|
N. B. La Lectio e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
---------------------------------------------
Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale
"QUELLI DELLA VIA"
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
|
La Resurrezione apre orizzonti nuovi: l'annuncio che il Cristo Risorto non ci
lascia soli ed è, malgrado le tante situazione difficili, sempre con noi in
ogni momento, doni a tutti speranza e forza.
Buona Pasqua!
|
Pagina speciale di TEMPO PERSO in continuo aggiornamento
--------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Da "La storia siamo noi - la
televisione da salvare"
Guarda:
- Gli ultimi giorni di vita di
Giovanni Paolo II, verità e testimonianze sulle sofferenze del
Papa (video)
- I viaggi, le opere, gli atti
coraggiosi del pontificato di Giovanni Paolo II
(video)
---------------------------------------------
Nella maturazione nella coscienza ecclesiale di una chiara, esplicita e
ferma convinzione dell’incompatibilità dell’appartenenza mafiosa con la
professione di fede cristiana ha avuto un ruolo importante il magistero di papa
Giovanni Paolo II, che ha contribuito alla interpretazione e alla condanna della
mafia a partire dalle tradizionali e originali categorie cristiane. Il
riferimento principale della predicazione è ridiventato il
vangelo.
Giovanni Paolo II, nel 1991, in occasione
della visita ad limina dei vescovi siciliani, così si esprimeva: “Tale piaga
sociale rappresenta una seria minaccia non solo alla società civile, ma anche
alla missione della Chiesa, giacché mina dall’interno la coscienza etica e la
cultura cristiana del popolo siciliano”.
Il testo più significativo, che ha molto
impressionato tutti i mass-media, è stato il grido accorato del Papa ad
Agrigento il 9 maggio 1993: “Dio ha detto una volta: “Non uccidere”. Nessun
uomo, nessuna associazione umana, nessuna mafia può cambiare e calpestare questo
diritto santissimo di Dio. Questo popolo siciliano è un popolo che ama la vita,
che dà la vita. Non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà
contraria, di una civiltà della morte. Qui ci vuole la civiltà della vita. Nel
nome Cristo, crocifisso e risorto, di Cristo che è Via, verità e Vita, mi
rivolgo ai responsabili: convertitevi, un giorno arriverà il giudizio di Dio”.
Si tratta di un appello chiaramente evangelico, di competenza specifica della
Chiesa e che giustifica, quindi, l’intervento pastorale. Questa affermazione, è
una chiave per comprendere l’atteggiamento di Giovanni Paolo II nei confronti
della mafia o, meglio, dei mafiosi. Più e oltre che una condanna del fenomeno
mafioso, il papa lancia un richiamo forte e intenso alla conversione, andando al
cuore del problema: ciascun uomo renderà conto del suo operato a Dio, con cui
deve necessariamente rapportarsi. Da questo testo emerge una interpretazione
della mafia come un estremo rifiuto del Dio della vita e dei mafiosi che si
ammantano di gesti religiosi come “atei devoti”. A Caltanissetta Giovanni Paolo
II disse:”Non è possibile che dentro una società così devota, così religiosa,
così cristiana, possa essere, anzi possa in qualche modo dominare il contrario:
ciò che offende Dio e distrugge l’altro”. A Siracusa nel 1994 il Papa aggiunse:
“colgo l’occasione per rivolgermi agli uomini della mafia e dir loro: In nome di
Dio, basta con la violenza! Basta con il sopruso! E’ tempo di aprire il cuore a
quel Dio che è giusto e misericordioso insieme, e vi chiede un sincero
cambiamento di vita”. E’ significativo che il Papa si rivolga non al fenomeno,
la mafia, ma a gli uomini che producono tale fenomeno e lo faccia in nome di
Dio. A Catania il Papa ha detto “Chi si rende responsabile di violenze e
sopraffazioni macchiate di sangue umano dovrà rispondere davanti al giudizio di
Dio”. Gli interventi pontifici hanno avuto un indubbio influsso nei
pronunciamenti di condanna delle mafie pronunciati da vari episcopati delle
Chiese meridionali, dalla CEI nel documento”Per un paese solidale: Chiesa
italiana e mezzogiorno” del febbraio 2010 e dello stesso Benedetto XVI nel sua
visita a Palermo.
+Michele Pennisi, Vescovo di Piazza
Armerina
Video Papa Giovanni Paolo II ad Agrigento (9 maggio
1993)
---------------------------------------------
Il capostipite di questi incontri
interreligiosi è quello tenutosi nell'ottobre dell'86 nella patria di San
Francesco e che ha dato vita al cosiddetto 'spirito di Assisi': la preghiera
fraterna, ognuno secondo la propria fede, di persone diverse per religione e
cultura, che si trovano insieme a pregare per la pace, certi della efficacia di
tale esperienza spirituale e della sua significatività per il mondo. Assisi 1 fu
senza dubbio un evento: era il 1986, proclamato dall'Onu anno internazionale
della pace, ma il mondo era diviso in blocchi e pullulavano i conflitti locali;
sembrava impensabile anche solo l'ipotesi che esponenti di diverse fedi si
trovassero in preghiera, si stringessero la mano, mostrassero a tutti che il
dialogo era non solo possibile ma necessario per il mondo. Invece l'invito
lanciato da papa Wojtyla fu accolto da 70 rappresentanti delle principali
religioni mondiali: cristiani delle varie confessioni, musulmani, ebrei,
buddisti, indù, shinto, sikh, religioni tradizionali, animisti. Richiese mesi di
preparazione e diede anche frutti pratici, visto che alla tregua delle armi
chiesta a gran voce dai responsabili religiosi ad Assisi aderirono tutti i
gruppi della guerriglia in vari paesi dell'America Latina, i libanesi, Israele,
Iran e Iraq impegnati in una guerra, i Kmer rossi, i Tamil e l'Ira. Soltanto
l'Eta non accettò la tregua, mentre l'Unione Sovietica ignorò l'avvenimento.
Assisi 1 resta una geniale intuizione di Giovanni Paolo II, un momento profetico
nella storia della Chiesa nel Novecento.
Con uno spirito analogo Giovanni Paolo II,
durante la guerra che insanguinava i Balcani e l'ex Jugoslavia, convocò un
"incontro di preghiera per la pace in Europa", ad Assisi, il 9 e il 10 gennaio
del '93, a cui parteciparono rappresentanti delle chiese cristiane,
dell'ebraismo e dell'Islam.
Assisi 3 si svolse il 24 gennaio 2002 a
pochi mesi dall'11 settembre. Nelle speranze di Wojtyla doveva servire a portare
pace in un mondo che aveva iniziato il terzo millennio cristiano all'insegna del
terrorismo feroce e dei professionisti della guerra. I partecipanti viaggiarono
insieme sullo stesso treno diretti alla patria di San Francesco. Lo scenario che
ha spinto Benedetto XVI a indire un Assisi 4 é quello che identifica gli
attacchi contro i cristiani e le limitazioni alla libertà religiosa per
qualsiasi credente come una minaccia alla pace.(ANSA).
Video Incontro
internazionale di pace ad Assisi 1986
Video Assisi
- 2002 - Giornata di Preghiera per la Pace fra i Popoli nel mondo
---------------------------------------------
No alla guerra! ... Quando dunque si
prospetta la guerra del Golfo del 1991, Wojtyla manifesta in ogni modo la sua
ferma opposizione alla spedizione punitiva decisa contro l’Iraq.
Le ragioni per cui Giovanni Paolo si oppone
al conflitto – e all’Onu egemonizzata degli Stati Uniti – sono principalmente
due: la prima dottrinale, la seconda di carattere geopolitico. Il Papa polacco
intende anzitutto sancire una volta per tutte che l’idea di guerra è
lontanissima non solo dal cristianesimo, ma anche – nella costante ricerca del
dialogo con l’Islam, che in molti sensi è una delle parti in causa – da
qualsiasi concezione di Dio: “Nessuno può uccidere in nome di Dio, nessuno può
accettare, in Suo nome, di dare la morte a un fratello”. In secondo luogo, gli è
impossibile accettare il ricorso alle armi perché il suo sguardo è sempre
rivolto al Terzo Mondo e alla costruzione di un ordine mondiale in cui non
esistano popoli vincitori e popoli oppressi, ma soltanto una pace duratura che
garantisca ai Paesi svantaggiati la speranza in un futuro economicamente e
politicamente degno. “Varcare le soglie della speranza” significa, allora,
lasciarsi condurre da Dio nella fiduciosa ricerca di soluzioni che liberino
tutti gli uomini dalla costrizione e dalla violenza. Così come fece per le
Falkland nel 1982 e, subito dopo, per la guerra in Libano (e come farà per la
Bosnia e per il Kosovo, rispettivamente nel ‘93 e nel ’99) Giovanni Paolo II non
usa mezzi termini. In Sudan, nel viaggio forse più difficile di tutto il suo
pontificato, ingiunge ai potenti di “ascoltare la voce dei fratelli oppressi,
poiché quando la gente è debole, povera e indifesa, la Chiesa deve levare la
voce in suo favore”... (Rodolfo Lorenzoni)
Ascolta i brani audio
- "la guerra è avventura senza ritorno..." brano del messaggio natalizio
25-12-1990 (Guerra del Golfo)
- "fermatevi..." brano dell'Angelus 18-12-1994 (Guerra nei Balcani)
- "mai più la guerra" brano dell'Angelus del 16-3-2003 (Guerra contro
l'Iraq)
MAI PIU’ LA
GUERRAGiovanni Paolo II Dio dei nostri
padri grande e misericordioso, Signore della pace e della vita, Padre
di tutti. Tu hai progetti di pace e non di afflizione, condanni le
guerre e abbatti l’orgoglio dei violenti. Tu hai inviato il tuo Figlio
Gesù ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani, a riunire gli uomini di
ogni razza e di ogni stirpe in una sola famiglia. Ascolta il grido unanime
dei tuoi figli, supplica accorata di tutta l’umanità: mai più la guerra,
avventura senza ritorno, mai più la guerra, spirale di lutti e di
violenza, minaccia per le tue creature, in cielo, in terra e in mare. In
comunione con Maria, la Madre di Gesù, ancora ti supplichiamo: parla ai
cuori dei responsabili delle sorti dei popoli, ferma la logica della
ritorsione e della vendetta, suggerisci con il tuo spirito soluzioni
nuove, gesti generosi e onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa
più fecondi delle affrettate scadenze della guerra. Concedi al nostro
tempo giorni di pace. Mai più la guerra!
Video
---------------------------------------------
... Gli appuntamenti di massa con il popolo di Dio costituiscono dunque uno
dei centri del pontificato del Papa polacco, in un’opera di evangelizzazione
concepita come continua ricerca di momenti di contatto diretto, fisico con
l’umanità. In questo quadro si inserisce la creazione della Giornata Mondiale
della Gioventù, tra le eredità più potenti lasciate alla Chiesa da Wojtyla,
figlia naturale della sconfinata passione del Papa polacco per i ragazzi: “I
giovani sempre mi ringiovaniscono, in essi si riflette la gioia originaria che
Dio ebbe creando l’uomo”.
Tra i ragazzi e il “Papa venuto da lontano”
il feeling è assoluto, continuo, indistruttibile. Dopo due convocazioni “di
prova”, nel 1985 Giovanni Paolo II ufficializza la nascita delle Gmg con la
“Lettera apostolica ai giovani e alle giovani del mondo”. Buenos Aires, Santiago
de Campostela, Czestochowa, Denver, Manila, Parigi, Roma, Toronto: lui li chiama
per otto volte e i giovani accorrono ovunque in massa, entusiasti per una
mobilitazione che, a Manila, supera perfino i due milioni di presenze. Il “Papa
dei giovani”, lo hanno chiamato anche così. E forse il rimpianto più forte di
Giovanni Paolo II morente è stato non poterli incontrare per la nona volta a
Colonia, dove li aveva convocati per il 2005... (Rodolfo
Lorenzoni) I "Papaboys" festeggiano la beatificazione di Giovanni
Paolo II con un libro, "Ciao Karol", che raccoglie 1500 lettere e messaggi
deposti in piazza San Pietro nell'aprile 2005, i giorni in cui Karol Wojtyla
viveva i suoi ultimi giorni. Ecco il comunicato che presenta
l'avvenimento.
Ciao Karol. I
Papaboys
Video
---------------------------------------------
Non ha precedenti l'invito che Giovanni Paolo II ha rivolto alla Chiesa a
riconoscere le colpe del passato, come pure l'esempio da lui stesso dato in
vista di una "purificazione della memoria", che le consenta di rinnovarsi in
maniera più credibile nel presente: non stupisce perciò che essi abbiano
suscitato reazioni contrastanti anche all'interno della comunità ecclesiale. La
ragione ultima dell'invito del Papa alla "purificazione della memoria" va
riconosciuta nella sua incondizionata fiducia nella forza della Verità, che sola
rende liberi: perciò egli insiste nel dire che per la Chiesa la "domanda di
perdono non deve essere intesa come ostentazione di finta umiltà, né come
rinnegamento della sua storia bimillenaria certamente ricca di meriti nei campi
della carità, della cultura e della santità. Essa risponde invece a
un'irrinunciabile esigenza di verità, che accanto agli aspetti positivi,
riconosce i limiti e le debolezze umane delle varie generazioni dei discepoli di
Cristo".
Il "mea culpa" come desiderio
di verità di Bruno Forte
la documentazione relativa alla
Giornata del Perdono (12 marzo 2000)
Video
---------------------------------------------
Papa Wojtyla viene proclamato Beato e noi siamo chiamati a guardarlo in
modo diverso. Affascinati non tanto da quel che ha fatto, ma dal perché l’ha
fatto. «Cercano di capirmi dal di fuori – disse una volta Giovanni Paolo II –.
Ma io posso essere compreso solo dal di dentro».
Il fuoco e il
varco
Video
Su Karol Wojtila s’è scritto ed abbiamo scritto molto. Nell’omaggiare la sua
dipartita lo abbiamo definito “inascoltato profeta di pace”. Senza alcun dubbio
è stato una delle personalità e dei personaggi più importanti del secolo
scorso.
A mio avviso farlo Santo, peraltro a furor
di popolo, è svilire la sua personalità così forte e così guerriera. Ma già il
giorno del suo funerale potemmo constatare quanto il populismo, il tifo
prevalesse sulla ragione e sulla contraddizione. Ed è proprio di contraddizione,
di conflitto che voglio occuparmi.
Santo subito?
Molti prelati avrebbero voluto bruciare i
tempi ma Ratzinger scelse la via della beatificazione
Perché Wojtyla non diventò
"santo subito"
È stato il primo pontefice a dare una
svolta ai rapporti tra Chiesa e Stato di Israele, instaurando un dialogo vero
fra cattolici ed ebrei. Il suo ricordo ci invita, ci sfida ad andare oltre,
progredire, costruire ed osare ancora, sempre di nuovo, sempre di più.
Giovanni Paolo II, acclamato
“Rabbino capo”dagli ebrei di Israele
Il "dietro le quinte" del conclave in un
libro di Galeazzi e Pinotti
"Patto con la Casa Bianca
contro l'impero sovietico"
Karol Wojtyla curvo sul bastone, testimone
della fragilità della condizione terrena. Un padre sofferente, vicino agli
ultimi del mondo, ambasciatore di un forte sentimento di fede. Eppure, in un
pontificato lunghissimo, fu anche un Capo di Stato le cui azioni furono oggetto
di critiche e suscitarono polemiche. Nel processo di beatificazione, iniziato
immediatamente al momento della scomparsa, il 2 aprile 2005, al grido di “Santo
subito” qualcosa è stato dimenticato. Ne abbiamo discusso con Paolo Flores
d’Arcais e Marco Politi alla vigilia di quel 1 maggio che lo vedrà
beato.
Wojtyla santo subito o santo
no? (pdf)
Anticipiano alcuni stralci dell’intervista di
Aldo Maria Valli con Joaquín Navarro-Valls che apparirà nel fascicolo di maggio
della rivista "Studi cattolici".
La verità di
Wojtyla
---------------------------------------------
“Nolite timere vos!, Non abbiate paura!”. È l’annuncio degli angeli alle
donne recatesi al sepolcro nel mattino di Pasqua, l’invito che precede persino
la “buona notizia” che il Signore è risorto! E “non abbiate paura!” è
l’esortazione con cui Giovanni Paolo II ha aperto il suo pontificato in quella
sera del 18 ottobre 1978. Non un generico invito a “farsi coraggio”, ma un
radicare l’atteggiamento del cristiano nel mondo alla fede salda nella
risurrezione, un dare fondamento a quel “aprite, spalancate le porte a Cristo”
che ha costituito fin da subito un leit motiv del ministero petrino esercitato
dal papa polacco che oggi viene proclamato beato.
Una fede senza
paura
---------------------------------------------
Libertà religiosa
Purtroppo non era vero. Sulla rete era corsa nelle ore passate la notizia che
Asia Bibi, la donna di 45 anni condannata a morte per blasfemia in Pakistan era
stata graziata dal presidente pakistano Ali Zardari. Invece Asia Bibi è ancora
in carcere, malata, nel timore di essere uccisa, e in attesa che le venga resa
giustizia.
“Il governo turco continua a imporre seri limiti
alla libertà religiosa o di fede, mettendo così in pericolo l'esistenza e la
sopravvivenza delle minoranze religiose in Turchia”. Questo è l'inizio della
dichiarazione di Nina Shea, membro della Commissione degli stati Uniti che
prepara per il Dipartimento di Stato la relazione sulla libertà religiosa nel mondo
La struttura terroristica ha condotto operazioni e reclutato nel
continente fin dai primi anni ’90. Ha rivendicato attentati in Nord Africa e in
Africa Orientale, e sostenuto partiti impegnati in scontri armati in Eritrea e
Somalia.
L'associazione
Intervita ha avviato una serie di progetti nel Paese africano in favore delle
donne che partoriscono e dei bambini appena nati.
Firmato al Cairo l'accordo di riconciliazione tra
le due fazioni palestinesi. La gente a Gaza scende in piazza per
festeggiare
La traduzione della riflessione di Ibrahim Al
Amin, direttore del quotidiano libanese al-Akhbar, sulla vicenda
israeliana
Il governo ha dimenticato di fare una differenza
tra questo nemico armato e le rivendicazioni legittime del suo popolo.
Proteste anti-regime, repressione decisa dalle autorità, arresti di dissidenti,
morti per lo più tra civili: è la triste sequenza dell’ennesimo - l’ottavo -
venerdì consecutivo di sangue in Siria dall’inizio della mobilitazione senza
precedenti contro un sistema al potere da quasi mezzo secolo e dominato dalla
famiglia degli Assad e dai clan alawiti suoi alleati
Don Pietro Zago,
salesiano, racconta come si vive oggi a Quetta, nel Pakistan occidentale, quasi
al confine con l'Afghanistan. Paura, voglia di normalità, prove di dialogo.
Viaggio a Peshawar e
dintorni, là dove vengono prodotte clandestinamente armi d'ogni calibro e marca.
Anche italiane. Tempo dieci giorni, ed ecco un mitra pronto a sparare.
I
NOSTRI TEMPI /
Interventi ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
La disoccupazione giovanile è in crescita. Lo
rivelano le stime provvisorie dell’Istat sul mese di marzo, secondo cui il tasso
di disoccupati tra gli italiani tra i 15 e i 24 anni è aumentato al 28,6 per
cento, 0,3 punti percentuali su base mensile e 1,3 punti in aumento su base
annua.
«Da’ a questi miei fratelli, Signore, la
forza di osare di più, la capacità di inventarsi. Non è dignitoso che a furia di
inchinarsi si spezzino la schiena per chiedere un lavoro sicuro. Stimola in
tutti, nei giovani in particolare, una creatività più fresca, una fantasia più
liberante e la gioia turbinosa dell’iniziativa che li ponga al riparo da ogni
prostituzione.» (don Tonino Bello)
Leggi tutto e ascolta il messaggio di don
Tonino Bello: Ai giovani
disoccupati
La diretta del
Concertone del 1° Maggio su RaiTre
--------------------------------------------
'Il lavoro per unire il paese' è lo slogan scelto dai sindacati CGIL, CISL e UIL per
festeggiare il 1° maggio 2011. Quest'anno infatti la Festa dei Lavoratori è
stata un'occasione per ricordare, dopo il
17 marzo scorso, anche il 150° dell'Unità d'Italia, sottolineando
l'importanza del lavoro come elemento fondamentale per la realizzazione, ancora
oggi, dell'unità del paese. La manifestazione nazionale che si è svolta a
Marsala, luogo emblematico per l'Unità d'Italia, è stata affiancata da
numerosissime manifestazioni in tutta Italia. In particolare a Roma la musica,
come ogni anno, ha animato Piazza San Giovanni per il consueto appuntamento con
il 'concertone', con lo slogan: 'La storia siamo noi. La storia, la patria, il
lavoro'.
-----------------------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Cosa dire. A cosa dare precedenza. Nell'agorà il cosa è importante. Come in
parlamento, anche nell'agorà le priorità in agenda sono fondamentali. Fare
politica è anche discernere le questioni che "dovrebbero interessare" i più da
quelle che dovrebbero interessare un'esigua minoranza se non, addirittura, un
singolo. Ma anche il come e l'attraverso cosa è altrettanto importante. Se i
temi, affrontati anche da questo sito, non vengono tradotti e comunicati ai più
a che servono? Non si verrebbe, forse, ad aumentare il divario su chi ragiona
attorno alla cosa pubblica e chi viene lasciato ai margini?
Social network per
cosa
--------------------------------------------
La mia giovinezza ormai lontana è stata un tempo vissuto con gioia e anche
con tristezza. Le gioie erano la mia famiglia, dove ho vissuto una condizione
felice fino ai vent’anni, e soprattutto le amicizie che mi sono sempre state
facili, sentivo forte l’attrazione verso l’amicizia con i miei compagni di età e
qualche volta ricevevo i rimproveri di mia madre perché vi dedicavo troppo
tempo. Confrontate con la realtà di vita dei giovani di oggi, queste due
dimensioni sono cambiate profondamente, e il cambiamento è avvenuto in peggio.
L’individualismo del giovane nasce già in famiglia, dove non vive quella scuola
di dialogo, di scambi che possano fare di lui quasi insensibilmente una persona
c o r d i a l e .
GIOVANI INDIVIDUALISTI?
ritrovare l'amicizia e la calma meditativa di Arturo
Paoli
Sistematicamente ci viene proposto il
tema e il problema dei giovani. Vi vorrei parlare piuttosto del problema degli
adulti in rapporto con i giovani. La relazione adulti - giovani è difficile
perché parte da un atteggiamento di base non corretto: il giovane deve imparare
dall’adulto e condividerne i valori. Fratel Arturo nei suoi momenti “profetici”
ripete che i nostri valori di adulti sono come fiori recisi tanti anni fa e
appassiti nelle nostre mani. Pretendiamo che i giovani li apprezzino, li
condividano e li amino. Il giovane sta su un’altra lunghezza d’onda.
L'editoriale di Mario De
Maio del Quaderno di Maggio "Giovani oggi" di ORE UNDICI
--------------------------------------------
Oltre 400 partecipanti e 30 relatori per il
convegno "Dipendenze e consumi", che si è concluso a Torino con una serie di
proposte per rilanciare politiche non repressive, ma educative sul tema della
droga.
Eros, 19 anni morto a Roma. Concetta 26
anni, morta a Torino, Piero 22 anni, morto a Milano. Sono i nomi dei primi morti
di droga in Italia. A ricordare queste e altre vite spezzate dalla
tossicodipendenza è stato don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele, in
apertura del convegno nazionale "Dipendenze e consumi" che si sta svolgendo a
Torino, a 35 anni dall'approvazione delle legge 685 sulla droga.
Droga: quei tagli al sociale
che "tagliano" le speranze
La droga è sempre una privazione della
propria libertà, una schiavitù alimentata dalla società dei consumi che crea
nuovi bisogni. La riflessione del filosofo Salvatore Natoli.
Nuove droghe, schiavitù
antica
«Dobbiamo tornare a farci sentire». Questo
l'appello di Luigi Ciotti agli oltre 400 operatori sociali presenti al convegno
nazionale sulle dipendenze che si è concluso oggi alla Fabbrica delle "e", la
sede del Gruppo Abele a Torino. «Dobbiamo farci sentire e farci capire anche
fuori dai nostri contesti, usare linguaggi accessibili ai "non addetti ai
lavori", come non sempre siamo stati capaci di fare in passato».
«Facciamoci sentire: la droga
più pericolosa è la rassegnazione»
A 36 anni dalla protesta che portò alla
legge 685, che non trattò più il tossicodipendente da criminale ma da persona
bisognosa d'aiuto, il Gruppo Abele fa il punto della situazione.
Non solo droga, le dipendenze
oggi
Il commento del vicepresidente Grosso: “Non
è stato risolto il ginepraio di contraddizioni sulla normativa e non si è
completata la trasformazione dei progetti sperimentali in servizi strutturali e
permanenti”
“Droghe, obiettivi non
raggiunti”. La denuncia del gruppo Abele
Consulta
l'interessante rassegna
stampa proposta dal Gruppo Abele
--------------------------------------------
... Fermiamo la paura e rompiamo il
silenzio…..
Che questa giornata sia dedicata ad una
battaglia comune che riguarda tutti noi, potenziali vittime e non solo chi
vittima purtroppo lo è stato…..
…che sia una battaglia contro l’omertà di
chi sa e non parla, non denuncia...
…che sia una battaglia da gridare e non da
condurre in silenzio!
Giornata mondiale contro la
Pedofilia
Denunciati circa 200 abusi su minori
l'anno: sarebbero solo il 10% degli episodi reali. Metà delle vittime under 11.
Oltre 5 mila allerta su siti pericolosi. Legge in ritardo
Pedofilia in Italia, urla dal
silenzio Telefono Azzurro: «Troppi tacciono»
I dati nel Dossier Pedofilia di Telefono
Azzurro nella terza Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia:
poche denunce e ancora troppi i casi che restano nel silenzio.
PEDOFILIA, IL CASO ITALIANO: un
fenomeno sommerso
La terza edizione della Giornata nazionale
contro la pedofilia e la pedopornografia vuole essere un'occasione per
approfondire queste tematiche e sensibilizzare adulti e ragazzi.
LA GIORNATA NAZIONALE CONTRO LA
PEDOFILIA E LA PEDOPORNOGRAFIA
Cresce ogni giorno il numero dei bambini
vittime della pedofilia on line. Fino a oggi, meno dell'1% è stato identificato
e liberato.
Visita il sito TELEFONO ARCOBALENO
In via del tutto eccezionale... Meter
mette a disposizione i risultati dell’attività reale del contrasto alla
pedofilia del primo quadrimestre 2011.
PEDOFILIA/ GIORNATA NAZIONALE,
I DATI METER
--------------------------------------------
La fine di
Osama
(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA")
La misura di una civiltà giuridica sta nel non riuscire nemmeno lontanamente a
correre il rischio di confondere la giustizia con la vendetta
... Sopprimere l’ingiusto non è ancora fare giustizia: perché giustizia, anche
umana, sia fatta, a ciascuno di noi resta un compito che nessuna arma né squadra
speciale può svolgere per conto nostro. Resta la vicinanza e la solidarietà con
i parenti delle vittime della sua barbarie umana, resta il contrastare nel
quotidiano le energie di morte che l’assassino ha scatenato, resta la
ricostruzione di un tessuto umano e sociale vivibile, resta il rifiuto di
rispondere al male con il male, resta la costruzione della pace con gli
strumenti della pace, resta di proseguire tenacemente nell’operare ciò che è
giusto...
Per
un miscredente come me, desta una certa impressione accorgersi che nei
commenti a caldo sull'esecuzione del genocida Bin Laden la sola voce
che senza esitazione ha ammonito a "non esultare" di fronte alla morte
di un uomo è stata quella della Chiesa romana.
-----------------------------------------------------------------------------
Per la morte di un uomo un cristiano non si rallegra. Questa dichiarazione della
Santa Sede, dopo le manifestazioni di giubilo per l’uccisione di Osama Bin
Laden, invita ad attenersi a ferme coordinate morali. Esse ammettono eccezioni?
Nessun processo per
Osama Bin Laden, nessuna Norimberga per Al Qaeda. Obama si trasforma in
Ispettore Callaghan
Con la celebrazione
dell'eliminazione di Bin Laden a Ground Zero l'America si mette alle spalle
questo decennio e trova un nuovo slancio per ripartire.
Oltre che morto politicamente Bin Laden era divenuto irrilevante, prima di
essere ucciso... Seminando panico, l'atto terrorista congela l'emancipazione dal
basso... è percepito da milioni di arabi come la radice stessa del male...
Terrorismo e guerre imperiali al terrore... si sono nutriti a vicenda, fino ad
assomigliarsi... I giovani protagonisti delle sommosse arabe chiedono ben altro:
costituzioni pluraliste, leggi uguali per tutti, separazione dei poteri
Per la morte di un uomo un cristiano non si rallegra. Questa dichiarazione della
Santa Sede, dopo le manifestazioni di giubilo per l' uccisione di Osama Bin
Laden, invita ad attenersi a ferme coordinate morali. Esse ammettono eccezioni?
Valgono anche per Hitler, Stalin o per il cambogiano Pol Pot, responsabile della
tortura e del massacro di circa due milioni (compresi bambini, donne e anziani)
di suoi connazionali tra il 1975 il ' 79? La risposta non è semplice
Da italiano-americano, sono abituato a vergognarmi di Berlusconi di fronte ai
miei studenti e colleghi americani. Non vorrei dovermi vergognare anche per
quelli che tentano di mettere fine al berlusconismo con un americanismo che non
ha molto da invidiare a quello dei neocon di risulta.
"Giustizia è fatta", hanno detto in coro Barack
Obama e Hillary Clinton. Così non è.
Mediaticamente la morte di Osama bin Laden rappresenta un colpo enorme al
terrorismo internazionale. Ma da un punto di vista strategico cosa cambia? Quale
l'entità del danno inflitto ad al Qaeda? Quali le probabili dinamiche che
segneranno la riorganizzazione del gruppo? Peacereporter lo ha chiesto
ad Andrea Plebani, ricercatore dell'Università Cattolica, Fellow Research del
Landau Network-Centro Volta, autore per il Combating Terrorism
Center - Sentinel, della United States Military Academy di West
Point, uno dei principali centri d'analisi al mondo sul terrorismo.
-----------------------------------------------------------------------------
(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA")
-----------------------------------------------------------------------------
I governi del
continente fomentano odi razziali e psicosi collettive, agitando lo spauracchio
di invasioni straniere Alla base c’è un malinteso senso del concetto di
«identità nazionale»
-----------------------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
FORUM
NAZIONALE DELLA PACE
Programma nazionale “La mia
scuola per la pace” 2010 – 2011 “Costruiamo insieme una
nuova cultura” MATERA 4 – 5 maggio 2011
Istituzioni e giovani insieme, in un
cammino di pace che è premessa di un percorso di crescita e di sensibilizzazione
sui diritti umani. Si apre a Matera questa mattina, alle 9, il “Forum della
pace”... L’idea è formare i giovanissimi sul tema della pace, molto discusso, ma
troppo spesso in modo superficiale. Il progetto si chiama “La mia scuola per la
pace”...
Si avvia il forum che prepara
al Grande libro della pace
Un grande progetto contro la grave crisi
culturale che sta soffocando il nostro paese. Coinvolti oltre 42.000 studenti di
ogni parte d’Italia. 6 Forum per 7 valori!
6 Forum per una nuova
cultura
Consulta il programma
--------------------------------------------
BANCHE ARMATE
Dalla Relazione della presidenza del Consiglio Il Gruppo Bnp Paribas domina la scena degli istituti di credito che nel
2010 hanno sostenuto l’esportazione di armi italiane. Subito dopo c’è la
Deutsche Bank. In classifica anche tre banche italiane che hanno contribuito
all’organizzazione della beatificazione di Giovanni Paolo II: Bnl, Intesa san
Paolo e Unicredit.
-----------------------------------------------------------------------------
VOLONTARIATO
Un giorno in allegria per i clochard, grazie a un'iniziativa dei City Angels di
Milano e della catena Fratelli La Bufala.
"CELEBRARE DIO CON LA VITA" HOREB n. 57 – 2010
TRACCE DI
SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI
---------------------------------------------------------------
RAI RADIOTRE - "UOMINI E PROFETI":
Noi lo festeggiamo continuando a
“leggere la Bibbia”, un compito pensoso ma anche festoso per chi abbia desiderio
di conoscenza. Oggi, affrontando uno degli episodi più celebri della vita di
Davide, l’adulterio commesso con Betsabea, e l’uccisione di suo marito Uria,
troveremo gli echi di quella maledizione sul desiderio di avere un re che era
stata annunciata da Samuele, e che le fatiche di Davide non possono che
confermare: molti sono i nemici da sconfiggere, vi sono ancora rivendicazioni da
parte degli eredi di Saul, i suoi stessi figli cercano di scalzarlo.
L’unificazione del regno è raggiunta a caro prezzo, e trascina con sé colpe e
lutti. Vanamente i profeti (in questo caso Natan) predicono le sventure che
seguono alle colpe. La natura umana è di non comprendere, o di comprendere solo
a tratti. Oltre a quella di Betsabea, altre figure di donne, con un destino
tragico, incontreremo oggi: Tamar, figlia di Davide, violentata dal fratello,e
Rizpa, vedova di Saul, sorta di Antigone biblica. A parlarne con noi
Lidia Maggi, che ha una particolare attenzione alle figure
femminili della Bibbia
II Libro di Samuele, cap. 9 - 21
Davide e Betsabea
con Lidia
Maggi Domenica 1 maggio
2011
Ascolta la puntata (audio)
----------------------------------------------------
RAI RADIOTRE - "FEDI E MONDO":
Santo subito! È stato il grido con
cui la folla ha chiesto al nuovo papa, Benedetto XVI, di accelerare la
canonizzazione di Giovanni Paolo II, figura dotata di straordinario carisma,
all’indomani della sua morte. In tempi veloci rispetto alla consuetudini, il
grido è stato ascoltato, e domani ci sarà la beatificazione del precedente
pontefice. Un grandissimo dispiegamento di mezzi e un accorrere di folle è
previsto per domani. Ma che cos’è un santo? Davvero la Bibbia prevede un
processo burocratico per dire che un uomo è un giusto? Quando nasce questa
elaborazione della santità e quando si cristallizza nei termini attuali? E chi è
davvero in grado di giudicare il cuore di un uomo? E non si rischia di dare
gloria solo alla chiesa, in questo modo, invece che a Dio? Queste le domande
che ci porremo con i nostri ospiti: Alberto Melloni, storico
della chiesa, in particolare del Concilio Vaticano II, e Paolo
Ricca, teologo valdese, in quanto protestante particolarmente
suscettibile sul tema della santità. Ci chiederemo anche se, con questa adunata
mediatica e popolare, non si rischia di fare di un uomo certamente di grande
levatura, come fu papa Woityla, un santino da altare, invece che metterne in
luce i chiaroscuri.
Santo: perché?
con Alberto Melloni e
Paolo Ricca Sabato 30 aprile
2011
Ascolta la puntata (audio)
-----------------------------------------------------------------------------
RICORDA I COMANDAMENTI - LE DIECI PAROLE COME CAMMINO PERSONALE
Il monaco Anselm Grün spiega l'VIII Comandamento, "Non testimoniare il falso".
Il nostro parlare sia trasparente, in modo da seminare intorno a noi fiducia e
credibilità.
Il monaco Anselm Grün illustra il senso del IX Comandamento, "Non desiderare la
donna del tuo prossimo". Il significato vero della sessualità consiste nel fare
dono di sé.
Il nono Comandamento
sul grande schermo. Tanti i film sull'argomento: a partire dal "Decalogo" di
Kieslowski sino a "Cronaca di un amore", di Michelangelo Antonioni.
La scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti interpreta il IX Comandamento, "Non
desiderare la donna d'altri". Desiderio non significa possesso. E la famiglia
può insegnare la differenza.
-----------------------------------------------------------------------------
La Bibbia in un
frammento
"Erano assidui nel seguire l’insegnamento degli apostoli, nella comunione
fraterna, nello spezzare il pane e nelle preghiere. " (Atti, 2,42)
"Resta con noi, perchè si fa sera e il giorno volge ormai al tramonto!
" (Luca, 24,29)
-----------------------------------------------------------------------------
Il 51% della popolazione crede in Dio, il
18% non ci crede, mentre il 17% si dichiara
indecisa al riguardo. Sono questi, in sintesi i risultati di una recente indagine svolta su 18.000 persone in 23 Paesi del
mondo che propone anche altri interessanti elementi di valutazione.
-----------------------------------------------------------------------------
(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA")
Scriveva, infatti, Tagore: «Sognavo che la vita fosse gioia. Mi svegliai: la
vita è servizio. Ho, allora, servito e nel servizio ho trovato la gioia».
-----------------------------------------------------------------------------
CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Il Gesù della storia e il Gesù della Fede: chi era davvero il Nazareno dei
Vangeli e qual è la potenza del suo messaggio nella Chiesa di oggi?
Corrado Augias ne parla a “Le Storie –
Diario Italiano”, con il teologo Vito Mancuso (Andato in onda il:
26/04/2011)
Guarda il video: Le storie - Vito
Mancuso
Il Gesù storico secondo
Ratzinger di Vito Mancuso
---------------------------------------------
“ ‘Sentinella, quanto resta della notte?
Sentinella, quanto resta della notte?’ La sentinella risponde: ‘Viene il
mattino... se volete, pregate... convertitevi!’ ”. Le parole del profeta Isaia
(21,11-12) risuonano insistentemente nei cuori e sulle labbra dei credenti in
questi ultimi tempi, perché la sensazione è quella di dover attraversare una
stagione buia, di dover percorrere un sentiero nella nebbia. Addirittura “manca
il respiro”, come ha scritto qualcuno, ed è sensazione che si avverte nella
società come nella chiesa. E se in passato qualcuno denunciava solo la crisi
della società, dell’occidente, dell’Europa, ora ci si rende conto di quanto
questa crisi sia oggettiva, profonda ma riguardi anche le comunità cristiane, le
chiese: nella crisi della civiltà occidentale si colloca infatti anche la crisi
della chiesa.
Caro Diogneto - 29
---------------------------------------------
Ai margini dei centri decisionali, ma nel
cuore della vita della Chiesa, le donne vivono un evidente paradosso. In una
Chiesa ancora declinata al maschile cercano spazi di parola e di ascolto. Ma si
fatica a rinnovare sul serio il terreno delle comunità ecclesiali.
L'altra metà della
Chiesa
Soltanto in Italia sono oltre 80 mila.
Apprezzate per il loro impegno silenzioso, ma talvolta anche incomprese dalle
stesse gerarchie. Come si è visto negli Stati Uniti dove, nonostante le
rassicurazioni vaticane, la recente visita apostolica ha creato un pesante clima
di tensione.
La carica delle religiose: discrete e
combattive
---------------------------------------------
È mio desiderio dare un cordiale benvenuto a tutti voi attivi membri della
“blogosfera” che avete accolto l’invito del Pontificio Consiglio della Cultura e
del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. In assenza del Card.
Ravasi – fuori Roma a causa di altri impegni istituzionali – desidero
accogliervi con simpatia. Questa iniziativa – che non ha mancato di suscitare
grande interesse, stimolando valutazioni più o meno favorevoli – vuole essere –
almeno da parte nostra – una presa di coscienza ufficiale dell’esistenza e della
importanza nella vita di oggi della “blogosfera”
PAROLE DI S. E. MONS. CLAUDIO
MARIA CELLI AL INCONTRO CON I BLOGGERS
Ci sono 150 fortunati a discutere del ruolo
della Chiesa e dei fedeli in una conversazione digitale. Peccato che, parecchi
degli invitati, siano in cerca di guida e non di interlocutori
Blogger e Vaticano, la prima
volta
Si è finalmente svolto l’atteso Vatican
Blog Meeting 2011. Difficile sintetizzare un denso pomeriggio di discorsi e
riflessioni, quindi non ci proveremo neppure, ma qualcosa la si può dire. Prima
di tutto che si è trattata di un’esperienza positiva, sia
perché è sempre positivo quando persone, che magari non la pensano neppure nello
stesso modo, si trovano ad incontrarsi. Sia perché l’incontro medesimo ha dato
modo di rinsaldare amicizie e collaborazioni e di instaurare nuovi
legami
Vatican Blog Meeting 2011:
alcune considerazioni
Alcuni virgolettati interessanti
dall'incontro in Vaticano con 150 bloggers. Padre Lombardi: «I blogger cattolici
sono l'opinione pubblica nella Chiesa»
Blogger in Vaticano: le frasi
da ricordare
Un dialogo tra bloggers e rappresentanti
della Chiesa, per condividere le esperienze di coloro che sono attivi in questo
campo e per meglio capire le esigenze di tale comunità.
Focus di Mosaico “Dentro la
storia” su un tema che ha riunito il 2 maggio ben 150 bloggers da tutto
il mondo. In studio Mons. Melchor Sànchez de Tocca, Sottosegretario del
Pontificio Consiglio per la Cultura e Paolo Rodari, vaticanista e blogger da
leggere sul suo “Palazzo Apostolico”.
Guarda Mosaico –
Tv2000
Guarda anche il video di Famiglia
Cristiana
---------------------------------------------
Posso dire, come retorica vuole, "io c'ero". Sono reduce dal Vatican meeting
for blogger. E sono contento di esserci stato. Per la prima volta, credo,
un'istituzione, e una così apparentemente paludata come la Santa Sede, si è
proposta di convocare il mondo dei blogger per "conoscere", "ascoltare",
"entrare in relazione". E non c'erano solo blogger cattolici, nonostante una
vulgata che anche ex post ha la sua diffusione in rete. E nonostante una
percettibile aspettativa in tal senso di molti presenti.
Promuovere un dialogo tra bloggers e Chiesa: è l’obiettivo del primo incontro in
Vaticano di bloggers provenienti da tutto il mondo, promosso nel pomeriggio di
oggi dai Pontifici Consigli della Cultura e delle Comunicazioni Sociali. La
Chiesa, dunque, entra in dialogo anche con il fenomeno dei blog su internet in
cui protagonista è chiunque, come conferma nell’intervista di Fausta Speranza il
cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del dicastero vaticano per la cultura:
Chi l'avrebbe mai detto che la Chiesa fosse stata così 'giovane' da invitare
i blogger nella sua sede? L'era della Cattolisfera è cominciata.
-----------------------------------------------------------------------------
Ucci ucci ucci,
sento odor di cristianucci...». Ma che? Alla faccia della rima, con Santucci e
Balducci persino l’orco delle favole avrebbe dovuto fare un passo indietro: di
rispetto e ammirazione.
Cristianoni, erano semmai quelli. Cristiani a tutto
tondo, non solo nelle loro opere maggiori – romanzi immaginifici o impervi saggi
teologici che fossero – ma persino nei bigliettini e nelle cartoline che si
scambiavano all’occasione e che adesso sono stati raccolti in un
Carteggio
Credenti e non credenti stanno su territori differenti, ma non si devono
rinserrare in un isolazionismo sacrale o laico, ignorandosi o peggio
scagliandosi sberleffi o accuse, come vorrebbero i fondamentalisti di entrambi
gli schieramenti. Certo, non si devono appiattire le differenze, liquidare le
diverse concezioni, ignorare le discordanze. Ognuno ha i piedi piantati in un
‘cortile’ separato, ma i pensieri e le parole, le opere e le scelte possono
confrontarsi e persino incontrarsi, senza per questo rinunciare alla propria
identità, senza scolorirsi in un vago sincretismo ideologico.
Chi ha vissuto questi giorni a Roma ha avvertito la vertiginosa contraddizione
tra il clima festoso e la gioia dei pellegrini venuti a rendere omaggio a papa
Wojtyla e le dolorose notizie che arrivavano dal mondo
POLITICA
Mentre in Italia il Parlamento e la maggioranza in particolare discute se sostenere o no l'intervento in Libia,
gli americani scendono in piazza per festeggiare la morte del nemico.
Le guerre, i governi e le ragioni della politica nella puntata in onda
martedì 3 maggio su Rai3.
Tra gli ospiti di Giovanni Floris il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il leader dell'UDC Pierferdinando Casini, Guglielmo Epifani, il sindaco di Verona Flavio Tosi della Lega Nord, la politologa Nadia Urbinati, il direttore del TgLa7 Enrico Mentana, il vicedirettore del Corriere della sera Pierluigi Battista. In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza
>>
Qual è lo stato di salute del governo? Quali i reali rapporti fra Berlusconi e
la Lega? Mentre il governo fatica a tenere salda la maggioranza, la crisi
economica logora il Paese reale. “L’Italia è una barca senza timone. Berlusconi
ha governato otto anni su dieci ma non si vede un miglioramento” dichiara Pier
Luigi Bersani. Qual è il Paese immaginato da Bersani? Quali le soluzioni
alternative per uscire dalla crisi economica e politica? Ospiti di Michele
Santoro: il leader del Partito Democratico Pier Luigi Bersani, il Presidente
della Regione Lombardia Roberto Formigoni e i giornalisti Nicola Porro del
Giornale e Massimo Giannini di Repubblica.
L'infornata dei sottosegretari sui quotidiani italiani e le citazioni da
Scilipoti a Padre Pio - Orazione
in difesa dei Responsabili - Videorecensione
"Molto sorpresa" la Commissione Ue. "Il provvedimento non è conforme con le
regole del Mercato unico" ha detto una portavoce di Michel Barnier. "Abbiamo
chiesto alle autorità italiane chiarimenti sul decreto presentato ieri dal
ministro Tremonti". Prestigiacomo: "E' solo tutela del territorio"
Regina Cæli - 1° maggio 2011
Udienza
- L'uomo in preghiera 4 maggio 2011
Omelia
- Beatificazione Giovanni Paolo II 1° maggio 2011
OPINIONI E COMMENTI
Memoria,
identità, futuro. Le Chiese del Nordest accolgono Benedetto XVI confrontandosi
con la loro storia millenaria, ma soprattutto con lo sguardo rivolto in avanti,
per affrontare alla luce della fede gli inevitabili problemi dell’oggi. È
questo, secondo il patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola, il motivo
ispiratore della visita del Papa.
I Una realtà
ecclesiale «molto vivace ma segnata alle volte dai localismi»; un patrimonio
religioso «profondamente radicato nella cultura condivisa ma che trova non poche
difficoltà davanti alla richiesta di una maggiore personalizzazione soprattutto
nei percorsi di crescita delle nuove generazioni». È all’interno di questi «assi
di tensione» che il sociologo dell’Università di Padova, Italo De Sandre, membro
dell’Osservatorio socio-religioso del Triveneto, descrive l’attuale situazione
religiosa di questo lembo nord-orientale dell’Italia in attesa dell’arrivo di
Benedetto XVI e da qualche mese impegnato in un «laboratorio condiviso» in vista
del prossimo Convegno ecclesiale del 2012.
-----------------------------------------------------------------------------
Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella
carità e nella verità
|
Sei
interessato a
ricevere la nostra newsletter
ma non sei iscritto ?
Iscriversi
è facile e gratuito.
ISCRIZIONE ALLA NEWSLETTER
riceverai la newsletter di
"TEMPO PERSO", ogni settimana, direttamente nella
casella di posta elettronica.
|
AVVISI:
1)
La
newsletter è settimanale;
2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
|