"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°38 del 2011

Aggiornamento della settimana

- dal 17 al 23 settembre 2011 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 30 settembre 2011          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 
LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo


N. B. La Lectio viene sospesa per il periodo estivo



OMELIA 

di P. Gregorio Battaglia
  di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
 una o più notizie

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"QUELLI DELLA VIA"





 




NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 





EMERGENZA
CORNO D'AFRICA





In Somalia, Kenya ed Etiopia sono migliaia di persone prive di cibo e acqua. L'area sta attraversando la peggiore crisi alimentare degli ultimi 60 anni.

  NATIONAL GEOGRAPHIC:   Corno d'Africa, il flagello della carestia


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Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite 
C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: “Carestia Corno d’Africa 2011”.
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
ƒ UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119  
ƒ Banca Prossima, via Aurelia 796, Roma - Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
ƒ Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma – Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384 
ƒ Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113 
ƒ CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d’ufficio)

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AFRICA

Sono in corso disordini, dopo che il governo ha imposto ai media di non rendere noti i dati parziali. Che danno in vantaggio il leader dell’opposizione Michael Sata sul presidente uscente Rupiah Banda.

  
NIGRIZIA: Zambia, voto insanguinato




ISRAELE/PALESTINA


L'OLP presenterà al Segretario Generale delle Nazioni Unite richiesta formale di ammissione in qualità di Stato Membro


   
Grazia Careccia: Stato paletinese, percorso ad ostacoli

Nelle prossime ore, Mahmoud Abbas chiederà alle Nazioni Unite il riconoscimento della Palestina. E israeliani, americani e europei sono sottosopra. Eppure, gli effetti della sua iniziativa non sono chiari a nessuno

   
Francesca Borri: Indovina chi viene all'Onu

Dopo la delusione Obama, si attende il discorso di Abbas, mentre continuano le pressioni sugli indecisi del Consiglio di Sicurezza

   
Grazia Careccia: La Palestina che verrà

II presidente dell'Anp incontra il segretario generale dell'Onu. Poi pronuncia il suo discorso davanti all'aula, attaccando la politica di Israele, accusato di "praticare una pulizia etnica".  Infine l'offerta: "Siamo pronti a tornare al negoziato". Il premier israeliano: "Non servono le risoluzioni internazionali, ma solo la trattativa tra le parti". Intanto è festa nei territori

    REPUBBLICA: Abu Mazen:  "Riconoscere lo Stato palestinese"  Netanyahu: "Vogliono uno Stato senza Pace"






I NOSTRI TEMPI



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Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli Domenica 25 settembre 2011


Il mondo non può più attendere. Diamogli una mano a cambiare. Organizziamo insieme una grande Marcia per la pace e la fratellanza dei popoli. Domenica 25 settembre 2011 Marcia Perugia-Assisi.

  In piedi, costruttori di pace!

Il 25 settembre si rinnova l’appuntamento con la Perugia-Assisi. Si tratta della diciannovesima edizione della storica marcia per la pace, che cade quest’anno a 50 anni dalla prima, quella che organizzò il 24 settembre del 1961 Aldo Capitini, filosofo e pedagogista, tra i primi in Occidente a raccogliere il pensiero di Gandhi sulla nonviolenza. Al di là delle celebrazioni, che non sarebbero piaciute allo stesso Capitini, come ogni volta la Perugia-Assisi sarà occasione di incontro tra realtà variegate dell’impegno sociale e di proposte concrete, dicono gli organizzatori, che possano rendere migliore la vita degli uomini e le relazioni tra i popoli. Ne parliamo con Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, il network di associazioni che organizza l’evento. 

  Fra pochi giorni la Perugia-Assisi. Lotti: “La politica? E’ il problema numero uno”

Un gruppo particolarmente ampio e significativo di Sindaci e Presidenti di provincia e di regione ha deciso di inviare una “Lettera aperta” a tutti i colleghi per invitarli a partecipare alla prossima Marcia Perugia-Assisi del 25 settembre coinvolgendo i cittadini, i giovani e le scuole. Tra questi ci sono i sindaci di Milano, Napoli, Cagliari, Vicenza, Bari e Torino, i presidenti delle Province di Roma, Ancona e Rimini, i presidenti della Regione Toscana, Puglia e Umbria e delle Assemblee Legislative dell’Emilia Romagna e delle Marche.
“Noi ci saremo e ti invitiamo a partecipare coinvolgendo i tuoi concittadini, i giovani e le scuole della tua comunità. Le città sono il posto dove si scaricano tutte le tensioni e i problemi irrisolti del mondo. La crisi globale è già entrata nelle nostre città seminando insicurezza e incertezza in particolar modo tra i cittadini più vulnerabili. E’ dunque innanzitutto nelle città e nei governi locali dove dobbiamo cercare le risposte più concrete ed efficaci ai problemi locali e globali che ci stanno investendo. Per questo, noi ribadiamo che le città, cuore vitale dell’Italia, e i governi locali non devono più essere bersaglio di tagli indiscriminati di risorse ma i luoghi dove più si investe per cercare la via di uscita più rapida ed efficace dalla crisi.”Di seguito il testo completo della Lettera aperta.

  Sindaco chiama sindaco: “Vieni alla Marcia Perugia-Assisi”

Vuoi venire alla Perugia-Assisi ma non te la senti di fare tutta la marcia? Ci sono tanti modi per partecipare!

  Non puoi fare tutta la Marcia? Vieni lo stesso a...

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Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli Domenica 25 settembre 2011/2


Anche quest'anno Pax Christi partecipa alla Marcia Perugia-Assisi. La Tavola della pace diffonde la lettera di Don Nandino Capovilla, coordinatore nazionale di Pax Christi Italia, che invita ad intervenire. 

E' straordinaria la forza che ci spinge a marciare ancora una volta insieme a tutte le donne e gli uomini che, dalla loro indignazione, rigenerano sempre nuove scelte di lotta per la giustizia e la pace. E' una corrente che ha resistito a tutte le dittature, un movimento che ha conosciuto l'euforia dell’onda che irrora di speranza il Paese intero nella difesa dei beni comuni e la risacca di preoccupanti piazze vuote e dannose divisioni interne. 
Pax Christi non ha mai rallentato il passo e pazientemente cammina con tutti a cominciare dalle nostre realtà locali. L'onda del movimento per la pace, nel moto dell'andare e venire, tra mare spumeggiante e sponde abbandonate, ha energie sempre nuove che sono la “nostra ostinazione” (don Primo Mazzolari) e la “nostra prima responsabilità” (don Tonino Bello).

  Tutti alla Perugia-Assisi, partendo da Venezia

... La Marcia della pace non è un rito, è un impegno. Non è una passeggiata, è un'azione politica. E’ un’azione nonviolenta. Questo era chiaro ad Aldo Capitini quando nel 1961 dalla Rocca di Assisi disse: "la pace è troppo importante perché possa essere lasciata nelle mani dei soli governanti".
Dunque, mettiamoci in marcia per ripudiare le guerre di domani avviando da oggi la politica del disarmo.

  ULTIMO APPELLO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

  Vedi anche il nostro post precedente:

Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli Domenica 25 settembre 2011


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Marcia per la pace Perugia – Assisi 1961 – 2011 : la lunga strada della nonviolenza. "La prima marcia"


1961 – 2011 : la lunga strada della nonviolenza. di Mao Valpiana (Presidente nazionale del Movimento Nonviolento)

Domenica 24 settembre 1961 è una data importante per la storia d’Italia: la “marcia per la pace e la fratellanza dei popoli”, ideata da Aldo Capitini, porta il movimento pacifista sul palcoscenico nazionale, fino ad allora occupato solo da partiti e sindacati, e ne fa un protagonista autonomo, originale, ineludibile del panorama politico italiano. 
Quella marcia rimase per tanto tempo semplicemente la “marcia Perugia-Assisi”. Solo diciassette anni dopo (dieci anni dopo la morte di Capitini) divenne “la prima marcia”, quando il Movimento Nonviolento annunciò di voler convocare “la seconda marcia Perugia-Assisi”. È, dunque, la marcia per la pace del 1978 che dà continuità a tutte le altre e che rende storico questo appuntamento.

  La prima marcia

  LE MARCE PER LA PACE PERUGIA-ASSISI

  Leggi anche i nostri post precedenti:
Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli Domenica 25 settembre 2011
Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli Domenica 25 settembre 2011/2



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La lunga marcia della nonviolenza - Dossier di MOSAICO DI PACE


La lunga marcia della nonviolenza

La marcia Perugia-Assisi compie 50 anni.

Storia, interrogativi, domande aperte, prospettive per il movimento per la pace in Italia. A cura di Francesco Comina

Aver mostrato che il pacifismo, 
che la nonviolenza non sono inerte 
e passiva accettazione dei mali esistenti, 
ma sono attivi e in lotta 
con un proprio metodo… 
è un grande risultato della marcia. 
Aldo Capitini

Introduzione al dibattito sulla nonviolenza e la protesta in atto in Europa contro ciò che la politica chiama crisi. E che, invece, è un attacco alla democrazia.
Rodrigo Rivas (economista cileno, già deputato in Parlamento ai tempi di Allende e Neruda)

  Violenza di stato

Aldo Capitini e i principi nonviolenti del suo pensiero: dall’omnicrazia alla compresenza. 
Un messaggio ancora attuale che indica prospettive di azione e sentieri possibili per il futuro.
Enrico Peyretti

  La rivoluzione nonviolenta

Intervista a Fabrizio Truini, studioso e autore di un nuovo libro su Aldo Capitini. 
Per cogliere le ragioni e le radici della rivoluzione nonviolenta.
Luca Sticcotti

  Gettare il seme

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Partecipa alla Marcia Perugia-Assisi e sfila insieme alla Tavola della pace e ad Amnesty International per ricordare le morti nel Mediterraneo.

  1500 morti nel Mediterraneo. Europa dove sei?


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  Si apre domani il Meeting dei “1000 giovani per la pace”. Leggi il programma


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XXX Giornata internazionale per la pace
Fate sentire la vostra voce!

Fate sentire la vostra voce!
Questo lo slogan della Giornata Internazionale della Pace, che il 21 settembre 2011 celebra il suo trentesimo anniversario.
Il 21 settembre di ogni anno in tutto il mondo si celebra la Giornata Internazionale della Pace, da non confondere con la Giornata Mondiale della Pace istituita da Paolo VI. Giunta al suo 30° anniversario, la ricorrenza è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la Risoluzione 36/67 del 1981 per lanciare un invito globale alla nonviolenza.

  Fate sentire la vostra voce!

Oggi l’Onu celebra la Giornata internazionale per la pace ma il mondo sta pensando ad altro. Tutto è incerto, confuso, instabile. I conflitti aumentano insieme alle disuguaglianze, alle sofferenze di miliardi di persone, allo sfruttamento, all'illegalità, alla corruzione, alla devastazione dell’ambiente e delle risorse naturali, al ricorso alla violenza, alla guerra e alla giustizia “fai-da-te”, i traffici di ogni tipo di armi.

  Oggi Giornata Internazionale per la Pace

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Questione immorale e disarmo - Armi, potere, prostituzione, corruzione.

Armi, potere, prostituzione, corruzione.

Non è mia competenza dare valutazioni penali in un’indagine che deve sviluppare il suo corso processuale in ambito giudiziario. Ma è mia competenza civile, anzi mio dovere di cittadino impegnato in un movimento per la pace, ragionare con indignazione operativa sul rapporto tra corsa agli armamenti, logiche di guerra, prostituzione sessuale-umana, corruzione economica-politica. Sembra che tutto si tenga in un blocco orientato al degrado etico-politico pericoloso sia per la democrazia che per la vita di tante persone nel mondo.

  Questione immorale e disarmo di Sergio Paronetto


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Lo sostiene Gianni Alioti, responsabile Ufficio internazionale Fim-Cisl. La creazione di un posto di lavoro nel militare costa quanto una decina di posti nel civile.

    Luciano Bertozzo: Armi (e coscienze) da riconvertire 


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- Salina, capitale del Mediterraneo -
Salina non è soltanto luogo di turismo, ma anche di cultura.

  Salina, capitale del Mediterraneo

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Un uomo di 55 anni si è dato fuoco dopo essersi cosparso di benzina a Salonicco, urlando di non sapere come pagare i propri debiti


 
Un uomo si dà fuoco per i debiti

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IV edizione Festival Uguali_Diversi - 23/25 settembre 2011 a Novellara, Correggio e Bagnolo in Piano (RE)




Da venerdì 23 a domenica 25 settembre a Novellara, Correggio e Bagnolo in Piano è in programma la quarta edizione del Festival Uguali_Diversi. Un percorso, avviato nel 2008, anno europeo del dialogo interculturale, con il primo Festival delle Culture, proseguito nel 2009 con “Immaginare futuro”, per riflettere sulla crisi economico-finanziaria e nel 2010 con “giovani.con. futuro cercasi” per indagare la situazione giovanile.
Quest’anno il comitato scientifico ha scelto la “Terra” al centro degli interventi e tavole rotonde, perché in questa stagione confusa e segnata più dalle chiusure identitarie e dalle paure globali che dall’accoglienza e dal dialogo, sognare una terra più pacifica, vivibile e giusta pare un utopia. Giornalisti, scrittori, docenti universitari, monaci, saggisti ed educatori porteranno il proprio contributo per riflettere su: identità, convivenza, sostenibilità, pace, biodiversità, cibo e natura e offrire occasioni di confronto utili a ricercare una nuova sostenibilità ecologica ed etica e risanare le fratture tra uomo e terra.
Leggi tutto: La quarta edizione del Festival Uguali_Diversi
Nella pianura padana di Novellara dove la percentuale di cittadini immigrati supera quella dei reggiani, la terza edizione del festival del dialogo interculturale. Budget ridottissimo, ospiti internazionali e l'incontro sulla piazza tra italiani e stranieri che vivono e lavorano la stessa terra.

  Uguali_Diversi, inno padano all’integrazione per riconciliarsi con la terra

Comincia domani tra portici e pianura padana, il Festival “Uguali_diversi”, con una quarta edizione speciale dedicata a “Terra”. Sarà proprio una delle province con il più alto tasso di immigrati in Italia a fare da cornice alla manifestazione dedicata a integrazione e sostenibilità.
Terra madre, terra matrigna, terra futura, terra in fiamme e terra malata: sono solo alcuni dei tanti temi che verranno trattati nella tre giorni reggiana, che dal 23 al 25 settembre animerà le cittadine di Novellara, Bagnolo in Piano e Correggio.

  Novellara, al via il festival Uguali_Diversi

  video Promo 2011

  Scarica il Programma completo del Festival (pdf)

  Visita il sito UGUALI_DIVERSI



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La dott.ssa Cassarà, dopo una visita all'ex base Loran, descrive le vergognose condizioni nelle quali vengono tenuti i minori migranti non accompagnati

  Lampedusa, dove muore il diritto

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La ragione, a quanto pare, frequenta mal volentieri il terreno dell’immigrazione...
L’impressione generale è che dietro gli scopi dichiarati, spesso sensati, di questi e altri singoli provvedimenti in materia migratoria si nasconda un altro scopo, perfettamente razionale ma rischioso: incassare voti stigmatizzando gli immigrati. La strategia è apparsa per molto tempo pericolosa per i suoi effetti collaterali, di cui abbiamo dato qualche piccolo esempio, ma pur sempre un efficace strumento acchiappavoti...

    Giovanna Zincone: Immigrazione non fa rima con ragione

Amnesty International si è dichiarata molto preoccupata per la situazione che si è prodotta a Lampedusa negli scorsi giorni e ha chiesto alle autorità italiane di assicurare una risposta che rispetti i diritti umani di tutte le persone che si trovano sull'isola: sia gli abitanti che i migranti e i rifugiati.

    Amnesty International: Una risposta che rispetti i diritti umani

Scontri tra migranti, polizia e isolani. Aggrediti i giornalisti, mentre il governo è assente ingiustificato

    Christian Elia: Lampedusa in fiamme l'indifferenza

Dura presa di posizione della associazione che proprio per far fronte alle necessitò dei migranti ha aperto le sue attività anche in Italia

    Maso Notarianni: Emergency: politiche criminali dietro agli scontri

Lampedusa laboratorio di una precisa volontà politica che gioca sull'emergenza e la creazione del nemico

    Angelo Miotto: Una criminale volontà politica che fa leva sull'esasperazione

Ha passato la notte con un gruppo di ragazzi tunisi e subìto oggi attacchi da parte di cittadini di Lampedusa. Il suo racconto

    Alessio Genovese: La testimonianza da Lampedusa (audio)

A Lampedusa non si rispetta la legge
Permanenza media dei minori sull’isola superiore a tre settimane, contro il limite di 48 ore previsto dalle normative. La denuncia di "Terre des hommes".

    Marco Ratti: Le condizioni igienico-sanitarie sono disperate

    Marco Ratti: Una famiglia in fuga dal Darfur

Rivolta a Lampedusa, parla il parroco don Nastasi: la situazione era insostenibile, c'erano già stati diversi segnali, ma non hanno mai fatto nulla per trasferirli negli altri centri

    Francesco Anfossi: Lampedusa: "Li hanno esasperati" (video)

Usato come un Centro di identificazione e espulsione il centro di Pozzallo è da considerarsi fuorilegge. Ne abbiamo discusso con l'avvocato Paola Ottaviano di Asgi (Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione), che difende alcuni cittadini migranti

    Alessandro Grandi: Pozzallo: il centro senza legge

Dialogo con Fulvio Vassallo Paleologo, professore di Diritto di Asilo e stato costituzionale dello straniero, sul centro di Pozzallo dove i migranti non hanno diritti

    Alessandro Grandi: Pozzallo il centro della vergogna

La situazione dei profughi e rifugiati eritrei in Egitto è sempre più drammatica: da un anno denunciamo il sequestro di persone, a scopo di traffico, di esseri umani che è in atto nel Sinai a danno dei profughi.
C'è un'altra emergenza: le vittime del traffico di essere umani, che vengono presi dalla polizia di frontiera, in teoria sono tutelate dalla legge egiziana emanata un anno fa, in realtà tale legge non viene mai applicata: ad oggi abbiamo centinaia di profughi prima vittime dei trafficanti, ora vittime dello stato nelle diverse stazioni di polizia, in alcuni casi nei campi militari.

    HABESHIA: Emergenza diritti umani dei rifugiati eritrei nei centri di detenzione egiziani






SCUOLA



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Scuole sicure?


Dal IX Rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza delle scuole emerge un quadro poco rassicurante per i genitori e per gli studenti: le scuola italiane non sono sicure: sono prive di certificazioni, necessitano di manutenzione e sono sporche. Nelle classi ci sono distacchi di intonaco, finestre rotte, pavimenti sconnessi e banchi e sedie rotte; e l'1,7% delle aule ha più di 30 alunni.

  Scuola, la sicurezza non corre tra i banchi

Secondo i parametri fissati dai ministeri dell'Istruzione e del Tesoro, in Italia quasi una scuola su tre è "a rischio": il record spetta alla Calabria con più di cinque scuole su dieci, ma anche il Lazio ne conta quattro su dieci. Il risultato è che ogni anno nei plessi scolastici accadono una ventina di incidenti. L'anno scorso, per fortuna, nessuna vittima, ma qualche studente è rimasto ferito

  Leggi tutta l'inchieta di REPUBBLICA: 
LE SCUOLE PERICOLOSE


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Da Famiglia Cristiana il punto sulla situazione della scuola italiana

  La scuola italiana nell'ultimo Rapporto Ocse: Poveri insegnanti, povera scuola

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Ingressi, corridoi e bagni fatiscenti, intonaci cadenti, tendaggi e tapparelle inutilizzabili, scarsa igiene e amianto. Questa l'allarmante situazione di tante scuole italiane.

     Maria Gallelli: Quando le scuole vanno in pezzi

Il ministro a Cortina promette: presto i soldi per le paritarie. E Sernagiotto rilancia l’eliminazione delle materne pubbliche: ne parlerò a Roma con Alfano

  
CORRIERE DEL VENETO: Alla Gelmini piace il "Prima i veneti" "Nessun razzismo, aiuta l'integrazione"

Le classi italiane sono sempre più multiculturali: i figli degli immigrati sono già 750 mila, tra studenti e scolari, provenienti per lo più dalla Romania, dall'Albania dal Marocco e dalla Cina. Peccato che la Gelmini abbia tagliato i 20 milioni di euro per favorire l'apprendimento dell'italiano

  
Corado Giustiniani: Un'altra scuola è possibile?

Diciassette cattedre in cerca di insegnanti e nessun docente che accetti l’incarico, nonostante si tratti di immissione in ruolo, un incarico a tempo indeterminato. Incredibile in territori ad alto tasso di disoccupazione, anche tra laureati. Eppure l’istituto comprensivo Raffaele Viviani di Caivano, a nord di Napoli, è «la scuola di nessuno», è una scuola a rischio, nel Parco Verde, una zona famigerata per spaccio di droga ed altre attività criminali, e non ci sono insegnanti disposti ad andare a insegnare lì.

  
Flavia Amabile: La scuola senza prof

Con una circolare, il ministero dell'Istruzione autorizza l'apertura di corsi con meno di 8 alunni. La normativa della scuola statale impone limiti molto più rigidi. E così nelle private si avalla di fatto l'utilizzo di docenti sottopagati

  
REPUBBLICA: Scuole paritarie, salta tetto minimo Pochi alunni, insegnanti in nero

Il capo dello Stato: "Una scuola moderna ha bisogno di fondi adeguati". Crui sul piede di guerra: dal 2009, finanziamenti calati di oltre il 7%, e l'anno prossimo sarà peggio : "Danni incalcolabili per gli studenti e la ricerca"

  
Manuel Massimo: Istruzione, Napolitano chiede risorse I rettori: "Con i tagli gli atenei chiudono"



LOTTA ALLA MAFIA



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LOTTA ALLE MAFIE: lettera aperta ai cittadini a firma del Procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, Dott. Salvatore De Luca, riguardo il fenomeno dell’estorsione e le denunce fatte tra Barcellona Pozzo di Gotto e Terme Vigliatore


"I cambiamenti sono maturi, le vittime del racket denunciano"
Di seguito il testo integrale della lettera aperta ai cittadini a firma del Procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, Dott. Salvatore De Luca, riguardo il fenomeno dell’estorsione e le denunce fatte tra Barcellona P. G. e Terme Vigliatore
“Le denunzie rese da una pluralità di cittadini di Terme Vigliatore in ordine a due recenti fatti estorsivi inducono ad alcune riflessioni. Innanzi tutto non si può certamente parlare di un fatto isolato, né di una mera coincidenza. Si tratta di fatti che per la loro quantità e qualità lasciano un positivo segno nella coscienza sociale. Mi sembra che significativi cambiamenti siano maturati e stiano maturando in questo territorio. Se l’omertà diffusa è stata una sconfitta per lo Stato, le denunzie delle vittime del racket delle estorsioni sono una grande vittoria per la società e per le istituzioni. Chi subisce un’estorsione denunzia se si fida delle forze dell’ordine e della magistratura; denunzia solo se ritiene che non sarà lasciato solo. Secondo me è proprio quello che è avvenuto pochi giorni orsono in Terme Vigliatore. E’ un ottimo inizio. Possiamo essere fiduciosi senza sentirci degli incurabili ingenui: ci sono tutti i presupposti per andare avanti perché in questo territorio le associazioni antimafia e antiracket, la Chiesa, le forze dell’ordine, la D.D.A. di Messina, la Procura di Barcellona P.G., la Prefettura, con diversi ambiti e competenze, ma condividendo un obiettivo di giustizia, sono veramente pronte ad aiutare le vittime del racket (cito solo alcune associazioni e istituzioni, non per escludere il valore di altre, ma solo perché a quelle sopra indicate si deve rivolgere la vittima in prima battuta). L’operazione condotta dai carabinieri di Barcellona è, secondo me, da manuale. Tutto ha sin qui funzionato alla perfezione. Le persone offese dal reato hanno reso dichiarazioni credibili ed attendibili, subito analiticamente valutate dai magistrati della Procura di Barcellona, i quali hanno trasmesso per competenza il tutto alla Procura di Messina, che il giorno stesso ha richiesto ed ottenuto anche l’applicazione di un PM di Barcellona alla D.D.A. di Messina; così in due giorni l’indagato è stato tratto in arresto; altre vittime hanno reso spontaneamente dichiarazioni accusatorie ed i due sostituti titolari hanno richiesto ed ottenuto in pochi giorni un’altra misura cautelare. Fermo restando l’irrinunciabile principio di diritto della presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva, si deve sottolineare che già due giudici hanno ritenuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, applicando la più grave misura cautelare. Subito le associazioni e le istituzioni hanno preso posizione accanto alle vittime, testimoniando totale solidarietà. Si può, quindi, affermare senza timore di smentite che iniziano ad essere tanti quelli che rifiutano e smentiscono la vecchia paralizzante logica del “le cose sono andate sempre così e continueranno ad andare così”.
Salvatore De Luca, Procuratore di Barcellona P.G.
Leggi anche:

  Tre denunce hanno svelato le "decine" del ...
  Cointeressenze a vari livelli. Il procedimento costola dellla "Tsunami"...
  Mafia. Un altro commerciante denuncia Campisi...
  Chiesto il giudizio per l'ex maresciallo GdF e il Sindaco

                                    
  GUARDA IL VIDEO
L'intervento Procuratore della Repubblica Dott. De Luca per la nascita di "Liberi Tutti" Associzione Antiracket e Antiusura di Barcellona Pozzo di Gotto -12.04.2010

  GUARDA IL VIDEO
L'intervento della Dott.ssa Capizzi - Presidente di "Liberi Tutti" Associzione Antiracket e Antiusura di Barcellona Pozzo di Gotto -12.04.2010

  Leggi anche: Il Procuratore Generale di Messina indagato per Mafia?


  Vedi i nostri post precedenti:

 LOTTA ALLE MAFIE: Barcellona P.G. (ME) - Torna a campeggiare il lenzuolo della rinascita!

"Barcellona Pozzo di Gotto (ME) può rinascere, ora tocca a noi! ..." 

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“A Milano un negoziante su cinque subisce il pizzo”. Intervenendo ieri sera alla presentazione del libro ‘Senza Padrini’ di Filippo Astone (ripresa in video e pubblicata su YouTube dal sito www.stampoantimafioso.it), Giuliano Pisapia ha tuonato contro chi, in passato, non ha riconosciuto questa realta’ di fatto: “una cosa la possiamo dire per certo – ha detto il sindaco -: e’ finito per lo meno a Milano il tempo in cui i rappresentanti delle istituzioni, e i nomi sono ormai noti a tutti, negavano ed escludevano che a Milano e nell’hinterland ci fosse la mafia.

  NARCOMAFIE: Pisapia s'impegna contro la mafia





FEDE E
SPIRITUALITA'



“NON ABBIATE PAURA” - HOREB N. 59 – 2/2011

TRACCE DI SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI

Credevamo che lo sviluppo scientifico, sociale, economico, un certo benessere diffuso ci avesse emancipati dalla paura, e invece si constata quotidianamente che essa, anche se facciamo fatica a dircelo, condiziona la vita. Rimane al fondo, come  realtà strisciante, dissimulata, ma, quanto meno ce l’aspettiamo, essa affiora e condiziona l’orientamento della vita e le scelte concrete. Essa è connessa all’intimo dell’uomo, ognuno porta in se stesso la paura radicale della contingenza e della morte. Sì, si ha paura di morire e quindi della malattia, della stessa vecchiaia e delle rughe. Si ha paura del futuro per la precarietà del lavoro e per il rischio di rimanere disoccupati. Si ha paura nel mondo degli affetti per la fragilità umana che accompagna le scelte. Si ha paura dell’altro perché potrebbe intaccare i nostri orizzonti, i nostri interessi, i nostri privilegi...

Questo l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma e valorizzi il quotidiano.

  Editoriale (Pdf)

  Sommario (Pdf)


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  La Bibbia in un frammento

“Il mio amato
è mio e io
sono sua...
Io sono
del mio amato
e il mio amato
è mio.
 (Cantico 2,16; 6,3)

  Gianfranco Ravasi: Io e il mio amato


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EUCARESTIA come PACE e AZIONE NONVIOLENTA - Sono credibili le nostre eucaristie?


EUCARESTIA come PACE e AZIONE NONVIOLENTA
Sono credibili le nostre eucaristie?
contributo all'incontro "Ma voi non così"  Roma 17-18 settembre 2011

Un’espressione famosa di Giovanni Paolo II, titolo del messaggio per la Giornata mondiale della pace 2002, è “Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono”. Oggi possiamo dire che non c’è eucaristia senza pace, giustizia, perdono e rispetto del creato. Lo shalom messianico s’intreccia col pane eucaristico e con la “coerenza eucaristica” (“Sacramentum caritatis”, 2007, 83). Indico alcuni percorsi eucaristici per il "popolo di Dio" in cammino. Non c’è eucaristia senza disarmo, disarmo delle menti, dei cuori, delle culture, delle religioni, dell’economia, della politica, del linguaggio, dei gesti: “disarmo integrale” annunciava Giovanni XXIII nella “Pacem in terris” (61, cfr 59-67), disarmo delle armi, delle basi militari e della corsa agli armamenti, per la riconversione delle spese militari, dei 15 miliardi di euro che l’Italia spenderà per 131 cacciabombardieri F 35 (assemblati a Cameri), trasformazione civile della presenza militare in Afghanistan, conclusione della guerra in Libia, cooperazione internazionale, politica di pace con mezzi di pace (cfr SC, 90). Se ne è parlato a lungo anche durante la Convocazione ecumenica di Kingston orientata alla definizione della "pace giusta". Eucaristia è anche sviluppo dell’ecumenismo che è vivere il ministero di ricerca della pace. Eucaristia come pace è, quindi, opporsi alla guerra come “avventura senza ritorno”. 

    Sono credibili le nostre eucaristie? di Sergio Paronetto (Pax Christi)

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"Liturgia e iniziazione cristiana: la maternità della Chiesa" di Bruno Forte


Liturgia e iniziazione cristiana: la maternità della Chiesa
(62a Settimana Liturgica nazionale Trieste, 25 Agosto 2011)
di Bruno Forte Arcivescovo di Chieti-Vasto

Nella terza parte del Simbolo Apostolico, lì dove si confessa la fede nello Spirito Santo e si fa memoria della Sua opera nel tempo, si trova l’espressione «communio sanctorum», la «comunione dei santi», riferita alla Chiesa. In questa formula, attestata già alla fine del secolo IV, risuona l’eco della “comunione” dello Spirito Santo, di cui parla il Nuovo Testamento (cf. 2 Cor 13,13). 
Il significato dell’espressione può essere colto a diversi livelli: il primo è quello implicito, ma fondamentale, che la riferisce all’opera dello Spirito Santo. La «communio sanctorum» è anzitutto «communio Sancti»: Colui che è il Santo santifica i suoi; la santità può essere attribuita alla «communio» perché lo Spirito, santo e santificatore, santifica la Chiesa, unificandola nella comunione. Il secondo livello di significato è quello che intende il genitivo come neutro, riferito alle realtà sante (i «sancta»), per cui l’espressione viene a indicare la partecipazione ai beni e ai mezzi della salvezza, e quindi ai sacramenti, specialmente al battesimo e all’eucaristia. Qualora invece si dia al genitivo «sanctorum» il significato personale, la formula rinvia ai «santi», alle donne e agli uomini santificati dallo Spirito e alla loro comunione nel tempo e per l’eternità. 
I tre livelli di significato di «communio sanctorum» sono tra loro in un rapporto profondo e inscindibile, perché è lo stesso e unico Spirito che attraverso i santi doni edifica la «comunione dei santi...

    Liturgia e iniziazione cristiana: la maternità della Chiesa (pdf)


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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni


  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Cambio al vertice di Civiltà Cattolica


Cambio al vertice di Civiltà Cattolica 
di Vania De Luca
Video Trasmesso da Rainews24
UN NUOVO DIRETTORE ALLA «CIVILTA' CATTOLICA» . L'8 settembre viene nominato dal Padre Generale della Compagnia di Gesù il nuovo direttore della rivista - la più antica d'Italia - sulla quale scrivono soltanto gesuiti. Si tratta di padre Antonino Spadaro, nato a Messina il 6 luglio 1966. Ordinato presbitero il 21 dicembre 1996.

  video

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Il vangelo che abbiamo ricevuto. Uno spazio libero di comunione, confronto e ricerca sinodale - 4° incontro nazionale «Ma voi non così» (Luca 22, 25) - Roma 17-18 Settembre 2011


Dunque, «noi non così» è il titolo del prossimo incontro del “Vangelo che abbiamo ricevuto”, in programma a Roma il prossimo 17-18 settembre (v. Adista n. 58/11). Noi che pensiamo la centralità dell'eucaristia e che vediamo troppe persone presenti a un rito – per definizione catechistica – cristiano, ma che converte poco la vita. Noi che troppe volte facciamo meditazione individuale durante la messa senza vera partecipazione perché sentiamo di non essere dentro una comunità autentica.
Che cosa propone oggi sull'esperienza centrale della fede la Chiesa al suo massimo livello?

    “Il Vangelo che abbiamo ricevuto” Un’Eucaristia che non converte di Giancarla Codrignani

    Lettera invito

17-18 settembre: Il vangelo che abbiamo ricevuto.
Uno spazio libero di comunione, confronto e ricerca sinodale
4° incontro nazionale
«Ma voi non così» (Luca 22, 25)
Roma – 17-18 Settembre 2011 – Domus Pacis – Via di Torre Rossa, 94

    PROGRAMMA

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«Laicità vo’ cercando: nella Chiesa, nella società, nel mondo»
XV edizione della Festa dei popoli 2011 (Bologna, Eremo di Ronzano, 23-25 settembre)


La Festa dei popoli, tradizionale appuntamento-incontro settembrino per i bolognesi (via di Gaibola 18), promosso dalla Comunità dei Servi di Maria di Ronzano, dall’Associazione Amici di Ronzano e dal Gruppo missionario di Ronzano, con il sostegno e la partecipazione di varie associazioni, giunge quest’anno alla sua quindicesima edizione.
Il tema stavolta è: "Laicità vo’ cercando: nella Chiesa, nella società, nel mondo".
Argomento particolarmente attuale e pregnante. Infatti, mentre nel mondo arabo spirano venti di libertà e democrazia, sussulti autoritari e integralisti agitano non poche altre aree del pianeta. La risposta a tutto ciò?

    Bologna: incontri su religione e laicità all’Eremo di Ronzano

    Guarda:
  • Programma
  • Pieghevole (pdf)

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‎"Cristiani e nonviolenti" di mons. Luigi Bettazzi


La nonviolenza attiva ha radici profonde nel Vangelo. È espressione del Mistero trinitario e caratteristica della vita di Gesù.
di mons. Luigi Bettazzi (Vescovo emerito di Ivrea - Presidente Centro Studi Economico Sociali per la Pace – Pax Christi)

La nonviolenza attiva è uno dei test più significativi per i cristiani. È stato, infatti, il centro della testimonianza di Gesù, Dio fatto uomo per insegnarci che, mentre la spinta perversa – quella che deriva dal peccato d’origine – porta il nostro io a ergersi al di sopra di Dio e degli altri, l’amore – che è la realtà, perché Dio è Amore – si esprime come accoglienza e come donazione. Gesù l’ha testimoniato con la sua vita e la sua morte e ce l’ha proposto con il significativo comandamento: “Ma io vi dico di non opporvi al maligno; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole... toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello” (Mt 5, 38-40). Che non è un invito alla passività, bensì l’impegno a rispondere alla violenza non con un’altra violenza, bensì in modo che anche l’altro cessi dalla violenza...

  Cristiani e nonviolenti


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Mons. Francesco Montenegro, un vescovo che vive il proprio ministero come "servizio"


L'arcivescovo mons. Francesco Montenegro tra impegno sociale e speranza cristiana

Daniela Spalanca intervista Monsignor Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento.

  Video


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Nel 21° anniversario della morte la Beatificazione di Rosario Livatino 'Giudice santo' temuto dalla mafia


Erano passate da poco le 8.30 quella mattina del 21 settembre 1990. Rosario Livatino, che il 3 ottobre avrebbe compiuto 38 anni, a bordo della sua Ford Fiesta di colore rosso, da Canicattì dove abitava si stava recando al tribunale di Agrigento. Il magistrato stava percorrendo i duecento metri del viadotto San Benedetto, a tre chilometri dalla città dei templi, quando una Fiat Uno e una moto di grossa cilindrata lo affiancano costringendolo a fermarsi sulla barriera di protezione della strada statale. I sicari sparano numerosi colpi di pistola. Rosario Livatino tenta una disperata fuga, ma viene bloccato. Sceso dal mezzo, cerca scampo nella scarpata sottostante, ma viene finito con una scarica di colpi.
Muore cosi', 21 anni fa, il 'giudice santo' temuto dai mafiosi.
Sul posto arrivano i colleghi: da Palermo anche l'allora procuratore aggiunto Giovanni Falcone, e da Marsala Paolo Borsellino. Per la morte di Rosario Livatino, di cui inizia oggi il processo di canonizzazione, sono stati individuati i componenti del commando omicida e i mandanti, tutti condannati all'ergastolo. Secondo la sentenza, e' stato ucciso perché "perseguiva le cosche mafioseimpedendone l'attivita' criminale, laddove si sarebbe preteso un trattamento lassista, cioè una gestione giudiziaria se non compiacente, almeno, pur inconsapevolmente, debole, che e' poi quella non rara che ha consentito la proliferazione, il rafforzamento e l'espansione della mafia".

  CANONIZZAZIONE LIVATINO, IL GIUDICE CHE FACEVA PAURA AI BOSS

  Leggi anche il nostro post:

20° anniversario della morte di Rosario Livatino


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Uomini nuovi e più coraggio di Bruno Forte


Esiste una questione morale nell'attuale crisi che attraversa il Paese? La domanda è retorica, perché agli occhi di tutti è evidente che l'etica pubblica e quella personale che la sorregge sono spaventosamente assenti in larga parte della scena nazionale, come dimostrano gli scandali che vanno emergendo e che colpiscono figure di non poco peso dell'una e dell'altra parte politica.
Il "disgusto", di cui più volte io stesso ho parlato di fronte a questo scenario, è ormai avvertito da tanta gente comune, quella cui dovrebbero dare ascolto e voce i rappresentanti del popolo sovrano. Da più parti s'invocano "passi indietro" necessari e doverosi che andrebbero fatti da protagonisti di primo piano, anche se, talvolta, i pulpiti da cui provengono simili appelli non appaiono i più credibili, pilotati come sono da interessi di parte e spesso avanzati da persone non certo in prima linea nell'accettare i sacrifici richiesti a tutti, che vistosamente risparmiano proprio la "casta".
Sento montare nelle coscienze sconcerto e disorientamento: la barca fa acqua, c'è chi pensa seriamente che sia a rischio di affondare, e i timonieri della nave litigano su aggiustamenti di rotta che non sembrano in grado di raddrizzarla.

  Uomini nuovi e più coraggio di Bruno Forte

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Nigrizia, Pax Christi e il Monastero del bene comune s’interrogano su quanto è uscito dal recente Festival della Dottrina sociale della chiesa, tenutosi a Verona. E ricordano che il Vangelo, ma anche encicliche e documenti pontifici, danno precisi orientamenti su denaro e povertà, guerra e pace. Servirebbero meno proclami, più autocritica e chiare priorità.

  NIGRIZIA: I cattolici e il dopo Festival





POLITICA


  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Chiesa e politica: cattolici uniti nel silenzio?


Il sostegno che i vertici della Chiesa continuano a dare a Berlusconi è non solo uno scandalo, ma sta sfiorando l'incomprensibile. Che altro deve fare il capo di governo, perché i custodi del cattolicesimo dicano la nuda parola: "Ora basta"?...
... Diceva Ilario di Poitiers all'imperatore Costanzo, nel IV secolo dC: "Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga; non ci flagella la schiena ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni (dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci la morte; non ci spinge verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo; non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l'anima con il denaro".

  Lo strano silenzio della Chiesa di Barbara Spinelli

La chiesa cattolica ha interessi politici e sociali di prima grandezza in Italia, e il Concordato è lo strumento di mutua protezione che stato e chiesa si sono dati e hanno rinnovato, nella Costituzione del 1948, per mantenere la pace religiosa.
Tra le macerie culturali e istituzionali lasciati dal berlusconismo, vi è anche la comprensione dell’importanza politica di quel patto. Ne è testimone la ripetuta domanda retorica di quanti si indignano per la scarsa indignazione dei cattolici verso Berlusconi: «Ma la chiesa, che fa di fronte a Berlusconi?»...

  Bunga bunga e silenzi cattolici di Massimo Faggioli

Il mondo cattolico in queste settimane rivela un attivismo inedito: qualcosa che non si avvertiva da una ventina d'anni. È il fermento di chi scruta le crepe nell'iceberg del berlusconismo. Cerca di calcolare le accelerazioni che il disgelo potrebbe provocare. E spera di intercettarne e filtrarne la forza, senza esserne travolto. Di nuovo, si tratta di affrontare una fase di transizione.

  CRESCE L'ATTIVISMO DEI CATTOLICI MA L'UNITÀ È UN SOGNO LONTANO di Massimo Franco

... Oltre gli «schematismi», il problema è più profondo, considera: «La fine della Dc e quindi del partito prevalente dei cattolici ha reso più evidente che i cattolici sono in ogni schieramento», ma oggi il problema è quello «della loro visibilità ed efficacia». Di qui la richiesta di impegno, non solo politico: «Lo sforzo è arginare la tendenza negativa che riduce il cristianesimo a una subcultura, mette in pericolo la stessa tradizione della fede e impoverisce il Paese». Però c'è ancora da lavorare, riflette lo storico (e fondatore di Sant'Egidio) Andrea Riccardi: «Io credo che questo mondo debba muoversi con i suoi tempi, che non sono lentissimi ma neanche quelli delle cronache di una politica solo urlata»...

  L'IDEA DI RIPARTIRE DA UNA RETE BIANCA di Gian Guido Vecchi

... La questione è molto chiara e va posta senza ambiguità: l'associazionismo cattolico deve aggregarsi per darsi un progetto politico che affronti l'emergenza civile del Paese. Queste organizzazioni hanno milioni di iscritti e hanno formato classi dirigenti presenti e rispettate nelle realtà locali. È una ricchezza importante per il Paese che non chiede di essere schierata contro nessuno, ma può essere richiamata all'alto compito civile di operare per costituire il nucleo di una più lunga alleanza, aperta a tutte le energie disponibili a porsi al servizio dello Stato democratico e laico della Costituzione.
È la risposta necessaria che si deve dare per contrastare la condanna al declino, per recuperare il nostro giusto posto in Europa, per riconquistare le condizioni di unità sociale e morale della nazione...

  PER LE ASSOCIAZIONI DELLA BASE È TEMPO DI TORNARE PROTAGONISTE di Roberto Mazzotta

  Vedi anche il nostro precedente post:
Chiesa e politica: oggi è ancora lecito sognare?


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Ospiti di Gad Lenrner: Umberto Galimberti, Roberto Perotti, Sofia Ventura, Guido Viale, Massimo Corsaro, Dimitri Deliolanes, Giuliano Binasca

L’Infedele vi racconterà il default già in corso nella vicina Grecia, e le sue prossime ripercussioni in Italia, sinistramente annunciate dalla Borsa. Lo faremo, come vedrete, e con ospiti eccellenti. Ma come si fa a ignorare il giogo della pornopolitica che ci seppellisce di discredito, proprio quando la credibilità della classe dirigente viene reputata ovunque fattore decisivo per la fiducia dei mercati?...

  Gad Lerner: L’Infedele: il default e la pornopolitica

  L'INFEDELE: IL DEFAULT E LA PORNOPOLITICA (video)


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Cos'altro può succedere? Intercettazioni shock, politica senza guida, indici economici nel più profondo rosso. Coa attendersi e come uscirne è il tema della puntata. Ospiti di Giovanni Flori, tra gli altri, il vicesegretario del PD Enrico Letta, il ministro per i rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, il magistrato Piercamillo Davigo, il vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini, la filosofa Michela Marzano. E ancora: Aurelio Regina, presidente di Confindustria e Unindustria Lazio, Maurizio Belpietro, direttore di Libero e Gianluca Verzelli, vice direttore centrale Banca Akros.

In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza

  BALLARO': FITTO, LETTA E DAVIGO  (video)

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«Altre domande?», ha tagliato corto ieri il premier Berlusconi quando gli hanno chiesto cosa pensasse dell'assenza di Giulio Tremonti nella votazione parlamentare per l'arresto di Milanese, consigliere del ministro. Altre domande? In effetti ce ne sarebbero. Per esempio: è possibile che il presidente del Consiglio e il ministro dell'Economia si trattino pubblicamente come nemici e non perdano occasione per punzecchiarsi, darsi sulla voce, mostrare a ogni occasione insofferenza reciproca e addirittura rancore? Un'altra domanda: che spettacolo è quello di un rapporto così lacerato tra premier e ministro dell'Economia quando nel mondo finanziario internazionale è tempesta perfetta, l'Italia è declassata da un'agenzia di rating e gli italiani sono chiamati a fare sacrifici durissimi?

  Pierluigi Battista: Un litigio che fa male

Non sappiamo neppure se i 53 miliardi che dovrebbero entrare nelle casse dello Stato basteranno. Ma per recuperarli sono ricorsi alle solite tasse sui dipendenti. Come sempre.

  Roberto Jucci: Manovra: solo tasse, sempre tasse

La maggioranza degli italiani ha ormai chiara la situazione in cui versa il paese, tra crisi politica, economica e morale.

  Angelo Bertani: Perché i cattolici sono assenti?

Nel dossier di Europa tutti gli articoli e gli interventi sul referendum per abrogare la legge elettorale di Berlusconi e Calderoli

  EUROPA: Contro il Porcellum

La notizia del giorno è che il governo regge, seppure a malapena, ma il Paese non regge più. Basta solo confrontare, ancora una volta, ciò che ieri accadeva dentro e fuori il Palazzo, per capire fino a che punto è arrivato lo scollamento.

  Marcello Sorgi: Il governo regge l'Italia no

Un unico termine è veramente appropriato per descrivere la situazione di ieri sui mercati internazionali, una situazione in cui tutto è andato giù, le azioni come i titoli di stato, il petrolio come l’oro, le piazze asiatiche come quelle europee e americane. Si tratta di un vocabolo che i mezzi di informazione usano malvolentieri per le implicazioni negative che evoca. Questo termine è «panico», un senso misterioso di sgomento a tutto campo, una voglia di scappare a qualsiasi costo che fa abbandonare, a chi ne è vittima, qualsiasi pretesa di razionalità.

  Mario Deaglio: Separare la speculazione dal credito





 BENEDETTO XVI
 


      Angelus - 18 settembre 2011 (Castel Gandolfo)


     Viaggio Apostolico in Germania (22-25 settembre 2011) 


OPINIONI E COMMENTI

  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)



Il viaggio di Benedetto XVI in Germania


In Germania molti aspettano la visita del Papa, nonostante dissensi che sono naturali in una società secolarizzata, e legittimi se vengono espressi in modo civile: è sorridente Benedetto XVI quando incontra i giornalisti volando verso il cielo sopra Berlino e risponde alla domanda sulle polemiche preventive al viaggio, consuete e certo non gentili, come invece lui si dimostra in ogni circostanza. "Vado con gioia nella mia Germania e sono felice di portare Cristo nella mia terra" dice ancora, sintetizzando così lo scopo di questo terzo ritorno in patria, per la prima volta in forma ufficiale dopo i viaggi a Colonia e in Baviera.

  Religione e libertà

  video: Benedetto XVI: in Germania tanta gente mi aspetta con gioia

"Solo un Papa ci può salvare. (...) Ieri, nello splendido discorso tenuto al Bundestag, il Parlamento della sua patria, è riemerso in chiara, mite e fulgidissima luce - la luce dell'intelligenza e della ragione - quel formidabile professor Ratzinger che fu eletto alla guida della chiesa di Roma su una piattaforma di lotta intellettuale ed etica alla deriva relativista e nichilista dell'occidente moderno. Che solo un Papa può salvare (altro che il Dio oscuro di Martin Heidegger)".
"Benedetto ha sorpreso tutti. Niente afflato pastorale minimalista, niente catechesi ordinaria, e invece un energico, nitido e straordinario richiamo alla sostanza di ciò che è politico, pubblico, e alla questione filosofico-giuridica di come si possa fare la cosa giusta, condurre una vita giusta, reggere governi e stati giusti, fare leggi giuste in un mondo che non dipende più dalla tradizione, dall'autorevolezza intrinseca della fede, ma dalla democrazia maggioritaria"

  Benedetto XVI in Germania, Ferrara: "Solo un Papa ci può salvare"

  video: Il Papa al Bundestag: natura e ragione vere fonti del diritto

A cinque anni dal discorso di Ratisbona, proprio in Germania Benedetto XVI ricuce lo strappo con l'Islam. Nell'incontro alla nunziatura di Berlino con i rappresentanti delle comunità musulmane, il Papa affida all'imminentemeeting interreligioso di Assisi del 27 ottobre il compito di ravvivare il dialogo tra i due monoteismi.

  E il Papa ricuce lo “strappo” di Ratisbona

Nella seconda giornata del suo viaggio apostolico in Germania, Benedetto XVI ha presieduto la Celebrazione Ecumenica nella chiesa dell'ex convento degli Agostiniani di Erfurt, alla presenza di circa 300 persone, rappresentanti della Chiesa Evangelica di Germania e delle altre Chiese Protestanti tedesche.

  video: L'uomo è stato creato per Dio e ha bisogno di Lui

  Visita la pagina della Santa Sede Viaggio Apostolico in Germania (22-25 settembre 2011)



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Nel tradizionale colloquio con i giornalisti in aereo verso la meta del viaggio, il Papa ha anticipato alcuni temi della sua visita. “Capisco – ha detto - le vittime di abusi che lasciano la Chiesa”

  Giacomo Galeazzi: Quell'intervista al volo

Il Papa dice in aereo ai giornalisti: «Posso capire chi esce dalla Chiesa per la pedofilia del clero». E aggiunge che trova «normale» che in una società pluralista vi sia anche chi contesta — purché in maniera «civile» — la visita del Papa.

  Luigi Accattoli: La voglia di verità in quelle parole (pdf)

E’ cominciato il difficile viaggio del Papa in Germania. Ratzinger vuole rilanciare i temi del suo pontificato: sana laicità, alleanza fede-ragione, emergenza educativa

  Giacomo Galeazzi: Germania, la sfida (in casa) di Benedetto








 
   Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità  

         

 


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      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm