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N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
(di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
*La Lectio di fr. Egidio Palumbo è temporaneamente sospesa per motivi di famiglia
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
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NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
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un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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(in continuo aggiornamento)
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"Gaudete in Domino semper – Gioite nel Signore sempre" (Fil 4, 4).
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Oggi alle ore 16 abbiamo avuto conferma ufficiale che Francesco Azzarà è tornato a essere un uomo libero.
Francesco era stato rapito il 14 agosto scorso a Nyala, in Darfur, dove lavorava presso il Centro pediatrico di Emergency.
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"Le autorità sudanesi hanno
confermato che Francesco è libero e sta bene". Lo ha detto Gino
Strada, riferendosi alla liberazione dell'operatore di Emergency rapito
in Darfur. Si conclude così un sequestro che aveva tenuto familiari e
colleghi in uno stato di profonda angoscia per quattro mesi.
PEACEREPORTER: EMERGENCY: FRANCESCO E' LIBERO E STA BENE
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Anche
quest'anno il 10 dicembre si celebra la Giornata dei diritti umani, per
commemorare la proclamazione, 63 anni fa, della Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani da parte dell'Assemblea Generale delle
Nazioni Unite.
10 dicembre 2011: Giornata internazionale dei diritti umani
I
Diritti umani sono 30. Ti appartengono. Non devi
comprarli, o farne domanda, o chiedere il permesso di
averli. Sono proprio tuoi. Non importa chi tu sia, da
dove vieni, quale sia la tua età, o qualsiasi altra
cosa. È proprio semplice cosi. Forse qualcuno può tentare di
ignorare i tuoi diritti o violarli, o far finta che non
esistano. Ma non possono alterare il fatto che siano tuoi.
video
Il
10 dicembre del 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite
proclamava la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Per la
prima volta nella storia dell’umanità era stato prodotto un documento
che riguardava tutte le persone del mondo senza distinzioni. Per la
prima volta veniva scritto cheesistono diritti di cui ogni essere umano
deve poter godere per la sola ragione di essere venuto al mondo. Eppure
a 63 anni di distanza quella dichiarazione è ancora disattesa. Anche se
sono stati fatti molti passi avanti. Ieri le Nazioni Unite hanno
definito il 2011 un anno “straordinario” in cui i diritti umani sono
“divenuti contagiosi” grazie “all’ascesa dinamica e incontrollabile dei
social media”
Nella Giornata dei Diritti Umani l’Onu ringrazia i social network
In
tutto il mondo - il 10 dicembre - si celebra questo evento con numerose
e diverse iniziative, tutte volte a sottolineare l'importanza decisiva
che ha il rispetto per i diritti umani nel nostro pianeta. "La
bicicletta che salverà il mondo", un libro che racconta vicende di
lotta alla fame nei Paesi poveri. I proventi ad ActionAid
E' la Giornata mondiale diritti umani E le Cascate del Niagara si tingono di giallo
Era
il 10 dicembre del 1948 quando, a Parigi, l'Assemblea Generale delle
Nazioni Unite raggiunse lo storico traguardo: una carta per definire
alcuni standard di libertà degli individui di tutto il mondo al di là
delle differenze di genere, razza, religione e status sociale. Ad oggi,
un obiettivo ancora non raggiunto
Buon compleanno diritti dell’uomo 63 anni fa venne adottata la Dichiarazione
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In occasione del 10 dicembre,
Giornata dei diritti umani, la Sezione Italiana di Amnesty
International prende parte alla maratona mondiale di firme ‘Write for
rights’, che vede coinvolti centinaia di migliaia di attivisti e
attiviste dell’organizzazione in 82 paesi.
VOLONTARIATOGGI: Write for rights: il 10 dicembre è la giornata dei diritti umani
La Dichiarazione si apre con un
articolo che recita: «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed
eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza
e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.»
Uno spirito di fratellanza che, dal 1948 in avanti, ha trovato
scarsa traduzione in atti concreti, e che oggi sembra
addirittura dimenticato.
Marco Besana: La Giornata Mondiale per i Diritti Umani (di pochi)
SABATO 10 DICEMBRE:
anniversario della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Come
cittadini e come cristiani, riflettiamo sul “trattamento”che il nostro
Paese riserva ai migranti, che, a rischio della vita, cercano di
raggiungere le nostre coste, estrema propaggine meridionale di
quell’Europa, per loro speranza di una vita migliore in società
economicamente opulente.
PAX CHRISTI: Migranti. Persone senza dignità e senza diritti per celebrare la Giornata dei diritti umani del 10 dicembre
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Giallo
a Torino: violenza sessuale, sospetti e rappresaglia xenofoba. Poi il
clamoroso dietrofront: l'ammissione ai carabinieri di non essere stata
violentata. Solo vergogna per la sua prima volta con un coetaneo.
L'incredibile
vicenda ha come protagonista una ragazza di 16 anni, che aveva
raccontato lo stupro a opera di due uomini consumato nel pomeriggio di
mercoledì 7 dicembre.
Torino, «Io stuprata dai rom», ma è una bufala - La 16enne si inventa tutto. E un campo nomadi viene incendiato.
«Chiedo
scusa a tutti», comincia così la lettera della ragazza che sabato ha
accusato due rom di averla stuprata. Una violenza che è poi risultata
falsa, ma che ha scatenato la rabbia di almeno cinquecento persone che
hanno dato alle fiamme le baracche di un campo nomadi a Torino. La
giovane, 16 anni, ha messo nero su bianco i suoi sensi di colpa: «
Chiedo scusa a tutti e soprattutto ai bambini del campo. Chiedo scusa a
tutta la gente del quartiere per la rabbia che ha suscitato la mia
bugia La colpa è solo mia e chiedo scusa anche al ragazzo che sabato
pomeriggio era con me e che ho coinvolto. Vorrei soltanto poter
dimenticare». Sulla vicenda è intervenuta il ministro Annamaria
Cancellieri: «Nulla può giustificare la violenza». Le forze dell'ordine
hanno arrestato due uomini di 52 e 20 anni.
Torino, la giovane: «Chiedo scusa a tutti»
Ora
che tutto è finito il sospetto, secondo il passaparola del quartiere, è
che dietro a questa sporca storiaccia che accomuna l’Italia del terzo
millennio alla Germania nazista del Terzo Reich ci sia un’accorta regia
politica, abilmente messa in campo da certi gruppuscoli di estrema
destra o di simpatie leghiste. Stando ai si dice all’interno della
numerosa comunità romena di Torino, è stato solamente un maldestro
tentativo di regolare, una volta per tutte, i conti con la comunità
Rom, composta da cittadini del paese danubiano, da parte degli italiani.
Torino: "Sono stata stuprata dai Rom" ma si era inventata tutto. C’è una regia politica
video
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Sarà l’imprinting di Minzolini,
quel misto fra politica censurata e cronacaccia sangue-sesso-soldi, ma
il Tg1 si porta sulle spalle una enorme responsabilità per
quanto accaduto al campo Rom della Continassa. Poche ore prima della
“fiaccolata di solidarietà” e della spedizione punitiva, il Tg1
(edizione delle 20,00 di sabato 10 dicembre) mandava in onda un
servizio di Gian Mario Ricciardi... E a Ricciardi vogliamo anche
ricordare che non è un cronista qualunque, di una piccola testata di
quartiere e alla ricerca di notorietà: è un giornalista del Tg1, di
quella che, nonostante i tentativi di distruzione, resta una voce del
servizio pubblico.
Paolo Ojetti: I due rom di Torino puzzavano
Davanti alla cenere e alle
bugie ora si parlerà di razzismo, ed è sacrosanto che avvenga. Ci si
chiederà pure cosa sta succedendo nella civile e solidale Torino, ed è
giusto che ce lo si chieda. Ma spero che qualcuno si faccia domande
anche su quale tipo di italianissima cultura è quella che induce una
giovane donna a credere che la condizione di stuprata sia per lei
socialmente più vivibile di quella di chi fa l´amore perché lo ha
scelto.
Michela Murgia: Tra logica del pogrom e mito della verginità
... La condanna di chi ha detto
o ha fatto, non basta. Non serve a niente. Non credo che linciare i
linciatori possa risolvere il problema. Anzi...
Credo sia ora di agire. E, per parafrasare alcune: Se non ora, quando
Karim Metref: Caccia allo zingaro a Torino... Ma bastano le scuse? Vogliamo rimanere a guardare?
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Cordoglio per Samb Modou e Diop Mor vittime della follia razzista
Scene
da Far west a Firenze. Ieri, all’interno del mercato di Piazza
Dalmazia, un killer armato di una pistola 357 magnum, ha parcheggiato
la sua auto davanti a un’edicola, si è addentrato al mercato rionale e
ha aperto il fuoco contro venditori ambulanti senegalesi. Due morti ed
un ferito. Pochi minuti dopo, si è spostato al mercato di San Lorenzo,
vicino al duomo e ha ferito altri due ragazzi senegalesi.
I
due senegalesi uccisi al mercato di Piazza Dalmazia si chiamavano Samb
Modou, 40 anni, e Diop Mor, 54 anni. Mentre, Moustapha Dieng di 37
anni, è stato ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Careggi
a causa di colpi al torace e all’addome. Gli altri feriti sono: Sougou
Mor(in condizioni gravissime), di 32 anni, e Mbenghe Cheike di 42 anni.
A Firenze è follia xenofoba, uccisi due senegalesi. “Tra loro si chiamano fratelli”
Un uomo di 50 anni accecato dal
razzismo, ha aperto il fuoco oggi a Firenze, in due diverse zone del
centro, uccidendo due Persone, cittadini senegalesi e ferendone altri
tre, prima di suicidarsi nella sua auto in un parcheggio sotterraneo
nei pressi di piazza San Lorenzo. Hanno
detto che stato definito il killer "un uomo con un alto livello
culturale" questa è una bestemmia, un "uomo" con alto livello culturale
non fa questa mattanza.
Il razzismo tollerato a lungo dalle istituzioni da il suo frutto oggi A
Firenze oggi, come a Torino sabato scorso, il gruppo considerato
inferiore diventa oggetto di una incomprimibile violenza. Il vu' cumprà
o il rom non viene più visto come un individuo ma come un indistinto
diverso da sopprimere, schiacciare. La politica è responsabile perché
non trova alternative più civili o negoziabili ai marciapiedi invasi e
ai campi sporchi. L'analisi della sociologa Chiara Saraceno (Intervista
di Laura Pertici)
video: Saraceno: ' 'Non è il gesto di un folle, è razzismo''
"Ha fatto bene, bisogna punire
questi invasori e farli tornare nei loro paesi d'origine". "Rispetto e
onore" per l'autore della sparatoria. "Bisogna spazzare via
l'immondizia negra"
Forum razzisti sul Web "Casseri è un nostro eroe"
"Lo sfondo razzista di quello che è
successo è evidente. L’assassino si è andato a scegliere le sue vittime
al mercato, sapendo di trovarle al lavoro. Ha aperto il fuoco contro un
bersaglio semplicissimo, gli ambulanti con la pelle nera". Aly Baba
Faye, sociologo e leader storico della comunità senegalese, si dice
"sconvolto" per la strage di Firenze, ma analizza con lucidità il
contesto in cui è maturata: "Negli ultimi anni in Italia si è seminato
molto razzismo, la diversità è diventata un male, l’immigrato la
vittima da sacrificare. C’è stato un crescendo che ha legittimato il
razzismo, con la politica che insisteva sulla sicurezza e sulle
espulsioni, trasformando gli immigrati in una minaccia".
Aly Baba Faye: “Killer armato dal razzismo quotidiano”
Bandiere a mezz'asta, cerimonie
istituzionali annullate e negozi con le serrande abbassate per dieci
minuti (dalle 12 alle 12.10). I dipendenti comunali si riuniranno alle
12 nel cortile della Dogana di Palazzo Vecchio. E nel pomeriggio
arriverà il ministro per la cooperazione Andrea Riccardi. Oggi è la
giornata di lutto cittadino: Firenze piange per la strage dei
senegalesi... Il sindaco esclude il rischio di nuove manifestazioni di
razzismo. «La città di cui sono orgoglioso di essere il sindaco -
sottolinea - è la città aperta, plurale, la città dei corsi di
alfabetizzazione per i bambini stranieri e di formazione professionale
per gli immigrati».
Bandiere a mezz'asta e fiori alle vittime Firenze piange la strage dei senegalesi
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La feroce follia di Firenze, il segno di Lampedusa
Quando accadono tragedie come quella di ieri a Firenze viene quasi
istintivo parlare di follia. Uno sconosciuto ragioniere di 50 anni
impugna una 357 Magnum e spara, e uccide. Tra la folla, tra la gente
che fugge. Follia, ci si dice. Però quell'arma mira con
precisione su dei neri, su quegli ambulanti africani che affollano i
mercati delle nostre grandi città. Solo sui neri Gianluca Casseri fa
fuoco. È un estremista di destra, uno scrittore con simpatie
neonaziste, antisemite e razziste...
E
allora, non per consolarci di una tragedia, ma per ricordarci che non
esiste fra noi solo questo sguardo cieco sull'altro, vogliamo
ricordare che proprio ieri a Palermo una giovane giornalista, Elvira
Terranova, ha ricevuto una medaglia d’oro al valore civile per avere
contribuito a salvare, una notte dello scorso maggio a Lampedusa,
centinaia di naufraghi di un barcone schiantatosi sugli scogli...
Vinca lo sguardo di Elvira
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"Se il treno parte..." di Renato Sacco
... Credo sia un dovere anche della Chiesa tutta, non solo di chi è
ritenuto professionista della carità, della solidarietà: associazioni e
nomi famosi che rischiano di fare da paravento a una cultura razzista
che piano piano cresce nell'animo delle persone e che
dovrebbe essere motivo di riflessione negli incontri di catechismo, con
i genitori, le famiglie, nelle lectio dei giovani.
Per
evitare che magari si faccia anche una bella veglia di preghiera o un
bel presepe… ma poi non si accetta di riconoscere quel bambino che ha
la pelle più scura e non ha una casa. E che anche in ambienti molto
religiosi si sentano delle affermazioni razziste da far venire la pelle
d’oca. Altro che poesia del Natale...
Se il treno parte... di Renato Sacco
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A Torino,
pochi giorni fa, il rogo al campo nomadi che ha il sapore di un pogrom:
un centinaio di giovani che assalta le baracche al grido «gli zingari
devono bruciare», con la pretesa di vendicare una violenza sessuale poi
rivelatasi inesistente.
L’altro
ieri, a Firenze, un uomo che spara e uccide, non all'impazzata, ma
mirando con precisione solo su uomini neri, come su questo giornale ci
ha ricordato Marina Corradi (ndr vedi post La feroce follia di
Firenze, il segno di Lampedusa).
Sono i segni di una «involuzione antropologica mortale», che ci
indicano – come scrive su il manifesto uno dei più intelligenti
osservatori della nostra società come Marco Revelli
(ndr Laboratorio Torino) – che le nostre città sono «prive di
anticorpi contro i nuovi mostri che emergono dalle viscere provate
dalla crisi»?
Penso
che al pessimismo della ragione di Revelli dobbiamo rispondere con
l’ottimismo della volontà. Affermando che gli anticorpi ci sono: come
ci ricorda l’indignazione diffusa a questi fatti, il non rassegnarsi
agli umori di pancia...
Contrastare l’eclisse di umanità con un incontro sui valori
A
Firenze sparano sugli ambulanti di colore. A Liegi buttano granate sui
passanti. E altri fatti, più o meno eclatanti, ci hanno ricordato in
queste ore una verità nuda: noi odiamo. Siamo capaci di odiare. In casi
tragici e spaventosi come i fatti di Firenze e di Liegi si chiama in
causa la pazzia, il raptus.
Come
se questi gesti di follia finale, di odio fatale non crescessero giorno
per giorno da un nutrimento dell’odio, da tante piccole progressive
scelte avvelenate di odio. Le biografie dei colpevoli di questi gesti
estremi spesso dimostrano una assidua, continua coltivazione dell’odio.
Il fatto che in questi casi ci sgomenta, se non ci distraiamo subito in
analisi sociopolitiche consolatorie, è così, infine, la capacità di
odio che possiamo alimentare. Quando il suo magma erompe e si fissa in
gesti micidiali, di sinistra e a volte meticolosa precisione, rimaniamo
impressionati.
Accade
di fronte a fatti di cronaca come questi recenti, ma anche di fronte a
fatti privati che ci toccano personalmente. Siamo disposti, per così
dire, a comprendere l’invidia, la gelosia, l’avidità e tutta la
spettacolare gamma dei vizi che ci troviamo tutti un po’ addosso. Poi
quando appare lui, nudo e tremendo, come una pietra liscia senza
appigli, restiamo senza parole. L’odio abita nel fondo del cuore
dell’uomo, di noi uomini, come un antico demone addormentato. Ma sì,
sappiamo odiare. È nelle nostre possibilità. Volere la fine dell’altro.
Limitarlo. Violarlo.
Ammettiamolo, siamo capaci d’odio E la vera libertà sta nello scegliere il bene
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
I tragici e dolorosi eventi di Torino e Firenze, in cui hanno perso la
vita Samb Modou e Diop Mor, mi inducano a riproporvi un comma di un
antico codice civile di cui non vorrei subito svelare la provenienza:
«Quando uno straniero risiede nel nostro territorio, non deve essere né
molestato né oppresso. Lo straniero residente deve essere trattato come
il nativo».
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Firenze: noi non siamo razzisti ma...
Il raid di Torino contro il campo rom, il duplice omicidio di Firenze.
Anni di propaganda a sfondo razzista contro gli immigrati cominciano a
dare i loro frutti.
Fulvio Scaglione: Il nostro piccolo Breivik
Fulvio Scaglione: Dura la vita dell'immigrato
L'orrore. Prendiamo in prestito
da Conrad questa parola, pronunciata nel suo"Cuore di tenebra" da
Kurtz, per descrivere quanto avvenuto in Italia in questi giorni. Prima
il rogo al campo nomadi dalla Continassa, a Torino, poi la strage di
Firenze, in cui sono stati uccisi due
senegalesi. L'orrore del razzismo che tenta e riesce ad
ammazzare.
Sabato sera pochi giovani (e non) alle Vallette hanno dato l'assalto
alle baracche dei Rom. Chiedevano sangue, barricandosi dietro all'alibi
di una vendetta per uno stupro, mai avvenuto. Una spedizione punitiva
che aveva un solo intento: uccidere. Qualcuno sostiene, che a guidare
il raid ci fosse una frangia della tifoseria juventina. Ma sono solo
chiacchiere. Nessuna prova.
Andrea Doi: Strage di Firenze, rogo di Torino: dietro l'orrore la lucida follia della Lega
Se il razzismo è una patologia
della mente, allora diamo ragione a che dice che la recrudescenza
va attribuita alla presenza fastidiosa e molesta di negri, gialli,
ebrei, islamici, zingari, omosessuali. Invece non è una malattia, lo
sterminatore di Firenze non è un pazzo, i gentili torinesi
promotori del pogrom erano sì contagiati ma solo dall’infamia.
Anna Lombroso: Piccolo mondo razzista
L’incendio del campo rom a
Torino è un modello esemplare di uno sfacelo culturale. Ieri due
senegalesi sono stati uccisi a Firenze. L'assassino ha aperto il fuoco
al mercato di piazza Dalmazia. Per Luigi Manconi è la caduta del tabù
del razzismo che genera gli "imprenditori dell’intolleranza".
Luigi Manconi: Un odio ordinario
La
solita brodaglia: i nemici sono sempre pericolosi terroristi, fanatici
religiosi militarmente organizzati, gli amici ideologici, invece, sono
pazzi isolati facili a gesti estremi, soprattutto se spinti da
legittima collera. Da che mondo è mondo, invece, la follia è
l’epifenomeno, la punta dell’iceberg, il rigurgito di un sentire
profondo.
Paolo Garuti: Casseri e la solita brodaglia
I fatti successi domenica
scorsa a Torino e ieri a Firenze devono indurre tutti a una seria
riflessione, non basta la pur sacrosanta indignazione.
Quegli episodi parlano di un imbarbarimento profondo delle relazioni
umane, di un malessere sociale che ha superato il livello di guardia.
Paolo Beni e Filippo Miraglia: Eliminare il razzismo dalla storia
Un pazzo, o il prodotto di un
brutto clima? È la domanda che ci si fa sempre in questi casi. La
giriamo al professor Federico Faloppa, cuneese, docente di linguistica
italiana all’Università di Reading in Inghilterra e autore per Laterza
di un libro intitolato «Razzisti a parole (per tacer dei fatti)».
Michele Brambilla: “Attenti alle parole c’è un linguaggio che è sfuggito di mano” (pdf)
... Ma chi smantellerà un
pregiudizio che si è intanto radicato in profondità e si esprime nello
stillicidio di una violenza quotidiana fatta di discriminazione a
piccole dosi, per lo più impalpabile, diffusa nell´aria che si respira?
Non basta la caduta del governo che ha lungamente e pervicacemente
cavalcato il populismo e l´ostilità etnica come strumento di dominio
sulle menti impaurite della sua base. È col suo lascito nella coscienza
collettiva che si devono fare i conti...
Adriano Prosperi: Il virus dell'odio etnico
Le vicende assurde, solo in
ordine di tempo purtroppo, accadute prima a Torino e poi a Firenze,
impongono la necessità di un momento di riflessione da fare circa
l'intolleranza, sempre più dilagante, nei confronti degli immigrati.
LA CASA DELLA PACE E DELLA NONVIOLENZA: Immigrati, nuova forma di razzismo o emarginazione?
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... Che la violenza sia la
forma ultima di debolezza – sconfitta del pensiero, della capacità di
dialogo, del confronto fra esseri umani – è cosa di sempre. Cosa di
oggi è che non si riesca più a distinguere tra violenza virtuale
assimilata e violenza reale esercitata. Adolescenti, sì. Sedici anni,
diciotto. E di sempre, anche, è l'incapacità dei genitori di parlare
con loro. Ma di oggi è un fatto nuovo, anzi due. L'adolescenza comincia
certe volte a undici anni (preadolescenti, ti dicono a scuola le
insegnanti esauste per spiegare comportamenti fino a ieri sconosciuti
nelle scuole medie) e finisce a 25 se va bene. Postadolescenti, in
questo caso...
Concita De Gregorio: Sedici anni, sesso e segreti quel dialogo impossibile (pdf)
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
11 dicembre "Se non le donne, chi?"
Il movimento "Se non ora quando" è tornato in piazza del Popolo a Roma,
a dieci mesi di distanza dal 13 febbraio, data che segnò l'inizio della
battaglia contro la rappresentazione delle donne in Italia, sopratutto
come risposta al Ruby-gate. La piazza non è gremita come allora, ma le
motivazioni della lotta restano forti. "Il governo è cambiato, ma a non
essere cambiato è il paese. Tre ministre donne sono un segnale
importante, ma non è ancora abbastanza" afferma la regista Francesca
Comencini, una delle promotrici del movimento. "Vogliamo contare, far
valere il nostro voto, e far capire ai politici che l'uscita dalla
crisi passa attraverso un nuovo welfare che contempli le donne non come
quote rosa, ma come una parte essenziale del sistema sociale" è la voce
unanime che si eleva dalla piazza. (servizio di Irene Buscemi)
video
Quello
che mi rimane in mente e nel cuore, per ora, della giornata di ieri è
l’estrema pluralità di voci di donne che da quel nostro palco si è
levata, e l’estrema attenzione con la quale quella piazza,
straordinaria, libera, auto convocata, le ha ascoltate.
Realtà e poesia dell’11 dicembre, il dopo manifestazione di Francesca Comencini
L’avevano
detto in tante che era temeraria la scelta di piazza del Popolo a Roma:
tornarci dopo quel 13 febbraioche aveva visto migliaia e migliaia (mai
così tante) rispondere con un “Adesso” tonante al “se non ora quando?”
gridato dal palco, era un rischio forse non abbastanza calcolato. Il
confronto comunque sarebbe stato inevitabilmente ingeneroso.
Ma
la fortuna e la istintiva fiducia nella voglia femminile di partecipare
ha aiutato le audaci. La piazza ha fatto fatica a riempirsi e ancor di
più a scaldarsi, ma alla fine molte donne e molti accompagnatori sono
arrivati. Anche se era la domenica di fine ponte, anche se via del
Corso era stracolma di gente per un parsimonioso shopping natalizio,
anche se la Cgil non aveva aderito e i media ne avevano parlato quasi
niente, anche se una parte dei comitati Snoq erano stati in dissenso,
la piazza c’era. E questa è già una notizia.
Titolo: la prima manifestazione politica sotto il governo Monti chiede un paese a misura di donna. E cioè?
Tante donne in piazza ma per cosa?
Se non ora quando i volti, gli slogan, le parole della manifestazione: "Se non le donne, chi?
video
Ecco la rassegna stampa completa sulla manifestazione dell’11 dicembre, in un unico file pdf.
Guarda anche in il nostro post precedente:
13 febbraio: “Se non ora quando?” - 11 dicembre: “Se non le donne chi?”
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La famiglia e la crisi
Una
ricerca Eurisko per Famiglia Cristiana mostra il vero volto della crisi
che morde le famiglie italiane. Che non sono un problema, ma restano la
vera risorsa del Paese.
«La famiglia per gli italiani è ancora un punto di riferimentoe si
colloca al terzo posto dopo la salute e il benessere economico. Molti
italiani sono soddisfatti della loro famiglia – ben il 45% degli
intervistati – e la considerano al primo posto tra le cose importanti
della vita. Ben più della vita professionale, ritenuta essenziale solo
dall’11% del campione».Giuseppe Minoia, presidente dell’Eurisko, ha
introdotto stamani con questo dato di fatto, straordinario se si pensa
alla crisi attuale della famiglia ma comune in ormai tutte le indagini
demoscopiche, la ricerca promossa dalla nostra rivista e da Centromarca
dal titolo «Le famiglie italiane e la crisi. Valori, consumi e
progetti» (e allegata a questo articolo in formato pdf).
La famiglia di fronte alla crisi
Il Forum delle Famiglie in un comunicato, che dà conto degli esiti
dell'ultimo Consiglio direttivo, chiede al governo, alla vigilia del
suo piano per rilancio dell'economia, di considerare la famiglia come
elemento strategico in questa particolare congiuntura. Dopo aver
ricordato che «la crisi sta mettendo in ginocchio le famiglie e facendo
precipitare molte di esse sotto il livello di povertà» e che «la
manovra finora approvata è fortemente insoddisfacente», il Forum
intende far sentire la sua voce per invocare ancora equità fiscale.
Forum Famiglie, appello al governo
«L'Incontro Mondiale ci chiama a riscoprire più profondamente la
bellezza, la bontà e la verità della famiglia». Si apre così la prima
lettera del nuovo Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ai
fedeli della Chiesa ambrosiana. Una lettera tutta incentrata sul
prossimo Incontro mondiale delle famiglie, che avrà luogo a Milano dal
30 maggio al 3 giugno prossimi.
Fede e famiglia, Scola scrive ai milanesi
Se si apre qualsiasi dizionario della lingua italiana, e si cerca la
parola famiglia, si legge di solito che è quel nucleo di persone
costituito da genitori e figli, che vivono insieme. Se però ci
guardiamo attorno, ci accorgiamo che la famiglia è cambiata rispetto
agli anni passati.
La famiglia oggi e le sue crisi
...
Famiglie distrutte dalla separazione perché privi del minimo per poter
vivere. Famiglie che soffrono la crisi senza essere consapevoli e senza
responsabilità dirette. Famiglie che perdono i punti di riferimento,
passando repentinamente da uno stato di pace e serenità lavorativa, ad
uno stato di povertà assoluta. Il risvolto che nessuno dice della crisi
è questo! La distruzione della famiglia...
SI VINCE LA CRISI RISCOPRENDO LA FAMIGLIA
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L'Europa, la costruzione
sovranazionale, sembra non essere stata in grado di resistere al suo
primo vero scossone economico.L'economia doveva fare l'Europa,
l'economia la affonderà, potremmo affermare. La crisi dell'Unione
Europea viene in realtà da molto più lontano. Viene dalla creazione
dell'Euro, e fin qui nulla di nuovo, ma soprattutto viene da oltre 20
anni di inerzia politica, tentennamenti e compromessi. Fanno quasi
sorridere i politici europei che ora sostengono che si è perso tempo
nel creare un'unione fiscale: dov'erano questi stessi politici fino ad
un paio di anni fa?
Alberto Dal Poz: La crisi europea
La nave Italia non è ancora in
porto, al riparo dalla tempesta finanziaria. Ma la manovra per
l’ancoraggio è tracciata e sono stati ormai individuati anche i
correttivi perché lo sforzo, gravoso e difficile, sia meglio ripartito
e condiviso.
Francesco Riccardi: Sulla rotta giusta
Combattere la sofferenza
economica delle famiglie e l’usura, rendendo più accessibile il
credito. È tutta in questo obiettivo la ricetta anti-crisi messa in
campo in Sicilia da Caritas e Regione con il microcredito per famiglie,
lanciato durante un periodo «forte» come l’Avvento che avvicina al
Natale. Uno strumento per quei nuclei familiari che non riescono ad
accedere al credito bancario per mancanza di garanzie, ma che
presentano potenzialità economiche tali da garantire la restituzione di
un microprestito in pochi anni.
Alessandra Turrisi e Valeria Chianese: Fraternità anti-crisi: la Chiesa per la gente
Dopo oltre due
anni di operatività il Fondo di solidarietà delle Chiese umbre,
istituito nel 2009 dalla Conferenza episcopale regionale per sostenere
i lavoratori che hanno perso l’occupazione e che non beneficiano di
nessun altro ammortizzatore sociale, è agli sgoccioli, con le casse
ormai in esaurimento. La crisi economica, al contrario, si espande e
provoca l’accrescersi della disoccupazione. In questi due anni la
solidarietà dell’intera Umbria è stata straordinaria.
AVVENIRE: Dall'Umbria al Nordest, da Roma a Catanzaro: iniziative per stare vicino nelle difficoltà
“Si parla tanto di pace, poi
gli investimenti sulle armi sono un tabù. Come mai?” Se lo chiede,
parlando con la MISNA, don Renato Sacco, consigliere nazionale di Pax
Christi e referente per il Medio oriente dello stesso movimento
cattolico. “Fatta la premessa che la crisi economica c’è – dice don
Renato – la manovra avrebbe potuto tentare di far quadrare il cerchio
prendendo anche da parti da cui invece non si è attinto”
MISNA: LA CRISI ECONOMICA E IL TABÙ DEL DISARMO: PARLA PAX CHRISTI
“Si tenta di intervenire su
tutto, dalle pensioni alla sanità, ma non si ha il coraggio di operare
tagli ragionati alle spese militari. Eppure questo poteva essere il
momento giusto per riflettere su un nuovo concetto di difesa”. Alla
MISNA che lo raggiunge a Milano, Francesco Vignarca dà le sue
riflessioni sulla manovra economica messa a punto dal nuovo governo
italiano guidato da Mario Monti e sottolinea come nulla sia cambiato
rispetto ai precedenti provvedimenti del governo di Silvio Berlusconi.
MISNA: NELLA MANOVRA ECONOMICA ARMI E MENO DISARMO
“Il governo era partito
bene unendo la delega alla cooperazione che già esisteva
nell’ambito del ministero degli Esteri alla delega nuova per
l’integrazione. Come ministro aveva scelto Andrea Riccardi, il
fondatore della Comunità di Sant’Egidio, una persona con una storia
importante, che fa sperare in un impegno politico strategico. Nella
manovra presentata in parlamento, però, si guarda solo all’Italia.
Manca un ragionamento aperto al mondo. La cooperazione è la grande
assente. Bisogna farla tornare, la politica se ne deve rendere conto”.
ACLI: COOPERAZIONE INVECE DELLE ARMI: LA PROPOSTA DELLE ACLI
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Stupri e torture: i racconti delle africane vittime dei trafficanti
Alessandra Coppola: Le mamme perdute del Sinai «Il nostro inferno tra i predoni»
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
"...
Non vorrei essere frainteso. Non intendo con questo fomentare
un’inutile e controproducente campagna di “boicottaggio” di Telethon.
Proporrei invece di scrivere a Telethon invitando l’associazione a
chiedere spiegazioni in merito alle operazioni a sostegno dell’export
di armamenti svolte da tutte le banche del gruppo BNP Paribas che
operano in Italia e di cui la BNL è parte..." (Giorgio Beretta)
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Choc in una seconda della scuola media "Giannone" Il dirigente scolastico campano: un fatto gravissimo
Carla Foresta: Caserta, la prof le abbassa il voto: "Tu non sei come gli altri, sei nera"
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Il villaggio degli aranci di
Mineo (Ct), il mega-centro di semidetenzione per richiedenti asilo e
migranti, a quasi un anno dalla sua istituzione, testimonia il completo
fallimento del modello di “solidarietà” securitaria del governo
Berlusconi-Maroni.
Antonio Mazzeo: Il CARA di Mineo vergogna italiana
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... Mi rendo conto che i
problemi che ci attanagliano sono ben altri: uno per ogni lobby
rappresentata in Parlamento. Ma oggi lasciatemi fare il lobbista
solitario di quella povera gente che non porta voti a nessuno, soltanto
l’eco di una vergogna che ci riguarda tutti.
Massimo Gramellini: La lobby che manca
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Terapia soft o strong contro
l'emergenza carceri? Le due opzioni sono sul tavolo del ministro della
Giustizia Paola Severino in vista del Consiglio dei ministri
pre-natalizio (venerdì o lunedì) che dovrebbe varare il pacchetto di
misure anti-sovraffollamento
Donatella Stasio: Troppi ingressi in carcere: 70mila detenuti in un anno
Paola
Severino ha annunciato che cercherà di fare approvare, già al Consiglio
dei Ministri di domani, un decreto-legge destinato a ridurre il
sovraffollamento carcerario: dovrebbe trattarsi dell’allungamento a 18
mesi del periodo residuo di pena che, con alcune limitazioni, un
detenuto può scontare agli arresti domiciliari anziché in carcere.
Carlo Federico Grosso: Carceri l'inevitabile clemenza
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In cento lungo le coste salentine. Nuovo sbarco nella mattinata
„Sono
sbarcati stamattina a Otranto 55 clandestini: tra questi quattro donne,
36 minori e due neonati. Anche Ieri a Gallipoli un perschereccio con 33
ragazzi. "Il rischio è grande ma così i genitori sono sicuri che una
volta arrivati in Italia i figli non possono essere rimpatriati"“
Potrebbe interessarti:http://www.lecceprima.it/cronaca/sbarco-gallipoli-9-dicembre-2011.html Seguici su Facebook:http://www.facebook.com/pages/LeccePrimait/112352998793334
Chiara Spagnolo: Immigrati, altro carico di bambini sul gommone anche due neonatiIn cento lungo le coste salentine. Nuovo sbarco nella mattinata „
“
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Time dichiara "persona dell'anno" le masse che protestano: dalle primavere arabe a Occupy Wall Street e alla rabbia in Europa
Paolo Mastrolilli: Dimostranti, il volto di un anno difficileIn cento lungo le coste salentine. Nuovo sbarco nella mattinata „
L'uomo del 2011 per "Time" è il
manifestante globale: dalla primavera araba a Ows. Ecco il racconto di
Kalle Lasn, fondatore del movimento negli Usa. "I conti del futuro non
tornano, né dal punto di vista economico, né da quello ambientale. Ma
adesso i giovani sanno che devono combattere"
Federico Rampini: L'anno di Occupy Wall Street "E ora diventiamo un partito"
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Più di cinquanta
piattaforme per circaduecento milioni di post al giorno. Una
moltitudine di caratteri impazziti che sfuggono a qualsiasi pretesa di
controllo sistematico. Sono le cifre dei microblog cinesi, quei
servizi simil-Twitter attraverso cui si comunicano pensieri, opinioni,
segnalazioni e link.
Gabriele Battaglia: Cina, il governo dei microblogger
Meno razzia di risorse e più investimento per le comunità locali. Alla radice, sia esigenze politiche sia cambiamenti economici
Gabriele Battaglia: Materie prime, la Cina cambia strategia
Migliaia di persone sono scese
per le strade della capitale haitiana Port au Prince per
chiedere un risarcimento ai caschi blu Onu colpevoli di aver portato
nel Paese il virus del colera.
Alessandro Grandi: Haiti, fra risarcimenti e hotel
Occupy Wall Street nelle
periferie povere di New York lotta a fianco delle famiglie sfrattate
dalle case sequestrate dalle banche
Michele Primi: USA: Occupiamo le nostre case
Il blocco dei porti commerciali
della costa pacifica Usa organizzato lunedì scorso da Occupy Wall
Street – solo parzialmente riuscito – ha creato aspre polemiche con i
sindacati e spaccature nel movimento
Enrico Piovesana: Usa, tensione tra sindacati e Ows
Il Pentagono sta realizzando ciò che finora era solo una finzione cinematografica: essere filmati da un satellite
Enrico Piovesana: Usa: Videosorvegliati dallo spazio
Le contestate elezioni per le
Duma del 4 dicembre sono state la scintilla che ha infiammato una
protesta popolare senza precedenti in Russia. Un movimento nuovo e
imponente, 'rivoluzionario' secondo Andrei Mironov, noto attivista
russo per i diritti umani ed ex prigioniero politico in epoca sovietica.
Enrico Piovesana: Russia: La nuova rivoluzione russa
L'Occidente guarda con ansia al
successo elettorale dei salafiti e dei Fratelli Musulmani, ma la
dinamica egiziana è molto più complessa
Christian Elia: Egitto: attesa islamista
In un clima surreale, si sono tenute le elezioni municipali siriane, ma la popolazione ha ben altre preoccupazioni
Noemi Deledda: Siria, elezioni e file ai distributori
L’arcivescovo di Kinshasa (Rd
Congo) ha preso posizione contro l’esito voto presidenziale del 28
novembre, che ha dato la vittoria a Joseph Kabila. La chiesa aveva
dispiegato nel paese 30mila osservatori elettorali. Critico anche il
Centro Carter, ong Usa.
NIGRIZIA: Rd Congo, Monsengwo: voto fasullo
Primi annunci del
ministro Profumo: quasi un miliardo di fondi europei per il Sud;
anagrafe dell'edilizia scolastica e via alle ristrutturazioni,
innovazione tecnologia. "Almeno 300 milioni per finanziare le
università"
Corrado Zunino: Piano straordinario del governo aule sicure, internet, matematica
Il
criterio della trasparenza reintrodotto dal ministro Profumo fa
emergere le proporzioni di quanto accaduto negli ultimi tre anni. Nel
2008/2009 le classi con oltre 25 alunni erano l'11,6% oggi sono il
17,3%. Quelle in cui c'è più di un portatore d'handicap sono passate
dal 6 al 7%
Salvo Intravaia: Classi sovraffollate, disabili penalizzati ecco i numeri della gestione Gelmini
Pubblicati i dati
dell'Ufficio Statistica del Ministero. Negli scorsi sei anni incremento
alle "private" del 10%. Il taglio dei servizi per carenze di fondi (e
la minor assistenza agli alunni disabili) la causa principale
Salvo Intravaia: Anni di tagli, le "pubbliche" calano boom iscritti alle scuole paritarie
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
New
York University, 8 dicembre: "Italia e Stati Uniti: due prospettive
sulla crisi" Roberto Saviano e Nouriel Roubini - Video integrale
Dipartimento
della New York University di Studi Italiani - Casa Italiana
Zerilli-Marimò programma di studi globali e misto su Arthur L.
Carter Journalism Institute presentano:
"Italia e Stati Uniti: due prospettive sulla crisi"
Sono stati invitati: Roberto Saviano, giornalista e Nouriel Roubini, New York University
Moderato
da : Ruth Ben-Ghiat, Presidente, Dipartimento di Studi Italiani, NYU
New York University Stern School of Business Auditorium Paulson 8
dicembre 2011
video
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Tanto tuonò che piovve, si
potrebbe dire. Ma la verità è che non tutti sono stati disponibili
a dare ascolto ai tuoni, all'epoca. E men che meno oggi
quando all’alba i carabinieri del reparto operativo di Trapani su
ordine della Dda di Palermo hanno eseguito i clamorosi arresti per
mafia del sindaco di Campobello di Mazara, Cirò Caravà e di alcuni
tra i suoi più affezionati sostenitori, fra i quali una sorta
di guardia spalle, tale Gaspare Lipari, che senza essere
dipendente del Comune, stazionava nell’anticamera dell’ufficio del
primo cittadino. Anche oggi in molti non si sono stupiti. Gli stessi
che in questi anni non hanno creduto a quell'antimafia "recitata" in
pubblico
Rino Giacalone: Un sindaco che “recitava” l’antimafia
Ora
che Michele Zagaria è finalmente rinchiuso nel supercarcere dove una
cella l’attendeva da anni con il regime del 41bis, ora che il clamore
si è spento,è possibile riflettere meglio sul significato di questo
colpo alla camorra. Partendo da una frase del magistrato Federico
Cafiero de Raho (responsabile della DDA della Campania, già PM al
processo Spartacus contro i casalesi) che ha diviso la lotta alla
camorra tra un prima ed un dopo il libro “Gomorra” di Roberto
Saviano.
Santo Della Volpe: Camorra e Gomorra
“NON ABBIATE PAURA” - HOREB N. 59 – 2/2011
TRACCE DI
SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI
Credevamo che lo sviluppo
scientifico, sociale, economico, un certo benessere diffuso ci avesse
emancipati dalla paura, e invece si constata quotidianamente che essa,
anche se facciamo fatica a dircelo, condiziona la vita. Rimane al
fondo, come realtà strisciante, dissimulata, ma, quanto meno ce
l’aspettiamo, essa affiora e condiziona l’orientamento della vita e le
scelte concrete. Essa è connessa all’intimo dell’uomo, ognuno porta in
se stesso la paura radicale della contingenza e della morte. Sì, si ha
paura di morire e quindi della malattia, della stessa vecchiaia e delle
rughe. Si ha paura del futuro per la precarietà del lavoro e per il
rischio di rimanere disoccupati. Si ha paura nel mondo degli affetti
per la fragilità umana che accompagna le scelte. Si ha paura dell’altro
perché potrebbe intaccare i nostri orizzonti, i nostri interessi, i
nostri privilegi...
Questo l'incipit dell'Editoriale di Horeb,
Quaderni di riflessione e formazione per quanti desiderano coltivare una
spiritualità che assuma e valorizzi il quotidiano.
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La Bibbia in un frammento
"Egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele, come segno di contraddizione! Anche a te una spada trapasserà l'anima".
(Luca 2,34-35)
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Il discernimento, virtù necessaria per avere un pensiero proprio e originale di fronte alla realtà e alle cose.
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Uomini e profeti
Fedi e Mondo
slcontent Leah Goldberg. Noi, gli ultimi prima della luce con Paola Messori sabato 10 dicembre 2011 Il
30 dicembre del 1934 Leah Goldberg sancisce il suo congedo dall’Europa
scrivendo nel suo diario: “Ora non solo ho la certezza, ma anche il
certificato: il 6 gennaio lascio questo lido felice”. Andrà in
Palestina, dove diventerà una delle grandi poetesse di lingua ebraica,
cantata dal popolo, anche se, come scrisse un amico, “di lei non tutti
amavano il fatto che si lasciasse spiritualmente sedurre dalla
variegata umanità, dalle poche, dalle forme, dai contenuti”. Nata in
Lituania nel 1911, aveva scelto fin da bambina l’ebraico come sua
lingua di adozione. Ora esce in Italia una raccolta, Sulla fioritura,
curata da Paola Messori,
in cui emerge tutta la ricchezza e la forza della sua lingua poetica,
intrisa di reminiscenze classiche e religiose: testimone dell’incendio
che percorreva il mondo, cerca di salvarne qualche bagliore, qualche
fioritura, qualche gesto. Parleremo infine, con Anna Schoenstein direttrice della casa editrice "A Oriente!" e dell'omonima rivista di lingue e culture orientali.
Dall’altra parte del mondo, César Vallejo si interroga sul dolore di Dio e sulla consolazione dell’uomo.
Leggere la Bibbia
slcontent Geremia. I miei occhi grondano lacrime con Elena Loewenthal domenica 11 dicembre 2011
Geremia, un profeta sull’orlo dell’abisso: così lo definisce André Néher, in uno stupendo saggio sulla profezia, L’essenza del profetismo (Marietti),
in cui mostra come Geremia, che vive e opera a Gerusalemme un po’ prima
di Ezechiele, ma come Ezechiele assiste alla morte per assassinio di
ben cinque re, abbia vissuto in patria quello che Ezechiele vive
nell’esilio: la catastrofe e il sogno di salvezza. Geremia non morirà a
Gerusalemme. Scompare, nella deportazione in Egitto. È tra i sommersi,
non tra i salvati. Ma – dice Néher – per essere penetrato nei giorni
del nulla ha conquistato l’incrollabile certezza di una resurrezione.
Ne parliamo con Elena Loewenthal.
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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
"...Giovanni
Battista è pertanto il simbolo di ciascun credente, chiamato a
decentrarsi, ed è purerappresentazione della Chiesa: essa non è luce,
non è verità, ma testimone della verità.
Nello svolgere tale ruolo deve saper uscire da sé, decentrandosi per
riconoscere la verità che nasce ovunque, attecchendo presso luoghi e
genti ritenuti privi di valore. La Chiesa dovrebbe proporsi non di dare
la verità, ma di spingere gli uomini a cercare luce e verità, come il
Battista: egli non ha confessato di essere lui il Messia o il Profeta,
spingendo piuttosto i suoi discepoli a cercare Uno che era già in mezzo
a loro e che essi non conoscevano ancora. Il baricentro della Chiesa
non è dentro di essa, ma fuori, perché la verità la supera sempre, la
trascende. Se vuol essere discepola di Cristo, deve continuare a
camminare. " (Don Battista Borsato)
il commento integrale della Diocesi di Carpi (pdf)
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La vergine e martire Lucia è una
delle figure più care alla devozione cristiana. Come ricorda il Messale
Romano è una delle sette donne menzionate nel Canone Romano.
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Anche se è notte
Quella eterna fonte sta nascosta, ma so ben dove sgorga anche se è notte.
La sua origine non so, poiché non l’ha, ma so che ogni origine da lei viene, anche se è notte.
So che non può esserci cosa tanto bella e che in cielo e terra bevono di quella, anche se è notte.
Ben so che in lei il suolo non si trova e che nessuno la può attraversare, anche se è notte.
Quella eterna fonte sta nascosta in questo vivo pane per darci vita, anche se è notte.
Qui si sta, chiamando le creature, perché di quest’acqua si sazino, in forma oscura, anche se è notte.
Questa viva fonte che io desidero in questo pane di vita la vedo, anche se è notte. (San Giovanni della Croce)
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Gaudete in
Domino semper – Rallegratevi nel Signore sempre" (Fil 4, 4). Con queste
parole di san Paolo si apre la santa Messa della III Domenica di
Avvento, che perciò è chiamata domenica "gaudete".
L'Apostolo
esorta i cristiani a gioire perché la venuta del Signore, cioè il suo
ritorno glorioso, è sicuro e non tarderà. La Chiesa fa proprio questo
invito, mentre si prepara a celebrare il Natale e il suo sguardo si
dirige sempre più verso Betlemme. In effetti, noi attendiamo con
speranza certa la seconda venuta di Cristo, perché abbiamo conosciuto
la prima. Il mistero di Betlemme ci rivela il Dio-con-noi, il Dio a noi
prossimo, non semplicemente in senso spaziale e temporale; Egli ci è
vicino perché ha "sposato", per così dire, la nostra umanità; ha preso
su di sé la nostra condizione, scegliendo di essere in tutto come noi,
tranne che nel peccato, per farci diventare come Lui. La gioia
cristiana scaturisce pertanto da questa certezza: Dio è vicino, è con
me, è con noi, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia,
come amico e sposo fedele. E questa gioia rimane anche nella prova,
nella stessa sofferenza, e rimane non in superficie, bensì nel profondo
della persona che a Dio si affida e in Lui confida..." (Benedetto XVI
Angelus 16-12-2007)
Antifona d'ingresso (Fil 4,4-5)
Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi.
Questo versetto è utilizzato dalla liturgia nella terza domenica di Avvento.
Celebrando
in latino si diceva: Gaudete in Domino semper: iterum dico gaudete. Per
questo la terza domenica di Avvento è conosciuta come domenica
“Gaudete”, in forza di questo versetto della Lettera ai Filippesi. In
greco c’è «Cai,rete» (Cháirete) che è il plurale di «cai/re» (cháire),
il saluto che l’angelo rivolge a Maria: «cai/re kecaritwme,nh» (cháire
kecharitoméne) “rallegrati, piena di grazia”; non semplicemente “Ave”,
“Salve”, ma “rallegrati”, “gioisci”, “esulta”, come suonano tanti testi
profetici rivolti alla figlia di Sion. È l’invito alla gioia profonda,
sincera, al gaudium spirituale: “Rallegratevi nel Signore”.
Lettera ai Filippesi (4,1-7) di Claudio Doglio
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési (5,16-24)
"Fratelli,
siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete
grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di
voi.
Non
spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e
tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male.
Il
Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona,
spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del
Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è colui che vi chiama: egli
farà tutto questo! "
la lectio a cura del Monastero Domenicano Matris Domini
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«Noi
vediamo la realtà sempre come ci viene presentata da parte di chi ha il
potere almeno in quel momento, che si giustifica leggendo la storia a
modo suo», scrive il biblista Silvano Fausti. Nella Bibbia il compito
di rompere questo gioco è assegnato al profeta, voce dell’uomo che non
si rassegna all'esistente. Per questo nella storia del popolo
d’Israele i profeti erano sempre contro i re e contro i sacerdoti, e
non di rado incappavano nella “malattia professionale”: il taglio della
testa.
Ci
sono i testimoni della verità e ci sono anche falsi testimoni della
verità, cioè coloro che testimoniano in modo sbagliato, in modo
fanatico ciò che di per sé non è oggetto di fanatismo. E ci sono anche
testimoni della falsità, paladini della menzogna, della violenza, del
dominio e che si servono della parola appunto per dominare e non per
servire la verità, la giustizia e la libertà...
Il potere tende a difendere se stesso non la verità di Silvano Fausti
Il testo è una sintesi redazionale della lectio divina tenuta nella Chiesa di San Fedele in Milano.
Ascolta l'audio originale.
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Domenica
11 dicembre 2011 "Le Frontiere dello Spirito" la rubrica religiosa
scritta e condotta da Maria Cecilia Sangiorgi e dal cardinale
Gianfranco Ravasi.
Nella
prima parte, il cardinale Ravasi approfondisce le letture tratte dal
libro del profeta Isaia (61,1-2.10-11) e il Magnificat di Maria
(Lc.1,46-54).
A
seguire la rubrica di Maria Cecilia Sangiorgi dal titolo "Medici con
l'Africa, il dovere della letizia" Intervista ad Paolo Rumiz, che
presenta il suo ultimo libro,”Il bene ostinato”, frutto dell’incontro
tra Medici con l’Africa Cuamm (Collegio Universitario Aspiranti e
Medici Missionari) .
Premessa Ormai
ci siamo abituati alle brutte notizie, ogni giorno riceviamo la nostra
razione di delitti, uccisioni, odi, violenze, carestie, guerre, tanto
che alla fine non ne possiamo più, il mondo ci appare ostile, l'altro
ci appare nemico, allora, se qualcuno scrive un libro di belle notizie
è quasi un'eccentricità, ci sorprende, è controcorrente... come ha
fatto Paolo Rumiz, giornalista, scrittore, giramondo possiamo dire, che
ha scritto un libro "Il bene ostinato"... un libro sorprendente.
il video della puntata intera sul sito Mediaset
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"La quiete e il valore delle parole" di Enzo Bianchi
Ai
nostri giorni siamo invasi dalle parole, dal rumore, dalle chiacchiere,
al punto che l’inquinamento sonoro può ormai essere annoverato tra i
problemi ecologici. Nella società cacofonica in cui viviamo, inoltre,
la parola è diventata quasi uno strumento obbligato per l’affermazione
e la celebrazione di se stessi, anche a costo di assumere forme quanto
mai aggressive e capaci di ferire: «parole come armi», è stato
giustamente detto… Si comprende dunque perché molti avvertano il
bisogno del silenzio, vorrebbero cioè imparare a tacere per riscoprire
la bellezza del silenzio e, insieme, la bellezza di forme di
comunicazione non verbali. Tacere equivale a digiunare verbalmente e il
silenzio è paragonabile al digiuno fisico, entrambi salutari quando lo
esigono il corpo e la psiche, cioè l’intera persona umana.
Occorre
però subito precisare che il silenzio non consiste
semplicemente nell'assenza di rumore e di parola, ma è una
realtà plurale.
"La quiete e il valore delle parole" di Enzo Bianchi
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Cari amici, lo
stile della nostra vita dipende quasi totalmente dalla qualità degli
amici che abbiamo e dal tempo che vi dedichiamo. I momenti di gratuità,
di spensieratezza, di gioco, di riflessione profonda, di complicità
vissuti con gli amici sono l’antidoto alla corsa spesso senza meta
della nostra quotidianità. L’amicizia è il primo livello di quella
difficile ed essenziale dimensione del vivere umano che è l’amore. Le
dinamiche dell’amicizia sono complesse e misteriose come quelle
dell’amore: è un’ esperienza delicata a cui rivolgere attenzione per
sgombrare i percorsi dagli ostacoli delle nostre angolosità. È quindi
un punto di arrivo nel cammino della nostra maturità. L’olio dell’
amicizia, ciò che rende facile la relazione, è una grande disponibilità
e accoglienza. Molteplici sono i livelli dell’amicizia.
L'EDITORIALE di Mario De Maio
L’amicizia
non ha un luogo e un’occasione che sempre debba essere la stessa. La
scuola, un luogo di divertimento, persino un funerale che accompagni
alla sepoltura un maestro comune: ti colpisce uno che salutando il
commiato di questo maestro molto amato metta in evidenza delle qualità
che sono le stesse che hanno colpito te. La scoperta di fondo delle
amicizie, la costante presente in tante varietà, è un sentir nascere
una certa affinità con l’altro o l’altra...
“VI CHIAMO AMICI” - di Arturo Paoli Guarda anche il nostro precedente post:
Arturo Paoli: messaggio ai giovani - Conferenza stampa di presentazione Fondo Documentazione Arturo Paoli
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"Sacrifici, segnali d'amore" di Enzo Bianchi
Da
anni, su queste colonne mi è parso doveroso e responsabile denunciare
l’imbarbarimento e la crisi verso la quale andava la nostra società,
dapprima a piccoli, poi a grandi passi. Nel frattempo è sopraggiunta la
“crisi” economica – prima sottovalutata, poi tenuta nascosta o negata,
infine esplosa in tutta la sua pesantezza – che però si è scoperta
essere anche crisi etica, culturale. Il salmo 49, con la sua sapienza
accumulata nei secoli, sottolinea come “l’uomo nel benessere non
capisce, è come un animale...”. Solo ora ci stiamo incamminando verso
la presa di coscienza che non è più possibile proseguire sulla strada
percorsa nell'ultimo ventennio, che la mancanza di
eguaglianza e di giustizia rende la nostra vita – che resta sempre
“vita comune”, non foss’altro perché vissuta su una stessa terra – più
difficile, meno sicura, più conflittuale, più barbara. Ci stiamo
rendendo conto che il vivere con il mito idolatrico del “tutto e
subito”, del “tutto ciò che è tecnicamente possibile va fatto” non ci
garantisce un futuro buono, che il pensare solo all'oggi, solo a
noi stessi come individui impoverisce la terra e fa aumentare il
deserto, ci rende incapaci di lasciare alle nuove generazioni una
“eredità” nel vero e nobile senso del termine.
Tuttavia oggi ci sembra di poter dire con convinzione, anche se senza alzare la voce, che si intravedono segni di speranza...
Sacrifici, segnali d'amore di Enzo Bianchi
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Prolusione all'Istituto Superiore di Scienze Religiose
L’Aquila, 5 Dicembre 2011 di + Bruno Forte Arcivescovo di Chieti-Vasto
Il cuore dell’uomo ha bisogno di amare e di essere amato per
vivere e per imparare a morire: è un bisogno incancellabile, tanto
personale, quanto collettivo. Dagli scenari del tempo, come
da quelli del cuore, si leva un’attesa di amore: ad essa ha inteso
corrispondere la prima Enciclica di Benedetto XVI, intitolata Deus
caritas est. Si tratta di un’attesa così grande, che tutte le
esperienze che le corrispondono restano prima o poi incompiute,
segnate dalla fragilità della vita, dalla caducità delle opere,
dalla brevità dei giorni. Ecco perché il bisogno di un amore grande,
vittorioso di ogni battaglia, si lega indissolubilmente alla
speranza: in questo senso, la penuria più grande del tempo che
viviamo è quella di speranza, proprio perché è quella di un amore che
vinca la morte, che non risulti svenduto o effimero, come avviene
nelle tante forme in cui spesso è esibito ed offerto l’amore. La
penuria che ci unisce è quella di sperare in un possibile, impossibile
amore, che vinca l’ingiustizia, la solitudine, l’infedeltà e la
morte e risani le ferite dell’anima.
È
per questo che la tentazione più forte che potrebbe proporsi di fronte
agli scenari del cuore e a quelli del tempo in cui viviamo,
segnato dall’angoscia dei conflitti e delle prove della natura
e della storia, oltre che dall’insicurezza economica e sociale, è
la disperazione: “Pensare con chiarezza e non sperare più” (Albert
Camus). Se il rischio dei tempi di tranquillità e di
relativa sicurezza è la presunzione - l’illusione di poter
cambiare facilmente il mondo e la vita -, il rischio opposto -
proprio dei tempi di prova - è di vivere la paura del domani in maniera
più forte della volontà e dell’impegno di prepararlo e di
plasmarlo...
Prigionieri della speranza: ragioni per sperare in un tempo di crisi di Bruno Forte (pdf)
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I
vangeli testimoniano che Gesù ha incontrato un gran numero di persone
afflitte da svariate malattie: menomazioni fisiche (zoppi, ciechi,
sordomuti, paralitici), malattie mentali (gli «indemoniati», che
designano persone afflitte di volta in volta da epilessia, isteria,
schizofrenia, mali la cui origine era attribuita a un impossessamento
diabolico), handicap e infermità più o meno gravi (lebbrosi, la donna
emorroissa, la suocera di Pietro colpita da grande febbre). L’incontro
con questa umanità sofferente, con i volti e i corpi sfigurati di tanti
uomini e donne, ha costituito per Gesù una sorta di Bibbia vivente, in
carne e ossa, da cui egli ha potuto ascoltare la lezione della
debolezza e della sofferenza umane, ha potuto apprendere l’arte della
compassione e della misericordia. Possiamo dire che tali incontri hanno
rappresentato per lui un magistero dell’umano e una rivelazione del
divino, un luogo di apprendimento del vivere e del credere: Gesù non ha
imparato solo da ciò che lui stesso ha sofferto (cf. Eb 5,8), ma anche
dalla sofferenza degli altri...
Miracoli: il tocco di Dio che cambia la vita di Enzo Bianchi
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CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Sarzana Festival della Mente 2011
Scriveva Camus: “Poter essere santi senza Dio è il solo problema concreto che oggi conosco”.
Parafrasando
potremmo dire che l’unico problema autentico è una ricerca spirituale
per fare della vita un’opera d’arte, un cammino di piena umanizzazione.
In quanto esseri umani, non siamo estranei gli uni agli altri e siamo
dunque chiamati ad ascoltarci e a cercare insieme. Occorre credere
nell'uomo, credere che possiamo umanizzare e rendere migliore la nostra
convivenza, accettando di guardare oltre il nostro interesse immediato,
verso un orizzonte comune e una speranza condivisa. In questo cammino
tutti – credenti o non – sono chiamati a in-segnare, a fare segno gli
uni agli altri, per aiutarsi reciprocamente. Abbiamo pochi giorni su
questa terra: viviamoli cercando insieme vie di umanizzazione. La terra
sarà più abitabile e la vita più bella per tutti.
video: Enzo Bianchi - Vie di umanizzazione
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Il cardinale Gianfranco Ravasi e i social network.
Monsignor
Ravasi, il ministro della Cultura del Vaticano usa i social network, ha
aperto un blog , parla con i manager di Google e spiega perché la
Chiesa deve andare in rete
Il
cardinale Gianfranco Ravasi "L'UOMO è l'unico animale capace di
arrossire. Ma è anche l'unico ad averne bisogno (Mark Twain)". "Cadere
non è pericoloso, né è disonorevole. Ma non rialzarsi è tutte e due le
cose (Konrad Adenauer)". Commento di uno dei 4419 followers: "Se tutti
quanti seguissero card. Ravasi nessuno chiederebbe alla Chiesa di
pagare l'Ici". Una battuta, ovviamente, ma che dà conto della
popolarità di un cardinale ora attivo anche su Twitter. Un cardinale
che ha debuttato in rete con un suo blog personale, che collabora con
quotidiani "laici" online, va in televisione, scrive ogni giorno il
"Mattinale" sul giornale dei vescovi Avvenire, partecipa a convegni che
spaziano dai media alla musica contemporanea, organizza in Vaticano
incontri inediti per giovani blogger. Sostiene che la Chiesa è indietro
e che è giunta l'ora di Internet, gira il mondo con la sua iniziativa
il "Cortile dei Gentili" che ha aperto ai laici e addirittura agli atei.
A
fare questo non è un eretico rivoluzionario ma il presidente del
Pontificio consiglio per la Cultura del Vaticano, Sua Eminenza
Reverendissima il cardinale Gianfranco Ravasi...
La Bibbia in un tweet "Così portiamo la fede sul web"
Creatività,
lungimiranza, apertura al nuovo e all'ignoto. Superando anni di
scetticismo vaticano nei confronti dei nuovi media, un nutrito gruppo
di uomini di chiesa, da qualche tempo a questa parte ha aperto la
parola di Dio ai social network.
Capofila
di questo inedito tecnoentusiasmo dei religiosi è il cardinale
Gianfranco Ravasi, capo-dicastero vaticano della Cultura, che, ogni
giorno, dispensa pillole di santo pensiero - citazioni dalla Bibbia e
dai vangeli - ai suoi 1.946 follower su Twitter...
IL
SUCCESSO IN RETE. La comunicazione della fede, insomma, «non passa solo
attraverso le omelie. Può passare anche attraverso i 140 caratteri di
un messaggio Twitter». Pillole di sacro pensiero capaci, come ha
spiegato lui stesso, di «ritrovare la parola che offende, ferisce,
inquieta, giudica».
E
gli utenti sembrano gradire, a giudicare dal numero dei follower. «Non
credevo che l'iniziativa riscuotesse tanto interesse», ha spiegato
Ravasi raccontando la sua esperienza sul sito di microblogging, «ma
evidentemente tra i cristiani, molti dei quali non conoscono bene la
Bibbia, c'è grande desiderio di approfondirne la conoscenza».
Come cinguetta il cardinale
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Twitter,
Facebook, blog, siti internet e via dicendo: secondo alcuni, tra cui il
cardinal Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la
Cultura del Vaticano (in pratica, il ministro della Cultura della Santa
Sede), tutti i nuovi strumenti della rete rappresentano, oggi, una tra
le modalità decisive di comunicare l’annuncio cristiano. La fede,
attraverso il web. Il vaticanista Sandro Magister, interpellato da
ilSussidiario.net,ci dice la sua sull’utilità delle nuove tecnologie.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Ci
sono solo due argomenti, nell'ultima settimana dell'informazione
religiosa sui quotidiani italiani: la posizione dei vertici della
Chiesa - Santa Sede e CEI - di fronte alla manovra «salva Italia»
presentata domenica scorsa dal governo Monti e, ancora una volta,
l'evoluzione giudiziaria della crisi di gestione del polo
universitario-ospedaliero San Raffaele: 93 dei 127 titoli religiosi
battono su questi due tasti.
«Gogne mediatiche» di Guido Mocellin
Quanti
sono non lo sapremo mai, perché loro non usano scendere in piazza. Non
organizzano manifestazioni e men che meno fanno scioperi. Non sono
stati abituati a reagire in modi clamorosi, anzi si ostinano a credere
che il loro silenzio faccia parte del sacrificio che può salvare il
mondo. Tacciono non per paura, ma perché amano troppo l'oggetto del
loro sconforto: come succede alle madri con un figlio discolo. Tacciono
anche perché non sanno bene che cosa fare.
Ma quanti saranno oggi, in Italia, gli «indignati» cattolici?
Gli indignati cattolici di Roberto Beretta
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La
netta maggioranza dei cattolici ha una visione laica della politica e,
pur rispettando le indicazioni della Chiesa, ritiene che le decisioni
ultime vadano prese “secondo la propria coscienza”.
Intervista
al card. Scola, arcivescovo di Milano: «Dobbiamo vivere questo
travaglio della crisi economica come la donna che sta per partorire,
con partecipazione intensa e totale».
I
cattolici? Manifestano un rivitalizzato interesse per la politica e
comunque più alto del resto della popolazione italiana (sul 28% che si
dice interessato, il 37% è costituito da cattolici praticanti). Ma non
hanno nostalgia della Balena bianca e pensano che più che fare un
partito, debbano semmai puntare a costituire un movimento che influenzi
l’agire delle forze politiche (sul 27% degli italiani che la pensa così
– il 62 dice che non bisogna confondere religione e politica – il 41% è
praticante).
Sotto esame «l'uso commerciale dei beni di enti no-profit» Radicali e Avvenire ai ferri corti, smentite e controrepliche
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POLITICA
Nel
giorno dello sciopero generale contro il decreto anticrisi del governo
Monti, tocca all’Infedele (in diretta su La7 alle ore 21,10) porsi la
domanda più scomoda: e se la manovra non servisse a niente? Sacrifici
inutili?...
Tra
gli ospiti di Gad Lerner: Luigi Zingales, Vittorio Emanuele
Parsi, Adriana Cerrettelli, Fabrizio Unida, Salvatore Bragantini
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Tasse,
pensioni, banche e mercati. Cosa sta succedendo in Italia, quanto paga
ognuno, in che cosa può cambiare la manovra del governo Monti. Se ne
parla a Ballarò con Vito Tanzi, già componente del Fondo monetario
internazionale. Tra gli ospiti di Giovanni Floris il procuratore
nazionale antimafia Piero Grasso, il sindaco di Torino Piero Fassino,
la presidente della regione Lazio Renata Polverini, il segretario
generale della Uil Luigi Angeletti, il tributarista Raffaello Lupi, il
vicedirettore di “Repubblica” Massimo Giannini.
In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza (video)
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Da
parte del governo c'è una predisposizione al dialogo «su materie che
toccano la vita delle persone». Nessun atteggiamento professorale, solo
l'esigenza di fare in fretta perché “chiamati al capezzale di un
malato, mentre altri hanno detto di non essere in grado”. Lo ha
affermato il ministro del Welfare, Elsa Fornero, intervenuta a In
Mezz'ora su Raitre con Lucia Annunziata.
L'intervento dell'Onorevole Giulietti durante la seduta della Camera dei Deputati del 14 dicembre 2011.
ARTICOLO 21: Manovra: Giulietti, "senza patrimoniale, tassazione capitale scudati e asta per le frequenze non c'e' equita'"
La manovra così detta
“salva-Italia” proposta dal governo Monti e attualmente all'esame
del Parlamento non soddisfa le aspettative di svolta verso
l'equità e la sostenibilità auspicate da Banca Etica, che da
oltre 13 anni lavora per promuovere un diverso modello di finanza al
servizio dell'interesse collettivo.
Nella piena consapevolezza che il momento è grave e che i
sacrifici sono necessari per evitare il tracollo dell'Italia,
Banca Etica ribadisce con forza la necessità di trasformare la crisi in
opportunità per rilanciare nel nostro Paese un sistema economico,
sociale e fiscale che sia finalmente caratterizzato da equità, legalità
e trasparenza. Troppo timidi appaiono gli sforzi fatti dal Governo in
questa direzione. Ecco alcune delle misure che avrebbero potuto
apparire nella manovra e che ancora auspichiamo possano essere
introdotte con successivi provvedimenti...
L'art.6
della manovra cancella causa di servizio, la pensione privilegiata e
l'equo indennizzo per chi si ammala al lavoro nel settore pubblico
Per l’Europa il 2012 non sarà
un anno gradevole». Questo a dir poco singolare, ma probabilmente
veritiero, biglietto di auguri per il Vecchio Continente porta la firma
di Olivier Blanchard, il capo economista del Fondo Monetario
Internazionale, ossia di quella grande istituzione i cui esperti
verranno in visita (ispezione?) a Roma la settimana prossima.Gli ha
fatto eco, a poche ore di distanza, il primo ministro polacco, Donald
Tusk. Tusk ha pronunciato un durissimo discorso di saluto al Parlamento
europeo, al termine del semestre di presidenza del suo Paese, l’unico
in Europa che possa vantare risultati economici veramente buoni negli
ultimi 2-3 anni. L’Europa, ha detto Tusk, è sull’orlo del precipizio,
non si comporta più come una comunità ma come una somma di egoismi
nazionali al punto che la crisi ormai si trova nei nostri cuori e non
solo nelle nostre banche.
E’
inutile nasconderlo: il voto di fiducia con cui la Camera darà oggi la
sua approvazione alla manovra del governo arriva in un clima
deteriorato, non solo per gli incidenti che la Lega ha continuato a
provocare in aula anche a Montecitorio, dopo le tensioni di mercoledì
al Senato, ma anche per le evidenti prese di distanze dei due maggiori
partiti della maggioranza da Monti.
Questo governo rappresenta ancora
l'occasione di introdurre una vera discontinuità, di dimostrare che è
possibile operare per l'interesse comune anziché per quello delle
categorie e delle corporazioni.
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Angelus - 11 dicembre 2011
Udienza - 14 dicembre 2011, La preghiera di fronte all'azione benefica e sanante di Dio
Discorso - Alla Delegazione della Confcooperative e delle Banche di Credito Cooperativo (10 dicembre 2011)
Omelia - 15 dicembre 2011: Vespri con gli Universitari degli Atenei Romani
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Benedetto XVI - crisi economica - finanza - economia - solidarietà
In una
stagione di crisi economica duratura, c’è più che mai necessità di
introdurre nelle logiche dei mercati la “forza di umanizzazione” e la
“carica di speranza” del messaggio cristiano. È l’auspicio espresso da
Benedetto XVI, durante l’udienza concessa stamattina in Vaticano ai
rappresentanti della Confederazione delle Cooperative italiane e della
Federazione italiana delle Banche di credito cooperativo. Il Papa ha
esortato questi organismi di ispirazione cattolica a lavorare perché
economia e mercati “non siamo mai disgiunti dalla solidarietà”. Il
servizio di Alessandro De Carolis
Leggi o ascolta: Benedetto XVI: c’è bisogno di una finanza trasparente e di un’economia mai separata dalla solidarietà
Riportiamo di seguito il discorso che il Papa rivolge ai presenti nel corso dell’Udienza
il testo integrale del discorso di Benedetto XVI
Una “azione preziosa” di sensibilità ed equilibrio. Benedetto XVI
definisce così il ruolo delle Banche cooperative italiane i cui vertici
sono stati ricevuti in Vaticano sabato mattina. Un incontro che è stato
occasione per il Papa di mettere a fuoco alcuni punti importanti della
Dottrina Sociale della Chiesa...
In
un mondo in cui le banche sembrano volersi sostituire alla politica
cancellando solidarietà e rispetto dell’ uomo, il Papa ha voluto
mettere in luce come invece le banche cooperative, presenti da
moltissimo tempo nel tessuto sociale italiano, sono un modello di
sviluppo efficacissimo anche oggi...
Il Papa: un grazie alle banche cooperative cattoliche per il sostegno all'uomo
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OPINIONI E COMMENTI
«Salviamo la Chiesa» è il grido di
allarme pubblicato dal grande teologo cattolico Hans Küng (Rizzoli): un
volume accorato per denunciare la crisi che sta colpendo in tutto il
mondo il cattolicesimo
L’intesa tra l’attuale governo
della Chiesa cattolica e la Fraternità Sacerdotale di s. Pio X (i
seguaci di Lefebvre) è favorita dal comune giudizio negativo su
determinate applicazioni del Vaticano II. Specie in alcuni ambiti, a
cominciare da quello liturgico, il sentire di Benedetto XVI e quello
dei lefebvriani ha larghe zone in comune. Su altri settori, ecumenismo,
dialogo interreligioso, libertà di coscienza, il fossato è assai più
ampio. Tuttavia il discorso è anche più globale. Papa Ratzinger non
può, né vuole, respingere il Vaticano II; la fedeltà a esso è richiesta
dall’idea stessa di Tradizione e di papato. Egli perciò è obbligato a
muoversi nell’ambito dell’ermeneutica conciliare e non già
di una decisa condanna del Vaticano II...
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2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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