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N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
(di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
*La Lectio di fr. Egidio Palumbo è temporaneamente sospesa per motivi di famiglia
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
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"QUELLI DELLA VIA"
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Alluvione nel Messinese
Solo grazie alle numerose segnalazioni apparse in rete i media
nazionali si sono decisi a rompere l'assordante silenzio del primo
giorno e parlarne trasmettendo immagini e notizie dell'alluvione che ha
colpito il messinese...
“Messina
e provincia sono state colpite da piogge, allagamenti, smottamenti,
frane e alluvioni. Pare che nessuno se ne sia accorto, a parte i
cittadini colpiti dal disastro e qualche media locale. Il silenzio dei
media nazionali di fronte allo scenario terrificante che Barcellona
Pozzo di Gotto (Me) e zone limitrofe presentano ormai da ore, infatti,
è sconcertante.
“SILENZIO DEI MEDIA SU BARCELLONA POZZO DI GOTTO E’ SCONCERTANTE”
Un’indignazione
che ieri pomeriggio cresceva sui social network attimo dopo attimo.
Post e condivisioni, tweet e commenti rilanciavano nella rete gli
appelli, le notizie, i drammi di un territorio quello della provincia
di Messina colpito da eventi alluvionali eccezionali. E mentre la
notizia montava sui social network – delle frane, dei fiumi esondati,
delle macchine portate via dalla furia del fango, dei black out
elettrici e infine dei dispersi e dopo del morto, un bimbo di 10 anni,
Luca Vinci portato via da un costone roccioso che si è abbattuto sulla
sua casa di Saponara – i media nazionali brillavano per indifferenza.
Nessun tg della sera ne ha fatto la notizia di apertura, nessun
approfondimento nel dopo tg...
Maltempo nel messinese Fiorello lo porta in rassegna
video
Non
solo intrattenimento e comicità nello show di Fiorello “Il più grande
spettacolo dopo il weekend” che ha fatto registrare un boom di ascolti.
Il
famoso showman catanese si schiera a fianco dei familiari delle vittime
e attraverso la sua pagina del social network twitter comunica che
nella puntata di lunedì prossimo verrà attivato un numero in cui si
potranno effettuare delle donazioni ai comuni del messinese
colpiti dall'alluvione.
Ecco
cosa ha scritto il presentatore siciliano: “Sì ragazzi ho fatto la
richiesta!!! (numero x aiuti alluvione da dare lunedì in
puntata!!)”.
Da Facebook:
E'
necessario organizzarci per rimettere in sesto Barcellona. Chi ha
strumenti, idee, buona volontà e tutto quel che serve in questi casi è
il benvenuto. Se la negligenza nell'amministrazione è la causa del
disastro, adesso possiamo solo mettere da parte le polemiche e
rimboccarci le maniche per aiutare chi ha subito danni. Vi preghiamo di
aderire e fornirci proposte!
Visita: Brigate di solidarietà barcellonesi
Sono situazioni che non
perdonano. Dopo la Liguria è toccato ora alla Sicilia piangere i suoi
morti e mettersi le mani nei capelli per i danni incalcolabili dovuti
alla furia del maltempo. Un maltempo che, pur previsto, è probabilmente
andato anche oltre le aspettative.
Speciale alluvione nel Messinese
Alluvione nel messinese Tirrenico: le foto del disastro
Il maltempo si accanisce
sulla Sicilia. E il dissesto idrogeologico, l'abusivismo, l'incuria, la
malagestione del territorio uccidono ancora una volta, e per ben tre
volte. Le vittime dell'ennesima frana che ha colpito il Messinese sono
un bambino di dieci anni, Luca Vinci, strappato alla madre dall'ondata
di fango, e due persone, padre e figlio, che fino a ieri sera si
credevano dispersi. Si tratta di Luigi e Giuseppe Valla di 55 e 25
anni. È stata salvata, invece, la ragazza di 24 anni data per dispersa.
La giovane, con un'altra donna, è stata recuperata dai vigili del fuoco
in un appartamento a Saponara. Erano ricoperte di fango fino al collo.
Il paese è stato travolto e devastato da una frana che si è staccata
dalla montagna dopo le forti piogge. Ora il maltempo sembra aver dato
una tregua, ma rimane l'allerta meteo con possibili piogge.
Frana nel Messinese : tre i morti Salvata la ragazza data per dispersa
Un boato lontano, tra la
pioggia battente: sradicata dall'acqua, a Saponara la collina
viene giù alle sei di pomeriggio innescando la fuga disperata di decine
di uomini, donne e anziani mentre la furia di alberi e detriti
impastati nel fango invade strade e botteghe del paese, e inghiotte una
palazzina a due piani intrappolando tre inquilini: per Luca Vinci, 10
anni, Luigi e Giuseppe Valla, 50 e 25 anni, padre e figlio, non c’è più
nulla da fare.
Trenta
chilometri più in là, a Barcellona Pozzo di Gotto, bloccato dagli
alberi franati a valle, il torrente Longano che divide il paese rompe
gli argini e le acque in piena che trascinano auto e moto arrivano ai
balconi dei primi piani dei palazzi che corrono lungo le rive
sbriciolando un ponte vicino la foce, nella zona balneare, davanti agli
occhi terrorizzati di centinaia di barcellonesi.
Alluvione nel messinese Saponara travolta dal fango
Altre foto:
ALLUVIONE a Barcellona Pozzo di Gotto - 22 novembre 2011
ALLUVIONE del 22 nov.2011 Barcellona Pozzo di GottoIL GIORNO DOPO
ALLUVIONE del 22 nov2011Barcellona Pozzo di GottoIL GIORNO DOPO
ALLUVIONE A BARCELLONA P.G.(ME) IL GIORNO DOPO 23-11-2011 - LE IMMAGINI 1 e 2
Alluvione nel Messinese Tirrenico, il “day-after” a Fiumarella (Milazzo): le foto
Alluvione nel messinese, le foto
Alluvione nel Messinese, le prime tragiche foto della frana-killer di Saponara
L’alluvione nel messinese, le immagini
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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
La mobilitazione sul web per la diffusione delle notizie
La verità è che abbiamo stravolto il cielo e la terra.
La mobilitazione sul web per la diffusione delle notizie
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La furia della natura distrugge
sviluppo e sottosviluppo: gli edifici abusivi del merdione e la
bellezza delle città storiche. Provocando lo stesso dolore ma reazioni
diverse: rassegnazione al Sud e rabbia al Nord portando la macchina
della solidarietà in direzioni diverse
Francesco Merlo: Da Genova a Messina, le differenze di un'Italia flagellata
Ieri sera numerose persone mi hanno scritto per segnalarmi questo video pubblicato
darepubblica.it, a “cura” del giornalista Francesco Merlo. Non ho
scritto subito dopo averlo visto solo perché ho avuto l’inevitabile
necessità di far sbollire la rabbia per le assurde affermazioni
ascoltate.
Sonia Alfano: Genova e Messina: quando anche l’informazione discrimina
Messina conta i morti per
l'ennesima alluvione, ma il colpo di grazia a questa provincia dai
fragilissimi equilibri idrogeologici potrebbe assestarlo il Ponte sullo
Stretto. Un pericoloso azzardo si nasconde, infatti, tra le pieghe del
progetto definitivo della grande opera, in mezzo a oltre 8200 tra
mappe, studi e planimetrie: forse, la montagna di carta più alta mai
partorita in Italia per un sogno (o un incubo). La "bomba" riposa
nell'allegato CZ0002 sui cantieri dell'opera.
Paolo Casicci: Ponte Stretto, Gli sbancamenti riversati sui pendii peloritani
L'ennesima tragedia annunciata.
Dapprima le drammatiche emergenze alle Cinque Terre ed in Lunigiana;
quindi la tragica alluvione di Genova e gli allagamenti in Piemonte,
Lazio, Campania, isola d’Elba; ora la tragedia del Sud Italia, con
Sicilia e Calabria.
Ai microfoni di Reset Radio il Presidente Nazionale di ANBI
Matteo Ponzano: Disastro ambientale in Italia: cause e soluzioni
Piove. L’acqua allaga campi,
strade, distrugge ricchezza. Gli agricoltori guardano sconsolati i
campi invasi dalle acque, i viaggiatori fanno i conti con le strade
interrotte dalle frane, i cittadini trovano le automobili parcheggiate
in un lago di acqua sporca. L’aspetto più impressionante è che il
popolo italiano si è lentamente assuefatto alle sventure “naturali”,
tutt’al più sa chiedere lo stato di calamità, il che significa un po’
di soldi pubblici per il risarcimento del valore dei raccolti perduti,
delle automobili e delle case sinistrate, delle merci perdute.
Giorgio Nebbia: Calamità poco "naturali"
«I suoi occhi erano lucenti e
chiedevano affetto». È al piccolo Luca Vinci che padre Nicola Bertino
rivolge il suo primo pensiero, a quello sguardo genuino e dolce di un
bambino di dieci anni la cui esistenza è stata spazzata via da quella
frana maledetta insieme a quelle di Giuseppe e Luigi Valla. «Luca era
un mio ministrante – aggiunge padre Bertino – adorato dai suoi compagni
e da tutta la comunità, che infondeva gioia in chiunque venisse a
contatto con lui».
Enrico Di Giacomo: LA TRAGEDIA DI SAPONARA: Quel cucciolo adorato da tutta la comunità.
Giuseppe Valla, 28 anni, stava per laurearsi in Medicina; il papà
Luigi, 55 anni, era operaio della Duferdofin
Il giorno dopo la terrificante
alluvione che ha inondato strade e piazze di tutta la città,
terrorizzando la popolazione, scoppiano roventi polemiche per un Comune
ad alto rischio idrogeologico e che non è dotato di un piano concreto e
attuabile per affrontare l’emergenza.
Enrico Di Giacomo: L’ALLUVIONE A BARCELLONA P. G.: Dramma annunciato. Si conoscevano le
zone a rischio. Polemiche sui ritardi nei soccorsi, mentre non si sa
dove scaricare le tonnellate di detriti rimosse anche da tanti giovani
volontari
È
una corsa contro il tempo, in tutti in sensi. La lunga maratona degli
“angeli del fango”, i volontari che stanno spalando le strade e le
contrade ininterrottamente da tre giorni. La corsa del nuovo governo
Monti che tenta di reperire risorse e che firma il primo provvedimento
concreto in favore delle zone alluvionate del Messinese. La corsa della
giunta regionale, convocata in tutta fretta dal governatore Lombardo,
per deliberare la richiesta dello stato di calamità. E la gara della
solidarietà
Enrico Di Giacomo: L’ALLUVIONE
DI MESSINA: Il Governo stanzia cento milioni di euro. La giunta
regionale dichiara lo stato di calamità per 21 comuni. Sono circa 220
le famiglie sfollate. Lo sfogo dei cittadini: lo Stato siamo noi, la
Protezione civile qui non si è vista
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Il
20 novembre è la giornata mondiale dei diritti dei
bambini, nell'anniversario della proclamazione – da parte
dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite – della “Dichiarazione
Universale dei Diritti dell’Infanzia” il 20 novembre 1989.
I
bambini e gli adolescenti esigono che ogni Stato faccia loro conoscere
i propri Diritti; li rispetti e li faccia rispettare. In troppi angoli
del mondo, lontani (ma anche vicini a noi) milioni di bambini vengono
in ogni modo abusati, perché questi fondamentali diritti non sono
garantiti o sono, peggio, palesemente calpestati. La convenzione Onu
sui diritti dell’infanzia non è “di carta”, parla invece di principi
inviolabili che hanno ripercussioni sociali molto concrete: un bimbo
sereno ha maggiori probabilità di diventare un adulto sereno ed
equilibrato; un bimbo infelice e/o violato ha maggiori probabilità di
diventare un adulto infelice e problematico.
Giornata dell’infanzia, giornata della speranza
La
crisi economica rischia di pesare soprattutto su bambini e adolescenti,
in assenza di misure specifiche di tutela. Negli ultimi anni la
percentuale delle famiglie a basso reddito con un minore è aumentata
dell'1,8%, e del 5,7% quella di chi ha 2 o più figli. Questo rileva
l'Atlante dell'Infanzia, diffuso da Save the Children alla vigilia
della Giornata dell'Infanzia che si celebra il 20 novembre. Sono 10
milioni 229mila i minori in Italia: 1.876.000 vivono in povertà e il
18,6% in condizione di deprivazione materiale.
La crisi pesa sui bambini Quasi due milioni in povertà
Quanti sono i minori in Italia? Quali sono le loro condizioni di vita e
di salute? Per rispondere a questa domanda, Save the Children ha
elaborato e raccolto per il secondo anno oltre 70 mappe dedicate al
mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, dalla demografia all’ambiente,
dagli asili nido alla spesa sociale, dalle povertà economiche alla
tratta.
Atlante dell'infanzia a rischio
Giornata
Infanzia: peggiorano le condizioni di vita dei bambini in Italia, e i
minori pagano il prezzo più alto della crisi. 1.876.000 vivono in
povertà, il 18,6% in condizione di deprivazione materiale. Si allarga
la forbice tra Sud e Centro Nord
I bambini e i loro diritti
Numerose
le iniziative per celebrare la decima Giornata dei diritti per
l'infanzia. I dati mostrano ancora, in Italia e nel mondo, troppe
situazioni di rischio e disagio.
- Minori stranieri: bisognosi di rispetto e di tutela
- Bambini violati: dati sempre più drammatici
- L'Unicef, e non solo
La
campagna “IoComeTu” promossa dall'UNICEF Italia si impegna a ricordare
l’importanza della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e
dell'adolescenza che, proprio l’anno scorso, ha compiuto i suoi 20 anni
di vita.
Il sogno di tutti è che i bambini e bambine, ragazzi e ragazze in ogni
angolo del mondo possano godere pienamente dei loro diritti. Perché si
può essere un po' citrulli, un po' birbanti e un po' canaglie,
ma...siamo tutti uguali!
Visitate la pagina dedicata alla Campagna, scegliete la vostra “razza”
e sostenete la campagna in favore della parità di tutti i bambini e
ragazzi di fronte alla legge.
video
Giornata mondiale dell’infanzia: l’Unicef lancia la campagna “Io come Tu. Mai nemici per la pelle”.
Le seconde generazioni al centro della campagna. Domenica l’adesione del mondo del calcio in tutti i campi di serie A.
I ragazzini sono tutti uguali. Perché i loro diritti no?
Guarda il nostro post precedente:
I DIRITTI DEI BAMBINI
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Il 54% dei ragazzi intervistati dichiara di aver subito delle discriminazioni
Sara Ricotta Voza: Piccoli razzismi crescono E l’Unicef lancia l’allarme
Sono stati consultati via web
400 adolescenti italiani e 118 di origine straniera consultati.Quello
che è emerge è che i nostri ragazzi hanno visto o vissuto
episodi di razzismo. In particolare, un adolescente di
origine straniera su due (54,1%) dice di aver assistito a comportamenti
del genere; eduno su cinque (il 22,2%) afferma di essere stato
oggetto di questi spiacevoli atteggiamenti.
Monica Ricci Sargentini: Stranieri rifiutati, il razzismo nelle nostre scuole
Il fotografo Alessandro
Tosatto nel 2003 è stato nel Benin con l'Associazione "Mani Tese". In
vari villaggi del Paese africano ha documentato il "traffico" di
bambini venduti al miglior offerente da piccolissimi, prima che si crei
il legame con la famiglia. Vivono per la strada e lavorano per un pasto
al giorno, senza né casa né scuole.
Benin, obiettivo sui bimbi "venduti"
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Il Senato ha votato per la chiusura degli ospedali psichiatrici
giudiziari, che dovrebbero essere strutture di cura e recupero ma sono
di fatto carceri in condizioni di assoluto degrado. Al momento, dei 368
internati dichiarati dimissibili, solo 101 hanno lasciato le strutture
perché il sistema sanitario non è pronto ad accoglierli.
Manicomi criminali, aboliti per legge ma sempre aperti
... Questa settimana ne parlerà con il ministro della Giustizia. E’ fiducioso? (Ignazio
Marino) «Non posso non esserlo. Noi membri della commissione siamo
talmente nauseati dopo due anni di visite negli ospedali giudiziari da
essere pronti ad incatenarci davanti ad uno di loro pur di ottenere
quello che chiediamo. Un giorno uno di loro mi ha detto: lo sa che chi
tiene dei cavalli in uno spazio di 3 metri viene arrestato? E noi che
siamo umani?».
L'ergastolo bianco
Guarda il nostro precedente post:
Dove andranno i pazienti degli Opg?
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L’indignazione
che in queste settimane sta riempiendo le strade delle grandi capitali
europee è più che legittima: non è accettabile che a distanza di tempo
ancora non si sia intervenuti in modo deciso sulle cause strutturali
della crisi. Che ancora non si sia voluto riconoscere che un sistema
basato sulla semplice crescita quantitativa ha chiuso, è al capolinea.
NIGRIZIA: Tradurre l’indignazione in risparmio responsabile
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Nuovi Cittadini italiani
Che
gli stranieri rappresentino una preziosa risorsa economica per la
società italiana è un dato di fatto consolidato dai numeri. A ribadirlo
ancora una volta è il rapporto annuale sull'economia dell'immigrazione
realizzato dalla fondazione Leone-Moressa, patrocinato
dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e dal Ministero
degli Affari Esteri, e presentato a Milano lo scorso 8 Novembre.
Irene Beltrani: Il valore economico e sociale degli immigrati
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Solidarietà
L'assessore
Majorino: "I dormitori sono vicini al tutto esaurito e le strade sono
piene di senzatetto". La prima colletta ha fruttato quindicimila
donazioni: fra un mese si bissa
Zita Dazzi: Il Comune lancia l'allarme freddo "Clochard in aumento, aiutateci"
L’aristocrazia della
ristorazione bolognese accorre in solidarietà delle persone –
sempre di più purtroppo – che versano in difficoltà economiche. In
un’epoca di crisi infatti, con il numero di famiglie che fatica ad
arrivare a fine mese e le persone senza lavoro in
preoccupante crescita, anche un pasto caldo confezionato
dagli specialisti del settore può rappresentare un segnale
confortante.
Gabriele Orsi: Bologna: la solidarietà dei ristoratori Confcommercio Ascom e di Camst in prima fila con la Caritas
Fiducia
nel futuro e a basso rischio devianze: sono i giovani impegnati nelle
associazioni. La partecipazione protegge dai modelli negativi dei media
e migliora il successo scolastico.
Alberto Chiara: Più sono impegnati più credono nella meritocrazia
Alberto Chiara: Sono più maturi di quanto si dica
Che senso ha, sabato 26
novembre, regalare parte della propria spesa a uno sconosciuto, uno dei
120 mila volontari della Rete Banco Alimentare, che la farà arrivare a
uno o più persone tra il milione e 400 mila indigenti, attraverso più
di 8.000 strutture caritative sostenute? Che senso ha farlo in un
momento di crisi in cui per molti anche un euro è prezioso per
sopperire ai problemi della disoccupazione o dei difficili bilanci
familiari? E poi non ha forse più ragione chi, confidando nei poteri
taumaturgici della finanza e della 'politica dei giusti' ha ripetuto
per anni «non serve la carità, ci vuole la giustizia»? Sono domande a
cui paradossalmente questa crisi mondiale aiuta a trovare risposta...
Giorgio Vittadini: Anche da un gesto di solidarietà rinasce la speranza di un popolo
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
La
Giornata mondiale contro laviolenza sulle donne indetta dall’Assemblea
generale della Nazioni Unite giunge come un momento di riflessione. Se
si leggono i dati che riguardano l'Italia, le cifre sono da brivido:
l'esercito delle vittime è composto da sette milioni di
donne.Nell'universo femminile una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni è
stata colpita nella sua vita dell'aggressività di un uomo e nel 63% dei
casi, alla violenza hanno assistito i figli(dati Istat).
Giornata contro la violenza sulle donne: più che una festa, un urlo di dolore
Lo Stalking, la violenza psicologica, la strumentalizzazione del corpo, sono forme più subdole e invisibili di violenza.
video: Oltre il silenzio
Ecco
perché il 25 novembre non può essere una giornata in cui si fa sfoggio
di retorica vuota e assistenzialista, ma deve essere innanzitutto
l’occasione di una riflessione collettiva che, partendo dalle
contraddizioni del presente, rivendichi per le donne reddito, diritti,
welfare e servizi, e che permetta davvero alle donne stesse di potersi
liberare da situazioni di subalternità e abuso.
Mappe della libertà contro la violenza sulle donne, welfare e reddito per tutte
Un
video forte, in cui donne di tutte le età restano semplicemente in
silenzio, mentre in sovraimpressione scorrono notizie e infornmazioni
su abusi e violenze sessuali che ogni giorno, in Italia, le donne
subiscono in silenzio.
video: Dannato silenzio
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Il 25 novembre ricorre la
Giornata internazionale contro la violenza di genere. A Milano,
Intervita Onlus propone un documentario sulla lotta contro le
mutilazioni genitali femminili.
Giulia Cerqueti: E ora le donne dicono basta
Ricordo un detto di quando ero
ragazza in Cile, quien te quiere te aporrea, chi ti ama ti picchia. E
il commento di una donna: «E’ così che vanno le cose».
Oggi che le società sono divenute più giuste, democratiche ed
egualitarie, cresce la consapevolezza che la violenza contro le donne
non sia accettabile né inevitabile. Una violenza che è sempre più
considerata e condannata per quello che è: una violazione dei diritti
umani, una minaccia a democrazia, pace e sicurezza, un fardello pesante
per le economie nazionali.
Michelle Bachelet: Violenza sulle donne, prevenire per fermarla
La violenza sulle donne
purtroppo è una realtà presente in ogni emisfero ed è una delle
più sistematiche violazioni dei diritti umani nel mondo
Laura Boldrini: Violenza contro le donne, crimine senza confini
Una senegalese in Italia dal 2006
derubata, aggredita e ferita: "Senza documenti regolari non potrai
cercare aiuto", le diceva il compagno che la picchiava. "Ridatele la
propria vita, liberatela" chiede Migranda nella giornata contro la
violenza
Ilaria Venturi: Denuncia lo stupro e finisce al Cie Storia di Adama, donna e clandestina
... Allora il 25 novembre,
Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, non è certo un
rituale, ma la riaffermazione del patto sociale di un’azione politica,
che chiama all’impegno la Repubblica per rimuovere gli ostacoli che
impediscono l’emancipazione di ciascun cittadino. E ciascun cittadino
alla consapevolezza, che la violenza sulle donne lo riguarda: come
singolo e collettività statuale...
Maria Mantello: Donne e violenza di genere, la forza di uscire dal silenzio
La "galassia" della violenza
verso le donne è vasta e diversificata, e sovente continua a "sfumare"
in tristi tradizioni, abitudini, leggi opportunamente incentivate per
fini di controllo, economici o religiosi.
Quella che nelle sue varie forme interessa la donna è una delle
maggiori violazioni dei diritti umani e include abusi di carattere
fisico, sessuale, psicologico ed economico e risulta trasversale a
razza, cultura, benessere, collocazione geografica ed età.
Stefano Vecchia: Violenza alle donne. Fermiamola ora!
Oggi è la giornata
internazionale contro la violenza di genere. I dati dell'Oservatorio
Casa dolce Casa e della Casa delle donne di Bologna
Stella Spinelli: In Italia è strage di donne
Un gruppo di dimostranti nella capitale egiziana chiama alla mobilitazione internazionale. Riceviamo e pubblichiamo
PEACEREPORTER: Appello da piazza Tahrir
In una lettera, il racconto di un conflitto sanguinoso
Pierangela Zanzottera: Siria, le vittime dimenticate
Le due fazioni in lotta per
succedere a Mugabe si sono unite per scalzare il vecchio presidente, il
quale adesso starebbe puntando su un terzo gruppo, ufficiali nemici
giurati del governo di unità nazionale
Alberto Tundo: Zimbabwe, l'ultima congiura
La piazza chiede che i militari
cedano il potere ai civili. Le si risponde con la repressione e con un
nuovo governo. Lunedì si vota per eleggere il nuovo parlamento.
Basile Nousdeux: Egitto, il cambiamento che non c’è
Il 28 novembre, 32 milioni di
congolesi sono chiamati al voto presidenziale e legislativo. Ritocchi
costituzionali, divisione delle opposizioni e investimenti fatti nella
campagna elettorale dicono che il presidente uscente verrà
riconfermato. Ma avrà qualche difficoltà in parlamento. Intanto il
paese arranca.
NIGRIZIA: Rd Congo: Kabila raddoppia?
Forti reazioni alla legge
sull’informazione, approvata dal parlamento, che vuole limitare la
pubblicazione di notizie considerate “sensibili”. Ora il provvedimento
passa alla Camera alta. I giornalisti parlano di legge “formato
apartheid”. Le opposizioni ricorreranno davanti alla corte
costituzionale.
NIGRIZIA: Sudafrica, il martedì nero della democrazia
Studio della società americana
di sondaggi Gallup in 19 paesi africani. Passi da gambero per Kenya,
Mauritania, Tanzania. Buona la percezione elettorale in Burundi, Ghana
e Guinea.
NIGRIZIA: Voto in Africa, solo il 41% crede che sia corretto
"Caro Ministro Profumo, credo
che in questi giorni in tanti le diano suggerimenti, le propongano
collaborazioni, le sottopongano problemi. Io vorrei dirle una cosa sola
prima di essere travolti, come sarà inevitabile, dalle tante urgenze di
una quotidianità che la gestione che eredita ha reso per tanti versi
drammatica. Si fidi della scuola, delle sue risorse interne, delle
professionalità che vi operano, all'interno o a fianco,della sua
generosità; cancelli insomma da subito il messaggio, peggiore perfino
di tutti i pesantissimi tagli subiti, che è arrivato negli ultimi
tre anni "siete solo un costo, anzi uno spreco" e intrapprenda
quindi la strada che avrebbe dovuto essere imboccata allora: le chieda
aiuto riconoscendone autonomia e senso di resposabilità...
Marilena Adamo: Caro Ministro, si fidi della scuola
Fanno
ben sperare le prime dichiarazioni del ministro per l' Istruzione
Francesco Profumo, che ha espresso una chiara volontà di ascolto e
dialogo con il mondo della scuola. In questo senso siamo certi che con
competenza e sensibilità ascolterà la nostra richiesta di rafforzare l'
offerta educativa nei territori. Dopo il silenzio e la sconsiderata
politica dei tagli lineari, attuata dal passato esecutivo, chiediamo al
neoministro la deroga al Patto di stabilità per l' assunzione del
personale nei servizi educativi e didattici degli enti locali.
Maria Grazia Guida: Scuola, torniamo ad investire
Una delibera municipale prevede
un accorpamento La preside Carfora fa un appello a Roberto Saviano:
«Venga a dare speranza a questi ragazzi»
Rocco Sessa: Sarà chiusa la scuola dove non va nessuno (testo+video)
La scuola con 27 cattedre libere dove nessuno vuole andare ad insegnare (video)
Mentre mi accingo a scrivere, leggo su Tuttoscuola una
notizia che ho atteso per anni, più di 3 per l’esattezza: la Gelmini
sta traslocando da viale Trastevere; sta impacchettando le sue cose e
salutando i suoi collaboratori. Intanto, il prof. Monti è riuscito a
proporre una nuova squadra di governo lanciando, come ministro
dell’Università e delI’Istruzione, Francesco Profumo (presidente del
Cnr).
Quello che avverto ora è, misteriosamente, solo un vago sollievo, nel
grande punto interrogativo rappresentato dal futuro, insieme alla
consapevolezza che, comunque vadano le cose, non sarà facile. E che gli
effetti dell’intossicazione da disinteresse per la scuola, e da
conseguenti provvedimenti, saranno smaltiti molto lentamente.
Marina Boscaino: Gelmini addio. E ora speriamo bene
Il sesto appuntamento del ciclo
di seminari interateneo sul tema delle mafie al Nord si è svolto
ieri, 23 novembre, presso l’aula magna del Politecnico di Milano. Il
titolo del seminario Gli habitat delle mafie. Spazi in abbandono,
sottoutilizzati, aperti e residuali intendeva alludere a quelle
condizioni di opportunità, fragilità di sistema, porosità,
permeabilità, incertezze legislative e di procedure che facilitano
comportamenti ambigui e talvolta decisamente criminali nei territori
lombardi.
Elena Ganata: Gli habitat delle mafie nel Nord Italia
Usciti dell’autostrada,
attraversata la zona industriale e arrivati nel centro di Cerignola si
percepisce da subito di entrare in una realtà completamente nuova: i
semafori lampeggiano, agli incroci ha la meglio chi non manca di
iniziativa, ai lati delle macchine sfrecciano motociclisti senza casco,
lo stereotipo della città del sud, insomma. Ma l’illegalità e la
lontananza delle istituzioni non si limitano a questo. Esiste qui in
questa zona della provincia di Foggia, chiamata Piana della Capitanata,
un fenomeno dalle radici profonde, che, nonostante le sue
trasformazioni nel corso della storia, può ancora essere definito
Caporalato.
Alice Giordana: S(frutta)ti, volti e risvolti del nuovo caporalato
“NON ABBIATE PAURA” - HOREB N. 59 – 2/2011
TRACCE DI
SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI
Credevamo che lo sviluppo
scientifico, sociale, economico, un certo benessere diffuso ci avesse
emancipati dalla paura, e invece si constata quotidianamente che essa,
anche se facciamo fatica a dircelo, condiziona la vita. Rimane al
fondo, come realtà strisciante, dissimulata, ma, quanto meno ce
l’aspettiamo, essa affiora e condiziona l’orientamento della vita e le
scelte concrete. Essa è connessa all’intimo dell’uomo, ognuno porta in
se stesso la paura radicale della contingenza e della morte. Sì, si ha
paura di morire e quindi della malattia, della stessa vecchiaia e delle
rughe. Si ha paura del futuro per la precarietà del lavoro e per il
rischio di rimanere disoccupati. Si ha paura nel mondo degli affetti
per la fragilità umana che accompagna le scelte. Si ha paura dell’altro
perché potrebbe intaccare i nostri orizzonti, i nostri interessi, i
nostri privilegi...
Questo l'incipit dell'Editoriale di Horeb,
Quaderni di riflessione e formazione per quanti desiderano coltivare una
spiritualità che assuma e valorizzi il quotidiano.
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Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto - I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ - 2011 - EDUCARE TESTIMONIANDO LA FEDE
Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ - 2011
Dal 19 Ottobre al 30 Novembre presso la sala del convento dalle ore 20.00 alle ore 21.00
EDUCARE TESTIMONIANDO LA FEDE
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La Bibbia in un frammento
" Vegliate! Non sapete quando il padrone di casa ritornerà: se a sera o a mezzanotte. Giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati! "
(Marco 13,35-36)
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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
"...Il
credente è uno che si abbandona in Dio, che gli si affida: il centro di
gravità non è più il suo io, la sua vita, il suo benessere, ma Dio, il
progetto e la volontà di Dio. La fede allora diventa segno di un esodo
da se stessi, della liberazione dell'io: ci si incammina per seguire il
progetto divino e possibilmente compierlo. Il credente si decentra: si
mette a servizio di un disegno che lo sovrasta e lo supera, che
gli viene dato e condivide in pieno. La fede diventa così un abito del
cuore che influenza ogni atto dell'uomo, piccolo o grande,
assolutamente quotidiano o unico e straordinario. La fede si esprime,
certo, anche in atti liturgici: in questi trova le energie
indispensabili per continuare l'esodo. Ma non si riduce ad essi, né
alle pratiche di preghiera: è la vita stessa che diventa liturgia, lode
di Dio, canto al suo manifestarsi, riconoscimento della sua benevola
presenza. Non si possono conciliare fede ed un'esistenza vissuta
privatisticamente, orfana della tensione a conoscere Dio, seguire i
suoi pensieri, tradurli nella propria storia personale e sociale. Il
Vangelo d'oggi ci presenta proprio questo bel modo d'intendere il
cristianesimo, e lo illumina concretizzandolo in maniera sorprendente.
Matteo traduce il verbo credere con il verbo amare: chi ama vive la
fede in Dio. Amare significa passare dall'attenzione a sé
all'attenzione all'altro. Per questo, quando uno ama l'uomo, anche se
non lo riconosce come immagine di Dio, proprio con Dio s'incontra..."
(commento del Vangelo a cura della Diocesi di Carpi - Pastorale
Familiare)
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Enzo Bianchi: inizia a camminare
"Lettere a un amico sulla vita spirituale": la prima videolettera, sul tema della preghiera, del Priore della Comunità di Bose.
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Il tema scelto per la Giornata
«pro orantibus» di quest’anno: «Monache, amiche di Dio». Una ricorrenza
che la Chiesa pone nel giorno in cui fa memoria della Presentazione
della Beata Vergine Maria e che è occasione per riscoprire il
significato della particolare vocazione alla clausura.
Claustrali, immagine della sapienza di Dio
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... ascoltiamo, al microfono
di Tiziana Campisi, la testimonianza di suor Maria Francesca
Padovan, monaca visitandina, attualmente nel Monastero "Mater
Ecclesiae", in Vaticano, dove ogni tre anni un ordine religioso dà vita
ad una comunità internazionale che offre la propria preghiera in
particolare per il Papa...
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano, commenta il Vangelo per i lettori di Famiglia Cristiana.
I
commenti del cardinale Tettamanzi avranno come titolo “Il Vangelo della
famiglia” e offriranno piste di riflessione in vista del VII Incontro
mondiale delle famiglie, che si svolgerà a Milano dal 30 maggio al 3
giugno 2012 sul tema “La famiglia: il lavoro e la festa”.
Pubblichiamo il primo dei commenti al Vangelo del cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano
Il Vangelo con il card. Tettamanzi
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«Il
Pane è stato fatto per mangiare Insieme e la Felicità scaturisce dalla
Convivialità [...] Per quanto potete cercate di dare senza volontà di
cattura. Per quanto potete cercate di dare senza calcolo. E soltanto
quando avrete dato vi accorgerete di avere una vita ricchissima. La
vita vuota non è quando si svuota dei vostri assegni o dei vostri beni,
ma quando non si hanno ideali, ed è pesante. Perchè la vita non è come
le valigie. Una valigia tanto più è piena tanto più è pesante, ma la
vita quanto più è vuota tanto più è pesante. Io vi auguro che possa
essere leggerissima la vostra vita, proprio perché sovraccarica anche
di questa solidarietà che dà veramente sapore a tutti i vostri giorni.» (don Tonino Bello)
Ascolta: Don Tonino ai giovani - Parte 4/ - Dalla cultura dell'indifferenza alla convivialità delle differenze
Guarda il nostro precedente post:
Don Tonino ai giovani - Parte 3/ - E' la bellezza che salverà il mondo !
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Domenica
20 novembre 2011 "Le Frontiere dello Spirito" la rubrica religiosa
scritta e condotta da Maria Cecilia Sangiorgi e dal cardinale
Gianfranco Ravasi.
Nella
prima parte, il cardinale Ravasi, dopo aver commentato il Vangelo della
solennità del Cristo Re dell'universo, accosta la figura del Re a
quella del Pastore e approfondisce le letture tratte dal libro del
profeta Ezechiele (34,11-12.15-17) e il salmo 22 (23).
Nella seconda parte del programma, curata da Maria Cecilia Sangiorgi,
il servizio "Per San Benedetto dall'America a Norcia" racconta la
storia della comunità benedettina internazionale insediata da dieci
anni a Norcia per ritessere i fili di una tradizione che si era
spezzata ben duecento anni fa.
il video della puntata intera sul sito Mediaset
Per
sapere di più... da GloriaTV il documentario, girato nell'estate del
2011, porta nella vita dei monaci benedettini di Norcia.
Quaerere Deum - Official trailer Benedettini a Norcia
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L'anno liturgico del rito romano si chiude con la solennità di
Gesù Cristo Re dell'Universo.
L'iconografo don Gianluca Busi presenta l'icona "Cristo delle Potenze" che esprime la regalità di Cristo.
video
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"Senza
vita spirituale non c’è vita cristiana! Lo stesso mandato fondamentale
che la Chiesa deve adempiere nei confronti dei suoi fedeli è quello di
introdurli a un’esperienza di Dio, a una vita in relazione con Dio. È
essenziale ribadire oggi queste verità elementari perché viviamo in un
tempo in cui la vita ecclesiale,
dominata dall'ansia pastorale, ha assunto l’idea che
l’esperienza di fede corrisponda all’impegno nel mondo più
che all'accesso a una relazione personale con Dio vissuta in
un contesto comunitario, radicata sull’ascolto della parola di Dio
contenuta nelle Scritture, plasmata dall'Eucaristia e
articolata in una vita di fede, di speranza e di carità. Questa
riduzione dell’esperienza cristiana a morale è la via più diretta per
la vanificazione della fede.
La
fede, invece, ci porta a fare un’esperienza reale di Dio, ci immette
cioè nella vita spirituale, che è la vita guidata dallo Spirito Santo.
Chi crede in Dio deve anche fare un’esperienza di Dio: non gli può
bastare avere idee giuste su Dio.
"LA VITA SPIRITUALE E' ESPERIENZA DI DIO"
video: Avvento con Enzo Bianchi e con Famiglia Cristiana
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La
povertà evangelica è sì materiale, ma innanzitutto spirituale. Se un
povero vuol diventare ricco, è semplicemente un miserabile, scontento
di essere povero. La povertà è un valore. Per questo Gesù dice: «Beati
voi poveri». Le beatitudini valgono sia per i discepoli sia per ogni
uomo che ha capito cos'è «la vera ricchezza» (Luca 16,11).
L’uomo
è chiamato a diventare come Dio. Origine di ogni male è pensare un dio
padrone di tutto e di tutti, con le mani su tutto e tutti. Questa è la
proposta di satana ad Adamo, principio di violenze, ingiustizie e
guerre. Dio invece è amore, che dà a tutto e si mette nelle mani di
tutti. Amare infatti è dare all'amato ciò che si ha e ciò che
si è.
Uno
non è ciò che ha, ma ciò che dà. Chi ha nulla, dà se stesso ed è se
stesso. Dio è Dio perché dà tutto; anzi, dà se stesso. Ma, dandoci se
stesso, ci dà di essere come lui: noi non solo siamo chiamati figli di
Dio, ma «lo siamo realmente» (1Gv 3,1):
L’economia
del dono è la ricchezza di Dio in cielo e la bellezza del suo regno
sulla terra: in lui è vita trinitaria e tra noi vita filiale e
fraterna...
La povertà, vera ricchezza di Silvano Fausti
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Le ragioni del credere: il nuovo libro del card. Martini
Le ragioni del credere: il nuovo libro del card. Martini
Il
volume - una ricchissima antologia di scritti - è suddiviso in tre
sezioni, seguendo la metafora delle tre
città,Roma, Milano, Gerusalemme:
tre Luoghi - simboleggiati nei tre cuori presenti nello stemma
arcivescovile - carichi di profondi significati storici, morali,
evocativi e anche mistici. Gerusalemme simboleggia la Parola di Dio,
Roma la Chiesa, Milano l'azione pastorale. Quattro i temi fondamentali sottesi
agli scritti: 1. studio, ascolto e predicazione della Parola di Dio; 2.
pratica del Ministero arcivescovile a Milano (Lettere pastorali); 3. i
temi, insieme soggettivi e universali, dell'uomo di fronte alla fede,
al dolore, al silenzio di Dio, all'ingiustizia; 4. il rapporto tra
Chiesa e società, nelle sue manifestazioni sociali, economiche,
politiche. La raccolta mostra la ricca tessitura culturale e
dottrinaria e la dimensione umana e storica del pensiero del Cardinale,
ma evidenzia anche come questo si sia tradotto, giorno dopo giorno,
nella prassi attiva dell'azione pastorale. Il primo saggio introduttivo
è firmato dallo scrittore Ferruccio Parazzoli, il secondo, di taglio
biografico, da Marco Garzonio, giornalista autore di una monografia su
Martini. ricche le notizie sui testi, stese da Damiano Modena e
Virginio Pontiggia, che di Martini sono stati, in tempi diversi, i
segretari.
video
Scritti pastorali e spirituali di Carlo Maria Martini: le certezze della fede e le domande del mondo
Il cardinale in viaggio nelle notti di Gerusalemme
UTOPIA, LIBERTÀ E FEDE IL METODO MAIEUTICO DEL CARDINAL MARTINI
Le letture divine del cardinal Martini
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Un "pensare etico" contro il caos
Se
si avessero dei dubbi sul fatto che il Vaticano II abbia significato
per la chiesa cattolica una svolta nel millenario cammino di
comprensione sempre più approfondita del Vangelo e di costante
conversione all'unico Signore della chiesa e della storia,
basterebbe analizzare la portata di un documento come laNostra
aetate sul
dialogo con le altre religioni e in particolare il capitolo 4 dedicato
ai rapporti con l’ebraismo. Nell'introduzione al suo
recente Parola e terra,
Carmine Di Sante la descrive come svolta «storica, teologica, teoretica
ed epocale». Dall'interruzione dell’«insegnamento del
disprezzo», alla nuova comprensione del rapporto tra Antico e Nuovo
Testamento, dalla valorizzazione della
diversità all'assunzione della responsabilità come cura per
l’altro cui è chiamato ogni essere umano, lo sforzo «per una teologia
dell’ebraismo» (come recita il sottotitolo) offre spunti di rara
fecondità.
L’autore
- specializzato in scienze liturgiche, laureato in psicologia e per
oltre vent’anni teologo impegnato in prima fila nel dialogo
ebraico-cristiano - conduce il lettore dapprima attraverso la visione
del mondo nell’ottica dell’Antico Testamento e della migliore
tradizione rabbinica, per poi addentrarsi in una rilettura delle
principali festività ebraiche e della loro valenza pedagogica di
passaggio dalla comprensione «naturale» a quella «storica» delle
vicende umane. Ne risulta una dialettica inesauribile tra la
rivelazione biblica - la Parola - e le sue implicazioni etiche nella
vita quotidiana e nell’interpretazione della realtà - la terra...
La via ebraica alla terra buona di Enzo Bianchi
Leggi la scheda del libro Parola e terra di Carmine Di Sante
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CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Ospiti
nel cortile dei gentili" per allacciare e approfondire il dialogo tra
laici e cattolici la proposta di Basilica del Santo, Corsia del Santo
“Pacido Cortese” e Messaggero Sant’Antonio Padova, con il patrocinio
della Facoltà teologica del Triveneto.
Ospiti nel cortile dei gentili. Un
“cortile”, spiegano gli organizzatori, che richiama quel luogo,
all’interno del tempio di Gerusalemme, riservato ai pagani e che oggi
può essere inteso come spazio di incontro e confronto.
Scarica l'AUDIO della relazioni (file mp3)
FONTE: cercoiltuovolto
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Sabato
12 novembre 2011, l’Associazione evangelica Più dell’Oro ed il Centro
Culturale Arturo Pascal hanno promosso il convegno dal
titolo “Fare gli italiani oggi: evangelici, cattolici e laici a
confronto”, che si è svolto presso il Teatro Carignano di Torino con la
partecipazione di:
- Domenico Maselli:
pastore della Chiesa valdese di Lucca. Già docente di storia del
Cristianesimo presso l’Università di Firenze, e accademico di San Carlo
Borromeo. Dal 1994 al 2001 è stato parlamentare nelle file dellUlivo.
- Paolo Ricca:
pastore valdese e teologo, ha insegnato dal 1976 al 2002 Storia della
Chiesa alla Facoltà valdese di teologia e insegna tutt’ora, come
professore ospite, presso il Pontifico Ateneo Sant’Anselmo di Roma.
- Enzo Bianchi:
è il fondatore e priore della Comunità monastica di Bose. E’ autore di
numerosi commenti esegetici e spirituali, tradotti in diverse lingue.
Collabora stabilmente col quotidiano La Stampa
- Gustavo Zagrebelsky:
giurista, già giudice della Corte Costituzionale dal 1995 al 2004 e
Presidente della stessa dal 28 gennaio al 13 settembre 2004.
Attualmente è docente di Diritto costituzionale e Teoria generale del
diritto pubblico presso la Facoltà di Giurisprudenza di Torino e presso
l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli.
- Luca Savarino:
laureato in filosofia teoretica, ha ottenuto nel 1999 il titolo di
Dottore di ricerca in ermeneutica filosofica ed attualmente Ricercatore
presso l’Università del Piemonte Orientale, Facoltà di Scienze
Politiche. E’ Coordinatore della Commissione Nazionale di Bioetica
della Tavola Valdese e Presidente del Centro Evangelico di Cultura A.
Pascal di Torino.
Audio integrale
Paolo Ribet, presidente dell'Associazione Più dell'oro 15:306' 54"
Maurizio Braccialarghe, assessore alla cultura del comune di Torino 15:371' 59"
Luca Savarino, ricercatore di Filosofia politica e professore aggregato di Bioetica all'Università di Torino 15:394' 54"
Paolo Ricca, docente di Storia della Chiesa alla Facoltà valdese di Teologia di Roma 15:4322' 34"
Gustavo Zagrebelsky, presidente onorario dell'Associazione Libertà e Giustizia 16:0625' 40"
Enzo Bianchi, fondatore e priore della Comunità monastica di Bose 16:3226' 54"
Domenico Maselli, pastore della Chiesa valdese di Lucca 16:5917' 21"
Luca Savarino, ricercatore Filosofia politica e professore aggregato di Bioetica all'Università di Torino 17:163' 19"
Paolo Ricca, teologo e docente di Storia del cristianesimo alla Facoltà valdese di teologia di Roma 17:194' 58"
Gustavo Zagrebelsky, presidente onorario dell'Associazione Libertà e Giustizia 17:247' 45"
Enzo Bianchi, fondatore e priore della Comunità monastica di Bose 17:325' 39"
Domenico Maselli, pastore della Chiesa valdese di Lucca
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A Torino, al teatro Carignano,
confronto profondo e appassionato sul ruolo delle religioni nella
costruzione dell'Italia e il suo futuro. Dialogo con il mondo laico per
costruire un orizzonte comune
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«Il governo del preside,
il consiglio di facoltà», titolava il 17 novembre scorso in prima
pagina il Foglio di Giuliano Ferrara, sottolineando
ironicamente il profilo bocconiano e accademico del nuovo esecutivo
guidato da Mario Monti. «Il governo della Banca Intesa”,
rilanciava lo stesso giorno Il giornale mettendo invece
l’accento, a partire dalla nomina diCorrado Passera, sul ruolo dei
banchieri e del capitale finanziario nei nuovi equilibri politici.
Tra entusiasti e critici, possibilisti e scettici, poche testate e
pochi commentatori hanno però sottolineato con il dovuto rilievo il
ruolo determinante giocato dalla gerarchia cattolica nella formazione
del nuovo esecutivo.
Nonostante le piccole
“delusioni” di diversi candidati cattolici “bruciati” sul filo di lana
(v. notizia precedente), nel governo Monti sono addirittura 3
i ministri immediatamente riconducibili ai poteri forti della Chiesa,
che sono oggi la Segreteria di Stato vaticana, la Cei e il card.
Camillo Ruini: i “loro” ministri sono Andrea
Riccardi, Corrado Passera eLorenzo Ornaghi. Tutti e tre,
curiosamente, presenti come relatori alla kermesse di Todi
che intendeva lanciare il nuovo “soggetto cattolico” sulla scena
politica italiana.
E vabbè, riparliamo di Todi. È
vero che l’Italia ha altri temi che urgono, ma in controluce si
intuisce, ad esempio, che dietro il governo Monti può mettersi in moto
una qualche forma di aggiustamento se non di riorganizzazione del
paesaggio politico in cui i cattolici potrebbero avere qualche ruolo.
Per cui parliamone...
Nell’esecutivo guidato da Monti
ci sono tre relatori del convegno ispirato dalla Cei e un ministro
cattolico al Welfare. Tuttavia, pur condividendo la stessa fede, sono
espressione di diverse culture politiche. La Chiesa e la cultura
nazionale- La stagione del cardinal Bagnasco ha rotto il collateralismo
con il Pdl Il “processo” di Todi resta aperto: alcuni puntano
sull’ipotesi centrista, ma è irrealistico un partito neoguelfo
La
presenza di ministri cattolici ha suscitato interrogativi sulla laicità
del nuovo governo Monti, nato tra grandi speranze e sostenuto da
moltissimi consensi. La questione, però, non riguarda solo le
fotografie dei nuovi ministri. In Italia, la Chiesa cattolica
rappresenta una realtà profondamente radicata e il suo ruolo cambia
nelle diverse situazioni storiche.
Per un anno monsignor Cesare Nosiglia
ha incontrato e guardato negli occhi giovani in bilico tra speranze e
delusioni, cinquantenni senza più lavoro, parroci di montagna, operai
licenziati, profughi del Darfur, rom, volontari, famiglie. Si è seduto
alla stessa tavola con i poveri e gli immigrati, e ha stretto rapporti
con le istituzioni. Oggi, a un anno esatto da quel 21 novembre 2010 in
cui succedette a Severino Poletto, seduto nel suo studio non nasconde
la sua idea sulla crisi: «E' una crisi etica, prima ancora che
economica. Per combatterla non basta il welfare, ci vuole
l’evangelizzazione».
Grandi emergenze sociali.
Cataclismi e disastri naturali. Ma anche le difficoltà quotidiane da
fronteggiare quando si è all’estremo. Quando si è stretti nella morsa
degli usurai o quando improvvisamente ci si scopre poveri. Quando si è
persa la casa e gli affetti e con loro la dignità e l'umanità. Per chi
vive queste situazioni drammaticamente «consuete» in questi tempi di
crisi, incontrare la Caritas significa trovare un ricovero, una
risposta al bisogno immediato, avere di fronte qualcuno disposto con
competenza di ascoltare e prendersi cura...
Intervista con Pierluigi Dovis
direttore di Caritas Torino “Serve una responsabilità comunitaria non
per risolvere i problemi dei poveri, ma per accompagnarli a vivere in
modo più degno la propria situazione
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POLITICA
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Post per il Governo Monti: qualche timore, ma molta speranza
Che
cosa è giusto chiedere e aspettarsi dal governo Monti? Ascoltando il
Paese reale, fatto in stragrande maggioranza di gente laboriosa e
onesta, alle prese con i problemi quotidiani della vita, vorrei
chiedere a questo governo tre cose, che l'autorevolezza e la competenza
dei suoi membri mi pare autorizzino a proporre con fiducia.
La coesione prevalga sui singoli interessi di Bruno Forte
Il Forum scrive a Monti: costruiamo insieme una politica a misura di famiglia
«Non
chiediamo sconti né privilegi per la famiglia; chiediamo però che essa
sia considerata non come un costo sociale, ma come una risorsa
essenziale del Paese, come uno dei motori di sviluppo, di fiducia e di
futuro, da cui ripartire e su cui investire per uscire dalla crisi».
Così si apre la lettera inviata al presidente Monti dal presidente del
Forum, Francesco Belletti, a nome delle 50 associazioni nazionali e
delle 400 associazioni locali che lo compongono, con la richiesta di un
incontro in cui poter illustrare le richieste e le proposte per una
politica davvero "a misura di famiglia"
LE FAMIGLIE NON CHIEDONO SCONTI MA EQUITA’ di Francesco Belletti
Gentile
Ministro Andrea Riccardi, le scrivo a pochi giorni dal suo insediamento
sia perché la stessa definizione del dicastero affidatole, Cooperazione
e Integrazione - che riunisce competenze finora attribuite al ministero
dell`Interno e a quello degli Esteri - costituisce di per sé una
importante novità; sia perché la sua storia personale e quella del
movimento da lei fondato, la comunità di Sant`Egidio, rappresentano un
significativo capitale di fiducia; sia perché, infine, la terribile
emergenza di cui intendo parlarle è causa di una teoria ininterrotta di
morti.
Caro ministro fermiamo la strage dei migranti di Luigi Manconi
Un ergastolano scrive al nuovo ministro della Giustizia, Paola Severino. Di seguito il testo della lettera. «Aver
letto sul Manifesto di giovedì 17 novembre:
"La professoressa
Severino, nuova guardasigilli, intercettata all'uscita sullo
scalone assicura di avere saputo della nomina solo ieri mattina, poi
dice che un intervento per l’emergenza carceri sarà una delle prime
cose da fare” mi fa ben sperare.
Lettera aperta al nuovo GuardaSigilli della Giustizia di Carmelo Musumeci
Lettera
aperta indirizzata al nuovo ministro dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi
dalle principali associazioni che si battono per la tutela del
paesaggio e del patrimonio artistico e storico. Signor
Ministro, il compito che l'aspetta è dei più complessi e insidiosi:
così come in altri settori della vita pubblica si tratta di una vera e
propria opera di rifondazione politica, o meglio di fondazione, in
quanto da anni il Ministero che lei è chiamato a guidare è totalmente
privo di una visione culturale organica e degna di questo nome.
Ora salviamo il paesaggio
Liberacittadinanza,
insieme a tutte le associazioni che l'hanno condivisa, ha sottoscritto
la lettera che sarà mandata al nuovo Ministro ...
La scuola statale italiana, un sistema geograficamente e
antropologicamente complesso che rispecchia le profonde varietà
sociali, economiche e culturali del nostro territorio, è oggi un malato
terminale. Un malato terminale
che sopravvive solo grazie alle cure volontarie di quei lavoratori e di
quelle famiglie che, nonostante tutto, credono fortemente nella
funzione di promozione civile e sociale che il mandato costituzionale
ancora oggi le assegna. Un malato terminale a cui l’Europa chiede di
alzarsi e correre, per gareggiare in merito, efficienza, efficacia,
innovazione, competitività, mercato.
Quel che resta della scuola, quel che resta alla scuola
Guarda i nostri precedenti post:
Il governo Monti e l'impegno dei Cattolici
Il Governo Monti: qualche timore, ma molta speranza
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L’Infedele allarga lo sguardo oltre il cambio di governo in Italia, con il contributo di Milena Gabanelli e Roberto Saviano...
Ospiti di Gad Lerner l’economista
Marcello De Cecco, il giornalista Massimo Mucchetti e la deputata
socialista greca Elena Panaritis. Con loro in studio Marica Di Pierri
dei “Draghi ribelli” e un gruppo di cittadini greci cui, subito
all’inizio, Lucrezia Lante Della Rovere dedica la lettura del classico
testo di Pericle sulla democrazia.
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I
mercati continuano a soffrire, le borse segnano il passo e l’uscita
dalla crisi per gli Italiani ha anche un nome vecchio: ICI, l’imposta
sulla casa. Tra patrimoniale, pensioni e mercato del lavoro le nuove
vie del governo Monti sono l’argomento di cui si parla a Ballarò nella
puntata in onda martedì 22 novembre.
Tra gli ospiti di Giovanni Floris, Paolo Romani del PdL, il sindaco di
Torino Piero Fassino del PD, Gianluca Pini della Lega Nord, il
segretario generale dello Spi (Pensionati) Cgil Carla Cantone,
l’economista Fiorella Kostoris, il tributarista Raffaello Lupi,
l’imprenditore Nerio Alessandri, il vicedirettore del Corriere della
sera Pierluigi Battista, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli.
In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza (video)
BALLARO': FASSINO E ROMANI (video puntata integrale)
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Per
non rimanere prigionieri dell'emergenza che ha segnato la nascita di
questo governo, e per sfuggire alle perversioni che questa può
produrre, bisogna imboccare senza esitazioni la via di una politica che
sia tutta politica "costituzionale".
... Il numero impressionante di «auto
soppressioni», come vengono definiti i suicidi nelle relazioni delle
guardie penitenziarie che ci devono convivere tutti i giorni, è
l’aspetto più evidente di un sistema carcerario che si avvicina sempre
di più a un inferno. Il primo male, però, da cui discendono tutti gli
altri, è il sovraffollamento...
Francesco Moscatelli: Carceri, la fabbrica dei suicidi
Il nuovo ministro della Giustizia
Paola Severino ha di fronte una bella gatta da pelare. In apertura
diciamo che lo avremmo preferito indipendente piuttosto che tecnico,
essendo la tecnica una forma di manipolazione della vita e delle
coscienze non neutra.
Patrizio Gonnella: Giustizia: alcuni suggerimenti al nuovo ministro Paola Severino
Trecento
autorevoli economisti italiani e stranieri, De Cecco, Nuti, Artoni,
Bosi, Paladini, Pivetti per citare solo alcuni italiani, hanno
sottoscritto un documento perché il nostro paese non accetti
supinamente politiche errate e controproducenti che ci sono
“richieste dall’Europa” e che peggioreranno irrimediabilmente la
crisi nostra e dell’Unione. Purtroppo il nuovo Presidente del
Consiglio, la sinistra parlamentare e i suoi organi di informazione
hanno lasciato alla destra, anche nel dibattito parlamentare, uno
strumentale monopolio di queste idee.
“Mi auguro che quanto è stato
detto dal neo Presidente del Consiglio Mario Monti nel suo discorso
programmatico sul tema della Legalità diventi rapidamente azione
concreta di governo”. Lo sostiene Luciano Silvestri, responsabile
Legalità e Sicurezza della CGIL nazionale, che oggi ha partecipato
all'appuntamento annuale della Fondazione Caponnetto contro le Mafie.
Tema di quest'anno: La mafia colonizza l'Europa?
“Del resto – spiega Silvestri - Monti che è un economista sa
perfettamente quanto sia grande il peso che hanno la Corruzione, gli
Affari della Mafia e quelli della Criminalità Organizzata sulla
vita economica del nostro Paese”.
Ma ecco alcuni dati che rendono chiara l'urgenza di invertire la rotta.
Ecco il peso reale della criminalità organizzata sull'economia del
nostro Paese.
Al
di là degli interventi urgenti sul carcere, che cosa
potrà d'altronde fare un ministro della Giustizia che ha di
fronte a sé, al massimo, una quindicina di mesi (e pochi denari) per
gestire il ministero? Paola Severino è tecnico preparato ed ha
sicuramente le idee chiare. Mi limito quindi, semplicemente, a
prospettare, a me stesso ed ai lettori, un quadro possibile di piccole
o medie riforme «a costo zero» o «quasi zero» realizzabili velocemente
che, tutte insieme, potrebbero portare qualche
giovamento all'ordinato, e più rapido, esercizio della giustizia
penale quotidiana.
Nel
presentare il proprio governo, il 16 novembre scorso, il nuovo premier
Mario Monti ha raccontato come i dirigenti dei partiti abbiano
preferito non entrare nell'esecutivo e ha aggiunto un'osservazione
significativa, e perturbante. "Sono arrivato alla conclusione, nel
corso delle consultazioni, che la non presenza di personalità politiche
nel governo agevolerà, piuttosto che ostacolare, un solido radicamento
del governo nel Parlamento e nelle forze politiche, perché toglierà un
motivo di imbarazzo".La frase turba perché con un certo candore rivela una verità oculatamente nascosta...
Nel
suo primo intervento pubblico, l'economista torinese ha spiegato i tre
"principi fondamentali" dell’azione del governo e del suo ministero:
"Rigore finanziario, equità degli interventi e crescita"
Nel
discorso di presentazione del suo Governo al Senato il presidente del
Consiglio Mario Monti ha sintetizzato in due parole i compiti che
intende affrontare: l’emergenza e la modernizzazione.
Niente tasse senza democrazia (“no taxation without representation”)
fu la bandiera della rivolta americana che portò all’indipendenza, e
poco più tardi del Terzo Stato a Parigi e in tutta la Francia. Perché
la Nazione è appunto “bene comune”, incompatibile col privilegio.
Aggiornata all’Italia del governo Monti suona perciò: niente sacrifici senza legalità. .
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Il
Vangelo che abbiamo appena ascoltato (Mt 25,31-46) ci dice che
Gesù, il Figlio dell’uomo, il giudice ultimo delle nostre vite, ha
voluto prendere il volto di quanti hanno fame e sete, degli stranieri,
di quanti sono nudi, malati o prigionieri, insomma di tutte le persone
che soffrono o sono messe da parte; il comportamento che noi abbiamo
nei loro confronti sarà dunque considerato come il comportamento che
abbiamo nei confronti di Gesù stesso. Non vediamo in questo una
semplice formula letteraria, una semplice immagine! Tutta l’esistenza
di Gesù ne è una dimostrazione. Lui, il Figlio di Dio, è diventato
uomo, ha condiviso la nostra esistenza, sino nei dettagli più concreti,
facendosi il servo del più piccolo dei suoi fratelli. Lui che non aveva
dove posare il capo, sarà condannato a morire su una croce. Questo è il
Re che celebriamo!......Abbiate coraggio! Gesù ha voluto identificarsi
con i piccoli, con i malati; ha voluto condividere la vostra sofferenza
e riconoscere in voi dei fratelli e delle sorelle, per liberarli da
ogni male, da ogni sofferenza! Ogni malato, ogni povero merita il
nostro rispetto e il nostro amore, perché attraverso di lui Dio ci
indica la via verso il cielo" (Benedetto XVI)
il testo integrale omelia Benedetto XVI - Stadio dell’Amicizia - Cotonou (Benin) - Domenica, 20 novembre 2011
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OPINIONI E COMMENTI
L'Esortazione Apostolica
Postsinodale Africae Munus, firmata dal Papa, raccoglie quanto emerso
dal secondo Sinodo speciale per l'Africa, svoltosi nell'ottobre 2009 e
dedicato al tema della riconciliazione, giustizia e pace. Sui contenuti
del documento, ascoltiamo il servizio di Isabella Piro:
Seconda giornata di Benedetto XVI in Benin. 'Non togliete la speranza, non amputate il futuro mutilando il presente'
Durante la sua visita in Benin,
Benedetto XVI ha consegnato alla Chiesa d’Africa l’Esortazione
apostolica post-sinodale: Africae Munus (“L'impegno
dell'Africa”). Nel capitolo dedicato alle donne, molti sono i passaggi
in cui si riconosce alle donne africane il loro ruolo insostituibile
nella famiglia, nella società e nella Chiesa.
"Saremo giudicati per come
trattiamo gli stranieri e i malati di Aids meritano amore e rispetto",
scandisce Benedetto XVI, provato in viso dall'afa equatoriale ma
determinato a dettare la sua "ricetta" contro la rassegnazione. La
lotta alla fame è la nuova Guerra Fredda. Il Muro della
diseguaglianza economica divide il mondo tra sud e nord come ieri
le ideologie lo spezzavano in due tra Occidente capitalista e
Oriente comunista.
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Tv2000 per tutto il tempo
d’Avvento, trasmetterà la celebrazione eucaristica dal luogo dove,
secondo la tradizione, Maria avrebbe allattato Gesù, meta di
pellegrinaggio anche per le donne musulmane
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3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
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