"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°8 del 2011

Aggiornamento della settimana

- dal 19 al 25 febbraio 2011 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 4 marzo 2011          


 
 


IL VANGELO DELLA DOMENICA 
LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo



OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia 
  di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia


 

N. B. La Lectio e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
 una o più notizie

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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale


"QUELLI DELLA VIA"





 




NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 









DIRITTI

LIBERTA'

Libertà, gridano. E ne parla il web, ne parlano i nostri giornali. Le folle che stanno sfidando regimi e bombe, decennali assetti di potere, interrogano la nostra libertà... I giovani del Maghreb stanno rischiando molto per avere più libertà. E noi? I nostri giovani? Se in quei contesti il desiderio di libertà può spingere ad andare in piazza, qui a cosa ci sta spingendo?...

  Davide Rondoni:  Libertà, gridano. Che sveglino la nostra


LIBERTA' RELIGIOSA

Una donna cristiana, Agnes Nuggo, è stata accusata di blasfemia e arrestata nella diocesi di Faisalabad, nella provincia del Punjab. Lo riporta l'Agenzia vaticana Fides su segnalazione dalla Chiesa locale, che si sta occupando del caso, esprimendo "estrema preoccupazione" per la vicenda.

  Stefano Vecchia: Pakistan, altra cristiana arrestata con l'accusa di blasfemia

L’Ue nomina finalmente i cristiani come vittime delle violenze che minoranze religiose subiscono in Medio Oriente e altrove.

  Franco Serra: Cristianofobia: l’Europa rompe il suo silenzio





DONNE

 
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Parole di suore...!


Dopo il mio intervento in Piazza del Popolo, domenica scorsa, molte persone si sono domandate e me lo hanno anche scritto, perché io, suora e missionaria, sono scesa in piazza di fronte a migliaia di persone per condividere una riflessione sulla dignità della donna. La mia risposta è stata per tutti la stessa: offrire un segno concreto di vicinanza alla donna, in modo dignitoso e direi davvero profetico, per dare voce a diverse centinaia di religiose che ogni giorno operano silenziosamente e gratuitamente con amore, coraggio e determinazione per ridare vita e speranza a tante donne comprate, vendute e sfruttate. Donne la cui dignità e identità è stata violentata e umiliata.

 
Io, Suora, in piazza, il 13 febbraio 2011

  il Video di tutto l'intervento di  suor Eugenia Bonetti

Mi scrive una signora, all’indomani della manifestazione del 13 febbraio a Roma: «Ho ascoltato il suo intervento a favore delle donne, in piazza del Popolo. Mi ha colpito molto! Non credevo che una suora potesse avere tanto coraggio e coerenza; indubbiamente il suo intervento ha fatto cambiare opinione a molti. A me personalmente di sicuro: miscredente, ex comunista, senza più fede politica, mai creduto in quella religiosa; tuttavia, oggi  il suo coraggio mi ha fatto nascere il desiderio di saperne di più.

  Dare voce a chi non ce l'ha

Nei giorni scorsi abbiamo seguito, attraverso i media, l’intervento di sr. Eugenia Bonetti a favore della dignità della donna, emarginata e usata in diversi modi. Il suo appello era anzitutto un richiamo alla coscienza di ogni cittadino, di ogni cittadina, di qualunque posizione e “colore” politico. Ma sr. Eugenia non ha agito da sola!  Accogliamo ora la sua parola e il suo ringraziamento al personale degli uffici nazionali dell’ USMI, e alle sue consorelle, Missionarie della Consolata. 

  Gratitudine di suor Eugenia

Tratta di donne e minori, sfruttamento sessuale, nuove forme di schiavitù e anora dignità dell’essere umano, della donna, ricerca di un’etica responsabile. Sono queste le tematiche trattate nel libro di suor Rita Giaretta.
Un testo che racconta il fenomeno della tratta delle donne, che si intreccia con il problema dell’immigrazione clandestina e della prostituzione, un libro che mette in luce la speranza che genera da gesti concreti di solidarietà vera. A parlare sono suore, giovani donne vittime di sfruttatori, giornalisti, scrittrici, rappresentanti di istituzioni ecclesiali e laiche, che si armonizzano e convergono per generare ed esprimere, da una realtà di dolore e schiavitù, cammini di vita e di liberazione.

  la scheda del libro "Non più schiave" di suor Rita Giaretta

Parla suor Rita Giaretta la religiosa che nei giorni scorsi ha scritto una lettera aperta alle donne dicendosi indignata dei comportamenti e degli stili di vita del premier. Lettera che ha avuto una vasta eco nei media.

 
il video

  il video con il testo della lettera di suor Rita Giaretta letta nella trasmissione "l'Infedele" dalla brava attrice Lunetta Savino.

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Il 6 aprile prenderà il via il processo che vede Berlusconi imputato per concussione e prostituzione minorile. Che si traduca o meno in quel che fu per Al Capone il reato di evasione fiscale, le vicende legate al caso Ruby stanno scuotendo i palazzi del potere e rianimando l’opinione pubblica. Il 13 febbraio scorso centinaia di migliaia di persone hanno riempito le piazze italiane – e non solo – per reclamare un Paese che rispetti le donne.

  Ingrid Colanicchia:  “Se non sempre quando?” La risposta delle donne al patriarcato. Nella società e nella Chiesa

Spero che qualcosa mi sia sfuggito, a proposito delle manifestazioni che si sono tenute domenica all'insegna dello slogan "Se non ora, quando?". Manifestazioni organizzate per chiedere di restituire dignità alle donne, mai come oggi trattate come oggetti di sollazzo, mai come oggi sottoposte a nuove schiavitù, a partire da quella dell'immagine.
Spero che mi sia sfuggito che anche il mondo cattolico si è mobilitato massicciamente per una battaglia che riguarda tutte le donne, belle e brutte, ricche e povere, laiche e credenti, di sinistra e di destra, italiane e straniere, tradizionaliste e rivoluzionarie.

  Paola Springhetti:  Dov'era finita la dignità della donna?

Inaspettate, così tante e così dovunque da sorprendere le stesse promotrici. La domanda è: quale sarà il seguito? E, soprattutto, ci sarà un seguito? Tutti se ne sono compiaciuti, a sinistra. Tutti, (anche le donne purtroppo), hanno minimizzato e ridicolizzato, a destra. Dispiace constatare che a rifletterci sopra, finora, siano solo i piccoli giornali e i siti web delle femministe.

  Franca Fossati:  Che fare della forza delle donne?


INFANZIA


I segni del dolore e della sofferenza sono meno evidenti e clamorosi ma non per questo non ci sono. E sono profondi e duraturi, impressi dall’aver assistito direttamente o indirettamente alla violenza sulle proprie madri.
Si stimano in almeno 400.000 in Italia i minori vittime della cosiddetta violenza assistita di genere, cioè di violenze, maltrattamenti fisici, psicologici, economici perpetrati sulle loro madri il più dalle volte dai mariti e partner, all’interno delle mura domestiche e di cui i bambini sono stati indifesi e vulnerabili spettatori.

  SAVE THE CHILDREN: Violenza, minori: almeno 400.000 bambini le vittime silenziose e sofferenti di violenza assistita


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Lo chiamano “Cento”, come fanno con molti altri suoi coetanei. Il soprannome, però, non si riferisce alla sua età, nove anni appena, ma al suo comportamento: sguardo duro, portamento disciplinato. E poca voglia di scherzare. Perché è un soldato. Un bambino-soldato di Mogadiscio, la capitale somala, oggi tra le zone del mondo più pericolose.
Avvenire lo ha incontrato nel centro della città. E lo ha fotografato. I bambini-soldato, in questa terra martoriata, purtroppo non sono una rarità. Ma è la prima volta che un bambino viene fotografato con l’uniforme dell’esercito del Governo federale di transizione somalo (Tfg), quello “legittimo” o quantomeno riconosciuto dalla comunità internazionale. Un’uniforme della giusta misura, non presa a qualcun altro.

  Matteo Fraschini Koffi: Somalia, ecco la prova dei bambini-soldato

... È mai possibile servirsi di questi ragazzi, all’inizio del Terzo Millennio per difendere libertà e democrazia? È chiaro che si tratta di una follia, una mistificazione di un presunto "bene" che, alla prova dei fatti, non serve proprio a nessuno. Parafrasando il grande poeta messicano Salvador Díaz Mirón, viene spontaneo levare la propria indignazione, quella delle libere coscienze: «Sappiatelo, sovrani e vassalli, eminenze e mendicanti: nessuno avrà diritto al superfluo finché uno solo mancherà del necessario». E per il piccolo "Cento" il necessario è innanzitutto e soprattutto il diritto a una vita degna cui ogni essere umano istintivamente anela, non costretto alla violenza contro i suoi fratelli somali. Per noi tutti è davvero tempo di aprire gli occhi.

  Giulio Albanese: È davvero tempo di aprire gli occhi




VITA

Si sta avvicinando il giorno in cui a Montecitorio si discuterà il disegno di legge sul "fine vita". Il tema è giuridicamente complesso ed emotivamente coinvolgente. Dovrebbe essere affrontato con pacatezza di ragionamento, sobrietà lessicale, assenza di pregiudizi, rinuncia all’uso di toni superfluamente emotivi, rispetto nei confronti opinioni diverse dalle proprie.

  Francesco D'Agostino: Il diritto più prezioso

La registrazione del dibattito "Libera scelta in libero stato" organizzato da MicroMega a Roma alla Facoltà Valdese il 9 febbraio 2011.
Gli interventi di Rodotà, Marino, Flores d’Arcais, Garrone, Parisi e Franzoni al convegno di MicroMega

  Chi decide sul fine-vita? (video)

Lo scrittore Roberto Saviano interviene contro la legge sul testamento biologico rivendicando il diritto di scelta per tutti: "La scelta di Englaro è stata una scelta di democrazia

  Roberto Saviano:  Testamento biologico (video)

Il rischio del "dispotismo etico", evocato a sproposito per inveire contro chi opera perché sia ricostruito quel minimo di moralità pubblica inscindibile dalla democrazia, si è già materializzato alla Camera dei deputati, dove è in corso la discussione sul progetto di legge che disciplina le modalità da seguire se si vogliono dare "indicazioni" per il tempo della fine della vita, ispirato non al principio di libertà, ma a quello di autorità. Se questa legge venisse approvata, ciascuno di noi perderebbe il diritto fondamentale ad autodeterminarsi, verrebbe espropriato del potere di governare liberamente la propria vita.

  Stefano Rodotà: Fermiamo questo testamento biologico

Hanno roteato le sciabole i soliti noti, da Rodotà a Saviano, da Marino a Vendola. Scatenando un’offensiva nel giorno in cui la Camera avrebbe dovuto cominciare l’esame del testo Calabrò sul "fine vita" (slittato per la precedenza al "Milleproroghe"). Al centro del mirino è soprattutto il Pd, spintonato perché alzi barricate parlamentari tali da affondare quel ddl. Mentre scatta la controffensiva dal centrodestra.

  Pino Ciociola: Fine vita, pressing laicista perché il Pd dica no

Caro direttore, rimane difficile parlare della fine della vita e della legge in discussione in Parlamento che, dopo il voto in Senato (marzo 2009), sarà a giorni esaminata alla Camera. I due anni trascorsi non sono forse passati invano: hanno contribuito, sia pure parzialmente, a svelenire l' atmosfera che era allora tesissima, ed hanno reso possibile qualche miglioramento del disegno di legge. Quello votato al Senato si riferiva solo alle persone in stato vegetativo (caso Englaro), e trascurava i ben più numerosi casi di pazienti in stato di incoscienza, incapaci cioè di intendere e di volere...
Rimangono diversi punti dubbi nell' attuale stesura del ddl. Ne indico quattro...

  Vittorio Possenti: Alimentazione e Urgenze i Dubbi ancora Aperti

La differenza tra "testamento biologico" e "Dichiarazioni anticipate di trattamento" è profonda: l’essenza del primo è la vincolatività della volontà del paziente, mentre l’essenza delle seconde è la non vincolatività, per cui l’orientamento manifestato dal paziente deve essere preso in considerazione senza che sia vincolante per il medico. Presupposto del testamento biologico è la disponibilità della vita; presupposto delle Dat è la sua indisponibilità.

  Carlo Casini: Quanta distanza tra «bio-testamento» e «Dichiarazioni anticipate»

La Costituzione italiana garantisce, all'articolo 32, che «nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario». Chiunque insomma, nell'ambito della gestione della sua salute, è padrone di disporre come vuole del proprio corpo: di andare o no da un medico, di curarsi o non curarsi, di sottoporsi o no ad un'operazione, al limite anche di cessare di alimentarsi. Ciò vale se egli è in stato di coscienza, se è in grado d'intendere e di volere. Ma che accade se non lo è più?

  Ernesto Galli della Loggia: I Confini della Volontà




ACQUA


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“Dammi da bere”


Il convegno “Dammi da bere”, una giornata di studio per approfondire i molti aspetti – economici, politici, sociali – connessi con la tutela e la gestione delle risorse idriche. Ad organizzarlo, l’associazione Greenaccord, con il sostegno della Provincia di Roma.
All’evento hanno preso parte esperti di fama mondiale ed esponenti del mondo politico, imprenditoriale e del Terzo settore, oltre agli assessori della Provincia di Roma al Bilancio e all’Ambiente, Antonio Rosati e Michele Civita. Obiettivo dell’incontro: analizzare le principali cause dei problemi di approvvigionamento idrico, porre l’accento sui possibili metodi di gestione sostenibile dell’acqua e valutare le proposte di liberalizzazione, anche in vista dei referendum di primavera.

  Programma

Il messaggio del presidente della Repubblica Napolitano ha aperto ufficialmente i lavori della conferenza “Dammi da bere”, organizzata dall’associazione Greenaccord. Sul palco, economisti, climatologi, biologi, giuristi e amministratori pubblici.

  Esperti internazionali a confronto a Roma Acqua, un bene da difendere Aperto il convegno Greenaccord

Un miliardo di persone non ha accesso ad acque potabili sicure; a causa dei cambiamenti climatici a tale numero si potrebbero aggiungere entro il 2050 altri 2 miliardi e 800 milioni di persone con scarsità di acqua. Secondo le previsioni dal 5 al 25% degli usi globali di acqua dolce probabilmente supererà nel lungo termine le forniture disponibili e circa la metà della popolazione mondiale entro il 2025 fronteggerà una scarsità di acqua.

  Il mondo ha sete. Al Convegno Greenaccord gli esperti propongono problemi e soluzioni

Gestione pubblica o gestione privata? Nella seconda sessione di lavori della conferenza internazionale Greenaccord di Roma si discute su quale siano gli strumenti migliori per assicurare qualità della fornitura, risparmio di costi e garanzia dei diritti dei cittadini

  L’Acqua in Italia: tra criticità e punti di forza. Nel dibattito irrompe la polemica sulla gestione idrica

Una conferenza totalmente dedicata al tema dell’acqua non poteva non includere un confronto sulle diverse posizioni rispetto ai quesiti referendari sui quali i cittadini italiani dovranno votare nella prossima primavera. Da qui la scelta dell’associazione Greenaccord di offrire l’occasione, attraverso una tavola rotonda che ha visto coinvolti economisti, esponenti del Terzo settore e del mondo produttivo, di conoscere i diversi punti di vista in campo.

  Quale gestione per i servizi idrici? Una tavola rotonda sui referendum chiude la giornata sull’Acqua di Greenaccord

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AFRICA



Pane, lavoro e libertà sono tre parole sulle quali si fonda la pace. Il Maghreb le sta urlando al mondo intero. Attraversiamole assieme.

  Fabio Pipinato: Pane, lavoro e libertà. Unificare subito il Maghreb

Quel che si è messo in moto nei paesi arabi in queste settimane è di straordinario interesse e non solo per il destino di questa regione. E’ ancora presto per comprenderne l’esito e le notizie che arrivano dalla Libia in queste ore non possono che preoccuparci. Ma ciò nonostante siamo in presenza di un grande e nuovo risorgimento regionale, laddove la formazione degli stati nazionali dopo la fine della seconda guerra mondiale era avvenuta sotto il rigido controllo delle grandi potenze coloniali, lasciando una lunga scia di regimi addomesticati, dispotici e corrotti

  Michele Nardelli:  Manifestazioni nei paesi arabi. Il silenzio dell’Europa


"Ci stanno dando la caccia. Ci stanno ammazzando". Le drammatiche telefonate dei profughi. Che rischiano di diventare la crisi nella crisi della Libia.

  Luciano Scalettari: Libia, nel mirino ora gli africani

L’organizzazione attacca il Consiglio di sicurezza Onu e l’Unione africana. E chiede azioni concrete tra cui l’embargo immediato sulla fornitura di armi al regime. Presa diposizione anche della Tavola della Pace. Intanto i profughi eritrei e etiopici in Libia sono tra due fuochi.

  NIGRIZIA: Libia, la frustata di Amnesty (testo+audio)


LIBIA

Ecco le terribili immagini di cio' che  sta accadendo in Libia.

  Le immagini della strage (video molto cruento)

  Le fosse comuni per i manifestanti morti (video)


“Ci si prepara ad aiutare Tripoli a combattere l’ultima battaglia. Ci si aspetta che da stasera milizia e mercenari escano in citta e si teme il peggio”: una voce da Tripoli, una testimonianza drammatica arrivata via Skype.

  Alessandro Speciale: Esclusivo: Libia, "Si teme che adesso il pazzo possa utilizzare armi chimiche..."

Intervista a padre Alan Arcebuche, un francescano che viene dalle Filippine ed è il direttore di Caritas Libia.
La voce arriva disturbata, ma conferma che la situazione è molto tesa e confusa e che le prossime 48 ore saranno quelle decisive.

  AVVENIRE: Il direttore di Caritas Libia: da qui non ci muoviamo

Per padre Samir Khalil Samir, gesuita originario dell'Egitto, docente di Teologia e Islamologia presso il Pontificio Istituto Orientale e uno dei massimi esperti mondiali di dialogo tra cristiani e musulmani, questo movimento rappresenta una “primavera” nel mondo arabo, un altro passo verso la democratizzazione dei Paesi della regione.
Padre Samir ha concesso questa intervista a ZENIT sull'argomento.

  Inma Alvarez: “Stiamo assistendo a una primavera nel mondo arabo”

«In nessuna delle crisi umanitarie e dei conflitti vissuti negli ultimi venti anni» è il commento di don Vittorio  Nozza, direttore di Caritas Italiana, «abbiamo assistito ad una violenza così vasta».  «Anche la sorpresa dei Paesi occidentali – continua Nozza - rispetto all’evolversi rapido di queste crisi, è il segnale di una preoccupazione diffusa che condividiamo e rispetto alla quale chiediamo la massima attenzione».

  Mariaelena Finessi: Libia, l’orrore di un genocidio

Cerco notizie sulla Libia ovunque. Cerco notizie di questi giovani che credono in un Nordafrica democratico. Per sapere qualcosa mi collego ad Al Jazeera, a Fortress Europe o nelle bacheche Facebook di amici che hanno accesso a notizie di prima mano. Nella bacheca di Don Mosè Zerai dell'associazione Habeisha leggo qualcosa che mi getta nello sgomento...

  Igiaba Scego: I migranti e l’incubo linciaggio

Sono i due volti di Tripoli, oggi. La disperazione e l’orgoglio.

  Fabrizio Caccia: Malmenato dalle milizie. Rabbia e bandiere verdi nella capitale della paura

Traffico del web crollato negli ultimi giorni su tutto il territorio libico. I livelli di uso della Rete sono molto più bassi di quelli normali.

  Pino Pignatta: Libia, come il regime controlla Internet

Esercito allo sbando, nel Paese spaccato riemergono i legami di sangue, le appartenenze, le famiglie

  Cristiano Tinazzi: Libia, una questione tribale

Il reportage per The Independent di Robert Fisk

  Robert Fisk: Una città all'ombra della morte

Il rais in diretta telefonica sulla Tv di Stato

  Stella Spinelli: Gheddafi: 'Al Qaeda dietro la rivolta'

Per gentile concessione di Mondo e Missione, pubblichiamo un reportage di padre Piero Gheddo sulla Chiesa cattolica in Libia. Una comunità viva costretta a non alzare mai la voce.

  Piero Gheddo: Quella Chiesa nell'ombra di Gheddafi

Da sempre influenzata dal Vicino Oriente, è stata la prima a liberarsi di Gheddafi. Ma permane il rischio dell'Islam fondamentalista

  Francesco Anfossi: Cirenaica, la Libia "ribelle"


Il dossier di PeaceREPORTER

  PEACEREPORTER: Apocalisse libica


TUNISIA



Per le strade della città, dove laici e islamisti si confrontano e qualcuno invoca l'uomo forte

  
Christian Elia
: Tunisia, un mese dopo


SUDAN

Sempre più numerosi i casi in Sudan di abusi sessuali da parte della Security nei confronti di donne e giovani “colpevoli” di aver partecipato alle manifestazioni di piazza. La denuncia di Sudan democracy first group.

  
NIGRIZIA
: Lo stupro come arma politica

UGANDA


Sempre più numerosi i casi in Sudan di abusi sessuali da parte della Security nei confronti di donne e giovani “colpevoli” di aver partecipato alle manifestazioni di piazza. La denuncia di Sudan democracy first group.

  
Jean Marie Sanbu
: Vince Museveni, trionfa la corruzione




ISRAELE/PALESTINA

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Semi di pace – XIII edizione «Il conflitto israelo-palestinese raccontato da operatori di pace»


«Semi di pace», promosso da Confronti, si svolgerà in Italia tra il 21 e il 28 febbraio 2011. Si tratta di un programma di incontro tra operatori e mediatori di pace israeliani e palestinesi che giungono nel nostro paese sia per conoscersi e dialogare tra di loro – l’attuale situazione politica e militare rende difficile questo tipo di incontri – sia per condividere con il pubblico italiano le loro esperienze e le loro analisi sul complesso problema mediorientale. La delegazione divisa per coppie raggiungerà diverse città italiane.

  
Semi di pace - XIII edizione

Superare la sindrome da stato di assedio in un Medioriente infiammato da nuove instabilità e anche da nuove speranze. Disinnescare il conflitto tra palestinesi e israeliani attraverso il riconoscimento dell’altro. È ciò che cercano di fare gli ospiti di «Semi di pace», serie di iniziative in varie città italiane organizzate in questi giorni dalla rivista Confronti, che nella sua 13° edizione ha fatto tappa ieri in un Forum a l’Unità.

  
Il dialogo possibile oltre i cliché per far radicare i “Semi di pace” (pdf)

Nel video: Come uscire dal conflitto israelo-palestinese? Come avviare un dialogo?
Il condirettore de l'Unità Giovanni Maria Bellu introduce il forum nella redazione con l'iniziativa 'Semi di pace' promossa dalla rivista Confronti. Asher Salah, israeliano, critico e docente di cinema, israeliano, Mustafa Qossoqsi, palestinese, impegnato in progetti educativi e di recupero...

  
L'israeliano e il palestinese a l'Unità 1 (video)

Guarda anche:

   L'israeliano e il palestinese a l'Unità 2 (video)

  
L'israeliano e il palestinese a l'Unità 3 (video)

 
L'israeliano e il palestinese a l'Unità 4 (video)

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Dal gennaio 2010, secondo dati dell'Onu, 65 palestinesi sono stati uccisi dai soldati di Tel Aviv


  
Vittorio Arrigoni
:  Gaza, l'eccidio continua

Il 15 marzo in migliaia scenderanno in piazza a Gaza e in Cisgiordania per chiedere la fine delle divisioni tra Hamas e Fatah


  
Vittorio Arrigoni
:  Gaza, il giorno della riconciliazione

Quella israeliana non è un'occupazione, in realtà, ma una guerra: e il processo di pace solo un'arma del suo arsenale. A due mani, Noam Chomsky e Ilan Pappé riesaminano la questione palestinese

  
Francesca Borri
:  Beati i costruttori di Stati







I NOSTRI TEMPI /

  Interventi ed opinioni


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Libia - Italia - Europa rapporti imbarazzanti


Il 2 settembre scorso abbiamo espresso il nostro disgusto per lo “spettacolo indecoroso” in onore di Gheddafi preparato dal capo del governo che ha ostentatamente baciato la mano al dittatore trascurando completamente ogni accenno alla violazione dei diritti umani, alla tragica sorte delle vittime dei respingimenti, a chi muore nel deserto o nelle prigioni libiche. Ora la repressione delle rivolte è spietata. Gruppi armati sparano sulla folla che viene anche bombardata.
   Libia – Italia: l'imbarazzata complicità

Le armi fornite dall'Italia al Colonnello Gheddafi in questi ultimi anni (in particolare elicotteri e aeromobili, bombe, razzi e missili) sono forse state in prima linea nella sanguinosa repressione di questi giorni della popolazione civile libica, che sta protestando pacificamente contro il regime. Basterebbe questo a dare forza alla richiesta di sospensione di ogni forma di fornitura di armamenti e di cooperazione militare col governo libico che la Rete Italiana per il Disarmo (coordinamento che raccoglie oltre 30 organismi italiani impegnati sul tema del controllo degli armamenti) e la Tavola della Pace rivolgono in queste ore concitate e dolorose al Parlamento e al Governo italiano.
   Le armi italiane potrebbero fare strage in Libia: è ora di intervenire

... Che un sussulto di dignità ci faccia correre al riparo con la condanna decisa della violenza e con l’accoglienza, con parole chiare e braccia aperte ai poveri e non ai dittatori.
   Complici

   Video: L'Italia e il genocidio libico

   la puntata integrale di Otto e mezzo dedicata alla Libia: L'Italia e il genocidio libico 

Il petrolio, il gas, le ondate bibliche di migranti. Così il Vecchio Continente si mostra terrorizzato dalla crisi di un Paese (la Libia) con 6,5 milioni di abitanti.     L'Europa ha paura della Libia

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  Italia primo fornitore europeo di armi alla Libia

   L'Italia e Gheddafi

   Viva il popolo della libertà

   Fermiamo la strage in Libia

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Da questo punto di vista la sorte di Muhammar Gheddafi è indifferente. Se sarà sconfitto e cacciato, l’Italia e l’Europa avranno interlocutori nuovi e imprevedibili. Se il Colonnello riuscirà invece a restare in sella, l’avrà fatto solo al prezzo di stragi orrende. L’Europa (e l’Italia in particolare) che oggi gli chiede, e anzi quasi gli grida, di fermare le violenze potrebbe di nuovo averlo come interlocutore? Considerarlo un partner affidabile nella politica di contenimento dell’immigrazione irregolare? Firmare altri contratti per il petrolio e per il gas? Ospitarlo nelle proprie capitali, con tende, guardie del corpo e lezioni sul Corano incluse?

  Fulvio Scaglione: Niente sarà più come prima. Gheddafi è ormai un «intoccabile»

Italia, Francia, Gran Bretagna e soprattutto Russia. Le mitragliatrici che sparano contro i cittadini libici arrivano da qui.

  Fulvio Scaglione: Chi ha venduto le armi a Gheddafi

... Nessun commento sul genocidio in atto... né sulla vergognosa politica italiana nei confronti di un dittatore sanguinario. Gli utenti di Radio padania pensano solo ai migranti che verranno... parlano di «invasori»... L'Italia basando tutto sui respingimenti... si è resa complice di torture e stupri. I numeri dei migranti non saranno da esodo biblico... saranno gestibili. Purtroppo però il Paese in questi anni si è privato dei mezzi di gestione. È questa la vera tragedia

  Igiaba Scego: La lega della paura

Come potremmo non stare in guardia? Come potremmo non essere preoccupati? Eppure questa non può essere la sola, unica, esclusiva nostra preoccupazione. Non può ruotare tutto ossessivamente intorno a noi. Perché laggiù in Libia, sotto i nostri occhi, a pochi minuti di volo dall'Italia, stiamo assistendo a un bagno di sangue

  Gian Antonio Stella: Egoismi e Paure

Spiace ricorrere ai luoghi comuni, ma certi ministri parlano come antichi “polentoni” impauriti dalle potenzialità del cosmopolitismo mediterraneo, da loro vissuto (per ignoranza) solo come una minaccia. Come se la storia non avesse niente da insegnare a una nazione anziana, la cui età media è di quasi vent’anni più elevata rispetto alle società giovani e vitali che si stanno ribellando. Come se fossimo condannati ad avere paura del progresso fino al punto di non immaginare neppure un futuro democratico comune a tutti i popoli del nostro mare.

  Gad Lerner: Se l’Italia ha paura del progresso

Nel 1989 la televisione satellitare permise ai popoli europei di ascoltare, comprenderee aiutarsi. A sostenere i giovani del Cairo, di Tunisi, di Tripoli, di Sanaa e di tutte le città in protestaè stato il ponte dei social network, il nuovo strumento egualitario che la tecnologia fornisce alle“buone volontà” dei nostri tempi. Il mondo nuovo e integrato esiste già sul web. Meglioaccorgersene in tempo.

  Filippo Di Giacomo: La caduta del muro arabo

Ora basta. Invitiamo tutti i cittadini ad esporre la bandiera della pace al balcone di casa in segno di solidarietà con i giovani e i popoli in lotta per la dignità, i diritti umani, la libertà, la democrazia e lo stato di diritto nel mondo arabo.

  TAVOLA DELLA PACE: Questa "rivoluzione" è anche la nostra!

Aerei, navi, soldati: come l'Italia si prepara ad 'accogliere' l'ondata di migranti dal Maghreb

  Antonio Mazzeo:  Italia, l'armata anti-immigrati

Uno stato in frantumi e le infiltrazioni del fondamentalismo islamico sono il vero incubo dell'Occidente ancora incapace di fermare il massacro in corso

  Nicola Sessa: Rosso sangue, il futuro della Libia

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È il nome del coordinamento nato a Palermo non solo per far luce sulla morte di Noureddine Adbabe, il 27enne marocchino morto dopo 8 giorni di agonia e vittima della guerra agli immigrati scatenata dal comune siciliano. Ma anche per denunciare i soprusi subiti da tutti gli ambulanti coinvolti in questa caccia al migrante che scappa da guerre e povertà, per poi morire bruciato in un paese considerato “democratico”.

  Alberto Biondo:  Giustizia e Verità Noureddine

Il Network Euro Mediterraneo per i Diritti dell'Uomo ha organizzato una missione di raccolta d'informazioni, che si è svolta dal 18 al 24 febbraio in Tunisia e in Italia. Ecco il resoconto della responsabile delle relazioni esterne del CIR (Consiglio Italiano per i rifugiati) che ha partecipato alla ricognizione

  Valeria Carlini:  Per gli immigrati della Tunisia"Dall'emergenza alla protezione"




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Gli 80 anni di Raniero La Valle


A Antigone, Vasti, Agnese, Agata, Teresa, Tina Anselmi, Ruth First, Marianella, le madri di piazza di Maggio, le donne del 13 febbraio e a tutte le donne che resistono ai potenti

È il diario di un protagonista di pace nel Novecento delle guerre. Un bambino scopre che Mussolini non è "buono" nella Roma dove i tedeschi portano via gli uomini che viaggiano in tram. "Dirigevo l'Avvenire d'Italia mentre si preparava il Concilio. Cosa succede a un giornalista se l'editore è il Papa?" Su Vietnam e divorzio il Vaticano aveva idee diverse...

       “Il mio Novecento è finito mentre un fuorilegge si aggira per l’Europa parlando a nostro nome” di Raniero La Valle

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"L’isola" di Renato Sacco


In questi giorni, come ha affermato il Ministro Maroni ‘rischiamo di vedere arrivare un’ondata di 80.000 migranti che fuggono dal Nord Africa’. E sull’Isola di Lampedusa si vivono momenti di solidarietà e accoglienza accompagnati da polemiche. Come quella con la UE da parte dello stesso Ministro degli Interni, che non esita a dare colpe all’Europa intera e a reclamare un contributo immediato di 100 milioni di euro perché, dice lui, ‘questa situazione non si risolve con i respingimenti’.
Mentre assistiamo a grandi movimenti di popolo, nelle piazze in Egitto, Algeria, Tunisia, Yemen, Iran (e Italia!) e di fughe in mare di migliaia di persone che vanno alla ricerca... e perdono anche la vita, il servizio pubblico RAI manda in onda un’altra Isola, quella dei famosi, in Honduras, dove qualcuno si diverte a far finta di essere naufrago.

      L'isola

  

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Crisi finanziaria

La social card raddoppia e la sua gestione passa alle organizzazioni caritative, ovvero cattoliche... Il trionfo della sussidiarietà tanto amata da Comunione e liberazione, che con il suo braccio economico, la Compagnia delle opere, è fra i maggiori pretendenti alla social card di Sacconi: meno Stato e più società, ovvero le organizzazioni del terzo settore. Con una serie di domande a cui né il decreto né il ministro Sacconi per ora rispondono: chi controllerà gli enti? A chi distribuiranno la card? Fra le stesse organizzazioni cattoliche le opinioni sono differenti. Critica la Caritas italiana, che pure è fra i candidati alla gestione della card... Favorevoli con riserva le Acli...

  Luca Kocci: Le organizzazioni cattoliche in fila (pdf)

La più grande riforma mai realizzata per i poveri in Italia, ampliando e migliorando i contenuti della “Carta acquisti” o “Social card” lanciata dal Governo nel 2008, facendone un mix di soldi e servizi. È l'obiettivo della proposta lanciata ieri a Roma dalle Acli, con il “Piano nazionale contro la povertà” (in .pdf) per contrastare la “povertà assoluta” definita in base al reddito che oggi riguarda tre milioni di persone, il 5,1% della popolazione in Italia.

  UNIMONDO: Acli: nuova Social Card per tutti i poveri, ma per Sacconi è “un lusso”





LOTTA ALLE MAFIE


Poco più di un mese fa la 'ndrangheta ha tentato di ucciderlo. Ma l'imprenditore di Reggio Calabria assicura: "Rifarei tutto"

  Franco Cufaro e Lucio Musolino: Bentivoglio, storia di un commerciante antimafia (pdf)

'Non abbiamo paura. Siamo qui, oggi, per rilanciare il nostro impegno sul territorio'. E' quanto ha detto Mimmo Nasone, del Movimento ReggioLiberaReggio e referente dell'associazione Libera, presentando le iniziative messe in campo l'agguato compiuto contro Tiberio Bentivoglio, titolare di una sanitaria che primo, a Reggio Calabria, ha denunciato il racket.

  LIBERA: Un gesto concreto al fianco di Tiberio Bentivoglio!

La corruzione minaccia il prestigio e la credibilità delle istituzioni, inquina e distorce gravemente l'economia, sottrae risorse destinate al bene della comunità, corrode il senso civico e la stessa cultura democratica. Per questo motivo raccoglieremo un milione e mezzo di cartoline da inviare al Presidente Napolitano per chiedergli di intervenire, nelle forme e nei modi che riterrà più opportuni, affinché il governo e il Parlamento ratifichino quanto prima e diano concreta attuazione ai trattati, alle convenzioni internazionali e alle direttive comunitarie in materia di lotta alla corruzione nonché alle norme, introdotte con la legge Finanziaria del 2007, per la confisca e l'uso sociale dei beni sottratti ai corrotti.

  LIBERA: Per il bene comune i corrotti restituiscano ciò che hanno rubato

Mafia di provincia, la ricca provincia pavese per nulla immune dall’infiltrazione della criminalità organizzata. A dirlo è Domenico Grimaldi, colonnello della guardia di finanza, a margine del bilancio dell’attività delle fiamme gialle nel 2010

  NARCOMAFIE: Pavia, la ‘ndrangheta nella nebbia

L'avvento dei professionisti nel gioco delle acquisizioni ha moltiplicato i vantaggi per pochi e la scarsa trasparenza in un business da dieci miliardi. E per il cittadino diventa impossibile comprare casa

  Enrico Bellavia: Il bluff delle aste giudiziarie nelle mani di boss e affaristi

Un operatore - con la  garanzia dell'anonimato - racconta i segreti delle aste giudiziarie.  Come si fanno, chi partecipa, come si fa a taroccarle. Intervista di Enrico Bellavia

  REPUBBLICA: Così la mafia si compra le case confiscate (video)





SCUOLA

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  Lo studente Down? «Escluso dalle gite» E la classe si ribella

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L'Unesco raccomanda l'insegnamento della filosofia in tutte le fasi della formazione scolastica, a partire dalla "primaria". Perché è fonte di libertà e la chiave di volta della pace.

  Paolo Perazzolo: Bambini a scuola da Socrate

In attesa dei decreti attuativi e delle risorse negli atenei è il caos. Gli studenti si attrezzano e on line si moltiplicano consigli e idee per combattere la legge Gelmini

  Carmine Saviano: Come sopravvivere alla riforma in Rete è boom di manuali

Nell'ultimo anno le presenze degli alunni sono calate di quasi il 2 %. Il numero di insegnanti della materia, invece è cresciuto del 14 %.  Di questi, il 21 % sono precari

  Salvo Intravia: Ora di religione, meno studenti Ma aumentano i professori



FEDE E
SPIRITUALITA'




Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto

I MERCOLEDì DELLA BIBBIA – 2011

Dal 26 Gennaio al 30 Marzo

  DAL TESORO DELLO SCRIBA

    Lettura del Vangelo di Matteo  


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"CELEBRARE DIO CON LA VITA" HOREB n. 57 – 2010

TRACCE DI SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI

   Editoriale (Pdf)

   Sommario (Pdf)


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"Il Discorso Missionario: Mt. 10" relazione di P. Aurelio Antista (VIDEO)



I MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA 2011
"DAL TESORO DELLO SCRIBA  Lettura del Vangelo di Matteo"
promossi dalla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)

2° Incontro del 2 Febbraio 2011(anticipazione incontro del 9 febbraio 2011)  

Il Discorso Missionario: Mt. 10 di P. Aurelio Antista

   Video

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"A Sua Immagine" Mese della Famiglia: Come dobbiamo educare i nostri figli?

La trasmissione di RAIUNO “A Sua Immagine”, andata in onda domenica 20 febbraio 2011, ha dibattuto su un tema che bene si incastona nel mese dedicato alla famiglia: “il mestiere dei genitori: come educare i figli”.In studio lo psicologo Ezio Aceti, studioso dell’età evolutiva, ha risposto alle domande del conduttore Rosario Carello citando una sua pubblicazione, simpatica già nella intuizione del titolo: “Crescer(ci)”, recentemente edito da Città Nuova.
In questo libro Aceti azzarda a fissare sulle tavole della vita, dieci comandamenti rivolti ai genitori per educare i figli, da rispettare o da impugnare con possibilità d’appello:
1. ASCOLTARE: mettersi nei panni dell’altro
2. ACCOGLIERE: fare spazio alle idee dell’altro, il bambino va ascoltato. Egli ha sensibilità, spiritualità, cultura e fantasia proprie e come tali devono essere rispettate e amate.
3. AVVICINARSI: avere la presenza giusta e una giusta distanza. Il bambino non è un piccolo adulto.
4. ATTENDERE: saper aspettare. Non tutti i bambini hanno gli stessi tempi.
5. AGGREGARE: creare occasioni per mettere insieme. Il bambino cresce attraverso la relazione, impara a rispettare le regole del gruppo.
6. AMMIRARE: stupirsi di fronte a loro, godere insieme del mistero di ogni essere. Il bambino non è un nostro clone.
7. AMMONIRE: riprendere con fiducia e determinazione. Educare i piccoli al senso del sacrificio, alla rinuncia di sé per un bene più grande. Da adulti potranno creare uno stile di vita votato al “bene comune”.
8. ACCOMPAGNARE: essere compagni di viaggio dei propri figli.
9. ACCOSTARSI: avere la giusta vicinanza
10. AMARE: ma non solo, fare anche in modo che i bambini se ne accorgano.

   Guarda il video della puntata del 20 febbraio

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"Le Frontiere dello Spirito" puntata del 20 febbraio 2011

Domenica 20 febbraio 2011 "Le Frontiere dello Spirito", la rubrica religiosa scritta e condotta da Maria Cecilia Sangiorgi e monsignor Gianfranco Ravasi.

Nella prima parte, monsignor Ravasi ha approfondito le letture tratte dal libro del Levitico (19,1-2.17-18)
A seguire - come sempre - la poesia di padre Turoldo "Nella Tua luce vediamo la luce", letta dall'attrice Paola Morales.

Nella seconda parte del programma "Volti e storie", curata da Maria Cecilia Sangiorgi, il servizio: "La via di Damasco" di Pietro Barcellona.
La Sangiorgi racconta la storia affascinante e coraggiosa che ha come protagonista il professor Pietro Barcellona, filosofo, giurista, di formazione marxista materialista che ha ricoperto incarichi politici all'interno del Partito Comunista Italiano, docente di Filosofia del Diritto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catania, ex componente del Consiglio Superiore della Magistratura ed autore di innumerevoli pubblicazioni, che nel cammino della sua vita ha incontrato Cristo.

   la puntata integrale del 20 Febbraio (video)

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 RAI RADIOTRE - "UOMINI E PROFETI":

Dopo Giosuè, il Libro dei Giudici, in cui si racconta lo stanziamento dei figli di Israele nella terra che era stata promessa loro dal Signore, e conquistata da Giosuè a capo del popolo. Per la verità, in contrasto con il Libro precedente, ci si accorge che la conquista non è né così definitiva (le varie tribù devono continuare a difendersi dagli attacchi di altre popolazioni), né sono così concordi le tribù. Ma in ogni caso si passa da una situazione nomadici a una di relativa stanzialità, e dalla pastorizia come attività prevalente all’agricoltura. I “giudici” sono soprattutto comandanti e governatori. Tra di essi spicca una donna, Debora, alla quale è attribuito un canto che è tra i testi più antichi di tutta la Bibbia. dalla sua storia si evince anche, in parte, qualche riferimento alla condizione della donna nell’antico Israele.

Libro dei Giudici capitoli 1-9
Debora, la profetessa
con
Debora Tonelli
Domenica 20 febbraio 2011



     Ascolta la puntata (audio)


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 RAI RADIOTRE - "FEDI E MONDO":

Silenzio e solitudine. Due dimensioni della vita umana che possono avere una doppia valenza: da un lato quella di malattia e dolore, dall’altro quella di un respiro necessario e di una felice pacificazione. Ma come si declinano nel cuore e nella vita degli esseri umani? Il silenzio può essere chiusura dentro il mutismo, o disprezzo dell’altro, o autoinganno, o esperienza di angoscia. Ma d’altra parte può essere anche un modo profondo di comunicare, o di avere compassione, o di vivere l’umiltà, o di provare pace. Analogamente, la solitudine può essere un muro in cui ci si trova rinchiusi, supponenza nei confronti degli altri, prigione dei sentimenti, o maturazione della coscienza di sé. Nella vita spirituale silenzio e solitudine possono essere pericoli in agguato, ma anche straordinarie risorse. Ne parliamo con Sabino Chialà, monaco del Monastero di Bose, e Eugenio Borgna, uno dei più grandi e interessanti psichiatri della scuola italiana


Silenzi e solitudini
con Sabino Chialà e Eugenio Borgna
Sabato 19 febbraio 2011




     Ascolta la puntata (audio)

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Identità nazionale e integrazione europea - Belgrado 17-20 febbraio 2011

Identità nazionale e integrazione europea.17-20 febbraio 2011 - Belgrado/Repubblica di Serbia
Incontro annuale del Comitato Congiunto CCEE-KEK

“Viviamo momenti della storia nei quali la nostra consultazione, riflessione e preghiera ecumenica è veramente urgente”. Si è aperto con queste parole a Belgrado l’incontro annuale del Comitato Congiunto della Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE). All’incontro che si concluderà il 20 febbraio, stanno prendendo parte le delegazioni dei due organismi europei guidate rispettivamente dal Metropolita Emmanuel di Francia, Presidente della Kek (Patriarcato Ecumenico) e dal card. Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente del Ccee.

    Il nome della vera libertà

La pace non è semplicemente assenza di conflitto; implica infatti una serie di realtà e valori, come la solidarietà, il rispetto, la giustizia e l'uguaglianza.
Il Cardinale Péter Erdő, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (CCEE), lo ha ricordato questo venerdì intervenendo a Belgrado (Serbia) all'incontro annuale del Comitato Congiunto della Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e del CCEE, in svolgimento dal 17 al 20 febbraio.

    Solidarietà, rispetto e giustizia: il vero significato della pace

Non un abuso del termine, né una mera assenza di guerra o una superficiale tolleranza passiva: "La pace che il Signore ci ha lasciato e vuole darci anche oggi è basata sulla verità di Dio e dell'uomo" e "ci chiama a scoprire la bellezza e la ricchezza delle varie forme dell'identità e della comunione"

    Non c'è pace senza libertà religiosa

  Per saperne di più: Identità nazionale e integrazione europea. Incontro del Comitato Congiunto CCEE E KEK a Belgrado

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"Cristiani e musulmani per un futuro insieme"


AGENDA della CONVIVENZA Cristiani e musulmani per un futuro insieme 23 febbraio Sant'Egidio, Roma

Il Colloquio si articola in diverse tavole rotonde nelle quali rappresentanti delle due fedi si interrogheranno sui diversi ambiti su cui edificare la società del futuro: educazione, cultura, dimensione politica, dimensione religiosa, tutela dei diritti fondamentali della persona.
La Giornata prevede anche una tavola rotonda in cui giornalisti di conosciute testate occidentali e di lingua araba saranno chiamati a offrire il loro consapevole contributo all’edificazione di società della convivenza e non della contrapposizione.
    il Programma

“La presenza dei cristiani nel mondo arabo, musulmano, è una chance per tutti, per il mondo, per i musulmani stessi”. Si è aperto con questa considerazione il colloquio promosso oggi a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio l’ “Agenda della convivenza: cristiani e musulmani per un futuro insieme”. Ad aprire i lavori è stato Andrea Riccardi, fondatore della Comunità, accogliendo in una strapiena sala della Pace il ministro degli esteri italiano Franco Frattini e i rappresentanti delle fedi cristiane e musulmane sia della tradizione sunnita che sciita. Il colloquio si sta svolgendo a Roma mentre il Nord Africa è in fiamme.
    il resoconto dettagliato dei vari momenti della giornata (fonte Agenzia SIR)

«È chi distrugge che ha paura. È ingenuo chi spara. Invece è sapiente e non ingenuo chi ha il coraggio di dialogare. Di scavare in profondità nelle ragioni dell’altro. Troverà tante cose in comune». Non ha dubbi monsignor Vincenzo Paglia, il vescovo di Terni che fa gli onori di casa all’incontro «Agenda di convivenza. Cristiani e musulmani per un futuro insieme» promosso a Roma dalla Comunità di sant’Egidio.
    La «rivoluzione» laica del Maghreb «Unisce imam e vescovi» (pdf)

  Agenda della Convivenza Video - Parte seconda  - Terza parte - Quarta parte - Quinta parte Sesta parte

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La convivenza è riconoscimento del pluralismo. Un simile riconoscimento da parte musulmana è solida garanzia alle minoranze cristiane, del cui valore l’Europa comincia ad accorgersi. Dopo tanta retorica mediterranea, oggi le due rive sono più vicine e il mondo arabo meno lontano da noi. Il futuro è nelle mani di tutti, arabi ed europei, in un mondo più globale.

  Andrea Riccardi: I cristiani e il risveglio arabo Le ragioni di una convivenza (pdf)






CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni



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Quale Chiesa educa?


LE SCELTE E I PERCORSI DI UNA CHIESA CHE EDUCA di Vittorio Nozza

" L'educazione rappresenta oggi una delle sfide più urgenti, che impegna la comunità cristiana e quella civile: siamo chiamati a pensare insieme, puntando alla formazione di un’umanità nuova. Al di là degli elementi di analisi, gli  Orientamenti pastorali 2010-2020, pubblicati a ottobre dalla Conferenza episcopale italiana,presentano anzitutto una chiara proposta metodologica, fondata sul discernimento e la verifica ...
Ma quale Chiesa educa? 
Una Chiesa appassionata, che accetta il deserto, ricca di incontri e relazioni. ...
Un fruttuoso rapporto educativo presenta aspetti salienti:
il suscitare un desiderio, il proporre forti esperienze, il mettersi in gioco al di là di gratificazioni istantanee" ..

   Le scelte e i percorsi di una Chiesa che educa  (PDF)


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Intervista a Mons. Bruno Forte

Lui è sempre disponibile, e ogni volta che parliamo porto a casa sempre qualcosa di nuovo e di vivo. Uomo che vive la sua fede nella normalità di tutti i giorni, Bruno Forte accetta di rispondere a qualche domanda per “La domenica d’Abruzzo”.
Quattro domande che nascono da quattro questioni: le divisioni del Paese nell’anno celebrativo dell’Unità, la morale della politica oggi, l’accoglienza verso i disperati, le nuove povertà.

  l'intervista a Mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti‐Vasto di Antonio Del Giudice (pdf)

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Se oggi, osserva Rea, c'è ancora una metà della popolazione italiana che resta "fedele al suo 'eroe' nonostante i suoi festini..." è dunque per una debolezza morale radicata in profondità. Verrebbe voglia di sperare che non sia proprio così, di dire che forse qualcosa si muove... Come valutare ad esempio i segni di ribellione che trapelano dall'interno della Chiesa italiana?... Segni isolati, voci flebili: ma forse il tempo dell'obbedienza passiva sta terminando perfino in Italia

  Adriano Prosperi:  La ribellione che parte dalle donne

Mi sembra che manchi la capacità di stare di fronte al peccato senza lasciarsi scandalizzare e al tempo stesso la capacità di parlare al cuore del peccatore perché si converta e viva

  Gilberto Borghi:  Di che cosa discutiamo (oltre Berlusconi)

Dunque la Lega strumentalizza la religione per fini politici e identitari e dunque costituisce un pericolo per la fede. Proprio il contrario di quello che credono alcuni cattolici ed ecclesiastici quando si illudono di «usare la Lega».

  Angelo Bertani:  Se la Lega “usa” i cattolici


Non ha l’incertezza di certi politici o degli uomini di governo, il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. «Quando si calpestano i diritti fondamentali, la dignità, i popoli prima o dopo reagiscono» osserva. Per poi aggiungere che questo è un «dato di fondo che non può essere compresso da nessun regime, da nessuna dittatura e prima o poi esplode». Come è giusto che sia, l’arcivescovo di Genova non fa sconti sulle responsabilità per le violenze che stanno scuotendo la Libia e più in generale il Nord Africa. La domanda di libertà è «incomprimibile » e prima o poitrova la sua strada, oppure esplode.

  Roberto Monteforte:  Bagnasco: “La gente prima o poi esplode contro le dittature” (pdf)

Chissà semonsignor Georg ha ripagato la cortesia offrendo a Sacconi e magari affidandogli una copia darecapitare al premier, il testo del Messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima. Vi avrebbe trovatospunti interessanti di riflessione.

  Roberto Monteforte:  Il Vaticano chiama il Governo a rapporto “Sul testamento biologicoserve legge”




POLITICA


La presidente di Confindustria Emma Marcegaglia interviene a Ballarò.

Tra gli altri ospiti di Giovanni Floris, il presidente dei deputati del PD Dario Franceschini, il presidente dei senatori del PdL Maurizio Gasparri, il governatore del Piemonte Roberto Cota della Lega Nord, il presidente della Legacoop Giuliano Poletti, la direttrice dell’Unità Concita De Gregorio, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli.

Ci si chiede se Berlusconi sia fuori dal tunnel nel momento in cui aumentano i deputati della maggioranza, il premier attacca frontalmente i magistrati e rilancia le riforme economiche, i riflettori sembrano allontanarsi dal caso Ruby.

In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza.

  BALLARO': Fuori dal tunnel? (video)


Dall’Egitto alla Tunisia alla Libia, la rivolta contro i regimi infiamma il Nord Africa e potrebbe cambiare gli equilibri internazionali. “C’è il rischio di un esodo biblico verso le nostre coste” avverte il Ministro degli Esteri Franco Frattini. La Lega chiede una strategia europea per far fronte all’emergenza immigrati. Quali saranno le conseguenze per l’Europa e per l’Italia? Come sta affrontando il governo italiano questa crisi internazionale senza precedenti nell’area mediterranea? E l’efficacia della sua azione è condizionata dalle tensioni interne e dall’impatto politico e giudiziario del caso Ruby? Ospiti di Michele Santoro: il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, il leader dell’Udc Pierferdinando Casini, i giornalisti Ilaria D’Amico e Federico Rampini, il politologo Edward Luttwak

  ANNOZERO: Non disturbare (puntata intera)


«La misura è colma». I magistrati non ne possono più. Il segretario di Magistratura democratica Piergiorgio Morosini chiede ai colleghi di fare sciopero. Non usa proprio questa parola, parla di «forte mobilitazione», di «forme di astensione dall’attività». Ma la sostanza è quella.

  Liana Milella: Colleghi, fuori da via Arenula

«Il trasferimento del processo al Tribunale dei ministri implica l’autorizzazione a procedere, che sarebbe negata dalla maggioranza compiacente: quindi mira all'impunità».

  Adriano Sansa: La democrazia si sta sciogliendo

E così il cerchio si chiude, comprendendo in sé i sanguinosi eventi in corso a Tripoli e nelle altre città; le prospettive e le incognite di un dopo-Gheddafi che di fatto è cominciato; la difficoltà dell'Italia di affrontare la sfida con un sufficiente grado di coesione politica; da ultimo il ruolo che l'Europa intende assegnare a se stessa, nelle ore in cui la Francia chiede la riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu e alcuni giornali parlano di un possibile intervento militare americano.

  Stefano Folli: L'ultima guerra di Libia e noi

L’amarezza per il progressivo sgretolamento del suo partito porta Gianfranco Fini, in un’intervista all’Espresso, a dire che le uscite dal Fli sono causate da «un delirio: frutto di allucinazione collettiva o di malafede». Non è certo il miglior viatico per arginare le perdite, ma il presidente della Camera non sembra preoccuparsene più di tanto, convinto com’è che in un progetto politico di lungo termine come il suo alla fine questi siano prezzi da pagare.

  Marcello Sorgi: Fuga dal Fli: non è solo calciomercato

Attenti ai luoghi comuni. L’interpretazione delle rivolte arabe (certo, la memoria del nostro iniziale entusiasmo per la rivoluzione iraniana del 1979 brucia ancora) si sta rapidamente ritirando nei consueti paradigmi. Se ne immagina, come risultato, il rafforzamento della componente islamica radicale, una crescita di egemonia dell’Iran rispetto all’Arabia Saudita e il mondo pro-occidentale, un Israele accerchiato.
E, per finire, un’Europa minacciata da una migrazione biblica. Può essere che vada così. Ma ci sono anche molte domande, la cui risposta indica diversi scenari. Provo a formularne tre...

  Lucia Annunziata: Una rivolta contro le certezze

Asserragliato nel «bunker» del suo feroce crepuscolo, il colonnello Gheddafi, «guida della rivoluzione» come ama definirsi, può avere almeno una magra e maligna soddisfazione: con i suoi 6 milioni e mezzo di abitanti, meno di un millesimo della popolazione del pianeta, la Libia è riuscita a mettere in difficoltà tutto il ricco Occidente, a innescare una nuova, difficile fase della crisi mondiale.

  Mario Deaglio: Lo specchio del nostro cinismo




 BENEDETTO XVI
 

      Angelus  -   20 febbraio 2011

 

      Udienza  -  San Roberto Bellarmino (23 febbraio 2011)



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      Messaggio per la Quaresima



OPINIONI E COMMENTI


Molto s’è detto su quello che Karol Wojtyla-Giovanni Paolo II ha fatto per la sua Polonia, e per tutti i polacchi. Su quanto abbia influito sul corso della storia della sua patria. Ma poco, o quasi nulla, s’è detto su quello che Benedetto XVI sta facendo per la sua, di patria. Che ancora non ha fatto tutti i conti col suo terribile passato, tabù esorcizzato in un complesso di leggi che, se puniscono ogni negazionismo, non possono assolvere da quella sorta di complesso di colpa collettivo che ancora attraversa in mille forme la società tedesca.

 Salvatore Mazza: La ragione dell'amore per fare i conti con la storia








 
   Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità  

         

 


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n.48 del 24 dicembre 2010

 

 

   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm