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Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale
"QUELLI DELLA VIA"
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Undici milioni di vite a
rischio nel Corno d’Africa: un’ecatombe così vasta e talmente lontana
da noi che rischia di non interrogarci, di lasciarci inattivi perché
"impotenti". Ma il cristiano può chiamarsi fuori? C’è qualcosa che "non
lo riguarda"? «La fede cristiana è fondata sul fatto che il Figlio di
Dio s’è fatto figlio dell’uomo – risponde il teologo monsignor Piero
Coda, presidente dell’Associazione teologica italiana e preside
dell’Istituto universitario "Sophia" dei Focolari –. Se Dio stesso, in
Gesù, ha condiviso la condizione umana in tutto eccetto il peccato, la
via che il cristiano deve seguire non può essere diversa. Del resto non
è Gesù stesso, in quella straordinaria pagina che descrive il "giudizio
finale", a dire che qualunque cosa si sia fatta o non si sia fatta, nei
confronti di chi è in necessità, è a Lui che è stata o non è stata
fatta?».
La carestia: emergenza che chiama
video
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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA
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Il video raccoglie le
testimonianze degli operatori umanitari di medici Senza Frontiere (MSF)
al lavoro nel più grande campo profughi del mondo, a Dadaab in Kenya,
dove trovano rifugio migliaia di somali ogni giorno. Le condizioni
della popolazione che arriva dalla Somalia, provata da vent’anni di
conflitto armato, sono aggravate dalla perdita dei raccolti, dovuta
alla siccità e dei capi di bestiame e dall’aumento del prezzo delle
derrate alimentari.
L'Onu
ha decretato lo "stato di carestia" in due regioni nel Sud del Paese.
La crisi alimentare, alimentata dalla siccità, sta coinvolgendo circa
12 milioni di persone in tutto il Corno d'Africa, riguardando dunque il
Kenia, l'Etiopia, Gibuti, il Sudan e l'Uganda. Il ponte aereo del Pam.
Centomila persone in fuga, secondo l'Unhcr. Le vaccinazioni dell'Unicef
Ci
si muove. Scatta oggi un ponte aereo d’aiuti umanitari nei cieli di
Mogadiscio, Dolo (Etiopia) e Wajir, nel Nord del Kenya, per
fronteggiare l’emergenza carestia e la «siccità epica» che sta
dilaniando il Corno d’Africa, dove, stando all’Unicef, mezzo milione di
bambini «hanno il 40 per cento delle possibilità di sopravvivere».
Le
lacrime continuano a scorrere a Dadaab, da diverse settimane il più
affollato campo di rifugiati al mondo. In questa fetta di terra nel
Nord-Est del Kenya, che copre un’area grande quanto la città di
Firenze, sono oltre 400mila i profughi che hanno deciso di lasciare la
Somalia per stanziarsi a Dadaab a tempo indeterminato.
L’Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha lanciato
oggi un nuovo appello per fondi aggiuntivi necessari ad ampliare le
proprie operazioni di assistenza umanitaria nei paesi dell’Africa
orientale e del Corno d’Africa. L’appello giunge mentre una grave
carestia e il protrarsi della violenza incrementano l’esodo di massa
sia all’interno della Somalia che oltre i confini del paese.
La nuova richiesta dell’UNHCR per far
fronte all’emergenza all’interno della Somalia e alla crisi di
rifugiati che si è estesa a Etiopia e Kenya ammonta a 144,9 milioni di
dollari USA, 8,6 milioni in più rispetto all’appello iniziale lanciato
all’inizio di luglio di 136,3 milioni di dollari.
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Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite
C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: “Carestia Corno d’Africa 2011”.
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
ƒ UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
ƒ Banca Prossima, via Aurelia 796, Roma - Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
ƒ Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma – Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384
ƒ Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113
ƒ CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d’ufficio)
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Oltre gli interventi-tampone
... si tratta di andare oltre l’approccio paternalistico, tipico di
certa propaganda assistenziale che acuisce la dipendenza dei Paesi del
Sud del mondo. Non basta neppure concepire gli interventi trasferendo
da un continente all’altro l’enciclopedia dei saperi e delle
conoscenze, ma occorre essere determinati nella promozione della
crescita integrale della persona e delle comunità riconoscendone i
diritti inalienabili.
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Si sono svolte ieri, davanti a
vari Cie (Centri di Identificazione dei cosiddetti
“clandestini”) e Cara (Centri di Accoglienza per Richiedenti
Asilo), altrettante manifestazioni in nome del diritto all’informazione
su quanto accade in luoghi quasi sempre proibiti alle
telecamere. L’iniziativa è stata intitolata “LasciateCIEntrare’
Stop ai segreti sui Cie: ieri una giornata per i migranti reclusi
Decine e decine di giornalisti
italiani e stranieri, rappresentanti di associazioni, movimenti,
semplici cittadini hanno partecipato ieri alle
manifestazioni“LasciateCIEntrare” promosse davanti ad alcun CIE e
CARA italiani per reclamare il diritto di accesso ai giornalisti.
“LasciateCiEntrare” chiede l’accesso alla stampa ai CIE e CARA
Duecento minorenni, in
condizioni sanitarie pessime e senza alcuna convalida giudiziaria,
sopportano da oltre cinquanta giorni l'interminabile attesa di uscire
da un inferno dove ogni diritto viene negato. La testimonianza di
Alessandra Ballerini
'Terre di nessuno, senza diritti'. Dal Cie di Lampedusa
FNSI e OdG hanno
organizzato una giornata di mobilitazione nazionale presso i Centri di
Identificazione ed Espulsione italiani. Testimonianze di Enzo Iacopino
(Presidente OdG), Roberto Natale (Presidente FNSI), Gabriella Guido
(Rete Primo Marzo), Flavio Lotti (Coordinatore nazionale della Tavola
della Pace) e i parlamentari e le parlamentari: Furio Colombo, Livia
Turco, Andrea Sarubbi, Rosa Villecco Calipari, Pancho Pardi davanti il
CIE di Ponte Galeria (RM).
video LasciateCIEntrare
Per approfondire visita il blog di Gabriele Del Grande Fortress Europe
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Uno può trovare tutti i
sinonimi che vuole, ma io un posto del genere lo chiamo carcere. Un
posto, voglio dire, con grate alte una decina di metri, e 27 telecamere
che vigilano 24 ore al giorno, e soldati dell’esercito a controllare i
monitor, e poliziotti a darsi il cambio con carabinieri e Guardia di
Finanza. Anzi, il carcere è un po’ meglio, perché almeno a Rebibbia le
cooperative sociali ti fanno lavorare, i volontari ti portano libri, il
cappellano ti sta ad ascoltare, e se ti va bene trovi pure un
bigliardino per fare una partita ogni tanto. Qui, al Cie di Ponte
Galeria, non si può: le stecche del calcio balilla sono di ferro e
dunque potenziali armi, i libri sono materiale infiammabile e dunque
potenziali torce. E poco conta che le camere non abbiano sbarre alle
finestre: le sbarre sono dieci metri più in là, alla fine del
cortiletto che divide un complesso dall’altro.
LasciateCIEntrare di Andrea Sarubbi
Sono peggiori delle carceri e
dentro ci sono persone che non hanno fatto niente di male. Dunque vanno
chiusi e va rimossa la censura imposta su tutti i centri per migranti
dal ministro dell'Interno Roberto Maroni che li ha vietati alla stampa.
E' questo il messaggio che arriva dalla mobilitazione
"LasciateCIEntrare 1"con manifestazioni davanti a 13 centri in
tutt'Italia, di cui la maggior parte sono luoghi di detenzione ma ci
sono anche Cara e centri di prima accoglienza.
I parlamentari nei Cie di tutta Italia "Chiudeteli e cambiamo la Bossi-Fini"
«Un monumento alla distruzione
della Costituzione, un treno deragliato con esseri umani a bordo». La
definizione dei Cie (centri di identificazione ed espulsione) è di
Furio Colombo, a capo del Comitato per i diritti umani della Camera,
che con altri parlamentari (Rosa Villeco Calipari, Andrea Sarubbi,
Vincenzo Vita e Livia Turco del Pd, Pancho Pardi dell’Idv) sono entrati
ieri mattina a Ponte Galeria, alle porte di Roma, per una visita di
quasi 3 ore in uno dei più grandi centri di identificazione d’Italia.
Una giornata nella casa dei senza diritti
... Ma i giornalisti e le
giornaliste davanti ai Cie fanno capire anche che la cronaca non è
soltanto, necessariamente, quella dei delitti privati raccontati fino
al dettaglio estremo: Meredith e Amanda, Sarah e zio Michele, Melania e
Salvatore. Hanno assunto come metro professionale quello della
rilevanza sociale, del valore pubblico di certi fatti, magari sfidando
le leggi dell’audience e della tiratura. Così facendo, rendono un
servizio non solo alla credibilità dell’informazione, ma persino alla
credibilità delle istituzioni italiane. Perché Maroni, impedendo gli
ingressi, si è assunto la grave responsabilità di far pensare che in
quei luoghi vietati siano brutalmente calpestati i diritti di migliaia
di esseri umani. Chi chiede di entrare ha davvero a cuore, senza alcuna
retorica, il prestigio dell’Italia.
«Se l'immigrato dev'essere per forza cattivo» di R. Natale, presidente Fnsi
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Immigrati
In due
anni dovranno imparare come funzionano il Parlamento e il governo, cosa
dice la Costituzione, come si usa un congiuntivo, quali sono le regole
civiche del nostro Paese. Dopodiché gli stranieri regolari che hanno
chiesto il permesso di soggiorno faranno la conta dei crediti
acquisiti. Una sorta di "pagella dell'immigrato". Con almeno trenta
punti, saranno promossi e otterranno di fatto la carta di soggiorno.
Con meno di trenta crediti, ma più di sedici, saranno "rimandati" e
avranno un anno di tempo per recuperare. Con zero punti o meno,
risultato a cui si arriva ad esempio con una condanna penale, scatta la
bocciatura, che significa espulsione immediata.
Ospedali Psichiatrici Giudiziari
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Durante un ciclo di ispezione
negli ospedali psichiatrici giudiziari "abbiamo visto scene
ottocentesche": letti di contenzione, lenzuola sporche e nove detenuti
nella stessa cella. Inoltre, "per tenere in fresco l'acqua, le
bottiglie erano lasciate nei water". Durante una conferenza stampa alla
Camera sul sovraffollamento carcerario il senatore Ignazio Marino,
presidente della commissione d'inchiesta sul servizio sanitario
nazionale, ha duramente denunciato il sistema carcerario.
La denuncia di Marino "A
Barcellona Pozzo di Gotto (Messina, Ndr) ci sono le situazioni
peggiori", ha sottolineato Marino. Qui i detenuti "vengono tenuti
legati ai letti con un buco per la caduta degli escrementi". L'ospedale
psichiatrico messinese dipende ancora, ha spiegato il senatore, dal
ministero della Giustizia, in quanto il governo siciliano non ha
recepito il passaggio di competenze al ministero della Salute.
L'ispezione nell'Opg di Barcellona Pozzo di Gotto da parte della
Commissione presieduta da Marino risale all'11 giugno scorso. In
quell'occasione fu trovato un malato in contenzione (legato al
letto).Opg di Barcellona Pozzo di Gotto Secondo quanto riferisce il
senatore, infatti, nella struttura, che "non ha niente dell'ospedale",
ma è più simile a un istituito penitenziario, i reclusi vengono sedati
farmacologicamente, e quando le medicine non hanno effetto si ricorre
alla contenzione fisica. Altri particolari sulla situazione della
struttura sono stati forniti dal direttore Nunziante Rosania e dal
cappellano Giuseppe Levita, ascoltati in audizione dalla commissione il
16 giugno scorso. Sempre l'11 giugno la Commissione ha visionato anche
l'ospedale psichiatrico di Aversa. Qui non è stata riscontrata
contenzione fisica. Le ispezioni nei sei Opg (ospedali psichitrici
giudiziari) italiani rientrano nell'inchiesta sulla psichiatria, che
nell'autunno scorso ha portato alla chiusura di Villa Pini in Abruzzo
video: LAGERS NEGLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI
Sono 1.535 (1.433 uomini e 102
donne) i detenuti nei sei ospedali psichiatrici giudiziari (opg)
italiani, tornati di nuovo sotto i riflettori dopo i sopralluoghi a
sorpresa in alcuni ospedali psichiatrici giudiziari italiani da parte
dei Nas che sono culminati con il sequestro di alcune aree
dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino in
Toscana e di quello a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia.
Ospedali psichiatrici giudiziari: 6 ancora attivi
Sono stati messi sotto
sequestro dai Nas parti degli ospedali psichiatrici giudiziari di
Barcellona Pozzo di Gotto, in Sicilia, e Montelupo Fiorentino in
Toscana. Sopralluoghi a sorpresa hanno riscontrato condizioni di
degrado, inadeguatezza clinico-assistenziale, igienico-sanitaria e
strutturale. In Italia esistono sei ospedali psichiatrici giudiziari,
che accolgono circa 1.500 persone, l'intento del Parlamento è ora di
accelerare il loro superamento
Come lager: sigilli dei Nas a due ospedali psichiatrici giudiziari
Ascolta l'intervista di Eleonora Belviso a Ignazio Marino(Pd),
presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario
Nazionale
“Non sono riuscito a mangiare
né a dormire per due giorni, pensavo di aver visto tutto nella mia
attività. Ma per quanto preparato questa missione è stata uno choc”.
Così si esprime il senatore Domenico Gramazio, Pdl, che ha
accompagnato venerdì scorso il presidente della Commissione
d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale Ignazio Marino (Pd) in un
blitz a sorpresa in un paio di ospedali psichiatrici giudiziari
Blitz della Commissione d’inchiesta nei manicomi giudiziari:un incubo, dobbiamo chiuderli
Vedi anche il nostro precedente post:Opg - "Inferno organizzato"
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O.P.G. una situazione di “estremo orrore, inconcepibile in qualsiasi paese appena civile”
L'inferno dei
dimenticati. Mentre le carceri scoppiano, due ospedali psichiatrici
vengono chiusi dai Nas. Il Capo dello Stato: realtà che ci umilia
Sparatorie nella capitale in
coincidenza con i primi atterraggi degli aerei del Programma Alimentare
Mondiale. Quattro i morti accertati e 41 Shabaab arrestati dai militari
dell'Amison, le truppe dell'Unione Africana. Si attiva la solidarietà
internazionale. Da stasera fino al 31 luglio il Colosseo, la Mole
Antonelliana e Palazzo Marino, a Milano, verranno illuminati. L'appello
di AGIRE, l'agenzia italiana per le emergenze
La maggioranza degli abitanti di
Kinshasa vive in quartieri ghetto dove scarseggia l'acqua e la luce
elettrica, dove le famiglie sono ammassate in case di una sola stanza
con una sola latrina condivisa con tutti. I numerosi canali che
attraversano la città e convergono verso il fiume Congo rigurgitano di
immondizie. Scarafaggi e topi scorazzano impunemente. Le donne vendono
legumi e frutta appoggiati per terra
Il
coinvolgimento di bambini in lavoro minorile è cresciuto di oltre il
30%. In crescita anche i casi di abusi su minori e di matrimoni precoci
a un anno di distanza dalla drammatica emergenza causata dalle
prolungate e devastanti alluvioni che hanno colpito il Pakistan, tra la
luglio e agosto 2010.
E’ quanto emerge da una ricerca realizzata da Save the Children in 8
dei distretti colpiti dalle alluvioni, in occasione della diffusione
del rapporto “Pakistan, un anno dopo”.
Case farmaceutiche spingono per estendere l'uso degli anti-psicotici ad ampie fasce della popolazione. Guadagnandoci milioni
Tempi duri per Obama e i
democratici attesi da una lunga battaglia sul voto per l'innalzamento
del tetto del debito, ne abbiamo parlto con l'economista Anna
Simonazzi, docente alla Sapienza
Il presidente americano: «Urgenti sforzi, la soluzione sia bipartisan. I partiti non sono lontani da un accordo»
Dura la vita dei migranti. Oggi rischiano il sequestro e l'obbligo di lavorare per i narcos
I
NOSTRI TEMPI /
Interventi ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Le preoccupate e preoccupanti dichiarazioni del presidente Obama
Armageddon, l'apocalisse
biblica: a tanto è arrivato a metà luglio Barack Obama, presidente
degli Stati Uniti, per descrivere l’eventuale default dei conti
pubblici a stelle e strisce, chiamando a raccolta tutte le forze del
Congresso Usa per un percorso di responsabilità politica. "Serve un
approccio equilibrato, sacrifici condivisi e l'intenzione di fare
scelte impopolari da tutte le parti", ha affermato l'inquilino della
Casa Bianca. Ma, al di là dei contenuti della manovra finanziaria in
atto a Washington, fa tremare i polsi l'"apocalisse" economica. Pietro
Cafaro, docente all'Università Cattolica di Milano di storia economica
e sociale ed esperto di moneta, banche e finanza, riconosce che "si
tratta di un'affermazione che non può essere sottovalutata".
La storia è a una svolta?
Un weekend di paura, con lo
spettro di una riapertura dei mercati lunedì mattina che potrebbe
avvenire nell'angoscia di un imminente "default" degli Stati Uniti
d'America, o quantomeno di un declassamento del loro rating sovrano,
con effetti a cascata sul costo del denaro e su tutta l’economia
mondiale.
Debito Usa, stop a colloqui i repubblicani bloccano tutto
Siamo di fronte ad una svolta
probabilmente epocale: il modello economico nato 250 anni fa dalla
rivoluzione industriale e basato sulla crescita infinita si scontra con
i limiti fisici della biosfera. Dopo la caduta del Muro di Berlino, ci
si era illusi che l’economia capitalistica e liberista, guidata dalla
mano invisibile del mercato, avrebbe portato progresso e benessere per
tutti, ma così non è stato. Il mondo non è mai stato così ricco (per
pochi) e mai così povero (per moltissimi) e taledivario è in aumento
anche nel mondo occidentale.
Decrescita e finanza etica: idee per uscire dalla crisi
... La decrescita è quanto di
più femminile si possa immaginare, un antidoto alle tensioni
competitive, alle eterne frustrazioni di un ideale di superman
impossibile da raggiungere, alleansie da prestazione (in qualunque
campo le si vogliano intendere o temere), ancora una volta tipiche
dell’uomo occidentale moderno.
Cosa c’è di più bello
dell’essere accolti, abbracciati con calore, rassicurati, invece che
vivere la propria intera esistenza come una gara di corsa veloce?...
La decrescita è donna
Leggi
anche: dagli atti del 34° Convegno nazionale delle Caritas diocesane.
Filo conduttore del confronto: gesti, parole e segni di amore per
l'uomo di oggi. "Educati alla carità nella verità. Animare parrocchie e
territori attraverso l'accompagnamento educativo": "Crisi economica e nuovi modelli di sviluppo" (pdf) - Leonardo
BECCHETTI, docente di Economia e presidente della Cvx − Comunità di
Vita cristiana − e della Lms − Lega missionaria Studenti
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Il primo ministro norvegese
Jens Stoltenberg non ha dubbi: quella che ha colpito il suo Paese con
il doppio attentato di venerdì a Oslo e sull'isola di Utoya è una
«tragedia nazionale» e lui l'ha vissuta in prima persona. Come capo del
governo, e forse possibile obiettivo di almeno uno degli attacchi,
quello realizzato nel centro della capitale con l'esplosione di
un'autobomba, proprio a due passi dai suoi uffici. E come padre: anche
i suoi figli erano al raduno dei giovani laburisti nel Tyrifjorden,
dove lui stesso avrebbe dovuto essere l'ospite d'onore per un
intervento di saluto. L'esplosione sull'Akergataa lo ha costretto a
rinviare l'appuntamento, quando ancora nessuno sapeva che anche ad
Utoya ci sarebbe stato l'apocalisse.
Il premier: «È un incubo nazionale» Sale a 92 il bilancio delle vittime
Tutti i video della strage in REPUBBLICA
Le foto di TG24.sky: La Norvegia sotto attacco
Anders Behring Breivik, l'estremista cristiano
norvegese arrestato per la duplice strage perpetrata venerdi a Oslo in
cui almeno 92 persone sono rimaste uccise, davanti alla polizia si è
assunto la responsabilità del suo gesto ed ha spiegato che il suo «è
stato un atto atroce ma necessario». Lo ha riferito ieri sera alla Tv
norvegese Geir Lippestad, il legale che lo rappresenta, aggiungendo che
il suo assistito lunedi comparirà davanti a un magistrato che dovrà
decidere se rilasciarlo o se trattenerlo in carcere. Davanti al
giudice, ha detto l'avvocato, «spiegherà tutto». Il legale ha aggiunto
anche che, secondo lui, «la strage era stata pianificata» da tempo.
Norvegia, la strage dei ragazzi Il killer confessa: atroce, ma necessario
Ora che la "pista
islamica", su cui siamo stati tutti fin troppo pronti a puntare, si è
dissolta, l'orribile strage di Oslo (almeno 90 morti, e una ventina di
feriti in ounto di morte) verrà con ogni probabilità derubricata al
rango del gesto imprevedibile di un folle, tale Anders Behring Breivik,
32 anni, definito "cristiano fondamentalista" in mancanza di meglio,
qualunque cosa ciò voglia dire.
Oslo, il killer venuto dalla destra
"Breivik, con la sua passione
per la massoneria, non è un tipico fondamentalista". Inoltre in questo
momento "una caccia ai fondamentalisti cristiani sarebbe sbagliata e
pericolosa". Sulla strage di Oslo, sull'attentatore Anders Behring
Breivik e sul rischio di una stigmatizzazione del fondamentalismo
cristiano interviene da Vienna il sociologo italiano Massimo
Introvigne, rappresentante dell'Osce (Organizzazione per la Sicurezza e
la Cooperazione in Europa) per la lotta all'intolleranza e alla
discriminazione contro i cristiani.
Introvigne (Osce): «Non si parli di fondamentalismo cristiano»
Benedetto XVI, ricordando gli
attentati avvenuti in Norvegia, ha lanciato un accorato appello ed
espresso il proprio profondo dolore.
video: All’angelus il Papa, ricordando
gli attentati in Norvegia, esorta ad abbandonare per sempre le vie
dell’odio e a fuggire dalle logiche del male
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Sei ore prima del
massacro, l’attentatore di Oslo aveva collocato un video su Youtube
invitando ad “abbracciare il martirio”. Nel documento, che contiene il
piano dettagliato dei devastanti attacchi terroristici, Anders Behring
Breivik sostiene che ci sono “momenti in cui e’ necessaria la
crudelta’” e in cui “e’ meglio uccidere molte persone che non
abbastanza”.
Anders Behring Breivik: il suo video-delirio su Youtube
...Visto così, dal
finestrino dell’auto che lo porta in tribunale, Breivik è l’uomo più
contento del mondo, soddisfatto di sé, non ha nulla di torvo o di
arrabbiato, non ha la tenebrosità del diavolo né quegli occhi di
ghiaccio che molti gli hanno attribuito senza neppure guardarlo in
faccia... Certo, sono infinite le vie della follia, ma la strada
che ha scelto Breivik è quella della giocondità, della semplicità.
Il sorriso del mostro
Anders Behring Breivik: un
frustrato, un egocentrico, un pazzo. Questi gli aggettivi usati per
metabolizzare l’angoscia e l’orrore della strage che questo
trentaduenne norvegese ha provocato il pomeriggio di venerdì 22 luglio
piazzando un’autobomba nel centro di Oslo e sparando, qualche ora dopo
l’esplosione, su ragazzi inermi: giovani laburisti in raduno sull’isola
di Utoya.
Strage di Oslo e spirito di crociata... che Lega!
... L'omicida di oltre
90 persone pare si sia definito «un fondamentalista cristiano», termine
privo di qualsiasi senso. Spesso, fra l'altro, si identifica
erroneamente il fondamentalismo con l'integralismo, specialmente
religioso, di una o di un'altra fede (oggi soprattutto quella
islamica), e in generale con una forma particolarmente intollerante di
tradizionalismo religioso.
L'infinita idiozia del Male
Cristiano fondamentalista, conservatore, il killer norvegese si descrive come un crociato.
Norvegia: i legami tra Anders Behring Breivik e l’estrema destra
La follia non può
spiegare tutta la tragedia di Oslo e dell’isolotto di Utoya. Il delirio
anti-islamico di Anders Breivik ha una cornice che non possiamo
ignorare né semplificare ricorrendo alla facile etichetta del
fondamentalismo cristiano che avrà molte responsabilità – ad
esempio nell'estremismo di certi settori della destra
religiosa nordamericana – ma che in questo specifico caso non
c’entra nulla.
La religione fai da te dietro la tragedia di Oslo (pdf)
«Breivik è uno
squilibrato, certo. Ma i movimenti populisti e anti integrazione, che
creano un clima di odio contro gli immigrati stranieri, stanno
guadagnando terreno in diversi Paesi europei. Perciò i capi di governo
e di Stato, i leader moderati di centrodestra e centrosinistra, devono
alzarsi in piedi e parlare forte. Più forte. È venuta finalmente l’ora
di farlo»
«Basta silenzi, i politici devono agire C’è troppo odio contro gli immigrati»
"Sono posizioni
sicuramente condivisibili... in qualche caso ottime!"... questo il
commento dell'onorevole leghista Mario Borghezio alle ragioni che hanno
spinto il killer di Oslo, Breivik, a compiere la strage in Norvegia.
Tratto da "La zanzara" di Radio24
video
Esiste un Paese europeo
nel quale l'esponente di un partito al governo - ripeto: di un partito
al governo - dichiara pubblicamente: «Il cento per cento delle idee di
Breivik sono buone, in qualche caso ottime. Le posizioni di Breivik
collimano con quelle dei movimenti che in Europa ormai ovunque vincono
le elezioni».
Questo Paese è l'Italia. L'autore della dichiarazione è l'eurodeputato Mario Borghezio. Il partito al governo è la Lega.
La Lega e la sindrome norvegese
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Cristiani immaginari
Fa un certo effetto la definizione che in Facebook dà di sé Anders
Behring Breivik. L’autore della strage di Oslo, il macellaio che ha
ucciso una settantina di ragazzi quasi uno per uno e ha affidato altre
vittime a una bomba, si è definito “cristiano”. I giornali, nel
parlarne, hanno poi aggiunto pietosamente l’aggettivo
“fondamentalista”. Forse per alleviare un po’ lo scandalo.
Dopo questo episodio è
venuta alla luce una posizione estrema prima inesistente, si è posto
una sorta di precedente inaudito. E d’ora in poi il mondo è autorizzato
a pensare che accanto ai cristiani “moderati” possa crescere un’ala
fondamentalista capace di atti terroristici, proprio come in Occidente
si pensa dell’islam. Siamo diventati speculari. Forse bisognerebbe
che qualcuno dicesse chiaro e forte che non è una questione
metodologica: stesse idee ma prassi diversa. Sono proprio le idee
che non hanno nulla a che fare col cristianesimo, nel senso evangelico
del termine.
Cristiani immaginari di Mirella Camera
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
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Le reazioni dopo l'intervento
dell'europarlamentare leghista sull'assassino norvegese: "E' per colpa
dell'invasione degli immigrati se sono sfociate nella violenza".
Calderoli: "Considerazioni assolutamente personali". L'appello a Bossi
e Maroni di Idv, Verdi, Pd, del Futurista, l'Europeo e Valigia Blu
“Oggi, per la prima volta, ho
pregato molto. Ho spiegato a Dio che, a meno che non voglia vedere
l’alleanza marxista islamica e alcuni islamici d’Europa distruggere la
cristianità europea nei prossimi cento anni, deve far sì che i
guerrieri in lotta per la cristianità europea prevalgano“: così Anders
Behring Breivik nel suo diario
È ora di badare molto bene a ciò che si dice, a ciò che si scrive, a ciò che si insegna
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Lucia e Rebecca: un solo cuore... nei nostri cuori!
Un cuore in due. Così alla fine
del mese di giugno al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna sono
nate due gemelline siamesi, caratterizzate da una rara congiunzione
toracico-addominale.
Gemelline siamesi con un solo cuore Dilemma etico al Sant'Orsola di Bologna
"Hanno scelto con serenità,
direi perfino con letizia". Nella tensione che si respira da quasi un
mese nei corridoi della clinica pediatrica del Sant'Orsola, il primario
Mario Lima dimentica per un attimo il suo professionale camice verde e
si concede un moto dell'animo: "Questi due genitori sono mille anni
avanti a noi".
I genitori delle gemelline siamesi "Noi, felici di averle avute"
Mentre i medici di Bologna
decidono se e come intervenire sul drammatico caso delle piccole
siamesi, sorge spontanea una domanda che giriamo a Michele Aramini, 58
anni, sacerdote e autorevole bioeticista.
Il bioeticista Aramini: intervento lecito nel caso servisse a salvare almeno una delle due
Il parere del genetista Bruno Dallapiccola sul caso delle gemelle siamesi di Bologna (audio)
...
Io non credo che la questione possa essere ridotta alla dimensione
tecnica e scientifica: come si fa a decidere sulla base della
possibilità tecnica di eseguire un intervento che una persona deve
vivere ed un'altra morire? Può sembrare scontato rispondere che di
fronte alla necessità di una scelta è comunque auspicabile propendere
per il male minore. Ma non è altrettanto facile quando in sala
operatoria ci sei tu, con le tue mani che guidano il bisturi e che,
materialmente, a mente lucida decidi di uccidere una persona. Non è per
porre fine a una vita in sala operatoria che un chirurgo studia e
lavora.
Gemelline siamesi la difficile scelta di un medico di Ignazio Marino
Il commento del teologo sul caso delle gemelle nate unite e con un solo cuore. Esemplare il comportamento di genitori e medici.
La vita non si decide a tavolino
Tutti per Lucia e Rebecca, le gemelline battezzate subito dopo la nascita. È il cuore che le unisce. Ed è il cuore che deciderà.
Gemelle siamesi, il tormento del dottore: «Tra Rebecca e Lucia deciderà il cuore»
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Presidente
Napolitano, perché il segreto di Stato deve servire per
nascondere i traffici di armi? Così titolano il comunicato che
accompagna la Lettera aperta al Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, che la Rete italiana per disarmo e la Tavola della
pace hanno inviato stamane (diffondendola a mezzo stampa e sui
siti internet delle due organizzazioni) per richiamare all'attenzione
del Capo dello Stato sulla recente notizia dell'imposizione del segreto
di Stato da parte del Governo su una consegna di armi partite dal
nostro paese.
Rete disarmo - Tavola pace: Lettera a Napolitano su segreto di stato e traffici d'armi
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Ancora una volta, il
governo italiano non è riuscito a violare l'intoccabilità delle spese
militari, come hanno invece già fatto per fronteggiare la crisi
Germania e Gran Bretagna.
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"La lotta alla mafia non si fa
in Sicilia. La lotta alla mafia si fa a Roma, nel Parlamento italiano
con leggi chiare, puntuali e coraggiose". Così don Luigi Ciotti ha aperto la prima edizione di "Libera in Festa",
la festa nazionale di Libera che ha preso il via ieri a Firenze e
continuerà fino al 26 luglio con incontri, convegni concerti ed eventi.
Don Ciotti ha anche chiesto la corretta applicazione di un "codice
etico" della politica: "Chiediamo un provvedimento legislativo che
aggiorni i criteri di non candidabilità a cariche elettive per chi è
rinviato a giudizio o già sotto processo per reati gravi come la
corruzione o altri di stampo mafioso"
Libera: aperta ieri la Festa nazionale, don Ciotti "La lotta alla mafia parte da Roma"
video: Il no alla mafia di Don Ciotti: "Meno leggi ma più legge"
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Per non dimenticare Rita Atria
Diciannove anni fa moriva la giovane testimone di giustizia siciliana.
Commemorazioni a Roma e a Scandicci
Una giovane donna coraggiosa,
che ha sfidato Cosa nostra e la sua stessa famiglia. Si è tirata fuori
dall’asfissia mafiosa collaborando con la giustizia. Ha perso i suoi
affetti. E’ stata costretta a vivere isolata, protetta da uno Stato che
si è dimostrato incapace di tutelarla. Ma non è mai tornata indietro
nella sua scelta di legalità e giustizia. Rita, “Rituzza” come veniva
chiamata, è morta sola. Ha deciso di togliersi la vita pochi giorni
dopo la strage di via D’Amelio a Palermo. Con Paolo Borsellino aveva
stretto un rapporto umano, molto stretto. Il magistrato palermitano era
diventato per Rita un appoggio, un punto di riferimento. Con la morte
di Boorsellino Rita è sprofondata nella soluti dine in una città, Roma,
dove non poteva avere alcun legame. Il 26 luglio del 1992 Rita decise
di farla finita. Fu una sconfitta per lo Stato incapace di proteggere
una ragazza innamorata della giustizia.
Rita Atria, la “picciridda” dell’antimafia
"Rita, non t'immischiare, non fare fesserie" le aveva detto
ripetutamente la madre, ma, Rita aveva incontrato Paolo Borsellinoun
uomo buono che le sorride dolcemente, e lei parla, parla…racconta
fatti. Fa nomi. Indica persone, compreso l'ex sindaco democristiano
Culicchia, che ha gestito e governato il dopo terremoto.
"Fimmina lingua longa e amica degli sbirri" disse qualcuno
intenzionalmente, e così al suo funerale, di tutto il paese, non andò
nessuno. Non andò neppure sua madre...
Rita Atria
26 luglio 2011 - 19 anni fa si
tolse la vita Rita Atria, sette giorni dopo la morte del giudice Paolo
Borsellino. Fu la sua tragica reazione all’assassinio di chi l’aveva
ascoltata e aiutata a passare dalla voglia di ‘vendetta’ contro chi le
aveva ammazzato il padre e il fratello al desiderio di ‘giustizia’.
Rita Atria oggi non è più sola
video: La storia di RITA ATRIA e di PAOLO BORSELLINO contro i mafiosi di Partanna.
Visita il sito Rita Atria
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MAFIA - Barcellona Pozzo di Gotto (ME) - Le rivelazioni del pentito Bisognano. Il capo dei capi era...
MAFIA - Barcellona Pozzo di Gotto (ME) -
Le rivelazioni del pentito Bisognano. Il capo dei capi è...
«L'avvocato Saro Cattafi è il capo dei capi della mafia di Barcellona.
L'imprenditore ed ex presidente del Consiglio comunale di Barcellona,
Maurizio Marchetta, era uno di noi e ci diceva in anticipo quando
venivano spiccate le ordinanze di misura cautelare». Melo Bisognano, il
boss dei mazzaroti ora collaboratore di giustizia, dopo aver raccontato
di estorsioni, del cimitero dei morti ammazzati e degli affari che
gravitano intorno alla discarica di Mazzarà Sant'Andrea, ha alzato il
tiro. ..."...Il patrimonio riconducibile a Saro Cattafi nel marzo
scorso é stato messo sotto chiave. Secondo gli accertamenti delle
Fiamme Gialle, coordinate dal sostituto procuratore Vito Di Giorgio,
anche questi beni come quelli del valore di 7 milioni di euro... Negli
anni novanta fu coinvolto dalle accuse di un collaboratore di giustizia
nelle indagini sulle stragi di Capaci e di Via D'Amelio. In cui furono
ammazzati i Magistrati Falcone e Borsellino. Nonostante lunghe
indagini, alal fine é stato sempre prosciolto"
"Cattafi e Marchetta? Cosa nostra" Il collaboratore Melo Bisognano accusa il legale e l'imprenditore
Ecco il terzo cimitero della
mafia barcellonese. Scoperta un’altra vittima tra Patti e Montalbano. I
resti apparterrebbero a Carmelo Grasso che scomparve a soli 18 anni,
nel 1995
IL ‘TERREMOTO GIUDIZIARIO’ DOPO
LE DICHIARAZIONI DEI PENTITI BISOGNANO E GULLO: Cimiteri della mafia.
L’elenco si allunga e mancano all’appello altre “lupare bianche”. Un
retroscena: il “salto della quaglia” di Gullo dopo la misteriosa
scomparsa a Falcone di “U prufissuri”
Svelato l’organigramma della
mafia barcellonese. «Al vertice l’avv. Cattafi. Un gradino più in basso
Gianni Rao, Salvatore Ofria, Sem Di Salvo e Filippo Barresi»
IL PROCESSO, LE RIVELAZIONI:
Delitti, estorsioni e appalti truccati. Il pentito MELO BISOGNANO è un
fiume in piena. «Mi adirai quando scoprii che Perdichizzi fu
assassinato vicino a una mia proprietà»
Operazione “Torrente”, sette
avvisi di garanzia. Gli inquietanti risvolti del condizionamento
mafioso esercitato dal clan dei “Mazzarroti”
I nostri post più recenti sulla mafia:
- MAFIA.STRAGE
DI VIA D'AMELIO.Quinto Potere. Le finalità dello stragismo tra
depistaggi e verità storiche. (AUDIO-VIDEO-TESTI)
- LOTTA ALLE MAFIE: Barcellona P.G. (ME) - Torna a campeggiare il lenzuolo della rinascita
- MAFIA:
Barcellona Pozzo di Gotto (ME) può rinascere, ora tocca a noi! Invito
ai cittadini ad esporre lenzuola bianche con...
- MAFIA - Non archiviate il caso, da 7 anni aspetto la verità su mio figlio Attilio Manca
- Il nostro grazie a Giovanni Paolo II per... la condanna alla mafia
La scuola elementare più
multietnica d’Italia chiude i battenti per eccesso di bambini
immigrati. Proprio così. La statale «Lombardo Radice» di Milano dal
prossimo anno non avrà più la prima elementare, il che vuol dire che
fra cinque anni non ci saranno più bambini.
Il motivo della chiusura è che per legge gli «immigrati» non devono
superare il 30 per cento degli iscritti, ma qui ce ne sono molti di
più. L'istituto, infatti, è ritenuto un modello riuscito di
integrazione ed è stato più volte premiato dalla Regione Lombardia.
Allarme della Ledha: “A rischio
l'inclusione delle persone con disabilità”. Pesano i tagli alle
politiche sociali e agli enti locali, ma anche una cultura politica che
vede il welfare come carità, e non come dovere dello Stato di garantire
i diritti
Numeri alla mano,
l'organizzazione internazionale dimostra che laddove esistono molti
"ripetenti" peggiorano i risultati complessivi delle classi e, in
finale, anche la percentuale degli alunni che riescono a diplomarsi. Se
anziché bocciare si organizzano corsi di recupero personalizzati o
altre misure di sostegno (succede per esempio in Finlandia o in Gran
Bretagna), allora l'efficienza nello studio migliora e il ritardo
didattico può scomparire.
Romani contro
campani, veneti contro siciliani, in pratica tutti contro tutti: i
docenti italiani sono sul piede di guerra. Da una parte le assunzioni,
con il ministero che deve scegliere da quali liste attingere,
dall'altra le sostituzioni, con i prof romani che si rivolgono alla
Lega. Con appelli al Colle e il rischio che si finisca in tribunale.
Ecco le questioni sul tappeto
Il governo continua a tagliare
sull’istruzione e questa volta, sotto la scure del
ministro Gelminifiniscono i corsi serali delle scuole secondarie
superiori. Dall’anno scolastico 2011/2012 infatti le prime, le seconde,
le terze e alcune quarte verranno abolite lasciando così
progressivamente morire uno dei diritti sociali, quello allo studio,
garantito dall’articolo 34 della nostra Costituzione.
Gli interventi sul
funzionamento del sistema scolastico che hanno caratterizzato i governi
della Destra (non solo quello attuale, ma anche il governo che è
rimasto in carica fra il 2001 e il 2006) hanno perseguito una medesima
linea di contenimento della spesa per l’istruzione, giustificata dalla
necessità di razionalizzare l’organizzazione del servizio e al tempo
stesso di migliorarne la qualità. Con tali argomenti sono stati
diminuiti gli organici, rivista la distribuzione territoriale delle
scuole, ridotti gli orari delle lezioni (e, purtroppo, anche quelli già
limitati di funzionamento complessivo delle scuole), diminuita
l’offerta di sostegno specializzato per allievi con speciali esigenze e
via lamentando. L’obiettivo di una più elevata qualità degli studi si è
ridotto per lo più a richiami ideologici al merito, che sono serviti
solo a nascondere la crescente incidenza del condizionamento sociale
sull’educazione di cui gli allievi fruiscono.
Scuole senza presidi. Quindi
senza guida e senza sufficienti controlli sulla qualità del servizio.
Metà degli istituti scolastici si preparano ad aprire il nuovo anno
scolastico senza un dirigente scolastico. Saranno affidati ai presidi
superstiti che in tal modo dovranno dividere il loro impegno su due o
più scuole. Un incarico di supplenza a mezzo servizio già in auge da
alcuni anni, ma da quest’anno con un handicap in più: non verrà
autorizzata la nomina dei vicari.
“LA
LOTTA SPIRITUALE” - HOREB N. 58 – 1/2011
TRACCE DI
SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI
Ci racconta S.
Atanasio che dopo i primi passi nella vita spirituale, Antonio, padre dei monaci
del deserto, è sconvolto da una tempesta di pensieri. È il «diavolo, nemico di
ogni bene e invidioso», che non sopporta che un giovane si decida a vivere
sedotto dallo sguardo di Dio e dal suo abbraccio e lo sollecita in tanti modi
perché torni a vivere secondo le abitudini più normali: «Dapprima cercò di
allontanarlo dalla vita ascetica, ispirandogli il ricordo delle sue proprietà,
la cura per la sorella, l’affetto per i congiunti, l’amore per il danaro e la
famiglia [...]. Insomma, gli suscitò nella mente una tempesta di pensieri per
distrarlo dalla via del bene sulla quale si era incamminato». In altri termini,
sottolinea il primo biografo di Antonio, l'esperienza cristiana, pur avendo
origine nel dono di Dio, coinvolge, poi, la nostra responsabilità ad accogliere
il dono e a consentirgli di maturare ed esprimersi nel nostro vissuto.
L’esistenza
nuova, quindi, non va da sé, c’è un “io” che sotto vari pretesti vuole
riprendersi i suoi spazi e vuole organizzare la vita secondo una sua logica di
banalità, di indifferenza o di potere, per cui, nel momento in cui ci si decide
per Dio inizia la lotta. Paolo lo aveva già evidenziato: «Non quello che voglio
io faccio, ma quello che detesto» (Rm 7,15)...
Questo l'incipit dell'Editoriale di Horeb,
Quaderni di riflessione e formazione per quanti desiderano coltivare una
spiritualità che assuma e valorizzi il quotidiano.
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FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO (ME)
INCONTRI ESTATE 2011
Leggi il programma degli incontri:
Sede incontri: Barcellona
Pozzo di Gotto (ME) - via Ugo Foscolo, 54 - telefono: 090.9762800
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La Bibbia in un
frammento
"Chi ci separerà dall’amore di
Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la
nudità, il pericolo, la spada? In tutte queste cose siamo
supervincitori!
(Romani 8,35.37)"
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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
... Dio insegna ad amare perché è
amore. Cercare il regno di Dio, allora, equivale a cercare la
profondità dell'amore e perciò del proprio essere
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Il testo inedito che qui
pubblichiamo probabilmente è stato scritto nel 1961. Su richiesta di
padre Jean Guéguen, Madeleine Delbrêl preparò «qualche cosa sulla
missione nella città», in occasione della grande missione che ebbe
luogo a Clermont-Ferrand nel corso del 1961. Dedicato alla Vergine
Maria e rivolto ad un ateo, che probabilmente rappresenta la Città
marxista e atea, riprende con forza alcune delle grandi convinzioni
apostoliche di Madeleine.
Anche
quest'anno, la Basilica papale di Santa Maria degli Angeli in
Porziuncola accoglierà migliaia di pellegrini giunti da ogni luogo per
celebrare la festa del Perdono.
Un Master insegna la “via pulchritudinis” in architettura, arti sacre e liturgia
Le predizioni sulla venuta di Cristo risalgono ai primi cristiani
CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Dal numero di Luglio di Jesus
L'appoggio del mondo cattolico a quei sindaci che hanno fatto della
vivibilità delle città la loro bandiera non è un caso: negli ultimi
anni, infatti, è andata crescendo la sensibilità ecclesiale per le
tematiche ecologiche. Ne è un esempio il recente Forum per la
salvaguardia del Creato, promosso da Greenaccord.
Città per gli uomini
Leggi anche:
- Salvaguardia del Creato al Monastero di Siloe
- Le Giornate di Siloe per la Custodia del Creato
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Di fronte al disegno di
legge dedicato al testamento biologico, e che propriamente riguarda
disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato
e di dichiarazioni anticipate di trattamento, sarebbe auspicabile un
ampio dibattito ma, in un clima di nuova crociata, siamo costretti a
subire l’aspra contrapposizione ideologica che invece di aiutare il
discernimento, fa aumentare il disagio dei cittadini e dei cristiani.
Pax Christi offre per questo una riflessione differente e propositiva
ai suoi aderenti e nel suo sito internet www.paxchristi.it
Amore per la vita, relazione di cura e dignità umana
Amore per la vita. crociata o invito a riflettere?
Per approfondire: Testamento biologico
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NIGRIZIA
- Italiani (cristiani) in movimento Alla luce del referendum del 12 e
13 giugno, una riflessione sulla rinascita in corso dei movimenti,
uniti nel segno dei "beni comuni" da proteggere.
NIGRIZIA L'editoriale del numero di luglio-agosto 2011
Italiani (cristiani) in movimento
Alla luce del referendum del 12
e 13 giugno, una riflessione sulla rinascita in corso dei movimenti,
uniti nel segno dei "beni comuni" da proteggere.
In
questi mesi è riemerso un tesoro. Per dieci anni, o poco meno, si era
inabissato. Il G8 di Genova, nel 2001, e l’arcobaleno delle
manifestazioni oceaniche contro la guerra in Iraq, nel 2002, sono
rimasti i frutti più copiosi di quel periodo, poi sepolti. Per anni, in
molti ci siamo affidati a un ineluttabile avvicendarsi delle stagioni:
le abbiamo osservate, anche criticate, ma sempre da spettatori. Mai da
protagonisti. Per tanto, troppo tempo, siamo stati anestetizzati.
Indifferenti.
È
vero, ogni tanto spuntavano qua e là eccezioni (“No Tav”, popolo della
pace, solidarietà con i migranti…), ma senza mai che alcuna di queste
mobilitazioni spiccasse il volo. Com’è invece accaduto con i referendum
del 12 e 13 giugno scorso e con le azioni che li hanno preceduti negli
ultimi mesi.
Una
quantità e qualità della mobilitazione tali che a qualcuno hanno fatto
tornare in mente la parola e il senso del “movimento”. Anche se lo
stare assieme di oggi – effervescente, fantasioso, ma assai frammentato
– ha connotati e dinamiche diversi rispetto a quello d’inizio
millennio. Ostinarsi a leggere e interpretare ciò che succede ora nel
nostro paese con il vecchio lessico e con i vecchi schemi sarebbe un
grave errore.
Italiani (cristiani) in movimento
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La politica ha bisogno di un
radicale rinnovamento per essere “intesa come maniera esigente di
vivere l’impegno umano e cristiano al servizio degli altri”.
Una politica “restituita finalmente alla simpatia della gente”.
Quando si apre quello scrigno
meraviglioso degli scritti e dei discorsi di don Tonino, si resta
sempre meravigliati non solo del linguaggio e dell’efficacia di
immagini, simboli e originalità delle espressioni, ma soprattutto
dell’attualità delle riflessioni proposte. Sembra che il tempo non sia
passato e che, come per incanto, il fiume dei giorni si sia fissato
nell’inchiostro della sua penna. Certo, cambiano i nomi e i riferimenti
geografici, la datazione e le citazioni dei fatti, ma resta la verità
profonda di intuizioni che pescano nel profondo e non lasciano mai
nulla al caso.
Una politica nuova
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Nel disfacimento politico in
atto era inevitabile che acquistasse spazio l'ipotesi della
ricostituzione di un polo politico cattolico grande abbastanza (e
quindi tendenzialmente unitario?) da svolgere un ruolo di rilievo.
... Se queste energie troveranno la
libertà e gli strumenti per dialogare tra loro e con tutta la società,
i prossimi mesi saranno interessanti, creativi e fecondi
Qualcuno lavora per far
nascere la Dc del terzo millennio? Può darsi. Sarebbe però, credo, non
un grande partito, come in passato, ma una forza politica modesta,
smarrita in un bipolarismo che noi ci proponiamo di rendere serio e di
tipo europeo, nel quale non riuscirebbe a collocarsi in modo coerente
...
Chi se non i cattolici, che già faticano a rimanere uniti nella fede e
che sanno quanto difficile sia pregare insieme malgrado le miserie
della Chiesa, dovrebbero insegnare la pazienza e il rispetto reciproco?
Agli occhi del mondo l’unità e il pluralismo nella fede sono un
assurdo, ed è compito dei cristiani dimostrare che non è così, almeno
in politica, che significa intelligenza del possibile e sofferenza per
l’impossibile...
Dal referendum in poi. Riaffiora l’Italia dei beni comuni. Della consapevolezza del limite. Della collettività.
POLITICA
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Casta ed anti-casta. Il mondo
della pace s'interroga e il direttore di Unimondo s'inserisce - in
corsivo - all'interno dell'intervento dell'amico Mao Valpiana con
proprie considerazioni. A volte di senso opposto.
Casta ed anti-casta. Il mondo della pace s'interroga
Vedi il nostro post precedente:
Gli anti-casta che tanto piacciono alla vera Casta
Vedi anche sulla "casta":
Tutti i guadagni della casta Pranzo di lusso: sette euro
Un onorevole doppio stipendio
La Casta paghi. Qualche idea…
D’Alema, Bossi e B. la Casta fuori di testa
Facce di bronzo al potere
e in FB
I segreti della casta di Montecitorio
Vedi anche sulle "spese militari":
L'Italia spende 23 miliardi per la guerra. Ma non lo dice
L'assurda escalation delle spese militari
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Quante manovre ancora e
per giungere dove?... anche questa volta, la manovra ha dosato
sacrifici in proporzione alla forza politica dei settori sociali
interessati: colpire genericamente tutti significa colpire chi è già
più debole e, inoltre, senza lobby protettive... I governi italiani di
questi ultimi anni si sono specializzati a sacrificare il futuro, forse
perché non ha lobby o forse perché sperano che la proverbiale capacità
degli italiani di farcela in qualche modo farà il miracolo. Ecco allora
che i tagli sulla scuola e l'umiliazione di chi è portatore
forzatamente inattivo di forza lavoro sono i due pilastri consolidati
sui quali si costruiscono le manovre economiche...
Lacrime e sangue la manovra ingiusta di Nadia Urbinati
Per capire e affrontare la crisiIn
questi giorni si susseguono segnali di allarme per gli attacchi
speculativi, alternati ad altri di distensione e di ottimismo. In
realtà, dobbiamo prendere coscienza che la situazione è grave, e
dobbiamo attrezzarci come Paese e come Europa per affrontare una fase
che potrebbe rivelarsi non meno difficile e lunga di quella
dell’autunno del 2009. Infatti, la crisi che stiamo vivendo in questi
giorni è molto più di un fenomeno di contagio (delle crisi greca e/o
portoghese): è una crisi di fragilità strutturale dell’Italia e
dell’Europa. Il malato è grave, e non si tratta ancora di una malattia
mortale, ma neanche di una semplice influenza stagionale: è un secondo
mini-infarto che se non produce un cambiamento degli stili di vita può
portare a conseguenze fatali. Nell'intervallo tra le due
crisi il "paziente Italia" ha continuato a comportarsi di fatto come
prima, tranne per qualche passeggiatina pomeridiana o alcune pillole,
senza aver però dato un segnale forte di inversione di tendenza. Sono almeno tre gli elementi per proporre una diagnosi, e una possibile terapia.
Un Giubileo per l'Italia di Luigino Bruni
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"Mi
risulta che il Ministro delle riforme per il federalismo e il Ministro
per la semplificazione normativa, con decreti in data 7 giugno 2011 -
peraltro non pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale - hanno provveduto a
istituire proprie "sedi distaccate di rappresentanza operativa"; ho
appreso altresì che analoghe iniziative verrebbero assunte a breve
anche dal Ministro del turismo e dal Ministro dell'economia e delle
finanze (quest'ultimo titolare di un importante Dicastero, anziché
Ministro senza portafoglio come gli altri tre)." Inizia così la lettera
inviata ieri dal Presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, al
Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sul tema del decentramento
delle sedi dei Ministeri sul Territorio
E
non dovremmo tutti – si è chiesto Napolitano – «essere capaci di un
simile scatto, di una simile svolta, non fosse altro per un istinto di
sopravvivenza nazionale?» Questa la riflessione che ci viene affidata:
non rinviabile. L'urgenza è ormai fortissima, il Paese corre un
pericolo estremo. La fragilità delle misure prese con una manovra
finanziaria tanto inefficace quanto iniqua è apparsa subito evidente
anche ai più distratti e disinformati e il disastro si è annunciato
giorno dopo giorno col rumore di tuono dei mercati.
La questione dei ministeri a Monza è grave, perché pura questione di propaganda a spese dei cittadini. Ma non seria.
Nessuno
lo sa esattamente, perché la politica italiana sta andando alla deriva,
con un solo risultato - il disfacimento del sistema istituzionale
esistente. La trappola farsesca di Monza, la risposta irrispettosa al
Presidente della Repubblica, l’ambiguità di Berlusconi, tollerata dai
suoi sostenitori nella speranza di trarne vantaggio personale,
l’impotenza dei cittadini, «indignati» o meno - sono tutti passi che
portano al disfacimento istituzionale.
Mentre la situazione economica è quasi al punto di non ritorno si muovono i poteri forti: campane a morto per il governo
Intervista al sociologo del lavoro Luciano Gallino
Ecco
come e perché il cosiddetto "processo lungo", sulla cui approvazione in
Senato il Governo ha posto la fiducia, farà danni agli onesti e un
favore alla mafia
Le ferie sono più che mero ozio
Zenit: Note per vacanze cristiane
Qual è il posto delle petizioni
nella vita della Chiesa? Alcune riflessioni a partire dal caso della
lettera indirizzata ai propri pastori e al Papa da un gruppo di laici
australiani
Maria Teresa Pontara Pederiva: L'ora del popolo di Dio
Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella
carità e nella verità
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1)
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newsletter è settimanale;
2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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