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N. B. La Lectio e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale
"QUELLI DELLA VIA"
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
|
La Resurrezione apre orizzonti nuovi: l'annuncio che il Cristo Risorto non ci
lascia soli ed è, malgrado le tante situazione difficili, sempre con noi in
ogni momento, doni a tutti speranza e forza.
Buona Pasqua!
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Pagina speciale di TEMPO PERSO in continuo aggiornamento
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
In cammino verso la
Pasqua di fr. Egidio Palumbo della Fraternità
Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
Inizia
la settimana santa, la “grande settimana”, la settimana più importante dell’anno
liturgico, che ci conduce verso la Pasqua. Essa si apre con la Domenica delle
Palme e della Passione del Signore.
In
questa domenica facciamo memoria-attualizzazione dell’ingresso solenne di Gesù a
Gerusalemme (Mt 21,1-11), seduto su un’asina e un puledro, e non su un cavallo,
perché il cavallo era utilizzato per la guerra. Gesù viene acclamato come il
Re-Messia, colui che viene a visitarci nella mitezza e nella pace: per questo è
seduto su un’asina e su un puledro...
In cammino verso la
Pasqua
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Digiuno e
silenzio, anche da internet, per i morti nel
Mediterraneo
•Fra
pochi giorni festeggeremo la pasqua di resurrezione del Signore. Una pasqua che
passa inevitabilmente per il Venerdì santo. Il giusto viene condannato a morte
con i sigilli del potere e con il clamore manipolato del popolo. E' la stessa
morte dei migranti, divorati dal Mediterraneo inospitale, rifiutati con i
sigilli del potere, respinti dalle leggi, inascoltati dal clamore di un popolo
allarmato da una propaganda martellante di morte, di paura, di insicurezza, di
paranoie identitarie, di pregiudizi e di vittimismo.
•Fare digiuno il
venerdì santo significa entrare in un rapporto di empatia con i poveri
dimenticati, con il dramma di quei barconi affondati nel mare, con la sofferenza
e la disperazione dei familiari che sono sopravvissuti perdendo figli, mogli,
mariti, amici.
•Fare silenzio significa uscire dal caos
delle parole e commemorare la morte del prossimo. E' una nonviolenza dei
segni
Il venerdì santo dei
migranti
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Un Venerdì Santo dedicato ai sommersi e ai salvati del nostro tempo: i
migranti che inseguono una qualche disperata salvezza lungo le rotte che
congiungono le due sponde del Mediterraneo.
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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA")
Dopo 18 anni (giovedì santo 20 aprile 1993) riascoltiamo con
commozione l'omelia di don Tonino, il suo "Ti voglio bene" lo
sentiamo rivolto ad ognuno di noi e ci consolano e ci infondono speranza le sue
parole: ... Vedrete come, fra poco, la
fioritura della primavera spirituale inonderà il mondo, perché andiamo verso
momenti splendidi della storia, non andiamo verso la catastrofe.
Ricordatevelo!...
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Tre giorni
per la pace e la libertà, i diritti umani e la
democrazia
Si è concluso il 29° Seminario nazionale
della Tavola della pace dedicato a Vittorio Arrigoni. Oltre trecento i
partecipanti giunti da ogni parte d’Italia. Flavio Lotti: “Abbiamo bisogno di
ripensare e ricostruire il movimento per la pace a partire da ciascuna delle
nostre città. A ciascuno di fare qualcosa.”
Da Assisi: Difendiamo i
diritti umani, fermiamo la guerra!
La cronaca delle 3
giornate
Il 29° Seminario nazionale della Tavola
della pace che si apre oggi ad Assisi sarà dedicato a Vittorio Arrigoni. Flavio
Lotti: “Di fronte all’indifferenza che circonda tante tragedie umane come quella
dei palestinesi di Gaza aveva messo in gioco la sua vita e l’ha persa. Altri,
prigionieri del cinismo e dell’egoismo, la perdono tutti i giorni.”
Ri-pubblichiamo l’ultimo comunicato pubblicato da Vittorio Arrigoni.
Oggi ad Assisi per Vittorio
Arrigoni
Al Seminario Nazionale della Tavola della
pace si riflette sul ruolo dell’Italia: è venuto il tempo di costruire un nuovo
rapporto con il mondo.
La pace comincia dalle nostre città: se ne parla
oggi ad Assisi
Dov'è finita l'Italia? Le voci dei
partecipanti alla seconda giornata del Seminario di Assisi
video Roberto Natale (Presidente FNSI)
video Luciano
Ardesi (Lega per i diritti e la liberazione dei Popoli)
video Giorgio Beretta (Rete italiana disarmo)
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“Difendere i diritti umani e fermare la repressione. Inviare una Commissione
d’inchiesta dell’Onu in tutti quei paesi dove sono in corso violente
repressioni”. Il pensiero della Tavola della pace, riunita per tre giorni ad Assisi per il 29°
Seminario nazionale dedicato a Vittorio Arrigoni, è innanzitutto rivolto a tutte quelle
persone che da settimane sono oggetto di una violenta repressione in Siria,
Bahrein, Yemen.
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Libertà religiosa
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
La fiamma della candela è il simbolo
universale della fragilità umana, della vita esposta alle incognite del giorno.
Ma è anche, e non a caso, una delle icone più eloquenti dello spirito di Pasqua,
luce che spezza il buio e illumina la rinascita dello spirito. Nessun "logo"
poteva quindi risultare più degno della Giornata di preghiera e digiuno che la
Masihi Foundation ha proclamato per oggi in favore di Asia Bibi, 40 anni,
pakistana, sposa e madre di tre figli, la donna cristiana sulla quale pende dal
novembre 2010 una condanna capitale per blasfemia. Accendere una candela e dire
una preghiera speciale per la sorella minacciata di morte è la missione
speciale per oggi di ogni cristiano del mondo.
Ricordatevi di Asia
Bibi
La Masihi Foundation ha proclamato il 20
aprile come giorno dedicato ad Asia Bibi. Lo slogan della giornata é “amore per
Asia Bibi, una giornata di preghiera e digiuno per Asia Bibi”. La fondazione dei
cristiani pakistani ha chiesto che ogni cristiano nel mondo accenda una candela
il mercoledì 20 aprile 2011, e rivolga una preghiera speciale per la cristiana
in prigione condannata a morte per blasfemia.
Asia Bibi: accendete una
candela per lei il 20 aprile, chiede la Fondazione cristiana del
Pakistan
... L'iniziativa di una "Speciale Giornata
di Preghiera", lanciata dalla "Masihi Foundation" - che intendeva tenere desta
nelle coscienze la sofferenza di una donna cristiana condannata a morte
ingiustamente in Pakistan, con la falsa accusa di blasfemia - ha riscosso
adesioni nei cinque continenti. "Crediamo nella potenza della preghiera, capace
di smuovere le montagne, grazie all'intervento di Dio" ha sottolineato
all'Agenzia Fides Haroon Barkat Masih, Direttore della "Masihi
Foundation"...
Asia Bibi non è sola: in tutto
il mondo si prega per lei
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Acqua
Il Segretario della CEI intervenendo ad Assisi al convegno “Sorella
Acqua”
Superiore regionale del Pime, da 12 anni nella terra del Sol Levante. Alla
piazza mediatica di Mentre racconta la realtà di un paese sfigurato, che sta
vivendo un momento difficile e di come i missionari sono vicini alla gente sia
spiritualmente sia economicamente
Mustafa Abdul Jalil
ha incontrato le massime autorità del nostro Paese: il futuro della Libia e la
collaborazione tra i due Paesi al centro dei colloqui. La tappa a Sant'Egidio.
Due fotoreporter, il britannico Tim Hetherington e lo statunitense Chris Hondros
sono stati uccisi ieri nella città libica di Misurata durante i combattimenti
che hanno coinvolto altri due reporter, Michael Brown e Guy Martin, entrambi
britannici, che sono rimasti feriti – riportano le agenzie di stampa.
Il Partito democratico del popolo ha espresso il presidente, Goodluck
Jonathan, e mantenuto la maggioranza parlamentare. Ma rimangono le tensioni tra
il nord musulmano e il sud cristiano. Urgono riforme per battere la corruzione e
ridistribuire i proventi del petrolio.
Scontri e vittime a Lattakia, Homs e
Damasco
Il documento che gira tra i dimostranti che
affrontano il regime di Damasco
Nel Paese sembrano scontrarsi movimenti interni e
insidie che arrivano dall'estero
Michael Kilo, di Assafir, con il suo editoriale
di oggi chiede alla rivolta siriana di essere costruttiva
Dopo il Congresso del
Partito comunista all'Avana e l'uscita di scena definitiva di Fidel Castro, per
l'economia del Paese si preannunciano radicali cambiamenti.
I
NOSTRI TEMPI /
Interventi ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Non era soltanto un volontario, Vittorio Arrigoni. Era un attivista. Era un
pacifista. Era un profondo conoscitore della questione palestinese. Era uno
scrittore e un giornalista. Ma soprattutto, era una voce libera, un testimone di
una realtà complessa, quella di Gaza, che viveva dall’interno...
Vittorio Arrigoni,
Umano
... Invitiamo l’opinione pubblica a non
operare la solita banale equazione, fuorviante e controproducente tra
palestinesi, terroristi, islam e fondamentalismi. Che questo sforzo di
comprensione e di analisi dell’accaduto sia anche un segnale di dovuto rispetto
alla memoria di Vittorio stesso, che con il suo lavoro di solidarietà
incondizionata ha dimostrato come il sentimento di umanità non ammetta
discriminazioni legate alle fedi religiose o alle appartenenze culturali e
politiche...
Comunicato Cooperanti e amici
di Vittorio in Palestina: L’assassinio di Vittorio Arrigoni non sia inutile
...C'è, dunque, il pericolo molto concreto
che la morte di Arrigoni ci porti a stare ancora più alla larga da Gaza. Ma
questo sarebbe il crimine più grande. La vittoria di chi ha ucciso Vittorio
Arrigoni. Che non lo ha colpito certo per quello che denunciava sui raid
israeliani; lo ha colpito perché vuole che Gaza rimanga il buco nero che è oggi,
isolato dal resto del mondo...
Vittorio e la solitudine di
Gaza
Vittorio Arrigoni in questo intervista spiega la
sua scelta di vita. (audio)
... «Chiediamo solo che alcune
semplici imbarcazioni approdino a Gaza con il loro carico di pace, amore,
empatia, che a tutti i palestinesi siano concessi gli stessi diritti di cui
godono gli israeliani e qualsiasi altro popolo del pianeta». In questa frase,
alla fine di una sua lettera dell’agosto 2008, c’è tutta l’utopia semplice e
concreta di Vik. Il suo “restiamo umani” non è solo esortativo: è un monito che
Vik ripete a se stesso...
'CIAO VIK, GRANDISSIMA TESTA DI
CAZZO!'
Il monito con cui chiudeva molte sue
corrispondenze sembra oggi, di fronte alla disumanità di chi lo ha ucciso e di
chi non vuol vedere il dramma del popolo per cui è morto, un grido disperato.
Sta a noi fare che non sia un grido nel deserto.
«Restiamo umani». Che non
rimanga un grido inascoltato
Come si fa a restare umani dopo tutto quello che è
successo? «È ancora possibile – risponde mamma Egidia –. Anzi, se Vittorio
fosse qui ci esorterebbe di nuovo, come faceva in tutti i suoi articoli dalla
Palestina: “Restiamo umani”. Credo non ci sia modo migliore per ricordarlo e
onorarne la memoria. Siamo tutti orgogliosi di lui».
«Restiamo umani, ce lo chiede
Vittorio»
Intervista alla mamma (video)
Gaza si è svegliata smarrita, la notte dopo
l'omicidio. C'era una bara di cartone con la bandiera italiana e quella
palestinese a occupare il centro del giardino al bar Jundy, nella piazza del
milite ignoto di Gaza City. Cordoglio collettivo per l'eroe, il martire,
direbbero lì. Commiato simbolico a un corpo che non c'è. E' rimasto all'obitorio
dello Shifa Hospital, in attesa delle autorizzazioni per trasportarlo verso
casa, attraverso la Striscia, il valico di Rafah, il deserto, il Cairo. Mezzo
Medio Oriente, sopra il Mediterraneo fino all'Italia, dove la famiglia lo
aspetta. Perché Vittorio avrebbe dovuto partire la settimana scorsa, tornare a
Besana Brianza a trovare il padre malato.
Gaza, il primo giorno senza
Vittorio
In molte città (Roma, Torino, Palermo,
Bologna, Genova...) manifestazioni e presidi per riflettere su quanto accaduto a
Gaza
“Con Vittorio nel cuore”:
l’Italia ricorda Arrigoni
Un'intervista inedita a Vittorio Arrigoni
su Savonanews.it. E' stata girata a Gaza - Jabalia da Mario Molinari. Il
montaggio del filmato era e resterà incompiuto dopo l'omicidio di Vittorio.
Tratto da permettercivideo. (si avvisa che nel servizio vi sono
immagini molto shoccanti)
Video
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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA")
C’è la morte nel titolo di prima pagina del quotidiano Libero, di
domenica 17 aprile: “Lasciatelo là”. La morte dentro. Non perché si
riferisce a Vittorio Arrigoni ucciso a Gaza. Non perché parla del ritorno della
salma in Italia, senza passare da Israele, dove Vittorio da vivo, era
considerato “persona indesiderata”. No, la morte è dentro a questo titolo
agghiacciante, senza vergogna, senza pietà, senza pudore, neanche davanti a un
cadavere. Se neanche di fronte a un corpo senza vita riusciamo a controllare i
nostri istinti più bassi di polemica, di odio, di disprezzo... c’è davvero da
preoccuparsi. C’è da chiedersi, e non è retorica: dove andremo a finire?
"Che giustizia sia fatta, che i colpevoli paghino, ma nel rispetto
della dignità della vita umana. Se la morte di Vittorio non porterà che
frutti di pace e di speranza, quest'altra morte non genererebbe che odio e
violenza. Se me ne compiacessi, come potrei, come potremmo continuare a ripetere
il grido, l'appello, la supplica di Vittorio: Restiamo umani?".
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Come a 'Libero' scrivono senza verificare le fonti. Lettera al direttore
Maurizio Belpietro
... Chi commette vilipendio su un cadavere viene punito con la reclusione fino a
tre anni. Chi, su questo, commette atti di brutalità o di oscenità, è punito con
la reclusione da tre a sei anni. Non so se la pubblicazione di falsità come
quelle scritte su 'Libero' abbiano o meno rilevanza penale. Ciò che so è che la
memoria, quella sì, di Vittorio, è stata vilipesa. Brutalmente e
oscenamente.
Bisogna morire per diventare un eroe, per avere la prima pagina dei giornali,
per avere le tv fuori di casa, bisogna morire per restare umani?...
Questo figlio perduto, ma così vivo come forse non lo è stato mai, che come il
seme che nella terra marcisce e muore, darà frutti rigogliosi. Lo vedo e lo
sento già dalle parole degli amici, soprattutto dei giovani, alcuni vicini,
altri lontanissimi che attraverso Vittorio hanno conosciuto e capito, tanto più
ora, come si può dare un senso ad «Utopia», come la sete di giustizia e di pace,
la fratellanza e la solidarietà abbiano ancora cittadinanza...
Tante, troppe, sono state le parole in questi giorni. Forse ci sarebbe bisogno
di un po' di silenzio, il silenzio che rispetti la morte di un uomo. Ma questo
non era quello che volevi Vik. Le parole erano le uniche armi che Vittorio
Arrigoni sapeva usare e avesse mai usato. Parole sussurrate, scritte, urlate.
E chissà se l’estremo sacrificio di Vittorio Arrigoni servirà a risvegliarci
dalla lunga, colpevole indifferenza di fronte al dramma di Gaza, sempre più
ostaggio della violenza e del terrore.
... Spero che la santità insanguinata di questo ragazzo laico possa farci
vergognare come credenti tiepidi e parolai e purifichi le nostre coscienze
cattoborghesi da tutto quel ciarpame che ci impedisce di vedere il vangelo al di
là di una logora dottrina.
Non so se avete delle classifiche personali sui momenti più bassi di questo
paese. Sono classifiche, va da sé, che occorre aggiornare spesso. Nella mia
opinabilissima ma ponderata flop ten, ho sempre inserito la maniera con
cui venne commentata la morte di Enzo Baldoni. Lessi cose terrificanti, da
destra ma pure da sinistra.
Tutti pareri di opinionisti, intellettuali, pacifisti (e
soprattutto parrucchiere) che non sapevano minimamente di cosa stessero
parlando. Che non si erano mossi quasi mai dalle loro poltrone. Eppure, sui
giornali e al bar, nei corridoi e per strada, era quasi tutto un dire che “se
l’era andata a cercare”: se ne fosse stato a casa, quel Baldoni lì, che faceva
pure il pubblicitario e ci aveva i soldi della McDonald’s. Leggo più o meno
lo stesso adesso, in calce alla morte di Vittorio Arrigoni...
Vittorio è morto ammazzato. La sua morte oggi strappa il velo sulla Striscia e
parla. Che possa parlare davvero a tutti, Vittorio, anche ora che non c’è più.
Che semini ancora l’insopportabilità dell’ingiustizia.
Ora non sappiamo e forse non sapremo mai in quali contesti e perché questi
terroristi salafiti, probabilmente legati a Al Qaeda, più volte al centro di
omicidi e attentati terroristici, abbiano preso di mira Vittorio e quale sia
stato il ruolo di Hamas. Sappiamo però con certezza che è stato ucciso un
“giusto”, un uomo generoso e limpido, che credeva in ideali veri. Come Enzo
Baldoni, massacrato a Najaf nel 2004 e di cui Governo, Parlamento, mondo
dell’informazione, si sono ben presto dimenticati, nonostante la sua
testimonianza, breve e stroncata in breve tempo da un’inspiegabile violenza, sia
una pagina alta e creativa di libertà.
Editoriale di al-Quds al-Arabi. ''Chi ha ucciso
Vittorio ha violato la legge islamica''
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MIGRANTI
SENZA PATRIA
NÉ DIRITTI
Erano 250 eritrei
colpevoli di inseguire un sogno di libertà. Fuggivano da un regime oppressivo,
volevano raggiungere Israele. Invece sono stati rapiti per mesi nel Sinai da una
rete criminale composta da clan di beduini Rashaida. Circa 85 di loro fuggivano
dalla Libia, "chiusa" ai migranti dopo il trattato di amicizia con l’Italia, gli
altri provenivano dal Sudan. La loro odissea è iniziata il 23 novembre, per la
maggior parte è terminata tra Natale e febbraio con il pagamento del riscatto
variabile dagli 8 ai 10mila dollari. Abbiamo seguito la loro tragedia – grazie
anche alle denunce del sacerdote eritreo Mosè Zerai – con una lunga campagna
giornalistica tra novembre e dicembre per rompere il silenzio di media e governi
occidentali su questa nuova rotta del traffico di esseri umani.
Impegnato com' era a scegliere cravattine alla texana e giacche fucsia o giallo
paglierino con cui rompere l' anonimato, l' eurodeputato Francesco Speroni, la
cui attività è ricordata più che altro per l' assunzione come portaborse al
Parlamento europeo (12.750 euro al mese) di Riccardo Bossi, il figlio maggiore
dell'amico Umberto, non ha mai trovato il tempo per leggere libri sull'
emigrazione italiana. Ne avesse letti, non avrebbe osato dire le parole
indecenti dell' altro giorno: «Noi siamo invasi, c' è gente che viene in Italia
senza permesso, violando tutte le regole. A questo punto vanno usati tutti i
mezzi per respingerli, eventualmente anche le armi». E se fossero in fuga da
persecuzioni, guerre, genocidi? Sempre clandestini sono!...
Sulle note di "E qui comando io" di Gigliola Cinquetti il canale televisivo
della Lega ha diffuso questo video dall'inequivocabile titolo ''Padroni a casa
nostra'' che tratta in stile squisitamente ''padano'' l'emergenza sbarchi e
l'assenza dell'Europa
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NUCLEARE
Marcia indietro del
Governo sulle nuove centrali nucleari che dovevano essere costruite entro il
2020. Il destino delle energie alternative.
Centrali? Quali
centrali?
Un emendamento presentato ieri dal Governo nel decreto omnibus
all'esame dell'aula del Senato comporta l'abrograziomne di tutte le norme per la
realizzazione delle centrali nucleari, in termini che superano la moratoria già
prevista dall'esecutivo. Tra gli effetti dell'emendamento vi sarebbe quello di
rendere superato il referendum previsto per il mese di giugno.
"CELEBRARE DIO CON LA VITA" HOREB n. 57 – 2010
TRACCE DI
SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
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"Le
Frontiere dello Spirito" puntata del 17 aprile 2011
Domenica 10 aprile 2011 "Le Frontiere dello Spirito", la rubrica religiosa
scritta e condotta da Maria Cecilia Sangiorgi e monsignor Gianfranco
Ravasi.
Nella prima parte, monsignor Ravasi ha approfondito le letture tratte
dal profeta Isaia.
A seguire - come sempre - la poesia di padre Turoldo "Nella Tua luce
vediamo la luce", letta dall'attrice Paola Morales.
Inizia la Settimana Santa, nella quale la Chiesa celebra i misteri della
salvezza portati a compimento da Cristo negli ultimi giorni della sua vita, a
cominciare dal suo ingresso messianico in Gerusalemme fino alla sua passione e
gloriosa risurrezione.
Nella seconda parte del programma "Volti e storie", curata da Maria
Cecilia Sangiorgi, continua il ciclo quaresimale con la serie di puntate
dedicata ai martiri dei nostri tempi i “Testimoni”, uomini e donne che hanno
lottato per le loro idee, per fede, per difendere i più deboli, contro la
malattia, contro la mafia e contro le ingiustizie. Si è potuto ascoltare il
ricordo dei musulmani perseguitati, che hanno anche pagato con la vita la loro
attività per un dialogo interreligioso e le loro predicazioni per la fraternità
tra i popoli e le religioni. Ad illustrarlo, il professor Adname Ben Abdelmajid
Mokrani dell’Università Pontificia Gregoriana.
la puntata integrale del 17 aprile (video)
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RAI RADIOTRE - "UOMINI E PROFETI":
Nessun essere
umano dovrebbe mai rinunciare alla libertà della propria coscienza. Eppure
quello che è il nostro bene più prezioso è anche un bene fragile, minacciato da
pressioni o imposizioni esterne, come da ombre e timori sepolti in ciascuno di
noi. Ne parliamo, in questo numero speciale di Uomini e Profeti al Festival di
Radio 3 di Cervia, con Roberta De Monticelli,
che nel suo lungo lavoro filosofico ha disegnato un paesaggio di problemi che
oggi sembrano assumere un valore dirompente nel nostro paese. Sembra evidente un
particolare deterioramento dell’etica. Un problema solo italiano?
Particolarmente italiano? Come si configura, quali volti assume in questa fase
della nostra storia il deperimento morale? E come diventare “moralmente adulti”?
Come tornare a “respirare” libertà a pieni polmoni? Anche la laicità fa problema
nel nostro paese. Quale è la definizione che possiamo dare di laicità? E le
religioni: che cosa sono in grado di offrire all’uomo di oggi? Quale rapporto si
può pensare tra le diverse verità che esse propongono?
Speciale Cervia Questione morale: la coscienza e la
libertà con Roberta De
Monticelli Domenica 17 aprile
2011
Ascolta la puntata (audio)
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RAI RADIOTRE - "FEDI E MONDO":
È possibile pensare che il bene
sia più forte del male? Per quanto ci accada di incontrare il male di vivere, e
di incontrarlo spesso, afferma Sergio Givone, ospite di questa
puntata, “questo significa che il bene era già lì”. È un pensatore del
paradosso, Sergio Givone, che accoglie la sfida di raccontare i più ardui
passaggi del pensiero novecentesco, a partire però dalla cascina in mezzo alle
risaie del vercellese in cui è nato, dove i suoi pensieri di bambino si aprivano
alla contemplazione delle stelle, dell’acqua, delle piante. “Era i cielo,
l’universo, la totalità delle cose che sono, insomma, l’essere stesso, sì,
quell’essere tutto abbracciante e tutto dispiegato che sembrava contenere una
risposta a qualsiasi domanda”.
Il bene è più forte del male? con Sergio Givone Sabato 16 aprile 2011
Ascolta la puntata (audio)
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Mentre il Natale suscita istintivamente l’immagine
di chi si slancia con gioia (e anche pieno di salute) nella vita, la Pasqua è
collegata a rappresentazioni più complesse. È la vicenda di una vita passata
attraverso la sofferenza e la morte, di un’esistenza ridonata a chi l’aveva
perduta. Perciò, se il Natale suscita un po’ in tutte le latitudini (anche
presso i non cristiani e i non credenti) un’atmosfera di letizia e quasi di
spensierata gaiezza, la Pasqua rimane un mistero più nascosto e
difficile...
La domanda che mi faccio è: che cosa dice
oggi a me, anziano, un po’ debilitato nelle forze, ormai in lista di chiamata
per un passaggio inevitabile, la Pasqua? E che cosa potrebbe dire anche a chi
non condivide la mia fede e la mia speranza?...
Il senso della Pasqua per chi
non crede
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Prendere in considerazione vite sante come
quella del Borromeo intensifica la domanda sull'essenza e la qualità
dell'incontro con Cristo. «Il racconto stesso dei Vangeli trabocca di questi
incontri. E se vogliamo comprendere qualcosa di Gesù, oltre a fissare lo sguardo
su di Lui siamo chiamati a prestare attenzione ai personaggi che via via lo
incrociano, lo accompagnano, lo seguono, sorpresi o sconcertati, colpiti o
indifferenti, fino all'appuntamento ultimo della sua Croce e Risurrezione»: così
si legge nella presentazione di Incontro a Cristo. In cammino con san Carlo
Borromeo, il sussidio edito da In dialogo che ha accompagnato le tradizionali
catechesi quaresimali dell'Arcivescovo, secondo un percorso che ha avuto al
centro proprio il tema dell'incontro con Cristo. «Si tratta di cinque "vie"
proposte ai fedeli per incontrare Cristo - spiega ancora il sussidio - per
camminare secondo la propria vocazione personale verso l'unica grande e comune
chiamata: quella alla santità. Queste cinque vie si radunano attorno a tre
sentieri insuperabili della vita cristiana: la contemplazione del mistero del
Figlio, la vita santa della Chiesa e l'esistenza del credente, chiamato alla
santità.
Quinta e ultima catechesi, martedì 12
aprile, su "Prego, quindi sono": il cardinale Dionigi Tettamanzi dialoga con
Paola Saluzzi, giornalista di Tv2000 e Sky. Rivediamo le immagini
del colloquio
Video
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Ormai non ci si presta nemmeno più attenzione, ma
nei mezzi di informazione si è ritornati alla «antica e preconciliare
identificazione fra chiesa italiana e Conferenza episcopale», anzi sovente
addirittura tra cattolici e presidenza della Cei. E questo non dipende in primo
luogo da una sbrigativa semplificazione da parte dei mass media, ma da un
progressivo dilatarsi della forbice tra la sovraesposizione dei vertici
ecclesiastici e l’afasia dell’opinione pubblica nella
chiesa.
"Oggi alla Chiesa manca il
respiro"
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... Lo “spengimento mediocre dei credenti,
dediti al piccolo cabotaggio, mentre negano la profezia” può riguardare,
insomma, tutti, specialmente noi pastori, che pure dovremmo proporci come guide
affidabili del popolo a noi affidato, fari nella notte, lampade poste a
illuminare la via. Il rischio è che non scorra più limpida attraverso di noi
l’acqua salutare del Vangelo, e che possa un giorno venirci imputato di essere
stati conniventi con una grandezza mondana, con un potere malato, con la
dittatura dell’apparenza. Quanto vorrei chiedere al Signore per me e per tutti
noi, carissimi fratelli presbiteri e diaconi, è pertanto una più grande libertà
di cuore, una lungimiranza veramente evangelica, una capacità di pensare in
grande, per sognare il sogno di Dio ed essere pronti a pagare il prezzo più alto
perché esso prenda corpo nella vita degli uomini...
Non spegniamo lo Spirito! Non
neghiamo la profezia!
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RICORDA I COMANDAMENTI - LE DIECI PAROLE COME CAMMINO PERSONALE
Il monaco tedesco Anselm Grün ci spiega il significato del sesto
Comandamento: «E' un invito alla fedeltà come via privilegiata a una pienezza
promessa da Dio all'uomo».
L'arcivescovo di
Milano, Dionigi Tettamanzi, spiega il VI Comandamento: "Non commettere
adulterio".
Intervista con l'attrice italiana che riflette sul sesto Comandamento, "Non
commettere adulterio". E sul senso della fedeltà a Dio, al prossimo e tra
persone che si amano.
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«Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede». Questo brano,
tratto dal settimo capitolo della seconda lettera ai Colossesi, è il tema della
Giornata mondiale della gioventù 2011 che il 17 aprile, Domenica delle
Palme, è stata celebrata a livello diocesano, in attesa del grando
incontro internazionale con il Papa, programmato in Spagna, a Madrid,
il prossimo agosto. Del significato profondo della Gmg, della sua
preparazione prossima e remota, parla don Nicolò Anselmi, responsabile del
Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Conferenza episcopale
italiana (Cei).
CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
L'omelia di mons. Dionigi Tettamanzi,
arcivescovo di Milano, nella domenica delle palme è stata oggetto di
attenzione da quasi tutti i quotidiani che ne hanno ripreso e commentato alcuni
passaggi, ne proponiamo la versione integrale
IN GESU’ CHE SI DONA PER AMORE
LA POTENZA DI DIO PER NOI (pdf)
L’ultima uscita politica dell’arcivescovo
dimissionario di Milano: anche se non lo cita direttamente, nella sua predica
prende di mira il premier e chi "non vuole che la giustizia giudichi le sue
azioni"
L'ultima di Tettamanzi:
l'omelia ad personam
L'arcivescovo di Milano parla degli
ingiusti che non si fanno giudicare. Secondo il Giornale il riferimento al
premier è chiaro: "Il cardinale perde la sintonia con i cattolici". Nel 2009 le
accuse leghiste di essere filomusulmano
Tettamanzi l’arcivescovo per
ogni stagione Prima comunista, poi imam, ora contro B.
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La Chiesa è grande per il suo "et et". La sua capacità di scrutare a partire da
un punto di vista superiore. Tettamanzi ieri nell'omelia lo ha dimenticato
L'espansione
della Lega Nord nelle zone settentrionali del paese, tradizionalmente
di cultura «bianca», ha imposto quasi naturalmente, sostiene Renzo
Guolo nel suo ultimo libro dal titolo Chi impugna la croce. Lega e
chiesa, una conversione della cultura neopagana legata ai miti celtici,
e alle ampolle di acqua di fiume in cultura «cristiana»... Il voto
cattolico alla Lega è, sostiene Guolo, il voto del cattolicesimo
secolarizzato, della religione «a modo mio», dell'antropologia del
mondo cattolico come «ideologia localista», della religione dello
sviluppo locale... Come si può, domanda Bettazzi, «chiamare identità
cristiana, quella che esalta l'immagine del Crocifisso ma poi
crocifigge tanti fratelli, contravvenendo la caratteristica che Gesù ha
voluto dare ai suoi discepoli?»...
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Pubblichiamo di seguito l'editoriale di Claudio Gentili apparso su “La Società”,
la rivista di studi e documentazione della Fondazione Toniolo sulla Dottrina
sociale della Chiesa.
POLITICA
Puntata numero 300 per Ballarò,il settimanale di approfondimento condotto da Giovanni Floris, in onda da nove stagioni
Dove porta la politica italiana?
E' la domanda posta da Floris dopo l'ennesimo fine settimana
all'insegna dello scontro di Berlusconi con gli avversari di sempre:
Fini, i giudici, i professori, le sinistre, i giornalisti. Il tutto
mentre le frontiere si infiammano e i conti pubblici sembrano chiedere
una prossima, pesante manovra.
Tra gli ospiti di Giovanni
Floris il ministro del lavoro Maria Stella Gelmini, il vicesegretario del PD Enrico Letta, il presidente della regione Piemonte Roberto Cota della Lega Nord, Flavia Perina di FLI, il filosofo Dario Antiseri, il direttore del Tempo Mario Sechi, il giornalista di Repubblica Giovanni Valentini, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli.
In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza.
Ci sono almeno due ragioni che motivano l’inquietudine dei Responsabili,
l’eterogenea componente della maggioranza nata per salvare il governo dalla
tagliola del 14 dicembre che ha spedito ieri il capogruppo Sardelli a trattare
con il presidente del consiglio.
Berlusconi sale in cattedra. Ma ci sale sopra, in piedi, come il John
Keating dell'attimo fuggente interpretato da Robin Williams. Solo che anziché
declamare la poesia "Capitano mio capitano" di Whitman, sferra l'ennesimo
affondo contro la scuola pubblica, destinato a infiammare gli animi e a
mortificare i professori. In un messaggio inviato a Padova a una
riunione dell'Associazione nazionale delle mamme, ha affermato che i genitori
devono scegliere liberamente "quale educazione dare ai loro figli". E fin qui
tutto bene. Poi ha aggiunto che il fine è quello di "sottrarli a quegli
insegnamenti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori
diversi dal quelli della famiglia". Una battuta da ora di ricreazione, se non
fosse che a pronunciarla è il presidente del Consiglio.
«Il
Parlamento è sovrano, gerarchicamente viene prima degli altri organi
costituzionali come magistratura e Consulta e presidenza della
Repubblica». Dal Pdl arriva un nuovo attacco contro i giudici, ma anche
contro il Capo dello Stato, attraverso una proposta di legge per
riformare l'articolo 1 della Costituzione ribadendo «la centralità del
Parlamento nel sistema istituzionale della Repubblica».
Conviene allora dirlo con chiarezza: così usciremmo fuori dalla Costituzione.
Non solo da quella italiana, ma da qualunque altra. Come scrissero i
rivoluzionari del 1789, se una società non regola la separazione dei poteri, non
ha una Costituzione.
La marcia indietro del governo sulla costruzione di quattro centrali nucleari
mira a evitare un «no» popolare non solo in questo referendum ma anche - e
soprattutto - negli altri due con i quali gli italiani sono chiamati a
esprimersi il 12 giugno: quello sulla privatizzazione dell’acqua e quello sul
legittimo impedimento.
Angelus
- 17 Aprile 2011
Omelia
- Domenica delle Palme - XXVI Giornata Mondiale della Gioventù 17 Aprile 2011
Udienza
- Triduo pasquale 20 Aprile 2011
Omelia
- Santa Messa del Crisma 21 Aprile 2011
Omelia
- Santa Messa nella Cena del Signore 21 Aprile 2011
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Messaggio per la Quaresima
OPINIONI E COMMENTI
Nelle rappresentazioni artistiche della crocifissione tradizionalmente
campeggia sul capo del Cristo una targhetta su cui è riportato un acronimo di
quattro lettere - INRI - iniziali dell'espressione latina «Jesus Nazarenus Rex
Iudaeorum» che traduce il testo greco del Vangelo di Giovanni, Gesù Nazareno Re
dei Giudei, così tradotto da san Girolamo nella Vulgata.
Avvenire anticipa
in esclusiva la prima risposta che domani Benedetto XVI darà alle domande
postegli dagli spettatori durante la trasmissione «A Sua immagine - Speciale
Venerdì Santo» di RaiUno. Un «classico» del Venerdì Santo reso unico dalla
presenza di papa Ratzinger, per un «botta-e-risposta» col pubblico in diretta
tv.
«La mia casa ha
tremato, e molti miei amici sono morti. Perché devo avere tanta paura? Perché
dei bambini devono provare tanta tristezza? Tu, che parli con Dio, puoi
spiegarmelo?» La domanda di una bambina giapponese è la prima delle sette che
verranno poste al Papa domani, venerdì santo, in una puntata straordinaria di "A
sua immagine", su Raiuno. Sette domande, scelte fra migliaia. Ma la prima cui il
Papa risponderà, è quella della bambina giapponese. Diritta al cuore del male
che su questa terra affrontiamo: lo scandalo del dolore innocente, il più
intollerabile – quello che fa dire a Ivan, ne "I fratelli Karamazov", che di
questa vita preferisce «restituire il biglietto a Dio». (Non è forse la stessa
ribellione nostra, di fronte a un bambino ucciso, o consumato da un male
inguaribile?)
Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella
carità e nella verità
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servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
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3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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