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N. B. La Lectio e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale
"QUELLI DELLA VIA"
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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La Resurrezione apre orizzonti nuovi: l'annuncio che il Cristo Risorto non ci
lascia soli ed è, malgrado le tante situazione difficili, sempre con noi in
ogni momento, doni a tutti speranza e forza.
Buona Pasqua!
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Pagina speciale di TEMPO PERSO in continuo aggiornamento
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Nella Settimana Santa della Liturgia
cristiana, che va dalla Domenica delle Palme alla Domenica di Pasqua, vi sono
tre giorni che primeggiano per la loro solennità ed unicità, ed è il “Triduo
Pasquale”, nel quale si commemora la crocifissione, sepoltura e Resurrezione di
Gesù Cristo ed incomincia con la Messa vespertina del Giovedì Santo, prosegue
con i riti del Venerdì Santo; al suo centro c’è la Veglia pasquale e si chiude
ai Vespri della Domenica di Pasqua.
Se nel Giovedì Santo predomina la solennità
dell’istituzione dell’Eucaristia, dell’istituzione del Sacerdozio e della Chiesa
di Cristo; se nel Venerdì Santo predomina la mestizia, il dolore e la penitenza,
nel ricordare la Passione e morte di Gesù, con la sua sepoltura; nel Sabato
Santo invece predomina il silenzio, il raccoglimento, la meditazione, per Gesù
che giace nel sepolcro; poi verrà la gioia della Domenica di Pasqua con la sua
Resurrezione, ma nel sabato incombe il silenzio del riposo della morte.
Sabato
Santo
Tre meditazioni sul Sabato santo di Joseph
Ratzinger
L'angoscia di una assenza.
Meditazioni sul Sabato Santo del cardinal Joseph
Ratzinger
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Cari amici,
come vorrei che il mio augurio, invece che
giungervi con le formule consumate del vocabolario di circostanza, vi arrivasse
con una stretta di mano, con uno sguardo profondo, con un sorriso senza
parole!
Come vorrei togliervi dall’anima, quasi
dall’imboccatura di un sepolcro, il macigno che ostruisce la vostra libertà, che
non dà spiragli alla vostra letizia, che blocca la vostra pace!
Posso dirvi però una parola. Sillabandola con
lentezza per farvi capire di quanto amore intendo caricarla:
“coraggio”!
La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro
indistruttibile amore, è il paradigma dei nostri destini. La Risurrezione. Non
la distruzione. Non la catastrofe. Non l’olocausto planetario. Non la fine. Non
il precipitare nel nulla.
Coraggio, fratelli che siete avviliti, stanchi,
sottomessi ai potenti che abusano di voi.
Coraggio, disoccupati.
Coraggio, giovani senza prospettive, amici che
la vita ha costretto ad accorciare sogni a lungo cullati.
Coraggio, gente solitaria, turba dolente e
senza volto.
Coraggio, fratelli che il peccato ha
intristito, che la debolezza ha infangato, che la povertà morale ha
avvilito.
Il Signore è Risorto proprio per dirvi che, di
fronte a chi decide di “amare”, non c’è morte che tenga, non c’è tomba che
chiuda, non c’è macigno sepolcrale che non rotoli via.
Auguri. La luce e la speranza
allarghino le feritoie della vostra prigione.
Vostro don Tonino, vescovo
* messaggio di auguri che l’indimenticabile don
Tonino Bello rivolse alla moltitudine di gente che lo amava, in ricorrenza della
Pasqua del 1986. (Testo trascritto fedelmente dal prof. Cosmo
Tridente)
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Oggi i cristiani di tutte le confessioni celebrano il mistero fondante la loro
fede: la risurrezione di Gesù Cristo dai morti. Per una rara coincidenza di
calendario lo celebrano nello stesso giorno, ma non “insieme”, perché lo
scandalo della divisione tra i cristiani continua a offuscare la luminosità
della loro testimonianza. Ma questa celebrazione concomitante dà comunque
maggior visibilità al segno di speranza che essa rappresenta soprattutto per i
cristiani più provati nel vivere la loro fede:, è balsamo per le loro
sofferenze...
Pasqua: bisogna credere
l'incredibile
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Non è una Pasqua “facile” quella che
celebra oggi i funerali di Vittorio Arrigoni. Coincide con “la stessa morte dei
migranti divorati dal Mediterraneo inospitale - ricorda la Tavola della Pace -,
rifiutati con i sigilli del potere, respinti dalle leggi, inascoltati dal
clamore di un popolo allarmato da una propaganda martellante di morte, di paura,
di insicurezza, di paranoie identitarie, di pregiudizi e di vittimismo”. Eppure,
oggi, il pensiero condiviso non può essere che quello di speranza della madre di
Vittorio, Egidia Beretta: “Che la sua morte ci porti pace”, ben oltre il Medio
oriente e il Mediterraneo.
Una pasqua per “restare
umani”
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... Resta difficile, comunque, capire come
Maria Maddalena - sappiamo il bene che voleva al Signore! - non sia riuscita a
riconoscerlo subito. È come per i discepoli che hanno incontrato il Cristo sulla
strada di Emmaus, dopo che era risorto. Erano vissuti con il Signore per tre
anni. Quando vuoi bene a qualcuno, lo riconosci subito dal passo, dalla voce.
Qui no: camminavano, parlavano con lui, e non riuscivano a riconoscerlo. Fino a
quando lui condivide il pane con loro. Un giorno stavo pensando a queste cose,
quando qualcuno ha bussato alla porta. Era un povero. Aveva interrotto la mia
riflessione sui discepoli di Emmaus: come mai non erano stati capaci di
riconoscere il Cristo? Per levarmelo dai piedi più in fretta possibile, gli ho
dato qualche soldo, un sorriso, un saluto. Sennonché, appena richiusa la porta,
ho capito: «Hai fatto esattamente come i discepoli di Emmaus! Il Signore Gesù ha
bussato alla tua porta, ti ha parlato, e tu hai preferito lasciare il Cristo
vivo per riprendere la tua meditazione sulla cecità dei tuoi fratelli, i
discepoli di Emmaus!».
Sovente, quando leggo il racconto dei
discepoli di Emmaus, penso alla nostra responsabilità di fronte a quelli che
sono forse sull'orlo della disperazione. Per chi viene a bussare, la nostra
porta è forse l'ultima porta. È importante riuscire ad essere attenti a queste
persone che, come i discepoli di Emmaus, sono sull'orlo della
disperazione...
La Pasqua di dom
Helder
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... La Pasqua – a differenza del Natale,
ove almeno le luci commerciali, il rito degli auguri e una certa memoria
collettiva custodiscono ancora il ricordo di un evento cristiano – scivola quasi
invisibile nel calendario e negli spazi urbani. Al massimo è scandita da un
affollarsi maggiore nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti, per obbedire
alle offerte promozionali degli itinerari turistici verso le mete più
disparate...
A questo punto potremmo avanzare un
interrogativo: il cristiano che, invece, varca la soglia di una chiesa forse già
a partire dal Giovedì santo, che desidera ancora testimoniare la sua fede, che
vorrebbe deporre un seme di ricerca nel deserto della superficialità e della
banalità dominante, che scelta ha di fronte a sé? Tentiamo di suggerire qualche
proposta...
Ravasi: quei semi di
cristianesimo
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Ventunenne, è totale inabile. L'assegno viene concesso a chi ha una
capacità lavorativa tra il 74 e il 99%
Nelle aree terremotate si diffondono i centri di aiuto,
attraverso il lavoro di volontari da tutto il Giappone. Riaperte le principali
vie di comunicazione con Tokyo. A Pasqua il cancelliere della diocesi di Sendai
ricorda gli aiuti e la vicinanza dei cattolici alle vittime della tragedia.
L'Egitto apre il valico di Rafah e ricuce i
rapporti con l'Iran. Tel Aviv non sa che pesci prendere
Antonio Molinari racconta le difficoltà dello
staff di Emergency per lasciare Misurata. Il porto bombardato più volte
Hamas e Fatah vicini all'accordo di
riconciliazione. Israele minaccia ritorsioni
Siria, il "venerdì nero"
di Assad
Più di cento morti in
un solo giorno di proteste. Le promesse di Assad non bastano più al popolo della
Siria.
La
testimonianza di monsignore Jean Clèment Jeanbart
Il rapporto Darusman riconosce il governo
singalese responsabile di gravi crimini di guerra e contro l'umanità commessi
negli ultimi mesi della guerra contro le Tigri tamil, costati la vita a 40mila
civili
Esecuzioni, torture, mutilazioni, operazioni senza
anestesia e bambini-soldato: 25 personalità hanno stilato un documento che
riporta testimonianze dirette delle vittime della guerra del 2002-2009. I
racconti confermano i risultati del rapporto Onu, molto osteggiato dal governo
di Colombo.
I
NOSTRI TEMPI /
Interventi ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
L’intervento di mons. Paul Tighe, Segretario
del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali dal titolo «La
comunicazione dei giovani all’epoca dei media sociali» tenuto presso il
Pontificio Ateneo Regina Apostolorum il 14 aprile 2011.
Oggi il confronto tra le generazioni sembra
essere determinato soprattutto da un’accelerazione tecnologica che impone un
diverso “linguaggio”, o meglio un diverso modo di esprimersi, ma anche una
differente cultura. Quelli che noi chiamiamo “nuovi” media, sono per voi
l’habitat normale all’interno del quale vi muovete con estrema naturalezza e
intuizione immediata. Parliamo di “divario digitale”, utilizzando questo
distacco tra due realtà, ma in passato anche i vostri padri, da giovani, hanno
vissuto la medesima situazione trovandosi di fronte ad opportunità che i loro
genitori non avevano avuto. Oggi tutto questo è amplificato e ci troviamo
davanti ad una nuova epoca che ha, per così dire “superato” i progressi di anni,
per portarci in un solo istante alle soglie di un “nuovo mondo”.
Comunicazione giovanile e
social media
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Mi ha molto colpito vedere il presidente
della Camera, il 25 aprile, vestito con una mimetica militare. Era in
Afghanistan a salutare i nostri soldati. Mi fermo solo all’aspetto “estetico”
(che poi non è così solo estetico).
Perché il presidente della Camera, uomo
politico, deve vestire la mimetica militare? Che bisogno c’è? Non voglio parlare
della persona di Fini, delle polemiche partitiche o di governo, né della
presenza militare in Afghanistan. Solo sottolineare la “mentalità”, la “cultura
militare”, che passa anche da questi modi di vestire, apparentemente
insignificanti.
Uniforme
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“Rinsavite!”,
nessuna bomba è intelligente e le persone non sono “effetti collaterali”!. E’ la
supplica del vescovo di Tripoli, mons. Giovanni Martinelli, all’annuncio che
anche l’Italia bombarderà la Libia. C’è più politica nelle sue dichiarazioni che
nelle stanze dei governi europei. Concetto analogo esprimeva giorni fa il card.
Tettamanzi: “Perché ci sono gli uomini che fanno la guerra, ma non vogliono si
definiscano come ‘guerra’ le loro decisioni, le scelte e le azioni violente?”.
Che
paradosso ricordare il 25 aprile, la fine di una guerra, con la continuazione
aggravata di un’altra guerra!
Rinsavite! Nessuna bomba è
intelligente!
La via della mediazione, e non quella dei
bombardamenti, può promuovere un’autentica pace in Libia. Diversi Paesi hanno
espresso la loro contrarietà ad operazioni militari nel territorio libico. E’
quanto sottolinea mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario apostolico di
Tripoli, intervistato da Amedeo Lomonaco per la radio vaticana
ascolta l'intervista (audio mp3)
... Il vicario apostolico di Tripoli
ribadisce la propria amarezza per il fatto che non si voglia trovare una via
pacifica alla risoluzione della crisi: “le Nazioni Unite hanno deciso di fare la
guerra e non ammettono più il dialogo come mezzo per risolvere le controversie.
Tutti vogliono continuare a perseguire la soluzione delle bombe. È una cosa
triste, terribile, anche perché non cambierà niente. È una sconfitta per
l’umanità”...
Il vescovo veronese a Tripoli
"L'Onu sta sbagliando tutto"
Il governo italiano continua a delinquere
contro la Costituzione e sceglie la data del 25 aprile per precipitare il Paese
in una nuova spirale di violenza...
Misurata dimostra ancora una volta la vera
faccia della guerra. I civili e il personale umanitario sono privi di qualunque
protezione. EMERGENCY chiede all'ONU di negoziare un cessate il fuoco e
garantire un corridoio umanitario per soccorrere la popolazione civile.
Emergency costretta a lasciare
il Paese
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“Il governo italiano continua a delinquere contro la Costituzione e sceglie
la data del 25 aprile per precipitare il Paese in una nuova spirale di violenza.
Le bombe non sono uno strumento per proteggere i civili: infatti non sono
servite a proteggere la popolazione di Misurata”. Così Emergency con un comunicato commenta la decisione del
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi comunicata al presidente degli Stati
Uniti, Barack Obama, di “partecipare su un piano di parità alle operazioni
alleate” contro l’esercito del colonnello Gheddafi.
Ciò che ci si può augurare è che una guerra durata già troppo finisca presto,
prestissimo. Ciò che si deve auspicare – e noi torniamo a farlo con la stessa
chiarezza delle scorse settimane – è che all’interventismo europeo in Nord
Africa corrisponda una adeguata risposta di accoglienza verso coloro che da quel
fronte fuggono. Ogni chiusura a profughi e migranti sarebbe ora tanto più
oltraggiosa e incoerente.
L’escalation militare sembra andare oltre le premesse e
il mandato dell’Onu. Inascoltato il papa e il vescovo di Tripoli, che chiedono
spazio per la diplomazia e no alle armi. La guerra fra i ribelli libici e
l’Italia (agli inizi del ‘900) è durata circa 20 anni. Con l’intervento militare
si conclude la fase iniziata con la pace di Vestfalia: è la fine della
democrazia occidentale.
Il delirio della "politica" italiana sulla guerra
in Libia. L'unica cosa che si capisce, è che a nessuno interessa la vita delle
persone.
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Vittorio Arrigoni
Funerali a Bulciago per Vittorio Arrigoni.
Davanti a duemila persone, commozione e speranza nelle parole della madre
"Vittorio non è né un
eroe, né un martire, ma solo un ragazzo che ha voluto riaffermare con una vita
speciale che i diritti umani sono universali, e come tali vanno rispettati e
difesi in qualsiasi parte del mondo - ha detto la signora Beretta -, che l'ingiustizia
va raccontata e documentata, perché nessuno di
noi, nella nostra comoda vita possa dire “io non c’ero, io non sapevo”...
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Accogliere lo straniero non solo come
un simile o un fratello, ma come un eguale con cui costruire la casa comune dei
nostri progetti. Tre buone ragioni per rilanciare l’appello di Jacques Derrida È
lo straniero a dare a noi una lezione di universalità e umanità, non noi a lui.
Sta qui il nocciolo della democrazia e della politica futura
Elogio
dell'ospitalità
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MIGRANTI
A rimetterci, alla fine, sono stati i bambini. Il braccio di ferro che ha
opposto, a Brescia, la giunta di centrodestra (che ha promesso al suo elettorato
una città “zigeunerfrei” entro l’agosto di quest’anno) alle famiglie sinti che
vivono nel campo che costeggia il fiume Mella è finito con un funerale.
Quello del piccolo Tommy, 17 mesi appena, affetto da una
rarissima malattia ai polmoni.
Una riflessione di
monsignor Careggio, alla guida della diocesi di Ventimiglia-San Remo, punto di
transito per chi fugge dall'Africa desideroso d'Europa, spesso respinto dalla
Francia.
La Corte di
giustizia dell'Unione europea dice no alla normativa italiana che prevede il
reato di clandestinità e che punisce con il carcere gli immigrati irregolari.
Punire penalmente chi
non si riesce ad allontanare dall'Italia è illegale e assurdo. Così sentenzia la
Corte europea di giustizia. A colloquio con il giurista Dino Rinoldi.
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ROM
Si è fatto duro lo scontro tra il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e la
Comunità Sant'Egidio per lo sgombero dei campi abusivi.
La proposta al
Comune arriva dalla Caritas capitolina: «Si blocchino gli sgomberi almeno fino
alla chiusura delle scuole, per consentire ai bambini rom di finire l’anno
scolastico, e accogliere i nuclei familiari senza separarli», ha detto ieri
portavoce, Alberto Colaiacomo.
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
“Questa non è la riforma della giustizia, è il sequestro della giustizia”.
Parole don Luigi Ciotti, il sacerdote torinese fondatore di Libera e da sempre
attivo nella lotta alla mafia. Don Ciotti era oggi al museo Cervi di Gattatico,
per la festa della Liberazione.
Nel corso dell’incontro Libera, Cgil, Anpi
e Arci hanno siglato il patto “Radici nel futuro”, il gemellaggio con
l’associazione “Libera” che ha per partner Boorea con il quale viene sancita
un’alleanza e un terreno di collaborazione comune sui temi della democrazia e
della legalità.
Don Ciotti: “Riforma? No,
questo è il sequestro della giustizia”
25 aprile 2011 a Casa Cervi
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C’è il tour della Valle
dei Templi. E adesso c’è il tour dei beni confiscati alla mafia. Per
capire e amare la Sicilia bisogna farli tutti e due.
"CELEBRARE DIO CON LA VITA" HOREB n. 57 – 2010
TRACCE DI
SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI
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"Le
Frontiere dello Spirito" puntata del 24 aprile 2011
Domenica 24 aprile 2011 "Le Frontiere dello Spirito", la rubrica religiosa
scritta e condotta da Maria Cecilia Sangiorgi e monsignor Gianfranco
Ravasi.
Nella prima parte, monsignor Ravasi commenta un brano di grande suggestione, tratto dalla prima lettera di san Paolo
apostolo ai Corinzi, letto - come sempre - dai giovani attori del Piccolo Teatro
di Milano.
Scrive San Paolo: "Fratelli, non sapete che un po? di lievito
fa fermentare tutta la pasta? Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta
nuova, poiché siete àzzimi".
Pasqua è parola ebraica: vuol dire
"passaggio". C'è stato un passaggio dalla schiavitù alla libertà: è stata la
Pasqua degli ebrei. C'è stato un passaggio dalla morte alla vita: è stata la
Pasqua di Gesù.
La parabola è racchiusa in una sola frase ed evidenzia il
netto contrasto tra la piccola quantità di lievito e la grande massa di farina
(tre misure equivalgono a 40 kg): nessuna donna ne impasta tanta in una volta
sola; e per farla fermentare non basterebbe certo un pizzico di lievito. La
meraviglia nasce dal fatto che una realtà tanto piccola - quel pizzico - produca
un effetto tanto grande. Dio entra nella storia come 'lievito giusto',
attraverso la semplicità di una parola.
Nella seconda parte
del programma, curata da Maria Cecilia Sangiorgi,
prosegue il ciclo di Quaresima dedicato ai "Testimoni", uomini
e donne che hanno lottato per le loro idee, per fede, per difendere i più
deboli, contro la malattia, contro la mafia e contro le ingiustizie.
Questa
puntata è dedicata a Shahbaz Bhatti, ministro cattolico pakistano per le
minoranze religiose, assassinato il 2 marzo scorso ad Islamabad. Shahbaz Batti
aveva difeso con coraggio Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte per
blasfemia.
Parla di lui suo fratello Paul, che - con la nomina a
"consigliere speciale" del premier per le minoranze del Pakistan - ha accettato
di proseguirne la missione.
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RAI RADIOTRE - "UOMINI E PROFETI":
Il libro di Rut di cui oggi ci
occupiamo, con Maria Cristina Bartolomei, fa parte di una serie
di libri non omogenei, che hanno varie collocazioni nelle Bibbie di tradizioni
diverse: i Ketuwim, cioè gli “altri scritti”, che comprendono alcuni libri
“storici”(come Rut, Cronache, Esdra, Neemia, Ester); altri libri “profetici”
(come Lamentazioni, Daniele); mentre altri libri ancora sono considerati
“poetici” (Salmi, Giobbe, Qohélet, Proverbi, Cantico dei Cantici). Tra questi, i
“cinque rotoli”, le cinque meghillot, in uso nelle ricorrenze liturgiche
ebraiche, hanno una successione abbastanza stabile: Cantico dei cantici a
Pasqua, Rut a Pentecoste, Lamentazioni all’anniversario della caduta del
tempio, Qohélet alla festa delle capanne, Ester a purim. Il libro di Rut è un
libro intenso, semplice, bello. Parla soprattutto di donne, di amicizia e
solidarietà tra donne, di seduzione e di fiducia, di accoglienza degli
stranieri. Rut la moabita, Rut la straniera, la nonna di Davide, sarà
considerata nella genealogia di Matteo antenata di Gesù
Libro di Rut - Dove andrai tu, andrò anch’io
con Maria Cristina
Bartolomei Domenica 24
aprile 2011
Ascolta la puntata (audio)
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RAI RADIOTRE - "FEDI E MONDO":
Sabato di Pasqua, nella tradizione
cristiana, è il sabato del silenzio, il sabato della morte dell’uomo in croce,
il giorno in cui, secondo la tradizione, Gesù sarebbe disceso nello Sheol, a
condividere l’esperienza di chi non è più tra i vivi. È il giorno che precede
l’annuncio della resurrezione, l’annuncio che vi è speranza per un mondo
umanamente vissuto. Anche gli ebrei stanno vivendo in questi giorni il loro
Pesach, anch’esso un memoriale che vi è speranza per gli schiavi, che vi è
speranza di liberazione per tutti gli oppressi del mondo. In ogni caso noi non
possiamo separare queste memorie dei giorni prima di Pasqua da un lutto, da un
compianto per gli ingiustamente uccisi, per gli ingiustamente respinti, per gli
ingiustamente non liberati. Ed è per questo che oggi inizieremo la nostra
riflessione prima di tutto con uno Stabat Mater Di Matteo D’Amico, su testo di
Vincenzo Consolo, che in questi giorni è stato presentato a Roma da mons.
Domenico Mogavero, arcivescovo di Mazara del Vallo, e
componente della Commissione per le migrazioni della Cei. Il titolo della
presentazione di Mogavero era: “Passione di Cristo, compassione degli uomini”.
Con Simone Morandini, studioso di etica ambientale e del
rapporto tra scienza e fede nella modernità, parliamo invece di come la
teologia, oggi, può leggere la vicenda della croce prima di tutto in relazione
al “mondo”, cioè alle altre tradizioni; e in secondo luogo in relazione al
“cosmo”: ha senso parlare di una dimensione cosmica” della resurrezione, o è
semplicemente una “nostra” proiezione mitologica?
Il silenzio del sabato: la croce e il
mondo
con mons. Domenico Mogavero e
Simone Morandini Sabato 23 aprile 2011
Ascolta la puntata (audio)
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Chi sono gli eremiti del terzo millennio,
quanti sono, come vivono, che cosa ci possono insegnare dal loro eremo. Nella
videoinchiesta di Famiglia Cristiana sulla spiritualità dei moderni anacoreti un
approfondimento per comprendere le scelte di vita e il significato di
un'esperienza così radicale di solitudine e preghiera. Abbiamo intervistato
Cristina Saviotti, scrittrice e studiosa di eremitismo, e Isacco Turina,
sociologo dell'Università di Bologna (servizio di Pino Pignatta e Alberto
Roveri).
Video Moderni
eremiti, parlano gli esperti
Un modo diverso di vivere la Pasqua, nel
silenzio e nella meditazione. Un'esperienza radicale immersi nella spiritualità
del "deserto", dove scoprire che attraverso la Risurrezione di Cristo «l'odio,
la violenza, la corruzione, la disonestà intellettuale e materiale possono
essere finalmente crocifissi». E' una delle riflessioni che ci propone padre
Giuseppe Castelli, 69 anni, sacerdote, monaco e moderno eremita. Siamo andati a
trovarlo nel luogo in cui vive, tra le campagne della Toscana, nei pressi di
Castiglion Fiorentino. Un eremo di preghiera, di lavoro e di contemplazione, a
cento metri dal sentiero sul quale san Francesco camminava per andare da Assisi
a Laverna.
Video La Pasqua
nel silenzio
Franco Mosconi, 74 anni, ex tecnico della
telefonia, oggi benedettino camaldolese. Vive nell'eremo di San Giorgio a
Bardolino, in provincia di Verona, su un promontorio di pace e silenzio che
domina il Lago di Garda. Pur abitando all'interno di una comunità di
camaldolesi, sotto l'autorità monastica dell'abate Giovanni, Franco ha scelto di
trascorrere la maggior parte del tempo nella più radicale solitudine e
semplicità. Un'esperienza che si perde nei secoli: la dimensione cenobitica e
quella eremitica, infatti, costituiscono una realtà unitaria nell'esistenza dei
singoli monaci e delle comunità benedettine camaldolesi.
Video Il
"deserto" nel monastero
Come spiega il sociologo Isacco Turina, «una persona è più visibile quando
si allontana dagli altri e va a vivere in cima a una montagna, di quanto non lo
sia quando è persa nell'anonimato delle grandi città». E' la scelta spirituale,
nel mondo e fuori dal mondo, di Antonella Lumini, 59 anni, eremita che vive a
Firenze: perché anche nel cuore di una città c'è chi "abita" e si fa "abitare"
dal più profondo silenzio.
Laureata in filosofia, studiosa di greco e
di ebraico, Antonella affianca alla dimensione contemplativa il lavoro
nell'Illustrissima Biblioteca Nazionale di Firenze, dove si occupa di libri
antichi. E' autrice di diverse opere: l'ultima s'intitola Memoria profonda e
risveglio. Itinerari per una meditazione cristiana (editore, Libreria Editrice
Fiorentina). Ha curato, inoltre, il catalogo delle Edizioni cinquecentesche
della Bibbia.
Video Antonella,
eremita anche in città
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Pace, carità, accoglienza sono i valori cha
hanno accompagnato la vita e l'apostolato di don Tonino Bello, vescovo di
molfetta negli anni degli sbarchi delle "carrette del mare" provenienti
dall'Albania
Guarda il video della trasmissione "LA STORIA
SIAMO NOI la televisione da conservare" andata in onda il 26 aprile: Anelito di pace - ritratto di
don Tonino Bello
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Il Vangelo di don Tonino è il
Vangelo delle beatitudini, delle “pietre di scarto” divenute testate
d’angolo, e raccolte insieme per costruire un nuovo edificio, una nuova
comunità. Ma quando si interroga sulla pace, così come quando si
interroga sulla giustizia sociale, è estremamente concreto: «Non
scommettere sulla pace che prenda le distanze dalla giustizia: è peggio
della guerra».
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La Pasqua riveste un
significato profondamente ecumenico. La riflessione di Enzo Bianchi su questo
aspetto della festa della Risurrezione.
Le meditazioni del
cardinale Martini sulla Pasqua e sulla sofferenza umana in un libro intitolato
"Voglia di risorgere".
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RICORDA I COMANDAMENTI - LE DIECI PAROLE COME CAMMINO PERSONALE
Il monaco tedesco Anselm Grün ci spiega il significato del VII Comandamento,
"Non rubare". Il furto ha sempre come risultato il deterioramento delle
relazioni sociali.
Il settimo comandamento commentato dal magistrato Raffaele Cantone: così la
Camorra ci depreda il nostro futuro.
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La Bibbia in un
frammento
"Quando verrà dissolta la nostra casa terrena, cioè la tenda del nostro
corpo, avremo da Dio una dimora, sarà una casa eterna, non edificata da mani
d’uomo, celeste." (2Corinzi 5,1)
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Il teologo risponde
San Paolo dice che a causa di un solo uomo il peccato e la morte sono entrati
nel mondo, temo, invece, che l’uomo e questo mondo siano rimasti vittime di una
tragedia assai più grande di loro.
CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
Le gerarchie ecclesiastiche si adombrano, quando si accenna al do ut
des. Ma è sotto gli occhi di tutti. In cambio delle concessioni sui
principi “non negoziabili”, la Chiesa italiana chiude gli occhi sullo sfascio
inflitto dal premier al Paese.
... Berlusconi ha inoltrato una lettera aperta ai suoi
deputati... Recita la lettera: "Sul 'fine vita', questione sensibile e legata
alla sfera più intima e privata, non si dovrebbe legiferare e anch'io la
penserei così se non ci fossero tribunali che, adducendo presunti vuoti
normativi, pretendono in realtà di scavalcare il Parlamento e usurparne le
funzioni"...
POLITICA
Mentre discute di come e se riformare la Costituzione, l'Italia scopre che
nel giro di due anni dovrà affrontare una pesantissima manovra finanziaria.
Il Paese come lo descrivono, come lo vorrebbero e come è in realtà
a Ballarò.
Tra gli ospiti di Giovanni Floris il presidente
dell’IdV Antonio Di Pietro, il vicepresidente dei senatori del PdL
Gaetano Quagliarello, l’economista Tito Boeri, il politologo
statunitense Edward Luttwak, il vicedirettore di Repubblica
Massimo Giannini, il giornalista Edoardo Camurri.
In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza
>>
“Siamo assolutamente convinti che l'energia nucleare è un destino
ineluttabile. Ripartiremo, ma adesso ci siamo fermati altrimenti avremmo perduto
il referendum”. Le parole del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
riaccendono il dibattito sul nucleare. L’opposizione parla di “scippo di
democrazia” compiuto ai danni dei cittadini italiani. Al centro della puntata
i pro e contro del nucleare e il peso politico di questo referendum. Ospiti di Michele Santoro: il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di
Pietro, il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli, il vicepresidente
della Camera Maurizio Lupi e il Docente di chimica ambientale
all’università di Modena Franco Battaglia
ANNO ZERO: Lo scippo (video puntata intera)
... Nella totale mancanza di tutto questo - nella totale mancanza di un governo
appena degno di questo nome - è solo la confusione a prevalere. E può persino
accadere che la grande bandiera della pace sia sollevata solo per potercisi
nascondere.
Il sottosegretario dell'Interno risponde alle domande dei sindacati di polizia.
E rivela che a giugno finiranno i fondi per i collaboratori di giustizia: "Ci
servono 70 milioni, ne abbiamo 35"
Convinta fino a ieri di veleggiare trionfalmente, in sintonia con gli umori
popolari e lo spirito dei tempi, la Lega d’un colpo s’imbatte nella maledizione
della politica.
Ma perché fingevano di scandalizzarsi quando Rosy Bindi, alla camera, denunciava
che lo spirito della P2 è ancora tra noi e persino nelle aule parlamentari? Il
fatto è evidente: troppe persone e troppi poteri, politici e non, continuano
oggi l’opera dei terroristi e dei tangentisti per aggredire la magistratura,
sfasciare la democrazia e soffocare ogni progetto di giustizia e moralità
pubblica e privata.
Regina Cæli 25
aprile 2011, Lunedì dell'Angelo
Udienza
- L'ottava di Pasqua 27 Aprile 2011
Omelia
- Veglia Pasquale nella Notte Santa 23 Aprile 2011
Via Crucis: Parole del Santo Padre Benedetto XVI
(Colosseo, 22 aprile 2011)
Intervista a Benedetto XVI trasmessa in Italia nel
programma di Rai uno «A sua immagine. Domande su Gesù» (22 aprile
2011)
OPINIONI E COMMENTI
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Il Papa partecipa alla
trasmissione A sua immagine
In occasione del
Venerdì Santo papa Benedetto XVI ha risposto in televisione alle domande
rivoltegli da ogni parte del mondo. All’inizio dovevano essere solo tre, ma
visto il grande afflusso delle stesse giunte nel corso delle ultime settimane,
si è deciso di farle diventare sette. Il Papa non ha parlato in diretta.
L’intervista è stata infatti registrata in Vaticano lo scorso 15
aprile.
In particolare, Benedetto XVI ha risposto a
una bambina giapponese, che chiedeva le ragioni della sofferenza causata dallo
tsunami nel suo Paese e ha poi espresso tutta la vicinanza della Chiesa a un
gruppo di giovani di Baghdad, capitale di un Iraq in cui i cristiani sono
vittime di persecuzioni. Ha anche parlato di pace a una donna musulmana che gli
ha scritto dalla Costa d’Avorio, martoriata dalla guerra civile. Il Santo Padre
ha poi parlato della Resurrezione di Cristo, della sua azione redentrice nei
confronti dell’umanità. Ha anche risposto a chi gli ha chiesto se l’anima fosse
ancora presente in una persona in stato vegetativo. E non ha perso l’occasione
per ricordare che non si può essere cristiani secondo un’idea personale, ma
occorre seguire la Chiesa.
video puntata
di A SUA IMMAGINE con Benedetto XVI
Nessuna strategia comunicativa, solo il
desiderio e la volontà del Papa di dialogare in modo diretto con le persone che
non hanno di solito questa possibilità.
Il portavoce vaticano: "E'
stato il Papa a decidere di andare in tv"
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Benedetto XVI aveva già partecipato a un
programma televisivo: la lettura no stop della Bibbia, il 5 ottobre 2008. Si era
già fatto intervistare da un tv, quella polacca, il 16 ottobre 2005. Ieri, per
la prima volta, ha accettato di rispondere alle domande di sei persone comuni
all’interno del programma di informazione religiosa di Raiuno, A sua
immagine
Il dottor Marcello
Latini è uno dei sei selezionati per porre una domanda di fede a Benedetto XVI
nel programma "A sua immagine" il Venerdì santo.
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Ai tre giorni che sono il cuore dell’anno liturgico Benedetto XVI è guida
impareggiabile. Basta vedere che cosa ha detto il 20 aprile, mercoledì santo,
all’udienza generale in piazza San Pietro, spesso abbandonando il testo scritto
e improvvisando.
La sua riflessione a braccio ha riguardato soprattutto il Giovedì Santo,
anzi, quell’ora cruciale della passione di Gesù che è la sua preghiera notturna
nell’Orto degli Ulivi. Nella sonnolenza dei tre apostoli che gli erano vicini.
Nella sonnolenza che è oblio di Dio e del mistero del male. E che è anche dramma
nostro, di oggi, di tutti i cristiani, di tutti gli uomini.
Chi davvero sta
dalla loro parte? Bambini, ragazzi, adolescenti. Età meno tutelata in assoluto.
Bambini, ragazzi e adolescenti non votano né hanno un sindacato. Molti di loro
scoprono una sorta di scorciatoia per veder sbocciare i sorrisi attorno a sé:
compiacere gli adulti. Nelle loro richieste lecite. A volte, sciaguratamente, in
quelle illecite. Altri hanno la fortuna d’incontrare giovani e adulti che non
usano la sottile arma del ricatto («se vuoi farti amare, fai questo e
quest’altro»), ma li amano a prescindere. E, a prescindere, danno loro fiducia,
restandogli accanto perché una compagnia adulta è importante mentre si cresce, e
si vincono e si perdono battaglie, e si cade e ci si risolleva. E tutto serve
per diventare uomini.
A questo fanno pensare le parole di Benedetto XVI
ieri a Castel Gandolfo...
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In un libro-intervista uscito alla vigilia della beatificazione di Giovanni
Paolo II, il cardinale Tarcisio Bertone ha svelato i retroscena della “ Dominus
Iesus“, la dichiarazione dogmatica pubblicata dalla congregazione
per la dottrina della fede il 6 settembre del 2000, che ribadì l’assoluta
unicità di Gesù Cristo in ordine alla salvezza di tutti gli uomini
Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella
carità e nella verità
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