"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°18 del 2011

Aggiornamento della settimana

- dal 30 aprile al 6 maggio 2011 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 13 maggio 2011          


 
 


IL VANGELO DELLA DOMENICA 
LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo



OMELIA 

di P. Gregorio Battaglia 
  di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia


 

N. B. La Lectio e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
 una o più notizie

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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale


"QUELLI DELLA VIA"





 




NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 






La Resurrezione apre orizzonti nuovi: l'annuncio che il Cristo Risorto non ci lascia soli ed è, malgrado le tante situazione difficili, sempre con noi in ogni momento, doni a tutti speranza e forza.

Buona Pasqua!
 


"QUARESIMA/PASQUA 2011"

Pagina speciale di TEMPO PERSO in continuo aggiornamento

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    (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Giovanni Paolo II da domani Beato

Da "La storia siamo noi - la televisione da salvare"

  Guarda:
  • Gli ultimi giorni di vita di Giovanni Paolo II, verità e testimonianze sulle sofferenze del Papa  (video)
  • I viaggi, le opere, gli atti coraggiosi del pontificato di Giovanni Paolo II  (video)

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Il nostro grazie a Giovanni Paolo II per... la condanna alla mafia

Nella maturazione nella coscienza ecclesiale di una chiara, esplicita e ferma convinzione dell’incompatibilità dell’appartenenza mafiosa con la professione di fede cristiana ha avuto un ruolo importante il magistero di papa Giovanni Paolo II, che ha contribuito alla interpretazione e alla condanna della mafia a partire dalle tradizionali e originali categorie cristiane. Il riferimento principale della predicazione è ridiventato il vangelo.
Giovanni Paolo II, nel 1991, in occasione della visita ad limina dei vescovi siciliani, così si esprimeva: “Tale piaga sociale rappresenta una seria minaccia non solo alla società civile, ma anche alla missione della Chiesa, giacché mina dall’interno la coscienza etica e la cultura cristiana del popolo siciliano”.
Il testo più significativo, che ha molto impressionato tutti i mass-media, è stato il grido accorato del Papa ad Agrigento il 9 maggio 1993: “Dio ha detto una volta: “Non uccidere”. Nessun uomo, nessuna associazione umana, nessuna mafia può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio. Questo popolo siciliano è un popolo che ama la vita, che dà la vita. Non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, di una civiltà della morte. Qui ci vuole la civiltà della vita. Nel nome Cristo, crocifisso e risorto, di Cristo che è Via, verità e Vita, mi rivolgo ai responsabili: convertitevi, un giorno arriverà il giudizio di Dio”. Si tratta di un appello chiaramente evangelico, di competenza specifica della Chiesa e che giustifica, quindi, l’intervento pastorale. Questa affermazione, è una chiave per comprendere l’atteggiamento di Giovanni Paolo II nei confronti della mafia o, meglio, dei mafiosi. Più e oltre che una condanna del fenomeno mafioso, il papa lancia un richiamo forte e intenso alla conversione, andando al cuore del problema: ciascun uomo renderà conto del suo operato a Dio, con cui deve necessariamente rapportarsi. Da questo testo emerge una interpretazione della mafia come un estremo rifiuto del Dio della vita e dei mafiosi che si ammantano di gesti religiosi come “atei devoti”. A Caltanissetta Giovanni Paolo II disse:”Non è possibile che dentro una società così devota, così religiosa, così cristiana, possa essere, anzi possa in qualche modo dominare il contrario: ciò che offende Dio e distrugge l’altro”. A Siracusa nel 1994 il Papa aggiunse: “colgo l’occasione per rivolgermi agli uomini della mafia e dir loro: In nome di Dio, basta con la violenza! Basta con il sopruso! E’ tempo di aprire il cuore a quel Dio che è giusto e misericordioso insieme, e vi chiede un sincero cambiamento di vita”. E’ significativo che il Papa si rivolga non al fenomeno, la mafia, ma a gli uomini che producono tale fenomeno e lo faccia in nome di Dio. A Catania il Papa ha detto “Chi si rende responsabile di violenze e sopraffazioni macchiate di sangue umano dovrà rispondere davanti al giudizio di Dio”. Gli interventi pontifici hanno avuto un indubbio influsso nei pronunciamenti di condanna delle mafie pronunciati da vari episcopati delle Chiese meridionali, dalla CEI nel documento”Per un paese solidale: Chiesa italiana e mezzogiorno” del febbraio 2010 e dello stesso Benedetto XVI nel sua visita a Palermo.
+Michele Pennisi, Vescovo di Piazza Armerina


  Video Papa Giovanni Paolo II ad Agrigento (9 maggio 1993)

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Il nostro grazie a Giovanni Paolo II per... il dialogo interreligioso


Il capostipite di questi incontri interreligiosi è quello tenutosi nell'ottobre dell'86 nella patria di San Francesco e che ha dato vita al cosiddetto 'spirito di Assisi': la preghiera fraterna, ognuno secondo la propria fede, di persone diverse per religione e cultura, che si trovano insieme a pregare per la pace, certi della efficacia di tale esperienza spirituale e della sua significatività per il mondo. Assisi 1 fu senza dubbio un evento: era il 1986, proclamato dall'Onu anno internazionale della pace, ma il mondo era diviso in blocchi e pullulavano i conflitti locali; sembrava impensabile anche solo l'ipotesi che esponenti di diverse fedi si trovassero in preghiera, si stringessero la mano, mostrassero a tutti che il dialogo era non solo possibile ma necessario per il mondo. Invece l'invito lanciato da papa Wojtyla fu accolto da 70 rappresentanti delle principali religioni mondiali: cristiani delle varie confessioni, musulmani, ebrei, buddisti, indù, shinto, sikh, religioni tradizionali, animisti. Richiese mesi di preparazione e diede anche frutti pratici, visto che alla tregua delle armi chiesta a gran voce dai responsabili religiosi ad Assisi aderirono tutti i gruppi della guerriglia in vari paesi dell'America Latina, i libanesi, Israele, Iran e Iraq impegnati in una guerra, i Kmer rossi, i Tamil e l'Ira. Soltanto l'Eta non accettò la tregua, mentre l'Unione Sovietica ignorò l'avvenimento. Assisi 1 resta una geniale intuizione di Giovanni Paolo II, un momento profetico nella storia della Chiesa nel Novecento.
Con uno spirito analogo Giovanni Paolo II, durante la guerra che insanguinava i Balcani e l'ex Jugoslavia, convocò un "incontro di preghiera per la pace in Europa", ad Assisi, il 9 e il 10 gennaio del '93, a cui parteciparono rappresentanti delle chiese cristiane, dell'ebraismo e dell'Islam.
Assisi 3 si svolse il 24 gennaio 2002 a pochi mesi dall'11 settembre. Nelle speranze di Wojtyla doveva servire a portare pace in un mondo che aveva iniziato il terzo millennio cristiano all'insegna del terrorismo feroce e dei professionisti della guerra. I partecipanti viaggiarono insieme sullo stesso treno diretti alla patria di San Francesco. Lo scenario che ha spinto Benedetto XVI a indire un Assisi 4 é quello che identifica gli attacchi contro i cristiani e le limitazioni alla libertà religiosa per qualsiasi credente come una minaccia alla pace.(ANSA).

  Video Incontro internazionale di pace ad Assisi 1986

  Video Assisi - 2002 - Giornata di Preghiera per la Pace fra i Popoli nel mondo

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Il nostro grazie a Giovanni Paolo II per... l'impegno contro la guerra


No alla guerra! ... Quando dunque si prospetta la guerra del Golfo del 1991, Wojtyla manifesta in ogni modo la sua ferma opposizione alla spedizione punitiva decisa contro l’Iraq.
Le ragioni per cui Giovanni Paolo si oppone al conflitto – e all’Onu egemonizzata degli Stati Uniti – sono principalmente due: la prima dottrinale, la seconda di carattere geopolitico. Il Papa polacco intende anzitutto sancire una volta per tutte che l’idea di guerra è lontanissima non solo dal cristianesimo, ma anche – nella costante ricerca del dialogo con l’Islam, che in molti sensi è una delle parti in causa – da qualsiasi concezione di Dio: “Nessuno può uccidere in nome di Dio, nessuno può accettare, in Suo nome, di dare la morte a un fratello”. In secondo luogo, gli è impossibile accettare il ricorso alle armi perché il suo sguardo è sempre rivolto al Terzo Mondo e alla costruzione di un ordine mondiale in cui non esistano popoli vincitori e popoli oppressi, ma soltanto una pace duratura che garantisca ai Paesi svantaggiati la speranza in un futuro economicamente e politicamente degno. “Varcare le soglie della speranza” significa, allora, lasciarsi condurre da Dio nella fiduciosa ricerca di soluzioni che liberino tutti gli uomini dalla costrizione e dalla violenza. Così come fece per le Falkland nel 1982 e, subito dopo, per la guerra in Libano (e come farà per la Bosnia e per il Kosovo, rispettivamente nel ‘93 e nel ’99) Giovanni Paolo II non usa mezzi termini. In Sudan, nel viaggio forse più difficile di tutto il suo pontificato, ingiunge ai potenti di “ascoltare la voce dei fratelli oppressi, poiché quando la gente è debole, povera e indifesa, la Chiesa deve levare la voce in suo favore”... (Rodolfo Lorenzoni)

  Ascolta i brani audio
  • "la guerra è avventura senza ritorno..." brano del messaggio natalizio 25-12-1990 (Guerra del Golfo)
  • "fermatevi..." brano dell'Angelus 18-12-1994 (Guerra nei Balcani)
  • "mai più la guerra" brano dell'Angelus del 16-3-2003 (Guerra contro l'Iraq)
MAI PIU’ LA GUERRA
Giovanni Paolo II

Dio dei nostri padri
grande e misericordioso,
Signore della pace e della vita,
Padre di tutti.
Tu hai progetti di pace e non di afflizione,
condanni le guerre
e abbatti l’orgoglio dei violenti.
Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù
ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani,
a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe
in una sola famiglia.
Ascolta il grido unanime dei tuoi figli,
supplica accorata di tutta l’umanità:
mai più la guerra, avventura senza ritorno,
mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza,
minaccia per le tue creature, in cielo, in terra e in mare.
In comunione con Maria, la Madre di Gesù,
ancora ti supplichiamo:
parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli,
ferma la logica della ritorsione e della vendetta,
suggerisci con il tuo spirito soluzioni nuove,
gesti generosi e onorevoli,
spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi
delle affrettate scadenze della guerra.
Concedi al nostro tempo giorni di pace.
Mai più la guerra!
  Video

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Il nostro grazie a Giovanni Paolo II per... il rapporto con i giovani

... Gli appuntamenti di massa con il popolo di Dio costituiscono dunque uno dei centri del pontificato del Papa polacco, in un’opera di evangelizzazione concepita come continua ricerca di momenti di contatto diretto, fisico con l’umanità. In questo quadro si inserisce la creazione della Giornata Mondiale della Gioventù, tra le eredità più potenti lasciate alla Chiesa da Wojtyla, figlia naturale della sconfinata passione del Papa polacco per i ragazzi: “I giovani sempre mi ringiovaniscono, in essi si riflette la gioia originaria che Dio ebbe creando l’uomo”.
Tra i ragazzi e il “Papa venuto da lontano” il feeling è assoluto, continuo, indistruttibile. Dopo due convocazioni “di prova”, nel 1985 Giovanni Paolo II ufficializza la nascita delle Gmg con la “Lettera apostolica ai giovani e alle giovani del mondo”. Buenos Aires, Santiago de Campostela, Czestochowa, Denver, Manila, Parigi, Roma, Toronto: lui li chiama per otto volte e i giovani accorrono ovunque in massa, entusiasti per una mobilitazione che, a Manila, supera perfino i due milioni di presenze. Il “Papa dei giovani”, lo hanno chiamato anche così. E forse il rimpianto più forte di Giovanni Paolo II morente è stato non poterli incontrare per la nona volta a Colonia, dove li aveva convocati per il 2005... (Rodolfo Lorenzoni)

I "Papaboys" festeggiano la beatificazione di Giovanni Paolo II con un libro, "Ciao Karol", che raccoglie 1500 lettere e messaggi deposti in piazza San Pietro nell'aprile 2005, i giorni in cui Karol Wojtyla viveva i suoi ultimi giorni. Ecco il comunicato che presenta l'avvenimento.

  Ciao Karol. I Papaboys


  Video

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Il nostro grazie a Giovanni Paolo II per... il "mea culpa" della Chiesa nel Giubileo del 2000

Non ha precedenti l'invito che Giovanni Paolo II ha rivolto alla Chiesa a riconoscere le colpe del passato, come pure l'esempio da lui stesso dato in vista di una "purificazione della memoria", che le consenta di rinnovarsi in maniera più credibile nel presente: non stupisce perciò che essi abbiano suscitato reazioni contrastanti anche all'interno della comunità ecclesiale. La ragione ultima dell'invito del Papa alla "purificazione della memoria" va riconosciuta nella sua incondizionata fiducia nella forza della Verità, che sola rende liberi: perciò egli insiste nel dire che per la Chiesa la "domanda di perdono non deve essere intesa come ostentazione di finta umiltà, né come rinnegamento della sua storia bimillenaria certamente ricca di meriti nei campi della carità, della cultura e della santità. Essa risponde invece a un'irrinunciabile esigenza di verità, che accanto agli aspetti positivi, riconosce i limiti e le debolezze umane delle varie generazioni dei discepoli di Cristo".

 
  Il "mea culpa" come desiderio di verità di Bruno Forte

  la documentazione relativa alla Giornata del Perdono (12 marzo 2000)

  Video

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Giovanni Paolo II Beato


Papa Wojtyla viene pro­clamato Beato e noi siamo chiamati a guardarlo in modo diverso. Affasci­nati non tanto da quel che ha fatto, ma dal perché l’ha fatto. «Cercano di capirmi dal di fuori – disse una volta Giovanni Paolo II –. Ma io posso es­sere compreso solo dal di dentro».

  Il fuoco e il varco

  Video

Su Karol Wojtila s’è scritto ed abbiamo scritto molto. Nell’omaggiare la sua dipartita lo abbiamo definito “inascoltato profeta di pace”. Senza alcun dubbio è stato una delle personalità e dei personaggi più importanti del secolo scorso.
A mio avviso farlo Santo, peraltro a furor di popolo, è svilire la sua personalità così forte e così guerriera. Ma già il giorno del suo funerale potemmo constatare quanto il populismo, il tifo prevalesse sulla ragione e sulla contraddizione. Ed è proprio di contraddizione, di conflitto che voglio occuparmi.

  Santo subito?

Molti prelati avrebbero voluto bruciare i tempi ma Ratzinger scelse la via della beatificazione

  Perché Wojtyla non diventò "santo subito"

È stato il primo pontefice a dare una svolta ai rapporti tra Chiesa e Stato di Israele, instaurando un dialogo vero fra cattolici ed ebrei. Il suo ricordo ci invita, ci sfida ad andare oltre, progredire, costruire ed osare ancora, sempre di nuovo, sempre di più.

 
Giovanni Paolo II, acclamato “Rabbino capo”dagli ebrei di Israele

Il "dietro le quinte" del conclave in un libro di Galeazzi e Pinotti

  "Patto con la Casa Bianca contro l'impero sovietico"

Karol Wojtyla curvo sul bastone, testimone della fragilità della condizione terrena. Un padre sofferente, vicino agli ultimi del mondo, ambasciatore di un forte sentimento di fede. Eppure, in un pontificato lunghissimo, fu anche un Capo di Stato le cui azioni furono oggetto di critiche e suscitarono polemiche. Nel processo di beatificazione, iniziato immediatamente al momento della scomparsa, il 2 aprile 2005, al grido di “Santo subito” qualcosa è stato dimenticato. Ne abbiamo discusso con Paolo Flores d’Arcais e Marco Politi alla vigilia di quel 1 maggio che lo vedrà beato.

  Wojtyla santo subito o santo no? (pdf)

Anticipiano alcuni stralci dell’intervista di Aldo Maria Valli con Joaquín Navarro-Valls che apparirà nel fascicolo di maggio della rivista "Studi cattolici".

 
La verità di Wojtyla

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"Una fede senza paura" di Enzo Bianchi

“Nolite timere vos!, Non abbiate paura!”. È l’annuncio degli angeli alle donne recatesi al sepolcro nel mattino di Pasqua, l’invito che precede persino la “buona notizia” che il Signore è risorto! E “non abbiate paura!” è l’esortazione con cui Giovanni Paolo II ha aperto il suo pontificato in quella sera del 18 ottobre 1978. Non un generico invito a “farsi coraggio”, ma un radicare l’atteggiamento del cristiano nel mondo alla fede salda nella risurrezione, un dare fondamento a quel “aprite, spalancate le porte a Cristo” che ha costituito fin da subito un leit motiv del ministero petrino esercitato dal papa polacco che oggi viene proclamato beato.

  Una fede senza paura

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DIRITTI

Libertà religiosa


Purtroppo non era vero. Sulla rete era corsa nelle ore passate la notizia che Asia Bibi, la donna di 45 anni condannata a morte per blasfemia in Pakistan era stata graziata dal presidente pakistano Ali Zardari. Invece Asia Bibi è ancora in carcere, malata, nel timore di essere uccisa, e in attesa che le venga resa giustizia.

  Marco Tosatti:  Purtroppo non era vero.


“Il governo turco continua a imporre seri limiti alla libertà religiosa o di fede, mettendo così in pericolo l'esistenza e la sopravvivenza delle minoranze religiose in Turchia”. Questo è l'inizio della dichiarazione di Nina Shea, membro della Commissione degli stati Uniti che prepara per il Dipartimento di Stato la relazione sulla libertà religiosa nel mondo

  Marco Tosatti:  Turchia e libertà religiosa. Critiche Usa







AFRICA



La struttura terroristica ha condotto operazioni e reclutato nel continente fin dai primi anni ’90. Ha rivendicato attentati in Nord Africa e in Africa Orientale, e sostenuto partiti impegnati in scontri armati in Eritrea e Somalia.

  NIGRIZIA: Al-Qaida in Africa

L'associazione Intervita ha avviato una serie di progetti nel Paese africano in favore delle donne che partoriscono e dei bambini appena nati.

  Giulia Cerqueti: Una speranza per le mamme del Kenya



ISRAELE/PALESTINA

Firmato al Cairo l'accordo di riconciliazione tra le due fazioni palestinesi. La gente a Gaza scende in piazza per festeggiare

  Luca Galassi: Hamas-Fatah, il primo passo






SIRIA


La traduzione della riflessione di Ibrahim Al Amin, direttore del quotidiano libanese al-Akhbar, sulla vicenda israeliana

  PEACEREPORTER: Siria, Il dilemma di Barack (Ehud)

Il governo ha dimenticato di fare una differenza tra questo nemico armato e le rivendicazioni legittime del suo popolo.

  PEACEREPORTER: Siria, la storia di Lina

Proteste anti-regime, repressione decisa dalle autorità, arresti di dissidenti, morti per lo più tra civili: è la triste sequenza dell’ennesimo - l’ottavo - venerdì consecutivo di sangue in Siria dall’inizio della mobilitazione senza precedenti contro un sistema al potere da quasi mezzo secolo e dominato dalla famiglia degli Assad e dai clan alawiti suoi alleati

  LA STAMPA:  Inferno Siria, oltre 20 morti in piazzaUe approva sanzioni contro Damasco(testo+video)




PAKISTAN

Don Pietro Zago, salesiano, racconta come si vive oggi a Quetta, nel Pakistan occidentale, quasi al confine con l'Afghanistan. Paura, voglia di normalità, prove di dialogo.

  Alberto Chiara: «Io, prete, nel Pakistan talebano»

Viaggio a Peshawar e dintorni, là dove vengono prodotte clandestinamente armi d'ogni calibro e marca. Anche italiane. Tempo dieci giorni, ed ecco un mitra pronto a sparare.

  Andrè Lebeau: Pakistan: le armi fatte in casa





I NOSTRI TEMPI /

  Interventi ed opinioni




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1° Maggio "Festa del lavoro"... (che non c'è!)


La disoccupazione giovanile è in crescita. Lo rivelano le stime provvisorie dell’Istat sul mese di marzo, secondo cui il tasso di disoccupati tra gli italiani tra i 15 e i 24 anni è aumentato al 28,6 per cento, 0,3 punti percentuali su base mensile e 1,3 punti in aumento su base annua.

«Da’ a questi miei fratelli, Signore, la forza di osare di più, la capacità di inventarsi. Non è dignitoso che a furia di inchinarsi si spezzino la schiena per chiedere un lavoro sicuro. Stimola in tutti, nei giovani in particolare, una creatività più fresca, una fantasia più liberante e la gioia turbinosa dell’iniziativa che li ponga al riparo da ogni prostituzione.» (don Tonino Bello)

  Leggi tutto e ascolta il messaggio di don Tonino Bello: Ai giovani disoccupati

  La diretta del Concertone del 1° Maggio su RaiTre

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'Il lavoro per unire il paese' è lo slogan scelto dai sindacati CGIL, CISL e UIL per festeggiare il 1° maggio 2011. Quest'anno infatti la Festa dei Lavoratori è stata un'occasione per ricordare, dopo il 17 marzo scorso, anche il 150° dell'Unità d'Italia, sottolineando l'importanza del lavoro come elemento fondamentale per la realizzazione, ancora oggi, dell'unità del paese. La manifestazione nazionale che si è svolta a Marsala, luogo emblematico per l'Unità d'Italia, è stata affiancata da numerosissime manifestazioni in tutta Italia. In particolare a Roma la musica, come ogni anno, ha animato Piazza San Giovanni per il consueto appuntamento con il 'concertone', con lo slogan: 'La storia siamo noi. La storia, la patria, il lavoro'.

   UNIMONDO: 1° maggio: l'unità del Paese deve ripartire dal lavoro

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Social network per cosa?



Cosa dire. A cosa dare precedenza. Nell'agorà il cosa è importante. Come in parlamento, anche nell'agorà le priorità in agenda sono fondamentali. Fare politica è anche discernere le questioni che "dovrebbero interessare" i più da quelle che dovrebbero interessare un'esigua minoranza se non, addirittura, un singolo. Ma anche il come e l'attraverso cosa è altrettanto importante. Se i temi, affrontati anche da questo sito, non vengono tradotti e comunicati ai più a che servono? Non si verrebbe, forse, ad aumentare il divario su chi ragiona attorno alla cosa pubblica e chi viene lasciato ai margini?

    Social network per cosa

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"GIOVANI INDIVIDUALISTI? ritrovare l'amicizia e la calma meditativa" di Arturo Paoli

La mia giovinezza ormai lontana è stata un tempo vissuto con gioia e anche con tristezza. Le gioie erano la mia famiglia, dove ho vissuto una condizione felice fino ai vent’anni, e soprattutto le amicizie che mi sono sempre state facili, sentivo forte l’attrazione verso l’amicizia con i miei compagni di età e qualche volta ricevevo i rimproveri di mia madre perché vi dedicavo troppo tempo. Confrontate con la realtà di vita dei giovani di oggi, queste due dimensioni sono cambiate profondamente, e il cambiamento è avvenuto in peggio. L’individualismo del giovane nasce già in famiglia, dove non vive quella scuola di dialogo, di scambi che possano fare di lui quasi insensibilmente una persona c o r d i a l e .

  GIOVANI INDIVIDUALISTI? ritrovare l'amicizia e la calma meditativa di Arturo Paoli

Sistematicamente ci viene proposto il tema e il problema dei giovani. Vi vorrei parlare piuttosto del problema degli adulti in rapporto con i giovani. La relazione adulti - giovani è difficile perché parte da un atteggiamento di base non corretto: il giovane deve imparare dall’adulto e condividerne i valori. Fratel Arturo nei suoi momenti “profetici” ripete che i nostri valori di adulti sono come fiori recisi tanti anni fa e appassiti nelle nostre mani. Pretendiamo che i giovani li apprezzino, li condividano e li amino. Il giovane sta su un’altra lunghezza d’onda.

  L'editoriale di Mario De Maio del Quaderno di Maggio "Giovani oggi" di ORE UNDICI

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"Dipendenze e consumi" convegno promosso dal Gruppo Abele a Torino


Oltre 400 partecipanti e 30 relatori per il convegno "Dipendenze e consumi", che si è concluso a Torino con una serie di proposte per rilanciare politiche non repressive, ma educative sul tema della droga.

Eros, 19 anni morto a Roma. Concetta 26 anni, morta a Torino, Piero 22 anni, morto a Milano. Sono i nomi dei primi morti di droga in Italia. A ricordare queste e altre vite spezzate dalla tossicodipendenza è stato don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele, in apertura del convegno nazionale "Dipendenze e consumi" che si sta svolgendo a Torino, a 35 anni dall'approvazione delle legge 685 sulla droga.

  Droga: quei tagli al sociale che "tagliano" le speranze

La droga è sempre una privazione della propria libertà, una schiavitù alimentata dalla società dei consumi che crea nuovi bisogni. La riflessione del filosofo Salvatore Natoli.

  Nuove droghe, schiavitù antica

«Dobbiamo tornare a farci sentire». Questo l'appello di Luigi Ciotti agli oltre 400 operatori sociali presenti al convegno nazionale sulle dipendenze che si è concluso oggi alla Fabbrica delle "e", la sede del Gruppo Abele a Torino. «Dobbiamo farci sentire e farci capire anche fuori dai nostri contesti, usare linguaggi accessibili ai "non addetti ai lavori", come non sempre siamo stati capaci di fare in passato».

  «Facciamoci sentire: la droga più pericolosa è la rassegnazione»
 
A 36 anni dalla protesta che portò alla legge 685, che non trattò più il tossicodipendente da criminale ma da persona bisognosa d'aiuto, il Gruppo Abele fa il punto della situazione.

  Non solo droga, le dipendenze oggi

Il commento del vicepresidente Grosso: “Non è stato risolto il ginepraio di contraddizioni sulla normativa e non si è completata la trasformazione dei progetti sperimentali in servizi strutturali e permanenti”

  “Droghe, obiettivi non raggiunti”. La denuncia del gruppo Abele

  Consulta l'interessante rassegna stampa proposta dal Gruppo Abele

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GIORNATA NAZIONALE CONTRO LA PEDOFILIA

E LA PEDOPORNOGRAFIA


... Fermiamo la paura e rompiamo il silenzio…..
Che questa giornata sia dedicata ad una battaglia comune che riguarda tutti noi, potenziali vittime e non solo chi vittima purtroppo lo è stato…..
…che sia una battaglia contro l’omertà di chi sa e non parla, non denuncia...
…che sia una battaglia da gridare e non da condurre in silenzio!

  Giornata mondiale contro la Pedofilia

Denunciati circa 200 abusi su minori l'anno: sarebbero solo il 10% degli episodi reali. Metà delle vittime under 11. Oltre 5 mila allerta su siti pericolosi. Legge in ritardo

  Pedofilia in Italia, urla dal silenzio Telefono Azzurro: «Troppi tacciono»

I dati nel Dossier Pedofilia di Telefono Azzurro nella terza Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia: poche denunce e ancora troppi i casi che restano nel silenzio.

  PEDOFILIA, IL CASO ITALIANO: un fenomeno sommerso


La terza edizione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia vuole essere un'occasione per approfondire queste tematiche e sensibilizzare adulti e ragazzi.

  LA GIORNATA NAZIONALE CONTRO LA PEDOFILIA E LA PEDOPORNOGRAFIA

Cresce ogni giorno il numero dei bambini vittime della pedofilia on line. Fino a oggi, meno dell'1% è stato identificato e liberato.

  Visita il sito TELEFONO ARCOBALENO

In via del tutto eccezionale...  Meter mette a disposizione i risultati dell’attività reale del contrasto alla pedofilia del primo quadrimestre 2011.

    PEDOFILIA/ GIORNATA NAZIONALE, I DATI METER

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La fine di Osama

   (SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA")

La misura di una civiltà giuridica sta nel non riuscire nemmeno lontanamente a correre il rischio di confondere la giustizia con la vendetta

  L'assassinio di un criminale

... Sopprimere l’ingiusto non è ancora fare giustizia: perché giustizia, anche umana, sia fatta, a ciascuno di noi resta un compito che nessuna arma né squadra speciale può svolgere per conto nostro. Resta la vicinanza e la solidarietà con i parenti delle vittime della sua barbarie umana, resta il contrastare nel quotidiano le energie di morte che l’assassino ha scatenato, resta la ricostruzione di un tessuto umano e sociale vivibile, resta il rifiuto di rispondere al male con il male, resta la costruzione della pace con gli strumenti della pace, resta di proseguire tenacemente nell’operare ciò che è giusto...

  Ma fare festa è sbagliato

Per un miscredente come me, desta una certa impressione accorgersi che nei commenti a caldo sull'esecuzione del genocida Bin Laden la sola voce che senza esitazione ha ammonito a "non esultare" di fronte alla morte di un uomo è stata quella della Chiesa romana.

  L'amaca (pdf)

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Per la morte di un uomo un cristiano non si rallegra. Questa dichiarazione della Santa Sede, dopo le manifestazioni di giubilo per l’uccisione di Osama Bin Laden, invita ad attenersi a ferme coordinate morali. Esse ammettono eccezioni?

  Armando Torno: «Nel Vangelo rispetto e silenzio prendono il posto della vendetta»

Nessun processo per Osama Bin Laden, nessuna Norimberga per Al Qaeda. Obama si trasforma in Ispettore Callaghan

  Francesco Anfossi: L'America che si fa giustizia da sé

Con la celebrazione dell'eliminazione di Bin Laden a Ground Zero l'America si mette alle spalle questo decennio e trova un nuovo slancio per ripartire.

  Francesco Anfossi: L'America celebra la vittoria

Oltre che morto politicamente Bin Laden era divenuto irrilevante, prima di essere ucciso... Seminando panico, l'atto terrorista congela l'emancipazione dal basso... è percepito da milioni di arabi come la radice stessa del male... Terrorismo e guerre imperiali al terrore... si sono nutriti a vicenda, fino ad assomigliarsi... I giovani protagonisti delle sommosse arabe chiedono ben altro: costituzioni pluraliste, leggi uguali per tutti, separazione dei poteri

  Barbara Spinelli:  Il Mostro di Al Qaeda

Per la morte di un uomo un cristiano non si rallegra. Questa dichiarazione della Santa Sede, dopo le manifestazioni di giubilo per l' uccisione di Osama Bin Laden, invita ad attenersi a ferme coordinate morali. Esse ammettono eccezioni? Valgono anche per Hitler, Stalin o per il cambogiano Pol Pot, responsabile della tortura e del massacro di circa due milioni (compresi bambini, donne e anziani) di suoi connazionali tra il 1975 il ' 79? La risposta non è semplice

  Armando Torno:  «Nel Vangelo rispetto e silenzio prendono il posto della vendetta»

Da italiano-americano, sono abituato a vergognarmi di Berlusconi di fronte ai miei studenti e colleghi americani. Non vorrei dovermi vergognare anche per quelli che tentano di mettere fine al berlusconismo con un americanismo che non ha molto da invidiare a quello dei neocon di risulta.

  Massimo Faggioli:  La giustizia di Obama

"Giustizia è fatta", hanno detto in coro Barack Obama e Hillary Clinton. Così non è.

  Gabriele Battaglia:  Osama, giustizia non è fatta

Mediaticamente la morte di Osama bin Laden rappresenta un colpo enorme al terrorismo internazionale. Ma da un punto di vista strategico cosa cambia? Quale l'entità del danno inflitto ad al Qaeda? Quali le probabili dinamiche che segneranno la riorganizzazione del gruppo? Peacereporter lo ha chiesto ad Andrea Plebani, ricercatore dell'Università Cattolica, Fellow Research del Landau Network-Centro Volta, autore per il Combating Terrorism Center - Sentinel, della United States Military Academy di West Point, uno dei principali centri d'analisi al mondo sul terrorismo.

  Alberto Tundo:  Oltre Osama



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   (SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA")

  Giornata mondiale della libertà di stampa: protagonisti i popoli arabi

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I governi del continente fomentano odi razziali e psicosi collettive, agitando lo spauracchio di invasioni straniere Alla base c’è un malinteso senso del concetto di «identità nazionale»

   Renè Guitton: Quando l’«altro» diventa ostaggio delle nostre paure


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“La mia scuola per la pace” 2010/2011 - MATERA 4/5 maggio 2011


FORUM NAZIONALE DELLA PACE
Programma nazionale “La mia scuola per la pace” 2010 – 2011 “Costruiamo insieme una nuova cultura” MATERA 4 – 5 maggio 2011

Istituzioni e giovani insieme, in un cammino di pace che è premessa di un percorso di crescita e di sensibilizzazione sui diritti umani. Si apre a Matera questa mattina, alle 9, il “Forum della pace”... L’idea è formare i giovanissimi sul tema della pace, molto discusso, ma troppo spesso in modo superficiale. Il progetto si chiama “La mia scuola per la pace”...

   Si avvia il forum che prepara al Grande libro della pace

Un grande progetto contro la grave crisi culturale che sta soffocando il nostro paese. Coinvolti oltre 42.000 studenti di ogni parte d’Italia. 6 Forum per 7 valori!

   6 Forum per una nuova cultura

   Consulta il programma

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BANCHE ARMATE

Dalla Relazione della presidenza del Consiglio
Il Gruppo Bnp Paribas domina la scena degli istituti di credito che nel 2010 hanno sostenuto l’esportazione di armi italiane. Subito dopo c’è la Deutsche Bank. In classifica anche tre banche italiane che hanno contribuito all’organizzazione della beatificazione di Giovanni Paolo II: Bnl, Intesa san Paolo e Unicredit.

  NIGRIZIA: Banche armate? Parlano francese



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VOLONTARIATO


Un giorno in allegria per i clochard, grazie a un'iniziativa dei City Angels di Milano e della catena Fratelli La Bufala.

  Giusi Galimberti: Quando il vip serve pranzo ai senzatetto







FEDE E
SPIRITUALITA'



"CELEBRARE DIO CON LA VITA" HOREB n. 57 – 2010

TRACCE DI SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI

   Editoriale (Pdf)

   Sommario (Pdf)


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 RAI RADIOTRE - "UOMINI E PROFETI":

Noi lo festeggiamo continuando a “leggere la Bibbia”, un compito pensoso ma anche festoso per chi abbia desiderio di conoscenza. Oggi, affrontando uno degli episodi più celebri della vita di Davide, l’adulterio commesso con Betsabea, e l’uccisione di suo marito Uria, troveremo gli echi di quella maledizione sul desiderio di avere un re che era stata annunciata da Samuele, e che le fatiche di Davide non possono che confermare: molti sono i nemici da sconfiggere, vi sono ancora rivendicazioni da parte degli eredi di Saul, i suoi stessi figli cercano di scalzarlo. L’unificazione del regno è raggiunta a caro prezzo, e trascina con sé colpe e lutti. Vanamente  i profeti (in questo caso Natan) predicono le sventure che seguono alle colpe. La natura umana è di non comprendere, o di comprendere solo a tratti.
Oltre a quella di Betsabea, altre figure di donne, con un destino tragico, incontreremo oggi: Tamar, figlia di Davide, violentata dal fratello,e Rizpa, vedova di Saul, sorta di Antigone biblica. A parlarne con noi Lidia Maggi, che ha una particolare attenzione alle figure femminili della Bibbia



II Libro di Samuele, cap. 9 - 21
Davide e Betsabea
con Lidia Maggi
Domenica 1 maggio 2011


     Ascolta la puntata (audio)


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 RAI RADIOTRE - "FEDI E MONDO":

Santo subito! È stato il grido con cui la folla ha chiesto al nuovo papa, Benedetto XVI, di accelerare la canonizzazione di Giovanni Paolo II, figura dotata di straordinario carisma, all’indomani della sua morte. In tempi veloci rispetto alla consuetudini, il grido è stato ascoltato, e domani ci sarà la beatificazione del precedente pontefice. Un grandissimo dispiegamento di mezzi e un accorrere di folle è previsto per domani. Ma che cos’è un santo? Davvero la Bibbia prevede un processo burocratico per dire che un uomo è un giusto? Quando nasce questa elaborazione della santità e quando si cristallizza nei termini attuali? E chi è davvero in grado di giudicare il cuore di un uomo?  E non si rischia di dare gloria solo alla chiesa, in questo modo, invece che a Dio?
Queste le domande che ci porremo con i nostri ospiti: Alberto Melloni, storico della chiesa, in particolare  del Concilio Vaticano II, e Paolo Ricca, teologo valdese, in quanto protestante particolarmente suscettibile sul tema della santità. Ci chiederemo anche se, con questa adunata mediatica e popolare, non si rischia di fare di un uomo certamente di grande levatura, come fu papa Woityla, un santino da altare, invece che metterne in luce i chiaroscuri.


Santo: perché?
con Alberto Melloni e Paolo Ricca
Sabato 30 aprile 2011


     Ascolta la puntata (audio)


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RICORDA I COMANDAMENTI - LE DIECI PAROLE COME CAMMINO PERSONALE
 

Il monaco Anselm Grün spiega l'VIII Comandamento, "Non testimoniare il falso". Il nostro parlare sia trasparente, in modo da seminare intorno a noi fiducia e credibilità.

  Grün: «Io sono sincero. Sempre» (video)

Il monaco Anselm Grün illustra il senso del IX Comandamento, "Non desiderare la donna del tuo prossimo". Il significato vero della sessualità consiste nel fare dono di sé.

  Grün: «Il mio amore è puro» (video)

Il nono Comandamento sul grande schermo. Tanti i film sull'argomento: a partire dal "Decalogo" di Kieslowski sino a "Cronaca di un amore", di Michelangelo Antonioni.

  Non desiderare la donna d'altri

La scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti interpreta il IX Comandamento, "Non desiderare la donna d'altri". Desiderio non significa possesso. E la famiglia può insegnare la differenza.

  Comandamenti, il più inquietante   (video)

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La Bibbia in un frammento

"Erano assidui nel seguire l’insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nello spezzare il pane e nelle preghiere. "  (Atti, 2,42)

  Gianfranco Ravasi:  Le quattro colonne dei credenti

"Resta con noi, perchè si fa sera e il giorno volge ormai al tramonto! " (Luca, 24,29)

  Gianfranco Ravasi:  Resta con noi: si fa sera


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Il 51% della popolazione crede in Dio, il 18% non ci crede, mentre il 17% si dichiara indecisa al riguardo. Sono questi, in sintesi i risultati di una recente indagine svolta su 18.000 persone in 23 Paesi del mondo che propone anche altri interessanti elementi di valutazione.

  SPIRITUALSEEDS: La fede in Dio e nell’aldilà in una nuova indagine a livello mondiale

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Scriveva, infatti, Tagore: «Sognavo che la vita fosse gioia. Mi svegliai: la vita è servizio. Ho, allora, servito e nel servizio ho trovato la gioia».

  Tagore, una voce in mano a Dio

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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni

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“Le Storie – Diario Italiano” - Vito Mancuso


Il Gesù della storia e il Gesù della Fede: chi era davvero il Nazareno dei Vangeli e qual è la potenza del suo messaggio nella Chiesa di oggi?
Corrado Augias ne parla a “Le Storie – Diario Italiano”, con il teologo Vito Mancuso (Andato in onda il: 26/04/2011)

 Guarda il video: Le storie - Vito Mancuso

  Il Gesù storico secondo Ratzinger di Vito Mancuso

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Caro Diogneto - 29 - di Enzo Bianchi


“ ‘Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella, quanto resta della notte?’ La sentinella risponde: ‘Viene il mattino... se volete, pregate... convertitevi!’ ”. Le parole del profeta Isaia (21,11-12) risuonano insistentemente nei cuori e sulle labbra dei credenti in questi ultimi tempi, perché la sensazione è quella di dover attraversare una stagione buia, di dover percorrere un sentiero nella nebbia. Addirittura “manca il respiro”, come ha scritto qualcuno, ed è sensazione che si avverte nella società come nella chiesa. E se in passato qualcuno denunciava solo la crisi della società, dell’occidente, dell’Europa, ora ci si rende conto di quanto questa crisi sia oggettiva, profonda ma riguardi anche le comunità cristiane, le chiese: nella crisi della civiltà occidentale si colloca infatti anche la crisi della chiesa.

  Caro Diogneto - 29

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"Il lato femminile di Dio" Dossier di JESUS



Ai margini dei centri decisionali, ma nel cuore della vita della Chiesa, le donne vivono un evidente paradosso. In una Chiesa ancora declinata al maschile cercano spazi di parola e di ascolto. Ma si fatica a rinnovare sul serio il terreno delle comunità ecclesiali.

  L'altra metà della Chiesa

Soltanto in Italia sono oltre 80 mila. Apprezzate per il loro impegno silenzioso, ma talvolta anche incomprese dalle stesse gerarchie. Come si è visto negli Stati Uniti dove, nonostante le rassicurazioni vaticane, la recente visita apostolica ha creato un pesante clima di tensione.

  La carica delle religiose: discrete e combattive

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INCONTRO IN VATICANO DEI BLOGGERS DI TUTTO IL MONDO.

È mio desiderio dare un cordiale benvenuto a tutti voi attivi membri della “blogosfera” che avete accolto l’invito del Pontificio Consiglio della Cultura e del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. In assenza del Card. Ravasi – fuori Roma a causa di altri impegni istituzionali – desidero accogliervi con simpatia. Questa iniziativa – che non ha mancato di suscitare grande interesse, stimolando valutazioni più o meno favorevoli – vuole essere – almeno da parte nostra – una presa di coscienza ufficiale dell’esistenza e della importanza nella vita di oggi della “blogosfera”

  PAROLE DI S. E. MONS. CLAUDIO MARIA CELLI AL INCONTRO CON I BLOGGERS

Ci sono 150 fortunati a discutere del ruolo della Chiesa e dei fedeli in una conversazione digitale. Peccato che, parecchi degli invitati, siano in cerca di guida e non di interlocutori

  Blogger e Vaticano, la prima volta

Si è finalmente svolto l’atteso Vatican Blog Meeting 2011. Difficile sintetizzare un denso pomeriggio di discorsi e riflessioni, quindi non ci proveremo neppure, ma qualcosa la si può dire. Prima di tutto che si è trattata di un’esperienza positiva, sia perché è sempre positivo quando persone, che magari non la pensano neppure nello stesso modo, si trovano ad incontrarsi. Sia perché l’incontro medesimo ha dato modo di rinsaldare amicizie e collaborazioni e di instaurare nuovi legami

  Vatican Blog Meeting 2011: alcune considerazioni


Alcuni virgolettati interessanti dall'incontro in Vaticano con 150 bloggers. Padre Lombardi: «I blogger cattolici sono l'opinione pubblica nella Chiesa»

  Blogger in Vaticano: le frasi da ricordare

Un dialogo tra bloggers e rappresentanti della Chiesa, per condividere le esperienze di coloro che sono attivi in questo campo e per meglio capire le esigenze di tale comunità.
Focus di Mosaico “Dentro la storia” su un tema che ha riunito il 2 maggio ben 150 bloggers da tutto il mondo. In studio Mons. Melchor Sànchez de Tocca, Sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Cultura e Paolo Rodari, vaticanista e blogger da leggere sul suo “Palazzo Apostolico”.

  Guarda Mosaico – Tv2000

  Guarda anche il video di Famiglia Cristiana
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Posso dire, come retorica vuole, "io c'ero". Sono reduce dal Vatican meeting for blogger. E sono contento di esserci stato. Per la prima volta, credo, un'istituzione, e una così apparentemente paludata come la Santa Sede, si è proposta di convocare il mondo dei blogger per "conoscere", "ascoltare", "entrare in relazione". E non c'erano solo blogger cattolici, nonostante una vulgata che anche ex post ha la sua diffusione in rete. E nonostante una percettibile aspettativa in tal senso di molti presenti.

  Simone Sereni: metti 150 blogger in Vaticano/2

Promuovere un dialogo tra bloggers e Chiesa: è l’obiettivo del primo incontro in Vaticano di bloggers provenienti da tutto il mondo, promosso nel pomeriggio di oggi dai Pontifici Consigli della Cultura e delle Comunicazioni Sociali. La Chiesa, dunque, entra in dialogo anche con il fenomeno dei blog su internet in cui protagonista è chiunque, come conferma nell’intervista di Fausta Speranza il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del dicastero vaticano per la cultura:

  RADIO VATICANA: INTERVISTA CON IL CARDINALE RAVASI E RICHARD ROUSE (audio)

Chi l'avrebbe mai detto che la Chiesa fosse stata così 'giovane' da invitare i blogger nella sua sede? L'era della Cattolisfera è cominciata.

  Web 2.0:  I blogger invitati dal Vaticano


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  Andrea Tornielli:  Scontro sul Toniolo, la corsa per Milano

Ucci ucci ucci, sento odor di cristianucci...». Ma che? Alla faccia della rima, con Santucci e Balducci persino l’orco delle favole avrebbe dovuto fare un passo indietro: di rispetto e ammirazione.
Cristianoni, erano semmai quelli. Cristiani a tutto tondo, non solo nelle loro opere maggiori – romanzi immaginifici o impervi saggi teologici che fossero – ma persino nei bigliettini e nelle cartoline che si scambiavano all’occasione e che adesso sono stati raccolti in un Carteggio

  Roberto Beretta:  Santucci e Balducci. Il prete e lo scrittore, amicizia "profetica"

Credenti e non credenti stanno su territori differenti, ma non si de­vono rinserrare in un isolazionismo sacrale o laico, ignorandosi o peggio scagliandosi sberleffi o accuse, come vorrebbero i fondamentalisti di en­trambi gli schieramenti. Certo, non si devono appiattire le differenze, li­quidare le diverse concezioni, igno­rare le discordanze. Ognuno ha i pie­di piantati in un ‘cortile’ separato, ma i pensieri e le parole, le opere e le scelte possono confrontarsi e per­sino incontrarsi, senza per questo rinunciare alla propria identità, sen­za scolorirsi in un vago sincretismo ideologico.

  Gianfranco Ravasi:  «Un luogo che porti a tutti il contagio della fede»


Chi ha vissuto questi giorni a Roma ha avvertito la vertiginosa contraddizione tra il clima festoso e la gioia dei pellegrini venuti a rendere omaggio a papa Wojtyla e le dolorose notizie che arrivavano dal mondo

  Angelo Bertani: Dopo Wojtyla come stanno i cattolici?


POLITICA


Mentre in Italia il Parlamento e la maggioranza in particolare discute se sostenere o no l'intervento in Libia, gli americani scendono in piazza per festeggiare la morte del nemico. Le guerre, i governi e le ragioni della politica nella puntata in onda martedì 3 maggio su Rai3.

Tra gli ospiti di Giovanni Floris il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il leader dell'UDC Pierferdinando Casini, Guglielmo Epifani, il sindaco di Verona Flavio Tosi della Lega Nord, la politologa Nadia Urbinati, il direttore del TgLa7 Enrico Mentana, il vicedirettore  del Corriere della sera Pierluigi Battista.
In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza >>

  BALLARO': La morte del nemico (video)



Qual è lo stato di salute del governo? Quali i reali rapporti fra Berlusconi e la Lega? Mentre il governo fatica a tenere salda la maggioranza, la crisi economica logora il Paese reale. “L’Italia è una barca senza timone. Berlusconi ha governato otto anni su dieci ma non si vede un miglioramento” dichiara Pier Luigi Bersani. Qual è il Paese immaginato da Bersani? Quali le soluzioni alternative per uscire dalla crisi economica e politica? Ospiti di Michele Santoro: il leader del Partito Democratico Pier Luigi Bersani, il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e i giornalisti Nicola Porro del Giornale e Massimo Giannini di Repubblica.

  ANNO ZERO: Stiamo tutti bene (video puntata intera)


... Senza voler fare troppo i moralisti, il rimpasto di ieri appare come uno dei punti più bassi della pur non eccelsa politica di questi nostri ultimi tempi. C’è come un’impudenza, questa volta, nel mostrarsi cinici e opportunisti. Che insegnamento devono trarre dal rimpasto di ieri gli italiani, soprattutto i giovani che faticano a trovare un posto di lavoro?...

  Michele Brambilla: Se in politica vince l'infedeltà

... il vero tratto distintivo di questa casta di macchiette non è più nemmeno l’incompetenza. E’ la mancanza di vergogna.

  Massimo Gramellini: Razzi suoi

L'infornata dei sottosegretari sui quotidiani italiani e le citazioni da Scilipoti a Padre Pio - Orazione in difesa dei Responsabili - Videorecensione

  Pierluigi Battista: In difesa dei Responsabili  (video)

"Molto sorpresa" la Commissione Ue. "Il provvedimento non è conforme con le regole del Mercato unico" ha detto una portavoce di Michel Barnier. "Abbiamo chiesto alle autorità italiane chiarimenti sul decreto presentato ieri dal ministro Tremonti". Prestigiacomo: "E' solo tutela del territorio"

  REPUBBLICA:  Spiagge in concessione per 90 anni Bruxelles chiede chiarimenti all'Italia





 BENEDETTO XVI
 

    Regina Cæli - 1° maggio 2011

     Udienza  - L'uomo in preghiera 4 maggio 2011

    Omelia  -  Beatificazione Giovanni Paolo II maggio 2011





OPINIONI E COMMENTI


Memoria, identità, futuro. Le Chiese del Nordest accolgono Benedetto XVI confrontandosi con la loro storia millenaria, ma soprattutto con lo sguardo rivolto in avanti, per affrontare alla luce della fede gli inevitabili problemi dell’oggi. È questo, secondo il patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola, il motivo ispiratore della visita del Papa.

 Mimmo Muolo: Scola: Benedetto XVI allargherà il cuore del Nordest

IUna realtà ecclesiale «molto vivace ma segnata alle volte dai localismi»; un patrimonio religioso «profondamente radicato nella cultura condivisa ma che trova non poche difficoltà davanti alla richiesta di una maggiore personalizzazione soprattutto nei percorsi di crescita delle nuove generazioni». È all’interno di questi «assi di tensione» che il sociologo dell’Università di Padova, Italo De Sandre, membro dell’Osservatorio socio-religioso del Triveneto, descrive l’attuale situazione religiosa di questo lembo nord-orientale dell’Italia in attesa dell’arrivo di Benedetto XVI e da qualche mese impegnato in un «laboratorio condiviso» in vista del prossimo Convegno ecclesiale del 2012.

 Matteo Liut: Il sociologo: «La sfida della comunione, oltre i localismi»

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   Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità  

         

 


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   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm