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Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale
"QUELLI DELLA VIA"
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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In
Somalia, Kenya ed Etiopia sono migliaia di persone prive di cibo e
acqua. L'area sta attraversando la peggiore crisi alimentare degli
ultimi 60 anni.
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Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite
C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: “Carestia Corno d’Africa 2011”.
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
ƒ UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
ƒ Banca Prossima, via Aurelia 796, Roma - Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
ƒ Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma – Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384
ƒ Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113
ƒ CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d’ufficio)
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Sono in corso disordini, dopo
che il governo ha imposto ai media di non rendere noti i dati parziali.
Che danno in vantaggio il leader dell’opposizione Michael Sata sul
presidente uscente Rupiah Banda.
NIGRIZIA: Zambia, voto insanguinato
L'OLP presenterà al Segretario Generale delle Nazioni Unite richiesta formale di ammissione in qualità di Stato Membro
Grazia Careccia: Stato paletinese, percorso ad ostacoli
Nelle prossime ore, Mahmoud
Abbas chiederà alle Nazioni Unite il riconoscimento della Palestina. E
israeliani, americani e europei sono sottosopra. Eppure, gli effetti
della sua iniziativa non sono chiari a nessuno
Francesca Borri: Indovina chi viene all'Onu
Dopo la delusione Obama, si
attende il discorso di Abbas, mentre continuano le pressioni sugli
indecisi del Consiglio di Sicurezza
Grazia Careccia: La Palestina che verrà
II presidente dell'Anp incontra
il segretario generale dell'Onu. Poi pronuncia il suo discorso davanti
all'aula, attaccando la politica di Israele, accusato di "praticare una
pulizia etnica". Infine l'offerta: "Siamo pronti a tornare al
negoziato". Il premier israeliano: "Non servono le risoluzioni
internazionali, ma solo la trattativa tra le parti". Intanto è festa
nei territori
REPUBBLICA: Abu Mazen: "Riconoscere lo Stato palestinese" Netanyahu: "Vogliono uno Stato senza Pace"
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Il mondo non può più attendere. Diamogli una mano a cambiare.
Organizziamo insieme una grande Marcia per la pace e la fratellanza dei
popoli. Domenica 25 settembre 2011 Marcia Perugia-Assisi.
In piedi, costruttori di pace!
Il 25 settembre si rinnova
l’appuntamento con la Perugia-Assisi. Si tratta della diciannovesima
edizione della storica marcia per la pace, che cade quest’anno a 50
anni dalla prima, quella che organizzò il 24 settembre del 1961 Aldo
Capitini, filosofo e pedagogista, tra i primi in Occidente a
raccogliere il pensiero di Gandhi sulla nonviolenza. Al di là delle
celebrazioni, che non sarebbero piaciute allo stesso Capitini, come
ogni volta la Perugia-Assisi sarà occasione di incontro tra realtà
variegate dell’impegno sociale e di proposte concrete, dicono gli
organizzatori, che possano rendere migliore la vita degli uomini e le
relazioni tra i popoli. Ne parliamo con Flavio Lotti, coordinatore
della Tavola della pace, il network di associazioni che organizza
l’evento.
Fra pochi giorni la Perugia-Assisi. Lotti: “La politica? E’ il problema numero uno”
Un gruppo particolarmente ampio
e significativo di Sindaci e Presidenti di provincia e di regione ha
deciso di inviare una “Lettera aperta” a tutti i colleghi per invitarli
a partecipare alla prossima Marcia Perugia-Assisi del 25
settembre coinvolgendo i cittadini, i giovani e le scuole. Tra
questi ci sono i sindaci di Milano, Napoli, Cagliari, Vicenza, Bari e
Torino, i presidenti delle Province di Roma, Ancona e Rimini, i
presidenti della Regione Toscana, Puglia e Umbria e delle Assemblee
Legislative dell’Emilia Romagna e delle Marche.
“Noi ci saremo e ti invitiamo a partecipare coinvolgendo i tuoi
concittadini, i giovani e le scuole della tua comunità. Le città sono
il posto dove si scaricano tutte le tensioni e i problemi irrisolti del
mondo. La crisi globale è già entrata nelle nostre città seminando
insicurezza e incertezza in particolar modo tra i cittadini più
vulnerabili. E’ dunque innanzitutto nelle città e nei governi locali
dove dobbiamo cercare le risposte più concrete ed efficaci ai problemi
locali e globali che ci stanno investendo. Per questo, noi ribadiamo
che le città, cuore vitale dell’Italia, e i governi locali non devono
più essere bersaglio di tagli indiscriminati di risorse ma i luoghi
dove più si investe per cercare la via di uscita più rapida ed efficace
dalla crisi.”Di seguito il testo completo della Lettera aperta.
Sindaco chiama sindaco: “Vieni alla Marcia Perugia-Assisi”
Vuoi venire alla Perugia-Assisi ma non te la senti di fare tutta la marcia? Ci sono tanti modi per partecipare!
Non puoi fare tutta la Marcia? Vieni lo stesso a...
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Anche quest'anno Pax Christi
partecipa alla Marcia Perugia-Assisi. La Tavola della pace diffonde la
lettera di Don Nandino Capovilla, coordinatore nazionale di Pax Christi
Italia, che invita ad intervenire.
E' straordinaria la forza che
ci spinge a marciare ancora una volta insieme a tutte le donne e gli
uomini che, dalla loro indignazione, rigenerano sempre nuove scelte di
lotta per la giustizia e la pace. E' una corrente che ha resistito a
tutte le dittature, un movimento che ha conosciuto l'euforia dell’onda
che irrora di speranza il Paese intero nella difesa dei beni comuni e
la risacca di preoccupanti piazze vuote e dannose divisioni
interne.
Pax Christi non ha mai
rallentato il passo e pazientemente cammina con tutti a cominciare
dalle nostre realtà locali. L'onda del movimento per la pace, nel moto
dell'andare e venire, tra mare spumeggiante e sponde abbandonate, ha
energie sempre nuove che sono la “nostra ostinazione” (don Primo
Mazzolari) e la “nostra prima responsabilità” (don Tonino Bello).
Tutti alla Perugia-Assisi, partendo da Venezia
... La Marcia della pace non è un
rito, è un impegno. Non è una passeggiata, è un'azione politica. E’
un’azione nonviolenta. Questo era chiaro ad Aldo Capitini quando nel
1961 dalla Rocca di Assisi disse: "la pace è troppo
importante perché possa essere lasciata nelle mani dei soli
governanti". Dunque, mettiamoci in marcia per ripudiare le guerre di domani avviando da oggi la politica del disarmo.
ULTIMO APPELLO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Vedi anche il nostro post precedente:
Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli Domenica 25 settembre 2011
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1961 – 2011 : la lunga strada della nonviolenza. di Mao Valpiana (Presidente nazionale del Movimento Nonviolento)
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La lunga marcia della nonviolenza - Dossier di MOSAICO DI PACE
La lunga marcia della nonviolenza
La marcia Perugia-Assisi compie 50 anni.
Storia, interrogativi, domande aperte, prospettive per il movimento per la pace in Italia. A cura di Francesco Comina
Aver mostrato che il pacifismo,
che la nonviolenza non sono inerte
e passiva accettazione dei mali esistenti,
ma sono attivi e in lotta
con un proprio metodo…
è un grande risultato della marcia.
Aldo Capitini
Introduzione al dibattito sulla nonviolenza e la protesta in atto in
Europa contro ciò che la politica chiama crisi. E che, invece, è un
attacco alla democrazia.
Rodrigo Rivas (economista cileno, già deputato in Parlamento ai tempi di Allende e Neruda)
Violenza di stato
Aldo Capitini e i principi nonviolenti del suo pensiero: dall’omnicrazia alla compresenza.
Un messaggio ancora attuale che indica prospettive di azione e sentieri possibili per il futuro.
Enrico Peyretti
La rivoluzione nonviolenta
Intervista a Fabrizio Truini, studioso e autore di un nuovo libro su Aldo Capitini.
Per cogliere le ragioni e le radici della rivoluzione nonviolenta.
Luca Sticcotti
Gettare il seme
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Partecipa alla Marcia
Perugia-Assisi e sfila insieme alla Tavola della pace e ad Amnesty
International per ricordare le morti nel Mediterraneo.
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Fate sentire la vostra voce!
Questo lo slogan della Giornata Internazionale della Pace, che il 21 settembre 2011 celebra il suo trentesimo anniversario.
Il 21 settembre di ogni anno in tutto il mondo si celebra la Giornata
Internazionale della Pace, da non confondere con la Giornata Mondiale
della Pace istituita da Paolo VI. Giunta al suo 30° anniversario, la
ricorrenza è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni
Unite con la Risoluzione 36/67 del 1981 per lanciare un invito globale
alla nonviolenza.
Fate sentire la vostra voce!
Oggi l’Onu celebra la Giornata
internazionale per la pace ma il mondo sta pensando ad altro. Tutto è
incerto, confuso, instabile. I conflitti aumentano insieme alle
disuguaglianze, alle sofferenze di miliardi di persone, allo
sfruttamento, all'illegalità, alla corruzione, alla devastazione
dell’ambiente e delle risorse naturali, al ricorso alla violenza, alla
guerra e alla giustizia “fai-da-te”, i traffici di ogni tipo di armi.
Oggi Giornata Internazionale per la Pace
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Armi, potere, prostituzione, corruzione.
Non è mia competenza dare
valutazioni penali in un’indagine che deve sviluppare il suo corso
processuale in ambito giudiziario. Ma è mia competenza civile, anzi mio
dovere di cittadino impegnato in un movimento per la pace, ragionare
con indignazione operativa sul rapporto tra corsa agli armamenti,
logiche di guerra, prostituzione sessuale-umana, corruzione
economica-politica. Sembra che tutto si tenga in un blocco orientato al
degrado etico-politico pericoloso sia per la democrazia che per la vita
di tante persone nel mondo.
Questione immorale e disarmo di Sergio Paronetto
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Lo sostiene Gianni Alioti,
responsabile Ufficio internazionale Fim-Cisl. La creazione di un posto
di lavoro nel militare costa quanto una decina di posti nel civile.
Luciano Bertozzo: Armi (e coscienze) da riconvertire
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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
- Salina, capitale del Mediterraneo -
Salina non è soltanto luogo di turismo, ma anche di cultura.
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Un uomo di 55 anni si è
dato fuoco dopo essersi cosparso di benzina a Salonicco, urlando di non
sapere come pagare i propri debiti
Un uomo si dà fuoco per i debiti
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Da venerdì 23 a domenica 25
settembre a Novellara, Correggio e Bagnolo in Piano è in programma la
quarta edizione del Festival Uguali_Diversi. Un percorso, avviato nel
2008, anno europeo del dialogo interculturale, con il primo Festival
delle Culture, proseguito nel 2009 con “Immaginare futuro”, per
riflettere sulla crisi economico-finanziaria e nel 2010 con
“giovani.con. futuro cercasi” per indagare la situazione giovanile.
Quest’anno il comitato scientifico ha scelto la “Terra” al centro degli
interventi e tavole rotonde, perché in questa stagione confusa e
segnata più dalle chiusure identitarie e dalle paure globali che
dall’accoglienza e dal dialogo, sognare una terra più pacifica,
vivibile e giusta pare un utopia. Giornalisti, scrittori, docenti
universitari, monaci, saggisti ed educatori porteranno il proprio
contributo per riflettere su: identità, convivenza, sostenibilità,
pace, biodiversità, cibo e natura e offrire occasioni di confronto
utili a ricercare una nuova sostenibilità ecologica ed etica e risanare
le fratture tra uomo e terra.
Leggi tutto: La quarta edizione del Festival Uguali_Diversi
Nella pianura padana di Novellara dove la percentuale di cittadini
immigrati supera quella dei reggiani, la terza edizione del festival
del dialogo interculturale. Budget ridottissimo, ospiti internazionali
e l'incontro sulla piazza tra italiani e stranieri che vivono e
lavorano la stessa terra.
Uguali_Diversi, inno padano all’integrazione per riconciliarsi con la terra
Comincia domani tra portici e
pianura padana, il Festival “Uguali_diversi”, con una quarta edizione
speciale dedicata a “Terra”. Sarà proprio una delle province con il più
alto tasso di immigrati in Italia a fare da cornice alla manifestazione
dedicata a integrazione e sostenibilità.
Terra madre, terra matrigna, terra futura, terra in fiamme e terra
malata: sono solo alcuni dei tanti temi che verranno trattati nella tre
giorni reggiana, che dal 23 al 25 settembre animerà le cittadine di
Novellara, Bagnolo in Piano e Correggio.
Novellara, al via il festival Uguali_Diversi
video Promo 2011
Scarica il Programma completo del Festival (pdf)
Visita il sito UGUALI_DIVERSI
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La dott.ssa Cassarà, dopo una
visita all'ex base Loran, descrive le vergognose condizioni nelle quali
vengono tenuti i minori migranti non accompagnati
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La ragione, a quanto pare, frequenta mal volentieri il terreno dell’immigrazione...
L’impressione generale è che dietro gli scopi dichiarati, spesso
sensati, di questi e altri singoli provvedimenti in materia migratoria
si nasconda un altro scopo, perfettamente razionale ma rischioso:
incassare voti stigmatizzando gli immigrati. La strategia è apparsa per
molto tempo pericolosa per i suoi effetti collaterali, di cui abbiamo
dato qualche piccolo esempio, ma pur sempre un efficace strumento
acchiappavoti...
Giovanna Zincone: Immigrazione non fa rima con ragione
Amnesty International si è
dichiarata molto preoccupata per la situazione che si è prodotta a
Lampedusa negli scorsi giorni e ha chiesto alle autorità italiane di
assicurare una risposta che rispetti i diritti umani di tutte le
persone che si trovano sull'isola: sia gli abitanti che i migranti e i
rifugiati.
Amnesty International: Una risposta che rispetti i diritti umani
Scontri tra migranti, polizia e isolani. Aggrediti i giornalisti, mentre il governo è assente ingiustificato
Christian Elia: Lampedusa in fiamme l'indifferenza
Dura presa di posizione della
associazione che proprio per far fronte alle necessitò dei migranti ha
aperto le sue attività anche in Italia
Maso Notarianni: Emergency: politiche criminali dietro agli scontri
Lampedusa laboratorio di una precisa volontà politica che gioca sull'emergenza e la creazione del nemico
Angelo Miotto: Una criminale volontà politica che fa leva sull'esasperazione
Ha passato la notte con un gruppo di ragazzi tunisi e subìto oggi attacchi da parte di cittadini di Lampedusa. Il suo racconto
Alessio Genovese: La testimonianza da Lampedusa (audio)
A Lampedusa non si rispetta la legge
Permanenza media dei minori sull’isola superiore a tre settimane,
contro il limite di 48 ore previsto dalle normative. La denuncia di
"Terre des hommes".
Marco Ratti: Le condizioni igienico-sanitarie sono disperate
Marco Ratti: Una famiglia in fuga dal Darfur
Rivolta a Lampedusa, parla il
parroco don Nastasi: la situazione era insostenibile, c'erano già stati
diversi segnali, ma non hanno mai fatto nulla per trasferirli negli
altri centri
Francesco Anfossi: Lampedusa: "Li hanno esasperati" (video)
Usato come un Centro di
identificazione e espulsione il centro di Pozzallo è da considerarsi
fuorilegge. Ne abbiamo discusso con l'avvocato Paola Ottaviano di Asgi
(Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione), che difende alcuni
cittadini migranti
Alessandro Grandi: Pozzallo: il centro senza legge
Dialogo con Fulvio Vassallo
Paleologo, professore di Diritto di Asilo e stato costituzionale dello
straniero, sul centro di Pozzallo dove i migranti non hanno diritti
Alessandro Grandi: Pozzallo il centro della vergogna
La situazione dei profughi e
rifugiati eritrei in Egitto è sempre più drammatica: da un anno
denunciamo il sequestro di persone, a scopo di traffico, di esseri
umani che è in atto nel Sinai a danno dei profughi.
C'è un'altra emergenza: le
vittime del traffico di essere umani, che vengono presi dalla polizia
di frontiera, in teoria sono tutelate dalla legge egiziana emanata un
anno fa, in realtà tale legge non viene mai applicata: ad oggi abbiamo
centinaia di profughi prima vittime dei trafficanti, ora vittime dello
stato nelle diverse stazioni di polizia, in alcuni casi nei campi
militari.
HABESHIA: Emergenza diritti umani dei rifugiati eritrei nei centri di detenzione egiziani
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Scuole sicure?
Dal IX Rapporto di
Cittadinanzattiva sulla sicurezza delle scuole emerge un quadro poco
rassicurante per i genitori e per gli studenti: le scuola italiane non
sono sicure: sono prive di certificazioni, necessitano di manutenzione
e sono sporche. Nelle classi ci sono distacchi di intonaco, finestre
rotte, pavimenti sconnessi e banchi e sedie rotte; e l'1,7% delle aule
ha più di 30 alunni.
Scuola, la sicurezza non corre tra i banchi
Secondo
i parametri fissati dai ministeri dell'Istruzione e del Tesoro, in
Italia quasi una scuola su tre è "a rischio": il record spetta alla
Calabria con più di cinque scuole su dieci, ma anche il Lazio ne conta
quattro su dieci. Il risultato è che ogni anno nei plessi scolastici
accadono una ventina di incidenti. L'anno scorso, per fortuna, nessuna
vittima, ma qualche studente è rimasto ferito
Leggi tutta l'inchieta di REPUBBLICA:
LE SCUOLE PERICOLOSE
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Da Famiglia Cristiana il punto sulla situazione della scuola italiana
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Ingressi, corridoi e bagni
fatiscenti, intonaci cadenti, tendaggi e tapparelle inutilizzabili,
scarsa igiene e amianto. Questa l'allarmante situazione di tante scuole
italiane.
Maria Gallelli: Quando le scuole vanno in pezzi
Il ministro a Cortina promette:
presto i soldi per le paritarie. E Sernagiotto rilancia l’eliminazione
delle materne pubbliche: ne parlerò a Roma con Alfano
CORRIERE DEL VENETO: Alla Gelmini piace il "Prima i veneti" "Nessun razzismo, aiuta l'integrazione"
Le classi italiane sono sempre
più multiculturali: i figli degli immigrati sono già 750 mila, tra
studenti e scolari, provenienti per lo più dalla Romania, dall'Albania
dal Marocco e dalla Cina. Peccato che la Gelmini abbia tagliato i 20
milioni di euro per favorire l'apprendimento dell'italiano
Corado Giustiniani: Un'altra scuola è possibile?
Diciassette cattedre in
cerca di insegnanti e nessun docente che accetti l’incarico, nonostante
si tratti di immissione in ruolo, un incarico a tempo indeterminato.
Incredibile in territori ad alto tasso di disoccupazione, anche tra
laureati. Eppure l’istituto comprensivo Raffaele Viviani di Caivano, a
nord di Napoli, è «la scuola di nessuno», è una scuola a rischio, nel
Parco Verde, una zona famigerata per spaccio di droga ed altre attività
criminali, e non ci sono insegnanti disposti ad andare a insegnare lì.
Flavia Amabile: La scuola senza prof
Con una circolare, il ministero
dell'Istruzione autorizza l'apertura di corsi con meno di 8 alunni. La
normativa della scuola statale impone limiti molto più rigidi. E così
nelle private si avalla di fatto l'utilizzo di docenti sottopagati
REPUBBLICA: Scuole paritarie, salta tetto minimo Pochi alunni, insegnanti in nero
Il capo dello Stato: "Una
scuola moderna ha bisogno di fondi adeguati". Crui sul piede di guerra:
dal 2009, finanziamenti calati di oltre il 7%, e l'anno prossimo sarà
peggio : "Danni incalcolabili per gli studenti e la ricerca"
Manuel Massimo: Istruzione, Napolitano chiede risorse I rettori: "Con i tagli gli atenei chiudono"
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"I cambiamenti sono maturi, le vittime del racket denunciano"
Di seguito il testo integrale
della lettera aperta ai cittadini a firma del Procuratore della
Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, Dott. Salvatore De Luca,
riguardo il fenomeno dell’estorsione e le denunce fatte tra Barcellona
P. G. e Terme Vigliatore
“Le denunzie rese da una
pluralità di cittadini di Terme Vigliatore in ordine a due recenti
fatti estorsivi inducono ad alcune riflessioni. Innanzi tutto non si
può certamente parlare di un fatto isolato, né di una mera coincidenza.
Si tratta di fatti che per la loro quantità e qualità lasciano un
positivo segno nella coscienza sociale. Mi sembra che significativi
cambiamenti siano maturati e stiano maturando in questo territorio. Se
l’omertà diffusa è stata una sconfitta per lo Stato, le denunzie delle
vittime del racket delle estorsioni sono una grande vittoria per la
società e per le istituzioni. Chi subisce un’estorsione denunzia se si
fida delle forze dell’ordine e della magistratura; denunzia solo se
ritiene che non sarà lasciato solo. Secondo me è proprio quello che è
avvenuto pochi giorni orsono in Terme Vigliatore. E’ un ottimo inizio.
Possiamo essere fiduciosi senza sentirci degli incurabili ingenui: ci
sono tutti i presupposti per andare avanti perché in questo territorio
le associazioni antimafia e antiracket, la Chiesa, le forze
dell’ordine, la D.D.A. di Messina, la Procura di Barcellona P.G., la
Prefettura, con diversi ambiti e competenze, ma condividendo un
obiettivo di giustizia, sono veramente pronte ad aiutare le vittime del
racket (cito solo alcune associazioni e istituzioni, non per escludere
il valore di altre, ma solo perché a quelle sopra indicate si deve
rivolgere la vittima in prima battuta). L’operazione condotta dai
carabinieri di Barcellona è, secondo me, da manuale. Tutto ha sin qui
funzionato alla perfezione. Le persone offese dal reato hanno reso
dichiarazioni credibili ed attendibili, subito analiticamente valutate
dai magistrati della Procura di Barcellona, i quali hanno trasmesso per
competenza il tutto alla Procura di Messina, che il giorno stesso ha
richiesto ed ottenuto anche l’applicazione di un PM di Barcellona alla
D.D.A. di Messina; così in due giorni l’indagato è stato tratto in
arresto; altre vittime hanno reso spontaneamente dichiarazioni
accusatorie ed i due sostituti titolari hanno richiesto ed ottenuto in
pochi giorni un’altra misura cautelare. Fermo restando l’irrinunciabile
principio di diritto della presunzione di innocenza sino a sentenza
definitiva, si deve sottolineare che già due giudici hanno ritenuto la
sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, applicando la più grave
misura cautelare. Subito le associazioni e le istituzioni hanno preso
posizione accanto alle vittime, testimoniando totale solidarietà. Si
può, quindi, affermare senza timore di smentite che iniziano ad essere
tanti quelli che rifiutano e smentiscono la vecchia paralizzante logica
del “le cose sono andate sempre così e continueranno ad andare così”.
Salvatore De Luca, Procuratore di Barcellona P.G.
Leggi anche:
Tre denunce hanno svelato le "decine" del ...
Cointeressenze a vari livelli. Il procedimento costola dellla "Tsunami"...
Mafia. Un altro commerciante denuncia Campisi...
Chiesto il giudizio per l'ex maresciallo GdF e il Sindaco
GUARDA IL VIDEO
L'intervento
Procuratore della Repubblica Dott. De Luca per la nascita di "Liberi
Tutti" Associzione Antiracket e Antiusura di Barcellona Pozzo di Gotto
-12.04.2010
GUARDA IL VIDEO
L'intervento
della Dott.ssa Capizzi - Presidente di "Liberi Tutti" Associzione
Antiracket e Antiusura di Barcellona Pozzo di Gotto -12.04.2010
Leggi anche: Il Procuratore Generale di Messina indagato per Mafia?
Vedi i nostri post precedenti:
LOTTA ALLE MAFIE: Barcellona P.G. (ME) - Torna a campeggiare il lenzuolo della rinascita!
"Barcellona Pozzo di Gotto (ME) può rinascere, ora tocca a noi! ..."
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“A Milano un negoziante su
cinque subisce il pizzo”. Intervenendo ieri sera alla presentazione del
libro ‘Senza Padrini’ di Filippo Astone (ripresa in video e pubblicata
su YouTube dal sito www.stampoantimafioso.it), Giuliano Pisapia ha
tuonato contro chi, in passato, non ha riconosciuto questa realta’ di
fatto: “una cosa la possiamo dire per certo – ha detto il sindaco -: e’
finito per lo meno a Milano il tempo in cui i rappresentanti delle
istituzioni, e i nomi sono ormai noti a tutti, negavano ed escludevano
che a Milano e nell’hinterland ci fosse la mafia.
TRACCE DI
SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI
Credevamo che lo sviluppo
scientifico, sociale, economico, un certo benessere diffuso ci avesse
emancipati dalla paura, e invece si constata quotidianamente che essa,
anche se facciamo fatica a dircelo, condiziona la vita. Rimane al
fondo, come realtà strisciante, dissimulata, ma, quanto meno ce
l’aspettiamo, essa affiora e condiziona l’orientamento della vita e le
scelte concrete. Essa è connessa all’intimo dell’uomo, ognuno porta in
se stesso la paura radicale della contingenza e della morte. Sì, si ha
paura di morire e quindi della malattia, della stessa vecchiaia e delle
rughe. Si ha paura del futuro per la precarietà del lavoro e per il
rischio di rimanere disoccupati. Si ha paura nel mondo degli affetti
per la fragilità umana che accompagna le scelte. Si ha paura dell’altro
perché potrebbe intaccare i nostri orizzonti, i nostri interessi, i
nostri privilegi...
Questo l'incipit dell'Editoriale di Horeb,
Quaderni di riflessione e formazione per quanti desiderano coltivare una
spiritualità che assuma e valorizzi il quotidiano.
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La Bibbia in un frammento
“Il mio amato è mio e io sono sua... Io sono del mio amato e il mio amato è mio. (Cantico 2,16; 6,3)
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
EUCARESTIA come PACE e AZIONE NONVIOLENTA
Sono credibili le nostre eucaristie?
contributo all'incontro "Ma voi non così" Roma 17-18 settembre 2011
Un’espressione famosa di Giovanni Paolo II, titolo del messaggio per la
Giornata mondiale della pace 2002, è “Non c’è pace senza giustizia, non
c’è giustizia senza perdono”. Oggi possiamo dire che non c’è eucaristia
senza pace, giustizia, perdono e rispetto del creato. Lo shalom
messianico s’intreccia col pane eucaristico e con la “coerenza
eucaristica” (“Sacramentum caritatis”, 2007, 83). Indico alcuni
percorsi eucaristici per il "popolo di Dio" in cammino. Non c’è
eucaristia senza disarmo, disarmo delle menti, dei cuori, delle
culture, delle religioni, dell’economia, della politica, del
linguaggio, dei gesti: “disarmo integrale” annunciava Giovanni XXIII
nella “Pacem in terris” (61, cfr 59-67), disarmo delle armi, delle basi
militari e della corsa agli armamenti, per la riconversione delle spese
militari, dei 15 miliardi di euro che l’Italia spenderà per 131
cacciabombardieri F 35 (assemblati a Cameri), trasformazione civile
della presenza militare in Afghanistan, conclusione della guerra in
Libia, cooperazione internazionale, politica di pace con mezzi di pace
(cfr SC, 90). Se ne è parlato a lungo anche durante la Convocazione
ecumenica di Kingston orientata alla definizione della "pace giusta".
Eucaristia è anche sviluppo dell’ecumenismo che è vivere il ministero
di ricerca della pace. Eucaristia come pace è, quindi, opporsi alla
guerra come “avventura senza ritorno”.
Sono credibili le nostre eucaristie? di Sergio Paronetto (Pax Christi)
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"Liturgia e iniziazione cristiana: la maternità della Chiesa" di Bruno Forte
Liturgia e iniziazione cristiana: la maternità della Chiesa
(62a Settimana Liturgica nazionale Trieste, 25 Agosto 2011)
di Bruno Forte Arcivescovo di Chieti-Vasto
Nella terza parte del Simbolo
Apostolico, lì dove si confessa la fede nello Spirito Santo e si
fa memoria della Sua opera nel tempo, si trova l’espressione
«communio sanctorum», la «comunione dei santi», riferita alla
Chiesa. In questa formula, attestata già alla fine del secolo IV,
risuona l’eco della “comunione” dello Spirito Santo, di cui parla
il Nuovo Testamento (cf. 2 Cor 13,13).
Il significato dell’espressione può essere colto a diversi
livelli: il primo è quello implicito, ma fondamentale, che la
riferisce all’opera dello Spirito Santo. La «communio sanctorum» è
anzitutto «communio Sancti»: Colui che è il Santo santifica i
suoi; la santità può essere attribuita alla «communio» perché lo
Spirito, santo e santificatore, santifica la Chiesa,
unificandola nella comunione. Il secondo livello di significato è
quello che intende il genitivo come neutro, riferito alle realtà
sante (i «sancta»), per cui l’espressione viene a indicare
la partecipazione ai beni e ai mezzi della salvezza, e quindi ai
sacramenti, specialmente al battesimo e all’eucaristia. Qualora
invece si dia al genitivo «sanctorum» il significato personale, la
formula rinvia ai «santi», alle donne e agli uomini santificati dallo
Spirito e alla loro comunione nel tempo e per l’eternità.
I tre livelli di significato di «communio sanctorum» sono tra loro in
un rapporto profondo e inscindibile, perché è lo stesso e unico
Spirito che attraverso i santi doni edifica la «comunione dei
santi...
Liturgia e iniziazione cristiana: la maternità della Chiesa (pdf)
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CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Cambio al vertice di Civiltà Cattolica
di Vania De Luca
Video Trasmesso da Rainews24
UN NUOVO DIRETTORE ALLA «CIVILTA' CATTOLICA» . L'8 settembre viene
nominato dal Padre Generale della Compagnia di Gesù il nuovo direttore
della rivista - la più antica d'Italia - sulla quale scrivono soltanto
gesuiti. Si tratta di padre Antonino Spadaro, nato a Messina il 6
luglio 1966. Ordinato presbitero il 21 dicembre 1996.
video
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Dunque, «noi non così» è il titolo del prossimo incontro del “Vangelo
che abbiamo ricevuto”, in programma a Roma il prossimo 17-18 settembre
(v. Adista n. 58/11). Noi che pensiamo la centralità dell'eucaristia e
che vediamo troppe persone presenti a un rito – per definizione
catechistica – cristiano, ma che converte poco la vita. Noi che troppe
volte facciamo meditazione individuale durante la messa senza vera
partecipazione perché sentiamo di non essere dentro una comunità
autentica.
Che cosa propone oggi sull'esperienza centrale della fede la Chiesa al suo massimo livello?
“Il Vangelo che abbiamo ricevuto” Un’Eucaristia che non converte di Giancarla Codrignani
Lettera invito
17-18 settembre: Il vangelo che abbiamo ricevuto.
Uno spazio libero di comunione, confronto e ricerca sinodale
4° incontro nazionale
«Ma voi non così» (Luca 22, 25)
Roma – 17-18 Settembre 2011 – Domus Pacis – Via di Torre Rossa, 94
PROGRAMMA
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La Festa dei popoli,
tradizionale appuntamento-incontro settembrino per i bolognesi (via di
Gaibola 18), promosso dalla Comunità dei Servi di Maria di Ronzano,
dall’Associazione Amici di Ronzano e dal Gruppo missionario di Ronzano,
con il sostegno e la partecipazione di varie associazioni, giunge
quest’anno alla sua quindicesima edizione.
Il tema stavolta è: "Laicità vo’ cercando: nella Chiesa, nella società, nel mondo".
Argomento particolarmente
attuale e pregnante. Infatti, mentre nel mondo arabo spirano venti di
libertà e democrazia, sussulti autoritari e integralisti agitano non
poche altre aree del pianeta. La risposta a tutto ciò?
Bologna: incontri su religione e laicità all’Eremo di Ronzano
Guarda:
- Programma
- Pieghevole (pdf)
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"Cristiani e nonviolenti" di mons. Luigi Bettazzi
La nonviolenza attiva ha radici profonde nel Vangelo. È espressione del Mistero trinitario e caratteristica della vita di Gesù.
di mons. Luigi Bettazzi (Vescovo emerito di Ivrea - Presidente Centro Studi Economico Sociali per la Pace – Pax Christi)
La nonviolenza attiva è uno dei
test più significativi per i cristiani. È stato, infatti, il centro
della testimonianza di Gesù, Dio fatto uomo per insegnarci che, mentre
la spinta perversa – quella che deriva dal peccato d’origine – porta il
nostro io a ergersi al di sopra di Dio e degli altri, l’amore – che è
la realtà, perché Dio è Amore – si esprime come accoglienza e come
donazione. Gesù l’ha testimoniato con la sua vita e la sua morte e ce
l’ha proposto con il significativo comandamento: “Ma io vi dico di non
opporvi al maligno; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia
destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole... toglierti la
tunica, tu lascia anche il mantello” (Mt 5, 38-40). Che non è un invito
alla passività, bensì l’impegno a rispondere alla violenza non con
un’altra violenza, bensì in modo che anche l’altro cessi dalla
violenza...
Cristiani e nonviolenti
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L'arcivescovo mons. Francesco Montenegro tra impegno sociale e speranza cristiana
Daniela Spalanca intervista Monsignor Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento.
Video
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Nel 21° anniversario della morte la Beatificazione di Rosario Livatino 'Giudice santo' temuto dalla mafia
Erano passate da poco le 8.30
quella mattina del 21 settembre 1990. Rosario Livatino, che il 3
ottobre avrebbe compiuto 38 anni, a bordo della sua Ford Fiesta di
colore rosso, da Canicattì dove abitava si stava recando al
tribunale di Agrigento. Il magistrato stava percorrendo i duecento
metri del viadotto San Benedetto, a tre chilometri
dalla città dei templi, quando una Fiat Uno e una moto di
grossa cilindrata lo affiancano costringendolo a fermarsi sulla
barriera di protezione della strada statale. I sicari sparano numerosi
colpi di pistola. Rosario Livatino tenta una disperata fuga, ma viene
bloccato. Sceso dal mezzo, cerca scampo nella scarpata sottostante, ma
viene finito con una scarica di colpi.
Muore cosi', 21 anni fa, il 'giudice santo' temuto dai mafiosi.
Sul posto arrivano i colleghi:
da Palermo anche l'allora procuratore aggiunto Giovanni Falcone, e da
Marsala Paolo Borsellino. Per la morte di Rosario Livatino, di cui
inizia oggi il processo di canonizzazione, sono stati individuati i
componenti del commando omicida e i mandanti, tutti condannati
all'ergastolo. Secondo la sentenza, e' stato
ucciso perché "perseguiva le cosche mafioseimpedendone
l'attivita' criminale, laddove si sarebbe preteso un trattamento
lassista, cioè una gestione giudiziaria se non compiacente,
almeno, pur inconsapevolmente, debole, che e' poi quella non rara che
ha consentito la proliferazione, il rafforzamento e l'espansione della
mafia".
CANONIZZAZIONE LIVATINO, IL GIUDICE CHE FACEVA PAURA AI BOSS
Leggi anche il nostro post:
20° anniversario della morte di Rosario Livatino
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Uomini nuovi e più coraggio di Bruno Forte
Esiste una questione morale
nell'attuale crisi che attraversa il Paese? La domanda è retorica,
perché agli occhi di tutti è evidente che l'etica pubblica e quella
personale che la sorregge sono spaventosamente assenti in larga parte
della scena nazionale, come dimostrano gli scandali che vanno emergendo
e che colpiscono figure di non poco peso dell'una e dell'altra parte
politica.
Il "disgusto", di cui più volte io stesso ho parlato di fronte a questo
scenario, è ormai avvertito da tanta gente comune, quella cui
dovrebbero dare ascolto e voce i rappresentanti del popolo sovrano. Da
più parti s'invocano "passi indietro" necessari e doverosi che
andrebbero fatti da protagonisti di primo piano, anche se, talvolta, i
pulpiti da cui provengono simili appelli non appaiono i più credibili,
pilotati come sono da interessi di parte e spesso avanzati da persone
non certo in prima linea nell'accettare i sacrifici richiesti a tutti,
che vistosamente risparmiano proprio la "casta".
Sento montare nelle coscienze sconcerto e disorientamento: la barca fa
acqua, c'è chi pensa seriamente che sia a rischio di affondare, e i
timonieri della nave litigano su aggiustamenti di rotta che non
sembrano in grado di raddrizzarla.
Uomini nuovi e più coraggio di Bruno Forte
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Nigrizia, Pax Christi e il Monastero del bene comune s’interrogano su quanto è uscito dal recente Festival della Dottrina sociale della chiesa,
tenutosi a Verona. E ricordano che il Vangelo, ma anche encicliche e
documenti pontifici, danno precisi orientamenti su denaro e povertà,
guerra e pace. Servirebbero meno proclami, più autocritica e chiare
priorità.
POLITICA
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Il sostegno che i vertici della
Chiesa continuano a dare a Berlusconi è non solo uno scandalo, ma sta
sfiorando l'incomprensibile. Che altro deve fare il capo di governo,
perché i custodi del cattolicesimo dicano la nuda parola: "Ora
basta"?...
... Diceva Ilario di Poitiers all'imperatore Costanzo, nel IV secolo
dC: "Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita,
ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un
nemico che lusinga; non ci flagella la schiena ma ci accarezza il
ventre; non ci confisca i beni (dandoci così la vita), ma ci
arricchisce per darci la morte; non ci spinge verso la libertà
mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù invitandoci e onorandoci
nel palazzo; non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore;
non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l'anima con il
denaro".
Lo strano silenzio della Chiesa di Barbara Spinelli
La chiesa cattolica ha
interessi politici e sociali di prima grandezza in Italia, e il
Concordato è lo strumento di mutua protezione che stato e chiesa si
sono dati e hanno rinnovato, nella Costituzione del 1948, per mantenere
la pace religiosa.
Tra le macerie culturali e istituzionali lasciati dal berlusconismo, vi
è anche la comprensione dell’importanza politica di quel patto. Ne è
testimone la ripetuta domanda retorica di quanti si indignano per la
scarsa indignazione dei cattolici verso Berlusconi: «Ma la chiesa, che
fa di fronte a Berlusconi?»...
Bunga bunga e silenzi cattolici di Massimo Faggioli
Il mondo cattolico in queste
settimane rivela un attivismo inedito: qualcosa che non si avvertiva da
una ventina d'anni. È il fermento di chi scruta le crepe nell'iceberg
del berlusconismo. Cerca di calcolare le accelerazioni che il disgelo
potrebbe provocare. E spera di intercettarne e filtrarne la forza,
senza esserne travolto. Di nuovo, si tratta di affrontare una fase di
transizione.
CRESCE L'ATTIVISMO DEI CATTOLICI MA L'UNITÀ È UN SOGNO LONTANO di Massimo Franco
... Oltre gli «schematismi», il
problema è più profondo, considera: «La fine della Dc e quindi del
partito prevalente dei cattolici ha reso più evidente che i cattolici
sono in ogni schieramento», ma oggi il problema è quello «della loro
visibilità ed efficacia». Di qui la richiesta di impegno, non solo
politico: «Lo sforzo è arginare la tendenza negativa che riduce il
cristianesimo a una subcultura, mette in pericolo la stessa tradizione
della fede e impoverisce il Paese». Però c'è ancora da lavorare,
riflette lo storico (e fondatore di Sant'Egidio) Andrea Riccardi: «Io
credo che questo mondo debba muoversi con i suoi tempi, che non sono
lentissimi ma neanche quelli delle cronache di una politica solo
urlata»...
L'IDEA DI RIPARTIRE DA UNA RETE BIANCA di Gian Guido Vecchi
... La questione è molto chiara
e va posta senza ambiguità: l'associazionismo cattolico deve aggregarsi
per darsi un progetto politico che affronti l'emergenza civile del
Paese. Queste organizzazioni hanno milioni di iscritti e hanno formato
classi dirigenti presenti e rispettate nelle realtà locali. È una
ricchezza importante per il Paese che non chiede di essere schierata
contro nessuno, ma può essere richiamata all'alto compito civile di
operare per costituire il nucleo di una più lunga alleanza, aperta a
tutte le energie disponibili a porsi al servizio dello Stato
democratico e laico della Costituzione.
È la risposta necessaria che si deve dare per contrastare la condanna
al declino, per recuperare il nostro giusto posto in Europa, per
riconquistare le condizioni di unità sociale e morale della nazione...
PER LE ASSOCIAZIONI DELLA BASE È TEMPO DI TORNARE PROTAGONISTE di Roberto Mazzotta
Vedi anche il nostro precedente post:
Chiesa e politica: oggi è ancora lecito sognare?
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Ospiti di Gad Lenrner: Umberto Galimberti, Roberto Perotti, Sofia
Ventura, Guido Viale, Massimo Corsaro, Dimitri Deliolanes, Giuliano
Binasca
L’Infedele vi racconterà il default già in corso nella vicina Grecia, e
le sue prossime ripercussioni in Italia, sinistramente annunciate dalla
Borsa. Lo faremo, come vedrete, e con ospiti eccellenti. Ma come si fa
a ignorare il giogo della pornopolitica che ci seppellisce di
discredito, proprio quando la credibilità della classe dirigente viene
reputata ovunque fattore decisivo per la fiducia dei mercati?...
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Cos'altro può succedere?
Intercettazioni shock, politica senza guida, indici economici nel più
profondo rosso. Coa attendersi e come uscirne è il tema della puntata.
Ospiti di Giovanni Flori, tra gli altri, il vicesegretario del PD
Enrico Letta, il ministro per i rapporti con le Regioni Raffaele Fitto,
il magistrato Piercamillo Davigo, il vicedirettore di Repubblica
Massimo Giannini, la filosofa Michela Marzano. E ancora: Aurelio
Regina, presidente di Confindustria e Unindustria Lazio, Maurizio
Belpietro, direttore di Libero e Gianluca Verzelli, vice direttore
centrale Banca Akros.
In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza
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«Altre domande?», ha tagliato corto ieri il
premier Berlusconi quando gli hanno chiesto cosa pensasse dell'assenza
di Giulio Tremonti nella votazione parlamentare per l'arresto di
Milanese, consigliere del ministro. Altre domande? In effetti ce ne
sarebbero. Per esempio: è possibile che il presidente del Consiglio e
il ministro dell'Economia si trattino pubblicamente come nemici e non
perdano occasione per punzecchiarsi, darsi sulla voce, mostrare a ogni
occasione insofferenza reciproca e addirittura rancore? Un'altra
domanda: che spettacolo è quello di un rapporto così lacerato tra
premier e ministro dell'Economia quando nel mondo finanziario
internazionale è tempesta perfetta, l'Italia è declassata da un'agenzia
di rating e gli italiani sono chiamati a fare sacrifici durissimi?
Non sappiamo neppure se i 53
miliardi che dovrebbero entrare nelle casse dello Stato basteranno. Ma
per recuperarli sono ricorsi alle solite tasse sui dipendenti. Come
sempre.
La maggioranza degli italiani ha ormai chiara la situazione in cui versa il paese, tra crisi politica, economica e morale.
Nel dossier
di Europa tutti gli articoli e gli interventi sul referendum
per abrogare la legge elettorale di Berlusconi e Calderoli
La notizia del giorno è che il
governo regge, seppure a malapena, ma il Paese non regge più. Basta
solo confrontare, ancora una volta, ciò che ieri accadeva dentro e
fuori il Palazzo, per capire fino a che punto è arrivato lo scollamento.
Un unico termine è veramente
appropriato per descrivere la situazione di ieri sui mercati
internazionali, una situazione in cui tutto è andato giù, le azioni
come i titoli di stato, il petrolio come l’oro, le piazze asiatiche
come quelle europee e americane. Si tratta di un vocabolo che i mezzi
di informazione usano malvolentieri per le implicazioni negative che
evoca. Questo termine è «panico», un senso misterioso di sgomento a
tutto campo, una voglia di scappare a qualsiasi costo che fa
abbandonare, a chi ne è vittima, qualsiasi pretesa di razionalità.
Viaggio Apostolico in Germania (22-25 settembre 2011)
OPINIONI E COMMENTI
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
In Germania molti aspettano la
visita del Papa, nonostante dissensi che sono naturali in una società
secolarizzata, e legittimi se vengono espressi in modo civile: è
sorridente Benedetto XVI quando incontra i giornalisti volando verso il
cielo sopra Berlino e risponde alla domanda sulle polemiche preventive
al viaggio, consuete e certo non gentili, come invece lui si dimostra
in ogni circostanza. "Vado con gioia nella mia Germania e sono felice
di portare Cristo nella mia terra" dice ancora, sintetizzando così lo
scopo di questo terzo ritorno in patria, per la prima volta in forma
ufficiale dopo i viaggi a Colonia e in Baviera.
Religione e libertà
video: Benedetto XVI: in Germania tanta gente mi aspetta con gioia
"Solo un Papa ci può salvare.
(...) Ieri, nello splendido discorso tenuto al Bundestag, il Parlamento
della sua patria, è riemerso in chiara, mite e fulgidissima luce - la
luce dell'intelligenza e della ragione - quel formidabile professor
Ratzinger che fu eletto alla guida della chiesa di Roma su una
piattaforma di lotta intellettuale ed etica alla deriva relativista e
nichilista dell'occidente moderno. Che solo un Papa può salvare (altro
che il Dio oscuro di Martin Heidegger)".
"Benedetto ha sorpreso tutti. Niente afflato pastorale minimalista,
niente catechesi ordinaria, e invece un energico, nitido e
straordinario richiamo alla sostanza di ciò che è politico, pubblico, e
alla questione filosofico-giuridica di come si possa fare la cosa
giusta, condurre una vita giusta, reggere governi e stati giusti, fare
leggi giuste in un mondo che non dipende più dalla tradizione,
dall'autorevolezza intrinseca della fede, ma dalla democrazia
maggioritaria"
Benedetto XVI in Germania, Ferrara: "Solo un Papa ci può salvare"
video: Il Papa al Bundestag: natura e ragione vere fonti del diritto
A cinque anni dal discorso di
Ratisbona, proprio in Germania Benedetto XVI ricuce lo strappo con
l'Islam. Nell'incontro alla nunziatura di Berlino con i rappresentanti
delle comunità musulmane, il Papa affida all'imminentemeeting
interreligioso di Assisi del 27 ottobre il compito di ravvivare il
dialogo tra i due monoteismi.
E il Papa ricuce lo “strappo” di Ratisbona
Nella seconda giornata del suo
viaggio apostolico in Germania, Benedetto XVI ha presieduto la
Celebrazione Ecumenica nella chiesa dell'ex convento degli Agostiniani
di Erfurt, alla presenza di circa 300 persone, rappresentanti della
Chiesa Evangelica di Germania e delle altre Chiese Protestanti tedesche.
video: L'uomo è stato creato per Dio e ha bisogno di Lui
Visita la pagina della Santa Sede Viaggio Apostolico in Germania (22-25 settembre 2011)
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Nel tradizionale colloquio con
i giornalisti in aereo verso la meta del viaggio, il Papa ha anticipato
alcuni temi della sua visita. “Capisco – ha detto - le vittime di abusi
che lasciano la Chiesa”
Il Papa dice in aereo ai
giornalisti: «Posso capire chi esce dalla Chiesa per la pedofilia del
clero». E aggiunge che trova «normale» che in una società pluralista vi
sia anche chi contesta — purché in maniera «civile» — la visita del
Papa.
E’ cominciato il difficile
viaggio del Papa in Germania. Ratzinger vuole rilanciare i temi del suo
pontificato: sana laicità, alleanza fede-ragione, emergenza educativa
Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella
carità e nella verità
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1)
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newsletter è settimanale;
2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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