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N. B. La Lectio e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale
"QUELLI DELLA VIA"
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
|
Pagina speciale di TEMPO PERSO in continuo aggiornamento
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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA")
"Non ce ne andiamo, perché riteniamo essenziale la nostra
presenza di testimoni oculari dei crimini contro l'inerme popolazione civile ora
per ora, minuto per minuto".
Così ripetevi durante Piombo fuso, unico italiano rimasto lì, tra la
tua gente, tra i volti straziati dei bambini ridotti a target di guerra. Così mi
hai ripetuto pochi mesi fa prima di abbracciarmi: io obbedivo all'ultimatum dei
militari al valico di Heretz che mi ordinavano di uscire dalla Striscia, ma tu
restavi. Questa era la tua vita: rimanere.
Vittorio Arrigoni, 'Vik Utopia' nella sua Gaza
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Filmato pubblicato su YouTube, in cui Vittorio Arrigoni appare bendato e con evidenti segni di
violenza. Una musica copre il sonoro del video, mentre in sovrimpressione appare
una scritta in inglese che recita: "Il popolo di Gaza si dispiace per quello che
questi bigotti hanno fatto a Vittorio. Siamo sicuri che sarà presto libero e
salvo".
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
L’8 aprile
ricorre la Giornata Internazionale della nazione Rom, “Romano
Dives”: una data scelta per ricordare il primo congresso internazionale del
popolo Rom, tenutosi a Londra l’8 aprile del 1971, che vide nascere la Romani
Union, la prima organizzazione internazionale Rom riconosciuta dall’ONU nel
1979.
Rom e Sinti, tra povertà e pregiudizi
Un numero certo sui
rom, sinti e caminanti presenti in Italia non c’è. Lo dice chiaramente l’ultimo
“Rapporto conclusivo dell'indagine sulla condizione di rom, sinti e caminanti in
Italia”, stilato dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione
dei diritti umani del Senato della Repubblica e approvato il 9 febbraio 2011.
Giornata mondiale. In Italia 170 mila rom, metà ha la
cittadinanza
Garantire che tutti i
bambini rom completino almeno la scuola primaria, ridurre il divario
occupazionale tra i rom e gli altri cittadini, ridurre la mortalità infantile,
eliminare le disparità di accesso all'alloggio e a servizi pubblici: sono
quattro obiettivi primari contenuti nel "quadro europeo per le strategie
nazionali di integrazione" delle popolazioni di origine rom che la Commissione
Ue ha lanciato il 5 aprile e che passa ora per competenza agli Stati membri
dell'Unione europea. Entro il 2011 i ventisette Paesi Ue devono infatti
presentare strategie nazionali rivolte a questi obiettivi.
Il
quadro europeo per le strategie nazionali di integrazione
La Giornata
internazionale dei rom, che cade domani, 8 aprile, precede di poche settimane,
quest’anno un evento straordinario annunciato dal Pontificio Consiglio per i
Migranti e gli Itineranti: l’invito a casa sua che il Papa ha fatto al mondo dei
rom, sinti e caminanti italiani per la vigilia della Pentecoste, l’11 giugno. Un
segno dello Spirito, che chiede una maturità della Chiesa di oggi nell’approccio
al popolo rom, che passa attraverso l’attenzione alla diversità e all’alterità,
alla stranierità non come estraneità, ma come “sé da riconoscere nell’altro” (P.
Ricoeur).
Per una cultura del
riconoscimento dei popoli rom
Ma cosa possiamo fare
noi per capire questa comunità che sembra tanto diversa da noi? Come siamo
influenzati dalle generalizzazioni mediatiche e dalla realtà che ci mandano i
media? Queste le domande a cui ha cercato di dare risposta la terza giornata del
forum "Il mondo in casa"
Media e immigrazione: la
comunità Rom vista con gli occhi della
realtà
“Non siamo zingari, non
siamo nomadi, siamo nomadi, siamo rom. Cioè uomini”. E' il messaggio del
seminario “NewsRom, informare senza pregiudizi”: organizzato ieri a Roma
dall'Associazione Giornalisti Scuola di Perugia” in collaborazione con
l’Ufficio nazionale
Antidiscriminazioni razziali (Unar) del Ministero per le Pari
Opportunità.
"newsROM. Informare senza
pregiudizi"
Un confronto e una
riflessione degli operatori dell'informazione su come i media raccontano quel
"mondo di mondi" di cui è fatta la realtà di Rom, sinti e camminanti. Obiettivo
sfatare tanti luoghi comuni, combattere i pregiudizi e aprire squarci di
conoscenza attraverso anche alcune testimonianze diverse
"News
ROM _ Informare senza pregiudizi". Storie, filmati, dati, cibi e sapori,
racconti dei protagonisti e tutte le cifre dell'economia
Rom
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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA")Una bella risposta della federazione italiana pallacanestro per isolare i razzisti dopo l'episodio che ha toccato Aiola Wabara
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Mi spalmo idealmente il lucido da scarpe sui polpastrelli per aderire a
un’iniziativa del mondo del basket: tutti in campo domenica con la faccia
dipinta di nero, alla faccia (appunto) dei razzisti che in un palasport lombardo
la settimana scorsa hanno insultato una giocatrice italiana di colore, Abiola
Wabara nata a Parma da genitori nigeriani.
Indagine del Naga“I
cittadini stranieri irregolari che necessitano di assistenza soffrono una doppia
malattia: quella organica e quella derivante dal mancato accesso alle
cure”.
Il sogno di un'Italia multietnica, mosaico di una miriade di storie e di
culture, appare meno lontano se lo si guarda dai banchi di scuola. Di
questi tempi, poi, in cui la parola straniero sempre di più si trova associata a
"clandestino" e la paura dell'"invasione" ci spinge a chiuderci dentro fortezze
illusorie, uno degli antidoti più efficaci contro le barriere mentali (e
fisiche), per imparare a costruire un nuovo modello di convivenza serena e
consapevole, è partire dai più piccoli, dai banchi di scuola, appunto.
Libertà religiosa
La Masihi Foundation del Pakistan (la Fondazione dei cristiani) ha proclamato il
20 aprile come giorno dedicato ad Asia Bibi. Lo slogan della giornata é “amore
per Asia Bibi, una giornata di preghiera e digiuno per Asia Bibi”. La fondazione
dei cristiani pakistani ha chiesto che ogni cristiano nel mondo accenda una
candela il mercoledì 20 aprile 2011, e rivolga una preghiera speciale per la
cristiana in prigione condannata a morte per blasfemia.
Asia Bibi, la donna condannata a morte per blasfemia e rinchiusa nel carcere di
Sheikupura (in Punjab), ringrazia la Fondazione Masihi e tutti coloro che
pregheranno per lei nella “Speciale Giornata di Preghiera” del 20 aprile, in cui
tutte le comunità cristiane del mondo sono invitate a ricordare Asia Bibi e le
vittime innocenti della legge sulla blasfemia.
PACE
Il fondatore e
animatore del Servizio missionario giovani scrive una lettera aperta ai "grandi"
della terra che Famiglia Cristiana pubblica nel numero 16 del 17 aprile. Ecco
come nasce
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CARCERI
Il rapporto annuale di Ristretti Orizzonti:
67mila detenuti, 22mila in più della capienza. Negli ultimi due giorni suicide
due guardie penitenziarie
Le conseguenze dell'incidente di Fukushima potrebbero essere molto
più gravi di quelle previste. I ricercatori dell'università delle
Hawaii prevedono che i detriti radioattivi arriveranno sulle coste delle isole
statunitensi entro un anno. E' solo una questione di tempo. Poi automobili,
case, barche e perfino cadaveri raggiungeranno anche la terraferma degli Stati
Uniti. Questo in tre anni.
Nelle elezioni per la carica di governatore vince
il vecchio candidato dei liberal democratici
Dopo i medici e altre categorie, scendono in
piazza gli studenti: cinquanta arresti
L'esercito e i Fratelli Musulmani, compari di un
gioco che sembra puntare all'avvento di un "mubarakismo" senza Mubarak. Stefano
Squarcina spiega perché
Si è mossa in nome della democrazia ma nella
crisi ivoriana la Francia è intervenuta per proteggere i suoi tanti
interessi
Con l’arresto del presidente Gbagbo e del suo entourage si apre
una nuova fase di ricostruzione per il Paese. Il compito è affidato ad Alassane
Ouattara che può già contare sul sostegno economico di Europa e Francia. Ma la
vera prova per lui, riguarderà la capacità di riconciliare una popolazione allo
stremo, oggi più che mai divisa.
Almeno 33 morti nel campo dei dissidenti iraniani
in Iraq
Washington chiede all'alleato maggiore impegno
nella guerra ai talebani nelle Aree tribali
Firmato a Kabul il primo accordo economico tra
Italia e Afghanistan
Un anno fa la detenzione dei tre operatori di Emergency in Afghanistan. Un
incubo durato otto giorni. Un video-diario con i racconti dei protagonisti, le
dichiarazioni dell’Ong e degli esponenti del governo italiano.
Assalto all'ambasciata saudita a Teheran. Alta
tensione tra Iran e Arabia Saudita
Mentre la repressione di Damasco continua,
circolano voci senza controllo fuori e dentro il Paese
I
NOSTRI TEMPI /
Interventi ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Editoriale del n. 17 di Famiglia Cristiana
Le incomprensioni con l'Unione europea sul “caso
Lampedusa”.
La scorsa settimana si è chiusa con un
giudizio: se l’Europa si comporta così, «meglio dividerci» (Berlusconi). Quella
successiva si è aperta con il confronto fra i ministri degli Interni dei 27
Paesi dell’Unione europea impegnati sul “caso Lampedusa”, sui quali incombe un
altro giudizio emerso nel frattempo: un permesso di “soggiorno temporaneo” in
uno dei Paesi non vale per consentire il libero passaggio delle frontiere
previsto dal Trattato di Schengen per i cittadini europei (Cecilia Maelstrom,
commissaria Ue per l’Immigrazione).
Questi due giudizi contrapposti definiscono
come meglio non si potrebbe una situazione angosciosa non solo per il nostro
Paese.
Italia a fondo se abbandona
l'Europa
"Primopiano" di Famiglia Cristiana.
La politica dei muri per sbarrare il passo allo
straniero, alla lunga, non rende. Civiltà e imperi nel Mediterraneo nell’età
di Filippo II è il grande affresco dello storico francese Braudel dedicato al
“Mare Nostrum”. Quelle pagine ci dicono, ancora oggi, cos’è stato questo “grande
lago” della storia per secoli: lo spazio della coabitazione di civiltà e
religioni, il crocevia di popoli provenienti da diversi continenti.
Ma in questi giorni il Mediterraneo torna a
essere “Mare Monstrum”: inghiotte imigranti partiti dal Maghreb e diretti in
Europa. È un Leviatano che continua a divorare i nostri fratelli: uomini, donne
e bambini. Un’ecatombe che è la vergogna dell’Europa. E che sembra non avere
fine. Così come non si fermano gli sbarchi a Lampedusa, nonostante il Governo
abbia provato a “ripulirla”.
Mediterraneo o Mare
Monstrum?
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... Ora Lampedusa è divenuta la nostra Ellis Island, l’isola newyorkese di fronte a
Manhattan, proprio accanto alla statua della libertà: quella lingua di terra che
ha accolto, nel secolo scorso, milioni di migranti che cercavano fortuna negli
Stati Uniti d’America. E tra quei “brutti, sporchi e cattivi”, che aspettavano
lì in quarantena, c’erano tanti italiani, i nostri nonni e bisnonni. Ora dopo
quasi un secolo, l’isola di Lampedusa è l’approdo per l’Italia, la porta
d’ingresso di migliaia di africani verso il nostro Paese e l’Europa: siamo
divenuti il loro sogno americano. Del resto, e nonostante tutto, siamo tra le
otto potenze economiche mondiali, se non li accogliamo noi, chi altri?...
Sentendo nei giorni scorsi la notizia terribile del naufragio di un’imbarcazione
di migranti partita dalla Libia, con oltre duecento morti nelle acque
del nostro Mediterraneo,
non ho potuto che provare sconcerto e cordoglio. Mi ha colpito molto
sapere che tra di loro c’era anche una donna somala incinta di otto
mesi che si è salvata miracolosamente. Donne, uomini, ragazzi come
questi, che hanno perso la vita mentre ne cercavano una migliore, li avevo conosciuti, poco più di un anno fa, proprio in
Libia.
Raidue, ore 20 e
15 di mercoledì sera. Sull’Isola dei famosi Emanuele Filiberto di Savoia
costruisce una capanna per accogliere i suoi compagni naufraghi: eccoli che
arrivano, belli e abbronzati, su una barchetta che approda dolcemente sulla
spiaggia dorata. Raidue, pochi minuti dopo: sul tg le immagini traballanti del
naufragio, vero, di una barca di migranti a Pantelleria. Il mare è grosso, il
naviglio stracarico si è schiantato sugli scogli. Bambini strappati alle onde, e
due donne morte a pochi passi dalla riva. Le facce dei naufraghi, quelli veri:
facce nere, facce di uomini lividi di freddo e di paura dopo una mortale
odissea, in fuga dalla guerra o dalla miseria del Corno d’Africa.
Credo che non sia sfuggita a nessuno la triste coincidenza tra due date, con una
cadenza terribile: fu, infatti, il 19 marzo del 2003 che iniziò la guerra contro
l’Iraq. E proprio il 19 marzo del 2011 è incominciata la guerra contro la Libia.
Otto anni di inutili stragi, che non ci hanno insegnato nulla.
Giancarlo Maria Bregantini: Venti di pace
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Il precariato sia sempre una fase estremamente transitoria, il più
possibile breve, per poter diventare lavoro a tempo indeterminato e per dare
anche la possibilità di un futuro, di un progetto di vita": è l'augurio che
rivolge ai giovani e alla società contemporanea il cardinale Angelo Bagnasco,
presidente della Cei, commentando l'organizzazione delle manifestazioni previste
oggi in diverse piazze italiane e straniere (Da Bruxelles a Washington D. C.)
"Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta. Liberiamoci della
precarietà"
Precari, Bagnasco scende in
campo "Dev'essere una condizione temporanea"
Il 9 aprile sarà una grande giornata di
mobilitazione in cui finalmente noi precari, disoccupati, lavoratori autonomi,
studenti, noi giovani senza diritti scenderemo in piazza per manifestare, uniti,
la nostra esistenza, per rivendicare i diritti che oggi ci sono negati, per far
sentire la nostra voce e raccontare chi siamo, perché vogliamo un altro paese,
un paese che investa sulla ricerca e sulle giovani generazioni invece di
relegarle ai margini del sistema produttivo, mortificandone le competenze e
cancellando ogni possibilità di realizzazione personale.
Per fare questo dovremo essere in tanti e
dovremo essere ovunque.
Non una sola grande manifestazione a Roma,
ma centinaia di piazze in tutta Italia da cui gridare la nostra esistenza e il
nostro desiderio non più rinviabile di vivere la vita.
Consulta Le piazze del 9
aprile .
Video
Sono impiegati nei call center, studenti, a
paghe da fame in qualche (magari bellissimo) laboratorio. Sono il 30% della
forza-lavoro giovanile (un record, triste). E hanno un unico comune
denominatore: la precarietà.
Precari in piazza, attacco al
governo "Basta barzellette, ci rubano il futuro"
Sbagliano le migliaia di ragazzi che
manifesteranno oggi in alcune piazze italiane contro il precariato? Certamente
no. Dal lavoro alla previdenza, passando per gli ammortizzatori sociali, la
generazione dei 20-30enni è sicuramente penalizzata.
Una generazione chiede futuro
Il suo. Ma è anche quello di tutti
Video
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Il problema non è nostro. Dopotutto abbiamo già goduto una vita “in santa pace”.
Dal '45 ad oggi sono 66 anni. Il problema, credo, sarà più dei nostri figli o
nipoti.
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Svizzera, la paura dei
frontalieri
La vittoria della
Lega ticinese mette a rischio i lavoratori italiani che lavorano nel Canton
Ticino. E anche i Comuni italiani che per i bilanci contano sulle rimesse
inviate da Roma.
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Martedì 12 aprile in oltre
35 paesi si terrà il primo Global Day of Action contro le spese militari. Ci
sarà una protesta davanti alla Casa Bianca, una a San Francisco, e poi a New
York, Boston, San Juan e Honolulu, una presso gli uffici delle Nazioni Unite a
Ginevra e altrove.
12 aprile:
Giornata di Azione Globale contro le spese
militari
Nel 2009, la spesa militare
globale ha raggiunto la quota record di 1.530 miliardi di dollari americani.
Considerando le innumerevoli crisi – di tipo economico, ambientale, sanitario,
diplomatico - che affliggono il nostro pianeta, è fondamentale attivarci e
organizzarci a livello globale per ridistribuire questo denaro e soddisfare i
reali bisogni dell’umanità. Migliaia di organizzazioni e di individui
condividono questo punto di vista.
A causa della crisi
economica globale, i governi hanno iniziato a considerare l’idea di effettuare
tagli alla spesa militare, ma senza una vera spinta da parte nostra non
intraprenderanno azioni incisive in tal senso. E’ fondamentale mobilitarci a
livello mondiale e dare visibilità alle nostre richieste. La priorità è
sconfiggere la fame, causa di sofferenze e morte per intere popolazioni, non
certo arricchire ulteriormente la macchina
militare-industriale.
12 APRILE:
GIORNATA MONDIALE DI AZIONE CONTRO LA SPESA
MILITARE
Nel
giorno in cui si chiede che tacciano i cannoni è giusto ricordare quanti ne ha
venduti l'Italia
... In
alternativa, con gli oltre 15 miliardi di euro complessivi del progetto per il
JSF si potrebbe: ...
Con i 130 milioni di euro di un singolo cacciabombardiere
JSF si potrebbe: ...
Il NO alla
Guerra parte dal NO alle armi
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Continua la campagna “Stop-F35 Diamo la caccia al caccia”. Come dimostra annualmente
Sbilanciamoci in
Italia gli investimenti militari complessivi godono di buona salute, mentre si
tagliano le spese sociali per scuole e sanità. In particolare lo sviluppo e
l’acquisto dei grandi sistemi d’arma non subisce arresti nelle intenzioni di
spesa dei Governi. Il Parlamento, purtroppo in tutt'altre faccende affaccendato,
non discute nemmeno delle costosissime scelte di acquisto militare del Governo.
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Informazione e media
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Un focus sulla rivoluzione mediatica in
Tunisia ed Egitto; la presenza di Mark Stephens, il legale britannico di Julian
Assange, ma anche di Oleg Kashin, l’inviato del quotidiano russo Kommersant
aggredito e ridotto in fin di vita a novembre, e di Mark Fiore, il vignettista
Pulitzer 2010. E ancora le lezioni magistrali di Carlo De Benedetti, presidente
del Gruppo L’Espresso, di Giulio Anselmi, presidente dell’Ansa e di Peter
Horrocks, direttore Bbc Global News. Un premio al giornalismo digitale. E
perfino un hacker’s corner per imparare a navigare anonimi.
Sono solo alcuni degli appuntamenti della
quinta edizione del Festival internazionale del giornalismo, in programma a
Perugia da domani 13 a domenica 17 aprile. Con un’anteprima d’eccezione: la
partecipazione di Roberto Saviano, protagonista stasera al teatro Pavone di un
intervento sulla ’macchina del fango'.
Al via a Perugia il Festival di
Giornalismo edizione 2011
Che cos'è la macchina del fango? È
delegittimazione, attacco personale, screditamento attraverso il gossip, gogna
pubblica di fatti privati come un calzino color turchese o una vecchia foto di
vacanze su una spiaggia nudista. È un sistema semplice e antico che funziona
talmente bene da diventare regola: chi si pone contro il governo o certi poteri,
finirà infangato.
Critichi? Ti opponi? Sarai delegittimato.
Si attiva una macchina fatta di dossier, di giornalisti conniventi, di politici
faccendieri che cercano attraverso media e ricatti di delegittimare gli
avversari. Spesso si giustificano con la scusa dell'inchiesta. Ma esiste una
differenza fondamentale tra diffamazione e inchiesta. L'inchiesta raccoglie una
molteplicità di elementi per mostrarli al lettore. La diffamazione prende un
singolo elemento privato e lo rende pubblico.
la sintesi
dell'intervento di Roberto Saviano: Così si combatte il
fango
Incontri e reportage per sensibilizzare i
giovani sull’importanza di un’informazione corretta, responsabile e veritiera.
Si intitola “Manipolare, denunciare, disinformare. 3 verbi per il giornalismo”
la rassegna per le scuole che anche quest’anno l’associazione Ilaria Alpi
organizza a Perugia in occasione del Festival internazionale del giornalismo.
Associazione Ilaria Alpi: la
manipolazioni dei media al Festival del giornalismo
Visita il sito del Festival internazionale del
giornalismo
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REPORT - "Il prodotto sei tu"
- Milioni di Gigabytes delle nostre informazioni personali scalpitano per
uscire dai corral delle fattorie di server californiane. I nostri nomi e
cognomi, indirizzi, numero di cellulare, gusti, preferenze sessuali e
d’acquisto, vogliono correre liberi nelle praterie della Rete dove i
pubblicitari non vedono l’ora di prenderle al lazo e Facebook ha il compito di
trattenerli. Ma ci riesce sempre? E Google, cosa sa di noi e cosa se ne fa delle
informazioni che raccoglie?
Guarda
la versione integrale della
puntata del 10 Aprile
L'appuntamento ce lo siamo dati un po' in
tanti, ieri sera, per vedere l'annunciata e attesissima puntata di Report su
Facebook, Internet e le trappole del web. Ma con quest'incursione nel mondo
della rete – paradossalmente la stessa rete che l'ha consacrata, consegnandola
al successo - Milena Gabanelli sembra essersi giocata un bel po' di credibilità.
Almeno, questo è quello che pensano migliaia di fan di Report, che non hanno
gradito la puntata dedicata a Internet: troppo superficiale – hanno scritto i
telespettatori infuriati - confusa e anche un po' “terroristica”. Pollice verso,
insomma.
Report, Gabanelli scivola sulla
rete E anche i fan la bocciano
«Noi non abbiamo fatto una puntata per la
rete, che conosce benissimo e sa tutto - ha replicato a l'Unità Milena Gabanelli
-noi abbiamo portato in una tv generalista un argomento che di solito viene
discusso in rete tra competenti. Abbiamo dovuto ovviamente adattare il
linguaggio, semplificare, ma penso che il servizio sia stato molto utile per
tanti genitori e per tanti frequentatori che molte informazioni non le hanno.
Mai detto che bisogna prendere le distanze dai social network, che non sono
giochini, questo no – ha chiosato – io più volte ho detto che la democrazia e la
libertà in rete sono valori assoluti. Ma la puntata, andata in onda su una tv ,
era rivolta a tutti, e non solo agli addetti ai lavori».
Report demolito dal web:
allarmisti Milena Gabanelli replica
all'Unità (testo+audio)
Infuria la polemica sul Web per la puntata
di "Report", ma la tv generalista è come i giornali... si rivolge a un pubblico
che non conosce Internet
Leggi tutto: Inutile prendersela con la
Gabanelli
Il Pontificio Consiglio della Cultura e
quello delle Comunicazioni sociali hanno organizzato un incontro il 2 maggio per
favorire un dialogo tra blogger, cioè tutti coloro che sono autori di uno spazio
autogestito sul web, e rappresentati della Chiesa. Obiettivo: condividere le
esperienze maturate su Internet e capire meglio le esigenze della comunità
virtuale che si raccoglie intorno alla Chiesa.
Blogger a raccolta in
Vaticano
Dio è presente nei blog? In realtà negli
ultimi 10 anni non sono mancate idee stimolanti o, comunque, curiose. Una di
queste è la «teoblogia» (theoblogy), frutto del blogging
theologically, di un «bloggare teologico».
God on Blog. C’è Dio nella
blogosfera?
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'Abbiamo voluto identificare una categoria nella cultura contemporanea che
merita un’attenzione particolare'. Così Richard Rouse, ideatore dell'incontro
per i Bloggers in Vaticano del prossimo 2 maggio, spiega la
genesi di questa iniziativa dei dicasteri vaticani della cultura e delle
comunicazioni sociali. 'Vogliamo andare incontro ai bloggers – cattolici e non -
per stabilire un dialogo. Il primo obiettivo è riuscire a parlare lo stesso
linguaggio. Non vogliamo che si crei un ghetto riservato ai bloggers
cattolici, ma anzi che i cattolici siano presenti nei dibattiti pubblici in
rete'. In meno di 24 ore dall’annuncio abbiamo già ricevuto più di 300
richieste'. 'Il blog è un diario in rete che può dare una lettura anche profonda
della realtà - spiega il gesuita p. Antonio Spadaro. 'E'una sorta di
testimonianza personale sulla propria vita e i propri valori. Spiritualità e
teologia sono molto presenti in questo ambito'.
Intervenendo questo giovedì a Roma al Primo Forum Multimediale su giovani e
comunicazione nell'era digitale, monsignor Paul Tighe, Segretario del Pontificio
Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha sottolineato quando sia importante che
la comunicazione umana “non si fermi alla 'connessione'”, portando invece alla
“vera amicizia”.
Sentimenti e ascolto sono le chiavi da offrire ai giovani d'oggi spesso
confusi, ha affermato monsignor Domenico Sigalini, Vescovo di Palestrina,
intervenendo questo giovedì a Roma al Primo Forum Multimediale su giovani e
comunicazione nell'era digitale.
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VERSO IL REFERENDUM: nucleare e acqua
Con il voto referendario del 12 e 13 giugno c’è da scegliere per il
futuro. Oltre a chiedere di due “sì” contro la privatizzazione dell’acqua, padre
Alex Zanotelli spiega qui le ragioni del “sì” contro il nucleare civile.
In vista del referendum che si celebrerà i prossimi 12 e 13 giugno, Adista
propone ai lettori uno spazio di approfondimento sui quattro quesiti in oggetto
(due sulla privatizzazione dei servizi idrici, uno sul nucleare e uno sul
legittimo impedimento), insieme ad alcuni protagonisti in prima linea nelle
battaglie referendarie. In questa puntata di “Verso il referendum”, Adista ha
intervistato Paolo Carsetti, rappresentante del Forum Italiano dei Movimenti per
l’Acqua
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Si svolge oggi e domani a Napoli la VII Giornata di studio sulla
Storia del Cristianesimo, promossa dalla Pontificia Facoltà Teologica
dell’Italia Meridionale-Sez. San Luigi e dall’Istituto di Storia del
Cristianesimo “Cataldo Naro”, sul tema “Martiri per la giustizia, martiri per il
Sud: Livatino, Puglisi, Diana, uccisi non per errore”. Il convegno si apre con
la commemorazione di mons. Cataldo Naro (1951-2006), studente della Facoltà
Teologica dell’Italia Meridionale, storico della Chiesa, arcivescovo di
Monreale; intervengono il vescovo di Aversa, mons. Angelo Spinillo, il padre
gesuita Vincenzo Corradino e studenti della Facoltà Teologica medesima. Nella
seconda giornata dei lavori, le relazioni del mattino saranno incentrate sulle
testimonianze lasciate da don Pino Puglisi, don Giuseppe Diana e dal giudice
Rosario Livatino, evocate rispettivamente da Giuseppe Bellia, docente di
Teologia, Sergio Tanzarella, docente di Storia della Chiesa e Raffaele Cantone,
magistrato, con un’introduzione su “martirio, martiri e teologia” di Massimo
Naro, teologo, fratello del compianto arcivescovo, ricordato in altra sessione
del convegno. Nel pomeriggio si aprirà una tavola rotonda sul martirio nel XX
secolo, animata da professori della Facoltà Teologica dell’Italia meridionale e
coordinata da Antonella Palermo, giornalista della Radio Vaticana. Seguirà la
parte conclusiva dell’incontro di studio dal titolo “Non eroi, ma martiri: la
Chiesa sulla frontiera”, che proporrà un dialogo tra il padre gesuita Roberto
Del Riccio e mons. Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta. (Fonte: Radio
Vaticana)
Locandina e
programma dettagliato
«Chiamare martiri quanti
nel nostro tempo testimoniano la loro fedeltà a Cristo fino all’effusione del
sangue a motivo della giustizia o dell’amore al prossimo o della difesa dei
decisivi valori umani significa indicare "moderni" modelli di santità». Così si
esprimeva monsignor Cataldo Naro, che fu vescovo di Monreale e promotore nel
2005, un anno prima di morire, del progetto «Santità e legalità» per un impegno
cristiano di resistenza alla mafia. Un’affermazione forte, che è stata ripresa,
circostanziata e dettagliata, nel documento Cei Per un Paese solidale. Chiesa
italiana e Mezzogiorno del 21 febbraio 2010, in cui si sottolinea che negli
ultimi anni «luminose testimonianze... ribellandosi alla prepotenza della
malavita organizzata hanno vissuto la loro lotta in termini specificamente
cristiani».
I
«santi» dell’antimafia martiri?
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Pugno di ferro del
Prefetto di Vibo Valenzia per escludere i boss dell'ndrangheta dalla processione
di Sant'Onofrio, in Calabria. Carabinieri pronti a portare la statua della
Madonna.
Le immagini della processione (dell'anno scorso) di Sant'Onofrio, dove la chiesa ha detto no ai
boss della 'ndrangheta.
“Non esiste regione che può considerarsi immune dalla mafia”. Non usa giri di
parole Don Luigi Ciotti, fondatore del gruppo Abele e dell’ associazione Libera, intervenuto a Trento martedì 5 aprile in
occasione della nascita del comitato Libera per il Trentino Alto Adige Südtirol.
"CELEBRARE DIO CON LA VITA" HOREB n. 57 – 2010
TRACCE DI
SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
I MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA
2011
"DAL TESORO DELLO
SCRIBA Lettura del Vangelo di
Matteo"
promossi
dalla Fraternità
Carmelitana di Pozzo di
Gotto (ME)
9°
Incontro del 30 marzo
2011
"La Passione e
la Resurrezione del Signore: Mt. 26-28" di Fr. Egidio
Palumbo
Video
GUARDA:
Il primo
incontro: "Il
Discorso sul Monte Mt 5-7" relazione di P.Gregorio
Battaglia
Il secondo
incontro: "Il Discorso Missionario: Mt. 10" relazione di P. Aurelio
Antista
Il terzo
incontro: "Il
Discorso sul Monte Mt 5-7" relazione di P.Gregorio
Battaglia
Il quarto
incontro: "Il Discorso Missionario: Mt. 10" relazione di P. Aurelio
Antista
Il quinto
incontro: "Il Discorso sulla vita della Chiesa: Mt. 18" relazione di P. Alberto Neglia
Il sesto
incontro: "Il Discorso sulla Venuta del Signore: Mt. 24-25" relazione di Fr. Egidio Palumbo
Il settimo
incontro: "La Passione e la
Resurrezione del Signore: Mt. 26-28" relazione di Fr. Egidio Palumbo
L'ottavo
incontro: "La Passione e la
Resurrezione del Signore: Mt. 26-28"/2 relazione di Fr. Egidio Palumbo
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"Le
Frontiere dello Spirito" puntata del 10 aprile 2011
Domenica 10 aprile 2011 "Le Frontiere dello Spirito", la rubrica religiosa
scritta e condotta da Maria Cecilia Sangiorgi e monsignor Gianfranco
Ravasi.
Nella prima parte, monsignor
Ravasi ha approfondito le letture tratte dal libro di Ezechiele
(37,12-14)
A seguire - come sempre - la poesia di
padre Turoldo "Nella Tua luce vediamo la luce", letta dall'attrice Paola
Morales.
Nella seconda parte del programma "Volti e
storie", curata da Maria Cecilia Sangiorgi, continua il ciclo
quaresimale con la serie di puntate dedicata ai martiri dei nostri
tempi.
La redazione di Frontiere, ha tracciato un
ritratto di Chiara Badano con le testimonianze di chi l'ha
conosciuta.
Chiara Badano era una ragazza solare, piena
di vita, amava la musica, gli amici, lo sport, aveva sogni, aspettative per il
futuro... questa giovane, detta Chiara Luce, morta a 18 anni, appartenente al
Movimento dei Focolari, accetta il dolore della malattia, rifiutando alla fine
anche la morfina che le toglierebbe lucidità, e la sua cameretta, in ospedale
prima e a casa poi, diventa una piccola chiesa, luogo di incontro e di
apostolato. Le sue ultime parole sono: "Mamma sii felice, perché io lo sono.
Ciao!"
Muore all'alba del 7 ottobre 1990 ed è
stata beatificata il 25 settembre scorso, presso il Santuario del Divino Amore
in Roma.
la puntata integrale del 10 aprile (video)
Il
sito per saperne di più di Chiara Luce Badano.
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RAI RADIOTRE - "UOMINI E PROFETI":
Davide il pastore,
Davide il poeta, Davide l’unto del Signore, Davide il generoso, Davide l’astuto,
in questi capitoli del II Libro di Samuele verrà consacrato re altre due volte,
e sancirà definitivamente l’unione dei due regni, quello di Israele al nord e
quello di Giuda al Sud, riuscendo a unificare tutte le tribù e conquistandosi
con forza della propria innocenza e capacità di convincimento anche i sudditi
del defunto Saul. Ma fa un’altra cosa fondamentale Davide per la storia e il
destino di Israele, sceglie come capitale la città di Gerusalemme, che sarà
chiamata “la città di Davide”. Al capitolo 7, fondamentale per tutto il libro,
Davide però, che ha riportato l’arca a Gerusalemme, vuole costruire una “casa”
per il Signore. Ma può Dio essere rinchiuso in un luogo? Non è questo il rischio
corso da ogni potere religioso, quello di volersi “impossessare” di Dio e di
decidere dove deve stare, e con chi, e che cosa fare? Non è il rischio di tutte
le teocrazie, di tutte le chiese, di tutti i templi? Ecco che qui la lotta
biblica contro l’idolatria trova una nuova prospettiva con cui misurarsi.
Davide, per il momento, saprà esserne all’altezza. Di tutto questo parleremo
con Maria Cristina Bartolomei, filosofa e teologa, che ama
sfidare le provocazioni che il testo biblico sa offrire.
II Libro di Samuele cap. 2-7 Una casa per il Signore con
Maria Cristina Bartolomei Domenica
10 aprile 2011
Ascolta la puntata (audio)
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RAI RADIOTRE - "FEDI E MONDO":
“Un paese in
ostaggio” viene definito l’Iran, in ostaggio di un governo che impedisce con
modi subdoli e barbari ogni movimento di critica e di dissenso, che imprigiona
le voci più libere, che fa sparire i capi dell’opposizione, che usa il potere
per distorcere il linguaggio religioso asservendolo ai propri interessi. La
rivolta del 2009, che sembrava promettere un Iran diverso è così precipitata nel
buio della dimenticanza, l’Occidente ha sempre nuove emergenze da affrontare, i
governi dei nostri paesi riprendono a tessere interessi economici con il governo
iraniano. Gli esuli, i profughi, e i tanti che sono ridotti al silenzio ci
chiedono di non tacere, e di non lasciarli soli. Ci chiedono di guardare alle
nuove forme di religiosità che si stanno diffondendo nel loro paese, meno
confessionale, più laica, più libera. Nella seconda parte della puntata con
Fabio Scialpi ripercorriamo alcune opportunità di conoscere
meglio le forme del pensiero indiano che sono offerte in questo momento nel
nostro paese: Dal 5 al 28 aprile Mostra di Arte indiana tribale
all' Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente Via U. Aldrovandi 16a, Roma
e il Convegno Internazionale Uno sguardo alla storia e all’arte
dell’India. Riflessioni sul passato, prospettive per il futuro 18
aprile (ore 9.30 - 18.00) Facoltà di Filosofia, Scienze Umanistiche, Studi
Orientali Sala Odeion - P.le Aldo Moro, 5 , Roma e il 19 aprile all'
Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente via Ulisse Aldrovandi 16/a
,Roma
Dall’Iran
con Sharzad Hushmand, Mostafa Khosravi,
Asade Pensare
l’India con
Fabio Scialpi Sabato 9 aprile 2011
Ascolta la puntata (audio)
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA")
LA TRISTEZZA
RAI RADIOUNO -
"Ascolta si fa sera" del 21.03.2011 - Enzo
Bianchi:
... fa inaridire il cuore... conduce al sentimento del non-senso della vita...
(AUDIO)
NOTA: in caso di non funzionamento cliccare
faq
e seguire le istruzioni
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La Bibbia in un frammento
"Cristo Gesù svuotò sé stesso assumendo la condizione di schiavo...Umiliò sé
stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte in
croce." (Filippesi 2,7-8)
... Nella kénosis-“svuotamento” si ha, infatti, il vessillo e la sintesi della
storia di Gesù di Nazaret, divenuto uomo tra gli uomini, povero, umile,
condannato a una pena capitale infamante, riservata solo agli schiavi e ai
ribelli antiromani. Eppure, quello “svuotamento” liberamente scelto da Cristo
non ne annienta la divinità...
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Youcat
Tutta la dottrina
della Chiesa in 527 domande risposte. Linguaggio diretto e moderno. Problemi
nella traduzione italiana sugli anticoncezionali e sull'eutanasia.
Non è stato
ritirato dal commercio Youcat, il catechismo per i giovani a domande e risposte
che sintetizza il Catechismo della Chiesa Cattolica. In una delle domande, la
420 che riguarda il tema della paternità responsabile, c'è un errore di
traduzione che può indurre in un equivoco se non si legge la risposta che invece
è chiara e fedele alla dottrina cattolica.
Annunciato con squilli di tromba in tutto il mondo cattolico,
Youcat (furbo acronimo di Youth catechism), il mini-catechismo che Benedetto XVI
vuole dedicare ai giovani, dopo essere apparso per pochi giorni in libreria è
stato ritirato in fretta e furia. Motivo?
Mirella Camera: Oops!
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
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Prosegue la tradizionale catechesi quaresimale
con cui il cardinale Dionigi Tettamanzi accompagna il cammino di preparazione
alla Pasqua di tutti i fedeli ambrosiani.
“Conoscere e credere”
Questo il tema sul quale il cardinale Tettamanzi ha dialogato con Ilaria
D’Amico, giornalista di Sky e de La 7, nel quarto appuntamento dei martedì di
Quaresima.
Rivediamo le immagini del colloquio
Video
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RICORDA I COMANDAMENTI - LE DIECI PAROLE COME CAMMINO PERSONALE
Il quarto Comandamento spiegato dal monaco Anselm Grün: «Il rispetto verso i
genitori va di pari passo con il rispetto verso sé stessi». Un Comandamento in
realtà rivolto agli adulti.
L'arcivescovo di
Milano spiega il V Comandamento: "Non uccidere". In che ottica la Chiesa difende
a ogni costo l’inviolabilità della vita umana in ogni sua fase?
Il quinto
Comandamento visto dal grande schermo. Dal Decalogo di Kieslowski alla
testimonianza di Stanley Kubrick contro la follia della guerra. Le pellicole
contro la pena di morte.
CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Sabato 9 aprile, presso Villa Lascaris a
Pianezza, dalle 9.30 alle 12 circa, in continuità con analoghe iniziative già
realizzate negli anni scorsi, l’Arcivescovo di Torino Mons.Cesare Nosiglia ha
invitato tutti coloro che sono impegnati nell'ambito politico e amministrativo,
sia nella città di Torino sia nel territorio fuori Torino appartenente alla
Diocesi, a una mattinata di “sosta spirituale” per riflettere e accogliere il
messaggio pasquale nella propria vita e nell’impegno
professionale.
la
riflessione dell'Arcivescovo (pdf)
la locandina dell'incontro
Vedi le riprese audio-video dell'incontro
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Una particolare attenzione è stata
riservata alla complessa questione dell’emergenza migrazioni, in seguito ai moti
popolari che negli ultimi mesi hanno interessato soprattutto i Paesi del Nord
Africa con pesanti ripercussioni sulla nostra Isola. I Vescovi si sentono
interpellati a pronunciare una parola chiara, convinta e responsabile sul
momento presente, ben sapendo quanto le questioni in gioco siano complesse,
difficili ed impegnative, con un intreccio fra emergenze concrete, obiettivi
politici e interessi economici. Essi si sono soffermati sui problemi legati
all’intervento militare in Libia, all’emergenza dei profughi e dei rifugiati, al
dovere dell’accoglienza.
Comunicato finale della
Conferenza Episcopale Siciliana
"A pagare il prezzo più alto sono i poveri,
il loro grido straziante e la loro sofferenza giungono al cuore di Dio
interpellando tutti" Monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti, teologo tra i
più apprezzati, uomo di dialogo e di grande umanità, commenta a caldo quello che
è avvenuto, avendo davanti ai suoi occhi le immagini della tragedia di Lampedusa
che le televisioni di tutto il mondo mandano in onda a ripetizione. Ancora una
volta una tragedia annunciata...
L'Europa ha paura, ma il dramma
riguarda tutti (pdf)
“I
rifugiati sono tra i membri più deboli e vulnerabili della famiglia umana. La
loro tutela è un dovere giuridico e morale che incombe a tutti gli Stati”. E’ un
passo del comunicato stilato al termine del VII Incontro dell’Episcopato
tedesco-africano, svoltosi dal 28 marzo al 2 aprile a Monaco (Repubblica
Federale Tedesca), sul tema “L’emigrazione africana verso l’Europa”.
Vescovi africani e tedeschi:
globalizzazione della solidarietà per fermare
l'emigrazione
Di fronte al dramma di tanti fratelli e
sorelle provenienti dal Nord Africa tutte le Chiese piemontesi si stanno
mobilitando. I Vescovi della Conferenza episcopale piemontese stanno lanciando
alle comunità parrocchiali, a quelle religiose e a tutti i fedeli delle singole
diocesi, degli appelli affinché si rendano disponibili ad accogliere coloro che
arriveranno sul territorio subalpino.
Emergenza Nord Africa: appello
della Conferenza Episcopale Piemontese
Al termine della sessione della Cel
svoltasi l’11 e il 12 aprile a Villa Cagnola sotto la presidenza del cardinale
Tettamanzi, i presuli delle dieci diocesi della regione (Milano, Bergamo,
Brescia, Como, Crema, Cremona, Lodi, Mantova, Pavia e Vigevano) hanno diffuso un
comunicato, di cui riportiamo una sintesi e che alleghiamo nella versione
integrale
I Vescovi lombardi
sull’immigrazione oggi
Il problema migratorio è «in crescita» ma
«deve essere l'occasione per avere una sola voce in Italia verso l'Europa,
perché l'Europa dimostri di essere quello che dice di voler essere, cioè una
realtà con un cuore unico che affronta i problemi in sinergia e responsabilità».
Lo ha detto il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco,
a margine di un convegno sull'ex arcivescovo di Genova, Giuseppe
Siri.
... Ma a riconoscere che sul fronte
dell'emergenza immigrazione l'Europa avrebbe potuto fare di più, anzi ha
«profondamente deluso», perché "ha perso il suo senso di solidarietà" è stato
anche il cardinal Bertone.
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Gli allievi della scuola di Barbiana lanciano un appello -da sottoscrivere- al
Presidente della Repubblica
Signor Presidente, lei non può certo
conoscere i nostri nomi: siamo dei cittadini fra tanti di quell'unità nazionale
che lei rappresenta. Ma, signor Presidente, siamo anche dei "ragazzi di
Barbiana". Benchè nonni ci portiamo dietro il privilegio e la responsabilità di
essere cresciuti in quella singolare scuola, creata da don Lorenzo Milani, che
si poneva lo scopo di fare di noi dei "cittadini sovrani". Alcuni di noi hanno
anche avuto l'ulteriore privilegio di partecipare alla scrittura di quella
Lettera a una professoressa che da 44 anni mette in discussione la scuola
italiana e scuote tante coscienze non soltanto fra gli addetti ai
lavori.
Il degrado morale e politico che sta
investendo l'Italia ci riporta indietro nel tempo...
la lettera aperta al Presidente
della Repubblica on. Giorgio Napolitano
In occasione dei 150 anni dell'Unità
d'Italia la Fondazione don Lorenzo Milani, il Comune di Vicchio e l' Istituzione
culturale don Lorenzo Milani ripropongono i valori costituzionali attraverso il
...
Nella scuola di Barbiana la Costituzione
era molto studiata, era considerata la bussola per non smarrirsi, la guida del
futuro cammino dei ragazzi nella società....
Barbiana 16 Aprile 2011
Inaugurazione del 'SENTIERO DELLA COSTITUZIONE'
Don Milani garante della Costituzione. Per
chi conosce il Priore, non è affatto una novità: «Tutti i cittadini sono uguali
senza distinzione di lingua», citava la Lettera a una professoressa; «L’Italia
ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli»,
stava scritto nella Lettera ai cappellani militari che costerà all’autore un
processo per apologia di reato.
È tuttavia alquanto curioso che due suoi
discepoli, due fratelli di sangue – Michele e Francesco Gesualdi –, in modo
praticamente contemporaneo benché da prospettive politiche differenti evochino
la figura del prete toscano per difendere la nostra Carta fondamentale, tirando
in ballo – in modi diversi – il presidente Napolitano in quanto garante appunto
della Costituzione.
La Magna Charta di don Milani
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... Si può convenire o dissentire dall'appello degli ex ragazzi di
Barbiana. Ma non si può non pensare al fatto che questa lettera è il
prodotto di una lezione da imparare. La lezione di don Milani sulla lettura
critica dei mezzi di informazione... Ecco appunto, pensare con la propria testa, farsi un'idea, provare a
capire. Confrontare fonti. Un lavoro faticoso, che in Italia si fa
poco.
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Cattolici?
Stavamo quasi per riaverci dallo shock dovuto alle parole del prof. Roberto De
Mattei, vicepresidente del Cnr, che ha definito il terribile cataclisma in
Giappone (oltre 20mila morti) “un’esigenza della giustizia divina”, quando, dal
set di Exit, ci arriva, dalla direzione opposta, un “prego Dio perché faccia venire un ictus a
Berlusconi” di don Giorgio De Capitani, parroco di Monte di Rovagnate in
provincia di Lecco. Il quale, poi, lamentandosi di Exit che avrebbe artatamente
tagliuzzato quella che era un’ampia riflessione politica con lo scopo maligno di
chiudere in scandalistica bellezza, mette online un video di chiarimento dove,
ahimè, trascende ancora di più.
È un gesto di rottura, compiuto in maniera anche piuttosto polemica, con la
scelta fatta ormai diversi anni fa dai vertici dell’Agesci (la più importante
associazione di scout cattolici in Italia) di non intervenire sulle questioni di
carattere politico ed ecclesiale: ne sono protagonisti 63 capi scout della zona
Roma Ovest (“Cassiopea”), che in un documento inviato il 22 marzo scorso agli
organismi dirigenti dell’associazione, alla Presidenza della Cei, al vicario del
papa per la Diocesi di Roma ed ai Vescovi ausiliari della loro città denunciano
il degrado raggiunto dalla nostra vita civile ed il colpevole silenzio, anche
ecclesiale, che accompagna questa difficile fase del Paese.
Il direttore del settimanale diocesano di Fano-Pesaro-Urbino, Raffaele Mazzoli,
si chiede se e come i cattolici oggi in Italia possano contribuire a ridare
un’anima alla politica...
POLITICA
Il premier contesta i giudici, di Milano, i giovani chiedono un futuro dignitoso, gli industriali denunciano: "la politica ci ha lasciati soli". Il Parlamento, intanto, fa gli straordinari per approvare il processo breve.
Tra gli ospiti di Giovanni
Floris il ministro del lavoro Maurizio Sacconi, il leader dell'UdC Pierferdinando Casini, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il direttore generale della Luiss Pier Luigi Celli, la giornalista e conduttrice tv Lucia Annunziata, il direttore del Giornale Alessandro Sallusti
In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza.
“Mi chiedo se davvero abbia un senso continuare a far parte dell'Unione Europea”
ha affermato il ministro dell’Interno Maroni. L’emergenza riguarda solo poche
migliaia di persone ma solleva questioni politiche, economiche, culturali e
umanitarie. In una situazione di guerra e rivolta, si può distinguere fra
clandestini e rifugiati? La gestione degli immigrati sbarcati sulle nostre coste
è un problema europeo o solo italiano? E l’Europa è davvero colpevole di aver
abbandonato l’Italia? Oppure l’attacco del Governo all’UE è solo un modo per
mascherare l’incapacità di gestire questa emergenza? Ospiti di Michele Santoro:
il leader di Sinistra Ecologia e Libertà Nichi Vendola, il Presidente della
Regione Piemonte Roberto Cota, la leader dei Radicali italiani Emma Bonino e il
vicedirettore del Giornale Nicola Porro
Il presidente del Consiglio che riunisce i capigruppo di maggioranza e fissa il
calendario dei prossimi impegni di governo aggiungendo – al processo breve
appena messo in cassaforte – la legge sulle intercettazioni e la riforma della
magistratura, è in fondo l’immagine di quella che è ormai diventata la politica
italiana: una questione personale. E l’immagine è tanto più sconfortante per il
Paese se si considera che più nessuno si stupisce di questa privatizzazione
della vita pubblica. Ormai siamo tutti abituati, assuefatti, rassegnati. Che
cos’è infatti diventata la politica italiana se non una battaglia pro o contro
una sola persona, Silvio Berlusconi?
“Non basta più indignarsi. Anzi indignazione è una parola di cui s’è fatto
abuso, che dovremmo cancellare dal vocabolario. Dobbiamo provare disgusto. Penso
che il “processo breve” sia un aspetto di quella che viene chiamata riforma ma
che è in realtà un “sequestro” della giustizia”. Non usa mezzi termini don Luigi
Ciotti, fondatore del gruppo Abele e presidente di Libera, nel commentare la
legge di riforma del sistema giudiziario appena varata dal Parlamento.
Angelus
- 10 Aprile 2011
Udienza
- La Santità 13 Aprile 2011
(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA")
Messaggio per la Quaresima
OPINIONI E COMMENTI
Se si
confrontano tra loro la prima e la seconda parte di Joseph Ratzinger – Benedetto
XVI Gesù di Nazaret, si trovano tra
esse, come era da attendersi, molte linee di continuità, la più evidente delle
quali si palesa fin dalla copertina: si tratta del mantenimento della doppia
qualifica dell’autore. Nella parte pubblicata nel 2007, ciò poteva giustificarsi
anche in base al fatto che ampie sezioni del libro erano state dichiaratamente
stese prima della elezione del card. Ratzinger al soglio pontificio. L’argomento
non vale, ovviamente, per la seconda parte; tuttavia la strada era segnata e non
era opportuno abbandonarla.
Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella
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1)
La
newsletter è settimanale;
2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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