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Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale
"QUELLI DELLA VIA"
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Emergenza Corno d'Africa
Prima una siccità drammatica, che ha sconvolto la vita di circa 10
milioni di persone nella regione del Corno d'Africa, e poi devastanti
temporali: la popolazione della Somalia non conosce tregua.
Carestia nel Corno d'Africa, è emergenza umanitaria
All’Angelus Benedetto XVI ha parlato della «gravissima siccità» nel Corno d’Africa chiedendo una mobilitazione internazionale
Catastrofe umanitaria in Somalia: l’appello del Papa
L'appello del Papa contro la catastrofe siccità in Somalia (video)
Comunicato stampa della C.E.I.: Siccità e carestia in Corno d'Africa, la risposta solidale della Presidenza della CEI
La
situazione nel Paese è disastrosa: sempre meno cibo, siccità e ripresa
dei combattimenti. Ne soffrono soprattutto i bambini. Il ruolo della
cooperazione internazionale.
Dossier Somalia - Crisi senza fine
Centinaia
di migliaia di rifugiati sono ammassati nei campi di Dadaab, Kenya nord
orientale, fuggiti dalla siccità e dal conflitto nella vicina Somalia. I
campi di Dagahaley, Ifo e Hagadera di Dadaab, in grado di ospitare
90.000 persone, ora accolgono circa 370.000 persone. Nel loro insieme,
i campi costituiscono il più grande insediamento di rifugiati al mondo.
I rifugiati somali affollano i campi in Kenya
Oltre due milioni di
bambini nel Corno d’Africa risultano malnutriti e bisognosi di urgenti
aiuti salvavita, se vogliono sopravvivere alla siccità che ha colpito
la regione.
video: Emergenza siccità
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Emergenza Corno d'Africa/2
Non
sta avendo l’impatto mediatico di altre sfortunate disgrazie nel mondo
ma la crisi alimentare che sta colpendo l’Africa orientale sta mettendo
in ginocchio paesi come Kenya, Etiopia, Somalia, Uganda e Gibuti. Sono
infatti 10 milioni, fra cui moltissime donne e bambini, le persone la
cui vita è in pericolo e che necessitano di ricevere il prima possibile
un’adeguata assistenza umanitaria.
In queste ore un esodo
incessante di migliaia di somali stremati dalla fame e dalla siccità
sta attraversando il confine con il Kenya. Migliaia di bambini muoiono
nel tragitto, mentre nei tre campi profughi di Ifo, Hagadera e
Dagahaley mancano cibo e acqua per alleviare le sofferenze di quasi
mezzo milione di persone. Le Nazioni Unite non riescono a finanziare un
intervento d´emergenza perché la comunità internazionale non risponde
con sollecitudine e con mezzi adeguati.
Mobilitiamoci per denunciare l'ignavia dei governi
Video: Il Presidente dell'UNICEF Italia, Vincenzo Spadafora, intervistato da Gerardo Greco e Georgia Luzi per "Rai Uno Mattina"
Visita la pagina "Emergenza siccità in Corno d'Africa"dell'UNICEF
Leggi il Comunicato Caritas:
CORNO D’AFRICA: LA CRISI SI ESTENDE Dalla Caritas aiuti immediati e l’invito a riflettere sulle cause (pdf)
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Quattro conti. E qualche pensiero
EMERGENZA SICCITA' IN AFRICA ORIENTALE - LANCIATO L'APPELLO DI AGIRE
Li abbiamo visti arrivare
alla spicciolata. Lo scatto di un fotografo, un breve filmato nei
tg. Li conoscevamo già, sono tornati: i corpi scheletriti, gli
occhi ingigantiti nei volti, lo sguardo muto. Gli affamati sono
di nuovo tra noi. Alla fine anche la burocrazia globale delle
Nazioni Unite ha apposto il suo timbro e il mondo ha
ufficialmente appreso quello che milioni di africani sapevano
già. Nel Corno d´Africa è in atto una spaventosa carestia, la
peggiore degliultimi vent´anni e secondo gli esperti «la prima da riscaldamento globale»
A soli pochi giorni dal
drammatico appello lanciato domenica 17 luglio da Benedetto XVI, le
Nazioni Unite hanno decretato mercoledì 20 luglio lo stato di carestia
in due regioni del sud della Somalia, il Bakool Meridionale e la Bassa
Shabelle. "Se non interveniamo adesso, la carestia si diffonderà in
tutte le otto regioni del sud della Somalia nell'arco di due mesi, a
causa dei cattivi raccolti e delle epidemie di malattie infettive", ha
avvertito il responsabile dell'Ufficio di Coordinamento degli Affari
Umanitari (OCHA in acronimo inglese) dell'ONU, Mark Bowden (BBC, 20
luglio).
La situazione è drammatica.
Dieci milioni di persone colpite da siccità e carestia. Centinaia di
migliaia i profughi. Le ong parlano di tragedia umanitaria e il papa ha
chiesto una mobilitazione internazionale. Fondazione Nigrizia si
appella ai suoi lettori per un aiuto.
Le Nazioni Unite hanno
dichiarato ieri lo stato di carestia in Somalia. "Dobbiamo evitare una
tragedia umana di vaste proporzioni. E mentre l'assistenza alimentare è
adesso la priorità, dobbiamo anche aumentare gli investimenti
sostenibili in interventi di breve e di medio termine che aiutino gli
agricoltori e le loro famiglie a proteggere le loro attività e a
continuare a produrre cibo" - riporta la nota della FAO.
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Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite
C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: “Carestia Corno d’Africa 2011”.
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
ƒ UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
ƒ Banca Prossima, via Aurelia 796, Roma - Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
ƒ Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma – Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384
ƒ Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113
ƒ CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d’ufficio)
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Ingresso vietato... ai pacifisti!!!
"Lei può entrare, ma suo marito
non è un ospite gradito". "Per quale motivo, scusi?", chiede sorpresa
la signora. "Perché questa è una struttura militare e suo marito è un
pacifista".
A raccontare questa storia che
ha dell'incredibile è Franco Gentile, iscritto a Sinistra Ecologia e
Libertà, oltre che assessore della Provincia di Taranto per le
politiche sociali. Lo vedete qui a destra nella foto.
"Sei un pacifista", gli vietano l'ingresso in una spiaggia militare
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Profughi
(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Profughi, la nave Nato con 111 persone Si tratta, si tratta ma nessuno le vuole
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L`ex caserma Barone, sull`isola
di Pantelleria, è dismessa da almeno un decennio perché inagibile.
Doveva diventare un hotel di lusso ma oggi ospita 80 tunisini. Non è un
Centro di identificazione e di espulsione, ma neanche di accoglienza. È
un limbo dove non ci sono mediatori culturali, né assistenza legale.
Carceri
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Carceri italiane: inferno di stato
Ecco il testo della missiva
inviata a deputati e senatori della Repubblica contenente le proposte
per una soluzione rapida della drammatica situazione negli istituti
penitenziari intaliani, soffocati da un affollamento che rende
impossibile ogni possibile reinserimento sociale
Lettera aperta a Camera e Senato sulla situazione delle carceri italiane
L’altro giorno il segretario
della UIL-Penitenziari Eugenio Sarno ha diffuso cifre e dati che
costituiscono un affresco da brivido: nelle carceri italiane sono
rinchiusi qualcosa come 67mila detenuti (64.081 uomini e 2.848 donne),
a fronte di una disponibilità reale di posti detentivi pari a 43.879.
Un surplus di 23.050 detenuti in più rispetto alla massima capienza...
La nota si chiude con la drammatica testimonianza di Mario Trudu,
ergastolano, in carcere dal 1979. Trudu, un pastore sardo vive in
carcere da 32 anni. Senza nessuna prospettiva di non morire lì dentro...
Carcere: l’imminente implosione del sistema
Due avvocati veronesi,
Guariente Guarienti e Fabio Porta, hanno presentato una denuncia contro
il ministro della giustizia Angiolino Alfano per maltrattamenti ai
danni di detenuti ed abuso di autorità in relazione al sovraffollamento
carcerario.
Emergenza carceri sovraffollate, due avvocati veronesi denunciano Alfano
Nei
primi sei mesi di quest'anno, 34 sono stati i suicidi nelle carceri
italiane e 532 i tentativi. Oltre 2.500 gli episodi di autolesionismo
grave, 153 le aggressioni a danno degli agenti. A fornire i dati è la
"Uil Pa Penitenziari". Questi numeri, denuncia il sindacato, "coniugati
all'imminente esaurimento dei fondi per l'ordinaria amministrazione,
testimoniano l'imminente implosione dell'intero sistema penitenziario".
A oggi, nelle prigioni vivono quasi 70 mila persone, circa 23 mila in
più rispetto alla disponibilità di posti.
Ascolta l'intervista (di Fabio
Colagrande per Radio Vaticana) ad Angiolo Marroni, Garante dei detenuti
del Lazio, che di recente ha visitato le carceri della Regione.
Uccidersi non è facile, ma
vivere nelle patrie galere italiane è ancora più difficile. Per questo
nelle carceri italiani si continua a morire.
E nessuno fa nulla.
Nelle carceri italiani c'è una vera e propria guerra fra la vita e la
morte, ma i mass media preferiscono occuparsi delle guerre degli altri
paesi.
Ai nostri governanti i suicidi in carcere fanno paura per questo cercano di nasconderli.
La morte ti rende libero
L'autore di L'Italia in
Presadiretta racconta il suo viaggio nelle carceri italiane, fra
sovraffollamento e suicidi, dove i detenuti diventano un numero.
Video: Viaggio nell'inferno delle carceri italiane - Riccardo Iacona
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In Italia 20 mila detenuti più del previsto, in condizioni disumane.
... Oggi li chiamano manager e, come nell'antico
Egitto, li adottano anche nella pubblica amministrazione, ovunque ci
sia una parvenza di presenza statale. È la burocrazia dei manager e
degli scriba a mantenere i nostri inferni chiamati, appropriatamente,
istituti di pena
(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
... Detenuto nel carcere
Pagliarelli di Palermo, Mango è deceduto nei primi giorni di luglio, a
seguito di un lunghissimo periodo di astensione dal cibo, quale forma
di lotta per ottenere il trasferimento, secondo quanto previsto dalla
legge, in un istituto più vicino al luogo di residenza...
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Infanzia
... La povertà di un bambino
italiano del terzo millennio è nella mancanza di opportunità, che
lo lascerà indietro rispetto ai suoi coetanei, tra chi nella
stessa scuola riesce ad imparare e chi no, nel razzismo sempre
più netto tra chi sa e chi non sa.
Anna
Maria Gentili, docente di Storia e Istituzioni del paesi afro-asiatici
all’Università di Bologna, delinea con l'Osservatore Romano i problemi
che Sudan e Sud Sudan si trovano ad affrontare dopo la separazione.
Al di là delle reazioni ufficiali, ondata di critiche aggressive nei social media. Il doppio volto della politica online
Sono almeno cinquecentomila le
persone ridotte in schiavitù, per sesso o per lavoro. Il governo corre
ai ripari, ma la piaga resta
Rapporto choc di B'Tselem: il
93 percento dei minorenni palestinesi detenuti nelle carceri israeliane
ha come unica colpa l'aver tirato pietre
I
NOSTRI TEMPI /
Interventi ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Separazioni in aumento nella terza età
Separazioni e divorzi in
aumento anche nel 2009, e questa è la brutta notizia. Ma se
l’incremento delle prime rispetto all’anno precedente è del 2.1%, la
crescita dei divorzi è "solo" dello 0.2%: un segno più molto contenuto
rispetto a quanto era stato rilevato ad esempio tra il 2007 e il
2008... Sono alcune delle realtà emerse dal rapporto Istat su
separazioni e divorzi in Italia nel 2009, diffuso ieri dall’istituto di
statistica.
Separati, brutte sorprese Ora hanno i capelli grigi
Nella società post-moderna
e tecnoliquida di questo inizio di millennio stiamo assistendo al
definitivo superamento della categoria antropologica della vecchiaia
intesa come luogo della stabilità e della saggezza. Sì, perché anche la
vecchiaia è stata pervasa dal fenomeno della adolescentizzazione del
ciclo di vita degli umani tecnoliquidi. Cosicché esistono gli
"adultescenti" (adulti che vivono una permanente adolescenza) e gli young-old people (anziani
che rivivono pulsioni giovanili, anche grazie alla farmacologizzazione
della sessualità, e che si aprono a nuove ed eccitanti esperienze).
Se l’instabilità dei legami invade anche la «terza età»
Per approfondire:
ISTAT: Separazioni e divorzi in Italia
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Aiuti a domicilio, la spesa, i
farmaci, l'assistenza o il semplice sostegno telefonico nelle lunghe
giornate di solitudine. Le indicazione pratiche sulle corrette
abitudini alimentari da tenere durante il periodo del gran caldo. Tutti
i numeri utili
Anziani, un'estate di solidarietà - Il numero verde per l'emergenza
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Genova 2001-2011.
Io non dimentico è il titolo
del convegno, organizzato dal Comitato Verità e giustizia e dal
Comitato Piazza Carlo Giuliani. Sfilano gli avvocati dei processi di
Genova, in mattinata. Quello che non c’è stato, per Carlo
Giuliani, per i fatti di strada, Diaz e Bolzaneto. E parlano anche
molti testimoni, italiani e stranieri, che sono tornati ancora una
volta a Genova. Sono determinati, ma nelle loro parole tornano spesso
le dinamiche di un percorso personale che hanno dovuto affrontare per
riuscire a tornare su queste strade, dopo lunghi anni di viaggi e
deposizioni nelle aule processuali dove, anche chi era convocato come
testimone per le violenze subite, hanno ricevuto un trattamento ostile
da parte delle forze di polizia.
Nei giorni del G8 di Genova del luglio 2001 a manifestare per un mondo più equo c'erano anche i cattolici.
Da Nigrizia di luglio 2011: il Movimento 10 anni dopo il G8
“Ora lo Stato chieda scusa”. E’ l’appello rivolto da Vittorio Agnoletto al
Presidente della Repubblica durante la conferenza stampa di
presentazione delle iniziative del decennale del G8 di Genova del 2001.
“Il Presidente della Repubblica è il garante della Costituzione. La
stessa che fu sospesa e tradita dagli apparati dello Stato” - ha
sottolineato l'ex portavoce del Genoa Social Forum.
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
MAFIA. STRAGE DI VIA D'AMELIO.
Quinto Potere. Le finalità dello stragismo tra depistaggi e verità storiche (AUDIO-VIDEO-TESTI)
In occasione del 19° anniversario della strage di Via D'Amelio.
Conferenza
del 18.07.2011, nell'atrio della facoltà di Giurisprudenza a Palermo,
dal titolo "Quinto Potere. Le finalità dello stragismo tra
depistaggi e verità storiche" - promossa dall'Associazione
Culturale Falcone e Borsellino.
Con i seguenti interventi:
- Anna Petrozzi - caporedattore della rivista "Antimafia Duemila"- Rita Borsellino - parlamentare europeo -
Sorella di Paolo Borsellino
- Antonio Scaglione - professore - Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Palermo
- Lina La Mattina scrittrice - Legge una poesia in onore di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone
- Anna Petrozzi - caporedattore della rivista "Antimafia Duemila"
- Giorgio Bongiovanni - giornalista - Direttore della rivista "Antimafia Duemila"
- Antonio Ingroia - magistrato - Procuratore aggiunto della procura della Repubblica di Palermo
- Antonio Di Matteo - magistrato -Sostituto Procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Palermo
- Roberto Scarpinato magistrato - Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Caltanissetta
- Giorgio Bongiovanni - giornalista -Direttore della rivista "Antimafia Duemila"
- Giulietto Chiesa
giornalista
- Salvatore Borsellino - Fratello di Paolo Borsellino
- Giorgio Bongiovanni - giornalista -Direttore della rivista "Antimafia Duemila"
- Ascolta l'audio di tutti gli interventi
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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Davanti alle difficoltà non bisogna arrendersi.
Al contrario, devono stimolarci a fare sempre di più e meglio, o
superare gli ostacoli per raggiungere i risultati che ci siamo
prefissati. (Paolo Borsellino)
“LA
LOTTA SPIRITUALE” - HOREB N. 58 – 1/2011
TRACCE DI
SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI
Ci racconta S.
Atanasio che dopo i primi passi nella vita spirituale, Antonio, padre dei monaci
del deserto, è sconvolto da una tempesta di pensieri. È il «diavolo, nemico di
ogni bene e invidioso», che non sopporta che un giovane si decida a vivere
sedotto dallo sguardo di Dio e dal suo abbraccio e lo sollecita in tanti modi
perché torni a vivere secondo le abitudini più normali: «Dapprima cercò di
allontanarlo dalla vita ascetica, ispirandogli il ricordo delle sue proprietà,
la cura per la sorella, l’affetto per i congiunti, l’amore per il danaro e la
famiglia [...]. Insomma, gli suscitò nella mente una tempesta di pensieri per
distrarlo dalla via del bene sulla quale si era incamminato». In altri termini,
sottolinea il primo biografo di Antonio, l'esperienza cristiana, pur avendo
origine nel dono di Dio, coinvolge, poi, la nostra responsabilità ad accogliere
il dono e a consentirgli di maturare ed esprimersi nel nostro vissuto.
L’esistenza
nuova, quindi, non va da sé, c’è un “io” che sotto vari pretesti vuole
riprendersi i suoi spazi e vuole organizzare la vita secondo una sua logica di
banalità, di indifferenza o di potere, per cui, nel momento in cui ci si decide
per Dio inizia la lotta. Paolo lo aveva già evidenziato: «Non quello che voglio
io faccio, ma quello che detesto» (Rm 7,15)...
Questo l'incipit dell'Editoriale di Horeb,
Quaderni di riflessione e formazione per quanti desiderano coltivare una
spiritualità che assuma e valorizzi il quotidiano.
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FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO (ME)
INCONTRI ESTATE 2011
Leggi il programma degli incontri:
Sede incontri: Barcellona
Pozzo di Gotto (ME) - via Ugo Foscolo, 54 - telefono: 090.9762800
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La Bibbia in un
frammento
"Sorge il sole da un'estremità del cielo, la sua orbita raggiunge l'altro estremo: nulla si sottrae al suo calore
(Salmo 19, 7)"
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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
"La Chiesa deve riconoscere di
essere, al contempo, grano e zizzania. La zizzania non è solo fuori di
essa,nel mondo,ma anche dentro di essa. S.Agostino affermava che la
Chiesa è una casta meretrice,santa e peccatrice come Pietro... Ricordiamo
i due Pietro tramandatici dal Vangelo: quello che per primo riconosce
Gesù come il Cristo e Messia, e quello che lo rinnega, che stenta a
credergli, che non accetta un Messia debole. C'è un Pietro santo e un
Pietro satana. Ecco perché anche la Chiesa è peccatrice, fallibile,
sempre bisognosa di conversione. E come tale deve sentirsi più
discepola che maestra. Una delle molte, sorprendenti espressioni
coniate dal Concilio è questa: "Ecclesia semper reformanda", la Chiesa
è sempre da riformare e si rinnova ammettendo i propri sbagli. Giovanni
Paolo II, con grande coraggio, ne ha dato esempio per primo: ha chiesto
perdono per Galileo Galilei, per l'Inquisizione, per i silenzi sul
Nazismo, per i rapporti con Lutero."
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16 Luglio: Beata Vergine Maria del Monte Carmelo
Il suo amore è per sempre!
per saperne di più
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E’ morto, all’età di 74 anni, mons. Cesare Mazzolari, vescovo di Rumbek, in Sud Sudan
Anche nei momenti più
difficili, il suo sorriso non è mai venuto meno, comunque coltivava una
speranza che definirei davvero proprio come “ottimismo di Dio” (padre
Giulio Albanese)
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Il vescovo comboniano di Rumbek
è stato colto da un malore durante la messa. Era dal 1981 in Sud Sudan.
E il 9 luglio è stato tra i protagonisti della festa dell'indipendenza.
Si sono svolti nella mattina di
ieri, 21 luglio, i funerali di Sua Ecc. Mons. Cesare Mazzolari, Vescovo
di Rumbek (sud Sudan), morto il 16 luglio, presso l’ospedale statale di
Rumbek, dove era stato ricoverato dopo il malore che lo aveva colpito
mentre celebrava la Santa Messa. La Messa esequiale, nella Cattedrale
della Santa Famiglia, è stata presieduta da Sua Ecc. Mons. Paolino
Lukudu Loro, Arcivescovo di Juba. Il Cardinale Gabriel Zubeir Wako,
Arcivescovo di Khartoum, ha inviato un messaggio nel quale esorta i
fedeli a prendere esempio dal Vescovo defunto. Lo Stato dei Laghi (del
quale Rumbek è la capitale) ha proclamato 3 giorni di lutto nazionale
per la morte di Mons. Mazzolari. Per permettere l'ingresso in chiesa
all'interminabile fila di donne e uomini, cattolici ma anche musulmani
e animisti, venuti da ogni angolo del paese a rendere omaggio a Mons.
Mazzolari, sono rimaste aperte giorno e notte le porte della Cattedrale
di Rumbek, nella quale il Vescovo è stato sepolto, secondo il suo
desiderio. il 18 luglio per ragioni igieniche. (L.M.) (Agenzia Fides
22/7/2011)
Certo, monsignor Cesare
Mazzolari è stato un simbolo. Un protagonista, un padre della patria,
un testimone. Ma soprattutto un sacerdote e un vescovo. Un uomo così
carico di Vangelo da predicarlo senza frasi fatte o analisi forbite,
puntando sulla forza dell’esempio. Nel silenzio come nella denuncia, di
fronte ai grandi della terra come nel buio della più sperduta chiesetta
di villaggio.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Nel patrimonio spirituale di
cui il nuovo arcivescovo di Milano assumerà nei prossimi mesi
la custodia e la guida vi è un tesoro nascosto che raramente
attira l'attenzione dei media ma che ben esprime il cuore della
«diocesi più grande del mondo»: è la sollecitudine per i poveri, che la
chiesa ambrosiana ha sempre considerato tra le eredità evangeliche
più preziose lasciate da sant’Ambrogio.
Non che a Milano le ingiustizie
sociali e la sproporzione tra i molti beni in mano a pochi e
le difficoltà economiche di molti siano minori che altrove, ma
sembra quasi che la chiesa abbia in sé degli anticorpi che le
consentono di reagire con inventiva e alacrità in nome del Vangelo
L'ambrosiana via alla carità di Enzo Bianchi
Gli anniversari, i compleanni,
le ricorrenze servono! Non certo a celebrare, magari con un pizzico di
nostalgia, un tempo che non c’è più, bensì per trovare la forza, la
passione e la fantasia per proiettarci verso il futuro. Non tanto per
compiacerci delle cose belle fatte ieri, ma per scoprire di avere
ancora abbondanti risorse per affrontare gli impegni di oggi e di
domani.
Con questi sentimenti andiamo a
darci appuntamento al prossimo Convegno di Triuggio che si svolgerà
sabato 10 e domenica 11 settembre e durante il quale cercheremo di fare
memoria nel modo giusto del convegno “Farsi prossimo”, che si svolse
esattamente 25 anni orsono, e che rappresentò un punto di non ritorno
per la nostra Diocesi e il modo di concepire un esercizio moderno della
carità.
La difficile carità di Don Roberto Davanzo
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Le sollecitazioni in questo
periodo non mancano ed è sempre più vero che “il vento soffia dove
vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è
chiunque è nato dallo Spirito” (Gv 3,8). Quello che possiamo fare è
ascoltare la voce del vento e capire quello che dice, senza
preoccuparci troppo di dove venga e dove possa portare: la vita ha di
suo un significato e la realtà delle cose una sua prospettiva e tutto
deve diventare verità dentro di noi. Il fatto però che ci sia un prima
e un dopo non è irrilevante, ma dà senso al momento presente.
È appunto per questo che di
tanto in tanto cerchiamo di rintracciare o ritrovare la traiettoria in
una costellazione culturale ed ecclesiale in cui muoversi in libertà.
SE VOI SIETE CHIESA di Alberto B. Simoni
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Il paradosso del periodo più atteso
Vacanze, così
le chiamiamo. Dal latino vacatio, ciò che è vuoto. Dopo un anno di
battaglie, fatiche, impegni non vogliamo più scadenze, obblighi, ma uno
spazio vuoto in cui nessuno ci imponga niente. Lo chiamiamo anche tempo
libero, cioè tempo dotato di libertà, a differenza di quello dedicato
al lavoro, il tempo dell’obbligo, della produzione, dello 'schiavo'.
Trovo inadeguati questi nomi, soprattutto per un cristiano.
Il cristiano è figlio di Dio, e
figlio – in latino liber – è libero, sempre. Il mio tempo libero è sia
quando insegno, sia quando faccio un bagno al mare, quando compilo un
noioso registro e quando prendo il sole con la brezza che mi accarezza
la pelle, perché sono sempre figlio, sotto lo sguardo di Dio che mi
dona tutto quello che sono, faccio e ho.
La nostra paura del tempo libero Solo chi dona sa fare vacanza
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CHIESA
E SOCIETA'
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interventi
ed opinioni |
La libertà e la scienza sono due valori dominanti
Per evangelizzare i giovani, la Chiesa ha bisogno di comprendere la
loro cultura, in cui la libertà e la scienza sono valori dominanti,
sostiene l'Arcivescovo Rino Fisichella.
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Nel cuore dei giorni" il nuovo format di TV2000
“Nel cuore dei giorni“,
programma che è assai più di un programma: è la novità dell’estate
2011. E si distribuisce lungo l’arco della giornata, perché apre i
battenti alle ore 8.00, con la rassegna stampa del giorno (Giallo) e li
chiude alle 20.50 con il Tg dei tg (Indaco). In mezzo, ci sono altri
cinque moduli – il primo alle 9.10 (Arancio), il secondo alle 11.00
(Rosso), il terzo alle 15.00 (Verde), il quarto alle 17.30 (Azzurro),
il quinto alle 19.20 (Blu) – più il Tg2000 delle ore 19.40, per un
totale di oltre tre ore al dì di diretta, da studio, durante le quali,
oltre a dare in tempo reale le notizie di prima grandezza, si
includeranno ospiti inattesi e inviati da dove non te l’aspetti,
inseguendo una serie di interessi: dalla memoria storica, agli
accadimenti di politica internazionale, dalla cronaca italiana alla
vita di fede e della chiesa, dall’economia che tocca le tasche dei
cittadini al volontariato giovanile, ai fatti di costume, alle storie
personali, fino al gossip, magari solo per sorridere.
Alla base del programma c’è un
patto con il pubblico: nulla di quanto fa parte del menù di giornata
viene escluso dal raggio di osservazione del programma, che non a caso
interpreta quella che taluno chiama “tv di flusso” o, meglio ancora,
“tv di compagnia”.
Nello stesso tempo, è un
esperimento concreto di crossmedialità, ossia di fruizione incrociata
dei diversi strumenti comunicativi (posta, web, fax, sms, webcam),
grazie ai quali il telespettatore entra in video e partecipa
attivamente al processo televisivo, dando una sua piega al programma.
«Il cuore dei giorni» non copre per intero il palinsesto quotidiano, ma
funge da scivolo immettendo nei vari programmi ed è, ad un tempo, cassa
di risonanza della televisione già vista. Insomma, una tv non formale
ma vitalistica, aperta e trasparente, una tv laboratorio che traduce il
marchio senza mai esaurirlo.
Visita il sito http://nelcuoredeigiorni.tv2000.it/
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Da Pax Christi: "Senza parole" e la riflessione di presbiteri che conoscono Pax Christi, nella realtà ecclesiale italiana
Disarmo, pace, nonviolenza sono
oggi le grandi parole assenti dalla’ economia, dalla politica, dal
linguaggio. Ma noi, operatori di pace, accettiamo di restare senza
parole?
Senza parole di Sergio Paronetto
(Per leggere tutto l'articolo di Ilvo Diamanti: Il nuovo dizionario degli italiani La primavera delle parole)
A distanza di un anno, ci
ritroviamo ad Assisi nella persuasione che sia utile riflettere come
presbiteri, dove si inserisce oggi la proposta di Pax Christi nel vasto
contesto della Chiesa italiana.
Il movimento trova nello
Statuto il suo punto di riferimento; si pone come realtà di iscritti e
di simpatizzanti che operano per la pace, sia nella costruzione
positiva di condizioni di concordia e di superamento dei conflitti, sia
nella attenzione critica a tutte quelle situazioni che sono in certa
misura alla radice della conflittualità.
In questa luce può essere
interessante riflettere sulle tensioni e incomprensioni che sta vivendo
oggi la nostra Chiesa italiana e da queste partire per riflettere sulla
utilità/necessità di un movimento per la pace nel nostro Paese...
Oggi come preti che conoscono Pax Christi, nella realtà ecclesiale italiana.
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La vicenda, dicevo, è
tristissima. Un suicidio è quanto di più lontano ci sia dall’evangelo,
che è essenzialmente annuncio di salvezza. Lo si può comprendere quando
è dettato dalla disperazione per una perdita gravissima, per un dolore
insopportabile, per una totale mancanza di prospettiva di vita. Ma il
fatto che oggi, dentro un ambito comunque connotato da valori
cristiani, una tale tragedia personale - una tragedia assoluta, senza
rimedio - possa avvenire per un fallimento economico o professionale,
deve diventare un campanello d’allarme per tutta la Chiesa.
Il dolore dei soldi
Così vale forse la pena di
segnalare ciò che raccontò don Luigi Verzè a un giornalista diWired nel
febbraio del 2009. Il lungo servizio, intitolato “La fine della morte”
La terribile profezia della pistola
... Mario Cal era per don Verzé un fratello gemello...
Un colpo che, dicono al Foglio
alcuni manager vicini a Cal, “Mario ha voluto si riversasse
esclusivamente su di sé. Col suicidio Cal vuole salvare i suoi amici.
Vuole dire al tribunale e a tutti che l’unico colpevole del fallimento
è lui, non è don Verzé, non sono i Sigilli, non sono coloro che in
questi anni hanno lavorato nella dirigenza del San Raffaele. Quello di
Cal, insomma, è un ultimo, tragico e disperato, gesto d’amore”.
Il martire del San Raffaele
Gli
piacciono il potere e gli uomini potenti, da Gheddafi a Fidel Castro,
fino a Silvio Berlusconi. Li ha definiti, via via, doni di Dio, uomini
della Provvidenza, così prepotenti e così simpatici. Sarà un caso che
adesso abbiano tutti e tre, chi più chi meno, qualche problema sul
groppone? Don Luigi Verzé, a novant’anni, sta subendo la stessa sorte,
un triste declino, prima il buco finanziario del suo San Raffaele, ora
anche il suicidio del top manager dell’ ospedale, Mario Cal.
Vaticano, Servizi e scandali: l'impero terrestre di don Verzé
«Imbarazzo, dolore e rigoroso
silenzio». Così la notizia del suicidio di Mario Cal è stata accolta in
Vaticano, dove gli uomini del cardinale Segretario di Stato Tarcisio
Bertone stanno studiando le prime mosse per il salvataggio del San
Raffaele. Nessuno però si azzarda a dirlo ad alta voce. Lo smarrimento
per quanto accaduto si legge nei volti e nelle anonime dichiarazioni di
vescovi, cardinali e monsignori, anche se le fonti ufficiali tacciono.
L' imbarazzo della Santa Sede l' Osservatore romano oscura la notizia
... Per comprendere Don Verzè,
forse bisogna partire da qui: egli è riuscito a creare un laboratorio
diventato un punto di incontro fra ricercatori laici (comunque aperti
ai riferimenti etici), e cattolici adulti, capaci cioè di porre seri
interrogativi alla Chiesa e alla sua dottrina. Ma il San Raffaele non è
solo un centro di ricerche biomediche e di risultati importanti. Dal
1972 è stato riconosciuto come Istituto di ricovero e cura a carattere
scientifico, divenendo quindi polo universitario a tutti gli effetti...
Perché il Vaticano lavora da tempo al salvataggio
Il blitz di Bertone, le
resistenze di Tettamanzi e le paure della Cei . Nel mirino anche l´
Istituto Toniolo, considerato una delle cassaforti della Chiesa. Il
segretario di stato vorrebbe chiudere la partita prima dell´arrivo a
Milano di Scola.
Sul San Raffaele lo scontro Opus Dei-Cl il palio il super-polo della sanità cattolica
Intervista al vaticanista Andrea Tornielli
San Raffaele, ipotesi fallimento. E il Vaticano prende tempo (video)
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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
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Il crack finanziario
dell’impero sanitario al quale aveva dedicato tutta la vita è una
ragione più che sufficiente per spiegare il suo gesto. Ma proprio per
questo suona come un avvertimento. Anzi ha il peso di una sentenza
sull’avventura professionale di un personaggio controverso come don
Verzé.
Chi è davvero don Verzè?
Come tutti i veri «uomini
ombra», anche Mario Cal aveva una biografia pubblica striminzita, da
personaggio invisibile. Per tre decenni è stato definito semplicemente
così: «Il braccio destro di don Verzè». Nulla di più, come se
l’indicazione di quel ruolo bastasse da sola a definirlo; come se
nient’altro, al di fuori del suo essere l’uomo ombra del
prete-imprenditore, meritasse attenzione.
Per andarsene ha scelto la
stanza dove aveva lavorato una vita Il suicidio di Cal ora evoca la
stagione drammatica del 1993 Addio tragico di un Uomo invisibile
Una lettera-testamento inviata
72 ore prima di togliersi la vita in cui viene di fatto contestata
l'entrata del Vaticano nel salvataggio del San Raffaele. L'ha spedita
venerdì scorso Mario Cal, il vice suicida di don Luigi Verzé.
Destinatari, tutti i consiglieri di amministrazione del cda travolto
dalla voragine dei debiti, il collegio sindacale, il prefetto di
Milano, il ministro della Salute e i revisori dei conti
POLITICA
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Finanziaria approvata ma bocciata
testo completo della manovra finanziaria 2011
... Forse è vero, dopo 60 anni di crescita eccezionale e di eccezionali
sperperi, il Paese si trova sul Titanic a navigare tra gli iceberg. Ma
chi è al timone – ormai da più di un decennio quasi ininterrottamente –
non può sottrarsi alla responsabilità di aver condotto la navigazione,
di averne tracciato la rotta, che oggi va corretta. Altri hanno ballato
sulle note dell’orchestrina. Non certo le famiglie confinate nella
terza classe, per le quali oggi si dice che è finita una festa mai
iniziata. Non certo quegli 8 milioni di italiani che sono sotto la
soglia della povertà e che, non a caso, ci sono finiti proprio perché
hanno più figli a carico o anziani a cui badare.
Per necessità senza virtù
Vescovi e associazioni chiedono modifiche. E Giovanardi cerca una
mediazione. Cei, Caritas, Acli non allentano la pressione sul governo e
chiedono modifiche
"Famiglie troppo colpite, intervenite"
«Ancora una volta famiglie, giovani, studenti e anziani sono stati
sacrificati da una manovra economica che non sembra preoccuparsi
delle fasce sociali più deboli». E' netta la bocciatura per
la Finanziaria che arriva da monsignor Domenico Sigalini, vescovo
di Palestrina, presidente della Commissione episcopale per il
laicato e Assistente nazionale dell'Azione Cattolica italiana.
"Giovani, studenti e anziani sbagliato colpire i deboli" (pdf)
... A venire colpiti dalla scure dei “sacrifici” saranno gli italiani
tutti, in misura inversamente proporzionale al loro reddito.
Introduzione dei ticket sanitari, tagli di tutte le agevolazioni
fiscali per le famiglie, incremento di oltre un punto percentuale della
pressione fiscale, una tassa di 200 euro perfino sui ricorsi al giudice
del lavoro per vertenze riguardo a licenziamenti e mobbing, mentre a
salvarsi dalla mannaia sembrano essere stati solo gli avvocati che
hanno fatto valere il proprio peso specifico...
Bastonata finanziaria
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Manovra, il miracolo dimezzato -
Primo Piano di Famiglia Cristiana numero 30
Anticipiamo il Primo Piano di Famiglia Cristiana numero 30. L'emergenza economica e i privilegi della casta.
Il “miracolo” invocato
da Napolitano si è avverato. Una “casta” politica litigiosa, attenta
solo a salvaguardare i propri privilegi, ha approvato la manovra
economica in tempi rapidissimi. Ma è un “miracolo a metà”, con un
risvolto iniquo e vergognoso, che dà la misura della pochezza di questa
classe politica. Si chiedono pesanti sacrifici ai cittadini, ma la
politica non ci rimette un solo euro. L’amara medicina è solo per il
Paese, non per il Palazzo.
Manovra, il miracolo dimezzato
Vedi anche il nostro precedente post: Finanziaria approvata ma bocciata
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La campagna “moralizzatrice”
degli anti-casta, ormai dilaga ovunque. Non solo in rete e nei social
network, ma anche sui quotidiani a grande tiratura, ed ora perfino nei
telegiornali di Rai e Mediaset. A questo punto, come vuole la
proverbiale locuzione latina, mi sono chiesto:cui prodest? (“a chi
giova?”)...
L’idea che sta avanzando nel
paese è che tutti coloro che ricoprono una carica elettiva fanno parte
della Casta e che la Casta è uno sperpero di denaro pubblico. Non ci
vorrà molto, dopo che tutti si saranno convinti che deputati e senatori
sono troppi, a far passare l’idea che avere due Camere è un lusso che
non ci possiamo più permettere, che forse ne basterà una sola, magari
con poche decine di rappresentanti, e poi sarà un bel risparmio abolire
anche quella (…tanto nel “parlamento” si fanno solo chiacchiere…) e
affidare tutto il potere al governo, che basta e avanza!...
Si riempiono le pagine di
facebook e dei giornali con invettive contro l’indennità di funzione
parlamentare, e si tace (con rare eccezioni nel mondo pacifista,
nonviolento e cattolico) sulla voragine delle spese militari, dei costi
per i cacciabombardieri F35 e per le missioni di guerra in Afghanistan
e Libia. Basterebbe il taglio del 10% di queste voci per coprire
l’intera manovra, ma si preferisce dissertare su quanto costano i
viaggi aerei dei parlamentari che vanno a Roma...
Se c’è un motivo serio per
condannare il Parlamento è quello di aver violato la Costituzione, che
“ripudia la guerra”, con il voto a favore dei Bilanci militari e delle
missioni belliche all’estero...
Gli anti-casta che tanto piacciono alla vera Casta
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Una
mannaia si sta per abbattere sulla cooperazione civile italiana nelle
aree internazionali di crisi. La denuncia arriva dall’organizzazione
umanitaria per l’emergenza Intersos che, con il presidente Nino Sergi,
critica duramente il decreto legge 107 del 12 luglio con cui il Governo
ha prorogato e rifinanziato le missioni all’estero.
Dopo
l'approvazione di una Manovra Finanziaria Correttiva, ritenuta come «un
vero e proprio colpo di grazia alle politiche sociali e a tutte le
categorie più svantaggiate», l'ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie
di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) rilancia lo
stato di crisi nazionale sulle politiche per le persone con disabilità,
impegnandosi innanzitutto a monitorare costantemente tutte le azioni
del Governo e del Parlamento in materia assistenziale, a partire
proprio da un'approfondita analisi dei punti maggiormente critici e
ambigui della Manovra stessa
Occorre
cioè prendere atto che esse sono conseguenza della fine, della «agonia»
, dei tre cicli fondamentali della storia degli ultimi due decenni: sta
finendo il ciclo del primato dell’individualismo e del soggettivismo
etico; sta finendo il ciclo del governare facile e del berlusconismo,
che di tale duplice primato è stato l’icona dichiarata; stanno finendo
i miti della «Seconda Repubblica» , centrati su improbabili o taroccate
innovazioni delle istituzioni e delleclassi dirigenti
...
senza un'analisi rigorosa e spietata della stagione che abbiamo alle
spalle, senza una forte presa di coscienza - che deve riguardare anche
la destra, il grande schieramento dei conservatori italiani - di quel
che è stata veramente l'Italia in questi anni, non troveremo la forza
di venir fuori davvero daldisastro che incombe su di noi...
“E’
giunto finalmente il momento di un cambio di passo. E’ tempo che sia
apra nella politica uno scenario nuovo.
La situazione nel Paese è diventata insostenibile. Noi non intendiamo
rassegnarci al declino dell’Italia. E’ possibile aggregare le forze
sociali del Paese per esprimereun progetto di cambiamento”. Con queste
parole il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, ha
commentato il “Manifesto per la Buona politica e per il Bene comune”,
presentato ieri mattina in conferenza stampa a Roma dal Forum
delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel Mondo
del Lavoro di cui fanno parte
le Acli conCisl, Mcl, Confartigianato, Confcooperative, Coldiretti e Compagnia
delle Opere.
Decine
di onorevoli tra Camera e Senato con pendenze giudiziarie: tra i reati
corruzione, concussione, legami con organizzazioni mafiose. E alcuni si
portano dietro condanne per gli anni di piombo
La
telefonata di Maroni a Berlusconi, dopo il voto di mercoledì alla
Camera che ha portato il deputato Papa nel carcere napoletano di
Poggioreale, fa parte delle inevitabili, quanto tipiche, ipocrisie
della politica, ma conferma che non ci saranno conseguenze immediate,
malgrado la rottura plateale tra Lega e Pdl.
Si
sente ripetere spesso, soprattutto in riferimento alle esigenze dei
mercati, che la stabilità sia un valore in sé. Nel caso in questione, e
di fronte ai deprimenti avvenimenti dell’ultima settimana, qualche
dubbio sarebbe lecito: ma agosto è alle porte, e quasi tutti - fuori e
dentro il Palazzo - sono pronti a scommettere che la voglia di vacanza
finirà per prevalere su tutto il resto. Che questo sia un bene - o
piuttosto una ulteriore perdita di tempo rispetto ad una fase politica
che pare ormai avviata a conclusione - lo si vedrà appunto alla
ripresa: ma per adesso è precisamente così che sembrano destinate ad
andar le cose.
... È stupefacente, oltre che offensivo, che
in un momento di difficoltà qual è questo, una classe politica
obbligata a farsi «capire» da un Paese scosso, impoverito, spaventato,
non capisca la drammatica urgenza di una svolta...
Il
governo sopravvive quando chiede fiducia, ma perde quando cerca di
governare, vale a dire di fare ciò per cui è stato costituito. La
responsabilità del paradosso è soprattutto della maggioranza, in cui
esistono gruppi che manifestano in questo modo il loro malumore per il
governo e il suo leader. Ma anche l'opposizione, pur dichiarando di
volere le elezioni, sembra preferire la fase intermedia di un governo
di transizione che eviterebbe la brusca fine della legislatura.
Intervistato
dal Fattoquotidiano.it, l’economista che ha scoperto la formula della
mediocrazia non usa mezzi termini: “I tagli annunciati dal governo sono
un contentino, qui serve una rivoluzione istituzionale che un governo
delegittimato come quello attuale non farà mai”. Lo dice anche la
matematica
... Servono scelte etiche che
sgorghino dalla coscienza e diventino patrimonio visibile e condiviso.
Lo dice il fondatore della comunità di Bose, lo dicevano Berlinguer e
Moro, lo ripetono oggi vescovi e laici cattolici.
Ribattono alcuni: non è il moralismo che rinnoverà la politica. Certo,
ma la moralità è proprio il contrario del moralismo, appannaggio di
opportunisti e tartufi. E i cattolici almeno a questo non dovrebbero
rinunciare: ad inserire questo principio di contraddizione, questo seme
di paradosso come un fuoco che purifica...
Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella
carità e nella verità
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2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
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3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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