"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°30 del 2011

Aggiornamento della settimana

- dal 23 al 29 luglio 2011 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 5 agosto 2011          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 
LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo


N. B. La Lectio viene sospesa per il periodo estivo



OMELIA 

di P. Gregorio Battaglia 
  di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia


 


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
 una o più notizie

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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale


"QUELLI DELLA VIA"





 




NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 





EMERGENZA
CORNO D'AFRICA

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LA TRAGEDIA NEL CORNO D'AFRICA
 "La carestia: emergenza che chiama"


Undici milioni di vite a rischio nel Corno d’Africa: un’ecatombe così vasta e talmente lontana da noi che rischia di non interrogarci, di lasciarci inattivi perché "impotenti". Ma il cristiano può chiamarsi fuori? C’è qualcosa che "non lo riguarda"? «La fede cristiana è fondata sul fatto che il Figlio di Dio s’è fatto figlio dell’uomo – risponde il teologo monsignor Piero Coda, presidente dell’Associazione teologica italiana e preside dell’Istituto universitario "Sophia" dei Focolari –. Se Dio stesso, in Gesù, ha condiviso la condizione umana in tutto eccetto il peccato, la via che il cristiano deve seguire non può essere diversa. Del resto non è Gesù stesso, in quella straordinaria pagina che descrive il "giudizio finale", a dire che qualunque cosa si sia fatta o non si sia fatta, nei confronti di chi è in necessità, è a Lui che è stata o non è stata fatta?».

  La carestia: emergenza che chiama

  video

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  Il legame tra carestia e crescita delle spese militari americane


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Il video raccoglie le testimonianze degli operatori umanitari di medici Senza Frontiere (MSF) al lavoro nel più grande campo profughi del mondo, a Dadaab in Kenya, dove trovano rifugio migliaia di somali ogni giorno. Le condizioni della popolazione che arriva dalla Somalia, provata da vent’anni di conflitto armato, sono aggravate dalla perdita dei raccolti, dovuta alla siccità e dei capi di bestiame e dall’aumento del prezzo delle derrate alimentari.

  Video:  Dadaab, Kenya: un popolo in fuga

L'Onu ha decretato lo "stato di carestia" in due regioni nel Sud del Paese. La crisi alimentare, alimentata dalla siccità, sta coinvolgendo circa 12 milioni di persone in tutto il Corno d'Africa, riguardando dunque il Kenia, l'Etiopia, Gibuti, il Sudan e l'Uganda. Il ponte aereo del Pam. Centomila persone in fuga, secondo l'Unhcr. Le vaccinazioni dell'Unicef

  Carlo Ciavoni:  Somalia, dilaga la disperazione tra la gente Milioni di persone hanno bisogno di tutto

Ci si muove. Scatta oggi un ponte aereo d’aiuti umanitari nei cieli di Mogadiscio, Dolo (Etiopia) e Wajir, nel Nord del Kenya, per fronteggiare l’emergenza carestia e la «siccità epica» che sta dilaniando il Corno d’Africa, dove, stando all’Unicef, mezzo milione di bambini «hanno il 40 per cento delle possibilità di sopravvivere». 

  Pino Ciociola:  Siccità, il mondo si muove Ponte aereo per la Somalia

Le lacrime continuano a scorrere a Dadaab, da diverse settimane il più affollato campo di rifugiati al mondo. In questa fetta di terra nel Nord-Est del Kenya, che copre un’area grande quanto la città di Firenze, sono oltre 400mila i profughi che hanno deciso di lasciare la Somalia per stanziarsi a Dadaab a tempo indeterminato. 

  Matteo Fraschini Koffi:  L'attesa infinita dei profughi: 35 mila alle porte di Dadaab

  Matteo Fraschini Koffi:  I bimbi del campo di Dadaab vittime dell’inferno somalo


L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha lanciato oggi un nuovo appello per fondi aggiuntivi necessari ad ampliare le proprie operazioni di assistenza umanitaria nei paesi dell’Africa orientale e del Corno d’Africa. L’appello giunge mentre una grave carestia e il protrarsi della violenza incrementano l’esodo di massa sia all’interno della Somalia che oltre i confini del paese.
La nuova richiesta dell’UNHCR per far fronte all’emergenza all’interno della Somalia e alla crisi di rifugiati che si è estesa a Etiopia e Kenya ammonta a 144,9 milioni di dollari USA, 8,6 milioni in più rispetto all’appello iniziale lanciato all’inizio di luglio di 136,3 milioni di dollari.

  UNHCR:  NUOVO APPELLO PER L’EMERGENZA CORNO D’AFRICA: NECESSARI 145 MILIONI DI DOLLARI



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Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite 
C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: “Carestia Corno d’Africa 2011”.
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
ƒ UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119  
ƒ Banca Prossima, via Aurelia 796, Roma - Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
ƒ Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma – Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384 
ƒ Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113 
ƒ CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d’ufficio)

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DIRITTI / DOVERI


Oltre gli interventi-tampone

... si tratta di andare oltre l’approccio paternalistico, tipico di certa propaganda assistenziale che acuisce la dipendenza dei Paesi del Sud del mondo. Non basta neppure concepire gli interventi trasferendo da un continente all’altro l’enciclopedia dei saperi e delle conoscenze, ma occorre essere determinati nella promozione della crescita integrale della persona e delle comunità riconoscendone i diritti inalienabili.

 Giulio Albanese:  Cooperazione, è l'ora di una vera svolta




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25 luglio 2011 - "LasciateCIEntrare" iniziativa dell'Ordine dei Giornalisti e della Federazione Nazionale della Stampa davanti a CIE e CARA italiani per reclamare il diritto di accesso ai giornalisti

Si sono svolte ieri, davanti a vari Cie (Centri di Identificazione dei cosiddetti “clandestini”) e Cara (Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo), altrettante manifestazioni in nome del diritto all’informazione su quanto accade in luoghi quasi sempre proibiti alle telecamere. L’iniziativa è stata intitolata “LasciateCIEntrare’

  Stop ai segreti sui Cie: ieri una giornata per i migranti reclusi

Decine e decine di giornalisti italiani e stranieri, rappresentanti di associazioni, movimenti, semplici cittadini hanno partecipato ieri alle manifestazioni“LasciateCIEntrare” promosse davanti ad alcun CIE e CARA italiani per reclamare il diritto di accesso ai giornalisti.

  “LasciateCiEntrare” chiede l’accesso alla stampa ai CIE e CARA

Duecento minorenni, in condizioni sanitarie pessime e senza alcuna convalida giudiziaria, sopportano da oltre cinquanta giorni l'interminabile attesa di uscire da un inferno dove ogni diritto viene negato. La testimonianza di Alessandra Ballerini

  'Terre di nessuno, senza diritti'. Dal Cie di Lampedusa

FNSI e OdG hanno organizzato una giornata di mobilitazione nazionale presso i Centri di Identificazione ed Espulsione italiani. Testimonianze di Enzo Iacopino (Presidente OdG), Roberto Natale (Presidente FNSI), Gabriella Guido (Rete Primo Marzo), Flavio Lotti (Coordinatore nazionale della Tavola della Pace) e i parlamentari e le parlamentari: Furio Colombo, Livia Turco, Andrea Sarubbi, Rosa Villecco Calipari, Pancho Pardi davanti il CIE di Ponte Galeria (RM).


  video LasciateCIEntrare

  Per approfondire visita il blog di Gabriele Del Grande Fortress Europe


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25 luglio 2011 - "LasciateCIEntrare" iniziativa dell'Ordine dei Giornalisti e della Federazione Nazionale della Stampa davanti a CIE e CARA italiani per reclamare il diritto di accesso ai giornalisti/2

Uno può trovare tutti i sinonimi che vuole, ma io un posto del genere lo chiamo carcere. Un posto, voglio dire, con grate alte una decina di metri, e 27 telecamere che vigilano 24 ore al giorno, e soldati dell’esercito a controllare i monitor, e poliziotti a darsi il cambio con carabinieri e Guardia di Finanza. Anzi, il carcere è un po’ meglio, perché almeno a Rebibbia le cooperative sociali ti fanno lavorare, i volontari ti portano libri, il cappellano ti sta ad ascoltare, e se ti va bene trovi pure un bigliardino per fare una partita ogni tanto. Qui, al Cie di Ponte Galeria, non si può: le stecche del calcio balilla sono di ferro e dunque potenziali armi, i libri sono materiale infiammabile e dunque potenziali torce. E poco conta che le camere non abbiano sbarre alle finestre: le sbarre sono dieci metri più in là, alla fine del cortiletto che divide un complesso dall’altro.

  LasciateCIEntrare di Andrea Sarubbi

Sono peggiori delle carceri e dentro ci sono persone che non hanno fatto niente di male. Dunque vanno chiusi e va rimossa la censura imposta su tutti i centri per migranti dal ministro dell'Interno Roberto Maroni che li ha vietati alla stampa. E' questo il messaggio che arriva dalla mobilitazione "LasciateCIEntrare 1"con manifestazioni davanti a 13 centri in tutt'Italia, di cui la maggior parte sono luoghi di detenzione ma ci sono anche Cara e centri di prima accoglienza.

  I parlamentari nei Cie di tutta Italia "Chiudeteli e cambiamo la Bossi-Fini"

«Un monumento alla distruzione della Costituzione, un treno deragliato con esseri umani a bordo». La definizione dei Cie (centri di identificazione ed espulsione) è di Furio Colombo, a capo del Comitato per i diritti umani della Camera, che con altri parlamentari (Rosa Villeco Calipari, Andrea Sarubbi, Vincenzo Vita e Livia Turco del Pd, Pancho Pardi dell’Idv) sono entrati ieri mattina a Ponte Galeria, alle porte di Roma, per una visita di quasi 3 ore in uno dei più grandi centri di identificazione d’Italia.

  Una giornata nella casa dei senza diritti

... Ma i giornalisti e le giornaliste davanti ai Cie fanno capire anche che la cronaca non è soltanto, necessariamente, quella dei delitti privati raccontati fino al dettaglio estremo: Meredith e Amanda, Sarah e zio Michele, Melania e Salvatore. Hanno assunto come metro professionale quello della rilevanza sociale, del valore pubblico di certi fatti, magari sfidando le leggi dell’audience e della tiratura. Così facendo, rendono un servizio non solo alla credibilità dell’informazione, ma persino alla credibilità delle istituzioni italiane. Perché Maroni, impedendo gli ingressi, si è assunto la grave responsabilità di far pensare che in quei luoghi vietati siano brutalmente calpestati i diritti di migliaia di esseri umani. Chi chiede di entrare ha davvero a cuore, senza alcuna retorica, il prestigio dell’Italia.

  «Se l'immigrato dev'essere per forza cattivo» di R. Natale, presidente Fnsi

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Immigrati

In due anni dovranno imparare come funzionano il Parlamento e il governo, cosa dice la Costituzione, come si usa un congiuntivo, quali sono le regole civiche del nostro Paese. Dopodiché gli stranieri regolari che hanno chiesto il permesso di soggiorno faranno la conta dei crediti acquisiti. Una sorta di "pagella dell'immigrato". Con almeno trenta punti, saranno promossi e otterranno di fatto la carta di soggiorno. Con meno di trenta crediti, ma più di sedici, saranno "rimandati" e avranno un anno di tempo per recuperare. Con zero punti o meno, risultato a cui si arriva ad esempio con una condanna penale, scatta la bocciatura, che significa espulsione immediata.

  Fabio Tonacci:  Test d'italiano ed educazione civica ecco il permesso a punti per immigrati





Ospedali Psichiatrici Giudiziari

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Ospedali Psichiatrici Giudiziari: "estremo orrore inconcepibile in qualsiasi Paese appena civile"

Durante un ciclo di ispezione negli ospedali psichiatrici giudiziari "abbiamo visto scene ottocentesche": letti di contenzione, lenzuola sporche e nove detenuti nella stessa cella. Inoltre, "per tenere in fresco l'acqua, le bottiglie erano lasciate nei water". Durante una conferenza stampa alla Camera sul sovraffollamento carcerario il senatore Ignazio Marino, presidente della commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale, ha duramente denunciato il sistema carcerario.
La denuncia di Marino "A Barcellona Pozzo di Gotto (Messina, Ndr) ci sono le situazioni peggiori", ha sottolineato Marino. Qui i detenuti "vengono tenuti legati ai letti con un buco per la caduta degli escrementi". L'ospedale psichiatrico messinese dipende ancora, ha spiegato il senatore, dal ministero della Giustizia, in quanto il governo siciliano non ha recepito il passaggio di competenze al ministero della Salute. L'ispezione nell'Opg di Barcellona Pozzo di Gotto da parte della Commissione presieduta da Marino risale all'11 giugno scorso. In quell'occasione fu trovato un malato in contenzione (legato al letto).Opg di Barcellona Pozzo di Gotto Secondo quanto riferisce il senatore, infatti, nella struttura, che "non ha niente dell'ospedale", ma è più simile a un istituito penitenziario, i reclusi vengono sedati farmacologicamente, e quando le medicine non hanno effetto si ricorre alla contenzione fisica. Altri particolari sulla situazione della struttura sono stati forniti dal direttore Nunziante Rosania e dal cappellano Giuseppe Levita, ascoltati in audizione dalla commissione il 16 giugno scorso. Sempre l'11 giugno la Commissione ha visionato anche l'ospedale psichiatrico di Aversa. Qui non è stata riscontrata contenzione fisica. Le ispezioni nei sei Opg (ospedali psichitrici giudiziari) italiani rientrano nell'inchiesta sulla psichiatria, che nell'autunno scorso ha portato alla chiusura di Villa Pini in Abruzzo

  video: LAGERS NEGLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI

Sono 1.535 (1.433 uomini e 102 donne) i detenuti nei sei ospedali psichiatrici giudiziari (opg) italiani, tornati di nuovo sotto i riflettori dopo i sopralluoghi a sorpresa in alcuni ospedali psichiatrici giudiziari italiani da parte dei Nas che sono culminati con il sequestro di alcune aree dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino in Toscana e di quello a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia.

  Ospedali psichiatrici giudiziari: 6 ancora attivi

Sono stati messi sotto sequestro dai Nas parti degli ospedali psichiatrici giudiziari di Barcellona Pozzo di Gotto, in Sicilia, e Montelupo Fiorentino in Toscana. Sopralluoghi a sorpresa hanno riscontrato condizioni di degrado, inadeguatezza clinico-assistenziale, igienico-sanitaria e strutturale. In Italia esistono sei ospedali psichiatrici giudiziari, che accolgono circa 1.500 persone, l'intento del Parlamento è ora di accelerare il loro superamento

  Come lager: sigilli dei Nas a due ospedali psichiatrici giudiziari

  Ascolta l'intervista di Eleonora Belviso a Ignazio Marino(Pd), presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale

“Non sono riuscito a mangiare né a dormire per due giorni, pensavo di aver visto tutto nella mia attività. Ma per quanto preparato questa missione è stata uno choc”. Così si esprime il senatore Domenico Gramazio, Pdl, che ha accompagnato venerdì scorso il presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale Ignazio Marino (Pd) in un blitz a sorpresa in un paio di ospedali psichiatrici giudiziari

  Blitz della Commissione d’inchiesta nei manicomi giudiziari:un incubo, dobbiamo chiuderli

  Vedi anche il nostro precedente post:Opg - "Inferno organizzato"


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O.P.G. una situazione di “estremo orrore, inconcepibile in qualsiasi paese appena civile”

  Opg, a rischio chiusura due su sei.

L'inferno dei dimenticati. Mentre le carceri scoppiano, due ospedali psichiatrici vengono chiusi dai Nas. Il Capo dello Stato: realtà che ci umilia

  TG3 CHIUSI E DIMENTICATI







AFRICA



Sparatorie nella capitale in coincidenza con i primi atterraggi degli aerei del Programma Alimentare Mondiale. Quattro i morti accertati e 41 Shabaab arrestati dai militari dell'Amison, le truppe dell'Unione Africana. Si attiva la solidarietà internazionale. Da stasera fino al 31 luglio il Colosseo, la Mole Antonelliana e Palazzo Marino, a Milano, verranno illuminati. L'appello di AGIRE, l'agenzia italiana per le emergenze

  Carlo Ciavoni: Mogadiscio, sparano contro gli aiuti umanitari La Somalia in ginocchio chiede aiuto al mondo


La maggioranza degli abitanti di Kinshasa vive in quartieri ghetto dove scarseggia l'acqua e la luce elettrica, dove le famiglie sono ammassate in case di una sola stanza con una sola latrina condivisa con tutti. I numerosi canali che attraversano la città e convergono verso il fiume Congo rigurgitano di immondizie. Scarafaggi e topi scorazzano impunemente. Le donne vendono legumi e frutta appoggiati per terra 

  Maria Agata Messina: Congo: colera, la catastrofe annunciata E nelle bidonville c'è morte e sofferenza



PAKISTAN



Il coinvolgimento di bambini in lavoro minorile è cresciuto di oltre il 30%. In crescita anche i casi di abusi su minori e di matrimoni precoci a un anno di distanza dalla drammatica emergenza causata dalle prolungate e devastanti alluvioni che hanno colpito il Pakistan, tra la luglio e agosto 2010.
E’ quanto emerge da una ricerca realizzata da Save the Children in 8 dei distretti colpiti dalle alluvioni, in occasione della diffusione del rapporto “Pakistan, un anno dopo”.

  SAVE THE CHILDREN: alluvione 1 anno dopo


USA


Case farmaceutiche spingono per estendere l'uso degli anti-psicotici ad ampie fasce della popolazione. Guadagnandoci milioni

  Luca Galassi: La fabbrica della psicosi

Tempi duri per Obama e i democratici attesi da una lunga battaglia sul voto per l'innalzamento del tetto del debito, ne abbiamo parlto con l'economista Anna Simonazzi, docente alla Sapienza

  Alessandro Grandi: Ore decisive per il debito USA

Il presidente americano: «Urgenti sforzi, la soluzione sia bipartisan. I partiti non sono lontani da un accordo»

  CORRIERE DELLA SERA: Incubo default. Obama: non c'è tempo

 


MESSICO




Dura la vita dei migranti. Oggi rischiano il sequestro e l'obbligo di lavorare per i narcos

  Alessandro Grandi: Migranti usa e getta


I NOSTRI TEMPI /

  Interventi ed opinioni




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CRISI ECONOMICA E MODELLO DI SVILUPPO  - "La storia è a una svolta? il futuro dell'umanità"


Le preoccupate e preoccupanti dichiarazioni del presidente Obama
Armageddon, l'apocalisse biblica: a tanto è arrivato a metà luglio Barack Obama, presidente degli Stati Uniti, per descrivere l’eventuale default dei conti pubblici a stelle e strisce, chiamando a raccolta tutte le forze del Congresso Usa per un percorso di responsabilità politica. "Serve un approccio equilibrato, sacrifici condivisi e l'intenzione di fare scelte impopolari da tutte le parti", ha affermato l'inquilino della Casa Bianca. Ma, al di là dei contenuti della manovra finanziaria in atto a Washington, fa tremare i polsi l'"apocalisse" economica. Pietro Cafaro, docente all'Università Cattolica di Milano di storia economica e sociale ed esperto di moneta, banche e finanza, riconosce che "si tratta di un'affermazione che non può essere sottovalutata".

  La storia è a una svolta?

Un weekend di paura, con lo spettro di una riapertura dei mercati lunedì mattina che potrebbe avvenire nell'angoscia di un imminente "default" degli Stati Uniti d'America, o quantomeno di un declassamento del loro rating sovrano, con effetti a cascata sul costo del denaro e su tutta l’economia mondiale. 

  Debito Usa, stop a colloqui i repubblicani bloccano tutto

Siamo di fronte ad una svolta probabilmente epocale: il modello economico nato 250 anni fa dalla rivoluzione industriale e basato sulla crescita infinita si scontra con i limiti fisici della biosfera. Dopo la caduta del Muro di Berlino, ci si era illusi che l’economia capitalistica e liberista, guidata dalla mano invisibile del mercato, avrebbe portato progresso e benessere per tutti, ma così non è stato. Il mondo non è mai stato così ricco (per pochi) e mai così povero (per moltissimi) e taledivario è in aumento anche nel mondo occidentale. 

  Decrescita e finanza etica: idee per uscire dalla crisi 

... La decrescita è quanto di più femminile si possa immaginare, un antidoto alle tensioni competitive, alle eterne frustrazioni di un ideale di superman impossibile da raggiungere, alleansie da prestazione (in qualunque campo le si vogliano intendere o temere), ancora una volta tipiche dell’uomo occidentale moderno.
Cosa c’è di più bello dell’essere accolti, abbracciati con calore, rassicurati, invece che vivere la propria intera esistenza come una gara di corsa veloce?...

  La decrescita è donna


  Leggi anche: dagli atti del 34° Convegno nazionale delle Caritas diocesane. Filo conduttore del confronto: gesti, parole e segni di amore per l'uomo di oggi. "Educati alla carità nella verità. Animare parrocchie e territori attraverso l'accompagnamento educativo": "Crisi economica e nuovi modelli di sviluppo" (pdf) - Leonardo BECCHETTI, docente di Economia e presidente della Cvx − Comunità di Vita cristiana − e della Lms − Lega missionaria Studenti

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Stragi a Oslo e Utoya... e in questo momento siamo tutti Norvegesi!!!
 
Il primo ministro norvegese Jens Stoltenberg non ha dubbi: quella che ha colpito il suo Paese con il doppio attentato di venerdì a Oslo e sull'isola di Utoya è una «tragedia nazionale» e lui l'ha vissuta in prima persona. Come capo del governo, e forse possibile obiettivo di almeno uno degli attacchi, quello realizzato nel centro della capitale con l'esplosione di un'autobomba, proprio a due passi dai suoi uffici. E come padre: anche i suoi figli erano al raduno dei giovani laburisti nel Tyrifjorden, dove lui stesso avrebbe dovuto essere l'ospite d'onore per un intervento di saluto. L'esplosione sull'Akergataa lo ha costretto a rinviare l'appuntamento, quando ancora nessuno sapeva che anche ad Utoya ci sarebbe stato l'apocalisse.

  Il premier: «È un incubo nazionale» Sale a 92 il bilancio delle vittime

  Tutti i video della strage in REPUBBLICA

  Le foto di TG24.sky: La Norvegia sotto attacco


Anders Behring Breivik, l'estremista cristiano norvegese arrestato per la duplice strage perpetrata venerdi a Oslo in cui almeno 92 persone sono rimaste uccise, davanti alla polizia si è assunto la responsabilità del suo gesto ed ha spiegato che il suo «è stato un atto atroce ma necessario». Lo ha riferito ieri sera alla Tv norvegese Geir Lippestad, il legale che lo rappresenta, aggiungendo che il suo assistito lunedi comparirà davanti a un magistrato che dovrà decidere se rilasciarlo o se trattenerlo in carcere. Davanti al giudice, ha detto l'avvocato, «spiegherà tutto». Il legale ha aggiunto anche che, secondo lui, «la strage era stata pianificata» da tempo.

  Norvegia, la strage dei ragazzi Il killer confessa: atroce, ma necessario

Ora che la "pista islamica", su cui siamo stati tutti fin troppo pronti a puntare, si è dissolta, l'orribile strage di Oslo (almeno 90 morti, e una ventina di feriti in ounto di morte) verrà con ogni probabilità derubricata al rango del gesto imprevedibile di un folle, tale Anders Behring Breivik, 32 anni, definito "cristiano fondamentalista" in mancanza di meglio, qualunque cosa ciò voglia dire.

  Oslo, il killer venuto dalla destra

"Breivik, con la sua passione per la massoneria, non è un tipico fondamentalista". Inoltre in questo momento "una caccia ai fondamentalisti cristiani sarebbe sbagliata e pericolosa". Sulla strage di Oslo, sull'attentatore Anders Behring Breivik e sul rischio di una stigmatizzazione del fondamentalismo cristiano interviene da Vienna il sociologo italiano Massimo Introvigne, rappresentante dell'Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) per la lotta all'intolleranza e alla discriminazione contro i cristiani.

  Introvigne (Osce): «Non si parli di fondamentalismo cristiano»

Benedetto XVI, ricordando gli attentati avvenuti in Norvegia, ha lanciato un accorato appello ed espresso il proprio profondo dolore.

  video: All’angelus il Papa, ricordando gli attentati in Norvegia, esorta ad abbandonare per sempre le vie dell’odio e a fuggire dalle logiche del male

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Anders Behring Breivik: folle, cristiano fondamentalista, massone, martire, mostro, cretino... ?

Sei ore prima del massacro, l’attentatore di Oslo aveva collocato un video su Youtube invitando ad “abbracciare il martirio”. Nel documento, che contiene il piano dettagliato dei devastanti attacchi terroristici, Anders Behring Breivik sostiene che ci sono “momenti in cui e’ necessaria la crudelta’” e in cui “e’ meglio uccidere molte persone che non abbastanza”. 

  Anders Behring Breivik: il suo video-delirio su Youtube

...Visto così, dal finestrino dell’auto che lo porta in tribunale, Breivik è l’uomo più contento del mondo, soddisfatto di sé, non ha nulla di torvo o di arrabbiato, non ha la tenebrosità del diavolo né quegli occhi di ghiaccio che molti gli hanno attribuito senza neppure guardarlo in faccia... Certo, sono infinite le vie della follia, ma la strada che ha scelto Breivik è quella della giocondità, della semplicità.

  Il sorriso del mostro

Anders Behring Breivik: un frustrato, un egocentrico, un pazzo. Questi gli aggettivi usati per metabolizzare l’angoscia e l’orrore della strage che questo trentaduenne norvegese ha provocato il pomeriggio di venerdì 22 luglio piazzando un’autobomba nel centro di Oslo e sparando, qualche ora dopo l’esplosione, su ragazzi inermi: giovani laburisti in raduno sull’isola di Utoya.

   Strage di Oslo e spirito di crociata... che Lega!

... L'omicida di oltre 90 persone pare si sia definito «un fondamentalista cristiano», termine privo di qualsiasi senso. Spesso, fra l'altro, si identifica erroneamente il fondamentalismo con l'integralismo, specialmente religioso, di una o di un'altra fede (oggi soprattutto quella islamica), e in generale con una forma particolarmente intollerante di tradizionalismo religioso.

  L'infinita idiozia del Male

Cristiano fondamentalista, conservatore, il killer norvegese si descrive come un crociato.

  Norvegia: i legami tra Anders Behring Breivik e l’estrema destra

La follia non può spiegare tutta la tragedia di Oslo e dell’isolotto di Utoya. Il delirio anti-islamico di Anders Breivik ha una cornice che non possiamo ignorare né semplificare ricorrendo alla facile etichetta del fondamentalismo cristiano che avrà molte responsabilità – ad esempio nell'estremismo di certi settori della destra religiosa nordamericana – ma che in questo specifico caso non c’entra nulla.

  La religione fai da te dietro la tragedia di Oslo (pdf)

«Breivik è uno squilibrato, certo. Ma i movimenti populisti e anti integrazione, che creano un clima di odio contro gli immigrati stranieri, stanno guadagnando terreno in diversi Paesi europei. Perciò i capi di governo e di Stato, i leader moderati di centrodestra e centrosinistra, devono alzarsi in piedi e parlare forte. Più forte. È venuta finalmente l’ora di farlo»

  «Basta silenzi, i politici devono agire C’è troppo odio contro gli immigrati»

"Sono posizioni sicuramente condivisibili... in qualche caso ottime!"... questo il commento dell'onorevole leghista Mario Borghezio alle ragioni che hanno spinto il killer di Oslo, Breivik, a compiere la strage in Norvegia. Tratto da "La zanzara" di Radio24

  video

Esiste un Paese europeo nel quale l'esponente di un partito al governo - ripeto: di un partito al governo - dichiara pubblicamente: «Il cento per cento delle idee di Breivik sono buone, in qualche caso ottime. Le posizioni di Breivik collimano con quelle dei movimenti che in Europa ormai ovunque vincono le elezioni».
Questo Paese è l'Italia. L'autore della dichiarazione è l'eurodeputato Mario Borghezio. Il partito al governo è la Lega.

  La Lega e la sindrome norvegese

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Cristiani immaginari



Fa un certo effetto la definizione che in Facebook dà di sé Anders Behring Breivik. L’autore della strage di Oslo, il macellaio che ha ucciso una settantina di ragazzi quasi uno per uno e ha affidato altre vittime a una bomba, si è definito “cristiano”. I giornali, nel parlarne, hanno poi aggiunto pietosamente l’aggettivo “fondamentalista”. Forse per alleviare un po’ lo scandalo. 
Dopo questo episodio è venuta alla luce una posizione estrema prima inesistente, si è posto una sorta di precedente inaudito. E d’ora in poi il mondo è autorizzato a pensare che accanto ai cristiani “moderati” possa crescere un’ala fondamentalista capace di atti terroristici, proprio come in Occidente si pensa dell’islam. Siamo diventati speculari. Forse bisognerebbe che qualcuno dicesse chiaro e forte che non è una questione metodologica: stesse idee ma prassi diversa. Sono proprio le idee che non hanno nulla a che fare col cristianesimo, nel senso evangelico del termine.

  Cristiani immaginari di Mirella Camera

 
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"

  NOMI E STORIE DELLE VITTIME DELLA STRAGE COMPIUTA DAL FANATICO DELL'ULTRADESTRA
I ragazzi norvegesi: ecco i volti - La Spoon River pubblicata dal tabloid Dagbladet


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Le reazioni dopo l'intervento dell'europarlamentare leghista sull'assassino norvegese: "E' per colpa dell'invasione degli immigrati se sono sfociate nella violenza". Calderoli: "Considerazioni assolutamente personali". L'appello a Bossi e Maroni di Idv, Verdi, Pd, del Futurista, l'Europeo e Valigia Blu

  REPUBBLICA:  Borghezio: "Idee di Breivik condivisibili" La reazione della Lega: "Farneticazioni"

“Oggi, per la prima volta, ho pregato molto. Ho spiegato a Dio che, a meno che non voglia vedere l’alleanza marxista islamica e alcuni islamici d’Europa distruggere la cristianità europea nei prossimi cento anni, deve far sì che i guerrieri in lotta per la cristianità europea prevalgano“: così Anders Behring Breivik nel suo diario

  Luigi Accattoli:  Breivik: "Ho spiegato a Dio che deve fare"

È ora di badare molto bene a ciò che si dice, a ciò che si scrive, a ciò che si insegna

  Nicola Sessa:  Lezioni d'odio




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Lucia e Rebecca: un solo cuore... nei nostri cuori!


Un cuore in due. Così alla fine del mese di giugno al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna sono nate due gemelline siamesi, caratterizzate da una rara congiunzione toracico-addominale.

  Gemelline siamesi con un solo cuore Dilemma etico al Sant'Orsola di Bologna

"Hanno scelto con serenità, direi perfino con letizia". Nella tensione che si respira da quasi un mese nei corridoi della clinica pediatrica del Sant'Orsola, il primario Mario Lima dimentica per un attimo il suo professionale camice verde e si concede un moto dell'animo: "Questi due genitori sono mille anni avanti a noi".

  I genitori delle gemelline siamesi "Noi, felici di averle avute" 

Mentre i medici di Bologna decidono se e come intervenire sul drammatico caso delle piccole siamesi, sorge spontanea una domanda che giriamo a Michele Aramini, 58 anni, sacerdote e autorevole bioeticista.

  Il bioeticista Aramini: intervento lecito nel caso servisse a salvare almeno una delle due


  Il parere del genetista Bruno Dallapiccola sul caso delle gemelle siamesi di Bologna (audio)

... Io non credo che la questione possa essere ridotta alla dimensione tecnica e scientifica: come si fa a decidere sulla base della possibilità tecnica di eseguire un intervento che una persona deve vivere ed un'altra morire? Può sembrare scontato rispondere che di fronte alla necessità di una scelta è comunque auspicabile propendere per il male minore. Ma non è altrettanto facile quando in sala operatoria ci sei tu, con le tue mani che guidano il bisturi e che, materialmente, a mente lucida decidi di uccidere una persona. Non è per porre fine a una vita in sala operatoria che un chirurgo studia e lavora.

  Gemelline siamesi la difficile scelta di un medico di Ignazio Marino

Il commento del teologo sul caso delle gemelle nate unite e con un solo cuore. Esemplare il comportamento di genitori e medici.

  La vita non si decide a tavolino 

Tutti per Lucia e Rebecca, le gemelline battezzate subito dopo la nascita. È il cuore che le unisce. Ed è il cuore che deciderà.

  Gemelle siamesi, il tormento del dottore: «Tra Rebecca e Lucia deciderà il cuore»

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Rete disarmo - Tavola pace: Lettera a Napolitano su segreto di stato e traffici d'armi


Presidente Napolitano, perché il segreto di Stato deve servire per nascondere i traffici di armi? Così titolano il comunicato che accompagna la Lettera aperta al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che la Rete italiana per disarmo e la Tavola della pace hanno inviato stamane (diffondendola a mezzo stampa e sui siti internet delle due organizzazioni) per richiamare all'attenzione del Capo dello Stato sulla recente notizia dell'imposizione del segreto di Stato da parte del Governo su una consegna di armi partite dal nostro paese.

  Rete disarmo - Tavola pace: Lettera a Napolitano su segreto di stato e traffici d'armi


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Ancora una volta, il governo italiano non è riuscito a violare l'intoccabilità delle spese militari, come hanno invece già fatto per fronteggiare la crisi Germania e Gran Bretagna.

  Cora Ranci:  Priorità: finanziare le missioni di guerra





LOTTA ALLA MAFIA




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"Libera in Festa" - don Ciotti: "La lotta alla mafia parte da Roma" e "Meno leggi ma più legge"

"La lotta alla mafia non si fa in Sicilia. La lotta alla mafia si fa a Roma, nel Parlamento italiano con leggi chiare, puntuali e coraggiose". Così don Luigi Ciotti ha aperto la prima edizione di "Libera in Festa", la festa nazionale di Libera che ha preso il via ieri a Firenze e continuerà fino al 26 luglio con incontri, convegni concerti ed eventi. Don Ciotti ha anche chiesto la corretta applicazione di un "codice etico" della politica: "Chiediamo un provvedimento legislativo che aggiorni i criteri di non candidabilità a cariche elettive per chi è rinviato a giudizio o già sotto processo per reati gravi come la corruzione o altri di stampo mafioso"

  Libera: aperta ieri la Festa nazionale, don Ciotti "La lotta alla mafia parte da Roma"

  video: Il no alla mafia di Don Ciotti: "Meno leggi ma più legge"

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Per non dimenticare Rita Atria

Diciannove anni fa moriva la giovane testimone di giustizia siciliana.
Commemorazioni a Roma e a Scandicci

Una giovane donna coraggiosa, che ha sfidato Cosa nostra e la sua stessa famiglia. Si è tirata fuori dall’asfissia mafiosa collaborando con la giustizia. Ha perso i suoi affetti. E’ stata costretta a vivere isolata, protetta da uno Stato che si è dimostrato incapace di tutelarla. Ma non è mai tornata indietro nella sua scelta di legalità e giustizia. Rita, “Rituzza” come veniva chiamata, è morta sola. Ha deciso di togliersi la vita pochi giorni dopo la strage di via D’Amelio a Palermo. Con Paolo Borsellino aveva stretto un rapporto umano, molto stretto. Il magistrato palermitano era diventato per Rita un appoggio, un punto di riferimento. Con la morte di Boorsellino Rita è sprofondata nella soluti dine in una città, Roma, dove non poteva avere alcun legame. Il 26 luglio del 1992 Rita decise di farla finita. Fu una sconfitta per lo Stato incapace di proteggere una ragazza innamorata della giustizia.

  Rita Atria, la “picciridda” dell’antimafia

"Rita, non t'immischiare, non fare fesserie" le aveva detto ripetutamente la madre, ma, Rita aveva incontrato Paolo Borsellinoun uomo buono che le sorride dolcemente, e lei parla, parla…racconta fatti. Fa nomi. Indica persone, compreso l'ex sindaco democristiano Culicchia, che ha gestito e governato il dopo terremoto.
"Fimmina lingua longa e amica degli sbirri" disse qualcuno intenzionalmente, e così al suo funerale, di tutto il paese, non andò nessuno. Non andò neppure sua madre...

  Rita Atria

26 luglio 2011 - 19 anni fa si tolse la vita Rita Atria, sette giorni dopo la morte del giudice Paolo Borsellino. Fu la sua tragica reazione all’assassinio di chi l’aveva ascoltata e aiutata a passare dalla voglia di ‘vendetta’ contro chi le aveva ammazzato il padre e il fratello al desiderio di ‘giustizia’.

  Rita Atria oggi non è più sola

  video: La storia di RITA ATRIA e di PAOLO BORSELLINO contro i mafiosi di Partanna.

  Visita il sito Rita Atria

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MAFIA - Barcellona Pozzo di Gotto (ME) - Le rivelazioni del pentito Bisognano. Il capo dei capi era...


MAFIA - Barcellona Pozzo di Gotto (ME) - 
Le rivelazioni del pentito Bisognano. Il capo dei capi è...
«L'avvocato Saro Cattafi è il capo dei capi della mafia di Barcellona. L'imprenditore ed ex presidente del Consiglio comunale di Barcellona, Maurizio Marchetta, era uno di noi e ci diceva in anticipo quando venivano spiccate le ordinanze di misura cautelare». Melo Bisognano, il boss dei mazzaroti ora collaboratore di giustizia, dopo aver raccontato di estorsioni, del cimitero dei morti ammazzati e degli affari che gravitano intorno alla discarica di Mazzarà Sant'Andrea, ha alzato il tiro. ..."...Il patrimonio riconducibile a Saro Cattafi nel marzo scorso é stato messo sotto chiave. Secondo gli accertamenti delle Fiamme Gialle, coordinate dal sostituto procuratore Vito Di Giorgio, anche questi beni come quelli del valore di 7 milioni di euro... Negli anni novanta fu coinvolto dalle accuse di un collaboratore di giustizia nelle indagini sulle stragi di Capaci e di Via D'Amelio. In cui furono ammazzati i Magistrati Falcone e Borsellino. Nonostante lunghe indagini, alal fine é stato sempre prosciolto"

  "Cattafi e Marchetta? Cosa nostra" Il collaboratore Melo Bisognano accusa il legale e l'imprenditore

  Ecco il terzo cimitero della mafia barcellonese. Scoperta un’altra vittima tra Patti e Montalbano. I resti apparterrebbero a Carmelo Grasso che scomparve a soli 18 anni, nel 1995

  IL ‘TERREMOTO GIUDIZIARIO’ DOPO LE DICHIARAZIONI DEI PENTITI BISOGNANO E GULLO: Cimiteri della mafia. L’elenco si allunga e mancano all’appello altre “lupare bianche”. Un retroscena: il “salto della quaglia” di Gullo dopo la misteriosa scomparsa a Falcone di “U prufissuri”

  Svelato l’organigramma della mafia barcellonese. «Al vertice l’avv. Cattafi. Un gradino più in basso Gianni Rao, Salvatore Ofria, Sem Di Salvo e Filippo Barresi»

  IL PROCESSO, LE RIVELAZIONI: Delitti, estorsioni e appalti truccati. Il pentito MELO BISOGNANO è un fiume in piena. «Mi adirai quando scoprii che Perdichizzi fu assassinato vicino a una mia proprietà»

  Operazione “Torrente”, sette avvisi di garanzia. Gli inquietanti risvolti del condizionamento mafioso esercitato dal clan dei “Mazzarroti”

  I nostri post più recenti sulla mafia:

MAFIA.STRAGE DI VIA D'AMELIO.Quinto Potere. Le finalità dello stragismo tra depistaggi e verità storiche. (AUDIO-VIDEO-TESTI) 
- LOTTA ALLE MAFIE: Barcellona P.G. (ME) - Torna a campeggiare il lenzuolo della rinascita

- MAFIA: Barcellona Pozzo di Gotto (ME) può rinascere, ora tocca a noi! Invito ai cittadini ad esporre lenzuola bianche con...
- MAFIA - Non archiviate il caso, da 7 anni aspetto la verità su mio figlio Attilio Manca
- Il nostro grazie a Giovanni Paolo II per... la condanna alla mafia




SCUOLA




La scuola elementare più multietnica d’Italia chiude i battenti per eccesso di bambini immigrati. Proprio così. La statale «Lombardo Radice» di Milano dal prossimo anno non avrà più la prima elementare, il che vuol dire che fra cinque anni non ci saranno più bambini.
Il motivo della chiusura è che per legge gli «immigrati» non devono superare il 30 per cento degli iscritti, ma qui ce ne sono molti di più. L'istituto, infatti, è ritenuto un modello riuscito di integrazione ed è stato più volte premiato dalla Regione Lombardia.

  F.Oggiano:  Chiude la scuola più multietnica d'Italia

Allarme della Ledha: “A rischio l'inclusione delle persone con disabilità”. Pesano i tagli alle politiche sociali e agli enti locali, ma anche una cultura politica che vede il welfare come carità, e non come dovere dello Stato di garantire i diritti

  Cora Ranci:  Non è un Paese per disabili. Ledha: "Un insegnante di sostegno ogni tre alunni"

Numeri alla mano, l'organizzazione internazionale dimostra che laddove esistono molti "ripetenti" peggiorano i risultati complessivi delle classi e, in finale, anche la percentuale degli alunni che riescono a diplomarsi. Se anziché bocciare si organizzano corsi di recupero personalizzati o altre misure di sostegno (succede per esempio in Finlandia o in Gran Bretagna), allora l'efficienza nello studio migliora e il ritardo didattico può scomparire.

  Anais Ginori:  I consigli dell'Ocse ai prof. "Non bocciate, è dannoso"

Romani contro campani, veneti contro siciliani, in pratica tutti contro tutti: i docenti italiani sono sul piede di guerra. Da una parte le assunzioni, con il ministero che deve scegliere da quali liste attingere, dall'altra le sostituzioni, con i prof romani che si rivolgono alla Lega. Con appelli al Colle e il rischio che si finisca in tribunale. Ecco le questioni sul tappeto

  Salvo Intravaia:  Scuola, immissioni in ruolo e supplenze guerra tra precari per il caos graduatorie

Il governo continua a tagliare sull’istruzione e questa volta, sotto la scure del ministro Gelminifiniscono i corsi serali delle scuole secondarie superiori. Dall’anno scolastico 2011/2012 infatti le prime, le seconde, le terze e alcune quarte verranno abolite lasciando così progressivamente morire uno dei diritti sociali, quello allo studio, garantito dall’articolo 34 della nostra Costituzione.

  Gaetano Santandrea:  Il tritacarne Gelmini maciulla anche le scuole serali

Gli interventi sul funzionamento del sistema scolastico che hanno caratterizzato i governi della Destra (non solo quello attuale, ma anche il governo che è rimasto in carica fra il 2001 e il 2006) hanno perseguito una medesima linea di contenimento della spesa per l’istruzione, giustificata dalla necessità di razionalizzare l’organizzazione del servizio e al tempo stesso di migliorarne la qualità. Con tali argomenti sono stati diminuiti gli organici, rivista la distribuzione territoriale delle scuole, ridotti gli orari delle lezioni (e, purtroppo, anche quelli già limitati di funzionamento complessivo delle scuole), diminuita l’offerta di sostegno specializzato per allievi con speciali esigenze e via lamentando. L’obiettivo di una più elevata qualità degli studi si è ridotto per lo più a richiami ideologici al merito, che sono serviti solo a nascondere la crescente incidenza del condizionamento sociale sull’educazione di cui gli allievi fruiscono.

  Benedetto Vertecchi:  La scuola del duemila, poche risorse addio equità

Scuole senza presidi. Quindi senza guida e senza sufficienti controlli sulla qualità del servizio. Metà degli istituti scolastici si preparano ad aprire il nuovo anno scolastico senza un dirigente scolastico. Saranno affidati ai presidi superstiti che in tal modo dovranno dividere il loro impegno su due o più scuole. Un incarico di supplenza a mezzo servizio già in auge da alcuni anni, ma da quest’anno con un handicap in più: non verrà autorizzata la nomina dei vicari.

  Augusto Pozzoli:  Scuola senza presidi L’anno che verrà inizia male






FEDE E
SPIRITUALITA'



“LA LOTTA SPIRITUALE” - HOREB N. 58 – 1/2011

TRACCE DI SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI

Ci racconta S. Atanasio che dopo i primi passi nella vita spirituale, Antonio, padre dei monaci del deserto, è sconvolto da una tempesta di pensieri. È il «diavolo, nemico di ogni bene e invidioso», che non sopporta che un giovane si decida a vivere sedotto dallo sguardo di Dio e dal suo abbraccio e lo sollecita in tanti modi perché torni a vivere secondo le abitudini più normali: «Dapprima cercò di allontanarlo dalla vita ascetica, ispirandogli il ricordo delle sue proprietà, la cura per la sorella, l’affetto per i congiunti, l’amore per il danaro e la famiglia [...]. Insomma, gli suscitò nella mente una tempesta di pensieri per distrarlo dalla via del bene sulla quale si era incamminato». In altri termini, sottolinea il primo biografo di Antonio, l'esperienza cristiana, pur avendo origine nel dono di Dio, coinvolge, poi, la nostra responsabilità ad accogliere il dono e a consentirgli di maturare ed esprimersi nel nostro vissuto.
L’esistenza nuova, quindi, non va da sé, c’è un “io” che sotto vari pretesti vuole riprendersi i suoi spazi e vuole organizzare la vita secondo una sua logica di banalità, di indifferenza o di potere, per cui, nel momento in cui ci si decide per Dio inizia la lotta. Paolo lo aveva già evidenziato: «Non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto» (Rm 7,15)...

Questo l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma e valorizzi il quotidiano.

  Editoriale (Pdf)

  Sommario (Pdf)


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FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO (ME)

INCONTRI ESTATE 2011


Leggi il programma degli incontri:

  FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO INCONTRI PER L’ESTATE – 2011 (pdf)

Sede incontri: Barcellona Pozzo di Gotto (ME) - via Ugo Foscolo, 54 - telefono: 090.9762800

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La Bibbia in un frammento

"Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? In tutte queste cose siamo supervincitori! 
(Romani 8,35.37)"

  Gianfranco Ravasi: Siamo supervincitori


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... Dio insegna ad amare perché è amore. Cercare il regno di Dio, allora, equivale a cercare la profondità dell'amore e perciò del proprio essere

  La fede è un invito a sacrificarsi? - Commento al Vangelo di Matteo 13, 44-52

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Il testo inedito che qui pubblichiamo probabilmente è stato scritto nel 1961. Su richiesta di padre Jean Guéguen, Madeleine Delbrêl preparò «qualche cosa sulla missione nella città», in occasione della grande missione che ebbe luogo a Clermont-Ferrand nel corso del 1961. Dedicato alla Vergine Maria e rivolto ad un ateo, che probabilmente rappresenta la Città marxista e atea, riprende con forza alcune delle grandi convinzioni apostoliche di Madeleine.

  Madeleine Delbrel: Delbrêl, giullare di Dio



 Anche quest'anno, la Basilica papale di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola accoglierà migliaia di pellegrini giunti da ogni luogo per celebrare la festa del Perdono.

  ZENIT: ASSISI SI PREPARA PER LA FESTA DEL PERDONO

Un Master insegna la “via pulchritudinis” in architettura, arti sacre e liturgia

  Antonio Gasperi: ALLA RICERCA DEL VERO, DEL BELLO E DEL BUONO

Le predizioni sulla venuta di Cristo risalgono ai primi cristiani

  Roberto Federigo: APOCALISSI MAI REALIZZATE






CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni



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Città per gli uomini e salvaguardia del Creato

Dal numero di Luglio di Jesus
L'appoggio del mondo cattolico a quei sindaci che hanno fatto della vivibilità delle città la loro bandiera non è un caso: negli ultimi anni, infatti, è andata crescendo la sensibilità ecclesiale per le tematiche ecologiche. Ne è un esempio il recente Forum per la salvaguardia del Creato, promosso da Greenaccord.

      
Città per gli uomini

  Leggi anche:

  • Salvaguardia del Creato al Monastero di Siloe
  • Le Giornate di Siloe per la Custodia del Creato
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Riflessione differente e propositiva di Pax Christi sul testamento biologico:"Amore per la vita. crociata o invito a riflettere?"



Di fronte al disegno di legge dedicato al testamento biologico, e che propriamente riguarda disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento, sarebbe auspicabile un ampio dibattito ma, in un clima di nuova crociata, siamo costretti a subire l’aspra contrapposizione ideologica che invece di aiutare il discernimento, fa aumentare il disagio dei cittadini e dei cristiani. Pax Christi offre per questo una riflessione differente e propositiva ai suoi aderenti e nel suo sito internet www.paxchristi.it 
Amore per la vita, relazione di cura e dignità umana

   Amore per la vita. crociata o invito a riflettere?

  Per approfondire: Testamento biologico


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NIGRIZIA - Italiani (cristiani) in movimento Alla luce del referendum del 12 e 13 giugno, una riflessione sulla rinascita in corso dei movimenti, uniti nel segno dei "beni comuni" da proteggere.



NIGRIZIA L'editoriale del numero di luglio-agosto 2011

Italiani (cristiani) in movimento
Alla luce del referendum del 12 e 13 giugno, una riflessione sulla rinascita in corso dei movimenti, uniti nel segno dei "beni comuni" da proteggere.
In questi mesi è riemerso un tesoro. Per dieci anni, o poco meno, si era inabissato. Il G8 di Genova, nel 2001, e l’arcobaleno delle manifestazioni oceaniche contro la guerra in Iraq, nel 2002, sono rimasti i frutti più copiosi di quel periodo, poi sepolti. Per anni, in molti ci siamo affidati a un ineluttabile avvicendarsi delle stagioni: le abbiamo osservate, anche criticate, ma sempre da spettatori. Mai da protagonisti. Per tanto, troppo tempo, siamo stati anestetizzati. Indifferenti.
È vero, ogni tanto spuntavano qua e là eccezioni (“No Tav”, popolo della pace, solidarietà con i migranti…), ma senza mai che alcuna di queste mobilitazioni spiccasse il volo. Com’è invece accaduto con i referendum del 12 e 13 giugno scorso e con le azioni che li hanno preceduti negli ultimi mesi.
Una quantità e qualità della mobilitazione tali che a qualcuno hanno fatto tornare in mente la parola e il senso del “movimento”. Anche se lo stare assieme di oggi – effervescente, fantasioso, ma assai frammentato – ha connotati e dinamiche diversi rispetto a quello d’inizio millennio. Ostinarsi a leggere e interpretare ciò che succede ora nel nostro paese con il vecchio lessico e con i vecchi schemi sarebbe un grave errore.

  Italiani (cristiani) in movimento

 
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‎"Una politica nuova": Tonio Dell'Olio riflette sulle parole sempre attuali di don Tonino Bello


La politica ha bisogno di un radicale rinnovamento per essere “intesa come maniera esigente di vivere l’impegno umano e cristiano al servizio degli altri”.
Una politica “restituita finalmente alla simpatia della gente”.

Quando si apre quello scrigno meraviglioso degli scritti e dei discorsi di don Tonino, si resta sempre meravigliati non solo del linguaggio e dell’efficacia di immagini, simboli e originalità delle espressioni, ma soprattutto dell’attualità delle riflessioni proposte. Sembra che il tempo non sia passato e che, come per incanto, il fiume dei giorni si sia fissato nell’inchiostro della sua penna. Certo, cambiano i nomi e i riferimenti geografici, la datazione e le citazioni dei fatti, ma resta la verità profonda di intuizioni che pescano nel profondo e non lasciano mai nulla al caso.

  Una politica nuova


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Nel disfacimento politico in atto era inevitabile che acquistasse spazio l'ipotesi della ricostituzione di un polo politico cattolico grande abbastanza (e quindi tendenzialmente unitario?) da svolgere un ruolo di rilievo.

  Ernesto Galli Della Loggia: L'inquietudine del mondo cattolico

... Se queste energie troveranno la libertà e gli strumenti per dialogare tra loro e con tutta la società, i prossimi mesi saranno interessanti, creativi e fecondi

  Angelo Bertani: Un Manifesto segno di disagio


Qualcuno lavora per far nascere la Dc del terzo millennio? Può darsi. Sarebbe però, credo, non un grande partito, come in passato, ma una forza politica modesta, smarrita in un bipolarismo che noi ci proponiamo di rendere serio e di tipo europeo, nel quale non riuscirebbe a collocarsi in modo coerente

  Vannino Chiti:  Noi credenti e la nuova Dc

... Chi se non i cattolici, che già faticano a rimanere uniti nella fede e che sanno quanto difficile sia pregare insieme malgrado le miserie della Chiesa, dovrebbero insegnare la pazienza e il rispetto reciproco?
Agli occhi del mondo l’unità e il pluralismo nella fede sono un assurdo, ed è compito dei cristiani dimostrare che non è così, almeno in politica, che significa intelligenza del possibile e sofferenza per l’impossibile...

  Beppe Tognon: Credere in democrazia (pdf)

Dal referendum in poi. Riaffiora l’Italia dei beni comuni. Della consapevolezza del limite. Della collettività.

  Guglielmo Minervini: Cambia il vento


POLITICA


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Casta e anti-casta. Il mondo della pace s'interroga - Riflessioni e approfondimenti sui privilegi della Casta e sulle spese militari



Casta ed anti-casta. Il mondo della pace s'interroga e il direttore di Unimondo s'inserisce - in corsivo - all'interno dell'intervento dell'amico Mao Valpiana con proprie considerazioni. A volte di senso opposto.

 Casta ed anti-casta. Il mondo della pace s'interroga

 Vedi il nostro post precedente:
Gli anti-casta che tanto piacciono alla vera Casta

 Vedi anche sulla "casta":

Tutti i guadagni della casta Pranzo di lusso: sette euro

Un onorevole doppio stipendio

La Casta paghi. Qualche idea…

D’Alema, Bossi e B. la Casta fuori di testa

Facce di bronzo al potere

 e in FB

I segreti della casta di Montecitorio

 Vedi anche sulle "spese militari":

L'Italia spende 23 miliardi per la guerra. Ma non lo dice
L'assurda escalation delle spese militari

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Per capire e affrontare la crisi: "Lacrime e sangue la manovra ingiusta" e "Un Giubileo per l'Italia"

Quante manovre ancora e per giungere dove?... anche questa volta, la manovra ha dosato sacrifici in proporzione alla forza politica dei settori sociali interessati: colpire genericamente tutti significa colpire chi è già più debole e, inoltre, senza lobby protettive... I governi italiani di questi ultimi anni si sono specializzati a sacrificare il futuro, forse perché non ha lobby o forse perché sperano che la proverbiale capacità degli italiani di farcela in qualche modo farà il miracolo. Ecco allora che i tagli sulla scuola e l'umiliazione di chi è portatore forzatamente inattivo di forza lavoro sono i due pilastri consolidati sui quali si costruiscono le manovre economiche...

 Lacrime e sangue la manovra ingiusta di Nadia Urbinati

Per capire e affrontare la crisi
In questi giorni si susseguono segnali di allarme per gli attacchi speculativi, alternati ad altri di distensione e di ottimismo. In realtà, dobbiamo prendere coscienza che la situazione è grave, e dobbiamo attrezzarci come Paese e come Europa per affrontare una fase che potrebbe rivelarsi non meno difficile e lunga di quella dell’autunno del 2009. Infatti, la crisi che stiamo vivendo in questi giorni è molto più di un fenomeno di contagio (delle crisi greca e/o portoghese): è una crisi di fragilità strutturale dell’Italia e dell’Europa. Il malato è grave, e non si tratta ancora di una malattia mortale, ma neanche di una semplice influenza stagionale: è un secondo mini-infarto che se non produce un cambiamento degli stili di vita può portare a conseguenze fatali. Nell'intervallo tra le due crisi il "paziente Italia" ha continuato a comportarsi di fatto come prima, tranne per qualche passeggiatina pomeridiana o alcune pillole, senza aver però dato un segnale forte di inversione di tendenza.
Sono almeno tre gli elementi per proporre una diagnosi, e una possibile terapia.

 Un Giubileo per l'Italia di Luigino Bruni

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"Mi risulta che il Ministro delle riforme per il federalismo e il Ministro per la semplificazione normativa, con decreti in data 7 giugno 2011 - peraltro non pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale - hanno provveduto a istituire proprie "sedi distaccate di rappresentanza operativa"; ho appreso altresì che analoghe iniziative verrebbero assunte a breve anche dal Ministro del turismo e dal Ministro dell'economia e delle finanze (quest'ultimo titolare di un importante Dicastero, anziché Ministro senza portafoglio come gli altri tre)." Inizia così la lettera inviata ieri dal Presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sul tema del decentramento delle sedi dei Ministeri sul Territorio

 Giorgio Napolitano:  Lettera del Presidente della Repubblica al Presidente del Consiglio sul decentramento delle sedi dei Ministeri sul territorio

E non dovremmo tutti – si è chiesto Napolitano – «essere capaci di un simile scatto, di una simile svolta, non fosse altro per un istinto di sopravvivenza nazionale?» Questa la riflessione che ci viene affidata: non rinviabile. L'urgenza è ormai fortissima, il Paese corre un pericolo estremo. La fragilità delle misure prese con una manovra finanziaria tanto inefficace quanto iniqua è apparsa subito evidente anche ai più distratti e disinformati e il disastro si è annunciato giorno dopo giorno col rumore di tuono dei mercati.

 Adriano Prosperi: Un paese in apnea  (pdf)

La questione dei ministeri a Monza è grave, perché pura questione di propaganda a spese dei cittadini. Ma non seria.

 Giorgio Vecchiato: Monza capitale, ultima farsa

Nessuno lo sa esattamente, perché la politica italiana sta andando alla deriva, con un solo risultato - il disfacimento del sistema istituzionale esistente. La trappola farsesca di Monza, la risposta irrispettosa al Presidente della Repubblica, l’ambiguità di Berlusconi, tollerata dai suoi sostenitori nella speranza di trarne vantaggio personale, l’impotenza dei cittadini, «indignati» o meno - sono tutti passi che portano al disfacimento istituzionale.

 Gian Enrico Rusconi: Il sistema istituzionale liquefatto

Mentre la situazione economica è quasi al punto di non ritorno si muovono i poteri forti: campane a morto per il governo

 Gabriele Battaglia: Italia inconsapevole verso il default

Intervista al sociologo del lavoro Luciano Gallino

 Angelo Miotto: Crisi e salari fermi. Torni la politica industriale

Ecco come e perché il cosiddetto "processo lungo", sulla cui approvazione in Senato il Governo ha posto la fiducia, farà danni agli onesti e un favore alla mafia

 Adriano Sansa: Processo lungo, la mafia ringrazia




 BENEDETTO XVI
 

    
Angelus - 24 luglio 2011


   MESSAGGIO DI BENEDETTO XVI ALL’ORDINE DEI CHIERICI REGOLARI SOMASCHI: La povertà di amore radice di ogni problema umano (28 luglio 2011)


 

OPINIONI E COMMENTI

Richiesta affidata all'Apostolato della Preghiera ad agosto

   
Zenit:  BENEDETTO XVI CHIEDE DI PREGARE PER IL SUCCESSO DELLA GMG

Le ferie sono più che mero ozio

   
Zenit:  Note per vacanze cristiane

Qual è il posto delle petizioni nella vita della Chiesa? Alcune riflessioni a partire dal caso della lettera indirizzata ai propri pastori e al Papa da un gruppo di laici australiani
 
  
Maria Teresa Pontara Pederiva:  L'ora del popolo di Dio













 
   Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità  

         

 


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 2011

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  n. 10  dell'11 marzo 2011

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  n. 27  dell'8 luglio 2011

  n. 2  del 14 gennaio 2011

  n. 5  del 6 febbraio 2011

  n. 8  del 25 febbraio 2011

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  n. 14  dell'8 aprile 2011

  n. 17  del 28 aprile 2011

  n. 20  del 20 maggio 2011

    n. 25  del 24 giugno 2011

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   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm