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N. B. La Lectio e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale
"QUELLI DELLA VIA"
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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LIBERTA'
Libertà, gridano.
E ne parla il web, ne parlano i nostri giornali. Le folle che stanno sfidando
regimi e bombe, decennali assetti di potere, interrogano la nostra libertà... I giovani del Maghreb stanno rischiando molto per avere più libertà. E noi? I
nostri giovani? Se in quei contesti il desiderio di libertà può spingere ad
andare in piazza, qui a cosa ci sta spingendo?...
LIBERTA'
RELIGIOSA
Una donna
cristiana, Agnes Nuggo, è stata accusata di blasfemia e arrestata nella diocesi
di Faisalabad, nella provincia del Punjab. Lo riporta l'Agenzia vaticana
Fides su segnalazione dalla Chiesa locale, che si sta
occupando del caso, esprimendo "estrema preoccupazione" per la vicenda.
L’Ue nomina
finalmente i cristiani come vittime delle violenze che minoranze religiose
subiscono in Medio Oriente e altrove.
DONNE
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Dopo il mio
intervento in Piazza del Popolo, domenica scorsa, molte persone si sono
domandate e me lo hanno anche scritto, perché io, suora e missionaria, sono
scesa in piazza di fronte a migliaia di persone per condividere una riflessione
sulla dignità della donna. La mia risposta è stata per tutti la stessa: offrire
un segno concreto di vicinanza alla donna, in modo dignitoso e direi davvero
profetico, per dare voce a diverse centinaia di religiose che ogni giorno
operano silenziosamente e gratuitamente con amore, coraggio e determinazione per
ridare vita e speranza a tante donne comprate, vendute e sfruttate. Donne la cui
dignità e identità è stata violentata e umiliata.
Io,
Suora, in piazza, il 13 febbraio 2011
il Video di tutto l'intervento di
suor Eugenia Bonetti
Mi scrive una signora,
all’indomani della manifestazione del 13 febbraio a Roma: «Ho ascoltato il suo
intervento a favore delle donne, in piazza del Popolo. Mi ha colpito molto! Non
credevo che una suora potesse avere tanto coraggio e coerenza;
indubbiamente il suo intervento ha fatto cambiare opinione a molti. A
me personalmente di sicuro: miscredente, ex comunista, senza più fede politica,
mai creduto in quella religiosa; tuttavia, oggi il suo coraggio mi ha fatto
nascere il desiderio di saperne di più.
Dare
voce a chi non ce l'ha
Nei giorni scorsi abbiamo
seguito, attraverso i media, l’intervento di sr. Eugenia Bonetti a favore della
dignità della donna, emarginata e usata in diversi modi. Il suo appello era
anzitutto un richiamo alla coscienza di ogni cittadino, di ogni cittadina, di
qualunque posizione e “colore” politico. Ma sr. Eugenia non ha agito da sola!
Accogliamo ora la sua parola e il suo ringraziamento al personale degli uffici
nazionali dell’ USMI, e alle sue consorelle, Missionarie della
Consolata.
Gratitudine
di suor Eugenia
Tratta di donne e minori,
sfruttamento sessuale, nuove forme di schiavitù e anora dignità dell’essere
umano, della donna, ricerca di un’etica responsabile. Sono queste le tematiche
trattate nel libro di suor Rita Giaretta.
Un testo che racconta il
fenomeno della tratta delle donne, che si intreccia con il problema
dell’immigrazione clandestina e della prostituzione, un libro che mette in luce
la speranza che genera da gesti concreti di solidarietà vera. A parlare sono
suore, giovani donne vittime di sfruttatori, giornalisti, scrittrici,
rappresentanti di istituzioni ecclesiali e laiche, che si armonizzano e
convergono per generare ed esprimere, da una realtà di dolore e schiavitù,
cammini di vita e di liberazione.
la scheda del libro "Non più
schiave" di suor Rita Giaretta
Parla suor Rita Giaretta la
religiosa che nei giorni scorsi ha scritto una lettera aperta alle donne
dicendosi indignata dei comportamenti e degli stili di vita del premier. Lettera
che ha avuto una vasta eco nei media.
il video
il video
con il testo della lettera di suor Rita Giaretta letta nella trasmissione
"l'Infedele" dalla brava attrice Lunetta Savino.
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Il 6 aprile prenderà il via il processo che vede Berlusconi
imputato per concussione e prostituzione minorile. Che si traduca o meno in quel
che fu per Al Capone il reato di evasione fiscale, le vicende legate al caso
Ruby stanno scuotendo i palazzi del potere e rianimando l’opinione pubblica. Il
13 febbraio scorso centinaia di migliaia di persone hanno riempito le piazze
italiane – e non solo – per reclamare un Paese che rispetti le donne.
Spero che qualcosa mi sia sfuggito, a proposito delle manifestazioni che si
sono tenute domenica all'insegna dello slogan "Se non ora, quando?".
Manifestazioni organizzate per chiedere di restituire dignità alle donne, mai
come oggi trattate come oggetti di sollazzo, mai come oggi sottoposte a nuove
schiavitù, a partire da quella dell'immagine.
Spero che mi sia sfuggito che anche il mondo cattolico si è mobilitato
massicciamente per una battaglia che riguarda tutte le donne, belle e brutte,
ricche e povere, laiche e credenti, di sinistra e di destra, italiane e
straniere, tradizionaliste e rivoluzionarie.
Inaspettate, così tante e così dovunque da sorprendere le stesse promotrici. La
domanda è: quale sarà il seguito? E, soprattutto, ci sarà un seguito? Tutti se
ne sono compiaciuti, a sinistra. Tutti, (anche le donne purtroppo), hanno
minimizzato e ridicolizzato, a destra. Dispiace constatare che a rifletterci
sopra, finora, siano solo i piccoli giornali e i siti web delle femministe.
INFANZIA
I segni del dolore e della sofferenza sono meno evidenti e clamorosi ma non per
questo non ci sono. E sono profondi e duraturi, impressi dall’aver assistito
direttamente o indirettamente alla violenza sulle proprie madri.
Si
stimano in almeno 400.000 in Italia i minori vittime della cosiddetta violenza
assistita di genere, cioè di violenze,
maltrattamenti fisici, psicologici, economici perpetrati sulle loro madri il più
dalle volte dai mariti e partner, all’interno delle mura domestiche e di cui i
bambini sono stati indifesi e vulnerabili spettatori.
(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA")
Lo chiamano
“Cento”, come fanno con molti altri suoi coetanei. Il soprannome, però, non si
riferisce alla sua età, nove anni appena, ma al suo comportamento: sguardo duro,
portamento disciplinato. E poca voglia di scherzare. Perché è un soldato. Un
bambino-soldato di Mogadiscio, la capitale somala, oggi tra le zone del mondo
più pericolose.
Avvenire lo ha incontrato nel centro della
città. E lo ha fotografato. I bambini-soldato, in questa terra martoriata,
purtroppo non sono una rarità. Ma è la prima volta che un bambino viene
fotografato con l’uniforme dell’esercito del Governo federale di transizione
somalo (Tfg), quello “legittimo” o quantomeno riconosciuto dalla comunità
internazionale. Un’uniforme della giusta misura, non presa a qualcun
altro.
... È mai possibile servirsi di questi ragazzi, all’inizio del Terzo Millennio per
difendere libertà e democrazia? È chiaro che si tratta di una follia, una
mistificazione di un presunto "bene" che, alla prova dei fatti, non serve
proprio a nessuno. Parafrasando il grande poeta messicano Salvador Díaz Mirón,
viene spontaneo levare la propria indignazione, quella delle libere coscienze:
«Sappiatelo, sovrani e vassalli, eminenze e mendicanti: nessuno avrà diritto al
superfluo finché uno solo mancherà del necessario». E per il piccolo "Cento" il
necessario è innanzitutto e soprattutto il diritto a una vita degna cui ogni
essere umano istintivamente anela, non costretto alla violenza contro i suoi
fratelli somali. Per noi tutti è davvero tempo di aprire gli occhi.
VITA
Si sta
avvicinando il giorno in cui a Montecitorio si discuterà il disegno di legge sul
"fine vita". Il tema è giuridicamente complesso ed emotivamente coinvolgente.
Dovrebbe essere affrontato con pacatezza di ragionamento, sobrietà lessicale,
assenza di pregiudizi, rinuncia all’uso di toni superfluamente emotivi, rispetto
nei confronti opinioni diverse dalle proprie.
La registrazione del dibattito "Libera scelta in libero stato" organizzato da
MicroMega a Roma alla Facoltà Valdese il 9 febbraio 2011.
Gli interventi di Rodotà, Marino, Flores d’Arcais, Garrone, Parisi e Franzoni al
convegno di MicroMega
Lo scrittore Roberto Saviano interviene contro la legge sul testamento biologico
rivendicando il diritto di scelta per tutti: "La scelta di Englaro è stata una
scelta di democrazia
Il rischio del "dispotismo etico", evocato a sproposito per inveire contro chi
opera perché sia ricostruito quel minimo di moralità pubblica inscindibile dalla
democrazia, si è già materializzato alla Camera dei deputati, dove è in corso la
discussione sul progetto di legge che disciplina le modalità da seguire se si
vogliono dare "indicazioni" per il tempo della fine della vita, ispirato non al
principio di libertà, ma a quello di autorità. Se questa legge venisse
approvata, ciascuno di noi perderebbe il diritto fondamentale ad
autodeterminarsi, verrebbe espropriato del potere di governare liberamente la
propria vita.
Hanno roteato le
sciabole i soliti noti, da Rodotà a Saviano, da Marino a Vendola. Scatenando
un’offensiva nel giorno in cui la Camera avrebbe dovuto cominciare l’esame del
testo Calabrò sul "fine vita" (slittato per la precedenza al "Milleproroghe").
Al centro del mirino è soprattutto il Pd, spintonato perché alzi barricate
parlamentari tali da affondare quel ddl. Mentre scatta la controffensiva dal
centrodestra.
La differenza tra "testamento biologico" e "Dichiarazioni anticipate di
trattamento" è profonda: l’essenza del primo è la vincolatività della volontà
del paziente, mentre l’essenza delle seconde è la non vincolatività, per cui
l’orientamento manifestato dal paziente deve essere preso in considerazione
senza che sia vincolante per il medico. Presupposto del testamento biologico è
la disponibilità della vita; presupposto delle Dat è la sua indisponibilità.
La Costituzione italiana garantisce, all'articolo 32, che «nessuno può
essere obbligato a un determinato trattamento sanitario». Chiunque insomma,
nell'ambito della gestione della sua salute, è padrone di disporre come vuole
del proprio corpo: di andare o no da un medico, di curarsi o non curarsi, di
sottoporsi o no ad un'operazione, al limite anche di cessare di alimentarsi. Ciò
vale se egli è in stato di coscienza, se è in grado d'intendere e di volere. Ma
che accade se non lo è più?
ACQUA
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Il convegno “Dammi da bere”, una giornata
di studio per approfondire i molti aspetti – economici, politici, sociali –
connessi con la tutela e la gestione delle risorse idriche. Ad organizzarlo,
l’associazione Greenaccord, con il sostegno della Provincia di Roma.
All’evento hanno preso parte esperti di
fama mondiale ed esponenti del mondo politico, imprenditoriale e del Terzo
settore, oltre agli assessori della Provincia di Roma al Bilancio e
all’Ambiente, Antonio Rosati e Michele Civita. Obiettivo dell’incontro:
analizzare le principali cause dei problemi di approvvigionamento idrico, porre
l’accento sui possibili metodi di gestione sostenibile dell’acqua e valutare le
proposte di liberalizzazione, anche in vista dei referendum di
primavera.
Programma
Il messaggio del presidente della
Repubblica Napolitano ha aperto ufficialmente i lavori della conferenza “Dammi
da bere”, organizzata dall’associazione Greenaccord. Sul palco, economisti,
climatologi, biologi, giuristi e amministratori pubblici.
Esperti internazionali a
confronto a Roma Acqua, un bene da difendere Aperto il convegno
Greenaccord
Un miliardo di persone non ha accesso ad
acque potabili sicure; a causa dei cambiamenti climatici a tale numero si
potrebbero aggiungere entro il 2050 altri 2 miliardi e 800 milioni di persone
con scarsità di acqua. Secondo le previsioni dal 5 al 25% degli usi globali di
acqua dolce probabilmente supererà nel lungo termine le forniture disponibili e
circa la metà della popolazione mondiale entro il 2025 fronteggerà una scarsità
di acqua.
Il mondo ha sete. Al Convegno
Greenaccord gli esperti propongono problemi e
soluzioni
Gestione pubblica o gestione privata? Nella
seconda sessione di lavori della conferenza internazionale Greenaccord di Roma
si discute su quale siano gli strumenti migliori per assicurare qualità della
fornitura, risparmio di costi e garanzia dei diritti dei cittadini
L’Acqua in Italia: tra
criticità e punti di forza. Nel dibattito irrompe la polemica sulla gestione
idrica
Una conferenza totalmente dedicata al tema
dell’acqua non poteva non includere un confronto sulle diverse posizioni
rispetto ai quesiti referendari sui quali i cittadini italiani dovranno votare
nella prossima primavera. Da qui la scelta dell’associazione Greenaccord di
offrire l’occasione, attraverso una tavola rotonda che ha visto coinvolti
economisti, esponenti del Terzo settore e del mondo produttivo, di conoscere i
diversi punti di vista in campo.
Quale gestione per i servizi
idrici? Una tavola rotonda sui referendum chiude la giornata sull’Acqua di
Greenaccord
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Pane, lavoro e libertà sono tre parole sulle quali si fonda la pace. Il
Maghreb le sta urlando al mondo intero. Attraversiamole assieme.
Quel che si è messo in moto nei paesi arabi in queste settimane è di
straordinario interesse e non solo per il destino di questa regione. E’ ancora
presto per comprenderne l’esito e le notizie che arrivano dalla Libia in queste ore non
possono che preoccuparci. Ma ciò nonostante siamo in presenza di un grande e
nuovo risorgimento regionale, laddove la formazione degli stati nazionali dopo
la fine della seconda guerra mondiale era avvenuta sotto il rigido controllo
delle grandi potenze coloniali, lasciando una lunga scia di regimi
addomesticati, dispotici e corrotti
L’organizzazione attacca il Consiglio di sicurezza Onu e l’Unione
africana. E chiede azioni concrete tra cui l’embargo immediato sulla fornitura
di armi al regime. Presa diposizione anche della Tavola della Pace. Intanto i
profughi eritrei e etiopici in Libia sono tra due fuochi.
LIBIA
Ecco le terribili immagini di cio' che sta accadendo in Libia.
“Ci si prepara ad aiutare Tripoli a combattere l’ultima battaglia. Ci si
aspetta che da stasera milizia e mercenari escano in citta e si teme il peggio”:
una voce da Tripoli, una testimonianza drammatica arrivata via Skype.
Intervista a padre Alan Arcebuche, un francescano che viene dalle Filippine ed è il direttore
di Caritas Libia.
La voce arriva
disturbata, ma conferma che la situazione è molto tesa e confusa e che le
prossime 48 ore saranno quelle decisive.
Per padre Samir Khalil Samir, gesuita originario dell'Egitto, docente di
Teologia e Islamologia presso il Pontificio Istituto Orientale e uno dei massimi
esperti mondiali di dialogo tra cristiani e musulmani, questo movimento
rappresenta una “primavera” nel mondo arabo, un altro passo verso la
democratizzazione dei Paesi della regione.
Padre Samir ha concesso questa intervista a ZENIT sull'argomento.
«In nessuna delle crisi umanitarie e dei conflitti vissuti negli ultimi venti
anni» è il commento di don Vittorio Nozza, direttore di Caritas Italiana,
«abbiamo assistito ad una violenza così vasta». «Anche la sorpresa dei Paesi
occidentali – continua Nozza - rispetto all’evolversi rapido di queste crisi, è
il segnale di una preoccupazione diffusa che condividiamo e rispetto alla quale
chiediamo la massima attenzione».
Cerco notizie sulla Libia
ovunque. Cerco notizie di questi giovani che credono in un Nordafrica
democratico. Per sapere qualcosa mi collego ad Al Jazeera, a Fortress
Europe o nelle bacheche Facebook di amici che hanno accesso a notizie
di prima mano. Nella bacheca di Don Mosè Zerai dell'associazione
Habeisha leggo qualcosa che mi getta nello sgomento...
Sono i due volti di Tripoli, oggi. La disperazione e l’orgoglio.
Il reportage per The Independent di Robert
Fisk
Il rais in diretta telefonica sulla Tv di
Stato
Da sempre influenzata dal Vicino Oriente, è stata la prima a liberarsi di
Gheddafi. Ma permane il rischio dell'Islam fondamentalista
Il dossier di PeaceREPORTER
TUNISIA
Per le strade della città, dove laici e islamisti
si confrontano e qualcuno invoca l'uomo forte
Christian Elia: Tunisia, un mese dopo
SUDAN
Sempre più numerosi i casi in Sudan di abusi sessuali da parte della
Security nei confronti di donne e giovani “colpevoli” di aver partecipato alle
manifestazioni di piazza. La denuncia di Sudan democracy first group.
NIGRIZIA: Lo stupro come arma politica
UGANDA
Sempre più numerosi i casi in Sudan di abusi sessuali da parte della
Security nei confronti di donne e giovani “colpevoli” di aver partecipato alle
manifestazioni di piazza. La denuncia di Sudan democracy first group.
Jean Marie Sanbu: Vince Museveni, trionfa la corruzione
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
«Semi di pace»,
promosso da Confronti, si svolgerà in Italia tra il 21 e il 28 febbraio 2011. Si
tratta di un programma di incontro tra operatori e mediatori di pace israeliani
e palestinesi che giungono nel nostro paese sia per conoscersi e dialogare tra
di loro – l’attuale situazione politica e militare rende difficile questo tipo
di incontri – sia per condividere con il pubblico italiano le loro esperienze e
le loro analisi sul complesso problema mediorientale. La delegazione divisa per
coppie raggiungerà diverse città italiane.
Semi
di pace - XIII edizione
Superare la sindrome da
stato di assedio in un Medioriente infiammato da nuove instabilità e anche da
nuove speranze. Disinnescare il conflitto tra palestinesi e israeliani
attraverso il riconoscimento dell’altro. È ciò che cercano di fare gli ospiti di
«Semi di pace», serie di iniziative in varie città italiane organizzate in
questi giorni dalla rivista Confronti, che nella sua 13° edizione ha fatto tappa
ieri in un Forum a l’Unità.
Il
dialogo possibile oltre i cliché per far radicare i “Semi di
pace” (pdf)
Nel video: Come uscire
dal conflitto israelo-palestinese? Come avviare un dialogo?
Il condirettore de
l'Unità Giovanni Maria Bellu introduce il forum nella redazione con l'iniziativa
'Semi di pace' promossa dalla rivista Confronti. Asher Salah, israeliano,
critico e docente di cinema, israeliano, Mustafa Qossoqsi, palestinese,
impegnato in progetti educativi e di recupero...
L'israeliano e il palestinese a l'Unità
1 (video)
Guarda anche:
L'israeliano e il
palestinese a l'Unità 2 (video)
L'israeliano e il
palestinese a l'Unità 3 (video)
L'israeliano e il
palestinese a l'Unità 4 (video)
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Dal gennaio 2010, secondo dati dell'Onu, 65
palestinesi sono stati uccisi dai soldati di Tel Aviv
Vittorio Arrigoni: Gaza, l'eccidio continua
Il 15 marzo in migliaia scenderanno in piazza a
Gaza e in Cisgiordania per chiedere la fine delle divisioni tra Hamas e
Fatah
Vittorio Arrigoni: Gaza, il giorno della riconciliazione
Quella israeliana non è un'occupazione, in
realtà, ma una guerra: e il processo di pace solo un'arma del suo arsenale. A
due mani, Noam Chomsky e Ilan Pappé riesaminano la questione palestinese
Francesca Borri: Beati i costruttori di Stati
I
NOSTRI TEMPI /
Interventi ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Il 2 settembre scorso abbiamo espresso il
nostro disgusto per lo “spettacolo indecoroso” in onore di Gheddafi preparato
dal capo del governo che ha ostentatamente baciato la mano al dittatore
trascurando completamente ogni accenno alla violazione dei diritti umani, alla
tragica sorte delle vittime dei respingimenti, a chi muore nel deserto o nelle
prigioni libiche. Ora la repressione delle rivolte è spietata. Gruppi armati
sparano sulla folla che viene anche bombardata.
Libia – Italia: l'imbarazzata
complicità
Le armi fornite dall'Italia al
Colonnello Gheddafi in questi ultimi anni (in particolare elicotteri e
aeromobili, bombe, razzi e missili) sono forse state in prima linea nella
sanguinosa repressione di questi giorni della popolazione civile libica, che sta
protestando pacificamente contro il regime. Basterebbe questo a dare forza alla
richiesta di sospensione di ogni forma di fornitura di armamenti e di
cooperazione militare col governo libico che la Rete Italiana per il Disarmo
(coordinamento che raccoglie oltre 30 organismi italiani impegnati sul tema del
controllo degli armamenti) e la Tavola della Pace rivolgono in queste ore
concitate e dolorose al Parlamento e al Governo italiano.
Le armi italiane potrebbero fare strage in Libia: è
ora di intervenire
... Che un sussulto di dignità ci faccia
correre al riparo con la condanna decisa della violenza e con l’accoglienza, con
parole chiare e braccia aperte ai poveri e non ai dittatori.
Complici Video: L'Italia e il genocidio libico
la puntata integrale di Otto e mezzo
dedicata alla Libia: L'Italia e il genocidio
libico
Il petrolio, il gas, le ondate
bibliche di migranti. Così il Vecchio Continente si mostra terrorizzato dalla
crisi di un Paese (la Libia) con 6,5 milioni di abitanti. L'Europa ha paura della
Libia
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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA")
L'Italia e Gheddafi
Viva il popolo della libertà
Fermiamo la strage in Libia
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Da questo punto di vista la sorte di Muhammar Gheddafi è indifferente. Se sarà
sconfitto e cacciato, l’Italia e l’Europa avranno interlocutori nuovi e
imprevedibili. Se il Colonnello riuscirà invece a restare in sella, l’avrà fatto
solo al prezzo di stragi orrende. L’Europa (e l’Italia in particolare) che oggi
gli chiede, e anzi quasi gli grida, di fermare le violenze potrebbe di nuovo
averlo come interlocutore? Considerarlo un partner affidabile nella politica di
contenimento dell’immigrazione irregolare? Firmare altri contratti per il
petrolio e per il gas? Ospitarlo nelle proprie capitali, con tende, guardie del
corpo e lezioni sul Corano incluse?
... Nessun commento sul genocidio in atto... né sulla vergognosa politica italiana
nei confronti di un dittatore sanguinario. Gli utenti di Radio padania pensano
solo ai migranti che verranno... parlano di «invasori»... L'Italia basando tutto
sui respingimenti... si è resa complice di torture e stupri. I numeri dei
migranti non saranno da esodo biblico... saranno gestibili. Purtroppo però il
Paese in questi anni si è privato dei mezzi di gestione. È questa la vera
tragedia
Come potremmo non stare in guardia? Come potremmo non essere preoccupati? Eppure
questa non può essere la sola, unica, esclusiva nostra preoccupazione. Non può
ruotare tutto ossessivamente intorno a noi. Perché laggiù in Libia, sotto i
nostri occhi, a pochi minuti di volo dall'Italia, stiamo assistendo a un bagno
di sangue
Spiace ricorrere ai luoghi comuni, ma certi ministri parlano come antichi
“polentoni” impauriti dalle potenzialità del cosmopolitismo mediterraneo, da
loro vissuto (per ignoranza) solo come una minaccia. Come se la storia non
avesse niente da insegnare a una nazione anziana, la cui età media è di quasi
vent’anni più elevata rispetto alle società giovani e vitali che si stanno
ribellando. Come se fossimo condannati ad avere paura del progresso fino al
punto di non immaginare neppure un futuro democratico comune a tutti i popoli
del nostro mare.
Nel 1989 la televisione satellitare permise ai popoli europei di ascoltare,
comprenderee aiutarsi. A sostenere i giovani del Cairo, di Tunisi, di Tripoli, di Sanaa e di tutte le città in
protestaè stato il ponte dei
social network, il nuovo strumento egualitario che la tecnologia fornisce
alle“buone volontà” dei nostri tempi. Il mondo nuovo e integrato esiste già
sul web. Meglioaccorgersene in tempo.
Ora basta. Invitiamo tutti i cittadini ad esporre la bandiera della pace al
balcone di casa in segno di solidarietà con i giovani e i popoli in lotta per la
dignità, i diritti umani, la libertà, la democrazia e lo stato di diritto nel
mondo arabo.
Aerei, navi, soldati: come l'Italia si prepara ad
'accogliere' l'ondata di migranti dal Maghreb
Uno stato in frantumi e le infiltrazioni del
fondamentalismo islamico sono il vero incubo dell'Occidente ancora incapace di
fermare il massacro in corso
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È il nome del coordinamento nato a Palermo non solo per far luce sulla
morte di Noureddine Adbabe, il 27enne marocchino morto dopo 8 giorni di agonia e
vittima della guerra agli immigrati scatenata dal comune siciliano. Ma anche per
denunciare i soprusi subiti da tutti gli ambulanti coinvolti in questa caccia al
migrante che scappa da guerre e povertà, per poi morire bruciato in un paese
considerato “democratico”.
Il Network Euro Mediterraneo per i Diritti dell'Uomo ha organizzato una missione
di raccolta d'informazioni, che si è svolta dal 18 al 24 febbraio in Tunisia e
in Italia. Ecco il resoconto della responsabile delle relazioni esterne del CIR
(Consiglio Italiano per i rifugiati) che ha partecipato alla ricognizione
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
A Antigone, Vasti, Agnese,
Agata, Teresa, Tina Anselmi, Ruth First, Marianella, le madri di piazza di
Maggio, le donne del 13 febbraio e a tutte le donne che resistono ai
potenti
È il diario di un protagonista di pace nel
Novecento delle guerre. Un bambino scopre che Mussolini non è "buono" nella Roma
dove i tedeschi portano via gli uomini che viaggiano in tram. "Dirigevo
l'Avvenire d'Italia mentre si preparava il Concilio. Cosa succede a un
giornalista se l'editore è il Papa?" Su Vietnam e divorzio il Vaticano aveva
idee diverse...
“Il mio Novecento è finito
mentre un fuorilegge si aggira per l’Europa parlando a nostro
nome” di Raniero La Valle
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In questi giorni, come ha affermato il Ministro Maroni ‘rischiamo di vedere
arrivare un’ondata di 80.000 migranti che fuggono dal Nord Africa’. E sull’Isola
di Lampedusa si vivono momenti di solidarietà e accoglienza accompagnati da
polemiche. Come quella con la UE da parte dello stesso Ministro degli Interni,
che non esita a dare colpe all’Europa intera e a reclamare un contributo
immediato di 100 milioni di euro perché, dice lui, ‘questa situazione non si
risolve con i respingimenti’.
Mentre assistiamo a grandi movimenti di
popolo, nelle piazze in Egitto, Algeria, Tunisia, Yemen, Iran (e Italia!) e di
fughe in mare di migliaia di persone che vanno alla ricerca... e perdono anche
la vita, il servizio pubblico RAI manda in onda un’altra Isola, quella dei
famosi, in Honduras, dove qualcuno si diverte a far finta di essere naufrago.
L'isola
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Crisi finanziaria
La
social card raddoppia e la sua gestione passa alle organizzazioni
caritative, ovvero cattoliche... Il trionfo della sussidiarietà tanto
amata da Comunione e liberazione, che con il suo braccio economico, la
Compagnia delle opere, è fra i maggiori pretendenti alla social card di
Sacconi: meno Stato e più società, ovvero le organizzazioni del terzo
settore. Con una serie di domande a cui né il decreto né il ministro
Sacconi per ora rispondono: chi controllerà gli enti? A chi
distribuiranno la card? Fra le stesse organizzazioni cattoliche le
opinioni sono differenti. Critica la Caritas italiana, che pure è fra i
candidati alla gestione della card... Favorevoli con riserva le Acli...
La più grande riforma mai realizzata per i poveri in Italia, ampliando e
migliorando i contenuti della “Carta acquisti” o “Social card” lanciata dal Governo
nel 2008, facendone un mix di soldi e servizi. È l'obiettivo della proposta lanciata ieri a Roma dalle Acli, con il “Piano
nazionale contro la povertà” (in .pdf) per contrastare la “povertà assoluta” definita in
base al reddito che oggi riguarda tre milioni di persone, il 5,1% della
popolazione in Italia.
Poco più di un mese fa la 'ndrangheta ha tentato di ucciderlo. Ma l'imprenditore
di Reggio Calabria assicura: "Rifarei tutto"
'Non abbiamo paura. Siamo qui, oggi, per rilanciare il nostro impegno sul
territorio'. E' quanto ha detto Mimmo Nasone, del Movimento ReggioLiberaReggio e
referente dell'associazione Libera, presentando le iniziative messe in campo
l'agguato compiuto contro Tiberio Bentivoglio, titolare di una sanitaria che
primo, a Reggio Calabria, ha denunciato il racket.
La corruzione minaccia il prestigio e la credibilità delle istituzioni,
inquina e distorce gravemente l'economia, sottrae risorse destinate al bene
della comunità, corrode il senso civico e la stessa cultura democratica. Per
questo motivo raccoglieremo un milione e mezzo di cartoline da inviare al
Presidente Napolitano per chiedergli di intervenire, nelle forme e nei modi che
riterrà più opportuni, affinché il governo e il Parlamento ratifichino quanto
prima e diano concreta attuazione ai trattati, alle convenzioni internazionali e
alle direttive comunitarie in materia di lotta alla corruzione nonché alle
norme, introdotte con la legge Finanziaria del 2007, per la confisca e l'uso
sociale dei beni sottratti ai corrotti.
Mafia di provincia, la ricca provincia pavese per nulla immune
dall’infiltrazione della criminalità organizzata. A dirlo è Domenico Grimaldi,
colonnello della guardia di finanza, a margine del bilancio dell’attività delle
fiamme gialle nel 2010
L'avvento dei professionisti nel gioco delle acquisizioni ha moltiplicato i
vantaggi per pochi e la scarsa trasparenza in un business da dieci miliardi. E
per il cittadino diventa impossibile comprare casa
Un operatore - con la garanzia dell'anonimato - racconta i segreti delle aste
giudiziarie. Come si fanno, chi partecipa, come si fa a taroccarle. Intervista
di Enrico Bellavia
(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA")
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In attesa dei decreti attuativi e delle risorse negli atenei è il caos. Gli
studenti si attrezzano e on line si moltiplicano consigli e idee per combattere
la legge Gelmini
Nell'ultimo anno le presenze degli alunni sono calate di quasi il 2 %. Il numero
di insegnanti della materia, invece è cresciuto del 14 %. Di questi, il 21 %
sono precari
Fraternità Carmelitana di Pozzo
di Gotto
I MERCOLEDì DELLA BIBBIA – 2011
Dal 26 Gennaio al 30 Marzo
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"CELEBRARE DIO CON LA VITA" HOREB n. 57 – 2010
TRACCE DI
SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
I MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA
2011
"DAL TESORO DELLO
SCRIBA Lettura del Vangelo di
Matteo"
promossi
dalla Fraternità
Carmelitana di Pozzo di
Gotto (ME)
2°
Incontro del 2 Febbraio
2011(anticipazione incontro del
9 febbraio
2011)
Il
Discorso Missionario: Mt.
10 di P.
Aurelio
Antista
Video
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"A
Sua Immagine" Mese della Famiglia: Come dobbiamo educare i nostri figli?
La trasmissione di RAIUNO “A Sua Immagine”, andata in onda domenica 20 febbraio
2011, ha dibattuto su un tema che bene si incastona nel mese dedicato alla
famiglia: “il mestiere dei genitori: come educare i figli”.In studio lo
psicologo Ezio Aceti, studioso dell’età evolutiva, ha risposto alle domande del
conduttore Rosario Carello citando una sua pubblicazione, simpatica già nella
intuizione del titolo: “Crescer(ci)”, recentemente edito da Città Nuova.
In
questo libro Aceti azzarda a fissare sulle tavole della vita, dieci comandamenti
rivolti ai genitori per educare i figli, da rispettare o da impugnare con
possibilità d’appello:
1. ASCOLTARE: mettersi nei panni dell’altro
2.
ACCOGLIERE: fare spazio alle idee dell’altro, il bambino va ascoltato. Egli ha
sensibilità, spiritualità, cultura e fantasia proprie e come tali devono essere
rispettate e amate.
3. AVVICINARSI: avere la presenza giusta e una giusta
distanza. Il bambino non è un piccolo adulto.
4. ATTENDERE: saper aspettare.
Non tutti i bambini hanno gli stessi tempi.
5. AGGREGARE: creare occasioni
per mettere insieme. Il bambino cresce attraverso la relazione, impara a
rispettare le regole del gruppo.
6. AMMIRARE: stupirsi di fronte a loro,
godere insieme del mistero di ogni essere. Il bambino non è un nostro
clone.
7. AMMONIRE: riprendere con fiducia e determinazione. Educare i
piccoli al senso del sacrificio, alla rinuncia di sé per un bene più grande. Da
adulti potranno creare uno stile di vita votato al “bene comune”.
8.
ACCOMPAGNARE: essere compagni di viaggio dei propri figli.
9. ACCOSTARSI:
avere la giusta vicinanza
10. AMARE: ma non solo, fare anche in modo che i
bambini se ne accorgano.
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Le
Frontiere dello Spirito" puntata del 20 febbraio 2011
Domenica 20 febbraio 2011 "Le Frontiere dello Spirito", la rubrica religiosa
scritta e condotta da Maria Cecilia Sangiorgi e monsignor Gianfranco
Ravasi.
Nella
prima parte, monsignor Ravasi ha approfondito le letture tratte dal libro
del Levitico (19,1-2.17-18)
A seguire - come sempre - la poesia di
padre Turoldo "Nella Tua luce vediamo la luce", letta dall'attrice Paola
Morales.
Nella seconda parte del programma "Volti e
storie", curata da Maria Cecilia Sangiorgi, il servizio: "La via di Damasco" di
Pietro Barcellona.
La Sangiorgi racconta la storia
affascinante e coraggiosa che ha come protagonista il professor Pietro
Barcellona, filosofo, giurista, di formazione marxista materialista che ha
ricoperto incarichi politici all'interno del Partito Comunista Italiano, docente
di Filosofia del Diritto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di
Catania, ex componente del Consiglio Superiore della Magistratura ed autore di
innumerevoli pubblicazioni, che nel cammino della sua vita ha incontrato
Cristo.
la puntata integrale del 20 Febbraio (video)
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RAI RADIOTRE - "UOMINI E PROFETI":
Dopo Giosuè, il
Libro dei Giudici, in cui si racconta lo stanziamento dei figli di Israele nella
terra che era stata promessa loro dal Signore, e conquistata da Giosuè a capo
del popolo. Per la verità, in contrasto con il Libro precedente, ci si accorge
che la conquista non è né così definitiva (le varie tribù devono continuare a
difendersi dagli attacchi di altre popolazioni), né sono così concordi le tribù.
Ma in ogni caso si passa da una situazione nomadici a una di relativa
stanzialità, e dalla pastorizia come attività prevalente all’agricoltura. I
“giudici” sono soprattutto comandanti e governatori. Tra di essi spicca una
donna, Debora, alla quale è attribuito un canto che è tra i testi più antichi di
tutta la Bibbia. dalla sua storia si evince anche, in parte, qualche riferimento
alla condizione della donna nell’antico Israele.
Libro dei Giudici capitoli 1-9 Debora, la
profetessa con Debora Tonelli Domenica 20 febbraio 2011
Ascolta la puntata (audio)
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RAI RADIOTRE - "FEDI E MONDO":
Silenzio e solitudine. Due
dimensioni della vita umana che possono avere una doppia valenza: da un lato
quella di malattia e dolore, dall’altro quella di un respiro necessario e di una
felice pacificazione. Ma come si declinano nel cuore e nella vita degli esseri
umani? Il silenzio può essere chiusura dentro il mutismo, o disprezzo
dell’altro, o autoinganno, o esperienza di angoscia. Ma d’altra parte può essere
anche un modo profondo di comunicare, o di avere compassione, o di vivere
l’umiltà, o di provare pace. Analogamente, la solitudine può essere un muro in
cui ci si trova rinchiusi, supponenza nei confronti degli altri, prigione dei
sentimenti, o maturazione della coscienza di sé. Nella vita spirituale silenzio
e solitudine possono essere pericoli in agguato, ma anche straordinarie risorse.
Ne parliamo con Sabino Chialà, monaco del Monastero di Bose, e
Eugenio Borgna, uno dei più grandi e interessanti psichiatri
della scuola italiana
Silenzi e solitudini con Sabino Chialà e Eugenio
Borgna Sabato 19
febbraio 2011
Ascolta la puntata (audio)
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Identità
nazionale e integrazione europea.17-20 febbraio 2011 - Belgrado/Repubblica di
Serbia
Incontro
annuale del Comitato Congiunto CCEE-KEK
“Viviamo momenti della storia nei quali la
nostra consultazione, riflessione e preghiera ecumenica è veramente urgente”. Si
è aperto con queste parole a Belgrado l’incontro annuale del Comitato Congiunto
della Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e del Consiglio delle Conferenze
Episcopali Europee (CCEE). All’incontro che si concluderà il 20 febbraio, stanno
prendendo parte le delegazioni dei due organismi europei guidate rispettivamente
dal Metropolita Emmanuel di Francia, Presidente della Kek (Patriarcato
Ecumenico) e dal card. Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest e
presidente del Ccee.
Il nome della vera
libertà
La pace non è semplicemente assenza di
conflitto; implica infatti una serie di realtà e valori, come la solidarietà, il
rispetto, la giustizia e l'uguaglianza.
Il Cardinale Péter Erdő, presidente del
Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (CCEE), lo ha ricordato questo
venerdì intervenendo a Belgrado (Serbia) all'incontro annuale del Comitato
Congiunto della Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e del CCEE, in svolgimento
dal 17 al 20 febbraio.
Solidarietà, rispetto e giustizia: il vero
significato della paceNon un abuso del termine, né una mera assenza di guerra
o una superficiale tolleranza passiva: "La pace che il Signore ci ha lasciato e
vuole darci anche oggi è basata sulla verità di Dio e dell'uomo" e "ci chiama a
scoprire la bellezza e la ricchezza delle varie forme dell'identità e della
comunione"
Non c'è pace senza libertà
religiosa
Per saperne di più: Identità nazionale e
integrazione europea. Incontro del Comitato Congiunto CCEE E KEK a
Belgrado
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AGENDA della
CONVIVENZA Cristiani e
musulmani per un futuro insieme 23 febbraio
Sant'Egidio, Roma
Il Colloquio si articola in
diverse tavole rotonde nelle quali rappresentanti delle due fedi si
interrogheranno sui diversi ambiti su cui edificare la società del futuro:
educazione, cultura, dimensione politica, dimensione religiosa, tutela dei
diritti fondamentali della persona.
La Giornata prevede anche
una tavola rotonda in cui giornalisti di conosciute testate occidentali e di
lingua araba saranno chiamati a offrire il loro consapevole contributo
all’edificazione di società della convivenza e non della
contrapposizione.
il Programma
“La presenza dei cristiani
nel mondo arabo, musulmano, è una chance per tutti, per il mondo, per i
musulmani stessi”. Si è aperto con questa considerazione il colloquio promosso
oggi a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio
l’ “Agenda della convivenza: cristiani e musulmani per un futuro insieme”. Ad
aprire i lavori è stato Andrea Riccardi,
fondatore della Comunità, accogliendo in una strapiena sala della Pace il
ministro degli esteri italiano Franco
Frattini e i rappresentanti delle fedi cristiane e musulmane sia della
tradizione sunnita che sciita. Il colloquio si sta svolgendo a Roma mentre il
Nord Africa è in fiamme.
il resoconto
dettagliato dei vari momenti della
giornata (fonte Agenzia SIR)
«È chi distrugge che ha
paura. È ingenuo chi spara. Invece è sapiente e non ingenuo chi ha il coraggio
di dialogare. Di scavare in profondità nelle ragioni dell’altro. Troverà tante
cose in comune». Non ha dubbi monsignor Vincenzo Paglia, il vescovo di Terni che
fa gli onori di casa all’incontro «Agenda di convivenza. Cristiani e musulmani
per un futuro insieme» promosso a Roma dalla Comunità di
sant’Egidio.
La «rivoluzione» laica del
Maghreb «Unisce imam e vescovi» (pdf)
Agenda della Convivenza Video - Parte
seconda -
Terza parte
- Quarta parte - Quinta parte - Sesta parte
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La convivenza è riconoscimento
del pluralismo. Un simile riconoscimento da parte musulmana è solida
garanzia alle minoranze cristiane, del cui valore l’Europa comincia ad
accorgersi. Dopo tanta retorica mediterranea, oggi le due rive sono più
vicine e il mondo arabo meno lontano da noi. Il futuro è nelle mani di
tutti, arabi ed europei, in un mondo più globale.
CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
LE SCELTE E I PERCORSI DI UNA CHIESA CHE EDUCA di Vittorio Nozza
" L'educazione rappresenta oggi una delle
sfide più urgenti, che impegna la comunità cristiana e quella civile: siamo
chiamati a pensare insieme, puntando alla formazione di un’umanità nuova. Al di
là degli elementi di analisi, gli Orientamenti pastorali 2010-2020, pubblicati
a ottobre dalla Conferenza episcopale italiana,presentano anzitutto una chiara
proposta metodologica, fondata sul discernimento e la verifica ...
Ma quale Chiesa educa?
Una Chiesa appassionata, che accetta il
deserto, ricca di incontri e relazioni. ...
Un fruttuoso rapporto educativo presenta
aspetti salienti:
il suscitare un desiderio, il proporre
forti esperienze, il mettersi in gioco al di là di gratificazioni istantanee"
..
Le scelte e i percorsi di una
Chiesa che educa (PDF)
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Lui è sempre disponibile, e ogni volta che parliamo porto a casa sempre
qualcosa di nuovo e di vivo. Uomo che vive la sua fede nella normalità di tutti
i giorni, Bruno Forte accetta di rispondere a qualche domanda per “La domenica
d’Abruzzo”.
Quattro domande che nascono da quattro
questioni: le divisioni del Paese nell’anno celebrativo dell’Unità, la morale
della politica oggi, l’accoglienza verso i disperati, le nuove
povertà.
l'intervista a Mons. Bruno
Forte, Arcivescovo di Chieti‐Vasto di Antonio Del
Giudice (pdf)
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Se oggi, osserva Rea, c'è ancora una metà della popolazione italiana che resta
"fedele al suo 'eroe' nonostante i suoi festini..." è dunque per una debolezza
morale radicata in profondità. Verrebbe voglia di sperare che non sia proprio
così, di dire che forse qualcosa si muove... Come valutare ad esempio i segni di
ribellione che trapelano dall'interno della Chiesa italiana?... Segni isolati,
voci flebili: ma forse il tempo dell'obbedienza passiva sta terminando perfino
in Italia
Mi sembra che manchi la capacità di stare di fronte al
peccato senza lasciarsi scandalizzare e al tempo stesso la capacità di parlare
al cuore del peccatore perché si converta e viva
Dunque la Lega strumentalizza la religione per fini politici e identitari e
dunque costituisce un pericolo per la fede. Proprio il contrario di quello che
credono alcuni cattolici ed ecclesiastici quando si illudono di «usare la
Lega».
Non
ha l’incertezza di certi politici o degli uomini di governo, il
presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. «Quando si calpestano
i diritti fondamentali, la dignità, i popoli prima o dopo reagiscono»
osserva. Per poi aggiungere che questo è un «dato di fondo che non può
essere compresso da nessun regime, da nessuna dittatura e prima o poi
esplode». Come è giusto che sia, l’arcivescovo di Genova non fa sconti
sulle responsabilità per le violenze che stanno scuotendo la Libia e
più in generale il Nord Africa. La domanda di libertà è «incomprimibile
» e prima o poitrova la sua strada, oppure esplode.
Chissà semonsignor Georg ha ripagato la cortesia offrendo a Sacconi e magari
affidandogli una copia darecapitare al premier, il testo del Messaggio di Benedetto XVI per la
Quaresima. Vi avrebbe trovatospunti interessanti di riflessione.
POLITICA
La presidente di Confindustria Emma Marcegaglia interviene a
Ballarò.
Tra gli altri ospiti di Giovanni Floris, il presidente
dei deputati del PD Dario Franceschini, il presidente dei senatori del
PdL Maurizio Gasparri, il governatore del Piemonte Roberto Cota
della Lega Nord, il presidente della Legacoop Giuliano Poletti, la
direttrice dell’Unità Concita De Gregorio, il presidente della
Ipsos Nando Pagnoncelli.
Ci si chiede se Berlusconi sia
fuori dal tunnel nel momento in cui aumentano i deputati della
maggioranza, il premier attacca frontalmente i magistrati e rilancia le
riforme economiche, i riflettori sembrano allontanarsi dal caso
Ruby.
In apertura la copertina satirica di Maurizio
Crozza.
Dall’Egitto alla Tunisia alla Libia, la rivolta contro i regimi infiamma il Nord
Africa e potrebbe cambiare gli equilibri internazionali. “C’è il rischio di un
esodo biblico verso le nostre coste” avverte il Ministro degli Esteri Franco
Frattini. La Lega chiede una strategia europea per far fronte all’emergenza
immigrati. Quali saranno le conseguenze per l’Europa e per l’Italia? Come sta
affrontando il governo italiano questa crisi internazionale senza precedenti
nell’area mediterranea? E l’efficacia della sua azione è condizionata dalle
tensioni interne e dall’impatto politico e giudiziario del caso Ruby? Ospiti di
Michele Santoro: il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, il leader dell’Udc
Pierferdinando Casini, i giornalisti Ilaria D’Amico e Federico Rampini, il
politologo Edward Luttwak
E così il cerchio si chiude, comprendendo in sé i sanguinosi eventi in corso
a Tripoli e nelle altre città; le prospettive e le incognite di un dopo-Gheddafi
che di fatto è cominciato; la difficoltà dell'Italia di affrontare la sfida con
un sufficiente grado di coesione politica; da ultimo il ruolo che l'Europa
intende assegnare a se stessa, nelle ore in cui la Francia chiede la riunione
del Consiglio di sicurezza dell'Onu e alcuni giornali parlano di un possibile
intervento militare americano.
L’amarezza per il progressivo sgretolamento del suo partito porta Gianfranco
Fini, in un’intervista all’Espresso, a dire che le uscite dal Fli sono causate
da «un delirio: frutto di allucinazione collettiva o di malafede». Non è certo
il miglior viatico per arginare le perdite, ma il presidente della Camera non
sembra preoccuparsene più di tanto, convinto com’è che in un progetto politico
di lungo termine come il suo alla fine questi siano prezzi da pagare.
Asserragliato nel «bunker» del suo feroce crepuscolo, il colonnello Gheddafi,
«guida della rivoluzione» come ama definirsi, può avere almeno una magra e
maligna soddisfazione: con i suoi 6 milioni e mezzo di abitanti, meno di un
millesimo della popolazione del pianeta, la Libia è riuscita a mettere in
difficoltà tutto il ricco Occidente, a innescare una nuova, difficile fase della
crisi mondiale.
Angelus
- 20 febbraio 2011
Udienza
- San Roberto Bellarmino (23 febbraio 2011)
(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA")
Messaggio per la Quaresima
OPINIONI E COMMENTI
Molto s’è detto su quello che Karol Wojtyla-Giovanni Paolo II ha fatto per la
sua Polonia, e per tutti i polacchi. Su quanto abbia influito sul corso della
storia della sua patria. Ma poco, o quasi nulla, s’è detto su quello che
Benedetto XVI sta facendo per la sua, di patria. Che ancora non ha fatto tutti i
conti col suo terribile passato, tabù esorcizzato in un complesso di leggi che,
se puniscono ogni negazionismo, non possono assolvere da quella sorta di
complesso di colpa collettivo che ancora attraversa in mille forme la società
tedesca.
Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella
carità e nella verità
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newsletter è settimanale;
2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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