"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°15 del 2011

Aggiornamento della settimana

- dal 9 al 15 aprile 2011 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 22 aprile 2011          


 
 


IL VANGELO DELLA DOMENICA 
LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo



OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia 
  di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia


 

N. B. La Lectio e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
 una o più notizie

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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale


"QUELLI DELLA VIA"





 




NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 





"QUARESIMA/PASQUA 2011"

Pagina speciale di TEMPO PERSO in continuo aggiornamento

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"Non ce ne andiamo, perché riteniamo essenziale la nostra presenza di testimoni oculari dei crimini contro l'inerme popolazione civile ora per ora, minuto per minuto".

 Così ripetevi durante Piombo fuso, unico italiano rimasto lì, tra la tua gente, tra i volti straziati dei bambini ridotti a target di guerra. Così mi hai ripetuto pochi mesi fa prima di abbracciarmi: io obbedivo all'ultimatum dei militari al valico di Heretz che mi ordinavano di uscire dalla Striscia, ma tu restavi. Questa era la tua vita: rimanere.

  Stefano Pasta: Non ce ne andremo, Vittorio caro!


Vittorio Arrigoni, 'Vik Utopia' nella sua Gaza

  Ciao Vittorio  (video)

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Filmato pubblicato su YouTube, in cui Vittorio Arrigoni appare bendato e con evidenti segni di violenza. Una musica copre il sonoro del video, mentre in sovrimpressione appare una scritta in inglese che recita: "Il popolo di Gaza si dispiace per quello che questi bigotti hanno fatto a Vittorio. Siamo sicuri che sarà presto libero e salvo".

  video


DIRITTI

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Giornata Internazionale della nazione Rom “Romano Dives” - “NewsRom, informare senza pregiudizi”


L’8 aprile ricorre la Giornata Internazionale della nazione Rom, “Romano Dives”: una data scelta per ricordare il primo congresso internazionale del popolo Rom, tenutosi a Londra l’8 aprile del 1971, che vide nascere la Romani Union, la prima organizzazione internazionale Rom riconosciuta dall’ONU nel 1979.

  Rom e Sinti, tra povertà e pregiudizi

Un numero certo sui rom, sinti e caminanti presenti in Italia non c’è. Lo dice chiaramente l’ultimo “Rapporto conclusivo dell'indagine sulla condizione di rom, sinti e caminanti in Italia”, stilato dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica e approvato il 9 febbraio 2011.

  Giornata mondiale. In Italia 170 mila rom, metà ha la cittadinanza


Garantire che tutti i bambini rom completino almeno la scuola primaria, ridurre il divario occupazionale tra i rom e gli altri cittadini, ridurre la mortalità infantile, eliminare le disparità di accesso all'alloggio e a servizi pubblici: sono quattro obiettivi primari contenuti nel "quadro europeo per le strategie nazionali di integrazione" delle popolazioni di origine rom che la Commissione Ue ha lanciato il 5 aprile e che passa ora per competenza agli Stati membri dell'Unione europea. Entro il 2011 i ventisette Paesi Ue devono infatti presentare strategie nazionali rivolte a questi obiettivi.

  Il quadro europeo per le strategie nazionali di integrazione

La Giornata internazionale dei rom, che cade domani, 8 aprile, precede di poche settimane, quest’anno un evento straordinario annunciato dal Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti: l’invito a casa sua che il Papa ha fatto al mondo dei rom, sinti e caminanti italiani per la vigilia della Pentecoste, l’11 giugno. Un segno dello Spirito, che chiede una maturità della Chiesa di oggi nell’approccio al popolo rom, che passa attraverso l’attenzione alla diversità e all’alterità, alla stranierità non come estraneità, ma come “sé da riconoscere nell’altro” (P. Ricoeur).

  Per una cultura del riconoscimento dei popoli rom  

Ma cosa possiamo fare noi per capire questa comunità che sembra tanto diversa da noi? Come siamo influenzati dalle generalizzazioni mediatiche e dalla realtà che ci mandano i media? Queste le domande a cui ha cercato di dare risposta la terza giornata del forum "Il mondo in casa"

  Media e immigrazione: la comunità Rom vista con gli occhi della realtà  

“Non siamo zingari, non siamo nomadi, siamo nomadi, siamo rom. Cioè uomini”.  E' il messaggio del seminario “NewsRom, informare senza pregiudizi”: organizzato ieri a Roma dall'Associazione Giornalisti Scuola di Perugia” in collaborazione con l’Ufficio nazionale Antidiscriminazioni razziali (Unar) del Ministero per le Pari Opportunità.

  "newsROM. Informare senza pregiudizi" 

Un confronto e una riflessione degli operatori dell'informazione su come i media raccontano quel "mondo di mondi" di cui è fatta la realtà di Rom, sinti e camminanti. Obiettivo sfatare tanti luoghi comuni, combattere i pregiudizi e aprire squarci di conoscenza attraverso anche alcune testimonianze diverse

  "News ROM _ Informare senza pregiudizi". Storie, filmati, dati, cibi e sapori, racconti dei protagonisti e tutte le cifre dell'economia Rom


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Una bella risposta della federazione italiana pallacanestro per isolare i razzisti dopo l'episodio che ha toccato Aiola Wabara

  Basket antirazzismo. Il calcio mai?

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Mi spalmo idealmente il lucido da scarpe sui polpastrelli per aderire a un’iniziativa del mondo del basket: tutti in campo domenica con la faccia dipinta di nero, alla faccia (appunto) dei razzisti che in un palasport lombardo la settimana scorsa hanno insultato una giocatrice italiana di colore, Abiola Wabara nata a Parma da genitori nigeriani.

  Massimo Gramellini: Facciamoci neri

Indagine del Naga“I cittadini stranieri irregolari che necessitano di assistenza soffrono una doppia malattia: quella organica e quella derivante dal mancato accesso alle cure”.

  Stefano Pasta: Immigrati, malati due volte

Il sogno di un'Italia multietnica, mosaico di una miriade di storie e di culture, appare meno lontano se lo si guarda dai banchi di scuola. Di questi tempi, poi, in cui la parola straniero sempre di più si trova associata a "clandestino" e la paura dell'"invasione" ci spinge a chiuderci dentro fortezze illusorie, uno degli antidoti più efficaci contro le barriere mentali (e fisiche), per imparare a costruire un nuovo modello di convivenza serena e consapevole, è partire dai più piccoli, dai banchi di scuola, appunto.

  Giulia Cerqueti: Italia multietnica, si parte dai bambini




Libertà religiosa
 
La Masihi Foundation del Pakistan (la Fondazione dei cristiani) ha proclamato il 20 aprile come giorno dedicato ad Asia Bibi. Lo slogan della giornata é “amore per Asia Bibi, una giornata di preghiera e digiuno per Asia Bibi”. La fondazione dei cristiani pakistani ha chiesto che ogni cristiano nel mondo accenda una candela il mercoledì 20 aprile 2011, e rivolga una preghiera speciale per la cristiana in prigione condannata a morte per blasfemia.

  Marco Tosatti: Una candela per Asia Bibi

Asia Bibi, la donna condannata a morte per blasfemia e rinchiusa nel carcere di Sheikupura (in Punjab), ringrazia la Fondazione Masihi e tutti coloro che pregheranno per lei nella “Speciale Giornata di Preghiera” del 20 aprile, in cui tutte le comunità cristiane del mondo sono invitate a ricordare Asia Bibi e le vittime innocenti della legge sulla blasfemia.

  RADIO VATICANA: Asia Bibi ringrazia per la Giornata di preghiera del 20 aprile


PACE

Il fondatore e animatore del Servizio missionario giovani scrive una lettera aperta ai "grandi" della terra che Famiglia Cristiana pubblica nel numero 16 del 17 aprile. Ecco come nasce

  Alberto ChiaraOlivero: basta guerre, si cambi l'Onu

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CARCERI

Il rapporto annuale di Ristretti Orizzonti: 67mila detenuti, 22mila in più della capienza. Negli ultimi due giorni suicide due guardie penitenziarie

  Luca Galassi: Carceri, i numeri dell'emergenza






GIAPPONE


Le conseguenze dell'incidente di Fukushima potrebbero essere molto più gravi di quelle previste. I ricercatori dell'università delle Hawaii prevedono che i detriti radioattivi arriveranno sulle coste delle isole statunitensi entro un anno. E' solo una questione di tempo. Poi automobili, case, barche e perfino cadaveri raggiungeranno anche la terraferma degli Stati Uniti. Questo in tre anni.

  Luca Galassi:  l'onda lunga di Fukushima


Nelle elezioni per la carica di governatore vince il vecchio candidato dei liberal democratici

  Gabriele Battaglia:  Tokyo, un voto contro il governo della catastrofe





AFRICA



Dopo i medici e altre categorie, scendono in piazza gli studenti: cinquanta arresti

  Laura De Santi: Algeria, la protesta cresce

L'esercito e i Fratelli Musulmani, compari di un gioco che sembra puntare all'avvento di un "mubarakismo" senza Mubarak. Stefano Squarcina spiega perché

  Alberto Tundo: Egitto, l'ombra della restaurazione

Si è mossa in nome della democrazia ma nella crisi ivoriana la Francia è intervenuta per proteggere i suoi tanti interessi

  Alberto Tundo: Costa d'Avorio, le ragioni di Parigi

Con l’arresto del presidente Gbagbo e del suo entourage si apre una nuova fase di ricostruzione per il Paese. Il compito è affidato ad Alassane Ouattara che può già contare sul sostegno economico di Europa e Francia. Ma la vera prova per lui, riguarderà la capacità di riconciliare una popolazione allo stremo, oggi più che mai divisa.

  NIGRIZIA: Costa d'Avorio, Ouattara al potere





IRAQ

Almeno 33 morti nel campo dei dissidenti iraniani in Iraq

  Christian Elia: Iraq, l'agonia di Ashraf Camp


PAKISTAN


Washington chiede all'alleato maggiore impegno nella guerra ai talebani nelle Aree tribali

  Enrico Piovesana: Pakistan, un inutile massacro



AFGANISTAN



Firmato a Kabul il primo accordo economico tra Italia e Afghanistan

  Enrico Piovesana: Affari di guerra

Un anno fa la detenzione dei tre operatori di Emergency in Afghanistan. Un incubo durato otto giorni. Un video-diario con i racconti dei protagonisti, le dichiarazioni dell’Ong e degli esponenti del governo italiano.

  Lashkargah, un anno dopo.  (video)


IRAN

Assalto all'ambasciata saudita a Teheran. Alta tensione tra Iran e Arabia Saudita

  Christian Elia: Golfo, parole di fuoco


SIRIA

Mentre la repressione di Damasco continua, circolano voci senza controllo fuori e dentro il Paese

  Noemi Deledda: Siria, sussurri e sospetti




I NOSTRI TEMPI /

  Interventi ed opinioni




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Italia a fondo se abbandona l'Europa - Mediterraneo o Mare Monstrum? - Editoriale e "Primopiano" di Famiglia Cristiana

Editoriale del n. 17 di Famiglia Cristiana
Le incomprensioni con l'Unione europea sul “caso Lampedusa”.
La scorsa settimana si è chiusa con un giudizio: se l’Europa si comporta così, «meglio dividerci» (Berlusconi). Quella successiva si è aperta con il confronto fra i ministri degli Interni dei 27 Paesi dell’Unione europea impegnati sul “caso Lampedusa”, sui quali incombe un altro giudizio emerso nel frattempo: un permesso di “soggiorno temporaneo” in uno dei Paesi non vale per consentire il libero passaggio delle frontiere previsto dal Trattato di Schengen per i cittadini europei (Cecilia Maelstrom, commissaria Ue per l’Immigrazione).
Questi due giudizi contrapposti definiscono come meglio non si potrebbe una situazione angosciosa non solo per il nostro Paese.

    Italia a fondo se abbandona l'Europa

"Primopiano" di Famiglia Cristiana.
La politica dei muri per sbarrare il passo allo straniero, alla lunga, non rende. Civiltà e imperi nel Mediterraneo nell’età di Filippo II è il grande affresco dello storico francese Braudel dedicato al “Mare Nostrum”. Quelle pagine ci dicono, ancora oggi, cos’è stato questo “grande lago” della storia per secoli: lo spazio della coabitazione di civiltà e religioni, il crocevia di popoli provenienti da diversi continenti.
Ma in questi giorni il Mediterraneo torna a essere “Mare Monstrum”: inghiotte imigranti partiti dal Maghreb e diretti in Europa. È un Leviatano che continua a divorare i nostri fratelli: uomini, donne e bambini. Un’ecatombe che è la vergogna dell’Europa. E che sembra non avere fine. Così come non si fermano gli sbarchi a Lampedusa, nonostante il Governo abbia provato a “ripulirla”.

   Mediterraneo o Mare Monstrum?


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... Ora Lampedusa è divenuta la nostra Ellis Island, l’isola newyorkese di fronte a Manhattan, proprio accanto alla statua della libertà: quella lingua di terra che ha accolto, nel secolo scorso, milioni di migranti che cercavano fortuna negli Stati Uniti d’America. E tra quei “brutti, sporchi e cattivi”, che aspettavano lì in quarantena, c’erano tanti italiani, i nostri nonni e bisnonni. Ora dopo quasi un secolo, l’isola di Lampedusa è l’approdo per l’Italia, la porta d’ingresso di migliaia di africani verso il nostro Paese e l’Europa: siamo divenuti il loro sogno americano. Del resto, e nonostante tutto, siamo tra le otto potenze economiche mondiali, se non li accogliamo noi, chi altri?...

  Pierstefano Durantini: Lampedusa, l'Ellis Island italiana

Sentendo nei giorni scorsi la notizia terribile del naufragio di un’imbarcazione di migranti partita dalla Libia, con oltre duecento morti nelle acque del nostro Mediterraneo, non ho potuto che provare sconcerto e cordoglio. Mi ha colpito molto sapere che tra di loro c’era anche una donna somala incinta di otto mesi che si è salvata miracolosamente. Donne, uomini, ragazzi come questi, che hanno perso la vita mentre ne cercavano una migliore, li avevo conosciuti, poco più di un anno fa, proprio in Libia.

  Eugenia Bonetti: Quei migranti li conoscevo bene

Raidue, ore 20 e 15 di mercoledì sera. Sull’Isola dei famosi Emanuele Filiberto di Savoia costruisce una capanna per accogliere i suoi compagni naufraghi: eccoli che arrivano, belli e abbronzati, su una barchetta che approda dolcemente sulla spiaggia dorata. Raidue, pochi minuti dopo: sul tg le immagini traballanti del naufragio, vero, di una barca di migranti a Pantelleria. Il mare è grosso, il naviglio stracarico si è schiantato sugli scogli. Bambini strappati alle onde, e due donne morte a pochi passi dalla riva. Le facce dei naufraghi, quelli veri: facce nere, facce di uomini lividi di freddo e di paura dopo una mortale odissea, in fuga dalla guerra o dalla miseria del Corno d’Africa.

  Marina Corradi: Due naufragi e altri dubbi

Credo che non sia sfuggita a nessuno la triste coincidenza tra due date, con una cadenza terribile: fu, infatti, il 19 marzo del 2003 che iniziò la guerra contro l’Iraq. E proprio il 19 marzo del 2011 è incominciata la guerra contro la Libia. Otto anni di inutili stragi, che non ci hanno insegnato nulla.

  Giancarlo Maria Bregantini: Venti di pace


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"Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta. Liberiamoci della precarietà"


"Il precariato sia sempre una fase estremamente transitoria, il più possibile breve, per poter diventare lavoro a tempo indeterminato e per dare anche la possibilità di un futuro, di un progetto di vita": è l'augurio che rivolge ai giovani e alla società contemporanea il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, commentando l'organizzazione delle manifestazioni previste oggi in diverse piazze italiane e straniere (Da Bruxelles a Washington D. C.) "Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta. Liberiamoci della precarietà"

  Precari, Bagnasco scende in campo "Dev'essere una condizione temporanea"

Il 9 aprile sarà una grande giornata di mobilitazione in cui finalmente noi precari, disoccupati, lavoratori autonomi, studenti, noi giovani senza diritti scenderemo in piazza per manifestare, uniti, la nostra esistenza, per rivendicare i diritti che oggi ci sono negati, per far sentire la nostra voce e raccontare chi siamo, perché vogliamo un altro paese, un paese che investa sulla ricerca e sulle giovani generazioni invece di relegarle ai margini del sistema produttivo, mortificandone le competenze e cancellando ogni possibilità di realizzazione personale.
Per fare questo dovremo essere in tanti e dovremo essere ovunque.
Non una sola grande manifestazione a Roma, ma centinaia di piazze in tutta Italia da cui gridare la nostra esistenza e il nostro desiderio non più rinviabile di vivere la vita.

  Consulta Le piazze del 9 aprile .

  Video

Sono impiegati nei call center, studenti, a paghe da fame in qualche (magari bellissimo) laboratorio. Sono il 30% della forza-lavoro giovanile (un record, triste). E hanno un unico comune denominatore: la precarietà.

  Precari in piazza, attacco al governo "Basta barzellette, ci rubano il futuro"

Sbagliano le migliaia di ragazzi che manifesteranno oggi in alcune piazze italiane contro il precariato? Certamente no. Dal lavoro alla previdenza, passando per gli ammortizzatori sociali, la generazione dei 20-30enni è sicuramente penalizzata.

  Una generazione chiede futuro Il suo. Ma è anche quello di tutti

  Video

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Il problema non è nostro. Dopotutto abbiamo già goduto una vita “in santa pace”. Dal '45 ad oggi sono 66 anni. Il problema, credo, sarà più dei nostri figli o nipoti.

  Fabio Pipinato: Il problema non è nostro. Anzi, sì.


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Svizzera, la paura dei frontalieri

La vittoria della Lega ticinese mette a rischio i lavoratori italiani che lavorano nel Canton Ticino. E anche i Comuni italiani che per i bilanci contano sulle rimesse inviate da Roma.

  Pino Pignatta: Canton Ticino, la "forza" degli italiani

  Pino Pignatta: Il presidente dei frontalieri: «Gli italiani molto apprezzati in Svizzera»

  Pino Pignatta: L'esperienza di un docente italiano nel Canton Ticino

  Pino Pignatta: Disoccupazione e frontalierato



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Giornata di Azione Globale contro le spese militari


Martedì 12 aprile in oltre 35 paesi si terrà il primo Global Day of Action contro le spese militari. Ci sarà una protesta davanti alla Casa Bianca, una a San Francisco, e poi a New York, Boston, San Juan e Honolulu, una presso gli uffici delle Nazioni Unite a Ginevra e altrove.

   12 aprile: Giornata di Azione Globale contro le spese militari

Nel 2009, la spesa militare globale ha raggiunto la quota record di 1.530 miliardi di dollari americani. Considerando le innumerevoli crisi – di tipo economico, ambientale, sanitario, diplomatico - che affliggono il nostro pianeta, è fondamentale attivarci e organizzarci a livello globale per ridistribuire questo denaro e soddisfare i reali bisogni dell’umanità. Migliaia di organizzazioni e di individui condividono questo punto di vista.
A causa della crisi economica globale, i governi hanno iniziato a considerare l’idea di effettuare tagli alla spesa militare, ma senza una vera spinta da parte nostra non intraprenderanno azioni incisive in tal senso. E’ fondamentale mobilitarci a livello mondiale e dare visibilità alle nostre richieste. La priorità è sconfiggere la fame, causa di sofferenze e morte per intere popolazioni, non certo arricchire ulteriormente la macchina militare-industriale.

   12 APRILE: GIORNATA MONDIALE DI AZIONE CONTRO LA SPESA MILITARE

Nel giorno in cui si chiede che tacciano i cannoni è giusto ricordare quanti ne ha venduti l'Italia
... In alternativa, con gli oltre 15 miliardi di euro complessivi del progetto per il JSF si potrebbe: ...
Con i 130 milioni di euro di un singolo cacciabombardiere JSF si potrebbe: ...

   Il NO alla Guerra parte dal NO alle armi

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Continua la campagna “Stop-F35 Diamo la caccia al caccia”. Come dimostra annualmente Sbilanciamoci in Italia gli investimenti militari complessivi godono di buona salute, mentre si tagliano le spese sociali per scuole e sanità. In particolare lo sviluppo e l’acquisto dei grandi sistemi d’arma non subisce arresti nelle intenzioni di spesa dei Governi. Il Parlamento, purtroppo in tutt'altre faccende affaccendato, non discute nemmeno delle costosissime scelte di acquisto militare del Governo.

  UNIMONDO: In parlamento diamo la caccia al caccia F35

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Informazione e media
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Festival di Giornalismo - Perugia 13/17 aprile


Un focus sulla rivoluzione mediatica in Tunisia ed Egitto; la presenza di Mark Stephens, il legale britannico di Julian Assange, ma anche di Oleg Kashin, l’inviato del quotidiano russo Kommersant aggredito e ridotto in fin di vita a novembre, e di Mark Fiore, il vignettista Pulitzer 2010. E ancora le lezioni magistrali di Carlo De Benedetti, presidente del Gruppo L’Espresso, di Giulio Anselmi, presidente dell’Ansa e di Peter Horrocks, direttore Bbc Global News. Un premio al giornalismo digitale. E perfino un hacker’s corner per imparare a navigare anonimi.
Sono solo alcuni degli appuntamenti della quinta edizione del Festival internazionale del giornalismo, in programma a Perugia da domani 13 a domenica 17 aprile. Con un’anteprima d’eccezione: la partecipazione di Roberto Saviano, protagonista stasera al teatro Pavone di un intervento sulla ’macchina del fango'.

   Al via a Perugia il Festival di Giornalismo edizione 2011

Che cos'è la macchina del fango? È delegittimazione, attacco personale, screditamento attraverso il gossip, gogna pubblica di fatti privati come un calzino color turchese o una vecchia foto di vacanze su una spiaggia nudista. È un sistema semplice e antico che funziona talmente bene da diventare regola: chi si pone contro il governo o certi poteri, finirà infangato.
Critichi? Ti opponi? Sarai delegittimato. Si attiva una macchina fatta di dossier, di giornalisti conniventi, di politici faccendieri che cercano attraverso media e ricatti di delegittimare gli avversari. Spesso si giustificano con la scusa dell'inchiesta. Ma esiste una differenza fondamentale tra diffamazione e inchiesta. L'inchiesta raccoglie una molteplicità di elementi per mostrarli al lettore. La diffamazione prende un singolo elemento privato e lo rende pubblico.

  la sintesi dell'intervento di Roberto Saviano: Così si combatte il fango

Incontri e reportage per sensibilizzare i giovani sull’importanza di un’informazione corretta, responsabile e veritiera. Si intitola “Manipolare, denunciare, disinformare. 3 verbi per il giornalismo” la rassegna per le scuole che anche quest’anno l’associazione Ilaria Alpi organizza a Perugia in occasione del Festival internazionale del giornalismo.

  Associazione Ilaria Alpi: la manipolazioni dei media al Festival del giornalismo

  Visita il sito del Festival internazionale del giornalismo

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Mondo virtuale: pericoli e opportunità


REPORT - "Il prodotto sei tu" - Milioni di Gigabytes delle nostre informazioni personali scalpitano per uscire dai corral delle fattorie di server californiane. I nostri nomi e cognomi, indirizzi, numero di cellulare, gusti, preferenze sessuali e d’acquisto, vogliono correre liberi nelle praterie della Rete dove i pubblicitari non vedono l’ora di prenderle al lazo e Facebook ha il compito di trattenerli. Ma ci riesce sempre? E Google, cosa sa di noi e cosa se ne fa delle informazioni che raccoglie?

  Guarda la versione integrale della puntata del 10 Aprile

L'appuntamento ce lo siamo dati un po' in tanti, ieri sera, per vedere l'annunciata e attesissima puntata di Report su Facebook, Internet e le trappole del web. Ma con quest'incursione nel mondo della rete – paradossalmente la stessa rete che l'ha consacrata, consegnandola al successo - Milena Gabanelli sembra essersi giocata un bel po' di credibilità. Almeno, questo è quello che pensano migliaia di fan di Report, che non hanno gradito la puntata dedicata a Internet: troppo superficiale – hanno scritto i telespettatori infuriati - confusa e anche un po' “terroristica”. Pollice verso, insomma.

  Report, Gabanelli scivola sulla rete E anche i fan la bocciano

«Noi non abbiamo fatto una puntata per la rete, che conosce benissimo e sa tutto - ha replicato a l'Unità Milena Gabanelli -noi abbiamo portato in una tv generalista un argomento che di solito viene discusso in rete tra competenti. Abbiamo dovuto ovviamente adattare il linguaggio, semplificare, ma penso che il servizio sia stato molto utile per tanti genitori e per tanti frequentatori che molte informazioni non le hanno. Mai detto che bisogna prendere le distanze dai social network, che non sono giochini, questo no – ha chiosato – io più volte ho detto che la democrazia e la libertà in rete sono valori assoluti. Ma la puntata, andata in onda su una tv , era rivolta a tutti, e non solo agli addetti ai lavori».

   Report demolito dal web: allarmisti Milena Gabanelli replica all'Unità (testo+audio)

Infuria la polemica sul Web per la puntata di "Report", ma la tv generalista è come i giornali... si rivolge a un pubblico che non conosce Internet
Leggi tutto: Inutile prendersela con la Gabanelli

Il Pontificio Consiglio della Cultura e quello delle Comunicazioni sociali hanno organizzato un incontro il 2 maggio per favorire un dialogo tra blogger, cioè tutti coloro che sono autori di uno spazio autogestito sul web, e rappresentati della Chiesa. Obiettivo: condividere le esperienze maturate su Internet e capire meglio le esigenze della comunità virtuale che si raccoglie intorno alla Chiesa.

  Blogger a raccolta in Vaticano

Dio è presente nei blog? In realtà negli ultimi 10 anni non sono mancate idee stimolanti o, comunque, curiose. Una di queste è la «teoblogia» (theoblogy), frutto del blogging theologically, di un «bloggare teologico».

  God on Blog. C’è Dio nella blogosfera?

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'Abbiamo voluto identificare una categoria nella cultura contemporanea che merita un’attenzione particolare'. Così Richard Rouse, ideatore dell'incontro per i Bloggers in Vaticano del prossimo 2 maggio, spiega la genesi di questa iniziativa dei dicasteri vaticani della cultura e delle comunicazioni sociali. 'Vogliamo andare incontro ai bloggers – cattolici e non - per stabilire un dialogo. Il primo obiettivo è riuscire a parlare lo stesso linguaggio. Non vogliamo che si crei un ghetto riservato ai bloggers cattolici, ma anzi che i cattolici siano presenti nei dibattiti pubblici in rete'. In meno di 24 ore dall’annuncio abbiamo già ricevuto più di 300 richieste'. 'Il blog è un diario in rete che può dare una lettura anche profonda della realtà - spiega il gesuita p. Antonio Spadaro. 'E'una sorta di testimonianza personale sulla propria vita e i propri valori. Spiritualità e teologia sono molto presenti in questo ambito'.

  RADIO VATICANA: 150 bloggers in Vaticano (audio mp3)

Intervenendo questo giovedì a Roma al Primo Forum Multimediale su giovani e comunicazione nell'era digitale, monsignor Paul Tighe, Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha sottolineato quando sia importante che la comunicazione umana “non si fermi alla 'connessione'”, portando invece alla “vera amicizia”.

  ZENIT: La comunicazione non sia solo “connessione”, ma porti alla vera amicizia

Sentimenti e ascolto sono le chiavi da offrire ai giovani d'oggi spesso confusi, ha affermato monsignor Domenico Sigalini, Vescovo di Palestrina, intervenendo questo giovedì a Roma al Primo Forum Multimediale su giovani e comunicazione nell'era digitale.

  ZENIT: Sentimenti e ascolto, risposte ai bisogni dei giovani



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VERSO IL REFERENDUM: nucleare e acqua


Con il voto referendario del 12 e 13 giugno c’è da scegliere per il futuro. Oltre a chiedere di due “sì” contro la privatizzazione dell’acqua, padre Alex Zanotelli spiega qui le ragioni del “sì” contro il nucleare civile.

  Alex Zanotelli: Un “sì” per il sole

In vista del referendum che si celebrerà i prossimi 12 e 13 giugno, Adista propone ai lettori uno spazio di approfondimento sui quattro quesiti in oggetto (due sulla privatizzazione dei servizi idrici, uno sul nucleare e uno sul legittimo impedimento), insieme ad alcuni protagonisti in prima linea nelle battaglie referendarie. In questa puntata di “Verso il referendum”, Adista ha intervistato Paolo Carsetti, rappresentante del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

  Giampaolo Petrucci: "Per l'acqua, una battaglia di civiltà"





LOTTA ALLE MAFIE


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Convegno “Martiri per la giustizia, martiri per il Sud: Livatino, Puglisi, Diana, uccisi non per errore” - Napoli 11/12 Aprile


Si svolge oggi e domani a Napoli la VII Giornata di studio sulla Storia del Cristianesimo, promossa dalla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale-Sez. San Luigi e dall’Istituto di Storia del Cristianesimo “Cataldo Naro”, sul tema “Martiri per la giustizia, martiri per il Sud: Livatino, Puglisi, Diana, uccisi non per errore”. Il convegno si apre con la commemorazione di mons. Cataldo Naro (1951-2006), studente della Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, storico della Chiesa, arcivescovo di Monreale; intervengono il vescovo di Aversa, mons. Angelo Spinillo, il padre gesuita Vincenzo Corradino e studenti della Facoltà Teologica medesima. Nella seconda giornata dei lavori, le relazioni del mattino saranno incentrate sulle testimonianze lasciate da don Pino Puglisi, don Giuseppe Diana e dal giudice Rosario Livatino, evocate rispettivamente da Giuseppe Bellia, docente di Teologia, Sergio Tanzarella, docente di Storia della Chiesa e Raffaele Cantone, magistrato, con un’introduzione su “martirio, martiri e teologia” di Massimo Naro, teologo, fratello del compianto arcivescovo, ricordato in altra sessione del convegno. Nel pomeriggio si aprirà una tavola rotonda sul martirio nel XX secolo, animata da professori della Facoltà Teologica dell’Italia meridionale e coordinata da Antonella Palermo, giornalista della Radio Vaticana. Seguirà la parte conclusiva dell’incontro di studio dal titolo “Non eroi, ma martiri: la Chiesa sulla frontiera”, che proporrà un dialogo tra il padre gesuita Roberto Del Riccio e mons. Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta. (Fonte: Radio Vaticana)

  Locandina e programma dettagliato

«Chiamare martiri quanti nel nostro tempo testimoniano la loro fedeltà a Cristo fino all’effusione del sangue a motivo della giustizia o dell’amore al prossimo o della difesa dei decisivi valori umani significa indicare "moderni" modelli di santità». Così si esprimeva monsignor Cataldo Naro, che fu vescovo di Monreale e promotore nel 2005, un anno prima di morire, del progetto «Santità e legalità» per un impegno cristiano di resistenza alla mafia. Un’affermazione forte, che è stata ripresa, circostanziata e dettagliata, nel documento Cei Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno del 21 febbraio 2010, in cui si sottolinea che negli ultimi anni «luminose testimonianze... ribellandosi alla prepotenza della malavita organizzata hanno vissuto la loro lotta in termini specificamente cristiani».

  I «santi» dell’antimafia martiri?

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Pugno di ferro del Prefetto di Vibo Valenzia per escludere i boss dell'ndrangheta dalla processione di Sant'Onofrio, in Calabria. Carabinieri pronti a portare la statua della Madonna.

  Giusto Truglia: Affruntata, niente statue per i clan

Le immagini della processione (dell'anno scorso) di Sant'Onofrio, dove la chiesa ha detto no ai boss della 'ndrangheta.

  Giusto Truglia: La mafia "affruntata" a testa alta (video)


“Non esiste regione che può considerarsi immune dalla mafia”. Non usa giri di parole Don Luigi Ciotti, fondatore del gruppo Abele e dell’associazione Libera, intervenuto a Trento martedì 5 aprile in occasione della nascita del comitato Libera per il Trentino Alto Adige Südtirol.

  Piergiorgio Cattani: Don Ciotti: oltre la mafia, l’emergenza è la corruzione



FEDE E
SPIRITUALITA'



"CELEBRARE DIO CON LA VITA" HOREB n. 57 – 2010

TRACCE DI SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI

   Editoriale (Pdf)

   Sommario (Pdf)


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"La Passione e la Resurrezione del Signore: Mt. 26-28"/3 di Fr. Egidio Palumbo (VIDEO)


I MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA 2011
"DAL TESORO DELLO SCRIBA  Lettura del Vangelo di Matteo"
promossi dalla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)

9° Incontro del 30 marzo 2011


"La Passione e la Resurrezione del Signore: Mt. 26-28" di Fr. Egidio Palumbo

   Video

GUARDA:
   Il primo incontro: "Il Discorso sul Monte Mt 5-7" relazione di P.Gregorio Battaglia
 
   Il secondo incontro: "Il Discorso Missionario: Mt. 10" relazione di P. Aurelio Antista 

  Il terzo incontro: "Il Discorso sul Monte Mt 5-7" relazione di P.Gregorio Battaglia



 
Il quarto incontro: "Il Discorso Missionario: Mt. 10" relazione di P. Aurelio Antista 


 
Il quinto incontro: "Il Discorso sulla vita della Chiesa: Mt. 18" relazione di P. Alberto Neglia 
 
Il sesto incontro: "Il Discorso sulla Venuta del Signore: Mt. 24-25" relazione di Fr. Egidio Palumbo 


Il settimo incontro: "La Passione e la Resurrezione del Signore: Mt. 26-28" relazione di Fr. Egidio Palumbo 

L'ottavo incontro: "La Passione e la Resurrezione del Signore: Mt. 26-28"/2 relazione di Fr. Egidio Palumbo 

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"Le Frontiere dello Spirito" puntata del 10 aprile 2011

Domenica 10 aprile 2011 "Le Frontiere dello Spirito", la rubrica religiosa scritta e condotta da Maria Cecilia Sangiorgi e monsignor Gianfranco Ravasi.

Nella prima parte, monsignor Ravasi ha approfondito le letture tratte dal libro di Ezechiele (37,12-14)
A seguire - come sempre - la poesia di padre Turoldo "Nella Tua luce vediamo la luce", letta dall'attrice Paola Morales.

Nella seconda parte del programma "Volti e storie", curata da Maria Cecilia Sangiorgi, continua il ciclo quaresimale con la serie di puntate dedicata ai martiri dei nostri tempi.
La redazione di Frontiere, ha tracciato un ritratto di Chiara Badano con le testimonianze di chi l'ha conosciuta.
Chiara Badano era una ragazza solare, piena di vita, amava la musica, gli amici, lo sport, aveva sogni, aspettative per il futuro... questa giovane, detta Chiara Luce, morta a 18 anni, appartenente al Movimento dei Focolari, accetta il dolore della malattia, rifiutando alla fine anche la morfina che le toglierebbe lucidità, e la sua cameretta, in ospedale prima e a casa poi, diventa una piccola chiesa, luogo di incontro e di apostolato. Le sue ultime parole sono: "Mamma sii felice, perché io lo sono. Ciao!"
Muore all'alba del 7 ottobre 1990 ed è stata beatificata il 25 settembre scorso, presso il Santuario del Divino Amore in Roma.

   la puntata integrale del 10 aprile (video)

   Il sito per saperne di più di Chiara Luce Badano.

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 RAI RADIOTRE - "UOMINI E PROFETI":

Davide il pastore, Davide il poeta, Davide l’unto del Signore, Davide il generoso, Davide l’astuto, in questi capitoli del II Libro di Samuele verrà consacrato re altre due volte, e  sancirà definitivamente l’unione dei due regni, quello di Israele al nord e quello di Giuda al Sud, riuscendo a unificare tutte le tribù e conquistandosi con forza della propria innocenza e capacità di convincimento anche i sudditi del defunto Saul. Ma fa un’altra cosa fondamentale Davide per la storia e il destino di Israele, sceglie come capitale la città di Gerusalemme, che sarà chiamata “la città di Davide”. Al capitolo 7, fondamentale per tutto il libro, Davide però, che ha riportato l’arca a Gerusalemme, vuole costruire una “casa” per il Signore. Ma può Dio essere rinchiuso in un luogo? Non è questo il rischio corso da ogni potere religioso, quello di volersi “impossessare” di Dio e di decidere dove deve stare, e con chi, e che cosa fare? Non è il rischio di tutte le teocrazie, di tutte le chiese, di tutti i templi? Ecco che qui la lotta biblica contro l’idolatria trova una nuova prospettiva con cui misurarsi. Davide, per il momento, saprà esserne all’altezza.
Di tutto questo parleremo con Maria Cristina Bartolomei, filosofa e teologa, che ama sfidare  le provocazioni che il testo biblico sa offrire.


II Libro di Samuele cap. 2-7
Una casa per il Signore
con  Maria Cristina Bartolomei
Domenica 10 aprile 2011



     Ascolta la puntata (audio)


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 RAI RADIOTRE - "FEDI E MONDO":

“Un paese in ostaggio” viene definito l’Iran, in ostaggio di un governo che impedisce con modi subdoli e barbari ogni movimento di critica e di dissenso, che imprigiona le voci più libere, che fa sparire i capi dell’opposizione, che usa il potere per distorcere il linguaggio religioso asservendolo ai propri interessi. La rivolta del 2009, che sembrava promettere un Iran diverso è così precipitata nel buio della dimenticanza, l’Occidente ha sempre nuove emergenze da affrontare, i governi dei nostri paesi riprendono a tessere interessi economici con il governo iraniano. Gli esuli, i profughi, e i tanti che sono ridotti al silenzio ci chiedono di non tacere, e di non lasciarli soli. Ci chiedono di guardare alle nuove forme di religiosità che si stanno diffondendo nel loro paese, meno confessionale, più laica, più libera.
Nella seconda parte della puntata con Fabio Scialpi ripercorriamo alcune opportunità di conoscere meglio le forme del pensiero indiano che sono offerte in questo momento nel nostro paese: Dal 5 al 28 aprile  Mostra di Arte indiana tribale all' Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente Via U. Aldrovandi 16a, Roma e il Convegno Internazionale
Uno sguardo alla storia e all’arte dell’India. Riflessioni sul passato, prospettive per il futuro 18 aprile  (ore 9.30 - 18.00) Facoltà di Filosofia, Scienze Umanistiche, Studi Orientali Sala Odeion - P.le Aldo Moro, 5 , Roma e il 19 aprile all' Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente
via Ulisse Aldrovandi 16/a ,Roma


Dall’Iran
con Sharzad Hushmand, Mostafa Khosravi, Asade
Pensare l’India
con Fabio Scialpi
Sabato 9 aprile 2011



     Ascolta la puntata (audio)

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LA TRISTEZZA

       RAI RADIOUNO -  "Ascolta si fa sera" del 21.03.2011  - Enzo Bianchi:

    ... fa inaridire il cuore... conduce al sentimento del non-senso della vita...    (AUDIO)

                         NOTA: in caso di non funzionamento cliccare faq e seguire le istruzioni


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La Bibbia in un frammento


"Cristo Gesù svuotò sé stesso assumendo la condizione di schiavo...Umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte in croce." (Filippesi 2,7-8)

... Nella kénosis-“svuotamento” si ha, infatti, il vessillo e la sintesi della storia di Gesù di Nazaret, divenuto uomo tra gli uomini, povero, umile, condannato a una pena capitale infamante, riservata solo agli schiavi e ai ribelli antiromani. Eppure, quello “svuotamento” liberamente scelto da Cristo non ne annienta la divinità...

  Gianfranco Ravasi: La kénosis di Cristo

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Youcat


  Youcat, la fede formato giovani


Tutta la dottrina della Chiesa in 527 domande risposte. Linguaggio diretto e moderno. Problemi nella traduzione italiana sugli anticoncezionali e sull'eutanasia.

  Alberto Bobbio: Giovani: un nuovo catechismo

Non è stato ritirato dal commercio Youcat, il catechismo per i giovani a domande e risposte che sintetizza il Catechismo della Chiesa Cattolica. In una delle domande, la 420 che riguarda il tema della paternità responsabile, c'è un errore di traduzione che può indurre in un equivoco se non si legge la risposta che invece è chiara e fedele alla dottrina cattolica. 

  AVVENIRE: Ecco il catechismo dei giovani «Errori, ma non di dottrina»

Annunciato con squilli di tromba in tutto il mondo cattolico,  Youcat (furbo acronimo di Youth catechism), il mini-catechismo che Benedetto XVI vuole dedicare ai giovani, dopo essere apparso per pochi giorni in libreria è stato ritirato in fretta e furia. Motivo?

  Mirella Camera: Oops!

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Credenti d'Italia - dossier di Jesus sull'Azione Cattolica

Alla vigilia della XIV Assemblea nazionale, qual è lo stato di salute dell'aggregazione laicale cattolica più importante del nostro Paese? Per tentare una risposta, Jesus ha voluto fare un viaggio nei luoghi dove batte il cuore dell'Ac, tra le persone che ogni giorno, con il loro impegno, cercano di costruire una Chiesa più fraterna e accogliente e una società più giusta e responsabile.

   il dossier di Jesus: Credenti d'Italia

  Visita il sito dell'Azione Cattolica Italiana

  Guarda il Programma di massima della XIV Assemblea nazionale 6/8 maggio

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“Conoscere e credere” - Quarta catechesi quaresimale del card. Dionigi Tettamanzi


Prosegue la tradizionale catechesi quaresimale con cui il cardinale Dionigi Tettamanzi accompagna il cammino di preparazione alla Pasqua di tutti i fedeli ambrosiani.
“Conoscere e credere” Questo il tema sul quale il cardinale Tettamanzi ha dialogato con Ilaria D’Amico, giornalista di Sky e de La 7, nel quarto appuntamento dei martedì di Quaresima.
Rivediamo le immagini del colloquio

  Video

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RICORDA I COMANDAMENTI - LE DIECI PAROLE COME CAMMINO PERSONALE
 

Il quarto Comandamento spiegato dal monaco Anselm Grün: «Il rispetto verso i genitori va di pari passo con il rispetto verso sé stessi». Un Comandamento in realtà rivolto agli adulti.

  "Onora il padre e la madre" (video)

Quarto Comandamento: "Onora il padre e la madre". Oltre che nel Decalogo di Kieslowski è indagato in molti film: come "Nel nome del padre", dove le generazioni finiscono per accettarsi.

  Enzo Natta:  Padri e figli, finalmente la pace

L'arcivescovo di Milano spiega il V Comandamento: "Non uccidere". In che ottica la Chiesa difende a ogni costo l’inviolabilità della vita umana in ogni sua fase?

  Dionigi Tettamanzi:  Il valore della vita

Il quinto Comandamento visto dal grande schermo. Dal Decalogo di Kieslowski alla testimonianza di Stanley Kubrick contro la follia della guerra. Le pellicole contro la pena di morte.

  Enzo Natta:  "Non uccidere", il grido del cinema


CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni

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"La croce di Cristo risorsa di una nuova politica basata sulla gratuità dell'amore" incontro di mons. Nosiglia con i politici


Sabato 9 aprile, presso Villa Lascaris a Pianezza, dalle 9.30 alle 12 circa, in continuità con analoghe iniziative già realizzate negli anni scorsi, l’Arcivescovo di Torino Mons.Cesare Nosiglia ha invitato tutti coloro che sono impegnati nell'ambito politico e amministrativo, sia nella città di Torino sia nel territorio fuori Torino appartenente alla Diocesi, a una mattinata di “sosta spirituale” per riflettere e accogliere il messaggio pasquale nella propria vita e nell’impegno professionale.

  la riflessione dell'Arcivescovo (pdf)

  la locandina dell'incontro

  Vedi le riprese audio-video dell'incontro

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La Chiesa e l'emergenza migrazioni


Una particolare attenzione è stata riservata alla complessa questione dell’emergenza migrazioni, in seguito ai moti popolari che negli ultimi mesi hanno interessato soprattutto i Paesi del Nord Africa con pesanti ripercussioni sulla nostra Isola. I Vescovi si sentono interpellati a pronunciare una parola chiara, convinta e responsabile sul momento presente, ben sapendo quanto le questioni in gioco siano complesse, difficili ed impegnative, con un intreccio fra emergenze concrete, obiettivi politici e interessi economici. Essi si sono soffermati sui problemi legati all’intervento militare in Libia, all’emergenza dei profughi e dei rifugiati, al dovere dell’accoglienza.

  Comunicato finale della Conferenza Episcopale Siciliana 

"A pagare il prezzo più alto sono i poveri, il loro grido straziante e la loro sofferenza giungono al cuore di Dio interpellando tutti" Monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti, teologo tra i più apprezzati, uomo di dialogo e di grande umanità, commenta a caldo quello che è avvenuto, avendo davanti ai suoi occhi le immagini della tragedia di Lampedusa che le televisioni di tutto il mondo mandano in onda a ripetizione. Ancora una volta una tragedia annunciata...

  L'Europa ha paura, ma il dramma riguarda tutti (pdf)

 “I rifugiati sono tra i membri più deboli e vulnerabili della famiglia umana. La loro tutela è un dovere giuridico e morale che incombe a tutti gli Stati”. E’ un passo del comunicato stilato al termine del VII Incontro dell’Episcopato tedesco-africano, svoltosi dal 28 marzo al 2 aprile a Monaco (Repubblica Federale Tedesca), sul tema “L’emigrazione africana verso l’Europa”.

  Vescovi africani e tedeschi: globalizzazione della solidarietà per fermare l'emigrazione

Di fronte al dramma di tanti fratelli e sorelle provenienti dal Nord Africa tutte le Chiese piemontesi si stanno mobilitando. I Vescovi della Conferenza episcopale piemontese stanno lanciando alle comunità parrocchiali, a quelle religiose e a tutti i fedeli delle singole diocesi, degli appelli affinché si rendano disponibili ad accogliere coloro che arriveranno sul territorio subalpino.

  Emergenza Nord Africa: appello della Conferenza Episcopale Piemontese

Al termine della sessione della Cel svoltasi l’11 e il 12 aprile a Villa Cagnola sotto la presidenza del cardinale Tettamanzi, i presuli delle dieci diocesi della regione (Milano, Bergamo, Brescia, Como, Crema, Cremona, Lodi, Mantova, Pavia e Vigevano) hanno diffuso un comunicato, di cui riportiamo una sintesi e che alleghiamo nella versione integrale

  I Vescovi lombardi sull’immigrazione oggi

Il problema migratorio è «in crescita» ma «deve essere l'occasione per avere una sola voce in Italia verso l'Europa, perché l'Europa dimostri di essere quello che dice di voler essere, cioè una realtà con un cuore unico che affronta i problemi in sinergia e responsabilità». Lo ha detto il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, a margine di un convegno sull'ex arcivescovo di Genova, Giuseppe Siri.
... Ma a riconoscere che sul fronte dell'emergenza immigrazione l'Europa avrebbe potuto fare di più, anzi ha «profondamente deluso», perché "ha perso il suo senso di solidarietà" è stato anche il cardinal Bertone.

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Don Milani fa ancora scuola

Gli allievi della scuola di Barbiana lanciano un appello -da sottoscrivere- al Presidente della Repubblica

Signor Presidente, lei non può certo conoscere i nostri nomi: siamo dei cittadini fra tanti di quell'unità nazionale che lei rappresenta. Ma, signor Presidente, siamo anche dei "ragazzi di Barbiana". Benchè nonni ci portiamo dietro il privilegio e la responsabilità di essere cresciuti in quella singolare scuola, creata da don Lorenzo Milani, che si poneva lo scopo di fare di noi dei "cittadini sovrani". Alcuni di noi hanno anche avuto l'ulteriore privilegio di partecipare alla scrittura di quella Lettera a una professoressa che da 44 anni mette in discussione la scuola italiana e scuote tante coscienze non soltanto fra gli addetti ai lavori.
Il degrado morale e politico che sta investendo l'Italia ci riporta indietro nel tempo...

  la lettera aperta al Presidente della Repubblica on. Giorgio Napolitano

In occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia la Fondazione don Lorenzo Milani, il Comune di Vicchio e l' Istituzione culturale don Lorenzo Milani ripropongono i valori costituzionali attraverso il ...
Nella scuola di Barbiana la Costituzione era molto studiata, era considerata la bussola per non smarrirsi, la guida del futuro cammino dei ragazzi nella società....

  Barbiana 16 Aprile 2011 Inaugurazione del 'SENTIERO DELLA COSTITUZIONE'


Don Milani garante della Costituzione. Per chi conosce il Priore, non è affatto una novità: «Tutti i cittadini sono uguali senza distinzione di lingua», citava la Lettera a una professoressa; «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli», stava scritto nella Lettera ai cappellani militari che costerà all’autore un processo per apologia di reato.
È tuttavia alquanto curioso che due suoi discepoli, due fratelli di sangue – Michele e Francesco Gesualdi –, in modo praticamente contemporaneo benché da prospettive politiche differenti evochino la figura del prete toscano per difendere la nostra Carta fondamentale, tirando in ballo – in modi diversi – il presidente Napolitano in quanto garante appunto della Costituzione.

  La Magna Charta di don Milani


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... Si può convenire o dissentire dall'appello degli ex ragazzi di Barbiana. Ma non si può non pensare al fatto che questa lettera è il prodotto di una lezione da imparare. La lezione di don Milani sulla lettura critica dei mezzi di informazione... Ecco appunto, pensare con la propria testa, farsi un'idea, provare a capire. Confrontare fonti. Un lavoro faticoso, che in Italia si fa poco.

  Elisa Chiara: Se Barbiana scrive al Quirinale

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Cattolici?


Stavamo quasi per riaverci dallo shock dovuto alle parole del prof. Roberto De Mattei, vicepresidente del Cnr, che ha definito il terribile cataclisma in Giappone (oltre 20mila morti) “un’esigenza della giustizia divina”,  quando, dal set di Exit, ci arriva, dalla direzione opposta, un “prego Dio perché faccia venire un ictus a Berlusconi” di don Giorgio De Capitani, parroco di Monte di Rovagnate in provincia di Lecco. Il quale, poi, lamentandosi di Exit che avrebbe artatamente tagliuzzato quella che era un’ampia riflessione politica con lo scopo maligno di chiudere in scandalistica bellezza, mette online un video di chiarimento dove, ahimè, trascende ancora di più.

  Mirella Camera: Spirito del tempo


È un gesto di rottura, compiuto in maniera anche piuttosto polemica, con la scelta fatta ormai diversi anni fa dai vertici dell’Agesci (la più importante associazione di scout cattolici in Italia) di non intervenire sulle questioni di carattere politico ed ecclesiale: ne sono protagonisti 63 capi scout della zona Roma Ovest (“Cassiopea”), che in un documento inviato il 22 marzo scorso agli organismi dirigenti dell’associazione, alla Presidenza della Cei, al vicario del papa per la Diocesi di Roma ed ai Vescovi ausiliari della loro città denunciano il degrado raggiunto dalla nostra vita civile ed il colpevole silenzio, anche ecclesiale, che accompagna questa difficile fase del Paese.

  Valerio Gigante: Capi scout romani: sul degrado civile, colpevole silenzio dell?AGESCI e della Chiesa

Il direttore del settimanale diocesano di Fano-Pesaro-Urbino, Raffaele Mazzoli, si chiede se e come i cattolici oggi in Italia possano contribuire a ridare un’anima alla politica...

  Angelo Bertani:  La fede può riabilitare la politica?



POLITICA


Il premier contesta i giudici, di Milano, i giovani chiedono un futuro dignitoso, gli industriali denunciano: "la politica ci ha lasciati soli". Il Parlamento, intanto, fa gli straordinari per approvare il processo breve.
Tra gli ospiti di Giovanni Floris il ministro del lavoro Maurizio Sacconi, il leader dell'UdC Pierferdinando Casini, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il direttore generale della Luiss Pier Luigi Celli, la giornalista e conduttrice tv Lucia Annunziata, il direttore del Giornale Alessandro Sallusti

In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza.

  BALLARO': Popolo, populismi e priorità del Paese (video)

“Mi chiedo se davvero abbia un senso continuare a far parte dell'Unione Europea” ha affermato il ministro dell’Interno Maroni. L’emergenza riguarda solo poche migliaia di persone ma solleva questioni politiche, economiche, culturali e umanitarie. In una situazione di guerra e rivolta, si può distinguere fra clandestini e rifugiati? La gestione degli immigrati sbarcati sulle nostre coste è un problema europeo o solo italiano? E l’Europa è davvero colpevole di aver abbandonato l’Italia? Oppure l’attacco del Governo all’UE è solo un modo per mascherare l’incapacità di gestire questa emergenza? Ospiti di Michele Santoro: il leader di Sinistra Ecologia e Libertà Nichi Vendola, il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, la leader dei Radicali italiani Emma Bonino e il vicedirettore del Giornale Nicola Porro

  ANNOZERO: Perfida Europa (puntata intera)


Il presidente del Consiglio che riunisce i capigruppo di maggioranza e fissa il calendario dei prossimi impegni di governo aggiungendo – al processo breve appena messo in cassaforte – la legge sulle intercettazioni e la riforma della magistratura, è in fondo l’immagine di quella che è ormai diventata la politica italiana: una questione personale. E l’immagine è tanto più sconfortante per il Paese se si considera che più nessuno si stupisce di questa privatizzazione della vita pubblica. Ormai siamo tutti abituati, assuefatti, rassegnati. Che cos’è infatti diventata la politica italiana se non una battaglia pro o contro una sola persona, Silvio Berlusconi?

  Michele Brambilla: La politica una questione personale


Il fronte militare libico, gli sbarchi di profughi in Italia, la stabilità finanziaria dei bilanci pubblici, la disoccupazione a livelli record, la sicurezza delle centrali nucleari: sono solo alcuni dei temi bollenti in discussione a livello europeo, sia nelle sedi istituzionali di Bruxelles e Strasburgo sia nelle 27 capitali degli Stati Ue. Le riunioni della scorsa settimana e quelle dei prossimi giorni dovranno dimostrare soprattutto se i governi di Parigi e Berlino, di Roma e Lisbona, di Stoccolma, La Valletta o Vilnius, credono veramente all’integrazione comunitaria nel quadro della collaborazione e della solidarietà, evitando egoismi nazionali, chiusure antistoriche, inconcludenti minacce di divisione.

  Gianni Borsa: Risposte urgenti e condivise

Migranti, la tensione tra l'Italia e altri governi del Vecchio Continente

  Marco Olivetti: Come stare nell'Europa della sussidiarietà

“Non basta più indignarsi. Anzi indignazione è una parola di cui s’è fatto abuso, che dovremmo cancellare dal vocabolario. Dobbiamo provare disgusto. Penso che il “processo breve” sia un aspetto di quella che viene chiamata riforma ma che è in realtà un “sequestro” della giustizia”. Non usa mezzi termini don Luigi Ciotti, fondatore del gruppo Abele e presidente di Libera, nel commentare la legge di riforma del sistema giudiziario appena varata dal Parlamento.

  Fancesco Anfossi: Don Ciotti: giustizia sotto sequestro



 BENEDETTO XVI
 

    Angelus  -   10 Aprile 2011
 
    Udienza  -  La Santità 13 Aprile 2011

   


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      Messaggio per la Quaresima



OPINIONI E COMMENTI


Se si confrontano tra loro la prima e la seconda parte di Joseph Ratzinger – Benedetto XVI Gesù di Nazaret, si trovano tra esse, come era da attendersi, molte linee di continuità, la più evidente delle quali si palesa fin dalla copertina: si tratta del mantenimento della doppia qualifica dell’autore. Nella parte pubblicata nel 2007, ciò poteva giustificarsi anche in base al fatto che ampie sezioni del libro erano state dichiaratamente stese prima della elezione del card. Ratzinger al soglio pontificio. L’argomento non vale, ovviamente, per la seconda parte; tuttavia la strada era segnata e non era opportuno abbandonarla.

 Piero Stefani:  Il Gesù di Ratzinger: messaggio e figura








 
   Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità  

         

 


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n.45 del 3 dicembre 2010

n.48 del 24 dicembre 2010

 

 

   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm