"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°31 del 2011

Aggiornamento della settimana

- dal 30 luglio al 5 agosto 2011 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 12 agosto 2011          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 
LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo


N. B. La Lectio viene sospesa per il periodo estivo



OMELIA 

di P. Gregorio Battaglia 
  di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia


 


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
 una o più notizie

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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale


"QUELLI DELLA VIA"





 




NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 





EMERGENZA
CORNO D'AFRICA

     (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

LA TRAGEDIA NEL CORNO D'AFRICA - emergenza umanitaria

Un «Grande d’Africa» alza la sua voce per «quelli che non hanno più la forza per farlo»: le «sorelle e i fratelli della Somalia e del Corno d’Africa, i più indifesi tra gli indifesi». Alza la voce per lanciare un appello accorato alla Comunità internazionale perché agisca subito, «con determinazione e generosità» per salvare milioni di vite umane messe a rischio dalla carestia che sta segnando la regione dopo due anni di siccità. A parlare è Desmond Tutu, premio Nobel per la Pace nel 1984, Arcivescovo benemerito della Chiesa anglicana a Città del Capo, eroe, assieme al suo amico di una vita Nelson Mandela, della lotta contro il regime dell’apartheid in Sud Africa. 

  Desmond Tutu: «La nostra fame è colpa dei governi»

"È vietato essere indifferenti davanti alla tragedia degli affamati e degli assetati". Così Benedetto XVI, all'Angelus da Castel Gandolfo, domenica ha rivolto nuovamente la sua attenzione alle popolazioni del Corno d'Africa e "ai tanti fratelli e sorelle" che soffrono per la gravissima carestia, già al centro due domenica fa di un suo forte appello alla mobilitazione internazionale.

  Il Papa: «Carestia in Somalia, vietato restare indifferenti»

  il testo integrale dell'Angelus

...«È come un terribile tsunami. Come un devastante terremoto. Lo scriva: la Somalia è piegata da una catastrofe umanitaria e nessuno di noi può più restare a guardare»... l’obiettivo è uccidere l’indifferenza e la sfida sembra almeno in parte vinta. Con fatti. Con segnali... E ora? «Ora muoviamoci. Prendiamo decisioni. Portiamo aiuti. serve concretezza, la politica può poco».

   «Somalia come uno tsunami» E la politica apre gli occhi

  Vedi i nostri post precedenti:

  • Emergenza Corno d'Africa
  • Emergenza Corno d'Africa/2
  • La tragedia del Corno D'Africa
  • "La carestia: emergenza che chiama"
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Gli immensi campi profughi potrebbero segnare la fine della riproducibilità stessa della vita sociale

  Giulio Sapelli:  Perché salvare il Corno d' Africa vuol dire salvare anche noi stessi

L'attacco di un commando Shabaab davanti alla sede della missione militare Amison dell'Unione Africana, con funzioni di peacekeeping. Due militari sono rimasti uccisi, oltre i sue miliziani. I gruppi islamici bloccano l'esodo della gente che fugge dalla carestia per rinchiuderla in un campo da loro allestito a 40 chilometri da Modadiscio. La desertificazione pilotata delle regioni fertili del sud.

  Carlo Ciavoni:  Mogadiscio, attacchi suicidi ed esodi bloccati Si scappa di notte per sfuggire gli Shabaab

Allarme dell'Onu: la carestia si è diffusa anche in diverse aree della Somalia meridionale, dove 2,8 milioni di persone sono a rischio. La mortalità infantile ha raggiunto livelli record

  Cora Ranci:  Corno d'Africa, la catastrofe dilaga

Il mondo occidentale è preoccupato per le sorti dell'economia, ma c’è chi sta molto peggio. Il dramma della Somalia e dell'intera regione è al centro della preoccupazione della Chiesa che si appella a popoli e nazioni perché si intervenga in modo straordinario

  LA STAMPA:  Corno d’Africa, appello di Vegliò contro l’indifferenza

... Tre anni fa ho incontrato una famiglia che era fuggita dalla guerra del Ruanda, avevano vissuto per anni in un campo profughi prima di ottenere lo status di rifugiati e approdare in America. Arrivarono all’aeroporto di Newark nel New Jersey - padre, madre e quattro figli - solo con una busta in mano. Gli chiesi dove fossero i bagagli e loro mi risposero che non avevano più nulla da quattordici anni, ma il padre serio aggiunse: «Però pensiamo di essere fortunati, molto fortunati, perché abbiamo ancora la vita». E’ la frase che più mi risuona in testa ogni volta che parliamo delle nostre difficoltà quotidiane e perdiamo di vista ciò che conta davvero.
In questo momento nel Corno d’Africa ci sono 12 milioni di persone che sono colpite dalla carestia e non hanno cibo, oltre un milione di bambini rischia la vita...

  Mario Calabresi: Africa, non bisogna chiudere gli occhi



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Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite 
C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: “Carestia Corno d’Africa 2011”.
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
ƒ UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119  
ƒ Banca Prossima, via Aurelia 796, Roma - Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
ƒ Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma – Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384 
ƒ Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113 
ƒ CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d’ufficio)

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DIRITTI / DOVERI



     (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


La rivolta dei diritti - PRESIDIO di fronte al SENATO MARTEDÌ 2 AGOSTO dalle ore 17.30 mentre sarà in discussione il Decreto Maroni sui rimpatri.

Quando il 25 luglio ci siamo trovati di fronte al CIE di Ponte Galeria in occasione di "LasciateCIEntrare" - mobilitazione di stampa, associazioni e parlamentari per il diritto di informazione all'interno dei centri di espulsione - siamo stati accolti da una ventina di ragazzi che per tre ore, a picco sotto il sole dal tetto della struttura, hanno gridato una sola parola: "libertà". Forse è solo una suggestione, ma a tutti noi sono tornate alla mente le immagini di speranza che qualche mese fa ci arrivavano dalle piazze del maghreb, quei volti giovani che davano una luce nuova alla storia. Libertà, chiedevano, sfidando la repressione, e noi ad applaudirli convinti e comodi sui nostri divani. Libertà chiedono ora, in un idioma e in una terra diversa, ma che in fondo non lo è poi così tanto.
Solo una settimana dopo si torna a parlare di Ponte Galeria a causa di una vera e propria guerriglia scoppiata nella notte fra sabato 29 e domenica 30 luglio. 

 La rivolta dei diritti. Domani presidio di fronte al Senato

I Cie (i Centri di Identificazione ed espulsione) si confermano spazi extraterritoriali, luoghi di diritti sospesi. In primo luogo a danno degli immigrati, di certo: comprensibilmente spaventati dall’estensione improvvisa da 6 a 18 mesi del periodo massimo di detenzione. Ma a far le spese di questa abrogazione di diritti è anche l’opinione pubblica, costretta a ignorare quel che accade nella dozzina di strutture dislocate sul territorio italiano perché i giornalisti non devono “intralciare le attività rivolte agli immigrati”.

 Il 2 agosto alle 17,30 davanti al Senato per i diritti dei migranti

Per approfondire:
Analisi del Decreto legge 23/6/11 n. 89 in materia di espulsioni, trattenimento e reati collegati, elaborata da Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione, Associazione nazionale giuristi democratici, Magistratura democratica: "Decreto rimpatri": normativa ingiusta e inefficace. Il parere dei giuristi

Vedi i nostri post precedenti:

  • 25 luglio 2011 - "LasciateCIEntrare" iniziativa dell'Ordine dei Giornalisti e della Federazione Nazionale della Stampa davanti a CIE e CARA italiani per reclamare il diritto di accesso ai giornalisti
  • 25 luglio 2011 - "LasciateCIEntrare" iniziativa dell'Ordine dei Giornalisti e della Federazione Nazionale della Stampa davanti a CIE e CARA italiani per reclamare il diritto di accesso ai giornalisti/2
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Entrare nei Cie e raccontare quello che accade. Adesso sarà possibile. Il Senato ha approvato ieri, su proposta del Pd accolta dalla maggioranza, un ordine del giorno che “impegna il Governo a predisporre ed adottare con urgenza tutte le misure necessarie a consentire ai giornalisti e agli operatori dell’informazione l’accesso ai centri per immigrati e richiedenti asilo, modificando le regole di accesso e neutralizzando così gli effetti della circolare del Ministro dell’Interno n.1305 del primo aprile 2011”.

  LIBERA INFORMAZIONE:  Riapriranno i cancelli dei Cie



Immigrati

     (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

ACCOGLIENZA/INTEGRAZIONE IMMIGRATI - 4 -

Hanno quasi vinto la loro scommessa quelli dell’Ostello dei Tasso di Camerata Cornello, in provincia di Bergamo. I soci della cooperativa sociale non solo hanno deciso di ospitare 20 profughi nella loro struttura; hanno rilanciato aprendo la stagione estiva con una quasi sfida a tutti. “Venite a fare un giro in Valle Brembana. Trascorrerete un po’ di tempo con i nostri ospiti migranti facendovi raccontare come si viveva da lavoratori neri in Libia, cosa succede quando passi il Mediterraneo su un barcone, cosa ti aspetta quando arrivi in Italia”.
Tutto scritto in una lettera aperta che ha provocato non poche reazioni

  L’accoglienza buona che dà fastidio ai bergamaschi (pdf)

Un gesto di solidarietà con la cooperativa dell’Ostello dei Tasso: VENITE A TROVARCI!
Dimostriamo che l’accoglienza ai profughi e lo svolgimento delle attività di ristorazione sono completamente compatibili.

  Rifugiati libici all'Ostello

Un'altra esperienza positiva di accoglienza...

Tutti di età compresa tra i 15 e i 17 anni arrivano dal Nord Africa e si trovano nella città del Capo provenienti dal Centro di prima accoglienza di Lampedusa e accolti dalla coop. Sociale Utopia che li sta ospitando utilizzando le strutture dell’Istituto Regina Margherita

  Il cimitero monumentale di Milazzo bonificato con l'aiuto di 27 immigrati

«... Oggi più che mai il temadell’accoglienza diventa prioritario, perché riguarda tutti, cristiani e non e ci impone una riflessione profonda per porre la necessaria e giusta attenzione internazionale verso gente che è in fuga dalla guerra, dalla miseria, dalla povertà e che, su un barcone di fortuna, va in cerca di serenità e di pace e che, oramai troppo spesso, trova invece la morte».

  Lampedusa, Mons Mogavero: “Il tema dell’accoglienza diventi prioritario”


Un'esperienza di vita, prima ancora che di lavoro. Rosario Scalisi, Capo di Gabinetto della questura di Vercelli, parla così di quei 15 giorni trascorsi come funzionario del servizio d'ordine pubblico nel Centro Soccorso e Prima Accoglienza di Lampedusa

  Io, a Lampedusa fra continui sbarchi e tante storie...

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Migranti, se chi soffre prova odio - dossier di Famiglia Cristiana

I recenti eventi di Oslo e le agitazioni degli immigrati fanno riflettere: che cosa potrebbe accadere se gli animi si esasperano ancora di più? Il rischio per il nostro Paese.

Oslo 22 luglio 2011: un criminale esaltato fa strage di 93 ragazzi. Tutti inizialmente hanno pensato che fosse opera di terroristi islamici, Al Qaeda forse. Quei giovani sono morti invece per mano di un altro giovane, norvegese come loro, che li ha uccisi per urlare al mondo che il mondo è diventato troppo tollerante nei confronti degli islamici, degli immigrati e di tutti i “diversi” che minacciano di “inquinare” l’Europa e la nostra civiltà.
Il criminale aveva annunciato la strage, le idee xenofobe scritte e raccontate sul blog personale erano visibili da chiunque in quel paese come nel mondo e forse, pure osservate, erano state considerate “ridicole”, delirio di un personaggio apparso grottesco nel suo costume di cavaliere templare. La farsa ha avuto un epilogo tragico ed oggi, quasi improvvisamente con un brusco risveglio, ci accorgiamo che vi sono molti adepti, molti simpatizzanti. Serpeggia in Europa e non solo un sentimento di rabbia e di odio che nutre un’ideologia estremista che ritiene “l’altro”, il “diverso” per colore, continente e religione, la causa di tutti i suoi mali.

  Una storia già vissuta: i personaggi erano diversi, le motivazioni in parte simili.

E in Italia? Siamo immuni da tale follia? L’Italia dove la disoccupazione giovanile ha superato il 25%, le famiglie “medie” ormai faticano ad arrivare a fine mese, le strutture pubbliche sono pesantemente inefficienti e dove la diseguaglianza sociale si sta incrementando ogni giorno di più. Un paese che ha scritto una tra le più belle Costituzioni del mondo che ci troviamo a dover difendere, incredibilmente, proprio da una certa parte del mondo politico che vede in essa l’impedimento al raggiungimento dei propri scopi personali… Un bell'esempio di democrazia!
Può un paese così accogliere i “barconi” pieni di gente disperata? E chi sono costoro che approdano nel nostro Paese? “Immigrati clandestini” da ricacciare indietro secondo alcuni, “profughi” da aiutare secondo altri; da cristiani diremmo semplicemente persone ai margini della disperazione.

  Italia, un Paese così è pronto a scoppiare

Quando i dissenzienti costituiscono masse è sempre più difficile fronteggiare le loro azioni e il loro dissenso. La storia lo insegna. Sarà bene non intervenire troppo tardi. Che abbiamo fatto fino ad ora per disinnescare questo pericolosissimo ordigno? Dal punto di vista politico molto poco mi sembra. Sul piano interno nessun intervento per ridurre le diseguaglianze sociali, anzi mi sembra sia stato profuso un discreto impegno, e con successo purtroppo, per far si che il ceto medio si impoverisse sempre di più ed i ricchi diventassero sempre più ricchi.
E sul fronte immigrazione? Non possiamo accoglierli tutti! E’ vero, su questo sono d’accordo. Ma come fermare la marea umana che dall'Africa si riversa sulle nostre coste, territorialmente le più vicine nell'area del Mediterraneo, con le navi militari ferme ai limiti delle nostre acque territoriali? E che dovrebbero fare, sparare sulle “carrette” del mare con la coscienza di uccidere degli innocenti? I nostri governi ci hanno provato a trovare una soluzione.
Si sono inventati ad esempio il reato di clandestinità, (le nostri carceri avevano giusto bisogno di qualche detenuto in più), oppure hanno fatto accordi con i governi nordafricani, primo fra tutti quello di Gheddafi che, in cambio di concessioni economiche e politiche al regime, si era impegnato a controllare le coste per impedire le partenze di barconi dalla zona nord del Paese. Insomma, pagavamo purché restassero lì, e poco ci importava in verità di quanto umanamente erano trattati.

  Una miscela esplosiva che può avere effetti più deflagranti di quelli norvegesi

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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA

I corpi sono stati individuati dopo che erano stati trasbordati su due motovedette i 271 stranieri che viaggiavano sul ponte dell’imbarcazione. Tra di loro, 36 donne e 21 bambini. Nessuno aveva parlato dei morti, che sono stati scoperti dai marinai della Guardia costiera quando hanno effettuato come sempre un’ispezione dell’intera barca prima di abbandonarla.

  Lampedusa, soccorso barcone con 25 cadaveri a bordo

Non solo delle persone in cerca di un posto sicuro vengono mandate allo sbaraglio su delle carrette fatiscenti ma vengono anche costrette durante la traversata a lottare, gli uni contro gli altri, per la propria sopravvivenza. Una sorta di Colosseo galleggiante, una tragedia disumana.

  Una tragedia disumana

‎"Cento cadaveri buttati in mare" ...le autorità italiane avrebbero chiesto invano l'intervento di una nave Nato.

  Sbarchi a Lampedusa, racconto choc "Cento cadaveri buttati in mare"

Nelle orecchie ancora le urla di un ragazzino che tenta di ribellarsi ad una perquisizione...
A Lampedusa per una settimana una cinquantina di ragazzi (ma anche qualche adulto) ha partecipato al campeggio organizzato da Amnesty International per i diritti umani.Volevano trasmettere la loro vicinanza ai loro coetanei migranti. Le hanno provate tutte. Si sono ingegnati e poi hanno scritto questa lettera perché la leggessimo ai minorenni rinchiusi alla Loran.
“Siamo arrivati da diverse parti di Italia e d'Europa,...
Trovo, tra le altre, questa versione geniale e commuovente del Padre Nostro...
Migrante Nostro,
Che sei nei centri,
Sia rispettato il tuo nome...

  Lampedusa. 30 luglio, ritorno dalla Missione con Terre Des Hommes.


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Il mar Mediterraneo assomiglia sempre di più a una grande bara d'acqua a cielo aperto. I morti ormai non si contano più. Nell'ultima tragedia di Lampedusa sono stati 25, probabilmente uccisi dalla calca nella stiva della nave o forse anche dalle botte ricevute. Tutti innocenti. Con una sola colpa, che poi non è una colpa: sognare un futuro migliore per sé e per le loro famiglie. Tra i 271 sopravvissuti, 36 sono le donne e 21 sono i minori. L'immigrazione vista dal basso, dai minori, èassai diversa da quella che vedono gli adulti.

  Giuseppe Caliceti:  La strage degli immigrati - Con gli occhi dei bambini (pdf)

  Rimpatrio dei clandestini, allungamento della permanenza nei Cie da 6 a 18 mesi: lo prevede il d.l. Maroni convertito ieri. Primo sì anche al d.d.l. anti-burqa

In un angolo del lecchese, a una decina di chilometri dalla verde Pontida, una ventina di profughi dalla Libia attende da mesi

  Ilaria Brusadelli e Marco Besana:  Profughi di seconda mano

I motivi della rivolta a Bari dei richiedenti asilo. Aspettano da mesi di essere riconosciuti come rifugiati, e nel frattempo, senza permesso di soggiorno, non possono fare nulla

  Cora Ranci:  Il limbo dei richiedenti asilo

Franco Pittau della Caritas: non possiamo condannare chi fugge da posti invivibili

  Flavia Amabile:  Immigrati, dov'è la pietà?




SIRIA

     (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

Siria - massacro di civili

Il lungo silenzio mediatico sulla Siria ha retto fino ad oggi, e per romperlo c’è voluta appunto questa nuova strage di Hama, non ancora conclusa e quindi dal bilancio purtroppo ancora provvisorio.
Chi tiene il conto delle vittime accertate in Siria dal 15 marzo scorso, data d’inizio dell’insurrezione contro gli Assadm, è arrivato a una cifra importante, quasi 2000

  Siria, una strage decisa a tavolino

La Siria è un Paese sull'orlo della guerra civile. E il bilancio dell'offensiva dell'esercito di Bashar el Assad è traumatico: quasi 140 le vittime di cui un centinaio solo ad Hama. All'alba i tank sono entrati nella città 200 chilometri a nord di Damasco e hanno aperto il fuoco contro la folla che nelle scorse settimane aveva manifestato contro il regime. Le fonti locali dicono che i carri armati dell'esercito hanno investito la città e i suoi dintorni con una pioggia di granate, a un ritmo di almeno quattro al minuto. Acqua ed elettricità verso i principali quartieri sono stati tagliati: una tattica abitualmente usata dai militari nelle operazioni di repressione.

  Cannonate sulla folla: massacro in Siria A Damasco bombe sui manifestanti

In Siria è un massacro quotidiano. Ieri le agenzie hanno battuto la notizia dell'ennesima strage nella città di Hama, dove tank e cecchini appostati sui tetti hanno preso di mira la popolazione. Un bilancio provvisorio parlava di almeno cento morti. Dispacci di agenzia che arrivano quotidiani con il loro carico di sangue, quasi del tutto ignorati da un Occidente che invece si è precipitato a bombardare - per le stesse motivazioni - la Libia di Gheddafi. Viene allora da chiedersi in cosa differiscano libici e siriani.

  Carneficina quotidiana in Siria, ma governi e pacifisti stanno a guardare

Carri armati e granate sulla folla. Oltre cento morti

  Siria: l'eccidio di Hama

La “domenica del massacro” che ha visto le cannonate dei carri armati del regime del presidente Bashar el Assad sulla popolazione di Hama compiere una carneficina con oltre un centinaio di morti e centinaia di feriti ha l’impronta del made in Italy.

  Siria: ministro Frattini, quei carro armati sparano italiano sui civili di Hama

  video: Massacro in Siria - Cannonate sulla folla

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Ne vedremo ancora e non delle belle. Basta che tutti questi minuetti non ci distraggano dal fatto che in Siria alcuni uccidono senza scrupoli e altri muoiono senza colpa, ogni giorno, ormai da mesi.

  Vittorio E Parsi: Siria, il massacro quotidiano Assad prepotente, Onu impotente


La repressione in Siria: finché avrà l'appoggio dell'esercito, Assad resisterà. L'opinione di Massimo Camparini, storico ed esperto di Medioriente.

  REPUBBLICA: L'esperto: ''Lo stallo della primavera araba''  (video+audio)

Al potere da 40 anni la corrente religiosa alawita della famiglia Assad. Per 40 anni odiata e disprezzata dalla maggioranza sunnita

  Luca Galassi: Siria, una questione di fede?






EGITTO


Le telecamere, le centinaia di giornalisti e di avvocati stipati nell'aula dell'accademia di polizia al Cairo fanno da contorno al processo evento che tutti aspettavano, non solo in Egitto

  Nicola Sessa: Mubarak e la storia

Il 63 percento degli abitanti, al Cairo, vive in aree cosiddette informali - baraccopoli, anche se di mattoni invece che di lamiere. Non sono gli emarginati, dunque: sono l'egiziano medio

  Francesca Borri: Povero Egitto


USA


Amministrazione Obama e Monsanto vogliono estendere gli organismi geneticamente modificati alle aree naturalistiche protette

  Luca Galassi: Usa, la lobby degli Ogm



CILE



E la popolazione in appoggio ai giovani ha inscenato il primo cacerolazo dalla fine della dittatura

  Stella Spinelli: Cile, rivendicazioni studentesche: è guerra

 


ISRAELE/PALESTINA




Sentenza storica della Corte Suprema, ordinata la rimozione di un insediamento illegale in Cisgiordania

  Luca Galassi: Israele: smantellate quell'avamposto




I NOSTRI TEMPI /

  Interventi ed opinioni




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La speculazione che affama
 

Cosa sta dietro l'impennata dei prezzi delle derrate alimentari? I mutamementi climatici, i biocarburanti, l'aumento del prezzo del petrolio, ma soprattutto una finanza di rapina.


Nelle scorse settimane è stata dichiarata l’emergenza alimentare in Somalia. L’appello internazionale in favore delle popolazioni del Corno d’Africa richiama le contraddizioni di un pianeta in cui un miliardo di persone getta derrate alimentari deperibili non consumate e sostiene assurdi ‘costi collaterali’ causati dall'abbondanza (le diete, il fitness dimagrante…), mentre un altro miliardo non ha pane a sufficienza. 
 Le preoccupazioni relative al cibo però non riguardano solo l’emergenza di questi giorni, ma alcuni squilibri strutturali rivelati dall’estrema volatilità dei prezzi registrata negli ultimi anni

  La speculazione che affama


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“Quante persone dovranno morire perchè siano troppe a morire? Attivare la forza atomica della pace” - “L’economia. Le armi. L’Italia”


In Siria si sta scatenando la più massiccia repressione del ciclo delle rivolte arabe col tacito accordo di Iran, Turchia e Israele e nel silenzio dell’ONU, dell’Europa e dell’Italia. Una strage.
Nel Corno d’Africa si aggrava la morte per fame e malattie di milioni di persone. Uno sterminio.
In Libia dopo 4 mesi di bombardamenti (e 17.000 missioni aeree) continua “una guerra senza sbocchi” che vede l’Italia coinvolta con sette basi militari ( “l’Avvenire” 31 luglio).
L’abbiamo detto, lo ridiciamo e lo ripeteremo: è un crimine.

  Quante persone dovranno morire? Attivare la forza atomica della pace

  il dossier di luglio di “Mosaico di pace”:  “L’economia. Le armi. L’Italia” 

All'interno:
  • L'economia delle armi di Rosa Siciliano - 
  • L’anello forte di Giorgio Beretta - 
  • Le grandi protagoniste di Giorgio Beretta e Chiara Bonaiuti - 
  • Progetti folli di Francesco Vignarca - 
  • Riconvertiamoci di Gianni Alioti

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“Il Parlamento ha approvato ieri il rifinanziamento alle missioni militari con una spesa di un centinaio di milioni di euro in più rispetto allo scorso anno, confermando che queste spese sono ormai la stampella che sostiene il bilancio della Difesa”. Lo afferma un comunicato congiunto della Rete Italiana per il Disarmo e Tavola della Pace che chiedono al Governo “maggior trasparenza nella rendicontazione delle effettive spese per la Difesa” e un “allineamento dell’Italia agli altri Paesi dell’UE per gli aiuti internazionali allo sviluppo”.

  UNIMONDO:  Rete Disarmo - Tavola della Pace: “missioni militari sempre più costose e meno chiare”


Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Al Ministro della Difesa Ignazio La Russa

  Nicola Sessa:  Questioni di coscienza



     (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)



“Bologna 31 anni dopo la strage del 2 agosto 1980: 85 vittime innocenti, 3 colpevoli di comodo, 0 verità”.


Davanti alla strage della stazione di Bologna si continua a opporre da parte del Governo il segreto di Stato. Un Governo che si vergogna di partecipare all'anniversario dell'evento.

  Strage di Bologna, l'ora della verità


Giovani, associazioni e enti locali ricordano gli 85 morti di quel 2 agosto 1980

   Strage di Bologna: cittadini presenti, Governo assente

Giovanni Minoli ripercorre i tragici momenti dell'attentato alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Il più sanguinoso atto di terrorismo nella storia d'Italia con 85 vittime, 200 feriti e tanti interrogativi ancora aperti
Video Rai.TV - La storia siamo noi - 2 agosto 1980
“Bologna 2 agosto 1980: 85 vittime innocenti, 3 colpevoli di comodo, 0 verità”.

  Casapound e Terra di mezzo sulla strage di Bologna

Sono passati poco più di trent’anni da quella tragica mattina del 2 agosto del 1980, dove in una sala d’aspetto di seconda classe scoppia una bomba che uccide 85 persone, ne ferisce altre 200 e distrugge una grande parte della stazione di Bologna. Un giorno che la città e il Paese non dimenticano: è la più grande strage italiana dal dopoguerra. Dopo un lungo periodo, la complessa vicenda processuale si conclude con la condanna di tre neofascisti come esecutori materiali e la condanna, per depistaggio delle indagini, di Licio Gelli, capo della loggia massonica P2, e di alti ufficiali dei servizi segreti militari. Ma alcuni dubbi e misteri rimangono: chi sono stati i mandanti e gli strateghi di quel massacro?

  video Blu Notte - La strage di Bologna

  Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980

  Vedi il nostro post precedente: Bologna 30 anni dopo... "per non dimenticare"

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Così il presidente dell’associazione parenti delle vittime nel suo discorso di commemorazione della strage

  VITA:  BOLOGNA. «Dal governo la strategia del silenzio»


     (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

Il rapporto Eurostat sulle dinamiche demografiche della popolazione europea... meno male che ci son loro! -


Rapporto Eurostat: mezzo milione di anime nel Vecchio Continente. Ma solo gli immigrati ci salvano dal declino demografico

Meno male che ci son loro. Quante volte lo si è pensato, sussurrato, detto. Ora, probabilmente, bisogna gridarlo. "Meno male che ci son loro!". Loro sono gli immigrati, la linfa nuova, la prole e il futuro biologico di un continente in fase terminale.

  Europa, meno male che ci son loro

  Per visualizzare il report statistico, si consiglia di visitare ilsito di Eurostat


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Da Vecchio Continente a continente vecchio. E’ stato detto più volte, ed ora l’ultimo rapporto Eurostat lo conferma: sono gli immigrati a salvare l’Europa dal declino demografico, sono i flussi migratori l’unica risorsa per dare slancio ad un continente altrimenti avviato ad un inesorabile e drastico calo della popolazione.

  Erica Balduzzi:  Europa, la salveranno gli stranieri




FEDE E
SPIRITUALITA'



“LA LOTTA SPIRITUALE” - HOREB N. 58 – 1/2011

TRACCE DI SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI

Ci racconta S. Atanasio che dopo i primi passi nella vita spirituale, Antonio, padre dei monaci del deserto, è sconvolto da una tempesta di pensieri. È il «diavolo, nemico di ogni bene e invidioso», che non sopporta che un giovane si decida a vivere sedotto dallo sguardo di Dio e dal suo abbraccio e lo sollecita in tanti modi perché torni a vivere secondo le abitudini più normali: «Dapprima cercò di allontanarlo dalla vita ascetica, ispirandogli il ricordo delle sue proprietà, la cura per la sorella, l’affetto per i congiunti, l’amore per il danaro e la famiglia [...]. Insomma, gli suscitò nella mente una tempesta di pensieri per distrarlo dalla via del bene sulla quale si era incamminato». In altri termini, sottolinea il primo biografo di Antonio, l'esperienza cristiana, pur avendo origine nel dono di Dio, coinvolge, poi, la nostra responsabilità ad accogliere il dono e a consentirgli di maturare ed esprimersi nel nostro vissuto.
L’esistenza nuova, quindi, non va da sé, c’è un “io” che sotto vari pretesti vuole riprendersi i suoi spazi e vuole organizzare la vita secondo una sua logica di banalità, di indifferenza o di potere, per cui, nel momento in cui ci si decide per Dio inizia la lotta. Paolo lo aveva già evidenziato: «Non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto» (Rm 7,15)...

Questo l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma e valorizzi il quotidiano.

  Editoriale (Pdf)

  Sommario (Pdf)


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Il teologo risponde

Il teologo Giordano Muraro risponde a un lettore sul tema delle "nozze" tra persone omosessuali concesse dalla Chiesa valdese. Precisando tre interrogativi secondo la morale cattolica.

  Giordano Muraro: I valdesi e il “matrimonio” gay



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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

Bose, ovvero la pratica della bellezza

Visita al monastero ai piedi delle Alpi fondato nel 1965 da Enzo Bianchi. Un luogo di incontri tra le fedi del mondo e rifugio per anime inquiete dove si impara il compito primario della vita: seguire un canone di armonia

Fin dall’inizio mi guardo in giro: Enzo Bianchi, il Priore, dov’è? Intanto il monaco che mi è venuto a prendere alla stazione, e che poi corre veloce in auto tra le risaie per portarmi quassù, è lo stesso che rivedo in cucina a pulire i piatti, mentre più tardi sarà a pulire le aiuole e ancora dopo in chiesa a cantare e a pregare (letteralmente: pregare cantando) con gli altri.
Tutti fanno tutto a Bose. È la regola. Monaci e monache sono un’ottantina, e qualsiasi cosa facciano, e di cose ne fanno un sacco, la loro faccia, il loro sguardo non cambia. E’ una specie di concentrazione dinamica. La perfetta rotazione dei compiti e dei lavori fa di questo luogo una meraviglia. Tutto è luminoso e ordinatissimo. Il significato dell’espressione «prendersi cura» qui appare in un nitore di cristallo e svela la segreta connessione che (qualche volta!) c’è tra l’etico e l’estetico.

    Bose, ovvero la pratica della bellezza

Per saperne di più:
    Visita il sito Monastero di Bose

    Vedi anche il nostro precedente post: Enzo Bianchi: Una vita da priore

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"La crociata del bene con la forza degli onesti" di Carlo Maria Martini

Quando ogni giorno apriamo i giornali o ascoltiamo le notizie del giornale radio o della televisione, ci sentiamo presi come da uno sgomento, vedendo come tanti principi di convivenza non sono più accettati. 
Vorremmo che queste cose (comportamenti sociali amorali) non esistessero e che chi può esibire lo scoop più grave non venisse per questo premiato con vendite maggiorate. Una particolare causa di tristezza ci viene dalle notizie di sperpero del denaro pubblico. Vorremmo che finisse ogni ipocrisia o buonismo. In tutta questa materia affiora spesso la parola «etica» , che appare come la spiaggia della salvezza. 
Se tutti i politici si attenessero ai grandi principi etici, come quello del primato del bene comune insieme con il rispetto dovuto ad ogni persona, molte cose non succederebbero né sarebbero successe. 

    La crociata del bene con la forza degli onesti di Carlo Maria Martini

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Dalla misericordia di Dio la forza del perdono umano - IL PERDONO DI ASSISI: "Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!"

Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono. Così scriveva Giovanni Paolo II nel suo Messaggio per la Giornata mondiale della pace del 1° gennaio 2002. Dieci anni dopo è bello rileggere quella parola. È bello lasciarsi illuminare nuovamente da quel messaggio permeato dal realismo della profezia, alla vigilia di una festa antica eppure sempre nuova, viva, feconda, come il Perdono di Assisi del 2 agosto prossimo. 

   Dalla misericordia di Dio la forza del perdono umano

Quello che ha reso nota in tutto il mondo la Porziuncola è soprattutto il singolarissimo privilegio dell'Indulgenza, che va sotto il nome di "Perdon d'Assisi", e che da oltre sette secoli converge verso di essa orde di pellegrini. Milioni e milioni di anime hanno varcato questa "porta di vita eterna" e si sono prostrate qui per ritrovare la pace e il perdono nella grande Indulgenza della Porziuncola, la cui festa si celebra il 2 Agosto ("Festa del Perdono").

   IL PERDONO DI ASSISI

   video

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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


La Marcia è una iniziativa riservata ai giovani dai 16 ai 29 anni
Possiamo seguire con il pensiero questi giovani in cammino... purtroppo ormai è tardi per aderire (pur avendone l'età) perché è una realtà da vivere per intero ed è cominciata il 24 luglio. 
Non è possibile parteciparvi parzialmente o a cammino iniziato.

   video Marcia Francescana 2011

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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni



  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

La Chiesa e le coppie in crisi

Separati e divorziati che vogliono mantenere un rapporto con la Chiesa e con i sacramenti si trovano spesso a disagio. Un dialogo che cresce. La pastorale nelle diocesi.

... La posizione della Chiesa d’altronde è nota. Il Direttorio di pastorale familiare chiarisce che chi si risposa civilmente dopo un matrimonio religioso, non essendo «nella pienezza della comunione ecclesiale», non può accedere alla Confessione e alla Comunione, né può essere padrino o madrina per i sacramenti o svolgere alcuni servizi in parrocchia.
Princìpi duri, che però non significano affatto “scomunica”, anzi: le comunità cristiane sono chiamate a «considerarli ancora come loro figli», a «non giudicare l’intimo delle coscienze» e a porre in atto percorsi “inclusivi”. Diversa è la situazione di chi invece, separato o divorziato per una giusta causa, decide di vivere fedele al primo matrimonio senza risposarsi: queste persone hanno pieno accesso ai sacramenti.
Una disciplina, come si vede, che richiede una comprensione profonda del Matrimonio. Una disciplina che, a volte, nemmeno i sacerdoti conoscono bene.
   Separati, non scomunicati

La disciplina ecclesiastica, che nega la possibilità della Confessione sacramentale e della Comunione eucaristica per i separati o divorziati che abbiano iniziato una nuova relazione, suscita talvolta sofferenze tra i fedeli e la stessa Chiesa ed è sovente oggetto di attacchi dal fronte laicista. Ma quali ne sono le motivazioni profonde? 
Ne parliamo con monsignor Livio Melina, teologo moralista e preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli studi sul matrimonio e la famiglia di Roma.
   La verità e la misericordia

Sono una quarantina le diocesi che propongono incontri per i divorziati, una pastorale organizzata solitamente in piccoli gruppi condotti in équipe da sacerdoti, coppie sposate, psicologi e, sempre più frequentemente, da altre persone in situazione “irregolare”. Una pastorale che, per la delicatezza della materia, richiede particolari cure.
   La pastorale per divorziati in quaranta diocesi

È il primo Convegno che l’Ufficio della CEI dedica, con questa specifica attenzione, ad una porzione dolorosa del corpo ecclesiale, quali sono appunto le famiglie che vivono la separazione.
   Chiesa, quale via per i separati? 

“Il tema che affrontiamo con questo Convegno – Luci di speranza per la famiglia ferita – pone il delicato problema del ‘fare’ e del ‘come’ fare famiglia; ci porta a confrontarci con le fragilità delle relazioni e ad avvertire quanto sia vero che la famiglia è ad un tempo forte e debole…”.
Non è stato un saluto di circostanza quello offerto da S. E. Mons. Enrico Solmi, Presidente della Commissione Episcopale per la Famiglia, in apertura del Convegno promosso a Salsomaggiore (22-26 giugno) dall’Ufficio Nazionale della CEI.
Il Vescovo, fin dalle prime battute, ha lasciato intuire come si tratti di frontiere che chiamano a raccolta tanto la Chiesa che la società civile, e che richiedono l’avvertenza che i soggetti coinvolti in situazioni di separazione, divorzi e a volte anche di nuove unioni, non devono mai essere accostate come fossero categorie a parte.

   Una fragilità che coinvolge tutti

La misura di ogni pastorale ecclesiale rimane il cuore di Cristo, secondo l’icona evangelica del buon Samaritano; da qui, l’attenzione che la Chiesa è chiamata ad avere nei confronti sia di quanti hanno visto fallire il loro matrimonio e sono separati o divorziati, sia di quanti, dopo essersi separati o aver divorziato, si sono risposati o convivono.
Partendo da questo orizzonte mercoledì 22 giugno mons. Carlo Rocchetta - teologo, direttore del centro familiare "Casa della tenerezza" di Perugia - ha sviluppato il suo intervento, La Chiesa Madre e Maestra per i coniugi in difficoltà. Dalla luce teologica alle scelte pastorali.

   Amore della verità e verità dell'amore

   Consulta anche:

  • Relatori (con tutti gli allegati)
  • RELAZIONI E INTERVENTI 
  • Laboratori 

   il nostro precedente post: «Luci di speranza per la famiglia ferita. Persone separate e divorziati risposati nella comunità cristiana».

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Don Armando Zappolini: Il grido di un prete di strada



Sorriso franco e battuta pronta, don Armando Zappolini è un parroco toscano che, dall'inizio di quest'anno, è anche presidente del Coordinamento nazionale delle Comunità di accoglienza (Cnca). In questa intervista ci racconta, senza peli sulla lingua, l'Italia della politica e della Chiesa, viste con gli occhi degli ultimi.

   Il grido di un prete di strada

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Intervista a mons. Domenico Mogavero «L'egoismo dei Paesi più ricchi sta sfigurando il volto di Dio»



Secondo i dati diffusi dall'osservatorio sulle vittime dell'emigrazione Fortress Europe dal 1994 almeno 5.962 persone hanno perso la vita nel Canale di Sicilia,1674 dall’inizio di quest’anno. Lungo le frontiere europee le vittime dal 1988 sono almeno 17.738, quasi il bilancio di una guerra.

Mons. Domenico Mogavero, come vive questa terribile tragedia dell’uomo lei che è vescovo di Mazara del Vallo?
Mi augurerei che queste cifre fossero vicine al vero, perché in maniera istintiva e senza alcuna controprova sono portato a credere che ci approssimiamo per difetto alla cifra effettiva. In ogni caso posso dire per esperienza personale che si prova una forte fitta al cuore quando si va in queste acque. Vi sono stato per celebrare la messa su una motovedetta della capitaneria di porto, anche per coloro che sono morti in mare, insieme ai pescatori mazaresi. È una sensazione drammatica perché ti rendi conto che un mare come quello, un mare naturalmente fatto per unire, diventa un mare infido e inospitale

      intervista a mons. Domenico Mogavero «L'egoismo dei Paesi più ricchi sta sfigurando il volto di Dio» (pdf)
 
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Intervista a mons. Luigi Bettazzi


Il prossimo 26 novembre toccherà quota ottantotto ma per monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea e attuale presidente del centro studi economico-sociali di Pax Christi Italia, gli anni non hanno rappresentato mai un problema. Nella sua anima e nel suo cuore, infatti, abitano da sempre gli stessi sentimenti di pace, amore e carità. Oltre ovviamente a un carattere forte e combattivo, indispensabile per chi ha scelto di spendere la propria vita per gli ultimi. Lui, non ha avuto mai paura di "sporcarsi le mani": tra gli operai in sciopero o in un corteo di studenti, nell'occupazione simbolica di un'autostrada o tra le favelas brasiliane, tra gli omosessuali o le vittime della guerra. Monsignor Bettazzi è rimasto uno dei pochi vescovi che hanno vissuto in prima persona l'esperienza del Concilio Vaticano II. Oltre a essere quindi un testimone prezioso di quell'evento straordinario, resta una figura significativa della chiesa universale.

  l'intervista a Mons. Luigi Bettazzi: “Lei è noto in tutto il mondo” (pdf)


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L’invito evangelico a non condannare non giustifica l’indifferenza rispetto alla “cosa pubblica” in cui spesso ci rifugiamo.

  Roberto Mancini: Il dovere di giudicare

Quando si parla di opinione pubblica nella chiesa, i modi di intenderla possono essere i più controversi. Se rimaniamo al senso immediato, si pensa a forme di consenso passivo rispetto alle indicazioni e posizioni espresse dall’alto: qualcosa di già fatto che dà l’immagine di una chiesa monolitica e bloccata. Oppure, per contrasto, si pensa ad una opinione pubblica che manca, in quanto non c’è alcun riconoscimento alla libertà di discernimento critico da parte di soggetti che non siano quelli dell’apparato; o in quanto fa difetto un coordinamento unitario tra le tante voci che si fanno sentire.

  Alberto B. Simoni:  Opinione pubblica nella Chiesa: mettersi alla prova


POLITICA


Minori detrazioni per spese mediche e farmaci, ma anche per l’infermiere a domicilio, la badante o l’acquisto di protesi e ausili. Tagli che “pesano” soprattutto sulle tasche di anziani non autosufficienti e persone con disabilità. La legge di stabilità finanziaria, entrata in vigore a metà luglio, prevede una riduzione del 5% delle agevolazioni fiscali nel 2013 e del 20% nel 2014. «Ancora una volta sono le persone fragili a pagare il prezzo più caro della manovra»

 Maria Giovanna Faiella:  Anziani e disabili: anche la Manovra «discrimina»

Non immaginavamo di certo che un improvviso (e un po’ improvvisato) dibattito parlamentare d’agosto potesse segnare una svolta nella gestione politica della strana e feroce crisi, che sta divorando tesori e tesoretti finanziari d’Italia e rischia di rendere ancora più schiacciante il peso del nostro immane debito pubblico sul presente dei cittadini semplici e sul futuro comune. Ma avevamo osato sperare che quel dibattito rivelasse, pur nell’ovvio dissenso tra maggioranza e opposizioni, almeno un minimo comun sentire e una disponibilità a convergere sulle grandi e condivisibili priorità che, all’immediata vigilia dell’appuntamento a Montecitorio, erano state richiamate anche dal Quirinale e da Bankitalia. 

 Marco Tarquinio: La fatica e il coraggio

I parlamentari devono mettersi subito all'opera: il bene delle famiglie e del Paese richiedono misure immediate. I consigli per i piccoli risparmiatori.

 Luigi Campiglio: Crisi, il Governo rinvii le ferie

Il presidente del Consiglio ha ricordato al Parlamento che lui è un uomo d’affari. Ma poi ha dimostrato di aver dimenticato ciò che un business di successo richiede: la conoscenza dei ricavi dell’azienda, il controllo dei suoi costi, e una gestione che abbia un piano strategico credibile. Nel suo attuale ramo d’impresa, e cioè il governo dell’Italia, egli non ha messo in opera nessuna di queste tre cose. Ecco perché l’Italia oggi è nell’occhio del ciclone.

 Bill Emmott: L'imprenditore che non capisce l'azienda Italia

Non siamo ancora in guerra, ma quasi. La Banca centrale europea e le autorità di Bruxelles devono monitorare molto da vicino la situazione in Italia, e preparare i piani di emergenza per intervenire a soccorrerla da una crisi di credito». Il professore della Columbia University Robert Mundell ci parla dalla sua casa in Toscana, ma questo non è il motivo principale per cui segue da vicino la tempesta europea. Nel 1999, quando l’euro nasceva, vinse il premio Nobel proprio per i suoi studi sulle monete che introducevano la nuova divisa unica.

 Paolo Mastrolilli: "L’Europa si prepari a salvare l’Italia"

Il giorno dopo il discorso in Parlamento, record di spread e ko della Borsa. Peggio di così non poteva andare

 Angelo Miotto: Tempo scaduto

La commissione Affari Costituzionali della Camera ha approvato la legge anti-burqa e anti-niqab. Intervista a Hamza Roberto Piccardo, dell'Unione delle Comunità Islamiche d'Italia: "Legge islamofobica, inutile e lesiva delle libertà"

 Cora Ranci: Arriva in Italia la legge anti-burqa. Tanto rumore per nulla




 BENEDETTO XVI
 

    
Angelus - 31 luglio 2011

     Udienza - 3 agosto 2011








 
   Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità  

         

 


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  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm