo ad amare la nostra opera non nel suo progetto o disegno, che non si compirà mai, ma nel suo limitato nascere giorno per giorno”.

 

   Deuteronomio capitoli 31-34
La morte di Mosè  (audio)

con Paolo De Benedetti
Domenica 23 gennaio 2011 

     Ascolta la puntata (audio)

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 RAI RADIOTRE - "FEDI E MONDO":

Una nuova traduzione del Corano: finalmente uno strumento fondamentale per avere accesso al cuore della rivelazione della Parola di Dio per i musulmani, curato da Alberto Ventura e tradotto da Ida Zilio Grandi.  Finalmente una traduzione accessibile e rigorosa nello stesso tempo, di grande divulgazione, curatissima nell’apparato critico, ma di facile consultazione., per capire di più l’origine della fede per il mondo islamico, le possibilità di interpretazione del testo sacro, e per affrontare i problemi che ci stanno a cuore:  come leggere, come interpretare  parole scritte in un tempo in cui la guerra, la violenza non costituivano un problema etico? Quali soluzioni scegliere quando i testi presentano posizioni che si contraddicono? Come fare perché non vengano, quelle stesse parole, brandite come armi, invece che come strumenti di pace?
Nella seconda parte, Mohammed Haddad, docente dell’Università di Tunisi di “dialogo delle religioni e civiltà”, per parlarci della “rivoluzione dei gelsomini” in Tunisia, e del pericolo che corre anche questa nazione di cadere preda di un fondamentalismo religioso.


Tradurre il Corano
con Ida Zillio Grandi e Alberto Ventura
 
Tunisia: la rivoluzione dei gelsomini
con Mohammed Haddad
Sabato 22 gennaio 2011

     Ascolta la puntata (audio)

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"Il prete del grembiule" di Raffaele Nogaro


Sui passi di don Tonino. Perché la sua parola, la sua azione quotidiana in difesa e accanto ai poveri e ai diseredati, ci accompagni.
“Esultai quando mi dissero andiamo, andiamo alla casa del Signore”(Ps 122,1).
Così due giorni prima di morire mi confidava don Tonino: “Ho bisogno di andare ad abbracciare il Padre”. Emozionatissimo ascoltavo: “Il padre è tutto dono di sé. Anch’io mi sono sempre donato, non mi sono mai risparmiato”. “So che lui è impaziente di rivedermi, e io non ho più paura dei miei peccati”. Ecco il volto bellissimo del “discepolo di Cristo”, di colui che dà la vita ai fratelli.
Alla nascita ebbe il nome di Antonio. Significa:”fiore”. La Scrittura avverte: “flores florescunt – i fiori devono fiorire”. E la vita di don Tonino è una fioritura mirabile di opere di bene. Diventa sacerdote, ministro della bontà del Padre, consacrato alla felicità e alla salvezza dei fratelli.

   Il prete del grembiule

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Un ricordo dell'Abbè Pierre


A quattro anni dalla partenza per le sue «grandi vacanze» (22 gennaio 2007), il ricordo dell’Abbé Pierre è ancora molto vivo. In Italia e nel mondo. Certo, la presenza più solida e più viva sono le sue 340 comunità e gruppi sparsi in Africa, Americhe, Asia ed Europa (14 in Italia) che cercano di vivere e testimoniare il messaggio dell’Abbé Pierre, oltre al limite della «logica», «perché non bisogna essere perfetti per cominciare qualcosa di buono». Da un capo all’altro della terra, Emmaus era per lui la prova che l’Amore portato a Dio passa attraverso l’amore agli Uomini, indissociabilmente. Senza «se» e senza «ma».

  Abbé Pierre, eredità viva

   Per saperne di più su Henri Antoine Grouès, detto Abbé Pierre leggi da Wikipedia

Il 22 gennaio sarà il quarto anniversario della morte dell’Abbè Pierre il fondatore del nostro movimento e una delle persone che si è più impegnata in prima linea nella lotta alla miseria e alla sofferenza in tutte le sue forme e in ogni luogo. Anche a distanza di anni ci risuona nelle orecchie il suo invito incessante a continuare a lavorare per le sofferenze ed i diritti dei più deboli e dei più poveri. Tante sono le sue azioni, le sue prese di posizione, le sue provocazioni, le sue sollecitazioni che ci interpellano quotidianamente e che lo fanno sentire vivo in mezzo a noi. E’ sorprendente come molte di queste provocazioni siano quanto mai attuali ed in particolare alcune ci stimolano a prendere posizione rispetto ad una situazione di degrado sociale sempre più dilagante. Tra queste provocazioni quella che anche a noi non lascia scampo è quella che dice “non basta essere buoni”...

  Non basta essere buoni, bisogna anche essere giusti perché la nostra azione sia credibile

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Il sacramento del matrimonio Una “menorah” delle nozze di Bruno Forte


Sette luci, come sul candelabro che arde nel santuario di Dio, secondo la tradizione ebraica. Sette luci perché l’amore arda sempre nei cuori degli sposi cristiani e illumini le possibili notti del tempo e del cuore, aprendole alla bellezza di Dio. 

1. Nessun uomo è un’isola (Thomas Merton). Nel disegno di Dio l'uomo e la donna rivelano una unità originaria, che è la radice incancellabile della loro pari dignità di persone umane e della loro costitutiva vocazione alla reciprocità: 
«Dio creò l'uomo a sua immagine, a  immagine di Dio li creò, maschio e femmina li creò» (Gen 1,27). «Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne» (Gen 2,24). Siamo fatti per amare e la nostra vita non si realizzerà che amando. Essere è amare!  ...

   Una “menorah” delle nozze di Bruno Forte  (PDF)

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Morto monsignor Ruiz, definito il vescovo “degli indios e dei poveri” del Chiapas

È morto ieri mattina per complicazioni legate all’ipertensione e al diabete di cui soffriva e che il 12 Gennaio scorso avevano portato al suo ricovero in un ospedale di Città del Messico, monsignor Samuel Riuz Garcia, vescovo emerito di San Cristóbal de las Casas, in Chiapas. Premiato nel 2002 dalla giuria del Premio internazionale per i diritti umani, istituito nel 1978 dall'Unesco, e candidato nel 1994 al premio Nobel per la Pace per il ruolo di mediazione svolto tra il governo messicano e l’insurrezione zapatista dell’Ezln (Esercito zapatista di liberazione nazionale), monsignor Ruiz è stato più volte definito il vescovo “degli indios e dei poveri”...
Officiando la messa in omaggio di Samuel Ruiz organizzata nella cappella del Cuc, il vescovo di Saltillo, Raúl Vera, ha ricordato come “tatic (padre in lingua tzotzil, ndr) Samuel ha sempre avuto occhi per vedere l’immagine di Dio in ognuno dei suoi fratelli e sorelle”.

 
MORTO MONSIGNOR SAMUEL RUIZ, IL “VESCOVO DEI POVERI” DEL CHIAPAS

Ora che la sua Pasqua si è compiuta, ci sentiamo inevitabilmente un po’ orfani, ma anche terribilmente responsabilizzati, dall’aver incrociato sul nostro cammino un autentico profeta. Per questo, col groppo che serrava la gola di Eliseo, mentre vedeva rapire in cielo il suo maestro, anche noi vorremmo urlargli: «Tatic, lascia qui due terzi del tuo spirito!».

  «El caminante» ha raggiunto la meta

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Vedendo ed ascoltando don Samuel venne convertito dai poveri. Scelse di stare con quelli di "sotto". All'improvviso. Con naturalezza ruppe il perverso legame tra la Chiesa e la spada. Era la Chiesa che doveva genuflettersi ad una miriade di culture sagge ed antiche, rispettose della terra e dell'uomo, che parlavano al cuore indigeno della montagna e che resistevano alla cruda assimilazione al pensiero unico dell'uomo bianco.

  Alfio Nicotra: ll Chiapas piange Samuel Ruiz, il "vescovo rosso"

“Nei primi viaggi pastorali – racconta in un incontro Ruitz – dormivo in belle case, letti morbidi: i latifondisti sapevano essere gentili. E organizzavano feste dove incontravo notabili e mandarini di stato. Poi ho scoperto che le vivande venivano comprate coi soldi dei contadini obbligati a pagare per onorare il pastore. E ho deciso di passare la notte nelle loro baracche. Quante cose si imparano. A fare domande anziché distribuire risposte. Capire prima di spiegare. A poco a poco la mia cultura è penetrata nella cultura Maya ed anche il mio modo di essere vescovo si è aggiornato. I principi della dottrina restano saldi, ma il modo di leggere assieme le scritture ha trovato intonazioni diverse. Ero venuto per evangelizzare l’indifferenza indigena e dagli indigeni sono stato evangelizzato”. Diversità che il Concilio aveva suggerito eppurescandalizzava i custodi della tradizione.

  Maurizio Chierici: Addio a Ruitz, il “Cristo” del Chiapas evangelizzato dagli indigeni (pdf)





CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni


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"Educhiamoci" di Giovanni Giudici


La Chiesa italiana, l’impegno educativo e la sfida del mondo giovanile.

Il documento per il decennio del cammino pastorale della Chiesa in Italia si propone di accompagnare e indirizzare le attività formative delle diocesi, gruppi e associazioni per i prossimi anni...
Il processo educativo ha, dunque, sempre impegnato la comunità cristiana così come pure la comunità civile. Negli ultimi decenni, però, si sono manifestati numerosi segnali di una speciale fatica a educare. L’ingresso nel quotidiano della tecnologia che sviluppa e rende accessibili a tutti i media è certamente una delle concause delle difficoltà dell’educatore...
La prima attenzione che oggi un movimento che sta nell’ambito della Chiesa deve porsi, è dunque questo. Come si pone il problema dell’educazione?..

  Educhiamoci di Giovanni Giudici (Presidente Pax Christi Italia)

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Vergogna, indignazione, penitenza, conversione...


L'indignazione è un moto dell'animo nutrito dal senso di vergogna, un'emozione fondamentale nella fenomenologia dell'etica sociale. Come altre emozioni, la vergogna è "generativa di comportamento" in quanto mette in moto sentimenti, come l'indignazione e la colpa, che agiscono direttamente sulla volontà: per alleviarli si è portati a giustificare la proprie azioni e infine a reagire. Se l'emozione della vergogna è in se stessa non razionale, la serie di sentimenti e azioni che alimenta sono dunque di tipo strategico: le forme con le quali l'individuo che si vergogna agisce sono propositi razionali volti a rimediare il misfatto che ha generato vergogna...

  Vergognatevi, così nasce l'etica quelle riflessioni da Leopardi a Marx

...Qual è dunque lo specifico dell'indignazione? Quale funzione può svolgere nella società del capitalismo globale postfordista?
L'indignazione si mescola ad altri sentimenti scatenati dall'ingiustizia, come l'odio e la rabbia. Rispetto a queste emozioni, spiccatamente difensive, irriflessive e distruttive, l'indignazione è sottilmente diversa. Definita come "condizione spirituale caratterizzata da vibrante sentimento verso qualcosa che si ritiene riprovevole e ingiusto" - indegno, appunto - presuppone il sentimento confuso, se non ancora la speranza, di qualcosa di diverso, un ideale di giustizia...

  La riscoperta dell'indignazione

In attesa del Consiglio permanente della Cei, che si aprirà lunedì prossimo, anche i vescovi hanno cominciato a parlare. Monsignor Forte e monsignor Bregantini hanno detto parole coraggiose e lungimiranti. Avvenire domanda buoni esempi. Il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone ha parlato di moralità giustizia e legalità, dicendo di condividere il turbamento del presidente Napolitano.
Toni e sfumature diverse, ma certo lo scandalo è grande...

  I cattolici escano dal silenzio: solo così volteremo pagina

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Consiglio Episcopale Permanente, ad Ancona dal 24 al 27 gennaio 2011  

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  Consiglio Episcopale Permanente, ad Ancona dal 24 al 27 gennaio 2011 con il testo integrale della prolusione del Card. Bagnasco


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Commenti alla prolusione di Angelo Bagnasco al Consiglio permanente della Cei

    (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

Il discorso del Card. Angelo Bagnasco ha suscitato, come prevedibile, diverse reazioni, per questo proponiamo un'ampia rassegna, non esaustiva, ma speriamo significativa, di articoli che hanno originato un acceso battito.

Nuvole scure al di là delle ampie vetrate dell’albergo che domina il porto di Ancona. Nuvole come quelle che il cardinale Angelo Bagnasco evoca in apertura della sua prolusione e che, sottolinea, «preoccupanti si addensano sul nostro Paese». Infatti «si respira un evidente disagio morale», afferma il presidente della Cei, che parla anche di «debolezza etica», «fibrillazione politica e istituzionale» e di «comportamenti contrari al pubblico decoro», ma non nasconde che molti si chiedono «a cosa sia dovuta l’ingente mole di strumenti di indagine».
Invece l’Italia ha bisogno di «saggezza e virtù», di «sobrietà, disciplina e onore» da parte di chi ha cariche pubbliche; e necessita di investimenti sui giovani, sulla famiglia, sulla solidarietà e il lavoro. Così di un nuovo atteggiamento di legalità verso il fisco: «È il momento di pagare tutti le tasse».

  Bagnasco: «Questa è l’ora della saggezza e della virtù» di Mimmo Muolo (AVVENIRE)

“Ero convinto che lo sconcerto e il disgusto, diffusi ovunque in questi giorni nel mondo cattolico (parrocchie, vescovi, associazioni…) di fronte allo scandalo che è sotto gli occhi di tutti, si manifestassero adeguatamente nella prolusione del Card. Angelo Bagnasco al Consiglio Permanente della CEI di oggi. Mi aspettavo una posizione che rappresentasse tutti i cattolici di fronte al degrado del costume (con gravi ricadute sulle istituzioni) di cui è stato ed è responsabile il Presidente del Consiglio. Ma la relazione di Bagnasco ha ceduto alla logica dei rapporti di potere suggerita dalla Segreteria di Stato e dalla sua politica di do ut des nel rapporto tra la Chiesa e le istituzioni della nostra Repubblica.

  Bagnasco invece di denunciare lo scandalo sceglie la linea della prudenza diplomatica di Vittorio Bellavite (NOI SIAMO CHIESA)

Nel discorso di ieri, atteso dall'Italia con un interesse forse mai avuto prima per le parole di un Presidente della Cei, il cardinal Bagnasco ha disposto le artiglierie, ha caricato i proiettili, ha puntato nella direzione giusta. E ha iniziato a colpire con parole infuocate come non era mai accaduto prima i comportamenti del capo del governo, andando ad affiancare le sue critiche a quelle espresse in precedenza dal Presidente della Repubblica e dal Presidente degli industriali. Quando però è stato il momento di compiere la missione fino alla fine, il cardinale ha rivolto le sue armi altrove. Il risultato, quest'oggi, è che tutti possono dire che sono contenti, persino i sostenitori del governo, per una situazione analoga a quella del dopo-elezioni quando nessuno dice di avere perso...

 
La difesa del bene comune di Vito Mancuso (LA REPUBBLICA)

Bagnasco ha parlato del caso Ruby, aprendo i lavori del Consiglio permanente della Cei ad Ancona, città che sarà sede del prossimo Congresso eucaristico nazionale. Ha dedicato un ampio paragrafo del suo discorso alle polemiche di questi giorni. Ma non ha lanciato anatemi né ha dato la tanto attesa (dagli avversari del Cavaliere) spallata a Berlusconi. Non ha certo taciuto sui "comportamenti contrari al pubblico decoro" e sugli di stili di vita "non compatibili con la sobrietà e la correttezza" - riferimento inequivocabile al caso Ruby, ma è sembrato anche condividere le perplessità di fronte all'imponente spiegamento di forze messe in campo dalla Procura di Milano per intercettare il premier e gli ospiti di Arcore...

  Cei, Bagnasco non "scomunica" il Cavaliere di Andrea Tornielli (IL GIORNALE)
 
Mi stupisco dell’unanimismo dei giornalisti della tv e della stampa che vedono nel discorso di Bagnasco un «severo monito a Berlusconi… un forte attacco». Ho letto tutta la prolusione al consiglio permanente della Cei (Ancona, 24 - 27 gennaio 2011) e sono rimasto «sgomento» dello «sgomento» del cardinale.

  Rubygate, dov’è lo sgomento nelle parole di Bagnasco? di Paolo Farinella (ALTRACHIESA)

«La collettività guarda sgomenta gli attori della scena pubblica, e respira un evidente disagio morale». La frase-chiave è verso la fine, quando il cardinale Angelo Bagnasco affronta il caso che investe il premier e sta monopolizzando la vita pubblica del paese. Il presidente della Cei, nella prolusione al Consiglio permanente riunito in un albergo di Ancona, parla ai trenta vescovi del direttorio, ma sa che tutta Italia lo ascolta.

  I vescovi: c'è disagio, ora più sobrietà di Carlo Marroni (IL SOLE 24 ORE)

"Due frasi-chiave vanno incrociate, nella lunga prelusione di Angelo Bagnasco al consiglio permanente della Cei, per cogliere l'orientamento della Chiesa di fronte al disorientamento della politica italiana. La prima: «La collettività guarda sgomenta gli attori della scena pubblica, e respira un evidente disagio morale». La seconda: «Dalla situazione presente - comunque si chiariranno le cose - nessuno ricaverà realmente motivo per rallegrarsi, né per ritenersi vincitore». La prima stila una diagnosi, la seconda ristabilisce il primato della Chiesa nella guida morale della nazione..."

  Palla al centro. La bussola della chiesa per il dopo Berlusconi (pdf) di Isa Dominijanni (IL MANIFESTO)

... La relazione di ieri ad Ancona è stata la prima analisi ufficiale dei vertici dell’episcopato cattolico dopo l’ennesimo scandalo sulla vita intima del premier. E riflette non solo la posizione dei vescovi ma del Papa, incontrato da Bagnasco sabato scorso. Conferma la volontà di sottolineare in modo esplicito «il disagio morale» provocato dalle notizie di «comportamenti contrari al pubblico decoro»; e di «stili non compatibili con la sobrietà e la correttezza». Insomma, pur senza essere citato Berlusconi viene evocato e criticato. Ma il presidente della Cei è attento a non oltrepassare i limiti della sua competenza...

  Sanzione morale che non rompe l'alleanza politica di Massimo Franco (CORRIERE DELLA SERA)

Il cardinale Angelo Bagnasco ha aperto ieri, in Ancona, il “direttivo” della Conferenza episcopale italiana – trenta vescovi in rappresentanza di tutte le regioni ecclesiali – con un discorso cauto e linguisticamente accorto nel quale non ha offerto il destro alle richieste provenienti da molti suoi confratelli di “sfiduciare” il premier Silvio Berlusconi alle prese con il “Ruby-gate”. In quattordici cartelle il presidente dei vescovi italiani non cita mai Berlusconi né lancia anatemi contro l’attuale maggioranza di governo. Piuttosto parla di “fase convulsa” nella quale “i poteri” non solo “si guardano con diffidenza ma si tendono tranelli, in una logica conflittuale che dura da troppi anni”.

  Bagnasco non fa la crociata a turbarlo sono i “tranelli” di Paolo Rodari (IL FOGLIO)

Dopo quelli del segretario di Stato vaticano Bertone e del Papa, anche l’intervento del cardinale Bagnasco, presidente della Conferenza dei vescovi italiani ha ribadito il «disagio» e lo «sgomento» del Paese rispetto a quel che sta emergendo dal caso Ruby, e ha chiesto a Berlusconi di chiarire al più presto, nelle sedi opportune, le accuse e le rivelazioni che lo riguardano. Bagnasco è anche disposto a riconoscere che nei confronti del premier sia stata usata «un’ingente mole di strumenti» di indagine, cioè un accerchiamento investigativo che in genere si riserva a reati ben più gravi. Ma visti i risultati «veri o presunti» dell’inchiesta, la necessità di un chiarimento da parte dell’interessato viene ormai considerata improcrastinabile.

  L'episcopato tra disagio e buon senso di Marcello Sorgi (LA STAMPA)

Va registrato l’evidente bisogno dei cattolici e dei non cattolici italiani di avere una parola del papa, della Segreteria di Stato o della CEI per poter comprendere la posizione della chiesa sulla questione Berlusconi: un verticismo che ha virtualmente chiuso la bocca a tutto il resto del cattolicesimo italiano (tranne alcune isolate eccezioni), timoroso di esprimere una reazione pubblica prima della gerarchia. È una vittoria del ruinismo, vero elemento di imbarazzo per l’episcopato italiano di oggi: la cautela delle parole di Bagnasco è figlia della consapevolezza che un giudizio sul berlusconismo è anche, per forza di cose, un giudizio sul ruinismo come tattica politica negli ultimi 25 anni di storia dei rapporti tra chiesa e politica.

  Berlusconismo e ruinismo (pdf) di Massimo Faggioli (EUROPA)

Chi era convinto che i vescovi italiani avessero già cambiato cavallo è rimasto deluso. L’attesa prolusione del cardinale Angelo Bagnasco, ai lavori del Consiglio episcopale permanente della Cei ad Ancona, è severa nel condannare «comportamenti contrari al pubblico decoro» e nell’invitare alla «sobrietà e all’onore» chi riveste cariche pubbliche. Ma il presidente della Cei si guarda bene dal chiedere le dimissioni del premier.

  Bagnasco, solo una tiratina d’orecchi per il premier di Ignazio Ingrao (PANORAMA)

Ha parlato più della rabbia dei giovani che dell’«affaire Berlusconi», più del vuoto politico che penalizza i giovani che del danno etico che deriva al Paese dai comportamenti privati (che fanno cultura pubblica) del premier.Questa l’impressione di fondo che si ricava dalla prolusione con cui ieri il cardinal Bagnasco ha aperto ad Ancona i lavori del parlamentino dei Vescovi italiani. Era grande l’attesa per questo intervento, che seguiva di qualche giorno le riflessioni sofferte e coraggiose sul «Ruby-gate» avanzate sia dal quotidiano cattolico Avvenire, sia dal segretario di Stato vaticano.

  La politica deve dare speranza di Franco Garelli (LA STAMPA)

La riprovazione dei vescovi cade sul capo di Berlusconi. Ma – un colpo al cerchio e uno alla botte – dalla Cei viene anche un’incongrua sortita sulla “ingente mole di strumenti di indagine”, messi in campo nel caso Ruby. Poiché gli agenti impegnati sono solo 10, la critica ai magistrati rivela la paura della Chiesa ad andare sino in fondo nei confronti del premier ed è paradossale nel giorno in cui spunta un leggina berlusconiana per punire i magistrati che fanno intercettazioni.

  Caimano senza decoro (pdf) di Marco Politi (IL FATTO QUOTIDIANO)

Bagnasco avvisa che il Paese è sgomento: "Troppi contribuiscono al turbamento generale". Comportamenti contrari al pubblico decoro e ideali bacati.

  Cei: "Fase convulsa e disagio morale" di Alberto Bobbio (FAMIGLIA CRISTIANA)

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C’è una riflessione da fare e una domanda da porre con urgenza: perché quasi solo le donne si indignano per le donne? Perché solo le donne alzano la voce e organizzano manifestazioni? Perché deve parlare la segretaria “donna” della Cgil, Susanna Camusso, nel totale assordante silenzio di tanti uomini altrettanto impegnati nella politica e nel sindacato, su uno stile nefasto di modello femminile che ormai si sta diffondendo nel Paese?

  Alberto Bobbio:   Ruby, si indignano solo le donne?

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Nei silenzi degli uomini, “troppa omertà” e “nascosta compiacenza”

  Chiara Santomiero:  L’indignazione delle suore anti-tratta per il Ruby-gate



Pubblichiamo uno stralcio dell' articolo di monsignor Raffaele Nogaro "Il vero cristiano è antiberlusconiano", dal nuovo numero di "Micromega"

  Raffaele Nogaro:   L'etica del vero Cristiano

Un bravo vescovo, di quelli che non hanno fatto carriera perché conservano uno spirito libero ed evangelico, cercava di rispondere alla delusione suscitata dalle parole caute del presidente della Cei. Vedi, mi diceva, a questo punto non si tratta di usare parole forti che appaiono retoriche.
Le invettive possono diventare un alibi per lavarsi la coscienza. Il problema non è tanto il comportamento, assolutamente deplorevole, di una persona; il dramma è l’indifferenza della grande maggioranza.

  Angelo Bertani:   Ruby e l’uso politico dello sdegno

Contro Berlusconi ma anche contro le gerarchie ecclesiastiche, troppo timide nel denunciare le malefatte del premier. Dopo il cardinal Bertone, il papa e, ultimo in ordine di apparizione, il cardinal Bagnasco, credenti, riviste cattoliche e associazioni ecclesiali alzano la voce contro il «satrapo di Arcore» con un volume più alto e parole più nette di quelle che, nei giorni scorsi, si sonocomunque levate dalle ovattate stanze vaticane e curiali.

  Luca Kocci:   Gerarchie timide, esplode la protesta della «base» (pdf)

Don Sciortino risponde a numerosi lettori 

  FAMIGLIA CRISTIANA:   Radici morali del Paese: giustizia e legalità

PERCHE' gli italiani tollerano da così tanto tempo tutto quel che ruota intorno a Silvio Berlusconi? Se questo, e in che misura, rappresenti un punto critico per il nostro Paese se lo chiede il New York Times che al tema dedica un ampia discussione nelle pagine "Room for Debate" dell'edizione online. Titolo: "Decadence and Democracy in Italy 1". Sette interventi, da quello di Federico Varese, ordinario di Criminologia alla Oxford University e autore di "Mafia on the Move: How Organized Crime Conquers New Territories", a quello di Chiara Volpato, che insegna Psicologia sociale a Milano Bicocca e il cui contributo si intitola, in modo eloquente, "Women's Decorative Role", alle analisi di Clare Watters dell'università di Birmingham e dei giornalisti Maurizio Molinari, Alexander Stille, Antonio Monda, Eloisa Morra.

  Angelo Bertani:   Il NYT e il dibattito su Berlusconi "Perché gli italiani lo perdonano ancora?"


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Nel Catechismo della Dottrina Cristiana (pubblicato da Pio X) c’è un elenco di virtù, vizi e peccati tra i quali mi hanno sempre colpito «I quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio: omicidio volontario; peccato impuro contro natura; oppressione dei poveri; frode nella mercede agli operai».

  Gianfranco Formenton:   «Defraudare gli operai»: un peccato che grida vendetta

In merito al senso ed ai contenuti dell’accordo sindacale su Fiat Mirafiori e al referendum cui sono stati chiamati ad esprimersi i lavoratori dello stabilimento torinese (v. notizia precedente), sulla strategia dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, e – più in generale – sul futuro dei diritti sindacali e dell’occupazione nel nostro Paese anche i movimenti ecclesiali e la base cattolica si sono lungamente interrogati.

  Giampaolo Petrucci:   “FIAT” CRUX. DALLA BASE CATTOLICA PERPLESSITÀ E CRITICHE


Per bocca del Consiglio Episcopale Permanente – riunito ad Ancona dal 24 al 27 gennaio 2011, sotto la presidenza del Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova – la Chiesa che vive in Italia ha parlato al Paese con riconosciuta autorevolezza e credibilità. Ha saputo farlo dimostrando unità di giudizio, anche nella disamina delle delicate problematiche che ne stanno segnando la vita politica e sociale.

  CEI:   Comunicato finale dei lavori del Consiglio Episcopale Permanente  




POLITICA



Mentre il premier accusa la magistratura di spionaggio, gli imprenditori e i sindacati denunciano: il Paese è fermo. Le priorità della politica a  Ballarò nella puntata in onda il 25 gennaio alle 21.05.

Ne discutono, tra gli altri, il ministro allo sviluppo economico Paolo Romani, Piero Fassino del PD, il ministro per l’attuazione del programma Gianfranco Rotondi, Bruno Tabacci di Alleanza per l’Italia, l’imprenditrice Anna Maria Artoni presidente di Confindustria Emilia-Romagna, il vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini, il vicedirettore del Giornale Nicola Porro ospiti di Giovanni Floris.

In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza.

  BALLARO': Il Paese è fermo


Sul caso Ruby Berlusconi sceglie la linea dura e va all’attacco di magistrati e giornalisti. Intanto, le carte della Procura di Milano sono al vaglio della Giunta per le autorizzazioni a procedere, che si spacca: il Pdl parla di fumus persecutionis, l’opposizione insorge e chiede a Berlusconi di fare un passo indietro. Siamo allo scontro finale?

  ANNOZERO: Vincere (puntata intera)

L'infelice telefonata del direttore generale della Rai a Santoro dimostra che l'azienda di viale Mazzini è quasi ingovernabile. E che gli influssi politici ne aggravano il caos.

  Giorgio Vecchiato: Annozero, la ritirata di Masi


Il crollo generale del senso di responsabilità è evidente. Qualunque forma di rispetto verso le istituzioni e i loro rappresentanti è ormai venuta meno. E l’esempio - il messaggio - che dai palazzi romani raggiunge i cittadini e il Paese, è devastante.

  Federico Geremicca: Il rischio-caos che minaccia il Paese

Combattuto tra curiosità e fastidio, il pubblico domanda: come, dove, quanto? I magistrati chiedono: chi e quando? La sesta domanda, invece, non arriva: perché? Perché Silvio B. si comporta così? Perché un uomo così importante, un capo di governo, si circonda di cortigiani e ancelle

  Beppe Severgnini: Umana e italiana la debolezza del premier

Per una decina di giorni gli italiani hanno vissuto una sorta di «vita parallela» in cui le vicende di Ruby e Berlusconi hanno spiazzato i normali parametri della realtà. E’ ormai tempo di scuoterci di dosso il senso di disgusto per il modo in cui una parte della classe politica trascorre le proprie serate di rilassamento e di tornare a occuparci di cose sicuramente più banali e, altrettanto sicuramente, meno disonorevoli. Scopriremo allora che molto è cambiato, in questi dieci giorni, in Italia e nel mondo. E non precisamente sotto il segno della tranquillità.

  Mario Deaglio: I problemi che l'Italia ha scordato

Eppure "se"  -  e sottolineo "se"  -  all'improvviso Berlusconi uscisse di scena, messo all'angolo da coloro che hanno, da tempo, atteso (e preparato) questo momento. Ma anche da molti "amici" e cortigiani, come avviene sempre al potente, quando cade in disgrazia. Allora: cosa accadrebbe? 

  Ilvo Diamanti: E se il Cavaliere uscisse di scena





 BENEDETTO XVI
 

      Angelus  -   23 gennaio 2011

 

      Udienza  - Santa Giovanna d'Arco (26 gennaio 2011)
 

     Discorso all'Inaugurazione dell'Anno Giudiziario del Tribunale della Rota Romana (22 gennaio 2011)


      Omelia  Festa della Conversione di San Paolo Apostolo - Celebrazione dei Vespri (25 gennaio 2011)



OPINIONI E COMMENTI


L'appello di Benedetto XVI al buon uso delle nuove piattaforme di comunicazione conferma "un Pontefice molto moderno: un innovatore, molto aperto alle tecnologie anche perché,storicamente, c'é una dottrina sociale della Chiesa assai attenta ai mezzi di comunicazione di massa come la radio e la tv. C'é un'idea che bisogna fare apostolato attraverso strumenti più evoluti",commenta il filosofo Maurizio Ferraris

  Giacomo Galeazzi: "Papa più moderno dello Stato"

Unità dei cristiani: ''bilancio'' e prospettive
Il “cammino” verso la “piena unità” dei cristiani “deve essere avvertito come imperativo morale, risposta ad una precisa chiamata del Signore”: per questo “occorre vincere la tentazione della rassegnazione e del pessimismo”, proseguendo invece “con passione il cammino verso questa meta con un dialogo serio e rigoroso per approfondire il comune patrimonio teologico, liturgico e spirituale; con la reciproca conoscenza; con la formazione ecumenica delle nuove generazioni e, soprattutto, con la conversione del cuore e con la preghiera”. Lo ha detto il Papa, celebrando il 25 gennaio i vespri nella basilica di San Paolo fuori le mura, a conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.

 SIR: Ancora lontani

Il portale tradotto in otto lingue con messaggi e appelli del Papa e la pagina ufficiale su Facebook

 LA STAMPA: La rivoluzione hi-tech del Vaticano Un sito da 3 milioni di click al giorno







 
   Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità  

         

 


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   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm